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I carboidrati
La biosintesi del lattosio avviene nella ghiandola mammaria durante la lattazione e prevede la
trasformazione di glucosio in lattosio.
Questo processo richiede l'intervento di quattro enzimi e due cofattori. Il glucosio può essere
trasformato in galattosio, mannosio, fruttosio, e saccarosio (canna da zucchero).
L'amido, lo zucchero maggiormente presente nella dieta giornaliera, viene sintetizzato all'interno
delle cellule vegetali. A questo processo prendono parte tre enzimi: l'ADP-glucosio pirofosforilasi,
l'amido sintasi e l'enzima ramificante dell'amido.
4. Digestione dei carboidrati alimentari
I glucidi alimentari, che includono l'amido (cereali, legumi, patate), il lattosio (∼ 50g/L latte
vaccino) e il saccarosio (frutta) vengono digeriti in più fasi e in vari compartimenti dell'apparato
digerente.
Fase orale
Fase pancreatica
Fase intestinale
CATABOLICHE
ANABOLICHE
Gluconeogenesi (sintesi di glucosio),
Glicogenosintesi (sintesi di glicogeno).
Oltre al glucosio, l'organismo può metabolizzare anche galattosio, fruttosio e mannosio, tutti glucidi
che si trovano normalmente negli alimenti.
La glicolisi è una via metabolica attraverso cui il glucosio, uno zucchero a 6 atomi di C, viene
ossidato a 2 molecole di piruvato, un composto a 3 atomi di C.
L'energia liberata viene conservata sottoforma di ATP e NADH. La glicolisi può essere divisa in 2
fasi:
Per ogni molecola di glucosio, vengono consumate 2 molecole di ATP nella fase preparatoria e ne
vengono prodotte 4 nella fase di recupero.
7. Reazione 1
Il glucosio viene attivato per le successive reazioni mediante fosforilazione a livello del suo atomo
di C-6 per formare glucosio-6-fosfato (G6P).
Il glucosio libero può attraversare la membrana dell'epatocita, mentre il G6P resta nella cellula e
viene metabolizzato.
Gli ioni Mg 2+, importanti per l'attività catalitica dell'esochinasi, schermano le cariche negative dei
gruppi fosfato α e β dell'ATP.
Ciò rende il gruppo fosfato γ più suscettibile all'attacco nucleofilo da parte del gruppo -OH del
glucosio.
Il glucosio lega l'enzima e determina un cambio conformazionale di questo che favorisce il legame
con il secondo substrato Mg-ATP.
8. Reazioni 2 e 3: conversione del glucosio 6-fosfato a fruttosio 6-fosfato e successiva
fosforilazione a fruttosio 1,6-bisfosfato
Reazione 2
Reazione 3
L'enzima è sottoposto a una complessa regolazione allosterica. La sua attività aumenta quando
l'ATP diminuisce o quando i suoi prodotti di demolizione, ADP e AMP, si accumulano.
Reazione 4
Il fruttosio 1,6 bisfosfato viene scisso in due diversi triosi fosforilati: gliceraldeide 3-fosfato (un
aldoso) e il diidrossiacetone fosfato (un chetoso):
Reazione 5
Il diidrossiacetone fosfato, uno dei due prodotti dell'aldolasi, viene rapidamente e reversibilmente
convertito in gliceraldeide 3-fosfato:
Con questa reazione termina la fase preparativa della glicolisi con la produzione di due molecole di
gliceraldeide 3-fosfato.
10. Reazione 6: ossidazione della gliceraldeide 3-fosfato a 1,3-bisfosfoglicerato
Reazione 6
Inizia con questa reazione la fase di recupero energetico della glicolisi. Entrambe le molecole di
gliceraldeide 3-fosfato formate nella fase preparatoria entrano in questa fase.
Durante la prima tappa della fase di recupero energetico il gruppo aldeidico della gliceraldeide 3-
fosfato viene ossidato e viene aggiunto un gruppo fosfato:
Reazione 7
La fosforilazione a livello del substrato coinvolge enzimi solubili ed intermedi. Quella accoppiata
alla respirazione, invece, coinvolge enzimi legati alla membrana e gradiente di protoni
transmembrana.
