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Clemente romano

Una fondata e unanime tradizione considera Clemente Romano


autore di una lettera che la comunità cristiana di Roma inviò a quella
di Corinto

Forse proveniva dal giudeo-ellenismo, sicuramente fu discepolo degli


Apostoli, come scrive Origene.

Secondo Ireneo, Clemente aveva


visto gli Apostoli stessi e si era incontrato con loro e aveva ancora negli
orecchi la risonanza della loro predicazione e davanti agli occhi la loro tradizione.
E non era il solo, perché al suo tempo restavano ancora molti che
erano stati istruiti dagli Apostoli
Fu il terzo successore di S. Pietro,
dopo Lino e Anacleto/ dal 92 al 100/101 d. C.4

Una tardiva tradizione, alla fine del IV sec., attribuisce a Clemente


il titolo di martire,9 ma gli autori più antichi non vi fanno alcun
cenno. Girolamo si limita a dire che Clemente morì nel terzo anno di
Traiano e una chiesa eretta in Roma conserva fino ad og,gì il ricordo del
suo nome. 10
L'autorità e il prestigio di Clemente erano tali che a lui furono attribuiti
(falsamente) altri scritti, tra cui una seconda lettera ai Corinti, ll due Lettere alle vergini (della prima metà
del III sec.) e soprattutto
le cosiddette Pseudo-Clementine, un complesso di scritti databili nel
IV sec., su rielaborazione di documenti più antichi.12

Lettera ai corinzi
essa è uno tra i più antichi e significativi testi patristici, contemporaneo
agli ultimi scritti del NT

Come si ricava dalla lettera stessa, 15 la Chiesa di Corinto era travagliata


da lotte interne, per motivi disciplinari e fors'anche dottrinali:
i presbiteri erano stati deposti ingiustamente da alcuni giovani membri
della comunità. Questo doloroso scisma aveva sconvolto e gettato nello
scoraggiamento e nel dubbio molti fedeli ed aveva procurato dolore
a tutti. 16 Più tardi anche Ireneo richiama la penosa vicenda

La
composizione della lettera dovrà porsi immediatamente dopo, in un
data da collocarsi tra la fine del 96 e l'inizio del 98, sotto l'impero di
Nerva.

L'intervento
non si può spiegare solo come espressione di solidarietà fraterna per
consigliare una chiesa in una situazione difficile, né forse esaltarlo, in
senso giuridico, come "epifania del primato romano". 19

Per di più il nome di Clemente non compare: sarà


la tradizione posteriore ad attribuirla unanimemente a lui. Al minimo
si deve dire che I' autore è il portavoce autorevole e autorizzato del
consiglio presbiterale di Roma e rivendica l'autorità dello Spirito santo
sulla lettera compilata a nome della chiesa romana

prologo

parte prima (teorico parenetica): la condotta del cristiano


parte seconda (pratica): ogni potere viene da Dio, gerarchia nel antico e nuovo testamento, esempi antichi e recenti
de insubordinazione, esortazione all’unione ed elogio della carità, gli istigatori dello scisma facciano penitenza,
prendano volontariamente la via dell’esilio, affinché ritorni la pace. Preghiamo perché si ravvedano, si
sottomettano ai presbiteri, ritornino al gregge e siano salvi.

La grande preghiera: clemente loda e ringrazia Dio per la sua potenza e la sua bontà, e lo supplica di venire in
corso dell’uomo nelle necessità e nelle realtà concrete della vita.

Conclusione: riepilogo degli argomenti trattati.

Principali tematiche teologiche e spirituali: vita cristiana, successione apostolica, risurrezione, preghiera…

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