Sei sulla pagina 1di 48

Una costosa sintesi protettiva:

il ciclo dell’urèa
Dalla continua degradazione delle proteine alimentari e cellulari
derivano gli AA. Durante il catabolismo degli AA, la rimozione
enzimatica del gruppo amminico genera ammoniaca (molecola
estremamente tossica per le cellule) che viene in massima parte
trasformata in urèa (molecola solubile in acqua, atossica, priva di carica,
che può diffondere attraverso le membrane, essere facilmente
trasportata nel sangue ed eliminata con le urine).

Gli animali acquatici eliminano l’ammoniaca come tale


Le piante usano l’ammoniaca per sintetizzare nitriti e nitrati
Gli animali terrestri trasformano l’ammoniaca in urèa
Uccelli/rettili trasformano l’ammoniaca in acido urico (nelle feci)

Il ciclo dell’urèa (Krebs, 1932) avviene


principalmente negli epatociti, in parte nel
citoplasma ed in parte nel mitocondrio.
Transaminazione degli AA: la formazione del glutammato

Dalla transaminazione degli AA catalizzata dalle transaminasi (o


aminotrasferasi) deriva il glutammato.
Deaminazione del glutammato
(SOLO nel mitocondrio degli epatociti)
Il glutammato perde il gruppo amminico nella reazione di
deaminazione ossidativa catalizzata dalla glutammato
deidrogenasi (GDH) in presenza di NAD.

NAD NADH

Glutammato DH
glutammato + ossalacetato
M
I
T
GDH
+ NAD AST O
C
O
NH4+ + a-chetoglutarato + aspartato N
D
R
Carbamilfosfato + HCO3- + 2 ATP I
sintasi O

2ADP + Pi + Carbamilfosfato
+
ornitina 1. Ornitina transcarbamilasi
Citrullina + Pi

CITOPLASMA
citrullina + aspartato
ornitina
+
UREA 2. Argininsuccinato sintasi
4. arginasi
3. argininsuccinasi
arginina + fumarato argininsuccinato
Nel mitocondrio
- La glutammato deidrogenasi (GDH, in presenza di NAD) converte il
glutammato in a-chetoglutarato e ione ammonio (1 dei 2 gruppi amminici
nell’urèa).
- La aspartato transaminasi (AST) converte glutammato e ossalacetato in
aspartato e a-chetoglutarato. L’aspartato (porta l’altro gruppo amminico nell’
urèa) passa nel citoplasma.
- La carbamilfosfato sintasi (idrolisi di 2 ATP) catalizza la sintesi di
carbamilfosfato (un composto ad alta energia) da ioni ammonio e ione
bicarbonato (dal ciclo di Krebs).
1a reazione del ciclo: l’ornitina transcarbamilasi catalizza la sintesi della
citrullina da carbamilfosfato e ornitina (energia deriva dall’idrolisi del legame
anidridico del carbamilfosfato). La citrullina passa nel citoplasma in scambio
con l’ornitina.

Nel citoplasma
2a reazione del ciclo: l’argininsuccinato sintasi catalizza la sintesi di
argininsuccinato da citrullina ed aspartato (idrolisi dell’ATP e poi del PPi ad
opera della pirofosfatasi inorganica).
3a reazione del ciclo: l’argininsuccinasi catalizza la lisi dell’argininsuccinato in
arginina e fumarato.
4a reazione del ciclo: la arginasi catalizza la lisi dell’arginina in UREA (eliminata
con le urine) e ornitina che passa nel mitocondrio in scambio con la
citrullina.
La sintesi dell’urea è costosa: richiede l’idrolisi di 4 legami ad alta
energia.
1. ornitina
transcarbamilasi
+

