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Gli esseri viventi si alimentano per sopravvivere. Inoltre, intervenendo sulle abitudini alimentari, è
possibile prevenire molte malattie. In generale, è necessario evitare i comportamenti alimentari
scorretti che possono determinare eccessi alimentari oppure carenze alimentari.
Un alimento è considerato tale dalla comunità umana, se essa ha potuto constatare la sua innocuità e
i suoi benefici a lungo termine per la salute. Un alimento è composto da uno o più principi
nutritivi.
Classificazione dei sei principi nutritivi che possono essere presenti in un alimento:
4) Vitamine;
Le vitamine sono un gruppo di sostanze organiche importanti per lo svolgimento di
numerose funzioni vitali. Esse devono essere necessariamente introdotte con gli alimenti,
poiché l'organismo umano non è in grado di produrle (eccetto in alcuni casi). Le vitamine
idrosolubili sono: vitamina C, vitamine del gruppo B. Le vitamine liposolubili sono:
vitamine A,D,E,K.
5) Sali minerali;
I sali minerali sono importanti per lo svolgimento di numerose funzioni vitali. Essi devono
essere necessariamente introdotti con gli alimenti, anche perchè vengono eliminati
dall'organismo con le urine, le feci e il sudore. Quindi è necessario reintrodurre i sali
minerali con gli alimenti, per mantenere inalterato il patrimonio minerale dell'organismo e
assicurare un ottimale svolgimento delle loro numerose funzioni.
Macronutriente non-energetico.
6) Acqua.
L'acqua non fornisce energia ed è fondamentale per la vita dell'organismo. Essa è il mezzo liquido
attraverso il quale tutte le sostanze disciolte diffondono e si distribuiscono nelle diverse parti del
corpo. Inoltre, tutte le reazioni chimiche cellulari avvengono in ambiente acquoso. Inoltre l'acqua è
il principale costituente dell'organismo umano, presente nelle cellule, nel sangue, nel liquido
interstiziale, nelle secrezioni (come lacrime, sudore, urina) ecc. Poichè l'organismo elimina una
certa quantità di acqua ogni giorno (soprattutto attraverso le urine, l'evaporazione del sudore e con
la respirazione), è necessario reintegrare le perdite con l'alimentazione, poiché un'eccessiva
dispersione di acqua può portare a fenomeni di disidratazione. La quantità di acqua da assumere
dipende dalle perdite, che sono maggiori se fa caldo (perchè aumenta la sudorazione). In condizioni
normali l'organismo umano elimina circa 2000-2500 ml di acqua e quindi almeno altrettanta
occorre introdurne attraverso l'alimentazione.
– funzione energetica;
– funzione plastica;
– funzione bioregolatrice.
1) Funzione energetica;
La funzione energetica permette, tra le altre cose, le attività muscolari, il mantenimento della
temperatura corporea, la circolazione del sangue, la respirazione.
La funzione energetica viene svolta principalmente dai glucidi, dai lipidi e, secondariamente, dai
protidi.
Gli alimenti con funzione prevalentemente energetica sono cereali e derivati, tuberi, miele,
zucchero, frutta secca, grassi e oli.
2) Funzione plastica;
La funzione plastica permette, tra le altre cose, la crescita e la riparazione dei tessuti.
La funzione plastica viene svolta principalmente dai protidi, dai lipidi e da alcuni sali minerali (ad
esempio, il calcio e il fosforo).
Gli alimenti con funzione prevalentemente plastica sono carne, prodotti ittici, uova, latte e derivati,
legumi.
3) Funzione bioregolatrice.
ortaggi.
Quindi, come già spiegato, le cellule dell'organismo umano possono ricavare energia dalla
demolizione (ossidazione e fermentazione) di alcuni principi nutritivi: glucidi, lipidi e protidi. Il
metabolismo basale è la quantità minima di energia consumata per consentire la sopravvivenza in
condizioni “basali”, ossia di riposo assoluto (a digiuno da circa 12 ore, sdraiati e ben coperti, in
ambiente né caldo né freddo). Oltre alle calorie necessarie per il metabolismo basale, ogni individuo
consuma, nel corso della giornata, molte altre calorie per lo svolgimento di tutte le attività fisiche e
intellettuali, per la digestione, per la regolazione della temperatura corporea e per molte altre
funzioni. Il fabbisogno energetico totale giornaliero di un individuo (ad esempio, 2400 kcal
giornaliere) può variare in relazione ad esempio all'età, al peso corporeo e all'attività fisica svolta
(leggera, moderata o pesante).
