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CARBOIDRATI
........................................................................................................................................
3
LA
DIGESTIONE
.....................................................................................................................................
4
ASSORBIMENTO
....................................................................................................................................
5
IL
METABOLISMO
CELLULARE
DEI
CARBOIDRATI
....................................................................
6
GLICOLISI
.................................................................................................................................................
7
TAPPE
.......................................................................................................................................................
9
LA
VIA
DEI
PENTOSO
FOSFATI
......................................................................................................
10
IMPORTANZA
DEL
NADPH
e
G6PDH
...........................................................................................
13
BIBLIOGRAFIA
....................................................................................................................................
14
SITOGRAFIA
.........................................................................................................................................
14
CARBOIDRATI
I
carboidrati
costituiscono
la
fonte
di
energia
principale
per
lo
svolgimento
di
tutte
le
funzioni
organiche
(mantenimento
della
temperatura
corporea,
battito
cardiaco,
funzioni
cerebrali,
digestione,
lassorbimento
degli
altri
fattori
nutritivi,
etc.)
e
la
contrazione
muscolare.
La
caratteristica
principale
dei
carboidrati
fornire
calorie
immediatamente
disponibili
per
i
processi
energetici.
Producono
calorie
dalla
reazione
tra
carbonio
e
ossigeno.
I
carboidrati
rappresentano
la
fonte
della
pi
consistente
quantit
di
energia
in
quasi
tutte
le
diete.
In
natura
sono
pi
abbondanti
e
meno
costosi
da
ottenere,
perch
hanno
una
origine
soprattutto
vegetale,
rispetto
agli
alimenti
pi
ricchi
in
proteine
e
grassi,
che
hanno
prevalente
origine
animale.
I
carboidrati
vengono
"bruciati"
durante
le
reazioni
della
respirazione
cellulare
(la
glicolisi
ed
il
ciclo
di
Krebs)
ottenendo
energia
che
viene
immagazzinata
nelle
molecole
di
Adenosintrifosfato
(ATP),
anidride
carbonica
e
acqua.
A
livello
della
loro
struttura
chimica,
come
i
grassi,
anche
i
carboidrati
sono
composti
ternari,
formati
cio
da
tre
molecole:
carbonio
(C);
idrogeno
(H);
ossigeno
(O).
Questo
consente
ai
carboidrati
di
potere
essere
trasformati
in
grassi,
e
costituire
una
riserva
energetica
di
lungo
periodo,
e
ai
grassi
di
essere
trasformati
in
carboidrati.
Per
quanto
riguarda
le
proteine
composte,
oltre
che
da
C,
H,
O,
anche
da
azoto
N,
non
possibile
ricavarle
da
carboidrati
e
grassi
proprio
per
la
mancanza
dell'azoto.
Mentre
possibile
trasformare
le
proteine
in
grassi
e
carboidrati.
I
carboidrati
sono
la
fonte
energetica
principale
per
lo
svolgimento
di
tutte
le
funzioni
dell'organismo
come:
-mantenimento
della
temperatura
corporea;
-battito cardiaco;
-funzioni cerebrali;
-digestione;
Anche
gli
altri
macronutrienti
(grassi
in
primis,
proteine
ed
alcool)
forniscono
energia.
Ma
i
carboidrati,
godono
della
caratteristica
che
le
calorie
che
essi
forniscono,
sono
immediatamente
disponibili
per
compiere
lavoro.
Altre
propriet,
e
non
di
poco
conto
dei
carboidrati
sono:
-nella
nostra
dieta
sono
sempre
presenti
in
alte
percentuali,
rispetto
agli
altri
macronutrienti;
-in
natura
sono
abbondanti
e
meno
costosi
da
ottenere,
soprattutto
per
la
loro
origine
vegetale,
rispetto
agli
alimenti
pi
ricchi
di
proteine
e
grassi,
che
sono
soprattutto
di
origine
animale.
LA
DIGESTIONE
La
digestione
dei
carboidrati
inizia
nella
bocca.
La
saliva
contiene
un
enzima,
l'amilasi
salivare,
che
idrolizza
i
legami
(alfa-glicosidico)
dell'amido
cotto,
formando
le
destrine
(carboidrati
con
un
peso
molecolare
medio.
La
loro
catena
corta
rispetto
all'amido,
quindi
risultano
di
pi
facile
assorbimento).
L'azione
dell'amilasi
salivare
comunque
molto
limitata,
sia
a
causa
della
limitata
permanenza
in
bocca,
che
per
l'ambiente
acido
dello
stomaco.
La
digestione
dei
carboidrati
riprende
nell'intestino
ad
opera
dell'amilasi
pancreatica
che
idrolizza
le
destrine
a
maltosio.
