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Per prima cosa: cosa si intende per "corretta alimentazione"?

Al giorno d'oggi, queste due parole hanno, per così dire, conquistato le prime pagine di riviste, le facciate di
giganteschi cartelloni pubblicitari , e addirittura dei titoli deL telegiornale! "NUOVISSIMO BISCOTTO! ACCORRETE,
GOLOSO E PER TUTTI COLORO CHE SEGUONO UNA CORRETTA ALIMENTAZIONE" gridano i non troppo simpatici
spot, spesso e volentieri interrompendo anche il film che stavi guardando. Oppure, "IMPASTICCATI DI QUESTI
PERFETTI INTEGRATORI , CHE UNITI AD UNA CORRETTA ALIMENTAZIONE TI FARANNO PERDERE 5 KG IN UNA
SETTIMANA!" affermano le brillanti scritte nei giornali che trovi spesso e volentieri in farmacie e parafarmacie, e
ancora, "ECCO UN ESEMPIO DI CORRETTA ALIMENTAZIONE, CE NE PARLA IL NOSTRO SPECIALISTA PINCO PALLINO"
esorta la conduttrice dell'edizione serale del Tg. E questi sono solo alcuni esempi, di come quei due tanto
acclamati vocaboli ora godano di un incredibile risonanza, quasi "di un'ottima reputazione". Questo perchè?
Perchè, al di la delle scemenze degli integratori e dei biscotti, seguire un giusto modello alimentare non è solo
incredibilmente utile per avere la pancia piatta e quindi sentirsi delle divinità greche in costume, ma è a dir poco
indispensabile per godere a lungo di un ottimo stato di salute ed evitare perciò malattie dovute a una dieta
squilibrata e malsana. Arrivati a questo punto però, cosa significa "corretta alimentazione"? Facciamo un
esempio, per nulla casuale, in quanto su di esso sono stati anche effettuati degli studi: poniamo a confronto due
sedicenni maschi di altezza media, un metro e 70\75, peso intorno ai 70 kg, entrambi giocatori di basket con
allenamento 2\3 volte alla settimana, con la sola differenza che uno è americano, che quindi seguirà la dieta
anglosassone, e l'altro spagnolo, e che quindi mangerà secondo i principi del modello alimentare mediterraneo.
La domanda è questa: chi dei due, andondo molto a fondo, gode di un migliore stato di salute? Risposta, l'iberico,
e non si sta dicendo ciò perchè si è contro per qualche assurdo motivo all'altro, ma per via di alcune dfferenze
sostanziali tra i due regimi alimentari.

I piatti più comuni all'interno dell'anglosassone, pertanto consumati almeno 4\5 volte alla settimana sono
hamburger e patatine fritte, il classico menù del MC che tutti almeno una volta avranno assaggiato,tuffando le
ultime in piccole confezioni di salse dolciastre e oleose tracannando nel mentre coca cola dal bicchierone unto.
Squisito nell'immediato ma tutt'altro che sensazionale per la salute, in quanto il panino, tostato nel burro o nello
strutto, grassi animali insidiosi per l'organismo, è fatto o di carne di vitello, molto pesante e abbastanza grassa,il
cui consumo dovrebbe avere una singola cadenza settimanale, o di carne di pollo fritta rifritta e strafritta in oli
particolari che da usati potrebbero avere lo stesso aspetto dell'olio per motori, non molto allettanti, immagino.
Inoltre, anche la bevanda marroncina dall'inconfondibile sapore è tutto meno che ottima per il corpo, in quanto
molto zuccherina e perciò calorica. Il tutto, sintetizzato in tre esempi facilmente comprendibili, sta a significare
che quella anglosassone è una dieta dove abbonda il consumo di grassi animali saturi, come il burro, di bevande
particolari in sostituzione dell'acqua e di salse piuttosto elaborate, il tutto per velocizzare i tempi di preparazione.

All'interno della dieta mediterranea, invece, quella di cucinare è una tradizione insostituibile, e perciò si presta
molta più cura e attenzione alla preparazione dei piatti, forti anche della incredibile varietà degli ingredienti
disponibili. Ma non è questo il punto, in quanto, rispetto al precedente regime alimentare, cambiano proprio i
puntoi cardine: niente burro o strutto, o meglio, se ne usano pochi e raramente, solo in rare occasioni per piatti
salati e a volte per piatti dolci, cosa che sta passando di moda in quanto prendono il sopravvento i vari oli di semi,
meglio se di arachidi. La pasta è il primo piatto per eccellenza, ma a volte, se abbinato ad un secondo piatto
oppure ad un legume, si mangia anche il pane. Il tutto però, in quantità inferiore rispetto a quella riguardante
verdura e frutta, spessissimo mangiate crude e solo con un filo d'olio e un pizzico di sale. Ricchissime di vitamine
e poco o per niente caloriche, infatti, sono alla base della piramide alimentare di questo modello, che, grazie a
numerosi studi che ne dimostrano l'efficenza non solo nel mantenere uno stato di salute ottimo, ma anche nel
prevenire malattie come l'infarto del miocardio e l'ictus, causate da un alimentazione squilibrata come quella dei
paesi anglofoni, è stata recentemente eletta patrimonio dell'umanità dall'unesco. Ma vediamo meglio i vari
passaggi, analizzando anche la nuova piramide alimentari, messa a punto sulla base di questa dieta.
Base: Frutta e ortaggi, ricchissimi di vitamine e fibre. Consumo: 5\6 volte al giorno

