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Ireneo di Lione
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PER ORIENTARSI
Padri apologisti
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Padri pre-niceni (50-325 dc)
1. Padri apostolici
a. area giudaica:
Didachè (50-100 dc: Antiochia) \ (Odi di Salomone -125 dc- \ Epistola di
Barnaba -140 dc- \ Pastore di Erma -140 dc-)
b. area greco-romana:
Clemente Romano: Epistola ai Corinzi -96-98 dc- e Ignazio di Antiochia:
Epistolario (sette lettere) -107 dc-
2. Padri apologisti
3. Padri teologi
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IRENEO
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Smirne (Criptoporico della Agorà:179-180 dc)
Policarpo di Smirne
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Oltre al santo vescovo, Ireneo generalmente conosce bene l’ambiente
ecclesiale dell’Asia Minore:
a. gnosi
b. marcionismo -ovvero un sostanziale rifiuto dell’AT-
c. montanismo -movimento rigorista-
d. millenarismo giudeocristiano
b. la notizia che ci lascia del soggiorno di Policarpo, presso papa Aniceto -154-
166-;
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Sorta alla confluenza della Saona con il Rodano, in posizione particolarmente favorevole ai traffici commerciali, la
città romana fu fondata nel 43 ac sul luogo di un villaggio celtico. La Chiesa di Lione è la più antica chiesa di Francia e,
ad eccezione di Roma e probabilmente di Cartagine, non esiste altra Chiesa in Occidente che possa vantare un'origine
così remota. Le scoperte archeologiche ed epigrafiche testimoniano inoltre che era una città cosmopolita, per la
presenza di comunità siriache, greche, egizie, asiatiche, dove convivevano diversi culti tipicamente orientali, come
quelli di Mitra e di Cibele. In questo contesto si sviluppa la comunità cristiana, illustrata dai cosiddetti martiri di
Lione nell'anno 177 (Cfr. Eusebio di Cesarea Historia ecclesiastica 5,1). Il racconto di Eusebio, incentrato su una lettera
scritta dai cristiani di Lione, informa inoltre che la comunità lionese era organizzata e strutturata in diocesi, guidata dal
vescovo Potino -150-177 dc-, al quale succedette Ireneo. La città contava circa 50.000 abitanti alla fine del II secolo.
All'inizio del IV secolo, in seguito all'editto di Milano, l'imperatore Costantino liberalizzò la religione cristiana. Lione, già
capitale dal punto di vista amministrativo della provincia romana della Gallia Lugdunense, diventò dal punto di vista
ecclesiastico sede metropolitana della medesima provincia.
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- Alla morte del primo vescovo di Lione, Potino (martire, in seguito ad una
insurrezione anti-cristiana nel 177 dc), gli succede come vescovo.
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Iscrizione di Pectorius – Autun (II sec dc)
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b) il dialogo epistolare con la sede romana -190-191 dc-. Sotto papa Vittore -
189-199 dc-, Ireneo concilia la chiesa di Roma con le chiese asiatiche per la
data della celebrazione della Pasqua.
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RITRATTI
1. Distinguiamo:
- ‘gnosi’ (I sec dc: sette e scritti relativi, di tutto ciò si ha già menzione nel NT)
2. Elementi ricorrenti:
3. Fonti:
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4. Storia:
Esplosione del fenomeno nel II sec. dc \ Centro di irradiazione: Alessandria
d’Egitto, dove si delinea uno ‘gnosticismo cristiano’, legato a Valentino
(egiziano di lingua greca: * 100 dc \ 140-60 a Roma \ + Cipro: 165).
5. Idee teologiche:
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6. ANTI-CRISTIANO?
* lega il peccato alla sfera divina: esso è intra-divino e non legato alla
libertà umana;
TEOLOGIA FONDAMENTALE
1. TRADIZIONE ECCLESIALE.
2. TEOLOGIA DELL’UNITA’.
- Dio crea per mezzo del Figlio e dello Spirito tutte le cose ‘materiali e
spirituali, visibili e invisibili’.
- Il piano di Dio è la creazione dell’uomo per la comunione con Sé; tale
piano di salvezza è operato da Cristo.
- I due Testamenti sono ‘uno’, nel senso che contengono l’intera
Rivelazione.
- L’unità delle nature in Cristo realizza effettivamente la comunione
dell’uomo con Dio.
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- Tutto l’uomo è destinato alla salvezza; l’uomo è costituito unitariamente
di ‘anima’ e ‘corpo’ ed è santificato ‘interamente’ dai sacramenti.
4. RICAPITOLAZIONE.
Cristo è il punto finale della storia della salvezza; egli ‘ricapitola’, cioè
riprende, riassume, completa in se stesso il genere umano e la storia.
L’uomo in Cristo ritrova il suo archetipo originario, Egli è veramente
modello per ogni essere umano, non possiede il peccato, ma la sua carne è
autentica e non mera apparenza.
5. UOMO.
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Da ricordare la nota affermazione: Gloria enim Dei vivens homo, vita autem hominis visio Dei (AH 4,20,1-7).
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IN DIVENIRE. L’uomo è creatura: dunque essere incompleto nella sua
origine e pertanto chiamato a svilupparsi; la maturità spirituale è frutto di
una lenta crescita sia del singolo individuo sia del genere umano. La storia
è ‘spazio positivo di crescita’ e non di ‘impazienza’ o di ‘consumo’ (cfr.
cultura classica)
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TESTI
- (p. 65)
-Ecco l’ordine della nostra fede \ Il battesimo passa attraverso questi tre articoli. Si
noti, a partire dalla antichità del testo -anni ’80 del II sec dc-, la precisione della
enunciazione di fede e il riferimento al battesimo trinitario come elemento
specifico della fede cristiana. Ancora, è evidente un’iniziale teologia trinitaria che
ritroveremo maggiormente compiuta in Tertulliano; significativa la definizione del
battesimo come ‘rinascita’.
- (p. 68)
- Basilide insegna… \ non ha patito lui \ coloro che sanno queste cose \ non bisogna
prestare fede in quello che è stato crocifisso. L’autore riporta la teoria di uno dei
sostenitori eterodossi di una corrente gnostica, dove è evidente non solo la
mitologica ‘gerarchizzazione del divino’, ma anche il ‘docetismo cristologico’ che
rifiuta il mistero della Incarnazione e della Pasqua, e più in generale l’avversione al
‘corporeo’.
- (p. 71)
- Il figlio è rivelatore del Padre \ il Verbo divenne dispensatore della grazia paterna .
Ireno, conscio della doverosa e giudaica preoccupazione di salvaguardare la
trascendenza di Dio, tuttavia esprime con limpidezza la novità della Rivelazione:
non solo la visibilità propria di Dio, ma soprattutto la necessaria comunione degli
uomini con Dio, e viceversa, dato centrale della creazione e delle ‘alleanze’ -cfr.
economie-.
- (p. 72)
Dio non avrebbe potuto creare l’uomo perfetto fin da principio \ gli uomini: sono
‘infanti’ non perfetti. La crescita dell’uomo nella conoscenza di Dio e nella vita
spirituale, voluta come tale dal Creatore, è segno dell’autentica paternità di Dio. In
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tale ‘divina pedagogia’ è collocata la ricapitolazione di tutte le cose in Cristo. La
crescita dell’uomo sino alla immagine -dato originario- e somiglianza -dato finale-
con Dio, è data dal dinamismo trinitario.
- (p. 73)
vivens homo,
visio Dei
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