L'assunzione di adeguate quantità di alimenti contenenti i sei principi nutritivi consente al nostro
organismo di sopravvivere. In particolare, i tre macronutrienti energetici (glucidi, lipidi e protidi)
dovrebbero essere introdotti rispettando determinate proporzioni:
Inoltre dovranno essere assunte adeguate quantità di vitamine, sali minerali e acqua.
Se la quantità di calorie introdotta con gli alimenti è superiore al nostro fabbisogno energetico totale
giornaliero (eccessi alimentari), una parte dei macronutrienti energetici (ad esempio, glucidi e
lipidi) non viene “bruciata” ma si accumula sotto forma di grasso nel tessuto adiposo sottocutaneo.
In altre parole, si ingrassa. Per dimagrire, occorre ridurre la quantità di calorie introdotte con gli
alimenti e aumentare l'attività fisica (ossia il consumo energetico). Naturalmente, non è possibile
ridurre troppo la quantità di calorie, ad esempio seguendo delle diete ipocaloriche scorrette. Una
dieta ipocalorica scorretta può determinare una carenza alimentare, con possibili danni
all'organismo umano. Per mantenere l'organismo umano in salute è quindi necessaria una
alimentazione equilibrata, sia dal punto di vista quantitativo, sia dal punto di vista qualitativo.
Le sostanze complesse degli alimenti devono perciò essere trasformate in sostanze semplici, per
essere assorbite nel sangue e poi distribuite alle cellule dei vari organi. La digestione è il processo
di trasformazione delle sostanze complesse degli alimenti in sostanze semplici, ed è il primo
importante compito degli organi dell'apparato digerente.
– il tubo digerente, un canale lungo circa 12 metri, formato da una serie di organi cavi collegati tra
loro: la bocca, la faringe, l'esofago, lo stomaco, l'intestino tenue, l'intestino crasso;
– le ghiandole, che producono i “succhi” (liquidi) che consentono la digestione degli alimenti: le
ghiandole salivari, le ghiandole gastriche (dello stomaco), il fegato, il pancreas e le ghiandole
intestinali.
1) La bocca
La bocca è il primo organo dell'apparato digerente. E' delimitata in alto dal palato, in basso dal
“pavimento buccale” (su cui poggia la lingua), ai lati e anteriormente dalle guance e dalle labbra,
che delimitano l'apertura con la quale la bocca comunica con l'esterno. Posteriormente si collega
alla faringe per mezzo di un'apertura, detta istmo delle fauci. Inoltre nella bocca di un adulto si
trovano circa 32 denti permanenti (16 per arcata).
Il cibo introdotto nella bocca subisce una prima digestione meccanica attraverso la masticazione.
Contemporaneamente, il cibo viene imbevuto di saliva (continuamente prodotta e rilasciata dalle
ghiandole salivari) e si forma così il bolo alimentare. La saliva ha una duplice funzione: lubrifica il
cibo (facilitando il suo scorrimento verso la faringe e l'esofago nella deglutizione) e inizia la
digestione degli amidi per mezzo di un enzima che essa contiene, la ptialina (o alfa-amilasi
salivare). L'amilasi salivare scinde l'amido (un polisaccaride) in molecole più piccole, destrine e
maltosio, che verranno successivamente ridotte a singole molecole di glucosio (un monosaccaride)
nell'intestino tenue.
Dalla bocca il bolo alimentare passa nella faringe (la faringe comunica in alto con le cavità nasali
ed in basso sia con la faringe, che fa parte dell'apparato respiratorio, sia con l'esofago, che fa parte
dell'apparato digerente). Quindi il bolo alimentare passa nell'esofago (lungo circa 25 cm) con la
deglutizione. Il bolo alimentare viene spinto avanti grazie ai movimenti peristaltici (o peristalsi).
Il bolo alimentare, dopo avere attraversato l'esofago (spinto dalla peristalsi), giunge allo stomaco,
situato nella cavità addominale, avvolto dal peritoneo. Lo stomaco ha la forma di una sacca in cui il
cibo si accumula per essere digerito attraverso una serie di processi meccanici (rimescolamento) e
chimici (azione del succo gastrico). Tra l'esofago e lo stomaco c'è una valvola, il cardias, che
permette il passaggio del cibo dall'esofago allo stomaco, ma non dallo stomaco verso l'esofago. Lo
stomaco si collega con il duodeno (la prima parte dell'intestino tenue) per mezzo del piloro, un'altra
valvola che consente il passaggio in una sola direzione, in questo caso dallo stomaco verso il
duodeno.
