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Si distingue tra alimentazione: oggetto di studio la fonte dei nutrienti; e nutrizione: ha come
oggetto di studio il soggetto ricevente gli alimenti (bisogni ed effetti).
Vari campi di studi sviluppati intorno a queste tre figure (dieta, alimentazione e nutrizione): igiene,
farmacologia, tossicologia, patologia e clinica medica, chimica industriale, scienze e tecnologia
alimentari…
Gli alimenti forniscono all’organismo energia e nutrienti necessari per svolgere le funzioni
biologiche. Le risorse alimentari sono ricavate dall’ambiente che può offrire: 1.composti utili
all’organismo 2. composti non utili all’organismo (che ostacolano le funzioni base o le rallentano
come antivitamine…) 3. Composti tossici (funghi…) 4. Contaminanti dannosi (salmonella nelle
uova) 5. Composti tecnologicamente modificati che possono essere dannosi
Nel tempo l’uomo ha imparato a selezionare e formulare i prodotti alimentari da assumere per
assolvere a: - Necessità di energia – Necessità di sostanze istogenetiche o platiche -Necessità di
sostanze equilibratrici, regolatrici, protettive.
Corpo: macchina chimica che scinde legami, organismo eterotrofo: non è in grado di sintetizzare
tutte le proprie molecole organiche a partire da inorganiche.
Reazioni chimiche:
- Anabolismo: da molecole semplici a complesse(reazione non spontanea, Endoergonica:
contenuto di energia dei prodotti aumentato rispetto a quello dei reagenti: assorbimento
di energia dall’esterno. Sintesi )
- Catabolismo: da complesse a semplici (reaz spontanea, Esoergonica:contenuto dei
prodotti diminuito rispetto ai reagenti: liberata energia. Demolizione )
Le reazioni cataboliche avvengono con produzione di O2 e CO2 liberando energia, che viene in
parte dispersa come calore e in parte immagazzinata nei legami ad alto contenuto energetico
dell’atp. Le molecole complesse si formano nella fase dell’anabolismo con l’utilizzo dell’energia
accumunata con il catabolismo.
Dispendio energetico: composto da: 1. Metabolismo basale (quota minima di energia richiesta
dall’organismo in condizione di stazionarie per svolgere le attività necessarie al mantenimento e al
funzionamento dei tessuti.) 2. Termogenesi indotta dalla dieta. (incremento di dispendio dato
dall’assunzione degli alimenti) 3. Attività fisica.( dipende dall’intensità…)
Principali determinanti: peso, composizione corporea, età, sesso. Queste variabili influenzano
soprattutto il MB. (E’ soprattutto la massa magra a consumare energia.)
Formule per il calcolo del fabbisogno energetico: 1. Sistema dei fattori di influenza (pesata)
2. Formula di harris-benedict, calcolo del metabolismo basale e poi applicazione di un
moltiplicatore per il livello di movimento. (importante)
3. Formula semplificata dell’UE
4. Formula dell’IOM (insitute of medicine 2005)
5. Formula antica “capostipite”: - Uomo: fabbisogno= altezza*altezza*660 -donna:
altezza*altezza*600
Calcolo del peso ideale più veloce= utilizzo di un normogramma, rappresentazione grafica che
mette in evidenza la relazione tra peso e altezza.
Il calcolo dell’imc è poco attendibile con le altezze inferiori a 150 cm e superiori a 180 cm, non
differenzia il sovrappeso di massa grassa e magra, va utilizzato con cautela negli anziani. Errore
intorno al 3/6%
Il sistema nervoso utilizza il glucosio come fonte elettiva di energia. L’apporto di glucosio può
derivare per l’uomo dalla sintesi di alcune proteine e dai trigliceridi, per questo i carboidrati
sono necessari e non essenziali.
Il fabb giornaliero di glucidi è pari al 45/65% dell’energia totale della dieta, devono essere
apportati nella giusta proporzione e in quantità sufficiente. Contenere la quota di zuccheri
semplici, prediligere gli amidi. Fibre al giorno si consiglia 38 g uomini e 25 g donne.
2. LIPIDI: composti ternari (carbonio, idrogeno, ossigeno) non idrosolubili ma solubili solo in
appositi solventi (oli, burro, margarina…).
Svolgono funzione energetica di riserva, plastica, strutturale e di trasporto per le vitamine.
Distinzione tra lipidi di deposito(trigliceridi), lipidi strutturali (steroidi e fosfolipidi) presenti in
notevole concentrazione nel cervello (contribuiscono alla formazione di cellule del tessuto
nervoso). Distinzione ulteriore tra visibili e non visibili. Si distinguono ancora dal punto di vista
nutrizionale in: semplici (formati unicamente da C H e O, presenti negli alimenti e nel tessuto
adiposo.) e complessi (contengono anche azoto e fosforo, presenti nelle membrane e nel
plasma.).
Sostanze grasse più importanti sono i trigliceridi (glicerina+acidi grassi), fosfolipidi e
colesterolo.
Fonte di acidi grassi essenziali come acido linoleico n6 e n3, la cui carenza provoca riduzione
dell’accrescimento, diminuzione della capacità riproduttiva, desquamazione della pelle…
I lipidi sono il mezzo ideale per immagazzinare energia: circa 100.000 kcal sono immagazzinate
come trigliceridi nel tessuto adiposo di un uomo di 70 kg (11kg di grasso).
L’immagazzinamento della stessa quantità di energia come glicogeno o tessuto magro
comporterebbe un aumento del peso di 100kg. (1g di glicogeno lega 3 g di acqua)
Acidi grassi: saturi (nessun doppio legame, alimenti di origine prettamente animale)
/monoinsaturi (un solo doppio legame) /Polinsaturi (più doppi legami, prevalentemente di
origine vegetale. (C-H=0)
I lipidi sono molto importanti perché veicolano le vitamine liposolubili come la A, D, E, K. Il
fabbisogno giornaliero è tra lo 0,5 e 1 g per kg. Massa grassa deve essere circa il 17% del peso.
(dei nutrienti ed altre sostanze nel sangue, per la conduzione degli impulsi nervosi e la
contrazione muscolare).
Le proteine vivono in media 80g, dalle 24 ore per il ricambio delle proteine dell’epitelio
intestinale a pochi giorni per le proteine del plasma, ai 100g per l’emoglobina e per le pro
dei muscoli.
Composte da 20 amminoacidi (composti organici costituiti da almeno un gruppo amminico
(NH) e un gruppo carbossilico (CO). Il gruppo carbossilico è un gruppo organico acido.
(amminoacidi presenti nel corpo circa 100 ma solo 20 entrano nella costituzione delle
prot). Gli amminoacidi che entrano a far parte delle proteine sono 20 di cui 9 essenziali (il
nostro corpo non è in grado di sintetizzarli e vanno assunti con la dieta.), che sono: lisina,
teonina,leucina…(istidina e arginina importanti nel primo periodo del bambino). Esistono
poi gli amminoacidi semi-essenziali che sono quelli che derivano da alcuni aminoacidi
essenziali.
Origine delle proteine: esogena=alimentare o endogena=secrezioni interne. Se apportiamo
circa 100g di proteine la quantità totale sarà 170 (da digerire e assorbire.) L’efficienza del
processo è del 95%.