2. Argininsuccinato sintasi ATP

2Pi PPi AMP


Pirofosfatasi inorganica

4. arginasi
3. argininsuccinasi

argininsuccinato
Anche alanina e glutammina portano gruppi amminici nel
ciclo dell’urèa
L’alanina (dal muscolo) porta 1 gruppo amminico nel ciclo dell’urèa
Le proteine muscolari sono degradate (generando glutammato) durante sforzi in
anaerobiosi, digiuno prolungato, ridotta disponibilità di carboidrati (o diabete). La
alanina transaminasi (ALT) trasferisce il gruppo amminico del glutammato al piruvato
(dalla glicolisi) e forma a-chetoglutarato ed alanina. L’alanina, attraverso il circolo
ematico, raggiunge il fegato.
Nel mitocondrio degli epatociti, l’alanina transaminasi (ALT) converte alanina e a-
chetoglutarato (dal ciclo di Krebs) in piruvato (entra nella glucogenesi) e glutammato
(entra nel ciclo dell’urèa).

La glutammina (da vari tessuti extraepatici, soprattutto dal cervello) porta 2 gruppi
amminici nel ciclo dell’urèa
Un eccesso di glutammato (neurotrasmettitore) può risultare neurotossico. Nei
neuroni, il glutammato (prodotto delle transaminasi) viene trasformato dalla
glutammina sintasi in glutammina (aggiunta di un secondo gruppo amminico con
richiesta di idrolisi dell’ATP) che, attraverso il circolo ematico, raggiunge il fegato. Nel
mitocondrio degli epatociti, la glutamminasi riconverte la glutammina in ione ammonio
e glutammato (entra nel ciclo dell’urèa).
La glutammina (la principale forma di trasporto non tossica di ammoniaca) veicola
gruppi amminici al fegato anche per le sintesi di composti azotati, controlla il pH
ematico e migliora l’efficienza del sistema immunitario.
Il glutammato diventa glutammina
Il glutammato può acquistare un altro gruppo amminico e diventare
glutammina nella reazione catalizzata dalla glutammina sintasi
(richiesta idrolisi dell’ATP).

La glutammina ridiventa glutammato


La glutammina viene deaminata dalla glutamminasi (si
riformano ione ammonio e glutammato).

Glutammina sintasi

glutamminasi
Enzima Regolazione
Carbamilfosfato sintasi Attivato allostericamente da N-acetil-glutammato
(prodotto da una sintasi a partire da glutammato e
Acetil-CoA quando le concentrazioni di arginina,
glutammato e Acetil-CoA sono alte)
Glutammato deidrogenasi Inibito allostericamente da ATP e GTP
Attivato allostericamente da ADP e GDP
Una fumarato idratasi citoplasmatica converte il fumarato in malato che entra nel
mitocondrio per rifornire il ciclo di Krebs (settima reazione).
L’ossalacetato prodotto nel ciclo di Krebs può essere transaminato dalla AST e formare
aspartato che rifornisce il ciclo dell’urèa.
La glucogènesi
Un adulto ha una richiesta giornaliera di glucosio che si aggira sui 160 g (il
cervello ne utilizza 120 g). Le scorte di glicogeno epatico si esauriscono in
12-24 ore ed è necessaria la glucogènesi.

La glucogenesi avviene (soprattutto durante il riposo notturno) nel fegato


(minima parte nel rene) a partire da precursori non glucidici.
Principali precursori del glucosio
In condizioni in cui la
piruvato deidrogenasi è
inibita (alte concentrazioni
di ATP, Acetil-CoA e piruvato
NADH), il piruvato non
viene convertito in Acetil- lattato
CoA ma entra nella
glucogenesi. Il piruvato, negli
Il piruvato può derivare eritrociti e nel
anche dalla degradazione muscolo scheletrico
delle proteine muscolari in anaerobiosi, viene
(sforzi in anaerobiosi,
digiuno prolungato, ridotta
GLUCOSIO trasformato dalla
lattico deidrogenasi
disponibilità di carboidrati). in lattato.

