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CICLO DIGIUNO-ALIMENTAZIONE

IL CICLO DIGIUNO-ALIMENTAZIONE SERVE A MANTENERE IL CICLO DELL’ATP


L’assunzione degli alimenti serve per il mantenimento delle funzioni vitali:

• Costruzione e rinnovamento delle strutture cellulari

• Produzione di energia

• Mantenimento dei gradienti elettrochimici

• Trasporto di molecole

• Produzione di energia meccanica

• Contrazione muscolare

L’ALIMENTAZIONE DEVE GARANTIRE UN BUONO STATO DI SALUTE


Il FABBISOGNO GIORNALIERO VARIA IN FUNZIONE:
• ETA’
• SESSO
• GRAVIDANZA
• ALLATTAMENTO
• CONVALESCENZA
• ATTIVITA’ FISICA
• ATTIVITA’ LAVORATIVA
• CONDIZIONI AMBIENTALI
1g
PROTEINE=
4kcal (260kcal)

(65g)

(70g)

1g GRASSI=
9 kcal (490kcal) (400g)
1g GLUCIDI =
4kcal (1600 kcal)

DIETA DI 2350kcal
• L’assunzione dei nutrienti avviene
suddividendo i pasti in tre-quattro volte al
giorno.
• Alcuni tessuti hanno esigenze di nutrienti
particolari :
 Cellule nervose (richiesta di glucosio pari a
circa 130 g/die)
 Globuli rossi (richiesta di glucosio pari a
circa 37 g/die)
 Miocardio (il 90% del fabbisogno
energetico è fornito dai grassi)
ASSETTO METABOLICO A SEGUITO DI UN PASTO
STANDARD DI 500-700 kcal

• Il Glucosio assorbito è captato dal fegato mediante il GLUT2 insulino-


indipendente
• Glucochinasi (Km elevata ma non è inibita da G6P)
• G6P (glicolisi, via dei pentosi, glicogenosintesi)
• Dopo 30 min dal pasto aumentano i livelli di insulina e quindi il rapporto
Insulina/glucagone)
• Aumenta anche la glicemia
• Dopo circa 1 ora compaiono nel sangue i chilomicroni
• La glicolisi decorre ai massimi regimi
• Ossalacetato ed acetil CoA di origine glucidica riforniscono il ciclo di krebs
• Il citrato in eccesso dal mitocondrio viene trasportato al citosol (Sintesi di ac.
Grassi e colesterolo)
• Trigliceridi e colesterolo vengono assemblati in VLDL e trasportati nel sangue
EFFETTI DELL’INSULINA NEL TESSUTO ADIPOSO E
MUSCOLO SCHELETRICO

