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Elaborato

Multidisciplinare
Arnesano Andrea

Idoneità classe quinta


A.S. 2022/2023
Letteratura Italiana
L’Illuminismo

L’Illuminismo fu un

movimento
culturale

che trovò la sua


piena realizzazione
tra il 1740 e il 1770
circa. Esso si
concluse nel 1789 durante la rivoluzione
Francese, che portò con se la consapevolezza dei
limiti del movimento.

L’obbiettivo dell’Illuminismo era, grazie al lume


della ragione, rischiarire le tenebre in cui si
trovavano gli uomini a causa di ignoranza,
superstizione e povertà.

Ogni nazione declinò questo movimento secondo


le proprie attitudini ma Kant, nel 1783 diede una
definizione valida per tutto l’Illuminismo:”è
l’uscita dell’uomo da uno stato di minorità il
quale è da imputare a lui stesso, poiché
questo stato di minorità dipende
dall’incapacità dell’uomo di servirsi del proprio
intelletto senza la guida di un altro.”

Il primato della ragione era alla base


dell’Illuminismo: il progetto dell’Illuminismo era,
infatti, quello di sottomettere ogni attività umana
alla ragione e, grazie ad essa, l’uomo sarebbe
potuto uscire dalla condizione di minorità in cui si
trovava, migliorare le proprie condizioni di vita e
di conseguenza trovare la felicità. Il primato della
ragione favorì anche una nuova concezione del
sapere, che non doveva più essere elitario ma
esteso a tutta l’umanità, senza confini di razza,
sesso, religione e nazionalità.

L’opera Illuminista più


significativa fu l’Enciclopedia
o Dizionario Ragionato delle
Scienze, delle Arti e delle
Professioni che fu un’opera
innovativa perché propose
un’organizzazione del sapere
in ordine alfabetico, ovvero un
ordine razionale e che
dimostra una rinuncia alla
gerarchizzazione del sapere.

In Italia l’Illuminismo fu più


moderato di quello francese e venne accolto in
maniera favorevole perché era già diffuso uno
spirito razionalista, grazie anche agli insegnamenti
di Galilei.

Grazie all’Illuminismo iniziarono ad esserci nuovi


luoghi di diffusione del sapere, come i caffè, che
erano aperti a tutti e divennero un luogo di vera a
propria aggregazione sociale, al contrario di corti
e accademie. Ci furono però anche nuovi mezzi di
comunicazione, come avvisi, gazzette e giornali
che fecero sì che il settecento venne definito “il
secolo della stampa periodica”.

Il Romanticismo
Il Romanticismo fu un movimento ideologico,
culturale, artistico e
letterario che si diffuse in
Europa alla fine del
settecento, non fu un
movimento unitario ma
ogni paese lo declinò
secondo le proprie
attitudini, vi sono però dei
punti in comune come
l’enfasi sull’individuo, sul
sentimento, sulla fantasia e sulla nazione.

Le caratteristiche erano: l’assegnazione di un


ruolo prioritario all’individuo, vengono
riconsiderati ed esaltati quelli che sono la
passione e la fantasia degli individui. La Natura,
anche nei suoi aspetti più spaventosi perché
viene considerata
come una proiezione
di quelli che sono
emozioni e stati
d’animo dell’individuo.
La Nazione, intesa
come Patria, perché
viene a manifestarsi
l’amore nei suoi
confronti. I romantici sposarono la causa
dell’indipendenza e della libertà tra i popoli
perché l’intellettuale è profondamente radicato
della propria nazione e nel proprio popolo.

Il Romanticismo Italiano si diffuse più tardi che


nel resto d’Europa, a causa della sua
frammentazione e della mancanza di una sua
identità nazionale. Fu un Romanticismo
moderato, meno legate all’irrazionale, al sublime e
al fantastico e più legato ad una poetica basata
sul vero e sull’utile. Gli autori più importanti del
Romanticismo Italiano furono Alessandro
Manzoni, orientato verso il Romanticismo storico,
che esprime le aspirazioni di libertà del popolo
italiano su uno sfondo, appunto, storico, e
Giacomo Leopardi che incarna il Romanticismo
soggettivo ed esprime i valori più intimi dell’uomo:
infelicità, solitudine, delusioni dell’età adulta e

speranze della gioventù.