glicerolo Intermedi del


deriva dalla demolizione dei
trigliceridi
ciclo di Krebs;
AA glucogenici
La cooperazione metabolica tra muscolo e fegato
Nel citoplasma dei
Il fegato riceve dal muscolo
miociti, l’alanina
lattato (durante sforzo transaminasi (ALT)
anaerobio) e piruvato (dalla trasferisce il gruppo
degradazione delle proteine) amminico dal
e li trasforma in glucosio che, glutammato (derivato
immesso in circolo, rifornisce dalla degradazione
delle proteine
il muscolo (il ciclo di Cori e
muscolari) all’a-
ciclo glucosio-alanina). chetoglutarato,
producendo piruvato
ed alanina.
L’alanina, immessa in
circolo, raggiunge il
citoplasma degli
epatociti dove, nella
reazione inversa
catalizzata dalla ALT
epatica in presenza di
all’a-chetoglutarato,
riforma glutammato e
piruvato che entra nella
Ciclo glucosio-alanina glucogenesi.
Dal lattato al PEP
+GTP
Il lattato in circolo raggiunge il fegato
e, nel citoplasma degli epatociti,
viene convertito dalla lattico
deidrogenasi in piruvato (con
produzione di NADH); il piruvato
entra nel mitocondrio (esiste
trasportatore sulla membrana mit
interna) e viene convertito dalla
+GTP piruvato carbossilasi in ossalacetato
(richiesta idrolisi dell’ATP).
+ATP +ATP L’ossalacetato (non esiste
trasportatore sulla membrana mit
interna) viene decarbossilato e
fosforilato (richiesta idrolisi del GTP)
dalla fosfoenolpiruvato (PEP)
carbossichinasi mitocondriale in PEP
che passa nel citoplasma grazie a
trasportatore.
Dal piruvato al PEP
+GTP
epatocita
Nel mitocondrio, il piruvato viene
convertito dalla piruvato carbossilasi
in ossalacetato (richiesta idrolisi
dell’ATP) che viene convertito in
malato dalla malato deidrogenasi
mitocondriale (consumo di NADH); il
malato (esiste trasportatore sulla
membrana mit interna) passa nel
citoplasma dove viene riconvertito
+GTP dalla malato deidrogenasi citosolica
in ossalacetato (produzione di
+ATP +ATP
NADH) che viene decarbossilato e
fosforilato in PEP dalla PEP
carbossichinasi (richiesta idrolisi del
GTP).
In entrambe le vie (da lattato e da
piruvato) si forma nel citoplasma il
NADH necessario per la reazione
della gliceraldeide-3-P deidrogenasi
(vedi reazioni dal PEP al glucosio).
Dal PEP al glucosio
Le reazioni dal PEP fino al
glucosio-6-fosfato si svolgono nel
citoplasma; la reazione della
glucosio-6-fosfatasi avviene sulla
membrana del RE.
ADP ATP

In blu: le 7 reazioni reversibili della


glicolisi si verificano nella
glucogenesi in direzione inversa.
In rosso: le 2 reazioni specifiche
della glucogenesi per “aggirare” le
reazioni irreversibili della glicolisi.
La sintesi di 1 glucosio da lattato o
piruvato richiede l’idrolisi di 4 ATP
(reazioni della piruvato carbossilasi
e della fosfoglicerato chinasi), 2
RE GTP (reazione della PEP
carbossichinasi ) e 2 NADH
(reazione della gliceraldeide-3-
fosfato deidrogenasi).
Glucogenesi da glicerolo

glucosio

Diidrossiacetone fosfato
b-ossidazione

NADH
Glicerolo-3-P deidrogenasi
NAD
3 Ac.grassi
ATP ADP
1 glicerolo
Glicerolo-3-P
Glicerolo chinasi

Il glicerolo è inviato
al fegato con il Lipasi ormone sensibile TRIGLICERIDI
circolo ematico (attivata da glucagone e
perché nel tessuto adrenalina)
adiposo manca la
glicerolo chinasi
Gli enzimi chiave della glucogenesi sono la fruttosio-1,6-bisfosfatasi, la
piruvato carbossilasi e la PEP carbossichinasi.

