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Prof.ssa Bozzetto
- Insaturi;
- Saturi.
Le due porzioni:
C’è un’altra caratteristica per cui le lipoproteine si distinguono l’una dall’altra è la mobilità
elettroforetica (ossia la capacità di una molecola di muoversi in un campo elettrico).
Man mano che ci spostiamo dai chilomicroni cambia il contenuto lipidico e cambia il tipo di lipide al
loro interno. I chilomicroni, ad esempio, sono ricchi in trigliceridi mentre le HDL sono ricche in
colesterolo. La molecola di trigliceride è molto più ramificata quindi i chilomicroni necessitanù
o più spazio.
Le VLDL fanno parte della via del trasporto endogeno, questi trasportano i trigliceridi prodotti
all’interno dell’organismo agli altri organi. I chilomicroni trasportano i trigliceridi dell’alimentazione ai
vari organi. Le IDL E LDL sono delle tappe intermedie del metabolismo endogeno, mentre le HDL
trasportano il colesterolo dai tessuti periferici al fegato (trasporto inverso del colesterolo).
Da dove vengono?
I chilomicroni vengono prodotti e formati a livello dell’intestino e del fegato, mente LDL e IDL derivano
dal metabolismo delle VLDL e le HDL vengono prodotte a livello dell’intestino e del fegato.
Qui c’è la rappresentazione grafica: la densità delle lipoproteine è inversa al loro diametro (più grandi
sono, minore sarà la loro densità e viceversa).
ATTENZIONE: le VLDL NON DERIVANO DAI CHILOMICRONI. I chilomicroni partono dal fegato e le VLDL
dall’intestino.
APOLIPOPROTEINE
- Via esogena è il percorso che i lipidi fanno a partire dagli alimenti e poi vengono trasportati
attraverso i tessuti
- Via endogena percorso dei lipidi che vengono prodotti dal nostro organismo;
- Trasporto inverso del colesterolo coinvolge essenzialmente le HDL.
VIA
ESOGENA
Una volta arrivati gli alimenti, purché avvenga l’assorbimento gli alimenti devono entrare nella membrana
apicale e uscire dalla membrana baso laterale per poi uscire nel circolo sanguigno.
A livello della membrana apicale si deve verificare l’assorbimento di una serie di nutrienti, ma questa fase è
regolata. Gli acidi grassi possono attraversare per diffusone la membrana apicale, ma in alcuni casi hanno
bisogno di trasportatori (come il CD36). Il colesterolo viene assorbito attraverso dei trasportatori,
importante è il NPCL1.
- Gli acidi grassi liberi una volta entrati entrano in un organulo, il reticolo endoplasmatico, dove
subiscono delle trasformazioni. Questi vengono riesterificati a trigliceridi e grazie all’MTP (enzima)
vengono aggregati nell’APOB-48 e iniziano a nascere i chilomicroni. I chilomicroni acquisiscono
anche l’apo-1 entra nell’apparato di Golgi, il chilomicrone si arricchisce delle varie lipoproteine,
arriva alla membrana baso laterale dell’intestino e finalmente entrano nel circolo. I CHILOMICRONO
NON ENTRANO DIRETTAMENTE NEL CIRCOLO EMATICO MA IN QUELLO LUNFATICO E ATTRAVERSO
IL DOTTO TORACICO VENGONO IMMESSE NELLA CIRCOLAZIONE SISTEMICA;
- Il destino del colesterolo è abbastanza simile. Esiste un sito di regolazione a livello intestinale
dell’assorbimento del colesterolo; mentre prima tutti gli acidi grassi venivano assorbiti, non tutto il
colesterolo che riesce ad entrare nella cellula attraverso trasportatori specifici va poi nel reticolo
endoplasmatico e viene rintegrato nei chilomicroni. Esiste un check point costituito dall’ACAT2 che
è un regolatore della quantità di colesterolo che entra nel reticolo endoplasmatico, quella quantità
di colesterolo che non viene assorbita a livello intestinale viene escreta con le feci. La quantità di
colesterolo alimentare assorbito dipende da quanto ne viene prodotto. Mentre gli acidi grassi
vengono quasi completamente assorbiti, il colesterolo o viene assorbito o viene escreto. A livello
della membrana baso laterale vengono escrete le l’APOA-1 (prodotte dal reticolo endoplasmatiche)
e intorno ad essa si formano lipoproteine di HDL.
Dopo la formazione del chilomicrone, questo deve prendere i lipidi alimentari e li deve portare ai tessuti
periferici. Parte dall’intestino e a mano a mano che incontra altri tessuti va a perdere costituenti cellulari,
ma soprattutto perde trigliceridi (fenomeno di delipidizzazione) trasformandosi in una lipoproteina più
densa e piccola ossia si trasforma in remnant del chilomicrone. Questa molecola finisce il suo percorso nel
fegato attraverso l’APO-E (funzione recettoriale). Attraverso l’APO-E riconosce recettori specifici a livello del
fegato e viene captato da quest’ultimo.
Questa è come se fosse “appesa” ai nostri vasi sanguigni (endotelio), la lipoproteina lipasi è attivata
dall’APO-CII (svolge una funzione attivatoria enzimatiche ossia attiva la lipoproteina lipasi). Questa media la
scissione dei trigliceridi in glicerolo ed acidi grassi così da poter arrivare al tessuto adiposo, al muscolo o al
fegato complessati con l’albumina. L’APO-CIII sostanzialmente inibisce l’azione di APO-CII.