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Medioevo «superstizioso» - Jean-Claude Schmitt

Introduzione

Novità del cristianesimo occ (a partire dal III sec)  costituzione di una Chiesa, di un clero, di un
dogma …

Distinzione rigida tra le due categorie di cristiani-> chierici e laici

Nel lessico medievale sino al Settecento superstiziosi = peccatori

Nel Traitè des suoerstitions della abate Jean-Baptiste Thiers, parroco Champrond, del 1679, le
superstizioni sono ancora giudicate e condannate sullo stesso terreno della religione

^ Per il Settecento illuminista la religione stessa era considerata una superstizione!

In un vocabolario più recente al termine “superstizione” si preferisce sostituire espressioni come


“sopravvivenze” o “credenze popolari”, ma spesso i pregiudizi permangono …

La caccia alle superstizioni ha riguardato anche spesso una critica ai quadri interni alla stessa
Chiesain particolare dal sec XII, critica intensificata VS reliquie, miracoli, soprannaturale, culto
dei santi, immagini religiose, ordalie

Cmq, la pressione delle cosiddette superstizioni ha sempre mantenuto con la legge e l’autorità un
rapporto dialettico il cui prodotto storico, chiamato storia religiosa, è un incastro e una successione
di “figure di compromesso”

1. I fondamenti latini e patristici della nozione di “superstitio”

^ cfr la ricerca di Benveniste sul termine superstitio …

In lat deriva dal vb “super-stare” (essere al disopra), che indica la condizione del testimone
(superstes) il testimone è colui che, per aver soppravissuto a un avvenimento passato, può
testimoniare che questo è veramente avvenuto

In origine termine non ha significato religioso, ma in senso religioso è usato da Cicerone (De natura
deorum II) spesso citato nel Medioevo e su tutti da Isidoro da Siviglia ”sono chiamati
superstiziosi coloro che pregano o sacrificano tutti i giorni perché i figli sopravvivano loro”

Ma già a Roma superstitio assume connotati dispregiativi e viene contrapposto a religio, lo scrupolo
religioso

Etimologia di religio relegere o relegare?

Quest’ ultima è preferita da Lattanzio nelle sue Istitutiones divinae del 300 ca

Lattanzio inoltre riprende da Lucrezio l’accezione assunta da superstitiosuperstiziosi sono !quelli


che venerano la memoria dei defunti in quanto sopravvive ai defunti stessi, o anche quelli che,
mediante le immagini dei loro genitori, li fanno oggetto di un culto domestico come quello tributato
agli dei penati”

Nell’Antico Testamento non mancano anatemi scagliati da Jahvè o dai suoi progeti  cfr Esodo:
“Non lascerai in vita la fattucchiera”

Tuttavia nella Vulgata non compare MAI il termine superstitio  lo fa a tre riprese negli Atti degli
Apostoli e in una lettera di S Paolo -> nella lettera ai Colossesi S Paolo esorta i fedeli a passar
sopra alle formalità alimentari, a dedicarsi all’autentica saggezza e all’umiltà cristiane, a non
impaludarsi nell’”affettazone della religione” (in superstizione)

È S Agostino, vescovo d’Ippona, il grande teorico delle superstizioni due idee chiave: 1) sono la
sopravvivenza di credenze e di pratiche abolite dall’incarnazione del Salvatore ->sopravvivenze del
paganesimo chiamate idolatria oppure adorazione della creatura )elemento naturale) ; 2) anche
sopravvivenze di antiche pratiche ebraiche decadute agli occhi della Chiesa (es. circoncisione)

Gli “Statuti della Chiesa primitiva”, composti in Gallia 475 ca (ripresi fino al XII sec)
distinguevano nettamente le superstizioni degli auguri e dei maghi dalle “superstizioni giudaiche”

NB arcivescovo Agobardo di Lione in epoca carolingia scrive sia un trattato “Delle superstizioni
giudaiche” sia un trattato “Contro la superstizione di coloro che ritengono si debbano adorare i
dipinti e le immagini dei santi”, iin cui accusa i partigiani del culto delle icone a Bisanzio e Roma

Agostino stabilisce un legame profondo tra demonologia e superstizione

Il diavolo è invenzione tardiva ->si presenta poco e in modo imperfetto nel’Antico Testamento  il
serpente della Genesi è soltanto “il più scaltro di tutti gli animali” e l’interpretazione diabolica del
passo può essere ricondotta al libro della Sapienza e poi imposta nell’Apocalisse

<- cfr anche il caso di Giobbe: satana (in minuscolo) quasi complice di Jahvè

Cmq, già prima dell’era cristiana la letteratura ebraica apocrifa dei sec III-I aC ha legato in due
grandi miti l’origine di Satana e del Male alla caduta degli angeli

