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Appunti di Patrologia I.

Padri anteniceni (6152)

Ireneo di Lione

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 PER ORIENTARSI

Padri apologisti

Mosaico di Bacco, II - III sec. dc (Museo gallo-romano di Lione: ‘Fourvière’)

Bronzi di Apollo e Nettuno, II sec. dc (Museo gallo-romano di Lione: ‘Fourvière’)

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Padri pre-niceni (50-325 dc)

1. Padri apostolici

a. area giudaica:
Didachè (50-100 dc: Antiochia) \ (Odi di Salomone -125 dc- \ Epistola di
Barnaba -140 dc- \ Pastore di Erma -140 dc-)

b. area greco-romana:
Clemente Romano: Epistola ai Corinzi -96-98 dc- e Ignazio di Antiochia:
Epistolario (sette lettere) -107 dc-
2. Padri apologisti

Giustino (100\110 -165 dc) e Ireneo di Lione (130 - 200? dc)

3. Padri teologi

Tertulliano (155\160-230? dc) \ Origene (183\185-253\254 dc) \ Cipriano (205-


258 dc)

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 IRENEO

- Nasce nel 130 dc forse a Smirne, o nei pressi.

Efeso (Rovine della bibioteca di Celso, risalente al 135 dc )

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Smirne (Criptoporico della Agorà:179-180 dc)

- La chiesa di Smirne era guidata dal vescovo Policarpo - 69-155dc -, già


discepolo del quarto evangelista.

Policarpo di Smirne
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Oltre al santo vescovo, Ireneo generalmente conosce bene l’ambiente
ecclesiale dell’Asia Minore:

1. caratterizzato dalla testimonianza e dagli scritti di Paolo e di Giovanni;

2. ma anche da dottrine eterodosse

a. gnosi
b. marcionismo -ovvero un sostanziale rifiuto dell’AT-
c. montanismo -movimento rigorista-
d. millenarismo giudeocristiano

- Nel 177 dc è a Lione1.


Non si conosce il motivo del trasferimento, forse il sorgere della comunità
lionese con la relativa necessità di presbìteri (1), oppure la situazione di
‘tensione anticristiana’, scoppiata a Smirne -ved. persecuzioni di Marco
Aurelio 161-180 dc- (2).

- E’ probabile che prima di approdare nelle Gallie visiti la comunità di Roma;


come testimonianza di tale soggiorno:

a. la prima lista dei pontefici romani;

b. la notizia che ci lascia del soggiorno di Policarpo, presso papa Aniceto -154-
166-;

c. la conoscenza degli scritti di Giustino.

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Sorta alla confluenza della Saona con il Rodano, in posizione particolarmente favorevole ai traffici commerciali, la
città romana fu fondata nel 43 ac sul luogo di un villaggio celtico. La Chiesa di Lione è la più antica chiesa di Francia e,
ad eccezione di Roma e probabilmente di Cartagine, non esiste altra Chiesa in Occidente che possa vantare un'origine
così remota. Le scoperte archeologiche ed epigrafiche testimoniano inoltre che era una città cosmopolita, per la
presenza di comunità siriache, greche, egizie, asiatiche, dove convivevano diversi culti tipicamente orientali, come
quelli di Mitra e di Cibele. In questo contesto si sviluppa la comunità cristiana, illustrata dai cosiddetti martiri di
Lione nell'anno 177 (Cfr. Eusebio di Cesarea Historia ecclesiastica 5,1). Il racconto di Eusebio, incentrato su una lettera
scritta dai cristiani di Lione, informa inoltre che la comunità lionese era organizzata e strutturata in diocesi, guidata dal
vescovo Potino -150-177 dc-, al quale succedette Ireneo. La città contava circa 50.000 abitanti alla fine del II secolo.
All'inizio del IV secolo, in seguito all'editto di Milano, l'imperatore Costantino liberalizzò la religione cristiana. Lione, già
capitale dal punto di vista amministrativo della provincia romana della Gallia Lugdunense, diventò dal punto di vista
ecclesiastico sede metropolitana della medesima provincia.