12. Reazione 8: isomerizzazione del 3-fosfoglicerato in 2-fosfoglicerato
Reazione 8
La reazione consiste nello scambio reversibile del gruppo fosfato tra il C-2 e il C-3 del glicerato:
3-fosfoglicerato ⇆ 2-fosfoglicerato
1. un gruppo fosforico legato a un residuo di istidina della mutasi viene trasferito all'-OH in C-
2 del 3-fosfoglicerato formando il 2,3-bisfosfoglicerato;
2. il gruppo fosforico in C-3 viene trasferito allo stesso residuo di istidina. Si forma così il 2-
fosfoglicerato e l'enzima fosforilato viene rigenerato.
Reazione 9
L'enolasi catalizza la rimozione reversibile di una molecola di H2O dal 2-fosfoglicerato per formare
fosfoenolpiruvato (PEP):
2-fosfoglicerato ⇆ fosfoenolpiruvato
Reazione 10
Il piruvato viene prodotto nella sua forma enolica che tautomerizza rapidamente e non
enzimaticamente nella forma chetonica più stabile a pH 7.
Bilancio:
Glucosio + 2 ATP+ 2 NAD+ + 4 ADP + 2Pi → 2 piruvato + 2 ADP+ 2 NADH +2H+ + 4 ATP + 2
H2O
Regolazione:
Il piruvato prodotto dalla glicolisi viene trasportato dal citosol nella matrice mitocondriale grazie al
trasportatore mitocondriale del piruvato.
La reazione di ossidazione è irreversibile, il gruppo carbossilico -COOH viene rimosso dal piruvato
sottoforma di una molecola di CO2 e i due atomi di carbonio che restano diventano il gruppo
acetilico dell'acetil-CoA. Il NADH formato in questa reazione trasporta due elettroni mediante la
catena respiratoria all'ossigeno. Sono necessarie due reazioni di decarbossilazione ossidativa per
ossidare completamente una molecola di glucosio. La reazione è catalizzata dal complesso
enzimatico della piruvato deidrogenasi.
3. Piruvato deidrogenasi
Il complesso della piruvato deidrogenasi è costituito da 3 enzimi a cui sono associate 2 proteine con
funzioni regolatrici:
In aereobiosi, il piruvato prodotto dalla glicolisi entra nel mitocondrio e viene convertito in acetil-
CoA attraverso 5 tappe:
1. la piruvato deidrogenasi (E1) forma idrossietil-TPP: l'atomo C-2 del piruvato viene legato
alla TPP di E1 come gruppo idrossietilico, mentre l'atomo C-1 viene rilasciato sottoforma di
CO2;
2. la piruvato deidrogenasi (E1) catalizza anche l'ossidazione del gruppo idrossidietilico a
gruppo acetilico;
3. la diidrolipoil transacetilasi (E2) catalizza il trasferimento del gruppo acetilico al CoA
formando acetil-CoA;
4. la diidrolipoil deidrogenasi (E3) riossida l’acido lipoico di E2 utilizzando una molecola di
FAD (coenzima di E3) che si riduce a FADH2;
5. il FADH2 viene riossidato a FAD da una molecola di NAD+ che si riduce a NADH.
5. Ciclo di Krebs
L'acetil-CoA prodotto dalla piruvato deidrogenasi viene completamente ossidato in una serie di
reazioni note come ciclo di Krebs (ciclo dell'acido citrico o ciclo degli acidi tricarbossilici, Figura
7). Viene definito anche metabolismo terminale in quanto rappresenta il punto di convergenza dei
processi catabolici dei carboidrati, dei lipidi e delle proteine. Il ciclo di Krebs:
6. Fosforilazione ossidativa
La fosforilazione ossidativa ha inizio con l'ingresso degli elettroni nella catena di trasporto degli
elettroni chiamata catena respiratoria.
Essa è formata da una serie di trasportatori di elettroni che sono per lo più proteine integrali di
membrana e 20 gruppi prostetici capaci di accettare o donare elettroni.
Citocromi;
Proteine ferro-zolfo;
Ubichinone o coenzima Q (un chinone idrofobico).
8. I citocromi
I citocromi sono proteine che hanno come gruppo prostetico il gruppo eme contenente ferro che
trasporta elettroni.
L'atomo di ferro nel gruppo eme può assumere stati di ossidazione Fe2+ e Fe3+.
Nei mitocondri ci sono tre classi di citocromi (a, b e c) che differiscono per il tipo di legame che
instaurano con il gruppo eme.
Nei citocromi di tipo a e b, il gruppo eme è legato non covalentemente alle proteine. Il gruppo eme
del citocromi di tipo c è invece legato covalentemente attraverso residui di cisteina.
I citocromi di tipo a e b (e alcuni di tipo c) sono proteine integrali della membrana mitocondriale
interna.