Enzima Regolazione
Fruttosio-1,6- Inibito allostericamente da fruttosio-2,6–bisfosfato* e da AMP
bisfosfatasi attivato allostericamente da ATP e citrato
Piruvato Inibito allostericamente da ADP
carbossilasi attivato allostericamente in maniera assoluta** da Acetil-CoA
PEP carbossichinasi Indotta da glucagone, repressa da insulina

*attivatore allosterico della fosfofruttochinasi-1 (glicolisi)


**l’enzima è inattivo se non lega l’attivatore
Glicògenosintesi
Glucosio

ATP Glucochinasi
Citoplasma di ADP
un epatocita
Glucosio-6-P

Fosfoglucomutasi

Glucosio-1-P

+ UTP
UDP-glucosio pirofosforilasi
Pirofosfatasi inorganica
2 Pi PPi + UDP-glucosio

attiva quando defosforilata Glicogeno sintasi GLICOGENO


(comando dell’insulina) e
già esistente
inattiva quando fosforilata Enzima ramificante
(comando del glucagone).

Aggiunta di unità di a-glucosio e


ramificazioni
Glucochinasi ed Esochinasi epatiche: la stessa trasferasi ?
Quando la glicemia (concentrazione di glucosio nel sangue) raggiunge i 90 mg/dl
(equivalenti a 5 mM), le cellule b delle isole del Langerhans del pancreas
secernono insulina che, negli epatociti, induce la trascrizione del gene che codifica
per la glucochinasi. Alte concentrazioni di fruttosio-6-P (esochinasi attiva) rendono
stabile il legame della glucochinasi ad una proteina regolatrice che aderisce alla
membrana nucleare; il legame è indebolito dal glucosio che compete con il
fruttosio-6-P. Quindi, solo quando la concentrazione di glucosio aumenta
(esochinasi inibita dal suo prodotto), la glucochinasi si stacca dalla proteina
regolatrice, attraversa il poro nucleare e passa nel citoplasma in forma attiva (la
glicogenosintesi può iniziare).
La glucochinasi è una trasferasi (EC 2) che catalizza la stessa reazione della
esochinasi ma con importanti differenze.

Esochinasi Glucochinasi
Costitutiva Indotta dall’insulina
Fosforila diversi esosi Specifica x glucosio
Michaelis-Menten Allosterica
Inibita dal Prodotto Non inibita dal Prodotto
L’UDP-glucosio: un glucosio “attivato”
Il substrato della glicogeno sintasi è l’UDP-glucosio la cui idrolisi è
moderatamente esoergonica. Il legame del glucosio all’UDP ha anche il
significato di “etichettare” il glucosio che deve essere destinato alla
glicogenosintesi.
UTP La UDP-glucosio pirofosforilasi
sintetizza l’UDP-glucosio da glucosio-
1-fosfato e UTP. La carica negativa
dell’atomo di ossigeno sul glucosio-1-
fosfato serve come nucleofilo per
attaccare il gruppo fosforico dell’UTP
producendo UDP-glucosio e
pirofosfato inorganico (PPi). L’idrolisi
del PPi da parte della pirofosfatasi
inorganica (reazione esoergonica)
rende la reazione irreversibile.

Il “costo” della glicogenosintesi:


idrolisi di 3 legami ad alta energia
(ATP, UTP e PPi ) per 1 UDP-glucosio.
1. La sintesi di una nuova catena di glicogeno richiede
un innesco proteico, la glicogenina (40 kDa), che si
autoglicosila legando un residuo di glucosio al gruppo
-OH della sua Tyr 194.

2. Si forma il complesso glicogenina-glicogeno sintasi

3. La glicogeno sintasi aggiunge 7 residui di glucosio


all’estremità non riducente del primo residuo di glucosio
legato alla glicogenina.
4. la glicogeno sintasi si dissocia e continua nella sintesi
di una catena lineare.
5. Quando vengono raggiunti 20-25 residui di glucosio,
l’enzima ramificante stacca 7-8 residui di glucosio dalla
estremità non riducente e li attacca ad un’altra catena
(o alla stessa); si crea una seconda estremità non
riducente sulla quale la glicogeno sintasi può continuare
a lavorare.
La sintesi degli acidi grassi
(dell’acido palmitico)
La sintesi dell’acido palmitico (16C, saturo) avviene nel citoplasma degli
adipociti e degli epatociti ed è affidata ad un unico catalizzatore molto
particolare, l’acido grasso sintasi. Questo enzima è costituito da una catena
polipeptidica (circa 260 kDa) nella quale ci sono 7 regioni con ruoli diversi.