Inglese
Presentazione di me stesso

My name is Andrea, I’m twenty one and I live in


Castelletto Sopra Ticino, a small city in Piedmont.

I have a lot of passions, I love arts, reading books


and watching tv series, but the biggest is certainly
computers: I’ve spent all of my childhood playing
and tearing apart old computers and I’m trying to
make this passion become a job.

I love travelling a lot, in the last four years I’ve


visited almost all of our beautiful country,
especially the seas, which I absolutely adore.

My life certainly doesn’t sound like the best one


out there but I’m grateful for it and i would never
change it.

Thank you for dedicate your time to hear about


me.

Computer Systems
A computer system is created when many
computers are connected between them and they
all share a central storage system and some
peripherical devices. Each computer can work
independently but also can communicate with the
other machines belonging to the same system.

Computer system are commonly used in the IT


world and they have certain things in common:

-They can process data

-They are all electronic

-They are programmed

And they can have many forms:

-Personal computers

-Laptops

-Larger computers

-Embedded systems (the computer is


encapsulated by the device that it controls, so it’s
hidden inside of it).

A computer system contains many smaller


interconnected systems. We can find an input
device and it’s task is to convert information into
electronic pulses and to pass data into the
memory, this last part called memory unit can
store data and programs at this point.

The CPU is the most important part of the system


since it allows the computer to perform what the
user wants; this part is physically included into
the architecture of the computer.

The output device is what converts electronic


pulses back into informations, which now the
have the right form to be read by users.

Also a computer is made by hardware and


software, devices and equipment create the
hardware part, programs create the software part.

Storia
La rivoluzione industriale
La rivoluzione industriale iniziò in Inghilterra verso
la fine del XVIII secolo e ben presto si manifestò
anche nel resto
d’Europa.

Il decollo dell’industria
fu legato da un lato ad
un aumento della
produttività agricola,
dall’altro ad importanti
innovazioni
tecnologiche,
all’impennata dei commerci con conseguente
accumulo di capitali e alla crescita demografica.

Su queste basi si sviluppò il capitalismo, sistema


economico basato sulla proprietà di mezzi di
produzione e dei capitali e sulla centralità dei
mercati. Tutto ciò portò anche alla nascita di due
nuove classi sociali: la borghesia capitalistica, che
possedeva i mezzi e il capitale e il proletariato che
“vendeva” ai capitalisti il proprio lavoro in cambio
di un salario.

La rivoluzione industriale avvenne in


corrispondenza di una forte ripresa
dell’agricoltura, seguendo l’esempio inglese,
infatti, nelle aziende agricole vennero introdotte
nuove tecniche e moderne tecnologie. Il risultato
di questi passaggi fu quello di un aumento della
redditività, con conseguente accumulo di capitali
che le banche misero a disposizione
dell’industria.

La rivoluzione poggiò sulle solide basi delle

scoperte scientifiche del XVIII e XIX secolo, come


ad esempio la macchina a vapore, inventata da
James Watt.

Tra il 1830 e il 1850 il numero di macchine a


vapore crebbe costantemente e la loro diffusione
causò un’intensificazione dello sfruttamento di
miniere di carbone.

All’inizio del secolo nuove reti di trasporto furono


messe a punto, come quella ferroviaria, e furono
fondamentali per il trasporto di merci. A causa del
sistema capitalistico, queste merci dovevano
essere di qualità e ad un prezzo minore per
aggiudicarsi la supremazia sul mercato (Legge
della concorrenza).

Le stesse imprese, crescendo, furono costrette a


darsi un assetto più solido, nacquero quindi le
società per Azioni. Per provvedere alla
compravendita di azioni, furono fondate le Borse.

Nei paesi industrializzati i lavoratori erano


costretti a vivere in abitazioni malsane e a
lavorare a ritmi massacranti (13-15 ore al giorno) ,
presto maturarono l’esigenza di vedere
salvaguardati i loro interessi e iniziarono a riunirsi
in associazioni di mestiere. Di fronte a questi
movimenti la borghesia ebbe atteggiamenti
diversi. I più respingevano ogni richiesta dei
lavoratori. I governi affrontarono i problemi legati
al mondo proletario per evitare pericolose
tensioni. In Inghilterra furono emanate leggi per
limitare l’orario di lavoro a donne e bambini solo
nel 1840.

