Sei sulla pagina 1di 11

Le rivelazioni su Colombo e sul Nuovo Mondo del cosmografo e teologo calabrese del XVI secolo, Giovan Lorenzo Anania

Un personaggio che merita attenzione - anche perch trascurato dagli storici moderni, soprattutto per quanto riguarda i suoi studi cinquecenteschi sul continente americano - certamente Gian Lorenzo Anania (o d'Anania), cosmografo e teologo nato a Taverna (1) intorno al 1544 da Michele e Sigismonda Teutonica e morto nel paese natio tra il 1607 e il 1609 (2). Gian Lorenzo venne chiamato a Napoli dall'arcivescovo Mario Carafa, e fu talmente apprezzato per la sua intelligenza che dall'alto prelato fu raccolto, e mantenuto liberamente fin che visse, ascoltando da lui, come maestro, oltre le lettioni della Sacra Theologia, anco d'opere di diverse scienze (3). Rimase nella capitale del Regno fino alla morte del suo protettore, avvenuta nel 1576, tornando poi nella sua Taverna dove visse fino alla fine dei suoi giorni (4). Anania nel 1573 pubblicava La Universal Fabrica del Mondo (5), divisa in quattro trattati, che riguardano rispettivamente l'Europa, l'Asia, l'Africa e il Nuovo Mondo (6), preceduti dai Nomi di scrittori de' quali si servito l'Autore, che ci permettono di meglio precisare le diverse fonti del cosmografo calabrese (7). Fra questi (8): Americo Vespuzio (9), Fernando Colombo (10), Bartolomeo della Casa (11), Pietro Martire (12), Girolamo Adorno (13), Vicenzo Pigafetta (14), Gonzal d'Oviendo (15), Cavezza de Vaca (16), Varrazzeno Fiorentino(17), Andrea Corsali (18), Fernando Cortese (19), ma anche autori classici come Tolomeo, Plinio, Strabone, Sallustio, Tacito. L'opera di Anania (20) veniva ristampata gi nel 1576 a Venezia (21) a seguito di un immediato successo. Una terza edizione (22), riccamente ampliata e con cinque carte geografiche fuori testo (23), veniva stampata nel 1582 (24), intitolata l'Universale Fabrica del Mondo overo Cosmografia (25). Seguiranno poi una quarta edizione nel 1596 (26) e una quinta nel 1634, quasi un trentennio dopo la morte dell'autore, che verr stampata a Roma a cura del nipote Marcello, vescovo di Sutri e Nepi (27). Quest'opera enciclopedica, che mirava ad essere una summa delle conoscenze geografiche e cosmografiche cinquecentesche (28), veniva dunque realizzata dallo studioso calabrese attraverso una raccolta di scritti di dotti e viaggiatori (29), ma anche attraverso resoconti orali ottenuti di prima mano, non di rado ricordati tra le pagine per nome e circostanze dell'incontro . A dimostrazione dei suoi amplissimi rapporti personali e culturali, si pu dire che l'Anania pot basarsi sull'utilizzo di fonti dirette presenti un p in tutto il continente americano. Per citarne solo alcuni(30): l'esploratore e conquistatore spagnolo Giovan Pardo, nominato dall'Anania ripetute volte, attivo nella seconda met del XVI secolo principalmente nel Nord e nel Sud Carolina e in Tennessee orientale (31); messer Michele Giovanni Bertone (fonte importante per il Canada e il Nord America), che viene definito dall'autore huomo assai diligente delle cose del mondo, e nella geografia versatissimo(32); Alonso Ferrea canonico regolare, e buono Mathematico (33) che gli diede notizie riguardanti il territorio centroamericano ed infine, per quanto attiene all'America Latina, il cosmografo calabrese riporter nella sua opera le notizie fornitegli da figure come Emanuel d'Acuna che v'era stato con Arias d'Acugna suo zio in quelle parti Generale(34), Marco Martinez Aragonese(35) e il reverendo fra Tomaso di Specchio (36). Sono numerose e sorprendenti le rivelazioni che l'Anania ci fa riguardo al Nuovo Mondo da poco scoperto. Nell'edizione veneziana del 1582 troviamo la seguente notizia: Nelle cui maremme si trova prima il fiume delle Palme: ivi si perd Panfilo Narbaes (37) con la sua armata. E Panuco, ch' un proprio governo, quantunque conosca talvolta superiore la cancelleria di Messico. Dove si narra esservi stato ritrovato, nel tempo ch'era vicer di Messico don

Antonio Mendoza (38), un sepolcro, con un huomo vestito in arme all'antica Romana, alcune medaglie d'oro con la descrittione di Giulio Cesare perpetuo Dittatore: onde si pu congetturare esservi trascorsi i Romani, mentre fuggivano le discordie civili, e non che vi fussero andati a soggiogare questo paese, non se n'essendo veduto altro della loro antica grandezza e potenza(39). La notizia di questo eccezionale ritrovamento - mai riportata da alcuno precedentemente - non deve far pensare a un tentativo dell'autore di creare del sensazionalismo o di rivendicare una primogenitura romana nel contesto della scoperta dell'America, difatti l'autore affermer esservi anco capitati per tempesta molti Cartaginesi in quelle terre (40), cos come parler, in pi occasioni, anche