Successivamente,
la
digestione
si
completa
ad
opera
dell'enzima
maltasi,
che
idrolizza
il
maltosio
e
dell'enzima
deramificante
il
quale,
rompendo
i
legami
delle
ramificazioni,
permette
la
liberazione
del
glucosio.
ASSORBIMENTO
I
monosaccaridi
(fruttosio,
glucosio
e
galattosio)
sono
assorbiti
in
piccola
parte
nello
stomaco
e
nella
maggior
parte
nell'intestino
tenue,
per
opera
dei
villi
intestinali.
Da
qui
vengono
riversati
nella
circolazione
sanguigna
e,
attraverso
la
vene
porta,
raggiungono
il
fegato.
Dal
fegato
possono:
o
essere
direttamente
trasformati
in
glicogeno
formando
le
riserve
di
glicogeno
epatico,
oppure
essere
riversati
nella
circolazione
sistemica
attraverso
la
quale
raggiungono
le
varie
cellule
dell'organismo.
IL
METABOLISMO
CELLULARE
DEI
CARBOIDRATI
Tutti
i
carboidrati
forniscono
la
stessa
quantit
di
energia:
4Kcal
per
grammo.
Tutti
devono
essere
idrolizzati
a
monosaccaridi,
per
potere
essere
assorbiti.
Dopo
l'assorbimento
vengono
inviati
al
fegato
attraverso
la
vena
porta.
Dal
fegato,
come
viene
evidenziato
nella
figura
precedente,
il
glucosio
ha
tre
alternative:
2
riguardano
la
possibilit
di
essere
immagazzinato
a
riserva,
l'altra
quella
di
raggiungere
le
cellule
dei
tessuti
dell'organismo
e
da
li
essere
utilizzato
per
produrre
energia.
Nelle
cellule,
il
glucosio
viene
utilizzato
per
produrre
energia
attraverso
varie
vie
metaboliche:
-
la
via
metabolica
anaerobica
(La
glicolisi
anaerobica),
la
cui
sede
il
citoplasma
cellulare,
questo
l'unico
meccanismo
in
grado
di
fornire
rapidamente
ATP,
nell'uomo
la
glicolisi
accoppiata
alla
respirazione
aerobica
(In
presenza
di
ossigeno,
il
mitocondrio
internalizza
il
piruvato,
ossidandolo
ulteriormente
ad
ottenere
CO2
e
acqua.
Per
questo
motivo,
l'attivit
glicolitica
nei
mammiferi
minore
di
quella
dei
microrganismi
anaerobici:
il
numero
di
molecole
di
ATP
che
possono
essere
ottenute
dalla
ossidazione
completa
del
piruvato,
infatti,
18-19
volte
maggiore
di
quello
proveniente
dalla
sola
glicolisi.);
La
glicolsi
un
processo
metabolico
mediante
il
quale,
in
condizioni
di
anaerobiosi
non
stretta,
una
molecola
di
glucosio
viene
scissa
in
due
molecole
di
piruvato
al
fine
di
generare
molecole
a
pi
alta
energia,
come
2
molecole
di
ATP
e
2
molecole
di
NADH
per
ogni
molecola
di
glucosio
utilizzata
-
La
via
dei
pentosi
fosfato
La
via
dei
pentoso
fosfati
(definita
anche
Shunt
dell'Esosomonofosfato
[HMP
shunt]
o
PPP
da
Pentose
phosphate
pathway)
un
processo
metabolico
citoplasmatico,
parallelo
alla
glicolisi,
in
grado
di
generare
NADPH
e
zuccheri
pentosi
(a
5
atomi
di
carbonio).
Costituisce
la
via
alternativa
seguita
da
tutti
quei
batteri
che
non
possiedono
nel
loro
bagaglio
enzimatico
l'enzima
aldolasi,
fondamentale
per
proseguire
nella
glicolisi
a
livello
della
quarta
reazione
delle
cinque
della
fase
preparatoria.
GLICOLISI
Il
glucosio
la
principale
fonte
energetica
dell'organismo,
in
grado
di
fosforilare
l'ADP
e
trasformarlo
in
ATP.
Le
reazioni
che
portano
alla
rottura
del
glucosio
o
di
altre
molecole
ad
alto
contenuto
energetico,
sono
ossidoriduzioni
che
avvengono
in
modo
graduale.
le
prime
tappe
di
questo
complesso
processo
prendono
il
nome
di
glicolisi
e
avvengono
nel
citoplasma
delle
cellule.