1) Caduta avviene dopo la creazione; Genesi –figli di Dio (angeli caduti per la tradizione) vennero
sulla terra ad unirsi coi figli degli uomini e da questa unione nacquero i giganti <- libro di Enoch
spiega che Dio punì gli uomini col Diluvio e imprigionò gli angeli caduti perché vi restassero sino
al Giudizio universale; quanto ai giganti hanno dato luogo alla nascita dei demoni che , dal Diluvio
in poi, tormentano senza posa i discendenti di Noè incitandoli a sacrificare agli idoli

430-5 nelle sue Collationes patrum il monaco orientale Giovanni Cassiano, fondatore del monastero
di Saint-Victor a Marsiglia, da una versione diversa  conoscenza della natura dei nostri
progenitori dopo peccato originali trasmessa loro dal terzo figlio Set, i cui discendenti la Genesi
chiama “angeli” o “figli di Dio” mentre sono “figli degli uomini” i discendenti del primogenito
Caino, uccisore del secondo figlio Abele; quando i discendenti di Set si unirono ai discendenti di
Caino furono contaminati e di qui vennero “dietro le istigazione dei demoni le tecniche malefiche,
gli artifizi e le superstizioni magiche”; tuttavia col Diluvio dio punì gli uomini, ma un figlio di Noè,
Cam, riuscì a salvare questa sapienza che sapeva di zolfo trasmettendola al figlio Cus (per Gregorio
di Tours non altri che Zoroastro o Zaratustra, inventore in Asia della magia e dell’idolatria).

2) Caduta degli angeli prima della creazione dell’uomo  presente negli apocrifi del I sec dell’era
volgare, mito ripreso dai Padri freci e latini come Agostino e Gregorio Magno per i quali Satana era
il primo tra gli “angeli della luce” -> la caduta Lucifero segna inizio della storia umana poiché Dio
in seguito creò gli uomini perché andassero a occupare in paradiso i seggi vuoti <- invidia di Satana
che si presenta sotto forma del serpente tentatore …

CFR il De coelesti hierarchia dello Pseudo-Dionigi V sec (influssi neoplatonici) -> termine daimon
unicamente in senso negati  gerarchizzazione società dei demoni con il diabolus, signore della
parola doppia, della mensogna, che ne è il principale

 Tertulliano il prima che gli dà questo nome nel III sec

Demonologia agostiniana  De divinazione daemonum ->> cfr i demoni come signori del sogno
(si spiega il sospetto altomedievale …)

Di Agostino fondamentale anche il De docrtina christiana CFR il pacta singificationum cum


daemonibus

L’archetipo del patto col diavolo nella leggenda di Teofilo

2. Dal paganesimo alle «superstizioni»

Nei sec IV-V la fusione della gerarchia ecclesiastica con l’aristocrazia terriera gallo-romana
rafforzò l’opposizione tra questi ambienti e la massa popolare ma anche le classi medie artigianali e
cittadini che avevano risentito della crisi della città

Urbani et rustici le due due polarità ideologiche -> tenute presenti anche nell’evoluzione del termine
paganus …

NB diff tra lotta eroica del santo (singolo) e azione pastorale meno drammatica e più sul lungo
periodo

Modello fondamentale per l’azione pastorale è quello del vescovo Cesario di Arles (morto nel 542)
cfr le predicazioni e i canoni da ripetere al momento del sinodo annuale al clero da parte del
vescovo, e talvolta applicazione di pene previste dai penitenziali

Modello agiografico capitale invece è la “Vita di S Martino” di Sulpicio Severo 397 ca, scritta poco
dopo la mote di vescovo di Tours
^ Gregorio di Tours morto nel 594 scrive l’Historia Francorum e compila le “Vite” dei santi martiri
e confessori vissuti tra sec II e IV

NB l distruzione dei templi pagani (fana)  S Martino che in un caso addirittura obbligato a fare un
miracolo per impedire al fuoco di estendersi nelle case vicine dopo l’incendio del tempio

CFR culto degli alberi e delle sorgenti l’ordalia del pino sacro nei cfr di S Martino …

Il lago Elario e il culto di S Ilario e il racconto di Gregorio di Tours  grazie al vescovo le offerte
destinate al lago indirizzate alla basilita appositamente costruita

CFR i sacerdoti pagani  nella “Vita di sant’Eligio” si parla di praestantiores loci

Scontro tra santo e pagani spesso sotto segno della violenza

Talvolta forme di compromesso con conversione dei luoghi dei templi e dei riti … ES nella
“Vita di S Eligio” il santo per mettere fine a certi “giuochi e danze” celebrati annualmente in un
vicus nei dintorni di Noyon impone al loro posto la festa di S Pietro apostolo il 29 giugno

Tra V e X sec negli attuali confini della Francia sono svolti oltre venti sinodi diocesani che trattano
delle superstizioni

Alle disposizioni ecllesiastiche si associano quelle aggiunte dai sovrani merovingi e soprattutto
carolingi  789 “Admonitio generalis” e una quindicina di capitolari chen trattano delle
superstizioni con formule direttamente ispirate a testi religiosi