di contatti con le coste americane del Pacifico da parte di Cinesi e Giapponesi nel periodo precedente alla spedizione di Colombo (41). Inoltre, bisogna aggiungere che il tono, con cui Anania riporta la notizia (ricavata da fonte spagnola!) della tomba del soldato romano in Messico, chiaramente documentaristico (non da scoop). Infine, come si pu notare, viene scartata ogni ipotesi di spedizioni di conquista, e ci non pu che rendere ancora pi credibile lo scritto. Ma le notizie sui ritrovamenti non finiscono qui, infatti Anania parla di sepolcri di giganti e di ossa di giganti ritrovati in Messico e in Per (42). E proprio su quest'ultima scoperta, avvenuta esattamente nella zona nord dello stato peruviano, il cosmografo di Taverna aggiunge un particolare interessante: ...il capo di Sant'Helena: ove sono state scoperte alcune ossa di giganti, che i paesani affermano esservi venuti sopra gran burchi di gionchi marini, non sapendo da che parte: se ben si pu giudicare dallo stretto Magellanico, dove in questi tempi habitano (come s' detto) i Patagoni(43), i quali furono, per il vizio nefando, tutti abbruschiati dal fuoco celeste(44); de' quali non si vede altro memorabile ch'alcuni pozzi molto profondi(45). Il richiamo ai pozzi di grande profondit fa pensare agli enigmatici pozzi glaciali patagonici, ma anche al misterioso pozzo canadese di Oak Island(46) costruito o utilizzato, secondo alcuni, dai cavalieri Templari approdati sulle coste del Canada molto tempo prima di Colombo (47). Secondo il prof. Enrico Calzolari i cavalieri rosso-crociati si sarebbero spinti pi a sud sino a giungere nella Patagonia settentrionale(48). Calzolari ritiene che una delle principali ragioni per cui i Templari viaggiarono in Sudamerica fu l'approvvigionamento di argento per costruire grandi cattedrali e mantenere in esercizio la loro temibile flotta che riforniva le armate cristiane in Terra Santa(49). Altrettanto interessanti e sorprendenti sono le dichiarazioni che l'Anania fa sullo scopritore (50) del continente americano: Cristoforo Colombo. Gi a partire dall'edizione del 1573 troviamo il seguente passo(51): ...finch piacque in questi ultimi secoli alla Divina Providenza manifestarla ai Re Catolici, Fernando e Isabella, per mezzo di Christoforo Colombo(52) genovese non meno animoso nochiero, che saggio matematico, acci che vi si predicasse l'Evangelo, n fosse paese al mondo tanto rimoto, che questo Santo lume al fine non illustrasse, verificandosi il detto del profeta: in omnen terram exivit sonus eorum (53). Di particolare interesse, come possiamo notare, sono gli apprezzamenti che Anania - personaggio del '500 - fa sulla figura di Colombo: saggio matematico, non meno che animoso nocchiero. Come afferma lo studioso Pier Costanzo Brio al tempo saggio era sinonimo di sapiente, capace, di grande esperienza, diremmo oggi <un valente matematico>. La fama di Colombo quale grande matematico non era certo un segreto, per tutto il cinquecento. Nel seicento la boria nobiliare, specialmente in Spagna, crebbe a tal punto, che anche la matematica venne considerata una scienza <quasi meccanica>, quindi vile, non certo da vantarsi nei salotti di corte. L'attivit di corsaro invece al tempo di Colombo significava praticare la guerra di corsa nel Mediterraneo per conto di un Signore; lungi dall'essere quindi una forma di disordinato banditismo(54). Solo per fare un esempio, nel XVI secolo il condottiero inglese Francis Drake fu addirittura fatto Sir dalla regina Elisabetta I d'Inghilterra. Fatto sta che a partire dal XVII secolo, non si parler pi n di un

Colombo matematico n di un Colombo corsaro(55). In conclusione, da quest'ultimo scritto di Gian Lorenzo abbiamo una riprova che Colombo era un Nobile Corsaro (un cavaliere del mare), non un ignorante plebeo cos come stato etichettato da molti. Il cosmografo-religioso Anania nella sua opera cita svariate volte il cosmografo-scopritore Colombo, ma noi intendiamo concentrare la nostra attenzione su un passo riguardante una probabile scoperta dell'Ammiraglio, compiuta nel corso del suo terzo viaggio(56) e mai rivelata in nessun altro scritto : le miniere d'argento intorno alla penisola di Paria, nel Venezuela (57). Riportiamo quanto scritto in merito dallo studioso calabrese nell'edizione del 1573 :Viene appresso Paria, che Colombo pens, vedendovi d'ogni tempi le campagne fiorite e gli alberi fronduti, esser il Paradiso terrestre. E qui accanto al lito si scorge San Michele di Never(58), il Capo Annegato e la Bocca del Drago(59), con tal nome per la gran paura, trovate alcune poche miniere d'argento...