Si
tratta
di
una
serie
di
reazioni
che
inizialmente
portano
al
consumo
di
2
ATP
per
ogni
molecola
di
glucosio,
ma
che
poi
permettono
la
produzione
di
4
ATP,
con
un
guadagno
netto
di
2
ATP.
4
gruppi
fosfato
si
legano
a
molecole
derivate
dal
glucosio
e
successivamente
vengono
ceduti
per
la
formazione
di
4
molecole
di
ATP.
Durante
il
processo
vengono
inoltre
prodotti
2
NADH.
Al
termine
della
glicolisi,
il
glucosio
stato
trasformato
in
2
molecole
di
acido
piruvico,
una
molecola
a
3
atomi
di
carbonio,
che
contiene
ancora
nei
suoi
legami
una
certa
quantit
di
energia.
La
reazione
complessiva
:
Glucosio
+
2
ADP
+
2
Pi
+
2
NAD+--->2
Piruvato
+
2
ATP
+
2
NADH
+
2
H+
+
2
H2O
La
glicolisi
una
via
metabolica
che
si
svolge
nel
citoplasma
in
assenza
di
ossigeno
(anaerobiosi)
e
nei
mitocondri
(aerobiosi):
riguarda
il
catabolismo
del
glucosio-6P.
Il
glucosio-6-fosfato
intracellulare
pu
avere
differenti
destini.
Infatti,
nel
fegato
e
nei
muscoli
pu
prendere
la
via
della
glicogenosintesi
per
sintetizzare
glicogeno,
rispettivamente
epatico
e
muscolare.
Inoltre
circa
il
3%
del
glucosio
intracellulare
viene
ossidato
nella
via
dei
pentoso-
fosfati
che
principalmente
preposta
alla
sintesi
del
NADPH
(NAD-fosfato-ridotto)
ed
alla
sintesi
del
ribosio-5-fosfato.
Il
NADPH
viene
utilizzato
dalla
cellula
per
i
propri
processi
biosintetici;
il
ribosio-5-fosfato
viene
utilizzato
per
la
sintesi
di
tutti
i
nucleotidi.
TAPPE
(Fase di Investimento)
chetonica
quella
aldeidica
(Fase
di
Rendimento)
La
settima
tappa
della
glicolisi
consiste
nell'inizio
della
vera
e
propria
fase
di
recupero,
che
consiste
nella
produzione
di
ATP.
Attraverso
l'enzima,
fosfoglicerato
chinasi,
infatti,
l'1,3-bisfosfoglicerato
cede
un
gruppo
fosfato
ad
un
ADP,
che
cos
viene
ricaricato
ad
ATP.
La
penultima
reazione
consiste
in
una
disidratazione
del
2-fosfoglicerato
che
porta
alla
formazione
di
fosfoenolpiruvato,
un
composto
ad
alta
energia,
ed
acqua.
Questa
disidratazione
catalizzata
dall'enzima
enolasi
l
piruvato
il
prodotto
finale
della
glicolisi
e,
a
seconda
degli
organismi
e
delle
condizioni
fisiologiche,
pu
andare
incontro
a
diversi
destini,
tra
cui
la
sua
trasformazione
in
acetil-CoA
tramite
la
decarbossilazione
ossidativa.
In
anaereaobiosi
si
ha
una
sequenza
lineare
di
reazioni,
in
cui
gli
intermedi
sono
tutti
fosforilati
per
impedire
che
fuoriescano
dalla
cellula,
suddivisa
in
2
fasi:
I
FASE
(consumo
di
ATP)
consumo
di
2
molecole
di
ATP
per
attivazione
dei
substrati
(glucosio,
fruttosio-6P)
II
FASE
(produzione
di
ATP)
rottura
della
molecola
a
6
atomi
di
carbonio
in
2
molecole
a
3
atomi
di
carbonio
2
reazioni
di
ossido-riduzione
che,
grazie
alla
presenza
in
2
substrati
(1,3BPG
e
PEP)
di
legami
altamente
energetici,
conducono
alla
sintesi
di
ATP
a
livello
del
substrato
cos
definita
per
differenziarla
dalla
fosforilazione
ossidativa
che
avviene
nel
mitocondrio
accoppiata
alla
catena
respiratoria.
LA
VIA
DEI
PENTOSO
FOSFATI
10
La
via
dei
pentosi,
citoplasmatica,
una
via
catabolica
del
glucosio
e
viene
attivata
secondo
specifiche
esigenze
metaboliche.
Lo
scopo
di
questa
via
non
di
ossidare
glucosio
per
produrre
ATP,
ma
produrre
RIBOSIO
e
NADPH
+
H+
Il
ribosio
viene
utilizzato
per
la
sintesi
dei
nucleotidi
liberi
(ATP,
GTP,
CTP,
UTP)
e
degli
acidi
nucleici.