• TRASLOCAZIONE SULLA MEMBRANA DEL GLUT4


• Km GLUT4= 5mM
• Concentrazione di glucosio ematico nelle prime 2 ore dopo il pasto= 7-8
mM
• Ingresso di glucosio nel muscolo (Glicolisi anaerobia/ac.Lattico)
• L’acido lattico passa nel sangue e raggiunge il fegato per essere
utilizzato nella gluconeogenesi
• L’eccesso di glucosio nel muscolo scheletrico viene depositato nel
glicogeno
• Nel tessuto adiposo l’eccesso di glucosio viene depositato sotto forma di
Trigliceridi
• Nel tessuto adiposo l’accumulo di trigliceridi è anche dovuto
all’attivazione da parte dell’insulina della LIPOPROTEINA LIPASI che
permette l’ ingresso degli acidi grassi veicolati dai chilomicroni e dalle
VLDL.
Gli amminoacidi vengono rilasciati gradualmente poiché la digestione delle proteine
è il processo digestivo più lento. Essi vengono raccolti nel circolo portale ed avviati
al FEGATO.
Gli AA ramificati non sono utilizzati dal FEGATO ma prevalentemente dal tessuto
muscolare.
ASSETTO METABOLICO AL TERMINE
DEL DIGIUNO FISIOLOGICO
• Dopo 4-5 ore dal pasto si entra in uno stato di
DIGIUNO a meno che non sopraggiunga un
nuovo pasto.
• DIGIUNO FISIOLOGICO ( 7-8 ore):
DIGIUNO NOTTURNO
• RISERVE ENDOGENE per soddisfare le
richieste energetiche
• Devono essere mantenuti i livelli ematici di
glucosio per permettere soprattutto la
funzione cerebrale
 Il fegato provvede ad immettere glucosio nel
torrente circolatorio soprattutto degradando il
glicogeno ed in parte mediante la gluconeogenesi
 Si abbassano i livelli di INSULINA
 Aumenta la secrezione di GLUCAGONE (attiva la
glicogenolisi epatica)
 Il glucosio viene riservato ai tessuti che lo
richiedono come nutriente principale (Tessuto
nervoso, eritrociti)
 Gli altri tessuti utilizzano fonti alternative di
energia
 Il rilascio di ADRENALINA attiva la LIPOLISI nel
tessuto adiposo
 Aumento dei NEFA ematici
 NEFA utilizzati dal muscolo scheletrico e miocardio
in alternativa al glucosio
 Viene attivata la Beta- ossidazione
• Poiché le riserve di glicogeno sono limitate (verrebbero
consumate in 24 ore di digiuno) ulteriori apporti di glucosio
sono dovuti alla gluconeogenesi (lattato, glicerolo, alanina)
• In questa fase il cervello utilizza circa la metà del glucosio
disponibile

• Al termine del DIGIUNO NOTTURNO:


8-10% ossidazione AA
35-40% ossidazione Glucosio
48-55% ossidazione grassi
che permettono il metabolismo energetico basale
Digiuno AMPc fosforilazione Perilipine e Lipasi ormono-sensibile
ASSETTO METABOLICO NEL
DIGIUNO PROLUNGATO
• Ha inizio dopo 10-12 ore dall’ultimo pasto
• Deve essere garantito l’esercizio delle
funzioni fondamentali
• Glicogeno e trigliceridi vengono utilizzati quasi
totalmente
• Proteine solo per il 50% (insufficienza
respiratoria ed abbassamento delle difese
immunitarie per diminuizione delle proteine
muscolari e plasmatiche)
• Il potere calorico dei LIPIDI è: 9,3 kcal/g
• Il potere calorico dei GLUCIDI è pari a 4,1 kcal/g
• La combustione delle Proteine nella bomba calorimetrica libera 5,6 kcal/g ma in
vivo il potere calorico delle proteine è inferiore (4 kcal/g) poiché l’azoto non
viene trasformato tutto in ammoniaca ma nell’uomo viene eliminato come UREA, la
cui sintesi è energeticamente dispendiosa.
DOPO 24 ore di digiuno la GLUCONEOGENESI rappresenta
l’unica fonte di glucosio

(a) Ciclo di Cori

(a) Correlazione fra


gluconeogenesi
epatica e glicolisi
nel resto
dell’organismo.

(b) b) Ciclo dell’alanina


• IL RICICLO DI GLUCOSIO NON E’ SUFFICIENTE A GARANTIRE LA
RICHIESTA DI GLUCOSIO DA PARTE DEL CERVELLO PER CUI LA
GLUCONEOGENESI AVVIENE UTILIZZANDO ANCHE GLICEROLO
ED AMMINOACIDI.