(60). Nell'edizione del 1582 e nelle successive, stranamente sparir il riferimento alle miniere d'argento e verr fatta invece la seguente aggiunzione: ...per la gran paura che v'ebbe il Colombo, scoprendo questo nuovo orbe: perci che, scontrandovisi la corrente dell'Oceano con l'empito del fiume, che chiamano per la sua grandezza il mar Dolce, si cagiona tal rivolgimento d'acque, che da vero si pu affermare non esser pericolo maggiore di questo in tutto l'Oceano; perci che non s gran vascello che, soprapreso da tal voragine, non sia subito inghiottito dall'onde(61). L'episodio appena descritto viene puntualmente riportato dagli storici, mentre per quanto attiene al ritrovamento delle miniere argentee a quel tempo, nel territorio in questione, non se ne fa menzione da alcuno. Sono tante le stranezze avvenute sulla costa venezuelana in quell'agosto 1498. Dagli studi effettuati da eminenti colombisti veniamo a sapere che: ben diversamente che a San Salvador, Colombo nei mari del Venezuela, timido e impacciato. Sembra reagire negativamente di fronte alla favolosa novit; sembra voler rifiutare la scoperta...(62); il navigatore genovese fa ancorare le navi al riparo della punta Icacos (63) a Trinidad e concede agli equipaggi qualche giorno di riposo a terra. Gli uomini poterono cos dedicarsi alla pesca e alla raccolta delle ostriche, mentre l'ammiraglio faceva scandagliare la Boca...(64); si parler di terre ricche di perle, di oro ma non di argento (65); il genovese abbandonato il continente Il 15 agosto, all'alba, avvist un'isola a cui diede il nome di Margarida, poi rimasto; ma non si sofferm a cercare le perle che pure avrebbe trovato in grande abbondanza, poich era impaziente di arrivare a Santo Domingo (!)(66). Fu una decisione errata: la scoperta e l'esplorazione della <costa delle perle> avrebbero risollevato il suo declinante prestigio in patria, e certo la situazione a Hispaniola non sarebbe peggiorata se la sua assenza si fosse protratta di un altro mese (67). A questo punto nascono una serie di interrogativi: i terribili nomi di battesimo dei due stretti (Boca de la Sierpe e Boca del Dragon), non pi sacri ma diabolici(68), furono coniati da Colombo per i motivi sopra descritti oppure dovevano servire ad accentuare enormemente la pericolosit del Golfo di Paria e quindi a tenere lontani da quei luoghi eventuali concorrenti? Perch l'ammiraglio ad un tratto vuole subito ritornare a Hispaniola, con chi doveva mettersi in contatto? Le miniere d'argento della zona di terraferma venezuelana esplorata da Colombo se non vennero rivelate ai reali spagnoli a chi bisognava invece rivelarle? La chiesa era completamente all'oscuro di ci? In conclusione, possiamo dire che il cosmografo e teologo calabrese Gian Lorenzo Anania una figura straordinaria, di grande spessore che, se studiato a dovere, potrebbe rivelarci molte pi cose su Colombo, sul Nuovo Mondo e su altro ancora.

Giuseppe Pisano

NOTE
1) Lo stesso paese che diede i natali ai famosi pittori Gregorio (1603) e Mattia Preti (1613). 2) Sono piuttosto scarne e scarse le notizie biografiche su Gian Lorenzo e si riducono essenzialmente a quelle forniteci dal suo primo biografo nella encomiastica Vita dell'Eccellente Gio. Lorenzo d'Anania, tratta da gli Elogi de gli huomini illustri in lettere d'Italia, del sig. Paolo Regio inserita in apertura dell'edizione veneziana del 1582 del cosmografo tavernese dal titolo: L'Universale Fabrica del Mondo overo Cosmografia. Da rilevare che Paolo Regio, che fu vescovo di Vico Equense, fu anche l'autore della prima biografia stampata su s. Francesco di Paola (1577). 3)Vita dell'Eccellente , cit., p.4. 4)Da rilevare che Anania, cos come altri cosmografi calabresi del suo tempo, pur avendo vissuto per quasi tutta la sua vita in Calabria non rimase affatto - come qualcuno potrebbe pensare - isolato dal resto del mondo, al contrario ebbe frequenti contatti con tutta Italia e non pochi in Europa. 5)Il frontespizio recita: La Universal Fabrica del Mondo dell'Ecc. M. Lorenzo Anania, della citt di Taverna cosmografo, et teologo dove s'ha piena notizia dei Costumi, Leggi, Citt, Fiumi, Monti, Provincie, et Popoli del Mondo. Anania, come si pu notare, si definisce pure teologo e ci non pu non far pensare che egli abbia abbracciato, fin da giovanissimo, lo stato ecclesiastico. Fa inoltre pensare al fatto che la cosmografia era una disciplina impartita anche all'interno delle mura conventuali, ed un valente cosmografo sovente era anche valente teologo. L'opera - posseduta dalla Biblioteca Comunale Filippo De Nobili di Catanzaro - dedicata All''Illustrissimo S.D. Ferrante Carafa Conte di Soriano Padron mio venne stampata a Napoli presso Giuseppe Cacchi. Il testo stato riprodotto nel 2004 dal Sistema Bibliotecario Vibonese per conto dell'Assessorato ai Beni Culturali della Regione Calabria e curato da Carlo Carlino. 