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Capitolo 4
Proiezioni prospettiche
I metodi di rappresentazione prospet- famose tavolette, poi andate perdute. sagome, che coprivano esattamente
tica insegnati oggi si basano su principi La prima tavoletta dipinta con l’im- gli edifici reali si stagliavano sul cielo
e teorie sviluppate all’inizio del Quat- magine prospettica frontale del batti- vero aumentando l’efficacia della di-
trocento nello straordinario ambiente stero di Firenze aveva un foro, doveva mostrazione.
artistico della Firenze del tempo. essere guardata dal rovescio con l’oc- In realtà ancora oggi nessuno è riu-
A due fiorentini, infatti, secondo la chio applicato proprio su foro, e veni- scito a fornire una spiegazione esatta
tradizione, è attribuita la “scoperta” va riflessa su uno specchio tenuto in di come funzionassero questi pannel-
della prospettiva e la sua successiva mano dall’ osservatore stesso. Stando li e soprattutto quale procedimento
divulgazione: l’architetto e scultore al centro della porta della cattedrale, fosse stato seguito per dipingere le
Filippo Brunelleschi (1377-1446) e nel punto esatto dal quale l’artista due vedute prospettiche: si può però
l’architetto, letterato ed esperto di an- aveva guardato il battistero dipingen- dedurre che il geniale ser Filippo, che
tichità classica, Leon Battista Alberti do la tavoletta, si poteva constatare diventerà anni dopo famoso per la
(1404-1472). Il biografo Antonio Ma- l’incredibile verosimiglianza tra l’im- grande cupola della cattedrale, aveva
netti, autore della Vita di Filippo di Ser magine dipinta e quella reale. La se- capito che per ottenere una veduta
Brunellesco, scrive che egli “…misse conda tavoletta, invece, raffigurante coerente con l’immagine reale capta-
innanzi ed in atto quella che e’ dipintori una veduta della Piazza della Signo- ta dall’occhio umano era necessario
oggi dicono prospettiva […] nei tempi ria, era destinata alla dimostrazione stabilire un punto di vista fisso: in-
della sua giovinezza”. Racconta quindi della prospettiva accidentale e veniva fatti solo da quel punto prefissato l’os-
di due ingegnosi esperimenti creati guardata normalmente dalla parte di- servatore poteva constatare la “coinci-
da Brunelleschi per dimostrare i prin- ritta: gli edifici dipinti erano ritagliati denza” tra immagine e realtà.
cipi della prospettiva, basati su due sul contorno superiore, per cui le loro
La diffusione e la padronanza delle pluralità di studiosi provenienti, con il Gérard Désargues (1593-1662), Brook
tecniche prospettiche portò, special- passare del tempo, solamente dall’am- Taylor (Linear Perspective 1715) e J. H.
mente nel corso del 1600, anche a un bito del sapere scientifico: dopo il ma- Lambert (Freye Perspektive, 1759): con
superamento della verosimiglianza nuale del Vignola (pubblicato postumo essi la prospettiva lineare del nostro
per creare effetti illusori di spazi dalla nel 1583, Le due regole della prospettiva rinascimento diventa un’applicazione
profondità inesistente, fino a defor- pratica), e l’opera di Guidobaldo del matematica ed entra poi definitiva-
mare la percezione con l’anamorfosi Monte (Perspectiva Libri sex, 1600), vi mente nel campo della geometria de-
o le prospettive curiose. furono infatti i contributi dei matema- scrittiva con Gaspard Monge (1746-
I contributi successivi saranno di una tici Bonaventura Cavalieri (1598-1647), 1818).