Il
NADP+
costituisce,
in
forma
ridotta
NADPH
+
H+
il
potere
riducente,
cio
una
forma
di
energia
utilizzata
in
sede
extra-mitocondriale
per
numerosi
processi
di
biosintesi
di
molecole
altamente
ridotte
(acidi
grassi,
colesterolo).
NAD+
e
NADP+,
coenzimi
molto
simili
per
struttura,
hanno
ruoli
completamente
diversi
in
compartimenti
cellulari
differenti.
NADH
riossidato
in
catena
respiratoria
mitocondriale
3ATP
NADPH
impiegato
nel
citoplasma
biosintesi
di
molecole
altamente
ridotte
Questa
via
avviene
nel
fegato,
tessuto
adiposo,
corteccia
surrenale,
tiroide,
eritrociti,
testicoli
e
muscoli
(qui
la
quantit
di
G6P
Deidrogenasi
bassa
quindi
viene
attivata
da
R5P)
Esistono
2
fasi
distinte:
la
fase
ossidativa:
Consiste
nella
generazione
di
2
molecole
NADPH
e
di
una
molecola
di
ribulosio-5-P
la
fase
non
ossidativa:
riconversione
dei
pentosi
in
esosi
Fase
Ossidativa
-
Ossidazione
del
C1
del
glucosio-6-fosfato
al
NADP+
ad
opera
della
glucosio-6-fosfato
deidrogenasi
per
generare
una
molecola
di
6-fosfoglucono--lattone
e
produrre
la
prima
molecola
di
NADPH.
-
Idratazione
dettata
dalla
6-fosfoglucono-lattonasi
si
ottiene
un
6-fosfogluconato
-
Decarbossilazione
Ossidativa
dalla
6-fosfogluconato
deidrogenasi
per
generare
il
ribulosio-5-fosfato
(Ru5P)
e
un
secondo
NADPH.
-
Il
Ru5P
viene
facilmente
convertito
in
ribosio-5-fosfato
da
una
fosfopentosio
isomerasi
oppure
a
xilulosio-5-fosfato
(Xu5P)
da
una
fosfopentosio
epimerasi.
Fase
non
ossidativa
11
Lo
schema
sopra
dimostra
la
relazione
che
persiste
tra
glicolisi
e
via
del
p5
con
il
glucosio-6-
fosfato
(G6P)
e
Gliceraldeide-3-Fosfato
(GAP)
quasi
condivisi.
Il
processo
dar
piruvato
dal
quale
si
produrr
Acetil-Coa
ed
anidride
carbonica
i
quali
entreranno
nel
ciclo
dellacido
citrico
con
produzione
di
FADH2
e
NADH
dentro
la
fosforilazione
ossidativa
questultima
generatrice
di
ATP
Il
prodotto
di
questa
via
metabolica
quindi
-nella
fase
ossidativa:
1
NADPH
(reazioni
biosintesi
riduttive)
e
1
Ribosio-5-P
(sintesi
nucleotidi)
-nella
fase
non
ossidativa:
2
moli
di
Fruttosio-6-Fosfato
e
1
mole
di
Gliceraldeide-3-Fosfato
che
protranno
essere
impegnati
nella
glicolisi
e
gluconeogenesi.
12
IMPORTANZA
DEL
NADPH
e
G6PDH
Tessuti
ed
organi
devono
provvedere
autonomamente
a
procurarsi
Ribosio-5-fosfato
per
la
sintesi
di
nucleotidi
ed
acidi
nucleici
pertanto
il
significato
metabolico
della
via
dei
5p
sta
proprio
nellimportanza
del
NADPH
per
produrre
colesterolo,
acidi
grassi
ed
ormoni.
Medesima
importanza
da
attribuire
allenzima
che
converte
il
G6P
in
6-fosfoglucono--
lattone
cio
la
G6PDeidrogenasi.
Questo
un
enzima
chiave,
impone
il
ritmo
della
via
e
mantiene
il
glutatione
ridotto,
potente
antiossidante
che
combatte
i
ROS
presenti
nelle
cellule.
Una
dieta
con
unalta
quota
di
carboidrati
sicuramente
favorisce
elevati
livelli
di
questo
enzima,
daltro
canto,
in
caso
di
deficit,
i
gruppi
solfidrilici
dellemoglobina
non
possono
pi
essere
mantenuti
nella
forma
ridotta,
si
creano
pertanto
legami
crociati
tra
molecole
di
emoglobina
formando
i
corpi
di
Henz
danneggiando
cos
le
membrane,
preda
dei
ROS
con
deformazione
e
lisi
cellulare
13
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