6)L'Anania scrisse e pubblic nel 1573 La Universal Fabrica del Mondo, utilizzando e raccogliendo dati e informazioni oltre che dai libri disponibili e dalle cartografie contemporanee, anche da marinai e mercanti che frequentavano il porto della citt, come attesterebbero le descrizioni tra facete e pepate tramandateci dai contemporanei di un giovane Anania che si aggira senza sosta nel porto di Napoli fra mercanti e naviganti a chiedere con insistenza notizie dei loro paesi di provenienza... (cfr. Provenzano N., Un antropogeografo del '500, il tavernese Gian Lorenzo Anania, in Rogerius, anno VI, n.1, 2003, p.137). 7)Potremmo dire una bibliografia ante litteram, anche se contenente unicamente i nomi degli autori (ben 155) e non i titoli delle opere. 8)Viene mantenuta la lingua originale del testo. 9)Amerigo Vespucci (1454-1512), navigatore ed esploratore fiorentino che diede il suo nome al continente. 10)Secondo figlio di Cristoforo, a volte chiamato Hernando, accompagn suo padre nell'ultimo viaggio esplorando le coste della terraferma centroamericana. Torn alle Indie (1509) col fratello Diego, governatore dell'isola di Hispaniola (Haiti). Viaggi a lungo in Europa raccogliendo una ricca biblioteca. Scrisse le Historie sulla vita e fatti del padre, che furono pubblicate a Venezia nel 1571, ma il manoscritto originale si perse. 11)Bartolomeo de las Casas (1484-1566), autore della monumentale Historia de las Indias (1561) che per fu pubblicata (parzialmente) nel 1875. Bartolomeo conobbe personalmente Cristoforo Colombo e trascrisse il suo diario di bordo. 12)Pietro Martire d'Anghiera (Arona 1457 Granada 1526), uomo di corte di Ferdinando e

Isabella di Castiglia, fu amico personale di Cristoforo Colombo ed ebbe rapporti anche con Vasco da Gama, Vespucci, Magellano, Corts. Fu a Roma intorno al 1478 al seguito del cardinale Ascanio Sforza e dell'arcivescovo di Milano, Giovanni Archinboldo. Ebbe relazioni e amicizie con molti letterati, tra questi il calabrese Pomponio Leto e Teodoro di Pavia, medico di Luigi XI, re di Francia (alla cui corte -lo ricordiamo- era presente, dal 1483, San Francesco di Paola), e in modo particolare Enrico Lopez Mendoza conte di Tendilla, che fu ambasciatore spagnolo presso la corte pontificia. Pietro Martire dopo la caduta di Granada, avvenuta nel gennaio 1492, abbracci lo stato ecclesiastico e ricevette gli ordini sacri in quella citt. Lo storico e geografo spagnolo di origini italiane defin, prima ancora di Amerigo Vespucci, l'America un Nuovo Mondo. 13)Nobile genovese, fu uno dei pi grandi viaggiatori e mercanti italiani del XV secolo. Ebbe contatti epistolari con Cristoforo Colombo. Famosi sono i suoi viaggi in India. Muore nel 1496. 14)Antonio Pigafetta, nel testo detto erroneamente Vicenzo per la sua patria Vicenza, fu un navigatore, geografo e scrittore vissuto nella prima met del secolo XVI . Cavaliere di Rodi, studioso di matematica e astronomia grazie all'aiuto del nunzio pontificio Francesco Chiericati otterr da Carlo V il permesso a partecipare al grande viaggio di circumnavigazione del mondo (dal 1519 a 1522) di Ferdinando Magellano. Pigafetta scriver la Relazione del primo viaggio intorno al mondo che oggi ritenuto uno dei pi preziosi documenti sulle grandi scoperte geografiche del Cinquecento. 15)Gonzalo Fernandez de Oviedo y Valds (Madrid 1478 circa Valladolid 1557), storico delle Indie, autore del Sommario della naturale e generale storia delle Indie occidentali e Della naturale e generale istoria delle Indie. Oviedo nel 1494 conobbe i figli di Colombo e rimase assai colpito dai loro racconti sulle terre appena scoperte. Per alcuni anni stette alla corte di Federico di Napoli e al servizio del figlio, noto come Ferdinando, duca di Calabria. Fu anche uno dei principali corrispondenti di Giovanni Battista Ramusio, autore della mastodontica opera dal titolo Delle Navigationi et Viaggi, da cui, specie per quanto riguarda l'Africa e l'Asia, Anania attinger abbondantemente. Si ricorda infine che il Ramusio fu ambasciatore della Serenissima alla corte di Luigi XII, re di Francia (14981515), la stessa corte ove visse fino al 1507 San Francesco di Paola. 16)Alvaro Nunez (1507-1559), condottiero, scrittore e avventuriero spagnolo. 17)Giovanni da Verrazzano (1485 circa-1528 circa), esploratore e navigatore fiorentino, nel 1523 fu incaricato dal re di Francia, Francesco I di esplorare le coste dell'America settentrionale e di trovare un passaggio verso la Cina. Alcuni studiosi sostengono che in realt l'esploratore italiano doveva entrare in contatto con una colonia templare americana, fondata alla fine del XIV secolo da Henry Sinclair a Newport, nel Rhode Island (Cfr per tutti Sora S., La colonia perduta dei Templari: la missione segreta di Giovanni da Verrazzano in America, l'Et dell'Acquario, 2006). Un mistero rimane anche la sua morte, infatti secondo alcuni egli fu catturato e impiccato come pirata a Cadice dagli spagnoli; secondo altri invece fu ucciso e divorato nelle Antille nel 1528 (Dopo, lasciato il Golfo d'Urana, nel qual i cannibali mangiarono il Varazzeno Fiorentino, che come un altro Plinio per veder cose nuove non cur della propria vita.... Cfr. Giovan Lorenzo Anania, La Universal Fabrica del Mondo -a cura di Carlo Carlino- , Sistema Bibliotecario Vibonese , 2004, p. 429). 