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CLASSE QUARTA
Questi cambiamenti, causati da una rivoluzione sociale, politica ma anche umana, hanno
modificato radicalmente il modo di mangiare della specie umana. Se pensiamo che un
contadino del ‘500 aveva una dieta composta prevalentemente da legumi, cereali, poca
carne, poco pesce secco, ci rendiamo conto dei cambiamenti avvenuti in questi secoli in
termini di qualità e quantità.
La descrizione della dieta di una famiglia di un qualsiasi bracciante agricolo della fine del
XVIII secolo in Inghilterra è piuttosto illustrativa:
_ Pane 510/600
_ Carne 75/97
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_ Burro 21/23
_ Formaggio 32/48
_ Zucchero 10
Tot. Kcalorie circa 2226
Come si vede una dieta del genere era assolutamente inadeguata ad un lavoro pesante,
come era quello del bracciante agricolo, inoltre era carente di alcune vitamine
fondamentali per il buon funzionamento dell’organismo.
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Per soddisfare pienamente questi bisogni è però necessario conoscere i meccanismi che
regolano l’assunzione di cibo, in modo tale che possano essere appresi fin dalla più tenera
età, diventando così un bagaglio consolidato a livello individuale.
Esistono appositi istituti come gli Istituti Nazionali della Nutrizione (INN) che hanno il
compito di rilevare l’evoluzione dei consumi alimentari della popolazione, evidenziando gli
squilibri e cercando di individuare quelle linee guida necessarie per la buona salute della
popolazione in generale.
Etichettatura
Tutti i prodotti alimentari confezionati devono possedere un’etichetta che deve
comprendere:
1. il nome e l’indirizzo del produttore
2. la quantità in grammi o in chilogrammi per ogni confezione
3. gli ingredienti e possibilmente anche la loro composizione analitica riferita a 100
grammi di sostanza
4. eventuali conservanti, coloranti, addensanti, ecc. e altri additivi particolari
5. il loro potere calorico sempre riferito a 100 grammi
6. la data di scadenza e/o di confezione, meglio se entrambe
7. le modalità di conservazione
8. le modalità migliori per l’utilizzo
9. eventuali perdite di peso dovute a essiccamento
10. il codice a barre
L’acqua per esempio che è uno dei costituenti principali degli organismi è formata da :
11,1% di H e da 88,9% di O;
I glucidi sono formati da :
44,4% di C, 6,2% di H, 49,4% di O ;
I protidi da:
53% di C, 7% di H, 22% di O, 16% di N, 1% di S e 0,1% di P;
I lipidi da:
76% di C, 12% di H, 11% di O, 0,2% di N, 1% di S e 0,3% di P.
Sono altresì presenti ioni inorganici importantissimi per la funzionalità degli organismi:
Na sodio
K, potassio
Mg magnesio
Ca calcio
Cl cloro
Inoltre sono presenti altri elementi che intervengono in percentuali bassissime nei processi
fisiologici, da soli o legati ad altre molecole:
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Mn manganese
Fe ferro
Co cobalto
Cu rame
Zn zinco
Bi bismuto
Al alluminio
V volframio
Mo molibdeno
I iodio
Si silicio
Sn stagno
Ni nichel
Cr cromo
F fluoro
Esistono diete di ogni tipo e per ogni necessità; ogni dieta, anche quella di un individuo
normalissimo, deve essere studiata per quel particolare individuo.
Per elaborare una dieta bisogna tenere conto di vari fattori che riguardano l’individuo in
termini di:
altezza, sesso, età, malattie, gravidanza, allattamento, ecc.
metabolismo
capacità a digerire o meno alcuni alimenti
stile di vita: se pratica o meno sport; se svolge un lavoro pesante o no, ecc.
ambiente in cui vive
paese in cui vive
disponibilità di alimenti
tradizioni alimentari
Ecc.
Una volta valutati tutti questi aspetti si deve elaborare una dieta che segua alcune semplici
linee guida:
1. Adeguata distribuzione dei principi nutritivi
2. Varietà degli alimenti
3. Giusta quantità
4. Giusta distribuzione giornaliera.
La dieta equilibrata:
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Tenere presente la piramide degli alimenti che contempla alla base frutta e verdura, poi
pane e cereali, ancora più in alto carni, uova e legumi, poi uova e latticini, infine grassi
e dolciumi.
Elaborare la razione giornaliera secondo la seguente suddivisione calorica:
- colazione del mattino 25%
- pranzo 40%
- cena 35%
sul totale delle calorie necessarie
Nel caso di bambini in età scolare è bene suddividere le precedenti razioni introducendo
uno spuntino verso le ore 10/10.30 e la merenda verso le ore 16.
