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Arte paleocristiana

Tra la fine del I e gli inizi del II secolo. Il primo periodo della cristianità.
Questo periodo finisce nel VI secolo con la caduta dell’imperò romano
d’occidente e la consolidazione dell’impero bizantino. In oriente poi
avremo arte bizantina, in occidente l’arte medioevale.

Anno 313, editto di Milano con cui Costantino concede libertà di culto
a tutti. Evento decisivo perché in seguito abbiamo architetture cristiane.
Costantino sconfiggendo Massenzio riunifica l’impero nelle sue mani.
Prima per osservare le architetture (non nel senso proprio del termine)
bisogna andare nelle catacombe.

Arte paleocristiana, romana e tardoantico vanno in parallelo, collegate.


Teodosio dichiara il cristianesimo religione ufficiale (editto di
tessalonica, oggi salonicco). Abbiamo quindi arte Cristiana
contemporaneamente arte imperiale, ufficiale.

La prima basilica di San Pietro venne realizzata sotto Costantino, una


basilica imperiale e cristiana. Dobbiamo confrontarci con il monoteismo
con cui procede (quello ebraico e ne riprende i libri, condiviso tra le tre
grandi religioni, Abramo patriarca per tutti e tre). Pace di Abramo,
promossa dagli Stati Uniti alla fine del 2020 tra Israele e alcuni stati
islamici. Il cristianesimo si distacca dall’ebraismo (quando).
nell’ebraismo è il popolo ebraico ad essere il popolo eletto e avere
riservata la salvezza. Nel cristianesimo la salvezza è riservata a tutti i
cristiani, uno spostamento importantissimo, cambia tutto. La chiesa è
ecumenica, universale, ha propria questa componente universale
ellenistica. Paolo scrive lettere alle comunità diffuse nell’impero.

Punti fondamentali dell dottrina cristiana sono le immagini.


L’iconoclastia è la proibizione delle immagini, tipico ebraico (il popolo
ebraico aveva modellato un vitello d’oro alla fine dell’Esodo e Mosé
mette a morte i promotori di questa idolatria e fa distruggere il coso, “tu
non ti farai immagine né di me né di qualsiasi cosa che vi è sulla Terra”
perché la natura è l’emanazione di Dio).
Nell’Islam non viene mai rappresentato Dio, ma Maometto sì dipende
dalle varie correnti.
Il cristianesimo in questo ambito ha una posizione più aperta per
necessità poiché si è aperto verso il mondo classico (che non ha
problemi ad aprirsi alla rappresentazione) ciò viene ammesso con la
liceità delle immagini proclamata dal concilio di Nicea 325
(importantissimo perché non ci sarebbe stata una storia della cultura
così). Ciò che permette di superarla è primo che Cristo viene
riconosciuto come vero uomo e Dio (eresie contro ecc…) e quindi ha
avuto un vero corpo e ha abitato un tempo storico reale.

Incisioni paleocristiane
Prima di questo abbiamo le incisioni paleocristiane.
Pesci e ancore. Il primo è ichthys. Capiamo se è direttamente ciò che
raffigura o una raffigurazione simbolica dal contesto. L’ancora è un
simbolo di fede perché ci fa restare nella tempesta della vita fermi.

Iesus
Christos
Theou
Yos
Soter
(Gesù Cristo Salvatore figlio di dio)

In questo caso è naturalistico ma tendenzialmente riprenderà ad essere


più stilizzato perché l’attenzione si concentra su quello che l’immagine
vuole esprime, il rimando cristologico, e non la forma.

Monogramma di Cristo. Chi e rho e poi alfa e omega. A Monreale il


Cristo Pantocreatore ha ai lati un’alfa e un’omega. Assistiamo alla
nascita di simboli che hanno millenni ancora per potersi dispiegare.

lo schema del buon pastore è quello del moscoforo e parte da


un’immagine Mesopotamia a molto antica. Questa immagine è molto
naturalistica.