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- Alla morte del primo vescovo di Lione, Potino (martire, in seguito ad una
insurrezione anti-cristiana nel 177 dc), gli succede come vescovo.

- Della sua attività episcopale sono degne di nota:

a) la predicazione cristiana, contro il difondersi dello gnosticismo nella valle


del Rodano; contemporaneamente vengono fondate le comunità cristiane di
Vienne e di Autun.

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Iscrizione di Pectorius – Autun (II sec dc)

Tempio di Augusto e Livia - Vienne (I sec dc)

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b) il dialogo epistolare con la sede romana -190-191 dc-. Sotto papa Vittore -
189-199 dc-, Ireneo concilia la chiesa di Roma con le chiese asiatiche per la
data della celebrazione della Pasqua.

c) la composizione di alcune opere teologiche:

- ‘Smascheramento e confutazione della falsa gnosi’ o Adversus Haereses


(Ελεγχος καὶ ἀνατροπὴ τῆς ψευδονύμου γνώσεος)

L'opera fu redatta all'epoca di papa Eleuterio -175-189- ed è giunta a noi


integralmente solo in versione latina -sec. II o prima metà del III-; ora sono
stati scoperti alcuni frammenti dell’originale testo greco. Il testo è rivolto
contro vari sistemi ereticali -Tolomeo, Valentino, Marco, Simon Mago,
Basilide, Carpocrate, Cerinto, Ebioniti, Nicolaiti, Marcione, Taziano-, ma
soprattutto contro Valentino e i suoi due discepoli, Tolomeo e Marco, che
svolgevano un'attiva propaganda nella Gallia dei Celti).

- ‘Esposizione della predicazione apostolica’ o Demonstratio apostolicae


praedicationis (Επίδειξις τοῦ ἀποστολικοῦ κηρύγματος)

Lo scritto ha carattere prevalentemente catechetico, è diretto ad un tale


Marciano; comprende, secondo la divisione stabilita da A. Harnack, 100 brevi
capitoli e non aggiunge molto alle idee formulate nell'Adversus Haereses, che
è cronologicamente anteriore.

- La morte di Ireneo è collocata nel 200 dc.

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 RITRATTI

Cfr. Cripta: sepoltura di sant’ Ireneo (Eglise Saint-Iréné, Fourviere - Lyon)


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 GNOSTICISMO?

1. Distinguiamo:

- ‘gnosi’ (I sec dc: sette e scritti relativi, di tutto ciò si ha già menzione nel NT)

- da ‘gnosticismo’ (II sec dc: fenomeno religioso eterodosso, strutturato con


miti propri e ‘capi scuola’, veri e propri leader di riferimento)

2. Elementi ricorrenti:

A. Conoscenza salvifica solo per iniziati

B. Dualismo ermeneutico (principio del benne principio del male) del


cosmo

C. Salvezza e conoscenza sono anti-cosmiche (in quanto il mondo è


malvagio)

3. Fonti:

- Ireneo (Adversus Haereses)

- biblioteca del monastero pacomiano di Nag Hammadi (50 scritti: in copto, da


originali greci del II sec dc \ Scoperti in Egitto nel 1945-1947)

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4. Storia:
Esplosione del fenomeno nel II sec. dc \ Centro di irradiazione: Alessandria
d’Egitto, dove si delinea uno ‘gnosticismo cristiano’, legato a Valentino
(egiziano di lingua greca: * 100 dc \ 140-60 a Roma \ + Cipro: 165).

5. Idee teologiche:

UOMO: caduto nel mondo \ sente un anelito all’unità primordiale \ vuole


liberarsi dalla materia.

CONOSCENZA: l’individuo ha coscienza della propria ‘identità spirituale


decaduta’ e ricerca una scienza perfetta che ‘risvegli’ e che ‘spiritualizzi’.

UMANITA’: gli uomini sono suddivisi in tre categorie (pneumatici: spirituali


ed eletti \ psichici: nel sonno della interiorità da risvegliare \ ilici: materiali
e perduti); gli ‘gnostici cristiani’ costituiscono l’unica chiesa pura che si
eleva sulla massa dannata.