SH 77 AA
La sintasi possiede 2 gruppi tiolici (o
SH sulfidrilici) fondamentali nel meccanismo
biosintetico: uno appartiene ad una
cisteina dell’enzima KS; l’altro
appartiene all’ ACP (Acyl Carrier
Protein).

La 4’-fosfopanteteina è
legata all’OH di una serina
della ACP. Confronta la
struttura del CoA !

I substrati dell’acido grasso sintasi sono Acetil-CoA e Malonil-


CoA.
Il Malonil-CoA (malonile=3 unità carboniose) è sintetizzato
dall’Acetil-CoA (acetile= 2 unità carboniose) dall’Acetil-CoA
carbossilasi (richiesta idrolisi di ATP).
2 trasferasi (AT e MT) trasferiscono i gruppi acetile e malonile, rispettivamente, sul
gruppo SH della cisteina e della regione ACP, sfuttando l’energia dall’idrolisi del
legame tioestere in Acetil-CoA e Malonil-CoA.

ACP

1. Condensazione dei 2 2. Riduzione della 3. Deidratazione


gruppi sull’SH dell’ACP ad catena dell’acido grasso della catena ad
opera di una sintasi (KS) nascente ad opera di opera di una
con liberazione di CO2. una reduttasi NADPH- deidratasi (HD).
dipendente (KR).
A questo punto si ha un acido grasso
saturo a 4 C che viene trasferito all’altro
gruppo SH della sintasi grazie alla
flessibilità della regione ACP; il ciclo
ricomincia legando un nuovo gruppo
malonile all’ACP.

Ad ogni ciclo di 4 reazioni, la catena si


ACP
allunga di 2 unità carboniose. Dopo 7 cicli,
una tioesterasi (tiolasi) libera l’acido
palmitico.
4. Riduzione della catena ad
opera di una reduttasi
NADPH-dipendente (ER).
La sintesi di 1 acido palmitico (7 cicli) nel citoplasma richiede:
14 NADPH
8 Acetil-CoA (di cui 7 per la reazione della Acetil-CoA carbossilasi)
7 ATP (nella reazione della Acetil-CoA carbossilasi)
L’Acetil-CoA necessario per la sintesi degli acidi grassi proviene dal
mitocondrio ed è quello prodotto nella reazione della piruvato deidrogenasi e
dal catabolismo degli AA e non dalla b-ossidazione degli acidi grassi inattiva
durante la loro sintesi.
Poiché la membrana mitocondriale interna non possiede trasportatori per
l’Acetil-CoA, una navetta ne consente il passaggio nel citoplasma. Il citrato è
trasportato nel citoplasma e scisso dalla citrato liasi (idrolisi di ATP) in Acetil-
CoA ed ossalacetato che è ridotto a malato dalla malato deidrogenasi
(ossidazione di NADH a NAD); l’enzima malico catalizza la decarbossilazione
ossidativa del malato a piruvato (riduzione del NADP a NADPH); il piruvato
passa nel mitocondrio e viene convertito in ossalacetato dalla piruvato
carbossilasi (con idrolisi di ATP).

Il NADPH formatosi nel citoplasma durante il trasporto dell’Acetil-


CoA è insufficiente per la sintesi degli acidi grassi. La via del
pentoso fosfato produce nel citoplasma altro NADPH
citoplasma

NADH NAD
Acetil-CoA
+ ossalacetato malato
Malato DH NADP
ADP - CO2
ATP Citrato liasi Enzima malico
NADPH
citrato
piruvato
Membrana mitocondriale interna

Citrato sintasi Piruvato carbossilasi


citrato ossalacetato piruvato
+
Acetil-CoA ADP ATP +CO2
Ciclo di
Krebs

Piruvato deidrogenasi
Matrice AA
mitocondriale piruvato
Gli enzimi chiave della sintesi degli acidi grassi sono la citrato liasi e
la Acetil-CoA carbossilasi.