Nello stomaco il bolo alimentare viene digerito dal succo gastrico, prodotto da alcune cellule
secretrici presenti nella mucosa dello stomaco.
Alcune cellule, infine, secernono muco. Infatti il succo gastrico potenzialmente sarebbe in grado di
danneggiare la mucosa. Tuttavia il pericolo è scongiurato grazie all’azione di tali cellule, che
rivestono le pareti dello stomaco con uno strato di muco protettivo. Questo muco contiene anche
sostanze tampone che mantengono il pH sulla superficie della mucosa vicino alla neutralità.
Il cibo viene poi sospinto dalla peristalsi verso il piloro che, raggiunta una certa pressione, si
rilascia. In questo modo il piloro permette il passaggio di una piccola quantità di cibo (che ora
prende il nome di chimo) nel duodeno.
Nell'intestino tenue si completano i processi digestivi chimici e avviene l'assorbimento dei prodotti
della digestione che, attraversando la mucosa, raggiungono i capillari sanguigni e linfatici intestinali
e vengono poi trasportati al fegato e a tutte le cellule del nostro organismo. L'intestino tenue è un
tubo raggomitolato lungo circa 7 metri. E' diviso in tre porzioni: duodeno (lungo circa 25 cm),
digiuno (lungo circa 2,5 metri) e ileo (lungo circa 3,5 metri).
La bile emulsiona i grassi, trasforma cioè le grosse gocce di grasso alimentare in goccioline
finissime, rendendo più veloce la digestione dei grassi da parte della lipasi pancreatica.
Gli ioni bicarbonato del succo pancreatico, insieme a quelli della bile, neutralizzano l'acidità del
chimo. Si determina perciò, a livello duodenale, un ambiente neutro o lievemente alcalino, con un
pH (pari a 7-8) ottimale per l'attività degli enzimi pancreatici.
Il succo enterico, prodotto dalle ghiandole della parete intestinale, contiene diversi enzimi che
completano la digestione degli alimenti, già operata in parte da saliva, succo gastrico e succo
pancreatico (con la partecipazione della bile). In particolare:
Completata la digestione, si forma il chilo, un liquido lattiginoso che contiene, tra le altre cose,
monosaccaridi, amminoacidi ed acidi grassi. I vari prodotti della digestione possono infine essere
assorbiti attraverso i villi intestinali.
L'intestino crasso è più largo dell'intestino tenue ed è lungo circa 1,5 metri. Viene distinto in tre
parti: il cieco (a cui è collegata l'appendice, spesso sede di infiammazioni dette appendiciti), il colon
e il retto. Si distingue dall'intestino tenue anche perchè è privo di villi intestinali. Come è stato
spiegato precedentemente, nell'intestino tenue si completa la digestione del materiale alimentare e
avviene l'assorbimento dei principi nutritivi contenuti nel chilo. Il materiale alimentare non
assorbito dai villi intestinali prosegue e passa nell'intestino crasso attraverso la valvola ileo-ciecale,
che collega l'ultima parte dell'intestino tenue, l'ileo, con la prima parte dell'intestino crasso, il cieco.
Nell'intestino crasso si ha l'assorbimento di acqua, sali minerali e vitamine (alcune vitamine sono
prodotte dalla flora intestinale). I materiali di scarto che non vengono assorbiti sono accumulati e
concentrati e formano le feci. La consistenza delle feci dipende dalla velocità con cui il materiale
alimentare attraversa l'intestino e anche dalla composizione degli alimenti. La presenza delle fibre
alimentari non digeribili e non assorbibili (ad esempio, la cellulosa) nella nostra dieta è molto
importante perchè esse trattengono acqua nell'intestino, dando così maggior volume e una
consistenza non troppo dura alle feci. Inoltre, le fibre promuovono la peristalsi intestinale, evitando
così la stitichezza e riducendo il rischio di determinate malattie del colon. Il consumo di fibra per
l'organismo umano dovrebbe essere di almeno 25 grammi al giorno.