PROTEINE ed AMMINOACIDI:
RUOLO METABOLICO E
NUTRIZIONALE
AZOTO
essenziale per la vita
amminoacidi proteine
nucleotidi acidi nucleici
In natura
- N2 atmosferico (N.B. N≡N triplo legame, molta energia per
metabolizzarlo)
- ione nitrato NO3– presente nel suolo
non essenziali
alanina, aspartato, asparagina, glutammato
α-amminoacidi α -chetoacidi
O O
II TRANSAMINAZIONE II
C – O– piridossalfosfato (vit B6) C – O –
I I
H – C – NH3 H–C=O
I I
R R
α -chetoglutarato glutammato
+ NADH DEAMINAZIONE + NAD
OSSIDATIVA
NH2
NH3
C=O CO2
NH2 UREA
BIOSINTESI DEGLI AMMINOACIDI NON ESSENZIALI
piruvato alanina
ossalacetato aspartato (+ glutammina) asparagina
α-chetoglutarato glutammato + (NH3) glutammina
glutammato prolina, arginina
3-fosfoglicerato serina glicina
fenilalanina tirosina
carenza Phe idrossilasi causa fenilchetonuria: porta a ritardo mentale
1:10.000 - 2% popolazione portatori sani - screening di routine sui neonati -
(si formano fenilpiruvato, fenillattato, fenilacetato 1-2 g/die nelle urine)
Dieta povera in Phe e ricca in Tyr
metionina cisteina
La velocità di sintesi può non essere sufficiente
malati, stress, neonati a basso peso, ustionati,
Ammoniaca può essere in parte riutilizzata
arginina, glutammina,
glicina, alanina, istidina, prolina
serina, cisteina,
isoleucina
piruvato glutammato
propionil~CoA valina
metionina
triptofano isocitrato α-chetoglutato biotina treonina
leucina acetil-CoA B12
citrato succinil~CoA
isoleucina
acetoacetil-CoA
ossalacetato succinato
malato fumarato
leucina
lisina
fenilalanina
fenilalanina
tirosina asparagina, aspartato
tirosina
formazione di acidi non volatili dal catabolismo di
a.a. solforati,
metionina, cisteina SO42-
fosfoproteine fosfati
fosfolipidi
acidi grassi e glucosio
acetoacetato, β-idrossibutirrato, lattato
acidi nucleici
basi puriniche urati
nutrienti con anioni inorganici (superiori alla quantità di cationi
inorganici)
Richiede l’escrezione di un catione NH4+ (fornito dalla
glutammina) per permettere all’organismo di conservare
cationi quali Na+, K+, Ca2+,
degradazione
minoritaria e non si calcola nel
bilancio azotato;
sintesi
ma quota significativa in
condizioni di privazione di
proteine
glucosio,
glicogeno
NH3 intermedi del
Ciclo di Krebs CO2 + energia
urea
acidi grassi
trigliceridi
bilancio di azoto o bilancio proteico: dipende dalla somma
delle velocità di entrata ed uscita dal pool di amminoacidi liberi
a b
PROTEINE ALIMENTARI POOL AA d PROTEINE CORPOREE
POOL DI DERIVATI
flusso in entrata = dieta + degradazione proteica (a + b)
rimozione a.a. = sintesi proteica + ossidazione (c + d)
:
In media le proteine contengono il 16% di azoto
% ricambio
diversa emivita
muscolo 30-50%
pochi minuti: proteine regolatorie
fegato 25%
300 giorni: collageno
leucociti
emoglobina
SISTEMI DI PROTEOLISI
ATP-indipendente LISOSOMIALE contribuisce per il 15%
Enzimi: catepsine, attive a pH 5, non selettive
Ca-dipendente CITOSOLICO
sistema calpaina (enzima)- calpastatina (inibitore)
idrolisi parziale di miofibrille - via regolatoria più che digestiva
coinvolto in processi cellulari quali proliferazione, motilità, ….
Premio Nobel 2004
subunità
7α
grossa struttura polimerica
7β
Proteine degradate in 7β
modo progressivo dalle
subunità catalitiche β 7α
Digiuno prolungato
Prima fase inizia 10-12 ore dall’ultimo pasto ed occupa le due giornate
dall’ultimo pasto
FASE DI
ADATTAMENTO
AL DIGIUNO
Digiuno breve
programma adattativo per favorire il risparmio di glucosio
a spese della degradazione di proteine
(sotto controllo di insulina e glucagone)
• mobilizzazione di proteine muscolari che vanno a fegato;
a.a. usati come fonte energia e gluconeogenesi (aumenta
l’escrezione di azoto urinario)
• il basso livello di insulina inibisce la captazione di glucosio
dal muscolo (glucosio risparmiato per il cervello)
• fegato: calo della attvità della piruvato deidrogenasi (piruvato
acetilCoA) per preservare i precursori della
gluconeogenesi
• inizio ossidazione acidi grassi e formazione corpi chetonici
Digiuno prolungato
Dopo giorni di digiuno si ha un programma adattativo per
conservare proteine muscolari e cellulari ed a.a essenziali che
altrimenti si esaurirebbero rapidamente.
Effetti mediati da ulteriore calo di insulina ed aumento di glucacone; inoltre
calo degli ormoni tiroidei con conseguente calo della degradazione proteica
da parte di lisosomi e proteasoma
RICERCA deve
- capire come il metabolismo proteico è alterato in una
particolare patologia
- capire come funzionano i geni che regolano il differenziamento
muscolare
- sapere come intervenire a livello nutrizionale
Fabbisogni
Determinati in base a studi sul bilancio azotato a breve
e lungo termine condotti in presenza di adeguato
importo calorico
LARN:
identificano il livello di sicurezza per una determinata
fascia di popolazione
LARN 1996 FABBISOGNO PER IL MANTENIMENTO
valore più elevato di quello del giovane adulto se riportato per unità di
massa corporea magra,
ma si deve tenere presente che di regola nell’anziano si verifica una
diminuzione nell’efficienza dei processi di assorbimento e metabolici.
GRAVIDANZA + 6 g proteine/die
anche se il ritmo di accumulo non è costante: medio = 3,3 g/die