Episodio della vita del profeta Giona, che Dio voleva mandare a
predicare in una terra ostile e pericolosa e quindi si imbarca credendo
che Dio non lo vedesse. Dio gli manda una tempesta e i marinai lo
buttano in mare dove viene mangiato da una balena dentro cui vive per
tre giorni (prefigura la resurrezione di Cristo) e poi viene depositato sulla
spiaggia. La balena viene raffigurata come una specie di cane perché il
pittore non l’aveva mai vista. Le storie bibliche hanno una tradizione
millenaria ma la prima cultura che trasforma questi eventi in
rappresentazioni figurate adoperando le maestranze del tardo antico.
Incontro colossale fra diverse culture e civiltà.

Sarcofago di Giunio Basso


Sarcofago di Giunio Basso (IV secolo) in marmo pario, molto prezioso.
Il committente convertito al cristianesimo apparteneva a un ceto alto. Il
cristianesimo così aveva vinto e si era diffuso presso le classi sociali più
elevati.
Adamo ed Eva. Accanto l’ingresso di Cristo a Gerusalemme, figure
che staccano foglie dall’albero.
Potremmo assimilarlo dal punto di vista stilistico al tardoantico. Una
delle primissime volte in cui un tema appartenente alla Genesi (il libro
più antico) in cui alcuni racconti della Bibbia vengono raffigurati nel
nuovo mondo cristiano con maestranze e linguaggi appartenenti alla
cultura tardoantica. si incontrano, incrociano, la cultura romana
(classica che però è alla sua fine) che forniva materiali e artefici, la
cultura cristiana e quella ebraica (le storie hanno origine ebraica che
vengono poi trasferite in immagini superando l’iconoclastia ebraica dalla
cultura cristiana).

Le prime raffigurazioni cristologiche o sono simboliche (pesce,


ancora) oppure nelle prime raffigurazioni narrative senza barba. Alla
figura di Cristo il primo cristianesimo sovrapponevano i miti di Apollo
(simbolo del sole, il Natale è stato fissato il 25 dicembre, la festa che i
romani dedicano al sol invictus, sono il solstizio d’inverno le giornate
cominciano lentamente ad allungare, la chiesa ha sovrapposto alla
fesrtiviità pagana solare la nascita di Cristo, oppure apollo era il Dio che
nella centauromachia sconfiggeva la ubris), Orfeo (scende negli inferi
senza essere morto e poi ritorna e con il suo canto armonizza il mondo)
o Dioniso (per il vino), siamo in presenza di un’ibridazione,
contaminazione colossale e cioè il cristianesimo agisce assimilando a
sé tanti altri culti passati. La chiesa si definisce ecumenica,
l’ecumenismo era una componente ellenistica poi diventata romana.

Iside che allatta Horus.

Il dio Mitra
Il dio Mitra, dio persiano che è rappresentato nello sgozzare un animale.
Berretto frigio che caratterizza la provenienza orientale dei personaggi,
il cappellino dei puffi.
ARCHITETTURA PALEOCRISTIANA
Due tipologie: basilica (derivazione rispetto a quella romana) e il
battistero (edificio realizzato appositamente per il rito d’iniziazione del
battesimo). Due grandi prime tipologie architettoniche paleocristiane
che derivano da tipologie classiche, la civiltà cristiana si appropria di
modelli propri della cultura latina.

Le basiliche a Roma
La basilica romana ha l’ingresso sui lati lunghi, quella cristiana su quelli
corti.
La base è la stessa di quella romana ma si entra dai lati corti perché il
percorso è indirizzato verso l’altare. Il cristianesimo ha una concezione
del culto assembleare (a Roma i sacerdoti erano dentro e il popolo è
fuori) e per questo venivano usate le basiliche. La radice di questa
celebrazione comunitaria del culto è l’ultima cena. Alla comunione non
beviamo il vino perché è riservato al sacerdote, una tradizione che si
afferma secoli dopo.

