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COLON
Dall’intestino, il contenuto passa nel colon tramite la valvola ileocelcale: è una struttura che si
approfondisce all’interno del cieco ed è controllata dallo sfintere ileocelae (tonicamente chiuso)
ed esso garantisce un isolamento completo tra il contenuto del tenue e il contenuto del colon. Tale
isolamento previene una possibile contaminazione tra contenuto del colon (che è più sporco) e il
contenuto del tenue.
L’apertura della vavolva ileocecale è legata al movimento del contenuto intestinale quando
raggiunge la parte terminale dell’ileo e per la presenza di un pasto → quando lo stomaco di
riempie, la valvola si apre per effetto di una risposta immediata dalla gastrina e permette lo
svuotamento del tenue nel colon.
Il colon NON ha capacità digestiva.
È diviso in due porzioni: colo assorbente (prossimale) e colon di deposito (distale).
Il colon ha una tonaca mucosa molto diversa da quella dell’intestino tenue, sono sempre presenti
le cripte ma non sono presenti i villi, perché abbiamo meno capacità di assorbimento: essendoci le
cripte vi è una buona capacità di secrezione, ricca di muco e priva di enzimi → il muco serve a
fluidificare il contenuto evitando danni meccanici alla superficie del colon.
Il colon in genere riassorbe ciò che rimane di acqua e di Sali: con l’assorbimento di sodio ci sarà un
trascinamento di acqua e cloro.
Il colo è responsabile di una secrezione passiva di potazzio che dipende dalla formazione di un
gradiente elettrico nel lume e il potassio tende a scivolare nel lume; vi è anche una secrezione
attiva di potassio mediante l’impiego di un ormone detto aldosterone.
Tutte le sostanze assorbite nel tenue e nel colon tornano al fegato passando per la vena porta → il
circola portale recupera tutto ciò che è stato assorbito a livello intestinale e ritorno a livello
epatico per essere distribuito in seguito.
[in tutto l’intestino vi è una flora batterica]. Nel colon vi è una maggiore concentrazione di flora
batterica e ha 3 funzioni principali: (1) degradazione di componenti come la cellulosa), (2) azione di
protezione dell’intestino, (3) i batteri aiutano nella produzione di alcune vitamine (VK).
MOTILIA’ DEL COLON
Nella parte distale, il colon ha funzione di deposito principalmente e in piccola parte anche di
assorbimento (acqua e Sali). La motilità è ancora più lenta rispetto al tenue e si basa su
austrazioni: la muscolatura circolare è molto simile al resto del canale digerente ma la muscolatura
longitudinale ha una distribuzione particolare → sono fasci di fibre muscolari longitudinali dette
tenie coli che hanno la capacità di far progredire il contenuto intestinale in modo più lento rispetto
alle peristalsi o alla segmentazione. Inoltre, danno la possibilità di formare delle strutture
sacciformi dove è immagazzinato il contenuto intestinale.
Le austrazioni si formano a causa della contrazione della muscolatura circolare che segmenta il
canale alimentare mentre la muscolatura longitudinale con le tenie coli accorcia questo sistema →
l’insieme di queste contrazioni dà luogo alle strutture sacciformi in cui può avvenire l’ultimo
processo di assorbimento di acqua e Sali nel colon, ma in modo più lento.
Il contenuto intestinali si sposta dal colon assorbente al colon di deposito: il contenuto è spinto
verso l’ampolla rettale mediante una motilità basata sui movimento di massa → essi sono dei
grossi movimenti propulsivi molto potenti che si realizzano in numero limitato e che spingono con
molta forza e rapidità il contenuto posto nel colon verso l’ampolla rettale.
La presenza di cibo nel colon scaturisce l’azione di tali movimenti di massa portando il contenuto
di scarto verso il punto dell’espulsione → questo è il riflesso gastro-colico.
Nella parte terminale del tratto digerente sono presenti due sfinteri anali (uno interno di
muscolatura liscia e uno esterno di muscolatura striata): la defecazione è un processo che è
controllato da una componente volontaria e da una automatica. Lo sfintere interno è sotto
controllo del SNA con il nervo splacnico pelvico. Lo sfintere esterno è sotto controllo del SN
somatico con il nervo pudendo. La presenza del contenuto fecale nel retto provoca l’effetto di
rilasciamento dello sfintere interno e se lo stimolo non deve essere portato a termine, ci sarà lo
sfintere esterno che bloccherà il contenute fecale.