18)Viaggiatore-scienziato toscano (XVI sec.), intimo dei Medici, al seguito dei portoghesi stato il primo a scoprire l'esistenza della Nuova Guinea, che lui battezz col nome di Terra Piccinnacoli, e ad intuire la presenza di una massa continentale a sud di essa. Per tale

motivo considerato dagli australiani lo scopritore ideale della loro terra. Non a caso nella bandiera dell'Australia e di altre nazioni del continente oceanico compare la raffigurazione della Croce del Sud (Ove splende fra due nuvoli il polo Antartico vicino a quel segno che i Portoghesi chiamano, per la figura che fann'alcune Stelle vicine, il Crociero.Vd L'Universale Fabrica del Mondo overo Cosmografia, dell'ecc. Gio. Lorenzo D'Anania, Venezia, Il Muschio, MDXCVI, p.392), che il cosmografo toscano fu il primo a illustrare in una relazione. Sono diversi gli accenni che l'Anania rivolse a quell'Australia che sar scoperta ufficialmente nel XVIII secolo :...trascorrendo alquanto pi a Sur, ci aspettano alcune isolette, chiamate Romeros, nelle quali talvolta si vede alcuna sorte di Uccelli, che questi isolani dicono Ruch, i quali vi volano da quel continente Australe che i Portoghesi chiamano Terra di Vista...n ci appaia favola: che lo testifica Marco Polo, scrittore molto verdatiero di vista Cfr. L'Universale Fabrica...cit.. Corsali trover ampia menzione pure nella carta geografica dell'America di Anania (Andrea Corsalus Florent videtur ea sub nomine Terre Piccinnacoli designare). 19)Fernando Cortez (1485-1547), fu il conquistatore del Messico. 20)Il testo dell'Anania non deve essere considerato una raccolta di relazioni di viaggi...come molti scritti geografici che videro la luce tra la fine del Quattrocento e il 1550, molti dei quali avevano come scopo di esaltare la politica oltremarina dei sovrani portoghesi. Testo erudito e ricco di 'notizie', intende rispondere ai nuovi bisogni del lettore alla ricerca di opere pi aggiornate e organiche, alle esigenze degli uomini di scienza che si pongono in particolare il problema di conciliare le nuove scoperte con la sapienza antica, rappresentata soprattutto dalla Geografia di Tolomeo. Accanto a essi, un pubblico che richiede notizie sulle nuove terre, e in particolare i mercanti ai quali interessa aprire nuove rotte commerciali sulle nuove linee di scambio avviate dagli spagnoli e dai portoghesi. Per i dotti si pone, infatti, soprattutto dopo le scoperte di Cristoforo Colombo, il problema di una pi dettagliata informazione, di un confronto tra ci che hanno scritto gli antichi e le testimonianze dei moderni, di una verifica costante tra gli uni e gli altri(Cfr. Carlino C., Giovan Lorenzo Anania, un cosmografo tra fede e fascino dell'ignoto, Vibo Valentia: Sistema Bibliotecario Vibonese, 2004, p.14). 21)Dedicata a Caterina Jagellone Sforza d'Aragona, figlia di Bona e Sigismondo re di Polonia, e regina di Svezia. 22)Il titolo risulta modificato, come si legge nel frontespizio, in L'Universale Fabrica del Mondo overo Cosmografia, dell'ecc. Gio. Lorenzo D'Anania, Divisa in quattro Trattati: Ne' quali distintamente si misura il Cielo, e la Terra, & si descrivono particolarmente le Provincie, Citt, Castella, Monti, Mari, Laghi, Fiumi & Fonti. Et si tratta delle Leggi, & costumi di molti Popoli: de gli Alberi & dell'Herbe, e d'altre cose pretiose, & Medicinali, & de gl'Inventari di tutte le cose. Di nuovo ornata con le figure delle quattro parti del Mondo in Rame: et dal medesimo Autore con infinite aggiuntioni per ogni parte dell'opera ampliata. Recita ancora il frontespizio: In Venetia, presso il Muschio, MDLXXXII. Ad istanza di Aniello San Vito di Napoli. 23)Ad illustrare ciascuna delle quattro parti dedicata una carta geografica incisa in rame, mentre nella quinta c' il mappamondo <Orbis descriptio> . Carte abbastanza vicine alla realt che conosciamo, quella dei tre continenti antichi ma approssimativa e fantasiosa, pur se estremamente interessante, l'ultima, quella dedicata all'America, che in quella centrale riporta le tracce sicure dello scopritore Cristoforo Colombo...(Cfr.Provenzano N., Un antropogeografo del '500... cit. pag.138). A tale ultimo riguardo da rilevare, come in altre carte del tempo, una terra sterminata posta a sud, nella zona australe.