A Roma quattro grandi basiliche imperiali, gigantesche: San Pietro


(quella di oggi è stata riedificata nel 1500), San Giovanni in Laterano
(riconfigurata poi in chiave barocca) la cattedrale di Roma, San Paolo
fuori le mura (dove San Paolo sarebbe stato decapitato, distrutto da un
incendio e poi riedificato) e Santa Maria maggiore (la più simile
all’originale, un aspetto più vicino all’originale)

Basilica di San Clemente


Basilica di San Clemente, tre basiliche una sopra all’altra. Scendendo
due volte si giunge al Mitreo, l’antico luogo su cui è sorta la basilica. Su
tre livelli possiamo vedere come il cristianesimo si è sovrapposto ai culti
precedenti. Un culto religioso (quello di Mitra) si è sciolto in un altro.
Mitreo nei miti è nato in una stalla.

La basilica di San clemente conserva il quadriportico, un portico la cui


pianta era speculare a quella della basilica e vi si trovavano coloro che
non potevano ancora prendere parte ai riti perché non battezzati (poi
scompare perché tutti i bambini iniziano ad essere battezzati). Trae
spunto dalle piazze porticate dei fori (come quello traiano)

Portico degli aranci


Portico degli aranci a Cordova, ulteriore rielaborazione della piazza
porticata che si può ritrovare nelle moschee. Idea che nasce con il
mondo antico, viene ripresa con l’architettura cristiana e viene
rielaborata da quella islamica.
Il battistero
Il battistero è l’edificio in cui si celebra il battesimo per immersione. Al
centro c’era una vasca in cui si immergevano. Il battistero deriva la sua
pianta da alcune architetture antiche: mausoleo, rotonde termali che
avevano anche una vasca d’acqua, ninfeo (bacini/specchi d’acqua
artificiali circondati da colonne in cui si pensava abitassero le ninfe).

Mausoleo/battistero di Santa Costanza


Roma Santa costanza nasce come battistero ma viene ricordato come
mausoleo. Un’architettura a cui possiamo riferirci (è stata menzionata)
con tante deifinizioni, elemento che ci riferisce qualcosa sulla pianta
(circolare, usata spessissimo nel mondo classico nei mausolei).

Basilica di San Lorenzo


Milano nell’ultima parte dell’impero era capitale imperiale. Vescovo
importantissimo, Sant’ambrogio. Basilica di San Lorenzo probabilmente
nasceva come battistero, con pianta ottagonale. Ci sono due livelli, il
secondo è una galleria superiore con nicchie semicircolari. L’opera
nella sua grandiosità è uno spazio imperiale e lo spazio tra l’ingresso e il
colonnato si chiama deambulatorio.

Mosaico della basilica di San Lorenzo


Mosaico di San Lorenzo, è fortemente naturalistico però troviamo per
sfondo il fondo oro, una soluzione che poi caratterizzerà la storia delle
immagini per 1000 anni, simbolo di luce. Gli apostoli e Gesù al centro
senza barba, raffigurazione dell’ultima cena che allude alla
celebrazione eucaristica, indossano delle toghe romane, senatoriali
fusione dell’aspetto civile romano con quello religioso cristiano.

Mosaici Santa Maria maggiore


Mosaici Santa Maria maggiore, già visti i mosaici in arte classica (piazza
armerina) ma cambia la collocazione, si passa dalla collocazione
pavimentale dei mosaici classici (funzione decorativa) a quella parietale
o absidale delle chiese cristiane (funzione didascalica o celebrativa
nell’arte cristiana). Incontro di Abramo con i tre angeli. Ci sono i
riflessi, tridimensionalità del tavolo, ma la storia è distribuita su due
livelli, due strisce sovrapposte, quindi c’è comunque una componente
narrativa.
Santa Pudenziana
Piccola basilica, santa pudenziana. Il mosaico si trova nel catino
absidale (parte superiore dell’abside che ha la forma di 1/4 di sfera)
rappresenta l’ultima cena. Più naturalistico e le figure in cielo sono i
simboli degli evangelisti (angelo Matteo, leone marco, aquila Giovanni,
toro luca). Per la prima volta un cristo barbuto, la barba caratterizza la
figura del filosofo greco.