Enzima Regolazione
Citrato liasi Attivo quando defosforilato (comando dell’insulina)
Inattivo quando fosforilato (comando del glucagone)
Acetil-CoA carbossilasi Attivo quando defosforilato (comando dell’insulina)
Inattivo quando fosforilato (comando del glucagone)

Inibito allostericamente dal palmitoil CoA


attivato allostericamente da citrato
Poiché l’uomo non possiede enzimi che riescano ad inserire un doppio
legame a livello di atomi di carbonio oltre il C9, è necessario introdurre
con la dieta acidi grassi polinsaturi “essenziali” noti come omega-3 ed
omega-6 (dalla posizione del primo doppio legame iniziando il conteggio
dal carbonio metilico o ω) dai quali è possibile ottenere la sintesi di altri
acidi grassi polinsaturi.

I livelli degli acidi grassi sembrano essere importanti per la prevenzione


di patologie coronariche, ipertensione, diabete di tipo 2, disordini
immunitari ed infiammatori.
Il Rapporto giornaliero omega-3:omega-6 dovrebbe essere 1:4
La via del
pentoso fosfato
La fase ossidativa della via del pentoso fosfato utilizza circa il 3% del glucosio-
6-P citoplasmatico, non produce /consuma ATP ma produce:

Ribosio-5-fosfato necessario per la sintesi di nucleotidi (in cellule in


proliferazione come quelle del midollo osseo, della pelle, cellule tumorali)

NADPH necessario per la sintesi di acidi grassi (adipociti, epatociti, ghiandola


mammaria), per la sintesi di steroidi (epatociti, ghiandole surrenali, gonadi) e
per la difesa contro lo stress ossidativo (tutte le cellule).

Fase ossidativa (produce NADPH e ribosio-5-P)


Glucosio-6-P deidrogenasi
Glucosio- 6-P + NADP 6-fosfogluconolattone + NADPH

Lattonasi
6-fosfogluconolattone 6-fosfogluconato

6-fosfogluconato deidrogenasi
6-fosfogluconato + NADP ribulosio-5-P + NADPH +CO2

fosfopentosio isomerasi
ribulosio-5-P  ribosio-5-P
Enzima Regolazione
Glucosio-6-P deidrogenasi Inibito competitivamente dal prodotto NADPH
Inibito allostericamente da ADP
Attivato allostericamente da ATP

Attivo quando defosforilato (comando dell’insulina)


Inattivo quando fosforilato (comando del glucagone)

Indotto dall’insulina
La via del pentoso fosfato “si adatta” alle necessità della cellula
con la collaborazione della glicolisi.

Nei tessuti che richiedono molto NADPH e ribosio-5-P, il ribosio-5-


P (un pentoso fosfato) ottenuto nella fase ossidativa è convertito
in fruttosio-6-P (un esoso fosfato) e gliceraldeide-3-P nella fase
non ossidativa; da queste molecole, grazie all’intervento di
enzimi della glicolisi, si riottiene glucosio-6-P che rifornisce la
fase ossidativa.

Nei tessuti che richiedono molto ribosio-5-P ma non NADPH,


gliceraldeide-3-fosfato e fruttosio-6-fosfato dalla glicolisi entrano
nella via del pentoso fosfato e sono convertiti a ribosio-5-fosfato
da transaldolasi e transchetolasi che catalizzano reazioni
reversibili nella Fase non ossidativa.
Fase non ossidativa (ricicla il ribosio-5-fosfato in glucosio-6-P)
fosfopentosio isomerasi
ribosio-5-fosfato  ribulosio-5-fosfato

fosfopentosio epimerasi
ribulosio-5-fosfato  xilulosio-5-fosfato

Transchetolasi
ribosio-5-P + xilulosio-5-P  gliceraldeide-3-P + sedoeptulosio-7-P