^^ Il ministero religioso dei vescovi nell’Alto Medioevo non si distingueva dalla loro funzione
pubblica

Sull pene  la Chiesa non infligge mai castighi corporali la punizione per eccellenza è la
penitenza

cfr il penitenziale tardo di Burcardo di Worms

3. Stregoni e indovini. Nell’Alto Medioevo

L’angoscia per le calamità biologiche e il moltiplicarsi dei mezzi di protezione …

<- cfr es le legature di osso o di erba che il concilio di Tours 813 def “lacci del diavolo”

Guaritori praecantatores (“coloro che fanno incantesimi”; indovini, stregoni -> sono agenti del
diavolo)
La Chiesa non condanna il principio dell’efficacia simbolico cmq … ma occorre un marchio di
riconoscimento!

cfr 400 Saverio il Retore “Canto bucolico sulla morte dei buoi” e i due bovari Buculo e Titiro 
per combattere epizootia: “segno della croce tracciato in mezzo alla fronte, assicura la salute di tutto
il bestiame”

Pratiche superstiziose di guarigione rivaleggiano sia con benedizioni della chiesa sia con medicina
“naturale” ereditata dagli antichi e dagli Arabi

S Tommaso d’Aquino: “Ai cristiani è vietato dedicarsi a osservazioni o incantesimi raccogliendo


erbe chiamate medicinali, eccetto che sotto la salvaguardia del Simbolo divino e del Pater noster”
(Secunda secundae)

CFR le reliquie! Gregorio di Tours non esita a lodare la virtù miracolosa della borraccina che
spuntava sulla tomba di San Tranquillo di Digione

La stregoneria concerneva in particolar modo la sessualità e la generazione

Caso clamoroso  divorzio di Lotario: re Lotario II di Lotarignia – la moglie Tetberga – l’amante


Valdrada

Contro questo divorzio si schiera l’arcivescovo di Reims Incmaro nel 860 NB il suo
“Interrogatorio XV”

 Nell’oggetto delle credenze superstiziose non va vista una realtà materiale, ma un fantasma
ispirato dal diavolo a menti incolte e fragili, in particolari femminili (cfr anche Agostino)

<- alle spalle di questa interpretazione era considerato esserci il canone “Episcopi” che veniva fatto
risalire al concilio di Ancira del 314 ma che in realtà compare per la prima volta solo nel X sec
prima di essere ripreso alla lettera, tra gli altri, da Burcardo di Worms

cfr il passaggio del canone  “certe donne scellerate, seguaci di Stana e ingannate da fantasmi
diabolici, credono e pretendono di cavalcare la notte degli animali con Diana, la dea pagana, o con
Erodiade” …

Il potere attribuito agli stregoni si estendeva anche alla natura

CFR i tempestarii e il prete carolingio Agobardo arcivescovo di Lione e il trattatello “Sulla folle
opinione popolare circa la grandine e il tuono” <- pare in origine un sermone!

cfr anche i defensores che ricevono un tributo detto canonicum e hanno la funzione benefica di
difendere gli abianti dai tempestarii … Agobardo si risente anche di loro perché per pagare tale
tributo gli abitanti non pagano la decima alla Chiesa e non fanno l’elemosina

CFR lo stesso Agobardo e i fenomeni di possessione di Uzes (tomba di San Firmino, ma nessuna
guarigione …)
I morti nel Medioevo …

La Chiesa combatteva i culti spontanei e superstiziosi tributati a santi non riconosciuti

Cmq una certa tolleranza … CFR il corteo che sembra pagano (ma non lo è) è San Martino che
lascia correre accortosi che si tratta di Cristiani

Nelle istruzioni redatte per il suo clero, l’arcivescovo Incmaro di Reims riprende un canone del
concilio di Nantes del 658 che vieta al clero di partecipare alle commemorazioni dei morti celebrate
nel settimo e trentesimo gg dopo decesso o nell’anniversario

Soprattutto sono vietate le maschere (larvae)!  le figure della maschera per eccellenza sono il
diavolo e i demoni

La condanna della negromanzia

nekròs in greco = morto

Ma Giovanni di Salisbury associa invece la parola a niger idea di magia nera

Per Agostino i morti non sanno nulla di ciò che ci accade né si curano di noi -> cfr ep di Lazzaro e
del ricco cattivo che non riesce a mettere in guardia i suoi fratelli dai tormenti che li aspettavano
nell’aldilà

Apparizione dei morti solo se santi (ed avviene solo o a chierici o monaci oppure a re) oppure morti
molto malvagi

<- cfr racconto della “Vita di san Germano di Auxerre” di Costanzo di Lione

Il controllo del tempo sia storico sia escatologico

Condanna dell’osservazione superstiziosa del tempo

L’omelia dello Pseudo-Eligio e il catalogo dell’”Indiculus superstitionum et paganiarum”


denunciano coloro secondo cui la luna provoca la follia degli uomini (cfr termini come mal di luna
o lunatici)