La rivoluzione industriale comportò un generale


stravolgimento delle strutture sociali dell’epoca e
trasformò la vita della popolazione, modificando
alla radice secolari abitudini di vita e costringendo
ad un rapidissimo cambio di mentalità.

L’Imperialismo

I cambiamenti nel sistema di


sviluppo del capitalismo e le
novità introdotte a livello
mondiale portarono alla
necessità di riorganizzare il
sistema economico.

A livello mondiale, Stati Uniti


e Giappone ebbero un ruolo
marginale, buona parte della
loro produzione andava al
sostentamento della
popolazione in costante sviluppo.

La Gran Bretagna rimase fino al 1914 una delle


maggiori potenze. Aveva perso però il primato
come massima potenza europea a causa della
comparsa sul mercato di nuovi attori, come Italia
e Russia.

In questo processo di ingrandimento dei mercati


internazionali giocò un ruolo decisivo l’enorme
spostamento di persone dall’Europa alle coste
americane, si trattava per lo più di contadini che
cercavano fortuna. Gli inglesi si spostarono nel
loro immenso impero coloniale, spagnoli e
portoghesi verso l’America latina, i francesi
puntarono al Canada e gli italiani andarono
principalmente in America del Nord e del Sud,
evitiando le colonie africane.

Il coinvolgimento dell’Asia, dell’Africa e


dell’America Latina nel mercato globale fu uno
degli effetti di una nuova fase di espansione
coloniale delle potenze industriali, che gli studiosi
definiscono “età dell’imperialismo”.
L’imperialismo si realizzò come una spartizione
del mondo pianificata dalle grandi potenze
coloniali: infatti queste si assegnavano in maniera
preventiva le terre ancora da conquistare o
cercavano di risolvere i conflitti d’interesse tramite
fitti contatti diplomatici. Le potenze erano alla
ricerca di nuovi mercati e nuove aree dove
collocare le merci e impiegare capitali in eccesso.

Tra il 1880 e il 1910 quasi tutta l’Africa fu ridotta a


colonie dai principali paesi europei, primo tra tutti
la Gran Bretagna. Nell’ultimo ventennio
dell’Ottocento i britannici assunsero il controllo di
una lunghissima fascia che si estendeva dal
Mediterraneo al capo di Buona Speranza. Nel
1880 occuparono l’Egitto, creando conflitti con la
Francia che la considerava un’area di sua
pertinenza. È in questo periodo che gli inglesi
iniziano un durissimo conflitto con i boeri, coloni
di origini olandesi che che occupavano da
decenni il Transvaal, una delle zone più ricche di
diamanti e oro. Il conflitto era così spietato che gli
inglesi non si fecero scrupoli a sterminare intere
popolazioni. Dopo la vittoria inglese, si costituì
L’Unione Sudafricana, uno stato autonomo ma
sottoposto al controllo inglese.

La Francia nella seconda metà dell’Ottocento


aveva colonizzato Algeria, Senegal e Costa
d’Avorio.

Tra le ultime potenze ad entrare in corsa per


l’accaparramento dei territori africani ci fu l’Italia,
che realizzò una faticosa conquista dell’Eritrea e
di parte della Somalia.

Nel 1845 il cancelliere tedesco Bismarck si fece


promotore di una conferenza internazionale che si
tenne a Berlino. La conferenza sancì il diritto delle
grandi potenze europee di reclamare i territori
africani e, grazie ad essa, il processo di
colonizzazione subì una notevole accelerata,
tanto che nel successivo quindicennio quasi tutto
il continente divenne una colonia europea.

Più difficile fu però la conquista europea dell’Asia,


dove esistevano società più complesse di quelle
africane. Qui inoltre gli europei trovarono la
concorrenza di tre potenze: Giappone, Russia e
Stati Uniti.

La Gran Bretagna non riuscì ad espandere il suo


controllo nel territorio, sebbene avesse già ampio
potere in queste zone.

La Francia invece, verso la fine dell’Ottocento,


colonizzò quasi tutta l’Indocina.

Una delle questioni più importanti che


riguardarono l’Oriente fu quella per il controllo
della Cina. Le potenze industriali puntavano ad
aprire la loro penetrazione economica nel grande
stato cinese, il più popoloso al mondo, ma
mantenendone l’integrità territoriale: questa
strategia prese il nome di porta aperta.