Il citocromo c dei mitocondri è una proteina solubile che si lega alla superficie esterna della
membrana mitocondriale interna.
9. Le proteine Ferro-zolfo
Le proteine ferro-zolfo (Fe-S) sono proteine che prendono parte a reazioni Redox in cui viene
trasferito un elettrone alla volta, utilizzando variazioni dello stato di ossidazione dei loro atomi di
ferro.
In queste proteine, il ferro è associato ad atomi di zolfo inorganico o di residui di cisteina della
proteina o ad entrambi.
semplici in cui un atomo di ferro è coordinato con 4 atomi di zolfo di catene laterali di
residui di cisteina;
molto complesse contenenti da 2 a 4 atomi di ferro.
Nelle proteine ferro-zolfo di Rieske, l'atomo di ferro è coordinato con due residui di istidina e non
di cisteina.
10. Ubichinone (Coenzima Q)
Questa molecola è liposolubile perciò può diffondere lungo il doppio strato lipidico della membrana
mitocondriale interna.
trasferimento all'ubichinone di uno ione idruro dal NADH e di un protone proveniente dalla
matrice
Il complesso II o succinato deidrogenasi (Figura 11) contiene l'unico enzima del ciclo di Krebs
legato alla membrana mitocondriale interna.
Tale complesso riceve elettroni dal coenzima Q, un trasportatore a due elettroni, e li cede al
citocromo c, un trasportatore a un elettrone mediante il ciclo Q.
Al trasferimento di elettroni è associato il rilascio di quattro protoni nello spazio intermembrana che
contribuiscono a generare il potenziale di membrana necessario alla fosforilazione ossidativa
dell'ATP.
Il Complesso IV o citocromo ossidasi contiene due citocromi di tipo a (a e a3) e due proteine rame-
zolfo (CuA, CuB, Figura 12).
Tale complesso trasferisce elettroni dal citocromo c ridotto all'ossigeno che si riduce ad H2O.
Al passaggio di elettroni è accoppiato il pompaggio di protoni (H+) dalla matrice allo spazio
intermembrana.
L'ATP sintasi è un grande complesso enzimatico della membrana mitocondriale interna (Fig. 13).
Possiede 2 domini funzionali F0 e F1 e catalizza la conversione di ADP e Pi in ATP. F0 è formata da
3 diverse subunità (a,b,c), attraversa la membrana e funziona da canale per il passaggio di H+. F1 è
composta da 5 diverse subunità (3 α, 3 β, γ, δ, ε), sporge nella matrice e ciascuna subunità β
contiene il sito catalitico per la sintesi di ATP. Le subunità β possono assumere 3
diverse conformazioni interconvertibili: β-ADP (la subunità β è associata a ADP e Pi), β-ATP (la
subunità β catalizza la sintesi di ATP) e β vuota (la subunità β rilascia ATP).
Modello della catalisi rotazionale: la forza motrice provoca la rotazione della subunità γ che entra
in contatto in successione con ciascuna coppia αβ. Ciò produce una modificazione conformazionale
cooperativa nelle 3 subunità che consente il legame alternativo ad ADP + Pi, ATP, o rilascio di
ATP.
16. Modello chemio-osmotico
L’energia che si libera durante il trasporto degli elettroni (e-) è conservata pompando protoni (H+)
dalla matrice verso lo spazio intermembrana.
Quando una coppia di e- viene trasferita dal NADH ai complessi I, III e IV, sono pompati nello
spazio intermembrana 10 H+.
Quando una coppia di e- viene trasferita dal FADH2 ai complessi III e IV sono pompati nello spazio
intermembrana 6 H+.
L'energia che si genera dal rientro di 4 H+ attraverso l'ATP-sintasi è sufficiente per la sintesi di 1
molecola di ATP (3 H+ per far ruotare F0 e 1 H+ per far entrare Pi).
Dalla riossidazione di 1 mole di NADH e di 1 mole di FADH2 si producono 2,5 e 1,5 moli di ATP,
rispettivamente.
La membrana mitocondriale interna è impermeabile alle specie cariche, perciò sono presenti sistemi
di trasporto che portano ADP e Pi nella matrice e ATP nel citosol.
Quando la concentrazione di ATP aumenta, la velocità del trasporto degli elettroni e della
fosforilazione ossidativa diminuiscono.
Quando la concentrazione di ATP diminuisce la velocità del trasporto degli elettroni e della
fosforilazione ossidativa aumentano.