Ravenna
Ravenna è capitale tre volte: la prima imperiale romana (ultimi decenni
del V secolo con Onorio), poi con la caduta nell’impero si vanno a creare
embrioni statali e in Italia si forma il regno d’Italia con Teodorico e
Ravenna è capitale. La terza volta si ha quando Giustiniano dell’impero
bizantino occupa l’Italia e fonda l’esarcato di Ravenna. Con l’arrivo Dei
longobardi decade definitivamente. Ravenna si trova in Emilia-Romagna
sul mare adriatico, direttrice importantissima perché permette di
collegarsi alla Grecia e Costantinopoli.
Mausoleo di Teodorico
Mausoleo di Teodorico, edificio a pianta circolare come erano i grandi
mausolei romani e italiani anche se più piccolo. Potremmo definire la
prima delle “architetture barbariche” che non abbiamo perché queste
popolazioni erano nomadi, quindi nel momento in cui Teodorico decide
di costruire questo edificio con Mausoleo di Teodorico e sepolcrale,
funeraria. Ricevono i propri modelli nelle suggestioni della cultura in cui
si trovano. Quella che sembra una cupola è in realtà un enorme blocco
di pietra scavato all’interno che proveniva dalle cave della Dalmazia
(analisi geologiche, tramite adriatico).

Interno: due livelli, uno superiore e uno inferiore. Ritroviamo il porfido


rosso, marmo a destinazione imperiale (ciò vuol dire che il mondo
barbarico si sta appropriando di simboli propri del mondo romano).

Questa assimilazione (lentissimo processo non lineare) è esito di ciò e


quando nell’800 Carlo dei franchi si fa incoronare imperatore del sacro
romano impero e si inginocchia a San Pietro su una lastra di marmo
porfido.

Mausoleo di galla placidia


Mausoleo di galla placidia, all’esterno troviamo una caratteristica
comune alle altre architetture ravenniani: l’utilizzo di mattoni con
pochissimi inserti di marmo (perché cavarlo e trasportarlo era difficile
all’epoca). Non c’è una cupola ma ciò che colpisce è il contrasto con
l’interno.

Mentre l’esterno è umile, l’interno è ricoperto di mosaici ricoperti di


vetro, contrasto allegorico (tanto più l’esterno, il nostro corpo si mostra
dismesso e umile tanto più è grande il nostro interno). I mosaici non
sono tra di loro omogenei.

Immagine di Cristo come buon pastore


Immagine di Cristo come buon pastore, è più naturalistica perché
cristo è dinamico, c’è un paesaggio con delle rocce sullo sfondo ed è
naturalistico la realizzazione della veste. Accenno di simmetria nella
disposizione delle pecore. Questa immagine incrocia quella del buon
pastore con quella di Orfeo, mosaico romano al museo Salinas.
Mosaico di San Lorenzo
Mosaico di San Lorenzo, tendenzialmente naturalistico (fiamme e la
griglia su cui viene bruciato; spesso i santi sono raffigurati con gli
strumenti con cui sono stati martirizzati), il naturalismo della graticola
è totale, ma nello stipo ci sono i quattro vangeli ed è stilizzato e ciò che
la rede più stilizzata è il contorno bianco che tende ad appiattire
l’immagine, perhé il passaggio tra naturalismo a stilizzato è epocale e
graduale e segna il passaggio da arte tardoantica a medievale.

Superficie del vano centrale voltata, il simbolo di Cristo con la croce e


agli angoli i simboli degli evangelisti.

Sant’Apollinare Nuovo
Sant’Apollinare Nuovo a Ravenna, semplice con inserti di marmo nel
portico (nelle basiliche si chiama nartece), colpisce la forma inusuale
della torre cilindrica, specificità di quesa area.
Soffitto a cassettoni (del 500?) e i mosaici sono nelle navate (pareti)
laterali. Su tre livelli (i più antichi in alto e più recenti in basso)

Cristo giovinetto senza barba


Cristo giovinetto senza barba, accezione di simmetria con gli angeli,
veste con una toga di porpora (oggi lo sono i cardinali),
tendenzialmente naturalistico, sembrerebbe essere un buon pastore,
uno dei più antichi. Sfondo interamente dorato a differenza degli altri.