La pressione occidentale si intensificò alla fine


dell’Ottocento e accelerò la crisi politica ed
economica del paese: nel 1900 scoppiò la rivolta
dei boxer, gruppi di contadini e lavoratori
organizzati in sette xenofobe entrarono a Pechino
e assediarono le legazioni straniere; la rivolta
venne poi schiacciata nel sangue da truppe

inviate dai paesi occidentali.

Diritto ed economia
La costituzione italiana

La Costituzione è l’insieme delle regole


fondamentali che uno Stato dà a sé stesso in un
determinato periodo storico. La Costituzione
italiana è entrata in
vigore il 1°
gennaio 1948 ed è
una Costituzione
scritta e rigida, nel
senso che le sue
prescrizioni non
sono modificabili
secondo le eleggi normali, ma sia per revisionare
che per approvare le leggi costituzionali è
necessario un procedimento che consiste nella
necessità che il progetto di legge o di revisione
venga approvato, con medesimo testo, con due
deliberazioni ad intervallo non minore di tre mesi.

Il nostro ordinamento ha dei principi


fondamentali:

• Principio democratico:

sostiene il valore della democrazia, forma di


governo in cui la sovranità appartiene al popolo,
al quale spettano le decisioni relative
all’organizzazione ed al funzionamento dello
Stato.
• Principio lavoristico:
promuove il diritto al lavoro ma non prevede che
lo Stato debba garantire il lavoro a tutti, bensì che
lo Stato si adoperi a promuovere le condizioni per
rendere il lavoro accessibile ad ogni individuo.
• Principio personalista e di solidarietà:
afferma che la Repubblica riconosce e garantisce
i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo che
come formazioni sociali. Tra i diritti più comuni ci
sono il diritto alla vita ed alla integrità fisica e
morale, il diritto di immagine e di nome.
• Principio di eguaglianza:
sancisce che tutti i cittadini, sia governanti che
governati, sono sottoposti alla legge e nessuno
può porsi al di fuori di essa e disciplina
l’uguaglianza che viene realizzata attraverso
l’adozione di provvedimenti a favore delle
categorie sociali più deboli.
• Principio autonomista:
dichiara che la Reubblica promuove e riconosce
le autonomie locali e riconosce lo Stato Italiano
come uno Stato regionale, con radicale
allontanamento dal modello dello Stato
accentrato.

Inoltre, la Costituzione Italiana riconosce il diritto


di asilo politico che consiste nella facoltà, qualora
un cittadino straniero lo richiedesse, di poter
risiedere nel territorio italiano in quanto il loro
paese non garantisce l’esercizio delle libertà
fondamentali dell’uomo.

Scienze Integrate
Il Sistema Solare

Il sistema solare è costituito dal Sole e


dall’insieme di corpi celesti che gravitano intorno
ad esso, nello specifico si parla di otto pianeti
(dopo l’espulsione di Plutone nel 2006), satelliti,
asteroidi e comete.

I metodi di datazione radioattiva permettono di


assegnare un’età di circa 4,5 x 10^9 di anni ai
meteoriti trovati su Luna e Terra. Per il Sole,
studiando struttura ed evoluzione si stima un’età
di circa 5 x 10^9 di anni. Tenendo conto delle
concordanza dei dati, si stima che il sistema
solare possa aver iniziato la sua formazione circa
4,6 miliardi di anni fa.

Circa la nascita del sistema solare, oggi è


accettata l’ipotesi secondo cui, circa 5 miliardi di
anni fa, il Sole e gli altri corpi celesti si formarono
insieme all’interno di una nube primordiale di gas
e polveri, provvista di un lento moto di rotazione
su se stessa. Come conseguenza di perturbazioni
gravitazionali, la nube cominciò a ruotare sempre
più velocemente man mano che le particelle
“cadevano” verso il suo centro e, per via della
rotazione, la nube assunse la forma di un disco
nel quale la materia originaria andava a
concentrarsi al centro e la materia residua si
concentrava in anelli intorno ad essa. Ad un certo
punto, la massa al centro collassò per via della
gravità, dando origine al Sole, mentre negli anelli
periferici si formarono i pianeti, grazie ad un
complesso sistema di accumulazione di polveri e
gas. Lo sbalzo di temperatura nella nube, più
calda man mano che si andava verso il centro,
determinò differenze tra gli oggetti che si
formarono: nelle regioni più lontane e fredde si
crearono i pianeti maggiori, costituiti
principalmente da acqua, metano e ammoniaca
congelati; mentre nelle regioni più calde, i corpi
non furono in grado di trattenere gli elementi più
leggeri, perciò nacquero i pianeti minori, la Luna e
gli asteroidi (tutti prevalentemente rocciosi).

