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INTESTINO TENUE

L’intestino tenue è composto dal duodeno, digiuno e ileo.


È il primo tratto in cui ritroviamo i 4 processi fondamentali del canale digerente:
Motilità
Secrezione
Digestione
Assorbimento
Come è fatto l’intestino tenue?
L’intestino tenue presenta molte pieghe, ampiamente distribuite → danno un aumento della
superficie della mucosa permettendo un incremento dell’assorbimento e della digestione.
Ogni piega presenta a sua volta delle piccole pieghe dette villi. Tra un villo e un altro sono presenti
delle cripte intestinali all’interno delle quali sono presenti delle cellule che rinnovano la nostra
mucosa intestinale.
Ogni villo intestinale ha un numero notevole di cellule sulla sua superficie → esse sono
impacchettate tra loro e sulla superficie stessa della cellula (detta enterocita) sono presenti i
microvilli.
QUINDI: pieghe + villi+ microvilli = permettono di amplificare la capacità di assorbimento
dell’intestino.
Com’è fatto un villo?
Ogni villo ha una ricca vascolarizzazione esercitata su 3 livelli. Ci sono i capillari arteriosi che si
continuano con i capillari venosi e ci sono i vasi linfatici che andranno ad assorbire la componente
lipidica.
La maggior parte dell’assorbimento avviene nel circolo ematico tranne per i lipidi che sono inseriti
nel circolo linfatico. Inoltre è presente una buona innervazione.
Le cellule intestinali sono cellule che vanno incontro a rinnovamento: sono rigenerate a partire
dalle cellule staminali poste nelle cripte intestinali e queste migrano nelle zone più esposte del
villo e vengono espulse a livello dell’apice del villo.
Dalle cellule staminali poste nelle cripte si possono differenziare 4 tipologie di cellule:
1. Enterociti → funzione di digestione e assorbimento.
2. Cellule secernenti, tra cui → cellule caliciformi (producono muco), cellule di Paneth ( con
attività antibatterica), cellule enteroendocrine (producono ormoni).
Le cellule enteroendocrine sono molto abbondanti nell’intestino ma soprattutto nella porzione del
duodeno e producono ormoni:

 colecistochinina e secretina: responsabili sul controllo della secrezione pancreatica e della


motilità intestinale;
 motilina: regolatrice del complesso migrante;
 ormone GIP e GLP: controllori sul metabolismo glucidico.
Le cellule caliciformi sono poste a livello delle cripte intestinale e hanno un aspetto a calice e
contengono molto muco. Questo muco è un secreto alcalino ricco di bicarbonato ed ha funzione di
neutralizzare l’acidità del contenuto gastrico (ha funzione di protezione).
Tutte queste secrezioni da parte di tali cellule danno luogo al succo intestinale (9L) ed è
prevalentemente costituito da acqua, Sali e muco. NON sono presenti enzimi prodotti
direttamente dalle cellule intestinali ma provengono dal pancreas. La produzione enzimatica da
parte delle cellule intestinali è limitata: queste cellule producono enzimi digestivi che rimangono
localizzati a livello dell’orletto a spazzola, sono integrati alla membrana dei microvilli e non
vengono riversati nel lume intestinale.
Le cellule intestinali sono strettamente connesso tra loro tramite desmosomi ma vi sono delle
porzioni inferiori libere intracellulari → sono importanti perché permettono di effettuare forme di
assorbimento di acqua e di Sali.
Sono presenti molti mitocondri all’interno degli enterociti: per tali processi è richiesto molto
contributo energetico utilizzando ATP per la pompa sodio-potassio in modo da creare dei gradienti
favorevoli ai processi di assorbimento (è un traporto di tipo secondario).