24)Esistono a riguardo due recenti pubblicazioni: del 2005 (trattato I-Europa) e del 2009 (trattati II, III e IV Asia, Africa e India Occidentale-Americhe) a cura di Ulderico Nistic, edite da Rubbettino, che per riproducono sostanzialmente il testo curato da Carlino. 25)La diffusione dell'opera, dedicata al nobile Sigismondo Loffredo, fu molto vasta in tutta Italia ed ebbe anche fama europea. Tra i suoi lettori Torquato Tasso che postill accuratamente una copia dell'edizione veneziana del 1582 forse per servirsene per la composizione del suo Mondo Creato (Cfr. Carlino C., Giovan Lorenzo Anania, un cosmografo...cit., p.12), poema sulla composizione dell'universo cui l'autore inizi a scrivere nel 1592. 26)Meglio definirla ristampa in quanto pressoch identica a l'Universale Fabrica. Una ristampa anastatica del testo di Anania del 1596 stata effettuata dalla Tipolitografia Bimar di Catanzaro, nel 1998, per conto della Biblioteca Comunale A. Gramsci di Taverna. 27)Marcello, nato a Taverna intorno al 1600 e morto a Sutri nel 1670, fu precettore di Mattia Preti, detto anche il Cavaliere Calabrese perch fatto cavaliere da papa Urbano VIII. Inoltre, il vescovo era imparentato con la famiglia del pittore, e famiglio della principessa di Rossano, Donna Olimpia Maidalchini, cognata di papa Innocenzo X. Marcello Anania nella sua dedica a papa Innocenzo X encomiava lo zio Giovan Lorenzo come << filosofo insigne, teologo e storico naturale >> . (Cfr Carlino C., Giovan Lorenzo Anania...cit., p.10). 28)D'Anania non l'unico cosmografo-religioso calabrese del tempo. Per quanto riguarda il nostro lavoro merita certamente menzione Domenico Vigliarolo (o Villarroel, cos venne denominato in Spagna), sacerdote-cartografo di Stilo (il paese del grande filosofo Tommaso Campanella) il quale tra il 1582 e il 1596 rivest l'incarico di Cosmografo reale della Casa di Contratacin di Siviglia (posto occupato anche da Sebastiano Caboto, Amerigo Vespucci e Rodrigo Zamorano), l'istituzione delegata al controllo della via delle Americhe. Vigliarolo fu anche piloto major alla corte di Madrid al posto di Amerigo Vespucci. Le fonti riportano come prime opere realizzate dallo studioso stilese nel 1577, un Atlante membranaceo del Mediterraneo e delle coste Atlantiche (Cfr per tutti: Macr G., Mari di carta. La storia di Domenico Vigliarolo: un cartografo italiano alla corte del Re di Spagna, Rubbettino, 2007). Un altro importante scienziato e religioso calabrese di quel tempo Paolo Antonio Foscarini (Montalto Uffugo, circa 1565-1616), che ebbe rapporti con Galileo testimoniati dalla pubblicazione condannata dalla Sacra Congregazione, del Santo Uffizio di Roma, nel 1616 - della Lettera sull'opinione de' Pittagorici e del Copernico con la quale volle dimostrare che la rotazione e la rivoluzione della Terra non erano in contraddizione con le Sacre Scritture. Ricordiamo infine la figura di Cola di Briatico, che risulta essere l'unico cartografo dell'Italia Meridionale anteriormente al '500. Di Cola la Biblioteca Comunale di Siena (la citt del vescovo Alessandro Piccolomini, che Anania citer ampiamente nella sua opera. Del senese era anche Enea Silvio Piccolomini, papa Pio II, 1458-1464, cui Colombo copi su una pagina in bianco del suo libro il contenuto di una lettera del cartografo Toscanelli indicante il cammino pi corto - secondo il cartografo toscano - per giungere alle Indie. La studiosa Marisa Azuara individua una parentela tra il pontefice senese - detto anche il papa geografo - e il navigatore genovese, e indica papa Piccolomini come il fautore della crociata universale) conserva tre carte interessanti che misurano circa 260x415 ognuna. La prima comprende le coste atlantiche dell'Europa dalla Danimarca al [Capo Boiador] sulla costa africana, con le Isole Britanniche, l'is. Brazil [ad ovest dell'Irlanda], le Azzorre, Madera e le Canarie; inoltre la Francia e l'intera penisola iberica. La seconda carta, che

comprende tutto il resto del Mediterraneo, reca presso il lembo inferiore la scritta : < in 1430 cholla di briatico lla ficet > (Cfr. Almagi R., Notizie su due cartografi calabresi: Domenico Vigliarolo e Cola di Briatico, in Archivio storico per la Calabria e la Lucania, 1950, pp.27-34 ). A tal proposito Antonio Laraia analizza il particolare della Calabria che mostra segnate in rosso sia la citt natale dell'autore sia la vicina Tropea, il che pu anche indurre a considerare locale l'ambiente in cui la carta viene disegnata: non si dimentichi che Tropea era all'epoca l'unico scalo di una certa importanza sulla costa tirrenica della Calabria, non lontana da Nicotera dove in epoca federiciana ricordato un arsenale marittimo[La cartografia, N.d.A.]. 29)La Fabrica non da considerarsi un'opera miscellanea, ma piuttosto un'opera geografica, creativa certamente, che assume come proprie le notizie, le informazioni che pi si adattano allo spirito e alla cultura del cosmografo di Taverna, indefesso assertore della tradizione aristotelico-tolemaica, il quale per, dopo numerose scoperte geografiche d'oltremare, convinto, in contrasto con gli antichi greci, che si possa parlare di terre pi estese del mitico Oceano delle antiche cosmogonie(Cfr Carlino C., Giovan Lorenzo Anania...cit., p.16). A tale riguardo gi nel Prohemio, che precede tutte le edizioni dell'opera di Anania, troviamo il seguente passo: Ome [Essendo] che la terra de gli altri elementi la pi grande, possede nella universal machina del Mondo il mezo; intorno al quale, come suo immobil centro, [si muove] tutta la sfera degli Orbi celesti, e de gli altri elementi: la cui figura (non le rispondendo le linee ugualmente dal centro alla circonferenza per a disegualit della superficie), degenera alquanto dagli altri Orbi; onde non si dir perfettamente sferica, ma si bene rotonda...