Bilancio proteico (espresso in termini di azoto) => si ottiene dalla differenza tra l’azoto
introdotto per via alimentare per giorno e l’azoto eliminato per giorno
Turnover delle proteine: scoperto negli anni 30 da shoenheim e rittenberg, riguarda tutte le
proteine, avviene a velocità diverse, è intracellulare, è regolato nella sintesi e nella
degradazione.
Ne deriva che la velocità di formazione delle proteine dipende dalla velocità di sintesi e
dalla velocità di degradazione. (aumento delle pro dovute a aumenti di velocità di sintesi o
diminuzioni della velocità di degradazione o entrambe).
ES. Scorbuto: carenza di vitamina C sintomi a carico dei tessuti di sostegno, vitamina presente
nelle verdure, legumi…
Pellagra: provoca dermatiti, data dalla carenza di vitamina B3 o PP. In veneto si diffuse mentre
in america no, pur avendo delle abitudini alimentari simili (mais), questo dovuto al metodo di
cottura che in america riusciva a rendere disponibile la vitamina.
Beri-beri: carenza di vitamina B1, che si trova nella carne magra, noci, cereali, pesce.
Si distinguono in liposolubili(A,D,E,K) e idrosolubili(B,C,H). Hanno funzioni regolatrici (per le
reazioni biochimiche del corpo) e protettiva (funzione antiossidante).
Le provitamine: le vitamine possono derivare da composti che vengono trasformati in forma
attiva per l’azione di appositi agenti (attivatori). I precursori delle vitamine prendono il nome di
“provitamine” che possono essere attivate da agenti: esterni (luce ultravioletta per la D), o
interni (enzimi che trasformano il carotene in vit. A).
Alcune molecole con forme strutturali simili alle vitamine non sono utilizzate dal nostro
organismo. (le vit. Non vengono assorbite esternamente.).
Le vitamine si possono perdere con la lavorazione degli alimenti (come la c, pp, e, che possono
perdere anche il 50% del contenuto alimentare.), come nella raffinazione, lavaggio per
immersione delle verdure, triturazione e schiacciamento, lunga conservazione, precotto e
riscaldato, cottura stessa.
Seconda slide
Linee guida alimentari e ruolo dell’EFSA.
1916, caroline hunt, food for young children: libello dedicato all’alimentazione infantile.
1917, caroline, how to select foods, prima guida ufficiale rivolta a gruppi generici.
Nei primi anni 30 del 900 i vincoli economici influenzano perfino lo sviluppo delle guide
Hazel k stiebeling, guida agli acquisti dove vengono illustrati 12 gruppi di alimenti, viene
riconosciuto che alcuni gruppi di alimenti (cereali, patate, fagioli) potevano integrare altri
gruppi comportando cosi un risparmio.
1943: guida alimentare “basic seven” sotto forma di volantino dal national wartime nutrition
guide, dove si suggerivano scelte alternative ad alimenti che potevano scarseggiare durante la
guerra. A fine guerra rivisto e pubblicato nella guida alimentare nazionale.
Anni 50’: pubblicata la “food for fitness: a daily food guide”, guida diventata famosa come il
“basic four”, dove si raccomanda un numero minimo di porzioni da quattro gruppi di alimenti
(prodotti caseari lattieri/carne pesce…/frutta e verdura/derivati dal grano).
Il seven country study, studio condotto da keys e white, evidenzia la relazione tra la dieta e lo
stile di vita, come fattori determinanti di rischio per le malattie cardiovascolari, tra paesi e
culture diverse e per un periodo prolungato di tempo (studio di molti individui di vari paesi e
continenti). Anche riesami successivi eseguiti quasi ogni 5 anni.
In generale si è evidenziata una correlazione tra i gruppi di alimenti di origine alimentare e lo
zucchero e la mortalità coronarica, mentre alimenti di origine vegetale, pesce e vino lo erano in
forma inversa. (coorti mediterranee con meno incidenza della malattia, coorti europee con più
incidenza).
Il modello alimentare comprende in spagna, italia e grecia una caratteristica comune: l’uso di
olio extravergine di oliva. Il consumo dovrebbe ridurre il rischio di malattie cardiovascolari. La
Nel 1979, L’USDA ha presentato la hassle free guide to a better diet. Indicazioni molto simili
alla basic four, numero di porzioni simili nei vari gruppi alimentari, con l’aggiunta però di un
quinto gruppo rappresentato dai grassi, dolci e alcol.
Food wheel: dai primi degli 80 in poi si aveva bisogno di una guida nutrizionale costante. L’usda
crea 7 principi destinati ad un pubblico dai due anni in su.
Nel 1992, l’usda realizza la prima piramide alimentare con l’intento di ridurre il rischio di
malattie croniche nella popolazione.
Nel 1993 la harvard school of pubblic health collabora con l’OMS e la oldways preservation
trust e si crea una nuova piramide con lo scopo di formalizzare le indicazioni della dieta
mediterranea.
Piramide settimanale dello stile di vita italiano: il concetto di “quantità benessere” presente
nella piramide serve per portare l’attenzione su:
1) porzioni di cibo, come quantitativo in grammi, compatibile con il benessere dell’organismo:
no cibi nuoni/cattivi ma tutto dipende dalla quantità.
2) attività fisica (no sedentarietà).
2011: USDA pubblica il modello “myplate”. Il modello mostra 5 gruppi di alimenti (frutta,
verdura, proteine, cereali, lattiero-caseari). Facilmente comprensibile, obbiettivo di comporre il
pasto in modo corretto.
Modello italiano?
Fino ad anni 70 fine povertà di massa: progressiva soddisfazione dei bisogni base.
Anni 70 cresce il reddito: crescono consumi alimentari.
Anni 80 era del pieno consumo (consumi di nuova acquisizione: mangiare fuori, vacanze),
sperimentazione del nuovo, segnali di eccessi
Anni 90 decollano i redditi finanziari, i consumi continuano a crescere, inclusi quello
alimentari ma a ritmo rallentato.
Anni 2000 più qualità che quantità, si blocca la corsa ai consumi, attenzione maggiore alla
sicurezza e alla qualità, oltre che all’impatto, normalizzazione del mangiare fuori casa.
invece è un’indicazione che dice che il consumo di un determinato elemento può essere
benefico sulla salute.
Legislazione UE
Dicembre 2006 adottato il regolamento in merito alle indicazioni nutrizionali e sulla salute.
Regolamento di esecuzione nel maggio 2012, si è posto fine al regolamento base dove ogni
azienda poteva continuare a fare uso sotto la propria responsabilità delle indicazioni
concernenti salute, benefici…
Uno degli obbiettivi era quello di garantire indicazioni chiare e corroborate da prove
scientifiche.
L’efsa (ente eu per sicurezza cibo) pubblica periodicamente pareri scientifici in termini di
sicurezza nel consumo di diversi alimenti, nel quale si stima il consumo…. E fornisce consulenze
scientifiche sui rischi connessi all’alimentazione….
Efsa organo indipendente, istituita nel 2002 come fonte indipendente di consulenza scientifica
e comunicazione sui rischi associati alla catena alimentare, a seguito di varie crisi alimentari
verificatesi alla fine del 90.