Transaldolasi
gliceraldeide-3-P + sedoeptulosio-7-P  eritrosio-4-P + fruttosio-6-P

Transchetolasi
eritrosio-4-P + xilulosio-5-P  fruttosio-6-P + gliceraldeide-3-P

Fosfoglucosio isomerasi Trioso fosfato isomerasi


Aldolasi
Fruttosio-1,6-bisfosfatasi
glucosio-6-P
8

6
La Transchetolasi (gruppo prostetico Tiamina pirofosfato, TPP) trasferisce unità
bicarboniose; la Transaldolasi trasferisce unità tricarboniose. L’unità trasferita contiene
sempre il gruppo chetonico.
Lo stress ossidativo è causato dallo sbilanciamento tra la quantità di ROS
(Reactive Oxygen Species) e la capacità di difesa di un sistema biologico

I ROS sono molecole


instabili ed altamente
reattive. Per completare il
loro ottetto (hanno un e-
spaiato in un orbitale
esterno) sottraggono un e-
ad altre molecole (sono
ossidanti).
I ROS danneggiano la
struttura di lipidi, proteine e
DNA causando gravi
malattie (Alzheimer,
Parkinson, tumori,
aterosclerosi).

I leucociti neutrofili producono ROS per causare la morte dei batteri fagocitati.
L’O2 strappa 1 e- al Fe2+ dell’eme dell’emoglobina, con formazione di anione
superossido e Fe3+ (metaemoglobina, incapace di legare l’O2, fisiologicamente < 1,5%).
Durante il trasporto degli elettroni nella catena respiratoria accade che si formino
piccole quantità di ROS.
Anione superossido Perossido di idrogeno Radicale idrossile
Possediamo enzimi che lavorano in sinergia per rimuovere i
ROS e, talvolta, riparare il danno.

GSH

GSSG

Se si è affetti da deficit genetico di Glucosio-6-P-Deidrogenasi e si è esposti a stress


ossidativo (alimenti o farmaci), la percentuale di MetHb supera 2% e gli effetti dannosi
dei ROS diventano importanti. La formazione di ponti disolfurici tra molecole di Hb
genera precipitati (corpi di Heinz) sulla membrana degli eritrociti che vengono
sequestrati nella milza e lisati dai macrofagi (bite cells).
Antiossidanti endogeni

bilirubina
Acido lipoico

Acido urico
melatonina
Antiossidanti esogeni (dall’alimentazione, dagli
enterobatteri, dagli integratori)

Vitamina C

resveratrolo
La regolazione allosterica dell’attività enzimatica è una
strategia potente di controllo e coordinazione
delle vie metaboliche

Nel citoplasma,il glucosio-6-P scorre:


-nella glicolisi quando le concentrazioni di ATP, Acetil-CoA e
citrato sono basse
-nella glicogenosintesi quando le concentrazioni di glucosio-6-P,
ATP e NADPH sono alte
-nella via del pentoso fosfato quando la concentrazione di ATP è
alta e la concentrazione di NADPH è bassa

Nella matrice mitocondriale, il piruvato scorre nella glucogenesi


quando i livelli di Acetil-CoA sono alti; infatti, la piruvato
deidrogenasi è inibita dall’Acetil-CoA mentre la piruvato
carbossilasi è attivata dall’Acetil-CoA.
AMP Glucosio

CITOPLASMA Glicogenolisi ATP

Via pentoso fosfati


ADP NADPH
Glicogenosintesi Glucosio 6-fosfato

citrato
citrato
ATP ADP Glucosio-6-P Sintesi acidi grassi
F-2,6-BF Glicolisi ATP citrato Palmitoil-CoA
NADH Acetil-CoA F-2,6-BF

Acetil-CoA
Glucogenesi
ADP NAD NADH
ossalacetato piruvato
Acetil-CoA ATP Ciclo
Acetil-CoA dell’urèa
Acetil-CoA
ATP

MATRICE ADP
citrato
MITOCONDRIALE ATP Ciclo di
NADH NADH Krebs
b-ossidazione acidi grassi ADP

Potrebbero piacerti anche