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microclimatico, per quanto concerne temperatura, umidità, luce; devono inoltre essere
inaccessibili agli insetti e ai roditori.
Tipi di mensa
Mense per collettività aperte
Le collettività aperte sono dette quelle nelle quali viene somministrato un solo pasto, cioè
una sola parte della razione giornaliera di alimenti. E’ questo il caso della refezione
scolastica e delle mense aziendali. In pratica viene somministrato 1/3 del fabbisogno
giornaliero di calorie e alimenti.
Questo tipo di mensa deve tenere conto di molti fattori in quanto i fruitori possono essere
persone che, poiché appartengono a strati svariati della popolazione :
hanno una dieta già di per sé equilibrata fuori della mensa, in tal caso quest’ultima
completa una situazione di per sé positiva;
hanno una dieta carente per quantità o qualità, in tal caso il pasto in mensa deve
servire ad integrare e riequilibrare una situazione non buona.
In questi casi un questionario approfondito sulle abitudini alimentari dei vari fruitori può
essere utile per determinare il tipo di approccio.
Mense per collettività chiuse dove viene somministrata la globalità della razione
giornaliera.
Un altro aspetto legato alle mense può essere anche quello di educare dal punto di vista
alimentare chi non possiede una dieta corretta.
Nelle collettività chiuse il problema si pone in termini differenti; infatti viene somministrato
l’intero fabbisogno giornaliero pertanto bisogna tenere conto di alcuni fattori:
flessibilità della razione, soprattutto nelle comunità giovanili, che tenga conto delle
differenze di età e di sviluppo corporeo;
possibilità di integrazioni alla razione principale;
appetibilità dei cibi;
varietà dei cibi proposti
Con particolare riguardo alle collettività aperte di giovani (scuole, università, ecc.) bisogna
tenere conto:
1. della situazione fisiologica degli organismi in accrescimento e della loro età
2. del fabbisogno calorico
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3. della quantità e qualità dei cibi consumati fuori dell’ambiente comunitario
4. della composizione chimica degli alimenti
5. della parte edibile degli alimenti
6. delle tecniche di cottura
7. del prezzo.
Nelle mense aziendali di fabbriche o uffici (aperte) dobbiamo tenere conto delle seguenti
finalità:
a) di ordine biologico per fornire al lavoratore l’equivalente di ciò che consumerebbe a
casa, in modo quantitativamente adeguato
b) di ordine integrativo per fornire al lavoratore eventuali principi nutritivi che non vengono
assorbiti nell’ambito dei pasti a casa
c) di ordine economico, per fornire un pasto adeguato con una modica spesa
d) di ordine igienico, per fornire cibi igienicamente adeguati e genuini, al fine di evitare
tossinfezioni, infezioni, infestazioni, disturbi digestivi, ecc.
Dal punto di vista qualitativo risulta indispensabile una equilibrata distribuzione dei diversi
componenti della dieta, secondo le linee guida dettate dei LARN
Dal punto di vista organizzativo le mense possono essere suddivise in :
Refettorio tradizionale, dove i fruitori si portano da casa il cibo e lo consuma in un
locale messo a disposizione dalla organizzazione. Questo tipo di mensa può portare
carenze di tipo igienico e di dieta insufficiente.
Refettorio con cucina, dove almeno i primi piatti possono essere scaldati
Refettori con distributori automatici di vivande; se curati dal punto di vista igienico
possono essere una buona alternativa ai precedenti.
La mensa senza cucina, dove i cibi sono portati da un ristorante esterno; adatta per
uffici e piccole società.
La mensa con cucina, che è la più gradita e sicuramente la più corretta dal punto di
vista alimentare, perché i piatti sono caldi, preparati al momento
Altri tipi di alimentazione possono essere quelli riferiti all’esercito, agli equipaggi delle navi
e negli ospedali. Quest’ultima infatti è legata ad un complesso di problemi di natura
economica, sociale, tecnologica e medica che richiedono conoscenze specifiche degli
aspetti psicologici oltre che nutritivi dei malati.
L’illuminazione artificiale deve essere tale da non dare la formazione di ombre e ogni
lampada dovrà dare a ogni posto di lavoro una luce di 30/50 lux; nei posti da disegno
50/100 lux.
Nei luoghi scolastici deve esserci un naturale ricambio di aria dato dall’apertura delle
finestre illuminanti e da quelle del corridoio; il ricambio di aria deve possibilmente avvenire
durante l’intervallo.
Il riscaldamento deve far sì che si ottenga una temperatura di 16/18 C o e può attuarsi con
sistemi centralizzati; nelle piccole scuole si possono anche adottare sistemi di
riscaldamento localizzati.