(cfr. L'Universale Fabrica del Mondo overo Cosmografia, dell'ecc. Gio. Lorenzo D'Anania, Venezia, il Muschio, MDXCVI). (30)E' stata mantenuta la lingua originale del testo. (31)Hudson C. , The Juan Pardo expeditionis of the Carolinas and Tennessee 1566-1568, 1990. Juan Pardo guid due spedizioni da Santa Elena (situata sulla punta meridionale dell'isola di Parris, primo insediamento spagnolo in Carolina del Sud) nell'entroterra degli Stati Uniti sud-orientali in sin' alla Nuova Spagna (Cfr. L'Universale Fabrica del Mondo overo Cosmografia, dell'ecc. Gio. Lorenzo D'Anania, Venezia, il Muschio, MDXCVI, p.361). (32)L'Universale Fabrica...op. cit. p.356. L'Anania ebbe spesso rapporti con gli Inglesi (...dove m'hanno affermato molti Bertoni... - Ibid., p.358) e li definiva veramente d'animo heroico ( Ibid., p.383). (33)Ibid., p.370 (34)Ibid., p.390 (35)Che gli rifer notizie sul Per e in particolare sulla citt di Cusco (Cfr. L'Universale Fabrica...cit., p.400). (36)Che gli rivel di alcune atrocit commesse dagli spagnoli ai poveri Indy in Per. (Cfr. L'Universale Fabrica...cit., p.401). Bisogna rilevare che per Anania non esiste il mito del <selvaggio>..., bens la sua rappresentazione di un essere non civilizzato per <capace di discorso>. E la civilizzazione... naturalmente affidata all'opera delle civilt cattoliche, la spagnola e la portoghese, e all'evangelizzazione operata dalla <diligenza di ottimi preti>, che avrebbero tolto spazio alla barbarie... (Cfr. Carlino C., Giovan Lorenzo Anania, un cosmografo...cit., p.24). 37)Panfilo de Narvez (1470-1528), conquistatore spagnolo guid due spedizioni: una in Messico nel 1520 e l'altra, che gli cost la vita a causa di una tempesta, in Florida nel 1527. Soltanto quattro uomini sopravvissero alla tempesta, e successivamente agli stenti e alla

fame. Tra questi il famoso Alvar Nunez Cabeza de Vaca, il quale scrisse un rapporto (Naufragios) in cui descrive il viaggio fatto a piedi, dai quattro sopravvissuti, durato otto anni prima che potessero arrivare a Culiacan, sulla costa occidentale del Messico (Sinaloa), dove finalmente trovarono un insediamento spagnolo. 38)Antonio de Mendoza (c.1495 1552) stato primo Vicer della Nuova Spagna (15351550)e secondo Vicer del Per. Nel 1540 si inoltr nel territorio che attualmente fa parte del Messico. 39)L'Universal Fabrica ...cit., p.366. 40)Giovan Lorenzo Anania, La Universal Fabrica del Mondo (a cura di Carlo Carlino) cit., p.396. 41)Appresso si scopre, seguendo la costa, porto Serata, Tecontepecca, Acapulco, Zacatola, Colima, e il porto della Nativit: quindi si parte quasi ogn'anno una conserva di quattro navi, navigando a Vendinao, dove, carica di specie e droghe, delle quali gi fornisce tutta la Nuova Spagna, facendo ancor conquista in alcuni paesi ove hor cangiano oro per argento, e dove le genti sono civili e tanto ne gli habiti, quanto nelle qualit della persona assomigliano ai Cini(Cfr. L'Universale Fabrica...cit., p.370). Ma ritornando nell'Oceano, si ritrova, lasciata la bocca del mare Vermiglio, California, Spiaggia dell'Abbate, capo dell'Inganno, la Croce, porto delle Sardine, il seno di San Michele, Costa bianca, porto di tutti i Santi, capo della Galea, e Piaggia, Primera; e qui viddero gli Spagnuoli di Coronado alcune navi, che estimaroro di Giapponesi, o di Cini, con alcatrazzi di argento, e di oro ottimamente lavorati, nelle poppe; i quali accennavano esservi trascorsi dal lor paese a trenta Soli (cos chiamavano i giorni) del che non hebbero Spagnuoli, come poco curiosi, niuno pensiero mandarvi alcuni di loro con quei vascelli, affin sapessero il suo paese; ma intenti al guadagno se ne tornarono a Messico. Restano al fine i monti Nevosi, e pi oltre Chivira; onde lasciati alcuni gran deserti e montagne, che per loro asprezza erano inaccessibili, e stata, non quindici anni, discoperta la regione di Tolman, e quella d'Agama. E pi Ostro, alquanto ad Oriente, si naviga alla Cina, della quale narrano gli Spagnuoli tante cose, ch'appena si pu arrischiare testimonio di vista, non che per altrui relatione o scrittura manifestarle, se ben dir esservi state ritrovate artiglierie di bronzo, e le citt che vi sono essere fortissime, con le genti molto civili e politiche, e qui in Agama havervi veduto Tartari che vi vengono con mercantie, ove vi sono queste citt, di che s'ha potuto avere cognitione, Pagul, Salgol, Cubirag, e Tolgag(Cfr. L'Universale Fabrica...cit., p.373). Da specificare che Francisco Vasquez de Coronado (1510-1554) comp spedizioni nel sud-ovest degli Stati Uniti e nel nord del Texas. Nel 1538 fu nominato governatore della Nueva Galicia, corrispondente agli attuali stati messicani di Sinaloa, Jalisco e Nayarit. 42)In Messico, come in altre parti del mondo, si spesso parlato di giganti: il conquistatore Fernando de Alba afferm che in Messico c'erano resti di giganti ovunque; Hernan Cortes sped al re di Spagna, oltre ai tesori, un femore alto come un essere umano. Anche in Per furono trovati denti umani grandissimi. 43)Pigafetta afferm di avere incontrato giganti in Patagonia cos alti che noi arrivavamo alla cintola. Nel 1578 anche il navigatore inglese Sir Francis Drake ne diede notizia nei suoi resoconti. 44)Il riferimento a Sodoma e Gomorra (la sodomia). L'estinzione con il fuoco di questi giganti strutturata su tale racconto biblico. 45)L'Universal Fabrica ...cit., p.397. Manca nell'ed. 1573. 46)Il fosso, non ancora completamente esplorato, della profondit di almeno 200 metri, fu scoperto intorno al 1795 ma certo che fu realizzato molto tempo prima.