Solitamente la commissione chiede all’efsa di fare valutazioni a seguito di richieste degli stati
membri riguardo gli effetti nocivi sulla salute a causa di vari alimenti…
ES. studio dell’efsa sulla caffeina
I compiti dell’EFSA
Fornire consulenza scientifica su: indicazioni generiche sulla salute, indicazioni su riduzione dei
rischi di malattia e sviluppo o salute dei bambini
Compito di verificare le argomentazioni fornite in tal senso dai richiedenti per giustificare le
indicazioni nutrizionali (gia in uso o no), poi deciderà la commissione europea e gli stati
membri.
Es dei paletti: enriched deve essere almeno un 15% del fabbisogno nutrizionale giornaliero di
quello specifico “elemento”
ESEMPI
Nutriente acido linoleico/Claim l’acido linoleico contribuisce a mantenere un normale
livello di colesterolo nel sangue. /condizione di usoutilizzo autorizzato per cibi che hanno tot
caratteristiche secondo tot regolamenti…eccetera
Aloe vera leva promozionale: quantità da assumere troppo alte per vedere effetti….
Strano confronto biscotti alla soia anti colesterolo con più calorie rispetto a normali.
I comportamenti a rischio come il binge drinking (6 unità alcoliche e più in breve tempo),
consumo non moderato e consumo da parte di ragazzi dagli 11 ai 15 anni, riguardano il 15,9%
della popolazione e il 25% dei consumatori. Quota stabile nel tempo.
Alcol sempre più spesso utilizzata come droga ponte, alcol e fumo frequentemente associati.
Consumato alcol 8 uomini su 10 e 5 donne su 10.
Tendenza ad eccedere riguarda più spesso ex fumatori e fumatori.
Glossario: consumo di alcol (almeno una bevanda alcolica all’anno), consumo occasionale
(meno di una volta al giorno), forti fumatori (più di 20 sigarette al giorno), tasso alcolemico
(alcol etilico nel sangue espresso in g/l).
Binge drinking, luoghi più gettonati: a casa di parenti o amici, al ristorante pizzeria…, al bar
pub…, a casa propria, in discoteca, per la strada.
Comunicazione sull’alcol cambiata di molto: prima quasi un vanto/una scelta salutare, adesso
gravi pericoli/non bere e guidare.
Nel nostro esempio le calorie di un aperitivo solo venute circa 500, che rappresenta circa il
24% del fabbisogno giornaliero di un individuo medio che ha bisogno di 2000kcal/die.
Le kcal dipendono dalla bevanda: divisione di 3 grandi gruppi a seconda del processo di
produzione:
Distillazione (acquaviti) / Miscelazione, macerazione o altro (liquori) / Fermentazione (vini e
birre).
Liquori: costituiti da acqua, alcol, zucchero, coloranti, aromi vari. Tra il 27 e 50%, con valori
anche al 70.
Vini: fermentazione alcolica del mosto di uva appassita o fresca. Miscela di acqua, alcol etilico,
eteri, acidi vari, glicerina, zuccheri….
Paradosso francese: consumo di alimenti ricchi in grassi e bassa incidenza mortalità per
malattie cardiovascolari, si è speculato che il vino rosso potesse proteggere dalle malattie
cardiache.
Birra: fermentazione alcolica di mosti preparati con malto d’orzo, variamente torrefatto, con
luppolo. Grado dal 3 all’8%.
Assorbimento tasso alcolemico: alcol assorbito dal tubo gastroenterico perché altamente
diffusibile nei tessuti e fluidi corporei.
Picco alcolemico: 30/45 minuti dopo a digiuno e 60/90 con l’ingestione di alimenti.
Le indicazioni devono essere chiare e leggibili, in caratteri pari o superiori a 1,2 mm. Nelle
confezioni più piccole il riferimento è 0,9 mm
Accanto alla denominazione deve essere indicato lo stato fisico in cui si trova il prodotto o lo
specifico trattamento che ha subito (es. in polvere, iofilizzato, surgelato…)
Se venduti decongelati va indicato.
Elenco degli ingredienti: elenco di tutte le sostanze impiegate nella produzione, in ordine
decrescente di peso. Indicazione degli allergeni va evidenziata con carattere diverso rispetto agli
altri ingredienti, per dimensioni, stile o colore. (Anche i prodotti sfusi dei bar… devono riportare gli
allergeni.)
Per grassi e oli vegetali va indicata l’origine specifica (palma, cocco…)
Allergeni: cereali contenenti glutine, crostacei, uova, pesce, arachidi…. (e prodotti a base di
crostacei,uova,pesce…..).
Data di scadenza:
- nel caso di prodotti molto deperibili è preceduta dalla dicitura “da consumare entro il” che
rappresenta il limite oltre il quale il prodotto non va consumato.
- Termine minimo di conservazione: caso di alimenti che possono essere conservati più a
lungo. Si troverà la dicitura: “consumare preferibilmente entro il”. Oltre quella data il
prodotto potrebbe aver modificato qualche proprietà organolettica (sapore, odore). Ma
può essere consumato senza rischi per la salute.
Dichiarazione nutrizionale:
sono obbligatorie indicazioni su:
- Valore energetico
- Grassi
- Acidi grassi saturi
- Carboidrati
- Zuccheri
- Proteine
- Sale
La dichiarazione può essere poi integrata con l’indicazione su:
- Acidi grassi monoinsaturi
- Acidi grassi
- Amido
- Fibre
L’indicazione del valore energetico è riferita a 100g-100ml dell’alimento, oppure alla singola
porzione.
Il VN è espresso come percentuale delle assunzioni di riferimento per un adulto medio (circa
2000kcal al mese).
Indicazioni complementari:
Sono quelle che rafforzano alcune informazioni su specifiche categorie di prodotto/ingrediente o
per contenuto:
es. prodotti con + di 150 mg/l di caffeina che non siano tè o caffè, oltre all’indicazione “tenore
elevato di caffeina”, riporteranno “non raccomandato a bambini e donne in gravidanza o periodo
di allattamento”.
Indicazione nutrizionale: indicazioni che affermi, suggerisca o sottintenda che un alimento abbia
particolari proprietà nutrizionali benefiche, dovute all’energia (valore calorico) che apporta,
apporta a tasso ridotto o non apporta. E/o alle sostanze nutritive o di altro tipo che contiene,
contiene in porzioni ridotte o non contiene
ES:
- A basso contenuto calorico: il prodotto contiene non più di 40 kcal/10mg per i soliti o non
più di 20kcal/100ml per liquidi
- A ridotto contenuto calorico (ridotto di almeno il 30%)
- Senza calorie (meno di 4 per 100)
- Basso contenuto di grassi (non più di 3g di grassi per 100g per i solidi e 1,5g per 100ml
liquidi)
- Senza grassi (non più di 0,5 g per 100…)
……(senza zuccheri, senza zuccheri aggiunti, fonte di fibre, ad alto contenuto di proteine, a
tasso ridotto di specifica sostanza X…..
QUINDI:
Possono essere anche dichiarazioni relative a sostanze nutritive o di altro genere che
contribuiscono alla crescita, sviluppo e normali funzioni del nostro corpo. ES. “il calcio è necessario
per il mantenimento di ossa normali”.
Oppure info sulla diminuzione del rischio di contrarre la malattia. ES. “è dimostrato che la sostanza
x riduce la pressione arteriosa.”
Tutte le indicazioni sulla salute devono essere autorizzate dall’EFSA, e incluse in un elenco
consultabile.
I prodotti alimentari:
Alimenti: sostanze alimentari, prodotti alimentari e le bevande, nonche i preparati da masticare e
da succhiare come chewing gum e analoghi.