Le trasformazioni

chimiche della materia

Le reazioni chimiche o trasformazioni chimiche


sono quei processi un cui una o più sostanze si
trasformano in altre, cioè comportano una
variazione della composizione chimica delle
sostanze originarie con formazione di nuove
sostanze.

Un esempio di reazione chimica è rappresentato


dall’acqua che, per azione dell’energia elettrica, si
scompone in idrogeno e ossigeno, ma essi non
possono essere scomposti ulteriormente. Le
sostanze che non possono essere scomposte
vengono dette elementi, mentre quelle che
possono essere scomposte composti.

Gli elementi di cui oggi abbiamo conoscenza


sono 118, di cui solo 89 presenti in natura,
principalmente sotto forma di composti. Gli altri
sono stati scoperti nel corso delle ricerche
sull’energia atomica oppure grazie a reazioni

nucleari.

Atomi e molecole non sono gli unici costituenti


dei materiali. Molte sostanze sono formate da
altre particelle, chiamate ioni. Gli ioni, a differenza
degli atomi e delle molecole, presentano una
carica elettrica: quelli con una carica positiva
vengono chiamati cationi, mentre se la carica è
negativa anioni. Le sostanze formate da queste
particelle vengono chiamate composti ionici. Un
esempio è il cloruro di sodio o sale da cucina
(NaCl), che forma un reticolo cristallino in cui si
alternano i cationi Na+ e gli anioni Cl-.

La formula chimica di un composto rappresenta


gli elementi che lo costituiscono e quanti atomi di
ciascuno di essi sono presenti nella sua molecola.

Scienze motorie
Storia delle Olimpiadi moderne

Nel 1896 Pierre De Coubertin, dopo quindici


secoli di interruzione, ripristinò le Olimpiadi con
nuove regole. A queste nuove edizioni potevano
partecipare gli atleti da tutto il mondo e
successivamente furono aperte anche alle donne.

Le Olimpiadi moderne seguono uno schema


fisso: l’apertura viene condotta dalla squadra
greca e chiusa dalla squadra nazionale del luogo
in cui si svolge l’edizione. Durante la cerimonia,
viene accesa la fiamma
olimpica, che rimarrà accesa
per tutta la durata dei giochi, a
simboleggiare lo sforzo degli
atleti e la perfezione della
vittoria.

L’Italia è uno dei paesi ad aver


disputato tutte le Olimpiadi
moderne.

Nelle Olimpiadi antiche, le


donne non erano ammesse ai giochi e nemmeno
potevano assistervi, anche nel 1896, alla prima
edizioni di quelle moderne, si era seguita questa
tradizione. Quattro
anni dopo, nel
1900, le Olimpiadi
videro le prime
donne partecipanti,
mentre nel 2012
tutti i paesi
partecipanti avevano almeno una donna in
squadra.

I giochi Paralimpici nacquero a Roma nel 1960,


essi hanno permesso ad atleti con disabilità di
gareggiare in differenti discipline. Dal 2001 lo
stato che ospita le Olimpiadi è tenuto ad
organizzare anche le Paralimpiadi.

La corsa

La corsa è
un’attività da
sempre praticata
dall’uomo e su
essa si basano
quasi tutte le
attività sportive.

La corsa si
distingue dalla camminata, mentre la marcia (in
cui il corpo mantiene sempre il contatto con il
terreno) e ogni altra versione agonistica della
corsa rientrano nel podismo.

Un allenamento si svolge con apposite scarpe da


ginnastica su un periodo di corsa a bassa velocità
detto “di riscaldamento”, il tutto accompagnato
da una fase di allungamento dei muscoli e
stretching.