47)L'isola di Oak da anni si beffa di ricercatori e cacciatori di tesori dei Templari, che furono l'istituzione europea pi grande e ricca dopo la Chiesa. Pi che seguire le tracce di ori nascosti in Canada bisognerebbe forse cercare le ragioni -ammesso che ci sia realmente accaduto - che spinsero questi cavalieri ad attraversare l'Atlantico ripetutamente, con la loro poderosa flotta. 48)Agosti M., Templari d'Oltreoceano. Il segreto di Colombo: una rotta atlantica templare, in Hera, Febbraio 2010, p.46. 49)Ibid., p.47. Su Cristoforo Colombo e i templari Cfr. Marino R., Cristoforo Colombo l'ultimo dei Templari, Sperling & Kupfer, 2005. Vd. anche Pisano G., San Francesco di Paola e Cristoforo Colombo. Il sogno della crociata, in Calabria Letteraria, n.1-2-3, 2011. 50)Se vero, come si detto, che in molti, prima dell'Ammiraglio del mare Oceano raggiunsero le coste dell'America, anche vero che non si pu certo parlare di essi come fossero i veri scopritori del cosiddetto Nuovo Mondo. Si trattava piuttosto di viaggi senza conseguenze storiche: un naufragio; un viaggio involontario etc. .In tema di scoperte geografiche, lo scopritore colui che giunge primo; significa giungere e tornare, riferire a qualcuno che possa ripetere l'esperienza. Per tale motivo, a nostro avviso, Colombo deve essere considerato storicamente lo scopritore dell'America. 51)Giovan Lorenzo Anania, La Universal Fabrica del Mondo (a cura di Carlo Carlino) cit., p.396. 52)Colombo fu sempre convinto, e lo dichiarer pi volte, di essere stato destinato dalla Divina Provvidenza a compiere la grande impresa. Non temeva di morire, quanto di non condurre a termine la sua missione (Cfr. Taviani P.E., Cristoforo Colombo, Suppl. a Famiglia Cristiana, n.31, 2003, p.142.). 53)Verso ogni terra giunse il loro suono . 54)Il corsaro era quindi un nobile ufficiale, rispettato e temuto. L'attivit di corsaro per subir un declassamento, gi a partire dalla seconda met del cinquecento, che lo porter ad assumere un ruolo sempre pi simile al pirata. 55)Che Colombo avesse praticato la corsa per conto di Ranato d'Angi un fatto risaputo. Bisogna per sottolineare che nel fondo manoscritti dello storico calabrese Cesare Sinopoli (1861-1935) custodito presso la biblioteca De Nobili di Catanzaro si legge che Colombo in giovent fu al servizio di Ferdinando I d'Aragona re di Napoli e d genovesi (Cfr. Busta 1 carta 113 v -Esplorazioni viaggi e scoperte geografiche). 56)Dopo aver lasciato le Canarie Colombo prosegu verso le isole di Capo Verde da dove raggiunse la zona a sud dell'isola di Trinidad, e l ebbe la visione del continente sudamericano, ma naturalmente lo consider soltanto un'altra isola. 57)Situata sulla costa orientale. Il Golfo di Paria considerato il teatro della grande scoperta dell'agosto 1498: il quarto continente. Il 4 agosto le tre navi di Colombo getteranno l'ancora su questo territorio nella convinzione che si trattasse di un'isola tant' che l'Ammiraglio la battezzer Isla de Gracia, in onore della madre di monsignor Geraldini, che l'aveva fortemente sostenuto alla corte spagnola. Si sofferma, straordinariamente per svariati giorni (fino al 15 agosto), alle foci dell'Orinoco, e di fronte a quella grande massa di acqua dolce intuisce che non pu trattarsi di un'isola ma di amplissima terraferma, della quale fino a oggi non si avuto alcuna conoscenza (Vd. Giornale di bordo). Colombo certamente dovette avere chiara la visione che si trattava di un altro mondo, ma non os dirlo per non mettersi contro la cosmografia medievale. Su tali argomentazioni vedasi Taviani P.E., Cristoforo Colombo... cit., pp.200 e 201. 58)San Miguel de Never, oggi Lecheria.

59)Boca del Dragn. 60)Giovan Lorenzo Anania, La Universal Fabrica del Mondo (a cura di Carlo Carlino) cit., p.396. 61)L'Universal Fabrica , cit., p.390. 62)Taviani P.E., Cristoforo Colombo... cit., p.198. 63)Vicinissima alla terraferma. 64)Boca de la Sierpe. Cfr. Morison S.E., Cristoforo Colombo uomo di mare, Il Giornale, 2006, p.193. 65)Cfr. Marino R., L'uomo che super i confini del mondo: vita e viaggi di Cristoforo Colombo, l'eroe che dovrebbe essere santo, Sperling & Kupfer, 2010, p.149. 66)La nuova capitale dell'isola di Hispaniola. 67)Morison S.E., Cristoforo Colombo...,cit., p.201. 68)Cfr. Marino R., L'uomo che super i confini del mondo...,cit., p.151.

Potrebbero piacerti anche