IX sec arcivescovo di Magonza Rabano Mauro e il racconto di una chiassata durante un’eclissi
lunare

Il caso dei giorni della settimana … cfr il “Codice teodosiano” fine del IV sec nell’impero romano:
la nominazione trad sostituita con numeri prima feria (domenica) , seconda feria (lunedì) ecc …

Le calende di Gennaio  festa di Giano


Sulla base di una passo della Genesi, Martino di Braga osserva che la divisione doveva presupporre
uguaglianza delle parti  inizio del nuovo anno nell’equinozio di primavera (21 marzo)

<- ritorno def al 1 gennaio con Carlo IX re di Francia nel 1564 …

Condanna delle strenne (strenae) legate all’organizzazione sociale e al clientelismo romano durante
il 1 gennaio ….
Violenta condanna anche delle mascherate!
Scelta di celebrare in quella data la circoncisione di Gesù …

Condanna formale della divinazione

magi, cultori generici delle arti magiche; necromanti; hydromanti (che scrutano l’acqua per
evocare le ombre dei demoni e guardano le loro immagini ingannevoli); incantatores (ingannano
con le parole); arioli (recitano preghiere malefiche attorno agli altari degli idoli); haruspices; auguri
e auspices (che osservano voli e canti degli uccelli) ….

CFR il caso particolare delle “sorti dei santi o “sorti degli apostoli”

<- il caso del pontefice Agnano e il bambino ancora infante

Anche i sogno rientravano nell’immenso campo del “fantasmatico”

MA due eredità se interpretato da Daniele e Giuseppe è strumento positivo della rivelazione


divina; invece gli oniromanti della divinazione pagana sono tenuti in dispregio da Jahvè

Se Macrobio nel suo commento del V sec sul Somnium Scipionis di Cicerone distingueva a seconda
delle circostanze tra: isnomnium e visum, che non richiedono particolare intepretazione; oraculum,
visum e sominium che hanno valore profetico e preannunciano l’avvenire tale classificazione
non ha grosso seguito nell’Alto Medioevo->> il sogno fatto rientrare nel complesso delle esperienze
di visione (visio)

Da Tertulliano in poi la classificazione dei sogni non in base alla loro forma o al grado di
trasparenza ma in base alla loro origine e al grado di verità

CFR i sogni di Carlo Magno nella Chanson de Roland

4. Le «superstizioni» nel villaggio

Intorno all’anno Mille profonde trasformaioni delle strutture materiali e sociali dell’Occ

Nuova pressione demografica Società spinge verso l’encellulement (chiusura in cellule  Robert
Fossier)

Più che l’assetto feudale importano i legami di signoria …

Nascita del villaggio come principale fatto del periodo


Cornice istituzionale e ideologica della cultura paesana è la parrocchia <- cfr sacerdos,
parrocchiani, vetulae …

Il villaggio dominato dal castello

CFR le figure dei cavalieri, i milites (piccola nobiltà) <- fonte della loro legittimità sociale nella
cultura folclorica

CFR ad es la rivalutazpne delle fate, da cui spesso tanti lignaggi dicevano di discendere  come i
Lusignano del Poitou e Melusina

Rinascita delle città

Lo schema gerarchico tripartito (oratores bellatores laboratores) non teneva conto in realtà della
mobilità sociale …

Specialmente nel XII sec molti chierici subiscono il fascino del meraviglioso e in certe circostanze
operano da veri etnologi

Grande permeabilità al folclore della cultura clericale

CFR abate di Cluny Pietro il Venerabile e il suo Libro dei miracoli (scritto tra 1134 e 1155 ca) che
riferisce numerosissimi racconti concernenti i lignaggi dei borgognoni del vicinato e in particolari
racconti di fantasmi  signori dei defunti spesso appaiono al loro erede per esigere che lui faccia
dei legati pii in favore di Cluny …

Il cistercense Goffredo di Auxerre, biografo di S Bernardo, ha inserito nel suo “Commento


all’Apocalisse” una versione della leggenda di Melusina, il racconto della fata serpe di Langres

Nelle corti principesche chierici che solitamente avevano solo ordini minori e restavano quindi più
legati alla cultura laica  caso esemplare la corte anglo.normanna dei Plantageneti dove agiscono
es Giraldo detto Cambrensis (il Gallese), Gualtiero Map, poi Gervasio di Tilbury …

<- di Gervasio cfr gli Otia imperialia di cui il II libro è ricchissimo di mirabilia

Anche Alano di Lilla poi darà grande spazio alle superstizioni (lui teorico della predicazione e della
confessione)