Dettagli della parte inferiore


Dettagli della parte inferiore, due processioni: da un lato quella delle
sante e si conclude dinnanzi a Maria e l’altra dei santi e si conclude con
Cristo. In queste processioni le figure ripetono tutte lo stesso gesto che
non ha valore narrativo ma rituale. La processione è guidata dai re
magi e vengono indicati con il nome, stanno offrendo doni, immagini
tendenzialmente bidimensionali, si stagliano senza dettaglio d’ombra
sullo sfondo, il cappello che ne indica l’origine orientale. Tutti hanno il
nome. Ciò indica che era molto diffuso il culto dei Santi ed è diventato
componente fondamentale della cristianità (il protestantesimo lo
abolisce perché ne riconosce tracce di idolatria e politeismo)
La vergine con in braccio cristo, odigitria. Quattro angeli, immagine che
riprende quella delle nike antiche.

Il porto di Classe, il porto di Ravenna (fascia inferiore). Le navi sono


sovrapposte e questo tipo di raffigurazione adotta due punti di vista,
uno frontale (barche) e l’altro dall’alto (mare), isometria.

Sant’Apollinare in classe
Sant’Apollinare in classe, non si trova a Ravenna ma in una località lì
vicino (il porto di Classe). Stessi caratteri dell’altra chiesa.

Mosaico
Il mosaico più importante è nel catino absidale

L’episodio è una rappresentazione prima della passione. Cristo si


trasfigura in Luce di fronte agli apostoli Pietro e (?). Luce, simbolo
importantissimo. Accanto a lui appaiono due profeti (mosè ed Elia)
indicando il nesso tra antico e nuovo testamento. Estremamente
simmetrico, asse di simmetria nella croce. Sopra la croce c’è una
mano (di Dio), dovuta alla iconoclastia ancora non del tutto superata.
Dio non viene rappresentato. L’idea di un anziano con barba lunga sarà
tarda (1300-400), fino a quella età viene raffigurato o con una mano o
con le sembianze del figlio (Eredità del retaggio dell’antica iconoclastia
ebraica). La croce rappresenta proprio la trasfigurazione in luce perché
quando ciò accade non se ne distinguono volto e corpo. C’è al centro un
tondo. In basso vi è santo Apollinare, in un gesto (quello dell’orante che
nasce con il mondo greco e viene ripreso da quello del cristiano).
Elemento simbolico sono le pecore (trasfigurazione simbolica degli
apostoli, sono 12, 3 che assistono e gli altri rappresentanti, altri numeri
simbolici sono 40, 12, 7, 3).

Basilica di San vitale


Ravenna basilica di San vitale, pur essendo una basilica ha una pianta
ottagonale, ingresso sfalsato. è la basilica celebrativa dell’imperatore
che ha portato a termine la riconquista (Giustiniano), e sta assumendo il
ruolo di rendere evidente che diventa elemento di finalità celebrativa.
Rappresenta una forza simbolica, una forza intermedia tra la terra (il
quadrato) e il cerchio (la nicchia)

All’interno c’è una galleria superiore come in San Lorenzo,


caratteristica della cristianità imperiale, e infatti è dedicata a Giustiniano
ed è stato realizzato nel periodo dell’esarcato.

Mosaico del corteo di Giustiniano


Il mosaico del corteo di Giustiniano si trova su uno dei lati dell’altare e
presenta uno schema simmetrico e paratattico con la ripetizione della
posa frontale dei personaggi (funzione cerimoniale e rituale, non
narrativa). Lo sguardo fisso di Giustiniano ricorda quello di Costantino
e in generale degli imperatori tardo-antichi e porta il pane eucaristico in
veste purpurea (che ha funzione imperiale)
Mosaico di Teodora
Il mosaico di Teodora (imperatrice) invece lei porta il vino eucaristico
quindi siamo di fronte a un esempio di cesare-papismo, come era già
successo in Egitto e in Oriente, si inizia a identificare il potere politico
con quello religioso. Le tessere sono coloratissime.