Regolamento CE 2002: Qualsiasi sostanza o prodotto trasformato, parzialmente trasformato o non
trasformato, destinato ad essere ingerito, o di cui si prevedere che possa essere ingerito, da esseri
umani. Comprese anche le bevande, gomme da masticare e acqua, intenzionalmente incorporata
negli alimenti nel corso della loro produzione preparazione o trattamento.
Dal punto di vista merceologico si definisce prodotto alimentare:
prodotto o sostanza commestibile che apporti almeno uno dei principi alimentari (protidi, glucidi,
lipidi, Sali minerali…) senza risultare dannoso per la presenza di sostanze tossiche o nocive.
(esclusi i prodotti nervini come tè caffe spezie…)
A seconda del principio nutrizionale si posono distinguere 11 categorie di prodotti alimentari:
- Prodotti glucidici: zucchero, miele,caramelle…
- Prodotti lipidici: oli, margarina,burro…
- Prodotti protidici: pesci, ristrutturanti proteici a base di soia…
dalla combinazione di questi 3 prodotti derivano tutte le altre categorie:
prodotti glucido-protidici, glucido-lipidici, ……. , prodotti quasi completi, prodotti contenenti
regolatori protettivi.
Prodotti tipici (DOP e IGP), prodotti con peculiarità protette (STG), prodotti etici, … ,
prodotti non soggetti ad alcuna disciplina
Vantaggi dei prodotti pronti per il consumatore(che vende e serve questi prodotti): ottimizzazione
dei tempi di produzione, manodopera meno specializzata e risparmio, standardizzazione della
produzione, aumento delle proposte nel menu.
Oggi possiamo trovare numerose categorie di prodotti alimentari: alimenti integrali, light, di alta
qualità, certificati, vegani….
Alcuni di questi negli ultimi anni hanno conquistato ampie quote di mercato:
- Si tratta di prodotti che rispondono a una domanda di beni che soddisfano il binomio
servizio-salute.
- Sono rivolti ad un consumatore sempre più attento al benessere fisico, alla cura della
persone e alla funzionalità dell’organismo.
Alimenti leggeri (light): prodotti alimentari a valore calorico ridotto rispetto ai loro equivalenti
tradizionali.
Le sostanza che vengono ridotte sono: grassi,alcol,zuccheri semplici,colesterolo.
Per mantenere le qualità organolettiche del prodotto bisogna aggiungere additivi: aromatizzanti,
emulsionanti, gelificanti, dolcificanti o conservanti (dato il maggior contenuto di acqua e quindi più
deteriorabili.)
La maggiore complessità produttiva del prodotto light spesso porta alla perdita di importanti
componenti come le vitamine e gli acidi grassi, indispensabili per l’alimentazione.
Per colmare i nutrienti mancati si usano:
- proteine vegetali o amidi modificati (per rimpiazzare i grassi)
Indicazione light: sono soggette alle stesse condizioni fissate per il termine “ridotto”.
Specificazione delle caratteristiche che rendono il prodotto leggero o light.
Esempi: birra light, formaggio magro, burro a ridotto contenuto di grassi, latte scremato, yogurt
magro.
A ridotto contenuto di: indicazione nutrizionale ammessa se la sostanza nutritiva è presente
con un quantitativo di almeno il 30% inferiore rispetto ad un prodotto simile. (micronutrienti in
differenza del 10%, sodio in differenza del 25%). per i prodotti a minor contenuto delle calorie.
Negli USA: gli alimenti light devono avere una riduzione delle calorie, grassi e del sale superiore a
quella indicata per il termine “a ridotto contenuto di” (50% contro il 25%).
L’indicazione light può essere apposta in relazione ai grassi solo se rispetta anche il disposto per il
minor quantitativo energetico.
(Secondo i nutrizionisti i prodotti alimentari light sono prodotti alimentari a valore calorico ridotto
rispetto ai loro equivalenti tradizionali. Le sostanze ridotte sono: grassi, alcol, zuccheri semplici,
colesterolo.)
Per mantenere le quantità organolettiche del prodotto light bisogna aggiungere additivi, quali:
Gli edulcoranti possono alterare i sapori degli alimenti e provocare un innalzamento della soglia di
percezione della sensazione dolce, inducendo il consumatore a preferire prodotti più “edulcorati”.
Un eccessivo impiego genera disturbi gastrointestinali.
Secondo il regolamento però un alimento leggero non necessariamente deve avere un potere
energetico inferiore al tradizionale. Es. del dado granulare con il 30% in meno di sale, ma con più
calorie.
Spesso la diminuzione calorica di alcuni prodotti light non giustifica il surplus di prezzo. I prodotti
leggeri possono indurre ad un consumo superiore rispetto ai convenzionali, incidendo
negativamente sulle abitudini alimentari. E’ difficile confrontare i prodotti light e normali al
momento dell’acquisto.
Vi sono poi alcune “nuove” proteine come la monellina o la taumatina, che possono essere degli
interessanti sostituti degli edulcoranti artificiali. La prima ha un sapore dolce 1500/2000 volte
superiore al saccarosio, la seconda 2000/2500 volte.
Indicazione DIET: spesso è utilizzata come sinonimo di light ma è facilmente confondibile con il
termine “dietetico”.
Dietetici sono quei prodotti destinati a consumatori che necessitano di un regime alimentare
specifico o perché hanno un “metabolismo perturbato” o perché “si trovano in condizioni
fisiologiche per cui possono trarre benefici dall’assunzione controllata di talune sostanze negli
alimenti”.
Non è possibile utilizzare il termine dietetico per i prodotti di utilizzo comune.
Dietetici: prodotti alimentari che allo scopo di rispondere all’esigenza di diete speciali, o di
completare ovvero di sostituire l’alimentazione ordinaria, subiscono uno speciale processo di
lavorazione o vengono integrati con varie sostanze…
I prodotti light non possono essere definiti dietetici. Sono dietetici i prodotti alimentari che, allo
scopo di rispondere all’esigenza di diete speciali…. Subiscono un processo speciale di lavorazione o
vengono integrati con protidi, lipidi, glucidi, vitamine, Sali minerali, o comunque con sostanze atte
a conferire particolari proprietà dietetiche. Tali prodotti devono riportare in etichetta le indicazioni
che giustificano l’uso a cui sono destinati.
La legge n580.. distingue la farina in base al tasso di “abburattamento” che indica la quantità (kg)
di farina prodotta dalla macinazione di 100kg di grano. (farina integrale, alto tasso di abb.)
Gli alimenti integrali sono più costosi di quelli raffinati perché sono ottenuti per riaggregazione
delle parti separate durante la lavorazione: ne consegue un miglioramento nutrizionale.
Alimenti fortificati: fortificare un alimento significa renderlo più nutriente senza modificarne il
contenuto energetico. Devono sussistere determinate condizioni: esistenza di gruppi di persone a
rischio per carenze nutrizionali, identificazione delle persone che ne faranno uso, verificazione
dell’efficacia…
Il ripristino di componenti perduti a causa della raffinazione, non è un intervento di fortificazione.
L’aggiunta di additivi, anche se nutrienti, non è intervento di fortificazione.
mentre:
L’uso di cereali come veicolo per apportare vari nutrienti dove vi è mancanza è fortificazione.
L’aggiunta di vitamine in un prodotto perché latente nella dieta è fortificazione.