MITOLOGIA: (a seconda dei pensatori) l’unità primordiale, costituita da


‘coppie di eoni’, si è frantumata; da questa frattura si origina un Demiurgo
che plasma il mondo ed una Potenza, chiamata a liberare le scintille di
divino imprigionate nella materia, portandovi la conoscenza perfetta.

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6. ANTI-CRISTIANO?

* introduce delle rotture nella visione teologica e cosmica (Dio e creatore \


creazione e salvezza \ corpo e anima);

* lega il peccato alla sfera divina: esso è intra-divino e non legato alla
libertà umana;

* la salvezza è legata alla conoscenza e non al mistero pasquale; fonte


della salvezza non è la vita sacramentale, ma la via intellettuale;

* la salvezza è esclusiva e non universale;

* il Cristo è Rivelatore di dottrine e non Salvatore con l’offerta di sé;

* Il deposito della verità di fede risiede nell’esoterismo gnostico e non


nella Chiesa che interpreta la Scrittura alla luce della Tradizione.
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………………………………………………………

 TEOLOGIA FONDAMENTALE

1. TRADIZIONE ECCLESIALE.

La trasmissione della Fede è concreta e pubblica, avviene nella Chiesa ad


opera degli apostoli e dei loro successori; pertanto sono da escludersi
consegne di fede: private, soggettive, segrete ed esoteriche. La Sacra
Scrittura ci viene offerta dalla Chiesa all’interno della sua Tradizione
celebrativa ed esegetica; l’esegesi della Scrittura non è frutto di un
semplice accostamento o interesse privato.

2. TEOLOGIA DELL’UNITA’.

La lettura teologica del cosmo deve evitare qualsiasi rottura o dualismo


(ved. opposizioni: bene\male; trascendenza\storia).

- Dio crea per mezzo del Figlio e dello Spirito tutte le cose ‘materiali e
spirituali, visibili e invisibili’.
- Il piano di Dio è la creazione dell’uomo per la comunione con Sé; tale
piano di salvezza è operato da Cristo.
- I due Testamenti sono ‘uno’, nel senso che contengono l’intera
Rivelazione.
- L’unità delle nature in Cristo realizza effettivamente la comunione
dell’uomo con Dio.
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- Tutto l’uomo è destinato alla salvezza; l’uomo è costituito unitariamente
di ‘anima’ e ‘corpo’ ed è santificato ‘interamente’ dai sacramenti.

3. STORIA DELLA SALVEZZA.

La salvezza avviene nel tempo (al di là di qualsiasi Rivelazione intesa come


‘conoscenza senza tempo’ e del mito dell’Eterno Ritorno); la storia ed il
tempo sono necessarie per il dispiegarsi del graduale disegno di Dio in
tappe successive, come testimonia l’armonia tra Primo e Secondo
testamento (che non sono opposti: ved. Marcione).

4. RICAPITOLAZIONE.

Cristo è il punto finale della storia della salvezza; egli ‘ricapitola’, cioè
riprende, riassume, completa in se stesso il genere umano e la storia.
L’uomo in Cristo ritrova il suo archetipo originario, Egli è veramente
modello per ogni essere umano, non possiede il peccato, ma la sua carne è
autentica e non mera apparenza.

5. UOMO.

Il centro della riflessione di Ireneo è relativo all’uomo: Dio desidera la


realizzazione piena dell’uomo, in quanto uomo, e tale pienezza è data dalla
comunione con Dio2.

CREATO DA DIO. L’uomo è essenzialmente una creatura e non ‘un qualcosa


di divino decaduto’. Si differenzia dal Creatore ed è costituito
positivamente di anima-spirito e corpo.

PER LA VITA. Costituito da tre dimensioni (corpo \ anima \ spirito), tali


dimensioni sono state ripristinate nella loro originalità da Cristo e
troveranno pienezza nella risurrezione. L’uomo è animato dalla vita stessa
di Dio, soffiata in Adamo, e con Cristo divenuta ‘nello Spirito’.