Predicatore ed inquisitore domenicano di Lione Stefano di Bourbon morto nel 1261 autore di una
importante raccolta di exempla ad uso dei predicatori, dove abbondano i riferimenti a superstizioni
colte dal vivo ed altrettanto si può dire per il vescovo di Parigi Guglielmo d’Alvernia che nelle sue
opere di teologia pratica “De universo” e “De legibus” inserisce costumi superstiziosi

Nei sec XII e XII muta la cornice formale in cui i testi sulla superstizione della tradizione sono
inseriti
Primi sforzi per unificare il diritto canonico sono stati sostenuti dai canonisti della prima metà del
secolo XII specie da Yves di Chartres; Graziano pubb a Bologna nel 1140 il suo Decretum
nocciolo del diritto della Chiesa fino al sec XX la cui “Causa XXVI” riunisce in sintesi sette
questiones, tutto ciò che concerne le superstizioni : cosa sono i sortilegi e le divinazioni? Il
sortilegio è un peccato? Quali sono i tipi di divinazione? Qual è la natura e quale il potere dei
demoni? Lo iettatore e gl’indovini devono essere scomunicati? Se sono stati scomunicati da un
vescovo, un prete può riconciliarli con la Chiesa all’insaputa di questo vescovo? Si può prescrivere
a un moribondo una penitenza scaglionata nel tempo?

La riflessione teologica e canonica sulle superstizioni tradotta presto in pratica grazie alle
trasformazioni del sacramento della penitenza soprattutto con le decisioni del Concilio lateranense
IV sulla penitenza cfr anche il “Liber poenitentialis” d’Alano di Lilla …

Nella Summa theologiae Tommaso d’Aquino ha una visione più restrittiva della superstizione e dà
quindi un più duro giudizio nei cfr di coloro che sono colpevoli

Se per Agostino il vizio della superstizione poteva essere sia per difetto (culto tributato a Dio è a lui
indegno) sia per eccesso (idolatria), Tommaso mantiene invece solo l’eccesso, sotto le species
dell’idolatria, della divinazione dell’osservazione dei segni e dei tempi  alla nozione di patto
significato più forte: diff tper Tommaso tra “patto tacito” e “patto esplicito”

Riflessione che dopo il XIII sec viene continuata in tutta l’università di Parigi -> interesse
particolare per la magia nera, l’alchimia e l’astrologia  dotti sospettati di cercare d’impadronirsi
dei segreti della natura conciliandosi il potere dei demoni

CFR la condanna del 19 settembre 1398 contro maestro Jacques Angeli di Montpellier

Le superstizioni stesse cmq erano mutate e le trasformazioni della società e delle condizioni
d’inquadramento del popolo cristiano le legavano più strettamente a forme legittime di culto
cristiano

Nelle varie testimonianze, nelle varie dispute sale la preoccupazione di una testimonianza fedele

CFR le varie forme di divinazione …

Il racconto della vetula sortilega e l’ascolto per 5 volte del canto di un cuculo

<- per Stefano di Bourbon tende all’idolatria

CFR la corruzione di pratiche legittime

vigilia di S Giovanni notte del 24 giugno: in un sermone per questa festa il vescovo di Parigi
Maurizio di Sully scaglia improperi contro “i pazzi e le pazze” che accendono dei fuochi rituali ;
anche Jacopo da Varagine poi racconta in quel giorno vengono raccolte ossa per bruciarle e
spargerne poi le eneri nei campi per m scacciarne le bestie malefiche

Lo spazio compreso fra la chiesa e l’attiguo cimitero fu oggetto di un’accresciuta vigilanza nelle
“Istruzioni e costituzioni”, Guillaume Durand vescovo di Mende prende di mira “i canti diabolici
che il popolo è solito fare la notte prima dei morit”

Due e Trecento  concorrenza accanita tra cultura officiale della Chiesa e cultura folclorica per il
controllo dei luoghi consacrati e lo spazio dei morti

Per Giacomo di Vitry la danza in cerchio delle ragazze è “un cerchi che ha al centro il diavolo”

XI-XII anche pratiche sacrileghe che riuardano l’ostia

XII sec anate di Cluny Pietro il Venerabile il primo a ricordare nel “De miracoli” il raccontro
prodigioso del contadino che ruba l’ostia e la mette nell’arnia

CFR vendita olio sacro già concilio Tours 813 e poi Burcardo di Worms

cfr rito dell’”umiliazione dei santi” <- chierici e monaci stessi cominciano a dubitarne dal ‘200

‘200 le immagini cominciano ad avere il ruolo prima appartenuto alle reliquie  NB i racconti
della Legenda Aurea di Jacopo da Varagine sull’immagine di S Nicola e della Vergine

I santi cominciano poi ad essere onorati con santi, immagini tridimensionali in cui erano incassate
particelle di corpi santi che attiravano verso le immagini stesse delle forme di devozione e
l’aspettativa di un miracolo, caratteristiche fino ad oggi del culto delle reliquie