I prodotti fortificati: sono soggetti a notifica dell’etichetta al ministero della sanità, non è richiesta
autorizzazione, non possono essere qualificati come prodotti dietetici, spetta al produttore
definirne e vantarne le caratteristiche…
Prima dei regolamenti n1924 e 1925 del 2006 la disciplina dei prodotti arricchiti era lasciata alla
libera iniziativa di ogni stato membro. Si evidenziano pertanto situazioni differenti in
considerazione delle diverse abitudini alimentari e delle condizioni climatiche dei paesi…
ES. austria->iodio / belgio->vitamina A e D / slovacchia ->ioduro di potassio e potassio iodato /
gran bretagna->vitamina A e D, carbonato di calcio, citrato ferrico di ammonio e solfato
ferroso…….
Gli alimenti più utilizzati per l’arricchimento sono: sale, margarina,sostituti del pane,
latte,farina,acqua in bottiglia…
Per tutelare il consumatore l’UE ha emanato due regolamenti comunitari: 1) relativo alle
indicazioni nutrizionali e sulla salute fornite sui prodotti alimentari
2)Sull’aggiunta di vitamine e minerali e di altre sostanze agli alimenti
- Fortificati: alimenti di cui sia stata modificata la composizione nutrizionale senza alterarne
il valore energetico.
- Arricchiti: quando nell’alimento viene aggiunto uno o più nutrienti già presenti
nell’alimento
- Supplementati: quando nell’alimento viene aggiunto uno o più nutrienti non presenti
nell’alimento.
I prodotti fortificati nel regolamento EU sono stati ricondotti ad un unico CLAIM: “contiene” +
indicazione della sostanza.
Per l’aggiunta di vitamine e Sali minerali invece si deve utilizzare la denominazione “fonte di”
Denominazione apponibile solo se il prodotto contiene una quantità significativa (almeno il 15%
della dose raccomandata).
Le vitamine e i Sali minerali sono sostanze essenziali per l’uomo. La mancanza di queste due porta
a sindromi da carenza.
Non esiste in natura un alimento che contenga tutte le vitamine o tutti i Sali minerali.
E’ molto imporante la “biodisponibilità” dell’elemento.
Le quantità necessaria di questi due è molto piccola: Sali minerali ordine del grammo,
microelementi ordine del milligrammo.
- Primo problema sulla “quantità significativa”: si possono verificare patologie per assunzioni
in eccesso.
- Secondo problema deriva dalla possibilità di aggiungere “altre sostanze”: il ministero le
divide in 1) sostanze presenti solo negli integratori alimentari come i fitosteroli. 2) sostanze
con finalità funzionali già impiegate a livello comunitario come ingredienti alimentari, come
la luteina… PERO’ dato che alcune sostanze come la luteina e il coenzima Q10
richiamano effetti sulla salute dovrebbero rientrare in altri articoli, che disciplinano le
indicazioni sulla salute o che richiamano il rischio di malattia. Ciò al fine di far seguire a
questi elementi l’iter autorizzativo più rigoroso per ottenere l’uso del CLAIM da parte
dell’EFSA. Delle 66 richieste solo 16 sono state approvate (maggio 2011).
- Terzo problema deriva dal fatto che il consumatore potrebbe essere confuso dalle
indicazioni nutrizionali, sulla salute e quelle relative alla riduzione del rischio di malattia.
- I prodotti arricchiti sono frutto di manipolazioni e trasformazioni dei prodotti tradizionali
ottenuti con processi che possono modificare sensibilmente il valore nutrizionale
complessivo (riducendone componenti di pregio e aumentando quelle di minor pregio
come aromi, edulcoranti…)
Prodotti dell’anno:
2015: Suprayn energy: primo e unico multivitaminico in caramelle gommose per adulti. Ottimo
sapore. Per una ricarica di energia quotidiana. Prezzo: 9,90.
2009: Fitness (acque fortificate): bevanda che facilita la regolazione del transito intestinale, grazie
al contenuto di fibre attive e magnesio. A base di acqua minerale, il 20% succo di frutto, basse
calorie, non contiene conservanti o coloranti. Prezzo: 1,69.
2013: acquavitamin: linea di bevande san benedetto con vitamine ed elementi funzionali
importanti per il benessere dell’organismo. 4 piacevoli gusti. Prezzo: 0,98 euro.
Il logo “prodotto dell’anno”: fondato nel 1987 in Francia, dove il logo è molto conosciuto. Si è
diffuso in tanti paesi. In italia è presente da 11 anni.
Alimenti funzionali:
L’international life science institute (ISLI) li definisce come “qualsiasi alimento o ingrediente di cui
sia stata sufficientemente dimostrata la capacità di apportare beneficio a una o più funzioni
dell’organismo, oltre agli adeguati effetti nutrizionali, in modo rilevante o per il miglioramento
dello stato di salute e benessere o per una riduzione del rischio di malattia.”
Dovrebbe regolare i processi di difesa biologica, prevenire le malattie, aiutare nel controllo delle
condizioni psicofisiche e contrastare l’invecchiamento cellulare. (alimento non integratore).
- Probiotici: contengono microorganismi vivi che forniscono benefici che vanno oltre
l’apparato nutritivo. Sono microorganismi viventi che se ingeriti sono in grado di: 1)
modulare l’equilibrio della flora batterica intestinale. 2) potenziare le difese immunitarie.
E’ diffuso soprattutto nelle grandi marche: nestlè / danone actimel / parmalat latte omega3
arrichitto con acidi grassi essenziali, vitamine E, C, B6 e calcio.
- Prebiotici: sostanze indigeribili e fermentabili con effetti benefici sulla flora intestinale (es
indulina, lattulosio…). Sono carboidrati non digeribili presenti es. nella buccia dei legumi…
che stimolano la proliferazione o l’attività di ceppi batterici colici.
- Simbiotici: combinazione probiotici+prebiotici
- Peptidi e lipidi bioattivi: vasta gamma di prodotti provenienti da pesce, carne, prodotti
lattiero caseari (es. omega 3)
- Fibre alimentari: funzione preventiva delle malattie cardiovascolari, funzioni a livello del
tubo digerente
- Estratti vegetali: intervengono sul sistema nervoso e sulle funzioni neurovegetative
(ginseng, semi…)
Il mercato globale di questi prodotti è valutato intorno a più di 100 miliardi di euro, circa l’8% del
mercato globale dell’industria agroalimentare. Settore in crescita. In italia il 17% dei consumatori
dichiarava di acquistare alimenti funzionali (2017). Il fatturato si aggirava sui 700 milioni di euro,
verso i 5,7 miliardi di euro.
** Cosa sono gli steroli e gli stanoli? Classe di composti chimici, lipidi a struttura idrofoba con una
estremità idrofila. L’UE nel 2004 ha autorizzato l’immissione sul mercato di prodotti addizionati
con fitosteroli/fitostanoli. I fitosteroli e fitostanoli sono steroli e stanoli estratti da piante e
possono essere presentati come steroli e stanoli liberi o esterifatti con acidi grassi di qualità
alimentare.
L’assunzione di 3g di steroli o stanoli vegetali porta in media ad una riduzione del 10% del
colesterolo LDL.
