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AFFRESCO: è una tecnica di pittura murale, così chiamata perché il dipinto viene realizzato sull’intonaco

fresco, ovvero appena steso.

MATERIALI: intonaco= calce e sabbia di fiume con l’aggiunta talvolta di polvere di marmo, dipinto: pigmenti

PIGMENTI: sono terre di natura inorganica e resistenti alla calce, per questo motivo la gamma cromatica è
molto limitata (sono particolarmente indicate le terre). Inoltre, non contengono fissativi, ma vengono
mescolati al latte di calce e, una volta stesi sulla malta, si compenetrano con il supporto.

FASI:

1) RINZAFFO è la stesura del primo strato di intonaco, formato da uno strato di calcina grassa e sabbia
grossolana (perché deve asciugarsi e cristallizzarsi), questo strato ha la funzione di rendere il muro regolare
ed omogeneo).

2) ARRICCIO è la stesura del secondo strato di intonaco ed è formato da calce e sabbia a grana grossa (sopra
ad esso si esegue il disegno preparatorio)

3) TONACHINO è la terza stesura ed elemento più importante di tutto l’affresco, è formato da sabbia di
fiume fine (di fiume perché no deve contenere Sali che rovinano la pittura), polvere di marmo o pozzolana
setacciata, calce ed acqua (sopra ad esso si esegue il dipinto).

TECNICHE DISEGNO PREPATATORIO:

Disegno con carboncino o sinope: veniva realizzato direttamente sull’arriccio con il carboncino, facile da
cancellare o correggere, oppure con la terra di sinope. Si potevano poi riportare i punti principali con il
metodo delle assi cartesiane o altro metodo e infine proseguire realizzando il resto a mano libera.

Metodo dello spolvero: il disegno, riportato su fogli di carta abbastanza sottili, veniva forato con un grosso
ago, lungo tutte le linee, con una serie di fori successivi. Successivamente dopo aver poggiato il foglio
sull’intonaco fresco veniva battuto sulla carta un sacchetto di tela contenente polvere di carbone il quale
passando attraverso i fori della carta lasciava sull’intonaco una serie di puntini neri che potevano essere
uniti tra loro in modo da ricostruire l’intero disegno o il più delle volte per fare riferimento alla stesura della
pittura.

Tecnica del chiodo: il disegno, eseguito su carta più consistente o su vari fogli di carta incollati l’uno
sull’altro, veniva fatto aderire all’intonaco fresco e poi si ripassavano tutte le linee con una punta metallica
che lasciava impresso sulla malta un segno evidente.

1.CICLO DELLA CALCE: il carbonato di calcio viene cotto a circa 900°C e perde anidride carbonica (reazione
di decomposizione) e si ottiene così l’ossido di calcio (o calce viva) CaCO3 → CaO + CO2

La calce viva, in seguito, viene immersa nell’acqua (reazione effervescente), ottenendo l’idrossido di calcio
(o calce idrata) CaO + H2O → Ca(OH)2 + Q

L’idrossido di calcio viene unito ad un inerte (come sabbia, cocciopesto o polvere di marmo) e utilizzato per
realizzare i vari strati dell'affresco.

Infine, l’intonaco, esposto all'aria, entra in contatto con l'anidride carbonica atmosferica e l'idrossido di
calcio contenuto nella calce reagisce con essa producendo il carbonato di calcio, mentre per evaporazione
si perde parte dell’acqua d’impasto Ca(OH)2 +CO2 → CaCO3 +H2O

2.PROCESSO CHIMICO FINALE: CARBONATAZIONE, la calce e i colori si combinano con l'anidride carbonica
dell'aria e formano il carbonato di calcio, che salda fra loro la calce e i pigmenti di colore. Ciò consente a
calce e colori di indurirsi e acquistare resistenza.
STORIA: L’affresco è una tecnica pittorica antichissima già presente in età minoica. A partire dal 1600 a.C.,
infatti, gli artisti cominciarono a decorare con le stanze di rappresentanza, sia dei palazzi sia delle case
private. Tra i più importanti esempi di affreschi minoici abbiamo quelli realizzati all’interno del palazzo di
Cnosso di cui si distinguono in particolar modo Il Principe dei gigli, l’affresco di un grifone e quello situato
nella stanza del trono e la scena del toro e i ginnasti.

L’affresco si è largamente diffuso anche in epoca romana, paleocristiana, e nel medioevo con artisti come
Cimabue e Giotto, ma raggiungerà la sua massima espansione nel rinascimento con artisti del calibro di
Masaccio, Raffaello e Michelangelo.

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