Vi sono alcuni tipi di corsa che servono a


migliorare la propria tecnica:

• Corsa skippata

• Corsa calciata dietro

• Corsa saltellata

• Corsa ruotata

• Corsa balzata

Nell’atletica leggera
la corsa è suddivisa
in due settori:
velocità e resistenza.
La suddivisione è data dal diverso uso delle fonti
energetiche e quindi dai diversi metodi di
allenamento.

Fisica
Velocità

La traiettoria di un punto in movimento è la linea


descritta dal punto durante il movimento.

Studiare il movimento di un corpo significa


studiare la variazione di posizione rispetto ad un
altro punto, il punto di riferimento.

La velocità è il rapporto tra lo spazio percorso e il


tempo impiegato a percorrerlo: velocità =
spazio/tempo

Dato che lo spazio si misura in metri e il tempo in


secondi, L’unità di misura della velocità è m/s,
ovvero “metri al secondo”.

Esiste un’altra misura per la velocità che è km/h


(chilometri orari), per passare da m/s a km/h si
moltiplica per 3,6
perché in un
chilometro ci sono
1000 metri e in
un’ora ci sono 3600
secondi.

Le formule inverse sono: S=VT e T=S/V.

Tecnologie
informatiche
Hardware

Un computer è costituito da due parti principali:

• Hardware: componenti fisiche del computer

• Software: programmi che vengono eseguiti dal


computer

Vi è anche uno strato intermedio, detto firmware,


costituito da programmi direttamente codificati
sui circuiti elettronici.

• La memoria centrale contiene sia le istruzioni


che i dati (informazioni necessarie per eseguire
un programma), ha dimensioni limitate e può
essere volatile (cioè le informazioni
memorizzate verranno perse allo spegnimento
del computer).

• La CPU contiene i dispositivi elettronici in

grado di acquisire, interpretare ed eseguire le


istruzioni dei programmi (più una CPU è
“potente” più velocemente essa potrà eseguire
i calcoli)

• Le interfacce verso le periferiche (I/O)


consentono uno scambio di dati tra
l’elaboratore e l’esterno (input, output, memoria
di massa). Fra le periferiche, la memoria di
massa (o secondaria) viene utilizzata per
memorizzare grandi quantità di informazioni in
modo persistente ma l’accesso è meno rapido
rispetto alla memoria centrale. Degli esempi
sono chiavette USB, CD e dischi esterni.

• Periferiche, come per esempio mouse e


tastiera, che sono dispositivi di input (cioè
trasformano un input dato dal dispositivo in
impulsi elettrici capaci di essere letti dal
computer). Ma anche monitor e stampanti, che
sono dispositivi di output.

Sistemi e reti
Il processore

Il processore o CPU (Central Processing Unit) è


l’elemento strutturale che:

• Legge le istruzioni

• Le decodifica

• Le esegue

Dal punto di vista della struttura fisica, nei


computer moderni si parla di microprocessori.
Esso è costituito da uno o più circuiti integrati
dalle dimensioni ridottissime.

La struttura di una CPU segue il modello della


macchina di Von Neumann e comprende: Unità di
controllo (CU), unità aritmetico-logica (ALU) e
registri. CU si occupa di prelevare dalla memoria
esterna le
istruzioni di un
programma da
eseguire,
decodificarle e
applicare ai
dispositivi la
sequenza di operazioni in grado di risolvere un
operazione.

ALU è l’unità funzionale che svolge operazioni


martematiche e logiche. Registri, invece, hanno lo
scopo di mantenere l’informazione allo stato della
CPU.

Caratteristica fondamentale della CPU è la sua


frequenza (o velocità) che è la capacità di
eseguire un determinato numero di cicli di calcolo
al secondo. Questa velocità è detta clock ed è
espressa in Hertz (Hz). Per fare un esempio, una
CPU da 3 Gigahertz sarà in grado di eseguire
circa 3 miliardi di operazioni al secondo.

I tipi di processori sono:

• SINGLE-CORE: ha un solo componente che


esegue fisicamente i calcoli (modelli oramai
superati)

• MULTI-CORE: più componenti che eseguono i


calcoli, si parla di dual-core, quad-core, octa-
core.

La tecnologia Ethernet

È lo standard per le reti locali che stabilisce


procedure per:

Livello fisico: cavi, apparati di rete in genere come


connettori e mezzi trasmissivi.

Livello logico: utilizzo del MAC del modello OSI.