Questi alimenti però non possono essere consumati in piena libertà: è necessario avere
colesterolo alto (no scopo preventivo), l’ue ha stabilito che è prudente evitare l’assunzione di più
di 3g al giorno, prodotto non adatto alle donne in gravidanza o bambini sotto 5 anni, è necessario
consultare il medico se si ha il colesterolo.
Il consumatore davanti a tutti questi claim… si trova di fronte ad una informativa incompleta e
pertanto può compiere scelte erronee ovvero non pienamente consapevoli.
Curiose scadenze: miele -> dura in eterno / biscotti -> entro 2 anni dalla scadenza / affettati -> non
oltre la scandenza…
Cause di alterazione :
Metodi di conservazione: la scelta dipende dal tipo di alimento, dal tempo di conservazione e dalle
preferenze dei consumatori. Esistono metodi fisici, chimici, biologici e misti.
Finalità dei metodi di conservazione: creare condizioni sfavorevoli per l’azione enzimatica, lo
sviluppo microbico e dei microrganismi. Bloccare l’azione degli agenti atmosferici.
8) Uso delle radiazioni: effetto battericida. Si basa sulla propagazione negli alimenti di energia
ad opera di radiazioni elettromagnetiche (raggi UV, X, gamma):
-Raggi UV: poco penetranti, debole azione microbicida, in alcuni paesi utilizzati per la
conservazione di carne, pesce, acqua e latte.
-Raggi x e gamma: elevato potere penetrante. Distruggono i microrganismi degli alimenti
che in seguito al trattamento perdono la loro capacità riproduttiva.
9) Modificazione di atmosfera: obbiettivo di evitare il contatto degli alimenti con l’ossigeno, in
modo da impedire le ossidazioni. Effetto batteriostatico. Si distingono in:
-Atmosfera protetta o controllata: prodotto trattato in speciali confezioni chiuse
ermeticamente, all’interno delle quali l’aria è stata sostituita con gas inerti che non
permettono la sopravvivenza di microrganismi e insetti (azoto, anidride carbonica). CAP
(controlled atmosphere packaging) La composizione dei gas si mantiene costante nel
tempo. Viene utilizzata per conservare frutta e verdura fino a 7/8 mesi, e permette di
trovare mele e pere tutto l’anno. MAP (modified atmosphere packaging) la
composizione dei gas tende a modificarsi durante il periodo di conservazione, la
composizione dell’aria è modificata dalla respirazione del prodotto, si abbassa il tenore. Si
opera in confezioni sigillate e sature di gas come ad es. i tortellini.
-Sistema integrabile con tecniche combinate: esempio delle basse temperature, ideale per
paste fresche…
-Conservazione sottovuoto: si crea il vuoto all’interno del contenitore alimentare (si elimina
il contatto dell’aria con l’alimento), vari alimenti, può essere abbinata ad altre tecniche
(cryovac ovvero refrigerare prodotti sottovuoto).
1) Conservazione sotto aceto: proprietà legata all’acidità. Ideale per le verdure. I prodotti di
partenza potrebbero essere anche semiconservati (in quel caso salamoia).
Si possono abbinare altre tecniche come la pastorizzazione.
Si hanno modificazioni radicali delle caratteristiche organolettiche.
Aromatizzato con aceto -> acidità inferiore all’1,2%.
All’aceto o con aceto -> superiore all’1,2%
In aceto -> superiore al 2,2%
Sottaceti dovrebbero essere evitati da chi deve assumere poco sodio…
2) Conservazione sott’ olio: l’olio non ha una azione conservante diretta, funge da isolante
dall’aria isolando i microrganismi. Risulta inefficace nei confronti dei microrganismi
anaerobici (come il botulino). Va sempre abbinato ad altre forme di conservazione
(pretrattamento, come cottura, scottatura, salagione). Il prodotto finito può essere poi
pastorizzato o sterilizzato.
Gli effetti della conservazione sott’ olio sono: perdita delle sostanze nutritive, soprattutto
vitamine. Alimenti calorici, molto sodio.
3) Conservazione sotto spirito: l’alcol crea un ambiente sfavorevole allo sviluppo di germi. Es.
acquavite (es. cognac) per ciliegie, prugne, castagne, uva e altra frutta. Gusto forte, zero
vitamine.
4) Salatura: origini antichissime (cinesi, egiziani). Si fa assorbire cloruro di sodio agli alimenti
deperibili. Si basa sul potere disidratante del sale.
5) Conservazione sotto zucchero: lo zucchero impedisce l’azione di microrganismi un po’
come il sale. Dosi elevate. Si applica di solito alla frutta (sciroppata, candita, marmellata).
Aumento calorie, diminuzione vitamina C.
6) Affumicamento: esposizione di cibi al fumo generato dalla combustione lenta di
segatura/legni aromatici come faggio, quercia… E’ una tecnica antichissima, destitata a
carni pesci e formaggi.
7) Gli additivi: sono sostanze chimiche prive di valore nutritivo aggiunte ai prodotti alimentari
per svolgere determinate funzioni tecnologiche come colorare, dolcificare, conservare,
migliorare aspetto sapore profumo…
In italia più di 3000 sostanze possono essere legalmente aggiunte ai prodotti alimentari.
Sono classificati in base alla funzione. In EU devono essere autorizzati dall’EFSA. Indicati da
“E”+numero a 3 cifre che spiega la categoria (100-199 coloranti/600-699 esaltatori di
sapidità…).
Esempi: coloranti (bevande analcoliche incolori), gelificanti (budini altrimenti liquidi),
coloranti ed emulsionanti (caramelle che sarebbero traslucide e bianche, margarina)…..
Non vanno confuse con i coadiuvanti tecnologici (come i solventi impiegati nell’estrazione
di oli, non riportati in etichetta).
La normativa prevede l’utilizzo in dose non superiore a quella necessaria (quanto basta).
Non è consentito addizionare alcun additivo a: latte fresco pastorizzato, olio vergine di
oliva, yogurt al naturale, miele, zucchero, paste secche alimentari.
Aspetti negativi degli additivi: possono mascherare alimenti di qualità scadente, possono
scatenare reazioni allergiche, possono alterare il comportamento in persone
particolarmente sensibili (tartrazina, acido benzoico).
2. Si definisce nutriente:
! Qualsiasi sostanza presente in un alimento
A.
B. Qualsiasi sostanza che venga introdotta con la dieta
C. Il componente dell’alimento che viene digerito
D. Ogni componente che viene utilizzato dall’organismo
E. Un componente aggiunto all’alimento per scopi tecnologici
10. Le differenze tra individui nel valore della quota metabolica a riposo sono correlate a tutti i
fattori sotto elencati, eccetto che a:
&' Alimentazione
A.
B. Taglia corporea
C. Peso corporeo
D. Età
E. Sesso
15. Un individuo con un metabolismo basale giornaliero di 1400 kcal che svolge un’attività
fisica che comporta un TAF pari a 2,5 avrà un costo energetico dell’attività pari a:
A. 2,16 kcal/min.
B. 2,50 kcal/min.
C. 2,28 kcal/min. *-++ 8 8 901.:4,,
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17. Sulla base dei parametri forniti nella domanda precedente, si calcoli l’IMC per lo stesso
individuo.
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18. Sulla base dei dati forniti nella domanda 16 calcola il peso corporeo desiderabile
applicando la formula di Lorenz (indicare il risultato per maschi e femmine)
A. 90 maschi e 80 femmine
B. 87 maschi e 70 femmine U F
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T! 65 maschi e 60 femmine
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D. 79 maschi e 65 femmine
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23. Cosa si intende per “fattore limitante” nella composizione delle proteine?
