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LOMBARDO
GIORNALE
DELLA
SERIE SE C ONDA
VOLUME X - ANNO XX
MILAN 0
SE D 8 1
LIBRERIA
D .
ELLA SOCIETA FRATELLI DUMOLARD
IL.yw
w nu0%. H.
Corso Vittorio Em- ì 91
1 893
ALCUNE RAPPRESENTAZIONI IN ITALIA
NEL SECOLO XV.
per intero nel 1890 in Pavia dal dott. Girolamo dell Acqua in occasione di
nozze ed in una edizione di soli 50 esemplari. Non potendosi quindi ritenere
questo documento nelle mani del pubblico, reputo opportuno di qui ripor
tarlo, soltanto però nella parte relativa alla data rappresentazione.
ALCUNE RAPPRESENTAZIONI IN ITALIA NEL SECOLO XV.
ste corde se mandoe prima un Agnolo ala Chiesa majore poi un altro
' Techia: facto questo,
a san. da la Chiesa majere ussi uno che repre
sentava san.t Ambroso vestito in modo de vescovo cum la scuriada
in mane aceupagnato de altri che rapresentavano alcuni sancti et cum
alcun altri che rapresentavano el priore et li signori: de sanLa Techia
nssi uno che rapresentava san Marco acompagnato d altri che pur
rapresentavano alcuni sancti et cum la rapresentatione del detto di
Venixa et de parechi zentilhomeni. E 1 uno da un canto et laltro dal laltro
cum le lor predete compagnie montone sul tribunale et ecco l angelo
fue mandato alor per la corda et qui subito san Marco et santo Am
broso insieme, li sancti cum sancti, al duxe col priore
se abrazono
-
tera di Vincenzo della Scalona al Marchese di Mantova, in copia uf ciale.
Arrh. Star. Lomb. Anno XX 62
960 VARIETÀ.
scala che l'altre volte asai, nel cortile trovassemo la serenità del Duce
con la Signoria. qual c era venuto n lì per scontrarme et honorarme
cundo il consueto, stetemo a vedere una festa facta per nostro rispecto
a nome dela compagnia sollenne, la quale certamente è stata si bella
quante poche che mi vedesse may. Li, ultra le donne che a numero
erano più de sessanta belle et ornatissimamente vestite et azoiate, erano
li compagni quali facevano la festa vestiti tuti ala gallante. con calze
tute a una divisa et recamate di perle che erano una polita cosa da
vedere, et senza el ballare che con summo dilecto si faceva, due belle
moresche in questo modo vi si fecero. L una per alcuni savoiini. al
principio dela quale giunti sopra la festa uno buffone con una strania
fogia in testa, tincto, due orechie de asino. et per tuta la persona
attachate code de foyne et di martiri, dietro al quale ne venere quatro
vestiti di tella morella con certe depincture et alo in modo di maniche
ALCUNE RAPPRESENTAZIONI lN ITALiA NEL SECOLO xv. 961
tochavano la terra, tra li quali vi n era uno. quale con tre cerchi in
una mano, congionti nel modo che la divisa deli diamanti di vostra
exellentia, che a tempo ballando pur ala moresoa. come anche l altri,
havendo da l altra mano una spada, a uno tracto poneva uno brazo.
la testa et una gamba in essi cerchi. che non era se non apta et de
stra cosa. Fornita questa, ala quale pur uno pezo si balloe, non tropo
puoso per principio de 1' altra, quale venetiani fecero, ne vene uno
conzo in modo d'araldo, con duy gioveni inanti et duy a lato, sopra
le cuy spade se veneva aponzando, al quale, havendo luy adimandato
uno salvoconducto et essendoli dal maestro dela festa concesso. se
guiva uno carro tracto per homini. quale essendo facto in quadra
forma havea ordinato di sopra uno capicello, sotto del quale era una
persona conza in modo de Diana. et atorno in cadano canto uno puto
conzo a modo d angelo. quali a uno tracto sonavano una trombeta per
homo, et questo nela parte di sopra; ma in quella di sotto a qualun
cha di canti del carro era legato un homo con una catena d oro,
curti vestiti et molto politi. atomo ali quali stavano quatro conzi in
forma de Nimphe, quali con uno arco in mano per uno, a tempo ti
rando 1 arco si volgevano or qui or la ala morescha. ballando. gi
tando, per la cima dela friza che da l arco non si moveva. uno poche
d acqua. Queste Nymphe. atornegiato uno pezo, con il sono a tempo,
el carro, lassato tale acto. ne priseno uno per qualunche di esse de
quelli che ali canti di esso carro alligati erano, et conductoli dove le
zentildonne sedevano, toltone cosi el presone come la nympha una per
mano, incomenzoreno a ballare, che tute parsi a chi vedeva non me
i
dispacci aggiungono altri particolari strani curiosi a quelli già
e
in
i
. . . . . Essendo za giostre, de
stato pubblicato dall' egregio amico E. Motta a pag. 21 del suo Bollet. Sto
rico della Svizzera Ital., mi limito qui al presente cenno.
Storia dei Papi
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