DIGESTIONE E ASSORBIMENTO DELLE SOSTANZE


L’assorbimento principale delle sostanze ingerite è a livello del duodeno ma anche parte del
digiuno.
Digestione e assorbimento dei carboidrati: i carboidrati che arrivano all’intestino tenue sono
parzialmente digeriti tramite amilasi salivare a pancreatica e arrivano al duodeno sotto forma di
piccoli polimeri che devono ancora essere più digeriti per essere assorbiti. Il processo finale di
digestione avviene a livello dell’orletto a spazzola degli enterociti per la presenza di 3 classi di
enzimi posti proprio sull’orletto a spazzola: (1) la glucoamilasi (digerisce il maltosio), (2) la lattasi
(digerisce il lattosio), (3) complesso saccarasi-isomaltasi (digerisce il saccarosio).
NB: gli enterociti sono cellule polarizzate, ciò significa che bisogna considerare due livelli di
assorbimento: uno a livello apicale (a lilvello del microvillo: dal lume alla cellula) e uno a livello
della membrana basolaterale.
La glucoamilasi divide il maltosio in piccole molecole di glucosio che entrano nella cellula tramite
GLUT-1 e un cotrasporto di sodio.
La lattasi lavora sul lattosio e lo scinde in galattosio e glucosio che entrano nella cellula a livello
della membrana apicale tramite il trasportatore GLUT-1 e con un cotrasporto di sodio.
NB: per le persone intolleranti al lattosio che non riescono ad assorbirlo vuol dire che nel lume
rimane lattosio → questo aumenta l’osmolarità e causa un passaggio di acqua dal plasma
all’intestino.
Il complesso saccarasi- isomaltasi scindi il saccarosio in fruttosio e glucosio → il glucosio sarà
trasportato tramite GLUT-1 mentre il fruttosio entra nella cellula tramite un trasportatore proprio
GLUT-5.
Passando per la membrana apicale si ha un trasporto transcellulare (dentro la cellula) per poi
raggiungere la membrana basolaterale → qui passano per diffusione facilitata tramite un
trasportatore comune GLUT2 raggiungendo i capillari. Inoltre sulla membrana basolaterale è posta
una pompa sodio- potassio che permette di creare un gradiente che favorisce la diffusione dei
monosaccaridi verso i capillari.
Digestione e assorbimento delle proteine: le proteine arrivano all’intestino in forma parzialmente
digerita tramite la peptidasi gastrica e pancreatica ma non sono abbastanza piccoli per essere
assorbiti. Sull’orletto delle cellule intestinali sono presenti degli enzimi digestivi che degradano i
peptidi e li riducono a gruppi di 2 o 3 amminoacidi o amminoacidi singoli.
L’assorbimento a livello apicale sfrutta 2 tipi di sistemi:
1. per i complessi di 2-3 amminoacidi: si sfrutta un trasportatore PEPT1 che effettua un
trasporto accoppiato con ioni H+.
2. per amminoacidi singoli: passano dentro la cellula tramite un trasporto accoppiato con il
sodio.
Quindi bisogna creare due gradienti favorevoli (uno per il sodio e uno per l’idrogeno) tramite il
lavoro della pompa sodio-potassio che dà energia e uno scambiatore di ioni H+ in modo da
introdurre nella cellula i singoli amminoacidi e peptidi.
I piccoli peptidi entrati nella cellula non possono essere assorbiti e devono essere ulteriormente
degradati da enzimi intracellulari→ una volta degradati in amminoacidi sono trasferiti nei capillari
passando per la membrana basolaterale tramite dei trasportatori.
Digestione assorbimento dei lipidi: i lipidi sono difficili da degradare perché tendono a
raggrupparsi. Lo stomaco aggredisce in forma meccanica i lipidi tramite il mescolamento ma il
grande lavoro di degradazione lipidica è data dai sali biliari (funzione detergente) → una volta
spezzate le grandi gocce lipidiche queste sono aggredibili dagli enzimi pancreatici, in particolare
dalla lipasi pancreatica che aggredisce queste gocce e le scinde in trigliceridi e acidi grassi.
l'azione della lipasi è associata ad una colipasi che agisce mantenendo esposte le gocce lipidiche
per renderle aggredibili dalla lipasi → degrada i trigliceridi in acidi grassi e gliceridi.
L’idrolisi degli trigliceridi è un processo reversibile perché se rimangono liberi possono sempre
riunirsi tra loro→ necessaria la presenza dei sali biliari che formano le micelle in modo da impedire
la riformazione delle gocce lipidiche.
L’entorocita ricostruisce i trigliceridi sotto forma di chilomicroni a livello del reticolo
endoplasmatico liscio → i chilomicroni sono grossi e sono portati fuori dalla cellula per esocitosi
tramite le vescicole. una volta usciti sono captati dai capillari linfatici che li raccolgono per poi
introdurli nel circolo linfatico e raggiungere il resto del corpo.
Ricapitolando: carboidrati, proteine e lipidi sono tutti assorbiti per la maggior parte dal primo
tratto dell'intestino ovvero il duodeno.
I Sali biliari vengono riciclati tramite il circolo enteroepatico (a livello dell’ileo) e sono rinviati per