 NB la statua-reliquario di Santa Fè a Conques che diviene meta di pellegrinaggio tanto che fu


anche scritto un “Libro dei miracoli” <- 3 eventi quasi contemporanei

Per la posizione al centro del santuario della statua, il fulgore dei suoi ori e gli occhi di cristallo,
l’adorazione ricevuta preoccupava i chierici  cfr Bernardo d’Angers, allievo di Fulberto di
Chartres, non ebbe dubbi che i riustici di quei luoghi selvaggi adorassero un idolo paragonabile a
quelli antichi di Giove o Marte

Notevole sviluppo immagini tridimensionali spazza via le rimostranze dei chierici  nel 1035
vesovo Gerard di Cambrai ne difende la legittimità contro gli eretici di Arras
La polemica nel XII sec contro gli Ebrei, decisi sostenitori dell’aniconismo, da ulteriore vigore alle
convinzioni della Chiesa

Cmq nuove forme di superstizione che riguardano anche il culto dei santi
Dal XII sec il papato sente l’esigenza di istituire una procedura istituzionale inedita per la
santificazione  processo di canonizzazione veniva a fondarsi su un’inchiesta ufficiale e
subordinava la santificazione all’esame della sola Curia pontificia

Il merito della vita più importante del miracolo ora …

Tale selezione si precisa ancor meglio all’inizio del XII sec con il “Trattato delle reliquie” del
monaco Guiberto di Nogent che fa una critica serrata alle trad agiografie  per lui la sola vera
reliquia sta nell’ostia consacrata …

cfr Stefano di Boubon e il racconto di S Guiniforte , un levriero che aeva salvato dai morsi di un
serpente il figlio del padrone ma questi lo aveva ucciso ingiustamente facendone un martire

Per il predicatore vero culto diabolico, “sopravvivenza del paganesimo”  Schmitt ha però
dimostrato che tale pratica si sia affermata nei sec XI-XII, nel momento dell’installazione delle
strutture sociali e del popolamento caratteristici dell’età feudale

Altro caso interessante la credenza dei changelins (bambini scambiati), legata ad un patto coi
demoni

<- anche nella vicenda di Santo Stefano …

NB la fonte di Planhes, ritenuta miracolosa e vicina a una cappella dedicata ai Santi Basilissa e
giuliano, dove i laici veneravano “la tomba di un laico sconosciuto” Vescovo ed inquisitore
sospettano che gli abitanti attribuiscano virtù miracolose alla fonte stessa!

Residui non assimilabili  Esercito dei morti e Dame Abonde

Dal XI sec volontà della Chiesa di una molto più decisa cristianizzazione del culto dei morti specie
nell’orbita della cultura monastica \tra 1024 e 1033 Cluny istituisce la festa dei Morti in data 2
novembre

Seconda metà XII inoltre -->pene del purgatorio, ora luogo specifico dell’aldilà integrato
pienamente nel contesto liturgico

Così adesso i morti potevano legittimamente ritornare in forma di fantasma a supplicare i parenti di
pregare per loro, far dire messe, offerte per alleggerire le pene nel purgatorio …

I racconti di apparizioni individuali di fantasmi non a caso si moltiplicano dal CII sec nella
letteratura narrativa, nei racconti di miracoli e negli exempla edificanti
Ma nella stessa epoca dei chierici furono anche informato di apparizione collettive di morte che
formava un corteo o un esercito di morti  antichissime tradizione, a cui alludeva già Tacito nella
“Germania” ma in modo molto oscuro

Tale esercito preferibilmente appariva in quei punti di confine spaziale a cui la chiusura in cellule
della società feudale attribuiva gran valore simbolico

Per un certo periodo, sec XI-XII, tentativo di cristianizzare questa credenza considerandola quasi
un’espiazione collettiva di anime in pena ma dopo la codificazione del purgatorio risulta
impossibile … Prendono il sopravvento i tratti diabolici della caccia selvaggia

<- Monaco borgognone Raul Glaber, o il Glabro (985-1050 ca), e il racconto nel libro II delle sue
Storie della visione del monaco Vuferio di Moutiers-Saint-Jeans

Da questa epoca il carattere dabolico dell’esercito dei morti è molto più marcato  1140 “Storia
ecclesiastica” di Oderico Vitale: riferisce apparizione del prete normanno Guachelmo dell’esercito
dei morti per la prima volta chiamato familia Herlechini, “famiglia Hellequin”  apparizione che
si dice aver avuto luogo il primo giorno dell’anno 1091 , momento privilegiato per apparizioni dei
morti …

CFR il prete della chiesa di Bonnevaux e la minaccia di un gigante con una clava enorme …
Guachelmo si salva solo per aver invocato la Vergine (vedi p126)

Sec XII si parla sempre più di Famiglia Hellequin specialmente in Francia

Gualtiero Map nota tali apparizioni nel Main; il cistercense Elinando di Froidmont ha raccolto una
testimonianza simile a Orleans