Particolare cura deve essere data al banco scolastico e alla sedia che devono essere
costruiti in modo tale da non provocare distorsioni della colonna vertebrale dell’allievo,
perciò il banco deve essere della giusta altezza, a secondo dell’età dei ragazzi, e il sedile
deve essere anatomico con lo schienale che deve giungere all’altezza dell’angolo inferiore
della scapola ( ¼ della statura) e deve essere lievemente inclinato all’indietro.
L’orario delle lezioni deve essere programmato tenendo conto che ad ogni età scolare
corrisponde un tempo di attenzione continuata, che è di 15 min. per un bambino di 6-7
anni, di oltre 20 min. per uno di 7-10, di oltre 30 min. per uno di 10-12; per età maggiori si
arriva fino a 40 min. di tempo massimo. L’applicazione totale può però arrivare a 3, 3 e
mezzo, 4 ore rispettivamente.
Il rendimento migliore si ha alla fine della prima ora e durante la seconda, ma diminuisce
progressivamente durante le ore seguenti. Dopo di che si giunge alla fatica fisiologica, con
calo dell’attenzione e della capacità di concentrazione.
Anche la profilassi scolastica delle malattie non infettive riveste una particolare
importanza, infatti esistono alcune malattie che si contraggono durante il periodo
scolastico e che possono lasciare segni per tutta la vita; esse sono:
o La scoliosi o incurvamento laterale della colonna vertebrale, che consiste in una
deformazione del delicato scheletro dei bambini conseguente a posture scorrette,
soprattutto sui banchi di scuola; Questa alterazione insorge facilmente nei soggetti
gracili con tendenza al rachitismo, causato anche da cattiva alimentazione, oltre
che da banchi non adatti.
o La miopia che si determina spesso per errate posizioni dell’occhio rispetto al libro o
quaderno, costringendo l’occhio ad un esagerato sforzo di accomodazione; la
miopia può essere causata da un banco non adatto, da illuminazione insufficiente,
da posizione errata durante la scrittura e la lettura, da caratteri di stampa non adatti
all’età scolare (troppo piccoli ); bisogna tenere presente che i ragazzi devono tenere
gli occhi ad una distanza di 30-35 cm. dal quaderno.
o L’astenopia che rappresenta il semplice affaticamento degli occhi ed è
caratterizzata da bruciore, lacrimazione, cefalea. E’ sempre causata da eccessivo e
prolungato lavoro, svolto in condizioni di illuminazione scadente.
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Norme di profilassi
E’ particolarmente importante la profilassi delle malattie infettive, essendo le scuole un
ambiente che favorisce il contagio; essa si basa sulla profilassi diretta e indiretta.
1. La denuncia
2. L’isolamento
3. La disifestazione o la disinfezione.
La profilassi indiretta può essere:
1. Immunitaria (vaccinoprofilassi e sieroprofilassi)
2. Chemioprofilassi
3. Educazione sanitaria e medicina preventiva.
E’ ovvio che le misure profilattiche che si devono attuare nella scuola e nelle comunità
infantili in genere sono del tutto simili a quelle che si attuano nella società, ma essendo la
scuola un luogo di particolare aggregazione, sia per la quantità che per la quantità degli
individui, le misure atte a prevenire le malattie devono essere attuate con maggior
attenzione che al di fuori della scuola.
In particolare nelle scuole e nelle comunità dove sono serviti pasti è necessario un
controllo della qualità del cibo, sia per evitare infezioni e tossinfezioni, sia per integrare
qualitativamente e quantitativamente il cibo per quegli allievi che non hanno una adeguata
alimentazione nell’ambito della famiglia.
Norme di sicurezza
Per quanto riguarda la sicurezza nell’ambiente scolastico bisogna tenere conto delle
diverse età, quindi la sicurezza deve avere valenze differenti a secondo che si tratta di
scuola elementare, media o superiore. Possiamo però tracciare alcune linee fondamentali
comuni a tutti gli ordini:
L’impianto elettrico deve essere fatto da personale esperto secondo le norme CEI
(Comitato Elettrico Italiano).
Dove esistono laboratori che prevedono l’uso del gas, l’impianto deve essere fatto
secondo le norme CIG ( Comitato Italiano Gas).
Non devono esistere finestre con spigoli vivi.
Non devono esistere finestre con davanzali troppo bassi per evitare rischi di caduta,
soprattutto quando si tratta di bambini.
Non devono esistere gradini improvvisi, tali da provocare cadute.
Anche i locali adibiti a palestra devono rispettare le norme per questo tipo di ambiente.
I locali devono essere giornalmente lavati con detergenti antisettici
I servizi igienici devono essere sempre disinfettati e lavati
L’acqua a disposizione dei ragazzi deve essere potabile.