essere utilizzati: questo permette un buon riassorbimento dei grassi.
Nell’ileo terminale è assorbita la cobalamina (vitamina B12) solo se è associata al fattore
intrinseco. Le altre vitamine liposolubili sono assorbite come sono assorbiti i grassi. Le vitamine
idrosolubili sono assorbite con l’acqua.
Assorbimento di calcio nel duodeno: è un assorbimento di tipo transcellulare e vi è un
trasportatore per il calcio che lo porta all’interno della cellula. Una volta entrato, il calcio è legato
ad una proteina detta calbindina e il traporto a livello della membrana basolaterale avviene
tramite due sistemi: (1) scambiatore sodio- potassio, (2) ATP-asi per il calcio.
Una piccola quota di calcio entra per trascinamento con l’acqua.
Il trasporto di calcio è regolato su tutti i livelli e l’elemento che controlla il suo assorbimento è il
calcitriolo (vitamina D).
Assorbimento di ferro nel duodeno: è controllato tramite un ormone epatico detto epcidina.
L’assorbimento del ferro dipende dalla sua stessa disponibilità, quindi non vi è un vero e proprio
controllo sulla sua secrezione quanto sul suo assorbimento.
Il ferro introdotto con la dieta arriva alla cellula sotto due forme: (1) forma eme (di origine
animale) (2) ferro bi/trivalente (ferro vegetale). Il ferro sotto forma di eme è quello assorbito nel
modo più facile tramite un traportatore specifico che lo porta all’interno della cellula e degradato
da un enzima e trasformato nella forma bivalente. Il ferro ionizzato viene prima ridotto e poi
assorbito tramite un cotrasporto con ioni H+.
In entrambi i modi ci sarà un deposito intracellulare di ferro detto ferritina → non è un deposito a
lungo termine perché le cellule intestinali sono soggette ad un continuo rinnovo; quindi, il ferro
sarà espulso nel lume ed eliminato con la defecazione.
L’assorbimento a livello basolaterale avviene tramite dei trasportatori detti ferroportina che
portano il ferro nel torrente ematico e qui viaggia lungo il torrente legato ad una proteina detta
transferrina. Il controllo sull’assorbimento avviene a questo livello → quando c’è molto ferro e non
serve assorbirlo ulteriormente, la ferroportina è inglobata e il ferro non passa nel torrente
ematico.
Assorbimento di acqua: l'acqua è recuperata per osmosi attraverso le aree di vicinanza delle
cellule all'interno delle quali si crea un gradiente osmotico favorito dalla presenza e dal deposito di
ioni sodio e acqua, quindi sarà attirata in queste regioni andando a diluire la concentrazione di
ioni. Il resto dell'assorbimento dell'acqua avviene per via transcellulare sfruttando sempre
l'assorbimento di nutrienti. L'assorbimento di acqua e quindi una forma osmotica che permette di
riassorbire molti liquidi che altrimenti andrebbero persi con contenuto fecale.
Assorbimento del sodio nel digiuno: tramite la pompa sodio-potassio si crea un gradiente in grado
di favorire l'assorbimento del sodio. Molto riassorbimento di sodio avviene con i nutrienti
( glucosio e aminoacidi), e porta all'interno della cellula molto sodio che permette poi di
trasportare altre sostanze. Un altro modo per riassorbire il sodio è tramite lo scambio con
l'idrogeno → l'idrogeno è prodotto per dissociazione di H2CO3 in HCO3- e H+; questo
riassorbimento è utile per mantenere stabile il pH del lume intestinale: all'interno di esso sono
riversate molte secrezioni con una certa alcalinità che viene bilanciata con il riassorbimento del
sodio.
Assorbimento del potassio a livello del digiuno e dell’ileo: è un processo che avviene in modo
passivo tramite il riassorbimento con l'acqua.
MOTILITA’
L'intestino presenta una motilità diversa da quella gastrica ed è detta segmentazione.
La segmentazione → è l’alternanza di una contrazione e di una dilatazione di uno stesso segmento
dell’intestino tenue. Quando si contrae ci sarà una diminuzione della dimensione del contenuto e
successivamente esso può essere mobilizzato. La segmentazione, quindi, permette sia la
progressione sia il rimescolamento del contenuto intestinale.
La possibilità di avere tale rimescolamento dipende anche dalla velocità della motilità spontanea:
la frequenza di oscillazione della motilità è più elevata nelle parti prossimali dell’intestino tenue e
più lenta nelle parti distali → ci sarà una propulsione più rapida nella direzione aborale e una
propulsione più lenta nella direzione opposta: questo permette il continuo rimescolamento del
contenuto intestinale.
La segmentazione è un’attività spontanea locale che deriva da una depolarizzazione spontanea
della muscolatura su cui si innescano delle risposte differenti. Tale motilità che ha un ritmo
elettrico di base sarà influenzata dal contenuto intestinale.