Più tardi Gervasio di Tilbury -> in Grande e Piccola Bretagna e in Catalogna

In alcuni racconti re Artù (secondo la leggenda sopravviveva nell’isola di Avallon dove ferito
l’aveva trasportato la fata Morgana) tende a sostituirsi a Hellequin alla testa della torma fantastica
di cacciatori e di cani  cfr infatti Stefano di Bourbon che parla di “familia Allequin vulgariter vel
Arturi”

<- Per il predicatore l’utopia di un regno di Artù dalle caratteristiche di un paese di Cuccagna è
incomprensibili; un racconto di questo tipo lumeggia il potere dei demoni sugli spiriti rozzi
attanagliati dal desiderio della carne

Attraverso tutti questi discorsi, tra Duecento e Quattrocento si formano l’immagine e il concetto del
sabba delle streghe

Le nuove rappresentazioni della stregonerie si nutrono anche di una nuova tradizione narrativa gli
spiriti femminili dell’abbondanza domestica
Già il canone Episcopi, il Decretum di Graziano, il Polycratus di Govanni di Salisbury denunciano
la credenza al volo notturno di certe donne in compagnia di Diana ed Erodiade

Nel “De universo” Guglielmo d’Alvernia fa menzione di Satia (nome che dice essere derivato da
sazietà) o Domina Abundia, “apportatrice d’abbondanza nelle case che visita” questo spirito
femminile mangia e beve ciò che trova nlle case senza mai diminuirne la quantità specie se i
recipienti dei cibi sono stati lasciati aperti per lei <- se invece le s’impedisce di mangiare e bere non
porta abbondanza ma disgrazia

Domina Abundia è la forma latinizzata del francese Dame Abonde che troviamo nel Roman de la
rose o anche in Raoul de Pesles traduttore del De civitate dei di Agostino

Nome che tradisce, in una società di penuria, la preoccupazione angosciosa delle cose materiali, al
centro dei riti popolari e in particolare di quelli matrimoniali
 cfr il rito raccontato di Giacomo di Vitry e il lancio dei chicchi di grano sul corte nuziale
gridando “Habundantia! Habundantia!”

CFR l’exemplum di Stefano di Bourbon  giovani travestiti da bonae res nella casa del ricco
contadino nella regione tra Rodano e le alpi …

<- altri EX p 130

CFR la credenza raccontata da Jean de Meung nel Roman de la rose ”orrida follia” per cui si
crede che i terzogeniti tre volte alla settimana se ne vadano in compagnia di Dame Abonde nelle
case dei vicini

Incapaci di capire la logica e la funzione di queste credenze e di questi riti, i chierici li hanno anche
sempre viepiù demonizzati; assimilarono gli spiriti benefici alle lamiae e alle strigae crudeli
ereditate dalla tradizione più antica; accusarono quelli o quelle che pretendevano di raggiungerli nel
sonno di aver gatto un patto col viavolo. Dal volo delle bonnes dames a quello delle streghe e al
supremo delitto del sabba c’era solo un passo che fecero giudici ed inquisitori nel corso del
Quattrocento!

4. Sabba delle streghe e «scampanata» nel Basso Medioevo

Stregoneria contadina consisteva nel gettare il malocchio sul proprio vicino

S’intensifica la produzione di documenti nei sec XI-XII cfr es cronista di Poitiers Ademaros di
Chabannes e il processo di una donna accusata di avere stregato il conte di Angouleme

Il malocchio consentiva di spiegare tutte le forme di calamità biologiche: malattia, morte e


soprattutto impotenza sessuale

<-Nella sua autobiografia il monaco Guiberto di Nogent racconta che il padre dopo sposato era
restato per 7 anni senza prole a causa di un malefizio di una matrigna invidiosa; ma fu anche una
“vecchia donna” ad aver la capacità di metter fine a questi artifizi
Ma in questo tipo di racconti si prende in considerazione solo il maleficium  grossa diff con le
rappresentazioni clericali della stregoneria dal ‘200 in poo sotto azione di parecchi fattori

Alcuni di questi fattori rientrano nella situazione critica della Chiesa che subisce l’urto delle eresie
catara e valdese

Nuova armaInquisizione: crescente importanza negli affari della Chiesa e nel rapporto tra
gerarchia ecclesiastica e mondo laico

Dal 1258-60 papa Alessandro IV ordina agli inquisitori di interessarsi oltre alle eresie anche “ai
sortilegi e alle divinazioni che sapevano di eresia”
Ormai colpevoli di superstizioni sullo stesso livello degli erepiti e come loro sottoposti all’obbligo
della confessione

^ E nello stesso momento -> teologia scolastica: patto esplicito e tacito col diavolo

1270 ca “Somma dell’Ufficio dell’Inquisizione” stilata nell’ambiente del vescovo Benedetto di