Tutti gli esercizi pubblici che somministrano cibi o bevande sono sottoposte a
controllo in base alla legge 287/91
Appartengono alla categoria dei pubblici esercizi di somministrazione di alimenti e
bevande: Bar – Ristoranti – Chioschi;
I sopraccitati pubblici esercizi sono distinti nelle seguenti tipologie:
Tipologia A esercizi di ristorazione – (ristoranti, pizzerie, fast food);
Tipologia B esercizi per la somministrazione di bevande – (bar e
chioschi);
Tipologia C esercizi di cui alle lettere A e B in cui la somministrazione
di alimenti e bevande viene effettuata congiuntamente ad attivit di
trattenimento e svago, in sale da ballo , sale da gioco, locali notturni,
stabilimenti balneari ed esercizi similari.
Tipologia D esercizi di cui alla lettera B in cui esclusa la
somministrazione di bevande Alcoliche di qualsiasi gradazione.
Legge n. 287 del 25-8-1991;
D.M. 564/92 e DM 534/94 (sorveglianza dei locali)
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Piani di lavoro mensili, settimanali e giornalieri per le operazioni di pulizia e di
preparazione dei pasti, per l'acquisto e lo stoccaggio degli alimenti.
Esistono dei protocolli per la pulizia dei locali, per la preparazione dei pasti e per l’acquisto
e lo stoccaggio degli alimenti: bisogna tenere presente alcuni concetti fondamentali, ripresi
dalla teoria dell’ottimizzazione, concetti che in sintesi possono essere riassunti come
segue:
Max benefici
Min costi
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Criteri generali sull’organizzazione del lavoro in una collettività e per la gestione
delle mense; rapporti col personale; orario di lavoro
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Con particolare riguardo per l’organizzazione e la gestione di mense, è necessario tenere
presente tutta una serie di passaggi, il cui fine ultimo è quello di fornire ai potenziali fruitori
tutti i principi necessari per una sana e corretta alimentazione ad un prezzo conveniente,
mantenendo altresì elevate condizioni igienico-sanitarie.
Vediamo in dettaglio quali sono le condizioni alle quali deve attenersi il gestore di una
mensa; egli infatti deve:
Inoltre, poiché spesso le mense spesso sono gestite in modo imprenditoriale, esse devono
anche:
7. Fornire al gestore un adeguato ritorno finanziario che gli permetta di pagare i fornitori i
dipendenti e mantenere se stesso.
Per gestire quindi una mensa collettiva bisogna che siano presenti i seguenti fattori:
A. Fattore fisico-ambientale ( i locali e le attrezzature )
B. Fattore umano ( i dipendenti )
C. Fattore fornitori
Siano disponibili locali adeguati, ben arieggiati, salubri e con spazio sufficiente
Siano disponibili attrezzature (frigoriferi, forni, piani cottura, ecc.) moderne, ben tenute ,
efficienti e a norma
Tutti gli impianti ( gas, luce, aerazione, ecc.) siano a norma, in accordo con le leggi del
paese.
Siano rispettate tutte le normative di tipo igienico .
Siano controllati dal punto di vista igienico (libretto sanitario) e seguano costantemente
le norme igieniche fondamentali, come usare cuffiette per i capelli, ecc. (vedi fotocopie
allegate)
Siano rispettati i contratti collettivi di lavoro.
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(c) I potenziali fruitori in termini numerici
(d) I potenziali fruitori in termini di età
(e) La loro disponibilità finanziaria
(f) Eventuali preferenze dovute a tradizioni e piatti tipici
(g) Eventuali preferenze dovute a religione
(h) Eventuali preferenze che risultano da un questionario
(i) Casi particolari di malattie e/o allergie
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Riepilogando possiamo dire che per attuare economie su scala si deve:
Utilizzare prodotti regionali
Utilizzare prodotti di stagione
Limitare l’uso della carne e del pesce con sostituzioni equivalenti
Utilizzare i coefficienti di scarto nella scelta di due alimenti equivalenti dal punto
di vista del valore alimentare
Tenere conto delle disponibilità dei fruitori
Tenere conto del lavoro dei fruitori ( un conto è una dieta per studenti
universitari un altro è per operai che fanno lavori pesanti)
Programmare gli acquisti su periodi lunghi di tempo che consente di contrattare
con i fornitori
Assicurare i fornitori della fedeltà in cambio della diminuzione del prezzo e della
qualità costante
Cambiare il fornitore che non rispetta gli accordi
Per quanto riguarda i rapporti col personale e l’orario di lavoro esistono dei contratti
collettivi di lavoro che stabiliscono i principi ai quali sia il datore di lavoro sia i lavoratori
devono attenersi.
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