Basilica di santa Sofia


La basilica di santa Sofia (o santa sapienza) si trova ad Istanbul. Quelli
all’esterno sono minareti dove i muezzin chiamano i fedeli alla
preghiera. Risalgono all’era musulmana di Bisanzio e tutto il resto è
originale.

All’interno nasce come basilica e venne poi trasformata in moschea


dopo la conquista ottomana, ma nulla venne modificato: vengono solo
aggiunti degli scudi sospesi con versi del Corano. Santa Sofia subisce
più danni nella lotta per l’iconoclastia tra imperatore e ordini religiosi,
Bisanzio si indebolisce e di questo approfittano gli arabi. C’è una
galleria superiore.

Il capolavoro assoluto è la cupola dotata di finestre alla base che


rimanda alla cupola del Pantheon, utilizza la pietra pomice, leggera e
friabile e ha dei sostegni esili (per questo è un capolavoro
ingegneristico)

Moschea della Roccia


Moschea della Roccia, Gerusalemme. Risale all’VIII secolo, l’Islam
aveva appena conquistato Gerusalemme (erano popolazioni nomadi). È
rivestita di ceramica, mentre la cupola d’oro. La pianta ottagonale si
rifà inconsciamente a modelli romani. Il rivestimento è aniconico (ma che
è): senza immagini, infatti l’Islam è per la maggior parte una religione
iconoclasta e i mosaici sono realizzati da maestranze bizantine.
Moschea di Cordova
Moschea di Cordova, nella regione dell’Andalusia (quando l’Andalusia
viene conquistata dai cattolici questi saranno meno rispettosi di quanto
sono stati gli arabi e costruiscono una cattedrale dentro la grande
moschea).

All’interno abbiamo una struttura a doppi archi e le colonne (800) sono


disposti a quadrato dando l’idea di ordine e potenziale infinità (la
matematica nel mondo arabo è fondamentale). L’idea dell’infinito non è
casuale perché l’infinito è Dio in sé e qui abbiamo la trascrizione di
questa idea in termini spaziali e architettonici. Un’idea con cui l’uomo si
rapporta con smarrimento come nel paradiso dantesco. Siamo in quello
che definiamo “alto medioevo”, termine limitato al territorio europeo, ma
che non vale assolutamente per la civiltà e la cultura islamica-orientale,
infatti molti testi della grande cultura classica sono giunti in Europa
grazie all’islam.

Cappella palatina
La cappella palatina si trova ad Aquisgrana, oggi sul confine tra
Germania e Francia, confine conteso. C’è una galleria superiore, Carlo
Magno conosce Ravenna perché sconfigge lì i longobardi e la cappella
palatina fa riferimento proprio alla basilica di San Vitale a Ravenna.

Carlo Magno
Carlo Magno di fa incoronare qui nella notte di natale dell’800 nella
basilica costantiniana di San Pietro su una lastra di porfido rosso e
sposta il baricentro del nuovo impero da Roma e il mediterraneo al Sacro
Romano Impero e l’Europa continentale, scelta che avrà conseguenze
continue nella storia e per esempio ancora oggi il cuore politico-
economico e militare dell’europa sono Francia e Germania. Per la prim
volta Carlo sta fondendo dei simboli che si ricollegano alla tradizione
romana e classica. Il cosiddetto rinascimento carolingio che si
esaurisce proprio come il suo impero alla sua morte. Questo fornirà le
basi per quello che chiamiamo “romanico”.

Statuetta equestre di Carlo Magno


La statuetta equestre di Carlo magno si rifà al monumento equestre di
Marco Aurelio: Carlo si vuole fare rappresentare come Costantino (per
via dello scambio di identità della statua di Marco Aurelio), imperatore
cristiano. Non ci sono più le maestranze che possono fondere una
grande quantità di bronzo e deve accontentarsi. Eccezione fatta per le
campane, ma in quel caso ci sono i mastri campanari che raccolgono
tutto il bronzo disponibile. è un bronzetto e la figura del sovrano è
originale ma il cavallo è cinquecentesco.

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