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Da ricordare la nota affermazione: Gloria enim Dei vivens homo, vita autem hominis visio Dei (AH 4,20,1-7).

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IN DIVENIRE. L’uomo è creatura: dunque essere incompleto nella sua
origine e pertanto chiamato a svilupparsi; la maturità spirituale è frutto di
una lenta crescita sia del singolo individuo sia del genere umano. La storia
è ‘spazio positivo di crescita’ e non di ‘impazienza’ o di ‘consumo’ (cfr.
cultura classica)

LIBERO. L’uomo è radicalmente libero, in ciò si rivela l’immagine di Dio in


lui; l’uomo è libero di raggiungere la sua perfezione che è l’adesione al
piano di Dio (tuttavia avendo l’uomo peccato, Cristo gli riapre la possibilità
di accedere al piano di Dio). Dio esercita nei confronti dell’uomo (libero e
in crescita) una divina pedagogia: tra ‘iniziativa’ e ‘rispetto della libertà’. Le
due mani di Dio che agiscono in tale opera pedagogica sono il Verbo e lo
Spirito.

Dio crea il tempo: duomo di Monreale (sec. XII -XIII)

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 TESTI

- (p. 65)

* Demonstratio apostolicae praedicationis 6-7

-Ecco l’ordine della nostra fede \ Il battesimo passa attraverso questi tre articoli. Si
noti, a partire dalla antichità del testo -anni ’80 del II sec dc-, la precisione della
enunciazione di fede e il riferimento al battesimo trinitario come elemento
specifico della fede cristiana. Ancora, è evidente un’iniziale teologia trinitaria che
ritroveremo maggiormente compiuta in Tertulliano; significativa la definizione del
battesimo come ‘rinascita’.

- (p. 68)

* Adversus Haereses 1,24,3-5

- Basilide insegna… \ non ha patito lui \ coloro che sanno queste cose \ non bisogna
prestare fede in quello che è stato crocifisso. L’autore riporta la teoria di uno dei
sostenitori eterodossi di una corrente gnostica, dove è evidente non solo la
mitologica ‘gerarchizzazione del divino’, ma anche il ‘docetismo cristologico’ che
rifiuta il mistero della Incarnazione e della Pasqua, e più in generale l’avversione al
‘corporeo’.

- (p. 71)

* Adversus Haereses 4,20,7

- Il figlio è rivelatore del Padre \ il Verbo divenne dispensatore della grazia paterna .
Ireno, conscio della doverosa e giudaica preoccupazione di salvaguardare la
trascendenza di Dio, tuttavia esprime con limpidezza la novità della Rivelazione:
non solo la visibilità propria di Dio, ma soprattutto la necessaria comunione degli
uomini con Dio, e viceversa, dato centrale della creazione e delle ‘alleanze’ -cfr.
economie-.

- (p. 72)

* Adversus Haereses 4,38,1

Dio non avrebbe potuto creare l’uomo perfetto fin da principio \ gli uomini: sono
‘infanti’ non perfetti. La crescita dell’uomo nella conoscenza di Dio e nella vita
spirituale, voluta come tale dal Creatore, è segno dell’autentica paternità di Dio. In
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tale ‘divina pedagogia’ è collocata la ricapitolazione di tutte le cose in Cristo. La
crescita dell’uomo sino alla immagine -dato originario- e somiglianza -dato finale-
con Dio, è data dal dinamismo trinitario.

- (p. 73)

* Adversus Haereses 4,16,5 seg.

- L’uomo ha ricevuto il potere della libertà \ l’offerta è presentata… da uomini liberi \


Dio ha posto nell’uomo il potere della scelta. La libertà è caratteristica specifica
dell’uomo, essa determina una nuova relazione con Dio. L’uomo, -libero in quanto
immagine di Dio-libero-, può dunque ‘scegliere Dio’ e Dio non ‘costringe’, ma
‘consiglia’ l’obbedienza a Lui.)

Gloria enim Dei

vivens homo,

vita autem hominis

visio Dei

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