• VENGONO UTILIZZATE PRIMA LE PROTEINE EPATICHE E DOPO


QUELLE MUSCOLARI

• PER MANTENERE IL RIFORNIMENTO GIORNALIERO DI


GLUCOSIO AL CERVELLO (circa 120-130 g) SAREBBERO NECESSARI
160-200 g di PROTEINE AL GIORNO

• PER EVITARE UN ELEVATO CONSUMO DI PROTEINE AL


SECONDO GIORNO DI DIGIUNO RALLENTA LA
GLUCONEOGENESI ED AUMENTA L’UTILIZZO DEGLI AC.GRASSI.
BETA-OSSIDAZIONE 

I LIVELLI ELEVATI DI ACIDI


GRASSI IN CIRCOLO
PORTANO NEL FEGATO ALLA
LORO CONDENSAZIONE PER
FORMARE I CORPI CHETONICI
Chetogenesi
(mitocondri, fegato)
I CORPI CHETONICI SONO RILASCIATI IN CIRCOLO E LA LORO
CONCENTRAZIONE AUMENTA
In risposta alla
CHETOACIDOSI il rene produce
una maggiore quantità di ione
ammonio per tamponare il pH
grazie alla glutammina che
proviene dalla proteolisi
muscolare.
In tale fase di digiuno la
glutammina viene utilizzata nella
gluconeogenesi renale mentre
rallenta quella epatica.
FASI DEL DIGIUNO PROLUNGATO

• CERVELLO: è l’unico organo che ossida completamente il glucosio; esso utilizza


anche i corpi chetonici

• ALTRI TESSUTI GLICOLITICI (eritrociti; midollare del surrene): limitano la


glicolisi a lattato che viene così utilizzato nella gluconeogenesi

• FEGATO : ricava energia dalla parziale ossidazione degli acidi grassi

• ALTRI TESSUTI: ricavano energia dagli acidi grassi e dai corpi chetonici

ASSETTO ENDOCRINO

• RAPPORTO INSULINA/GLUCAGONE BASSO


• ATTIVAZIONE DEL SISTEMA ADRENERGICO
• AUMENTO DEL CORTISOLO
La presenza di elevati livelli di glucagone e cortisolo stimolando
l’espressione genica provoca cambiamenti del quadro enzimatico
tissutale

MUSCOLO: Catepsine Proteolisi Transaminazione


Alanina e glutammina nel sangue

FEGATO: Transaminasi, G-6-P fosfatasi, Fruttosio 1,6BP


fosfatasi, Piruvato carbossilasi, PEP carbossichinasi
Gluconeogenesi da alfa chetoacidi di origine amminoacidica
Decarbossilazione ox del piruvato; Beta ossidazione e
Chetogenesi; ciclo dell’urea
DOPO LA PRIMA FASE DEL DIGIUNO PROLUNGATO
(PRIME DUE GIORNATE DOPO IL PASTO)
INIZIA LA SECONDA FASE DETTA DI PREPARAZIONE
ALL’ADATTAMENTO AL DIGIUNO (tre settimane)

• Si cerca di risparmiare il più possibile le proteine

• Riduzione del metabolismo basale

• Intensa beta ossidazione degli acidi grassi e


chetogenesi nel fegato

• Il tessuto nervoso utilizza i corpi chetonici dimezzando


il consumo di glucosio

• Si arresta il processo di ossidazione degli amminoacidi


ramificati che è rilevante nel muscolo frenando la
proteolisi muscolare
TERZA FASE: ADATTAMENTO ALLA PRIVAZIONE DEL CIBO

• Il cervello in questa fase ricava energia per i 2/3 dai


corpi chetonici

• Eritrociti consumano glucosio e cedendo lattato ne


assicurano il riciclo

• Muscolo cardiaco ossida gli acidi grassi ed i corpi


chetonici

• Muscolo scheletrico e fegato ossidano gli acidi grassi


TALE SITUAZIONE SI PUO’ CONSIDERARE UN ESTREMO CATABOLICO
E PUO’ PROTRARSI QUALCHE SETTIMANA IN FUNZIONE DELLE
SCORTE LIPIDICHE DEL TESSUTO ADIPOSO
FASE FINALE DEL DIGIUNO
PROLUNGATO
• Esauriti i grassi di riserva ricomincia
l’utilizzo delle proteine muscolari e
corporee

• DEGRADAZIONE PROTEICA
SUPERIORE AL 50% : DEBOLEZZA
MUSCOLARE, INSUFFICIENZA
RESPIRATORIA, DECESSO

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