Gli standard si differenziano per:

• Tipologia di cavo utilizzato

• Distanza coperta

• Massima velocità a cui è possibile trasmettere

• Velocità di trasmissione (banda)

Ethernet è molto diffusa nelle reti WAN, utilizza


onde elettromagnetiche e, rispetto al modello
OSI, si occupa delle specifiche di funzionamento
dei livelli:

• Livello fisico: scopo è la trasmissione di senza


intelligenza dei dati come segnali elettrici o
ottici.

• Livello del collegamento dei dati:

LLC= Logical Link Control

MAC= indirizzo univoco della scheda di rete

Identificare i dispositivi

Incapsulamento delle informazioni nel datagram.

Tecnologie e
progettazione di
sistemi informatici
Sistemi analogici e digitali

Il segnale analogico è riferito ad una grandezza


fisica che viene misurata con un sistema analogo
alla grandezza stessa. La misurazione dei sistemi
analogici avviene su grandezza fisiche che
subiscono una trasformazione in un lasso di

tempo, questo tipo di misurazione fisiche per il


sistema informatico non è adatto: il sistema
informatico può trattare solo una trasmissione di
dati di tipo digitale. La prima cosa da fare è
effettivamente digitalizzare un segnale analogico,
ovvero trasformarlo in una grandezza
rappresentabile in modo numerico.

Misuro un valore e lo mantengo costante in un


range temporale fino alla successiva
misurazione.

Qualunque sia l’informazione ha la sua propria


codifica nelle tre tipologie:

• Alfabetica

• Numerica

• Multimediale

Introduzione al sistema operativo

Un sistema operativo (SO) è un particolare


sistema per la gestione dei componenti hardware

e degli applicativi installabili sul sistema.

Le parti di un sistema operativo sono:

• Il nucleo interno: kernel che gestisce la CPU.

• I moduli di gestione di specifiche risorse:


memoria, file, periferiche.

• L’interfaccia utente: shell o interprete dei


comandi.

Un sistema operativo gestisce un sistema di


elaborazione, interagendo da una parte con
l’utente e dall’altra con il sistema, rappresenta il
modo con cui è possibile sfruttare le risorse del
computer.

Le sue funzioni sono:

• Gestione dei
processi:
creare,
sospendere e
terminare i
processi,
garantendo a
ciascuno di essi la possibilità di evolvere.

• Gestione della memoria: ad ogni processo


viene assegnata la quantità di memoria
richiesta per evolversi.

• Gestione dei file: gestisce la relazione tra i file


e la loro collocazione fisica ed elabora i metodi
di gestione dei file da parte dell’utente.

• Gestione dell’I/O: oltre il riconoscimento e la


configurazione dei dispositivi, disciplina anche
l’accesso per evitare interferenze.

• Gestione della rete: configura e amministra la


rete, gestisce lo scambio delle informazioni in
modo sicuro ed efficiente e gestisce
L’autenticazione e l’accesso degli utenti.

• Gestione della protezione: salvataggio e


ripristino delle informazioni di stato del sistema,
recupero di informazioni erroneamente
cancellate e gestione delle nuove installazioni.

• Gestione dell’interfaccia utente: gestisce


tutte le risorse facenti parte dell’interfaccia
utente (GUI) per rendere il sistema operativo il
più vicino possibile al punto di vista umano.

Telecomunicazioni
I vantaggi della trasmissione

digitale

La trasmissione di segnali in forma digitale è una


pratica ormai diffusa e prevalente, considerando
ormai l’ampissima distribuzione di apparati digitali
di basso costo ed elevate prestazioni in grado di
registrare e inviare il segnale di tipo vario (audio,
video, fotografia, etc…). Oltre a questo, la
trasmissione digitale rispetto a quella analogica
presenta il vantaggio di avere una maggiore
immunità ai disturbi, di fatti, mentre un segnale
analogico è sensibile a qualsiasi disturbo che si
sovrappone lungo il sistema di comunicazione, il
segnale digitale, assumendo solo un numero
finito di ampiezze, è immune ai disturbi.

Nei sistemi analogici a lunga percorrenza, a causa


delle attenuazioni dei mezzi trasmissivi, occorre
porre stazioni intermedie che amplifichino il
segnale indebolito, peggiorando la qualità della
ricezione; mentre nei sistemi digitali è possibile
“ripulire” il dato in ogni stazione intermedia, poi
ritrasmettendolo di nuovo senza disturbo. Gli

apparati che permettono ciò prendono il nome di


rigeneratori e permettono di avere, almeno
teoricamente, un segnale finale del tutto immune
ai disturbi che si sono avuti lungo il canale.