Marsiglia si arricchisce di un capitolo “sulla forma e la maniera di interrogare gli auguri e gli
idolatri”

Nel 1320 papa Giovanni XXII estende ulteriormente il potere degli inquisitori

Fra 1307 e ’23 l’inquisitore tolosano Bernardo Gui aggiunge un intero capitolo deditcato a 2gli
stregoni, gl’indovini e coloro che invocano i demoni” al suo “Manuale dell’inquisitore”

Alcuni dotti come Alberto Magno a Parigi o Ruggero Bacone a Oxford nell’indagine sui “segreti”
della natura erano spinti alla messa in opera di una scienza occulta che i lori avversari erano pronti
ad assimilare alla magia

CFR 1270-7 vescovo di Parigi Etienne Tempier deciso avversario dell’introduzione della scienza e
della filosofia arava nella cultura cristiana

Grandi dotti come Raimondo Lullo e medico e alcumista di Montpellier Arnaldo di Villanova
furono fatti oggetti d’inquisizione e condannati

A Parigi l’alchimista Jean de Bar fu addirittura dato alle fiamme

Dall’inizio del ‘300 con la nascita del moderno Stato monarchico (e con precedente riscoperta del
diritto romano) …

 “Costumes du Beauvaisis”, Philippe de Beaumont distingue le stregonerie che recando


pregiudizio alla fede cristiana rientrano nella giurisdizione ecclesiastica da quelle che hanno
portato alla morte di un uomo e devono ricevere il supremo castigo dalla giustizia secolare
Data decisiva per la storia della stregoneria 1350 <- tutti i temi che concervevano la
stregoneria si riuniscono in un unico stereotipo della strega, forse capro espiatorio delle grandi
paure della Peste nera

cfr 1436 il giudice del Delfinato competente nei processi per magia Claude Tholosan e il trattato
“Ut magorum et malefico rum errores”

Il nome sabba, che evocava ad un tempo la superstizione giudaica e le conventicole degli eretici,
compare nel Quattrocento contemporaneamente al dissiparsi nelle stesse persone colte degli ultimi
dubbi sulla realtà materiale delle cavalcate e delle assemblee notturne delle streghe

ormai il sabba passava come realtà!

Tale convinzione veniva prima combattuta nella Chiesa nella tradizione del canone Episcopi  il
teologo parigino Jean Vineti inquisitore a Carcassone nel suo “Trattato contro le invocazioni dei
demoni” distingue tra le “antiche streghe” e le “nuove” che formano una setta “demonolatria”

Canone Episcopi radicalmente in discussione col domenicano Nicolas Jacquier autore nel 1458 del
“Flageellum haereticorum”

NB cultura cittadina e superstizioni

NB la festa dei Pazzi  celebrata contemporaneamente alla festa dei Santi Innocenti (28 dicembre)
e della Circoncisione( 1 gennaio)

<- considerata come sopravvivenza delle antiche feste pagane del solstizio d’inverno e delle calende
di gennaio, in realtà la fesa dei Pazzi fa la sua comparsa solo nel XII sec in un contesto cittadino
nuovo, quello dei capitoli della cattedrale

Anche il carnevale è un’innovazione delle città medievali e si lega strettamente alla Quaresima ,
istituita nel VI sec ma che solo nel XII sec ha conosciuto una strutturazione più netta del tempo
cittadino, contrapponendo più decisamente giorni lavorativi e festivi, periodi di grasso e di magro

cfr la trad letteraria nata nel Duecento “La Bataille de Caresme et Charnage”

<- Bachtin ha visto nel ptimo l’immagine della “parte bassa del corpo”, che è secondo lui il
principio della cultura popolare, e nella seconda l’allegoria della morale della Chiesa avversa al riso
e alle gioie del corpo che assimila ai vizi di gula e lux uria

NB matrimonio e “charivari” (scampanata)

Prima descrizione illustrata da miniature si trova in un’interpolazione del “Roman de Fauvel” di


Gervais du Bus e ne è autore un certo Chaillou de Pastein
L’eroe - nel cui nome si uniscono le iniziali dei vizi di flaterie (adulazione), avarice, villenie
(rozzezza), vanité, envie, lacheté (viltà) – non avendo potuto sposare Fortuna si unisce a Vanagloria
ma “con la mano sinistra” senza che un sacerdote abbia benedetto le nozze
 da qui il corteo di protesta guidato da Hellequin, la cui presenza ha fatto pensare a molti che si
trattasse di una simbolizzazione della protesta dei morti e della comunità contro un matrimoni che
rischia di ledere la memoria del coniuge defunto e i diritti dei figli di primo letto

Superstizioni contadine in città <- ora non si mira più soltanto alla salvaguardia della fede e ala
conformità alla norma clericale; subentra quasi un giudizio culturale di superiorità

-->CFR il “Jeu de la feuillée” di Adam de la Halle

Anche gli “Evangiles des quenouilles” …

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