A. L’amminoacido presente in quantità minore nell’alimentazione quotidiana
B. L’amminoacido essenziale maggiormente carente in un alimento perché limita
l’assimilazione dei nutrienti in un alimento
C. L’amminoacido essenziale che limita la composizione delle proteine a causa della
struttura chimica complessa non digeribile
D. L’amminoacido essenziale maggiormente carente in una proteina, o in una miscela di
proteine perché limita l’utilizzazione degli altri amminoacidi presenti nella costruzione
di nuove proteine per l’organismo
E. Tutte le risposte sono corrette
34. Quante kcal apporta l’assunzione di un bicchiere (125ml) di bevanda alcolica al 12% di
grado alcolico?
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35. Quale nutriente subisce l’interferenza metabolica da parte dell’alcol ingerito in eccesso? (è
ammessa più di una risposta)
A. Grassi
B. Proteine
C. Carboidrati
D.
! Vitamine
E. Sali minerali
36. Di quanto differisce il picco alcolemico dopo l’ingestione di 2 bicchieri e mezzo di vino,
rispettivamente a pasto e a digiuno?
A. 10% in più a digiuno
B. 20% in più a digiuno
C. 30% in meno a pasto
D. 40% in meno a pasto
E. 50% in meno a pasto
7
B. 4,5 kcal/g
C. 10 kcal/g
D. 9,1 kcal/g
E. 15 kcal/g
43. I prodotti alimentari che riportano la dicitura light vengono accomunati (secondo la
disciplina dell’Unione Europea
A. Ai prodotti arricchiti
B. Ai prodotti dietetici
C. Ai prodotti a “basso contenuto di” calorie, nutrienti, sali
T Ai prodotti a “ridotto contenuto di” calorie, nutrienti, Sali
D.
E. Altro (specificare)
23. Cosa si intende per “fattore limitante” nella composizione delle proteine ?
A. L’amminoacido presente in quantità minore nell’alimentazione quotidiana
B. L’amminoacido essenziale maggiormente carente in un alimento perché limita l’assimilazione dei nutrienti in
un alimento
C. L’amminoacido essenziale che limita la composizione delle proteine a causa della struttura chimica
complessa non digeribile
D. L’amminoacido essenziale maggiormente carente in una proteina, o in una miscela di proteine perché limita
l’utilizzazione degli altri amminoacidi presenti nella costruzione di nuove proteine per l’organismo
E. Tutte le risposte sono corrette
39. Considerando un soggetto adulto di 70 kg di peso corporeo, con un apporto calorico giornaliero di 2400
kcal costituito per il 12% da proteine, per il 58% da carboidrati e per il 30% da lipidi, la completa ossidazione
di questi nutrienti quanti ml di acqua produce ? (si ricorda che l’ossidazione dei carboidrati produce 0,6g di
acqua per grammo, i protidi 0,4g e i lipidi 1,07g)
A. 116,8 ml
B. 257,3 ml
C. 323,2 ml
D. 460,4 ml
E. …….. ml
49. L'assunzione di alcol in quantità superiore a quelle raccomandate (35-40 g/die per il maschio e 23-28
g/die per le donne) comporta :
A. l'eliminazione attraverso il processo digestivo
B. l'eliminazione per sudorazione
C. l'utilizzo a fini energetici
D. l'utilizzo a scopi plastici
E. l'accumulo di masse adipose
58. Indica tra i seguenti metodi quali sono utilizzati nel processo di liofilizzazione :
A. refrigerazione e concentrazione
B. surgelazione e sublimazione
C. sublimazione e affumicamento
D. disidratazione e congelamento
E. surgelazione e concentrazione
59. Quante kcal apporta l'assunzione di un bicchiere (110 ml) di bevanda alcolica al 15% di grado alcolico ?
A. 84,13
B. 90,16
C. 92,55
D. 102,32
E. 110,75
60. L'acqua è un elemento essenziale per la sopravvivenza dell'organismo umano che non tollera variazioni
superiori a :
A. 3%
B. 5%
C. 7%
D. 9%
E. 12%
62. Con riferimento ai micro e macro nutrienti, a cosa si riferisce il termine "essenziale"?
A. ad una sostanza utilizzata in via elettiva per lo svolgimento di alcune funzioni biologiche e che l'organismo
non è in grado di sintetizzare e pertanto deve essere apportato con la dieta
B. ad una sostanza utilizzata in via elettiva per lo svolgimento di alcune funzioni biologiche e che l'organismo è
in grado di sintetizzare
C. ad una sostanza fondamentale per lo svolgimento di alcune funzioni e che deriva sia dalla dieta sia dal
metabolismo interno
D. ad una sostanza utilizzata solo in via secondaria ma che deve essere apportata con la dieta perchè
l'organismo non è in grado di produrla
E. nessuna risposta è corretta
65. Quanti zuccheri raffinati dovrebbero essere assunti giornalmente, come quantità massima consentita per
una corretta alimentazione?
A. 15 grammi
B. 30 grammi
C. 50 grammi
D. 60 grammi
E. 80 grammi
69. La differenza tra congelamento e surgelazione risiede in quali dei seguenti fattori:
A. nella temperatura utilizzata
B. nella dimensione dei cristalli di ghiaccio che si formano
C. nella velocità di solidificazione
D. nelle caratteristiche che il prodotto presenta dopo lo scongelamento
E. tutte le risposte son corrette
70. Si calcoli l'IMC per un individuo di peso pari a 70 kg e con un’altezza di 178 cm:
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1. Nel sistema Alimentazione/Nutrizione sotto quale aspetto la seconda disciplina si differenzia dalla prima?
A. Rapporto con la salute
B. Selezione delle risorse disponibili per il consumo
C. Metodologie di studio
D. Dose/risposta all’introito di nutrienti ed energia al livello individuale e di popolazione
E. Valutazione della qualità degli alimenti
2. Si definisce nutriente :
A. Qualsiasi sostanza presente in un alimento
B. Qualsiasi sostanza che venga introdotta con la dieta
C. Il componente dell’alimento che viene digerito
D. Ogni componente che viene utilizzato dall’organismo
E. Un componente aggiunto all’alimento per scopi tecnologici
10. Le differenze tra individui nel valore della quota metabolica a riposo sono correlate a tutti i fattori sotto
elencati, eccetto che a :
A. Alimentazione
B. Taglia corporea
C. Peso corporeo
D. Età
E. Sesso
13. In un soggetto sedentario, un eccesso calorico di 4500 kcal comporta un aumento di massa grassa di
A. 0,1kg
B. 0,5kg
C. 1,0kg
D. 1,5kg
E. 5kg
15. Un individuo con un metabolismo basale giornaliero di 1400 kcal che svolge un’attività fisica che
comporta un TAF pari a 2,5 avrà un costo energetico dell’attività pari a:
A. 2,16 kcal/min.
B. 2,50 kcal/min.
C. 2,43 kcal/min.
D. 2,28 kcal/min.
E. 1,89 kcal/min
16. Sulla base dell’applicazione della formula di Harris-Benedict si calcoli il dispendio energetico di un
individuo di sesso maschile, età 35 anni, peso 65 kg, altezza 170cm, impiegato (LAF=1,55)
A. 2136,12
B. 2431,17
C. 2515,78
D. 2533,92
E. ………
17. Sulla base dei parametri forniti nella domanda precedente, si calcoli l’IMC per lo stesso individuo
A. 22,09
B. 21,15
C. 20,69
D. 20,38
E. 22,49 (in base ai dati che abbiamo nella formula precedente, FARE I CALCOLI)
18. Sulla base dei dati forniti nella domanda 16 calcola il peso corporeo desiderabile applicando la formula di
Lorenz (indicare il risultato per maschi e femmine)
A. 90 maschi e 80 femmine
B. 87 maschi e 70 femmine
C. 65 maschi e 60 femmine (in base ai dati che abbiamo nella formula precedente, FARE I CALCOLI)
D. 79 maschi e 65 femmine
E. 70 maschi e 60 femmine
23. Cosa si intende per “fattore limitante” nella composizione delle proteine ?
A. L’amminoacido presente in quantità minore nell’alimentazione quotidiana
B. L’amminoacido essenziale maggiormente carente in un alimento perché limita l’assimilazione dei nutrienti in
un alimento
C. L’amminoacido essenziale che limita la composizione delle proteine a causa della struttura chimica
complessa non digeribile
D. L’amminoacido essenziale maggiormente carente in una proteina, o in una miscela di proteine perché limita
l’utilizzazione degli altri amminoacidi presenti nella costruzione di nuove proteine per l’organismo
E. Tutte le risposte sono corrette
34. Quante kcal apporta l’assunzione di un bicchiere (125ml) di bevanda alcolica al 12%di grado alcolico ?
A. 84,13
B. 90,16
C. 102,32
D. 110,75
E. …………
35. Quale nutriente subisce l’interferenza metabolica da parte dell’alcol ingerito in eccesso ? (è ammessa più
di una risposta)
A. Grassi
B. Proteine
C. Carboidrati
D. Vitamine
E. Sali minerali
36. Di quanto differisce il picco alcolemico dopo l’ingestione di 2 bicchieri e mezzo di vino, rispettivamente a
pasto e a digiuno ?
A. 10% in più a digiuno
B. 20% in più a digiuno
C. 30% in meno a pasto
D. 40% in meno a pasto
E. 50% in meno a pasto
39. Considerando un soggetto adulto di 70 kg di peso corporeo, con un apporto calorico giornaliero di 2400
kcal costituito per il 12% da proteine, per il 58% da carboidrati e per il 30% da lipidi, la completa ossidazione
di questi nutrienti quanti ml di acqua produce ? (si ricorda che l’ossidazione dei carboidrati produce 0,6g di
acqua per grammo, i protidi 0,4g e i lipidi 1,07g)
A. 116,8 ml
B. 257,3 ml
C. 323,2 ml
D. 460,4 ml
E. …….. ml
43. I prodotti alimentari che riportano la dicitura light vengono accomunati (secondo la disciplina dell’Unione
Europea)
A. Ai prodotti arricchiti
B. Ai prodotti dietetici
C. Ai prodotti a “basso contenuto di” calorie, nutrienti, sali
D. Ai prodotti a “ridotto contenuto di” calorie, nutrienti, Sali
E. Altro (specificare)
58. Indica tra i seguenti metodi quali sono utilizzati nel processo di liofilizzazione :
A. refrigerazione e concentrazione
B. surgelazione e sublimazione
C. sublimazione e affumicamento
D. disidratazione e congelamento
E. surgelazione e concentrazione
59. Quante kcal apporta l'assunzione di un bicchiere (110 ml) di bevanda alcolica al 15% di grado alcolico ?
A. 84,13
B. 90,16
C. 92,55
D. 102,32
E. 110,75
60. L'acqua è un elemento essenziale per la sopravvivenza dell'organismo umano che non tollera variazioni
superiori a :
A. 3%
B. 5%
C. 7%
D. 9%
E. 12%
62. Con riferimento ai micro e macro nutrienti, a cosa si riferisce il termine "essenziale"?
A. ad una sostanza utilizzata in via elettiva per lo svolgimento di alcune funzioni biologiche e che l'organismo
non è in grado di sintetizzare e pertanto deve essere apportato con la dieta
B. ad una sostanza utilizzata in via elettiva per lo svolgimento di alcune funzioni biologiche e che l'organismo è
in grado di sintetizzare
C. ad una sostanza fondamentale per lo svolgimento di alcune funzioni e che deriva sia dalla dieta sia dal
metabolismo interno
D. ad una sostanza utilizzata solo in via secondaria ma che deve essere apportata con la dieta perchè
l'organismo non è in grado di produrla
E. nessuna risposta è corretta
65. Quanti zuccheri raffinati dovrebbero essere assunti giornalmente, come quantità massima consentita per
una corretta alimentazione?
A. 15 grammi
B. 30 grammi
C. 50 grammi
D. 60 grammi
E. 80 grammi
69. La differenza tra congelamento e surgelazione risiede in quali dei seguenti fattori:
A. nella temperatura utilizzata
B. nella dimensione dei cristalli di ghiaccio che si formano
C. nella velocità di solidificazione
D. nelle caratteristiche che il prodotto presenta dopo lo scongelamento
E. tutte le risposte son corrette
70. Si calcoli l'IMC per un individuo di peso pari a 70 kg e con un’altezza di 178 cm:
A. 22,09
B. 21,15
C. 20,69
D. 20,38
E. 18,16
65) L’introduzione di 50 Kcal giornaliere in meno rispetto al fabbisogno comporta :
54) il regime alimentare per ridurre il peso prevede l’adozione di un decifit di 700-
1000 Cal al giorno. Questo comporta una perdita di peso settimanale di :
- 0,5-1,0 kg
- 01-0,5 kg
- 1-2 kg
- 2,1-2,3 kg
- maggiore di 4 kg
46) cosa c’è alla base della prima piramide alimentare (1992)?
- pane, cereali, riso e pasta
41) quali tra i seguenti metodi sono utilizzati nel processo di liofilizzazione
- surgelazione e sublimazione
39) in quale bevanda alcolica sono significativamente presenti composti minori con
particolari effetti funzionali ?
- nella birra
- nel vino
- nei liquori
- nella vodka
- nella grappa
37) quando si parla di etichettatura alimentare, i claim basati sulla riduzione dei
rischi di malattia sviluppo o salute dei bambini :
- possono essere autorizzati dai singoli paesi in seguito a parere positivo
dell’ EFSA
31) Un individuo con metabolismo basale giornaliero do 1600 Kcal che svolge
un’attività fisica che comporta un Taf pari a 1,8 avrà un costo energetico dell’attività
pari a :
- 2,16 Kcal/min
- 2,50
- 2,43
- 1,99
- 1,86
30) Si calcoli IMC per individuo di peso pari a 90 Kg e con altezza di 175 cm
- 29,39
15) Il seven country study condotto dagli studiosi Keys e White evidenziò
- la stretta correlazione tra la dieta e lo stile di vita, come fattori determinanti di
rischio per le malattie cardiovascolari
13) Sulla base dei dati forniti nella domanda 12 calcola il peso corporeo
desiderabile applicando la formula di Lorentz
- 65 maschi e 60 femmine
8) Un indicazione nutrizionale è:
- Un indicazione che afferma, più o meno esplicitamente, che il prodotto
alimentare possiede proprietà benefiche legate al valore energetico e/o al
contenuto nutrizionale