COLON
Dall’intestino, il contenuto passa nel colon tramite la valvola ileocelcale: è una struttura che si
approfondisce all’interno del cieco ed è controllata dallo sfintere ileocelae (tonicamente chiuso)
ed esso garantisce un isolamento completo tra il contenuto del tenue e il contenuto del colon. Tale
isolamento previene una possibile contaminazione tra contenuto del colon (che è più sporco) e il
contenuto del tenue.
L’apertura della vavolva ileocecale è legata al movimento del contenuto intestinale quando
raggiunge la parte terminale dell’ileo e per la presenza di un pasto → quando lo stomaco di
riempie, la valvola si apre per effetto di una risposta immediata dalla gastrina e permette lo
svuotamento del tenue nel colon.
Il colon NON ha capacità digestiva.
È diviso in due porzioni: colo assorbente (prossimale) e colon di deposito (distale).
Il colon ha una tonaca mucosa molto diversa da quella dell’intestino tenue, sono sempre presenti
le cripte ma non sono presenti i villi, perché abbiamo meno capacità di assorbimento: essendoci le
cripte vi è una buona capacità di secrezione, ricca di muco e priva di enzimi → il muco serve a
fluidificare il contenuto evitando danni meccanici alla superficie del colon.
Il colon in genere riassorbe ciò che rimane di acqua e di Sali: con l’assorbimento di sodio ci sarà un
trascinamento di acqua e cloro.
Il colo è responsabile di una secrezione passiva di potazzio che dipende dalla formazione di un
gradiente elettrico nel lume e il potassio tende a scivolare nel lume; vi è anche una secrezione
attiva di potassio mediante l’impiego di un ormone detto aldosterone.
Tutte le sostanze assorbite nel tenue e nel colon tornano al fegato passando per la vena porta → il
circola portale recupera tutto ciò che è stato assorbito a livello intestinale e ritorno a livello
epatico per essere distribuito in seguito.
[in tutto l’intestino vi è una flora batterica]. Nel colon vi è una maggiore concentrazione di flora
batterica e ha 3 funzioni principali: (1) degradazione di componenti come la cellulosa), (2) azione di
protezione dell’intestino, (3) i batteri aiutano nella produzione di alcune vitamine (VK).
MOTILIA’ DEL COLON
Nella parte distale, il colon ha funzione di deposito principalmente e in piccola parte anche di
assorbimento (acqua e Sali). La motilità è ancora più lenta rispetto al tenue e si basa su
austrazioni: la muscolatura circolare è molto simile al resto del canale digerente ma la muscolatura
longitudinale ha una distribuzione particolare → sono fasci di fibre muscolari longitudinali dette
tenie coli che hanno la capacità di far progredire il contenuto intestinale in modo più lento rispetto
alle peristalsi o alla segmentazione. Inoltre, danno la possibilità di formare delle strutture
sacciformi dove è immagazzinato il contenuto intestinale.
Le austrazioni si formano a causa della contrazione della muscolatura circolare che segmenta il
canale alimentare mentre la muscolatura longitudinale con le tenie coli accorcia questo sistema →
l’insieme di queste contrazioni dà luogo alle strutture sacciformi in cui può avvenire l’ultimo
processo di assorbimento di acqua e Sali nel colon, ma in modo più lento.
Il contenuto intestinali si sposta dal colon assorbente al colon di deposito: il contenuto è spinto
verso l’ampolla rettale mediante una motilità basata sui movimento di massa → essi sono dei
grossi movimenti propulsivi molto potenti che si realizzano in numero limitato e che spingono con
molta forza e rapidità il contenuto posto nel colon verso l’ampolla rettale.
La presenza di cibo nel colon scaturisce l’azione di tali movimenti di massa portando il contenuto
di scarto verso il punto dell’espulsione → questo è il riflesso gastro-colico.
Nella parte terminale del tratto digerente sono presenti due sfinteri anali (uno interno di
muscolatura liscia e uno esterno di muscolatura striata): la defecazione è un processo che è
controllato da una componente volontaria e da una automatica. Lo sfintere interno è sotto
controllo del SNA con il nervo splacnico pelvico. Lo sfintere esterno è sotto controllo del SN
somatico con il nervo pudendo. La presenza del contenuto fecale nel retto provoca l’effetto di
rilasciamento dello sfintere interno e se lo stimolo non deve essere portato a termine, ci sarà lo
sfintere esterno che bloccherà il contenute fecale.

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