Livello 1: Pane, pasta, patate, ovvero carboidrati complessi che sono la principale fonte di energia. Consumo: 4\5
volte al giorno

Livello 2: Condimenti, ovvero oli e grassi, ovvero lipidi. Consumo: 2\3 volte al giorno

Livello 3: Latte, formaggi e yogurt, ovvero lattici. Consumo: 1\2 porzioni al giorno

Livello 4: Carne, pesce, uova e legumi, ovvero la principale fonte di proteine. Consumo: 1\2 volte al giorno

Livello 5: Dolci, vino e birra, gli alimenti meno fondamentali della dieta. Consumo: 1 volta al giorno

I principi nutrienti

Carboidrati: macronutrienti con funzione energetica, i carboidrati sono le principali riserve del nostro corpo.
Bistrattati come pochi, tra l'influencer e la dietologa di turno che fanno a gara a chi li rimuove completamente
dalla dieta per primo, facendo inoltre cattiva e falsissima pubblicità alla cugina del fratello del marito, questi
dovrebbero costituire la quota predominante dell'apporto calorico giornaliero, tra il 55 e il 65 per cento. Il venti
per cento di questi dovrebbe essere di tipo semplice, ovvero monosaccaridi e disaccaridi, contenuti nella frutta
(pesche, albicocche e banane) e nel miele l'ottanta per cento di questi dovrebbe essere di tipo complesso, ovvero
oligosaccaridi (alcuni monosaccaridi) e polisaccaridi(più monosaccaridi), ed essi sono contenuti nei legumi come
farro, riso, orzo e mais e ovviamente nelle patate. Attenti! prima le patate si criticavano non per il fatto che queste
erano non salutari, ma per la pastella e l'olio in cui erano fritte!

Proteine: macronutrienti con funzione strutturale ed energetica, queste sono le impalcature che costituiscono
tutte le strutture del nostro corpo. Ultimamente di tendenza prenderle in polvere, cosa non sbagliata ma poco ci
manca, in quanto assumerle con l'alimentazione è senz'altro la scelta migliore, esse devono costituire il 15\20 per
cento dell'apporto calorico giornaliero. sono presenti in maggiore quantità all'interno degli alimenti di origine
animale, e ciò incita erroneamente le persone che hanno optato per una dieta vegana a rimuoverle
completamente dall'alimentazione , cosà sbagliatissima, in quanto, soprattutto nelle prime fasi dello sviluppo, è
fondamentale assumere tutti e 8 gli amminoacidi essenziali, che sono appunto gli anellini che vanno a formare la
proteina. Esse sono maggiormente presenti, oltre che nella carne e nel pesce, anche in legumi, cereali e noci.

Lipidi: macronutrienti con funzione energetica, sono insieme ai carboidrati la principale riserva energetica. Anche
questi ritenuti responsabili della pancetta e quindi tagliati senza criterio, in realtà sono importantissimi, in quanto
contribuiscono a mantenere una buona pelle anche durante l'invecchiamento e i grassi insaturi, ovvero gli olii
vegetali, abbassano il livello di colesterolo nelle vene. Perciò gli insaturi sono utili, ma da consumere in quantità
ridotte, come l'omega 3, mentre i saturi, come i grassi animali, presenti nella dieta anglosassone in quantità
talvolta spropositate, contribuiscono all'aumentare del colesterolo nelle arterie, provocando se usati in maniere
sconsiderata, l'infarto del miocardio.

Vitamine: importantissime, in quanto svolgono la funzione regolatrice, regolando una serie di reazioni
metaboliche, esse sono notoriamente presenti in frutta e verdura, differenziandosi in due categorie: idrosolubili,
ovvero non accomulabili nell'organismo e doverose da assumere ogni giorno con l'alimentazione, come la B e la H
e liposolubili, ovvero introdotte tramite i grassi alimentari e accumulabili nel fegato.

Acqua e Sali minerali: Anch'essi contribuenti alla funzione regolatrice, i sali minerali sono gli artefici delle
regolazione delle reazioni che liberano energia all'interno del nostro corpo, partecipando inoltre ai processi
cellulari per la costruzione di denti e ossa. L'acqua è, invece, indispensabile alla vita, ma di questo ci imbottiscono
già alle elementari. più precisamente infatti, questa deve essere introdotta in quantità di due litri al giorno, in
quanto non c'è una specie di pozzo dove l'organismo può prenderla.

Fibra: esercitante la funzione regolatrice, essa si trova specialmente in vegetali e alimenti come legumi, e a
seconda che sia solubile o no in acqua, si divide appunto in insolubile e solubile. Regolarizzatrice proprio poichè
controlla le funzioni intestinali. è sconsigliata per questo a chi ha problemi di intestino sensibile. Inoltre,
l'alimento più ricco di fibra è senz'altro la crusca.
Nella dieta mediterranea, i grassi consumati sono prevalentemente insaturi, ovvero vegetali, come il famosissimo
olio d'oliva, molto calorico ma anche ricco di benefici, in quanto contribuisce alla formazione delle ossa, abbassa
il livello di colesterolo nel sangue e riesce a mantenere una buona pelle anche durante l'invecchiamento

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