Lo sviluppo di circuiti e componenti digitali


elettronici funzionanti ad alta frequenza permette,
inoltre, inviare nello stesso canale digitale un
numero molto grande di segnali mediante la
tecnica della multiplazione a divisione di tempo
TDM. Basti pensare alle reti telefoniche in fibra
ottica che permettono una trasmissione alla
velocità di 10 Gbit/s, permettendo di inviare su
un’unica fibra ottica centinaia di segnali telefonici
in contemporanea.

Sempre il formato digitale, consente di usufruire


di ulteriori servizi come la criptatura per la
protezione dei dati, la flessibilità nel variare
capacità e velocità di trasmissione, la correzione

di eventuali errori nella comunicazione, ecc.

Informatica
Programmazione e i linguaggi
di programmazione

Per programmazione si intende il mezzo di


comunicazione con un computer al quale si
indicano delle istruzioni da eseguire secondo un
ordine formale: è necessario stabilire un codice di
comunicazione che il computer possa interpretare
per eseguire le istruzioni assegnate.

Un linguaggio di programmazione è proprio un


codice di comunicazione formato da:

• Una sintassi: quindi un sistema di simboli e


parole nelle quali ogni elemento svolge una
funzione con utilizzo specifico di spazi,
interpunzioni, punteggiatura e indentazione.
• Un lessico: quindi un sistema di parole
riservate che descrivono gli oggetti del codice
ordinato secondo una semantica specifico per
ogni linguaggio.

Fondamentalmente i linguaggi di programmazione


si dividono in linguaggi di alto livello e basso
livello. Per linguaggio di basso livello si intende un
linguaggio più vicino possibile a quello della
macchina, che è di tipo binario, caratterizzato da
una sequenza potenzialmente illimitata di 0 e 1.
Esigenze di maggiore flessibilità e di portabilità
del codice, hanno fatto si che successive
evoluzioni, portassero ad un linguaggio di
programmazione che si avvicinasse di più al
linguaggio facilmente interpretabile e
comprensibile all’uomo, queste esigenze hanno
fatto sì che nascessero i linguaggi di alto livello,
che però hanno la necessità di essere “tradotti”
(interpretazione e compilazione) per essere
eseguibili dal computer.

Le funzioni

Le funzioni sono blocchi compatti dove puoi


inserire il codice che contiene le istruzioni per il
programma. La funzione è di fatto l’ingranaggio di
ogni programma in quanto permette di esprimere
le azioni del programma. La funzione utilizzerà poi
gli elementi inizializzati per il programma: variabili,
array…

La funzione è poi un contenitore di codice


riutilizzabile in più e più occasioni. Infine, l’uso
degli argomenti da passare alla funzione permette
alla stessa di compiere l’azione per la quale è
stata scritta in maniera ogni volta personalizzata.

I linguaggi di programmazione mettono a


disposizione del programmatore una vasta libreria
di funzioni predefinite che possiamo utilmente
richiamare e concatenare all’oggetto sul quale
deve esprimersi l’azione propria della funzione.

Naturalmente, oltre l’utilità delle funzioni


predefinite, la grande potenzialità di questo
elemento di programmazione è la possibilità di
poter creare le funzioni personalizzate per
invocarle quando servono.

Le funzioni hanno una sintassi molto semplice e


sempre ben definita così da essere
immediatamente riconosciute nel flusso del
codice.

Ecco una forma tipica di una funzione che viene


invocata:

void nomeFunzione();

Il corpo del codice della funzione viene definito


dall’uso delle parentesi graffe all’interno delle
quali scriviamo le istruzioni al calcolatore:

void nomeFunzione(){
blocco delle istruzioni
}

Il nome della funzione è scelto in base allo scopo


della stessa, il consiglio è di definire funzioni con
nomi espressivi e quanto possibili sintetici.

Se non ci sono dati che è necessario restituire


dalla funzione, questa sarà di tipo vuoto (void).
L'elenco dei parametri nelle parentesi tonde
contiene tutti gli argomenti che servono per

eseguire il codice.

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