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2022
Le cisterne, quindi, non sono tutte equivalenti tra di loro: possono essere cis, mediali e trans.
Esiste pertanto una polarizzazione strutturale biochimica e funzionale: i diversi compartimenti
non sono identici tra loro, poiché hanno una diversa composizione molecolare a seconda della
funzione che svolgono.
Ad esempio, gli enzimi all’interno delle cisterne sono diversi a seconda della posizione della cisterna,
in modo funzionale a catalizzare specifiche reazioni; l’enzima assolve quindi a funzioni diverse a
seconda della porzione della cisterna in cui si trova.
Funzioni
L’ADG svolge la funzione di modificazione e smistamento di proteine e lipidi che arrivano dal RE.
o Parziale proteolisi – parziale taglio enzimatico che elimina alcune porzioni delle pre-
proteine (prodotte nella loro forma inattiva), in modo tale da renderle attive.
GLICOSILAZIONE
SOLFATAZIONE
Si tratta di un’altra modificazione che avviene sulle catene polisaccaridiche: consiste nell’aggiunta di
gruppi solfato (SO2) alle catene polisaccaridiche. Questa modificazione avviene nella porzione trans
del ADG e porta alla formazione dei glicosamminoglicani solfati, tra cui Condroitinsolfato,
Eparansolfato e Cheratansolfato.
La solfatazione porta a cariche negative perché i gruppi tendono a caricarsi negativamente. Daranno
quindi una connotazione anionica alla molecola, grazie alla quale saranno in grado di legare molte
molecole di acqua attraverso legami ionici.
Per questo motivo, i glicosamminoglicani solfati si trovano soprattutto nella matrice extracellulare
dei tessuti connettivi e avranno un ruolo importante nella regolazione del turgore nella matrice e
nei tessuti.
Non tutti i glicosamminoglicani sono solfati: quelli che lo sono, ricevono i gruppi solfato nel ADG.
PROTEOLISI
La proteolisi consiste nel taglio enzimatico che elimina alcune porzioni della proteina. Questi enzimi
vengono sintetizzati in una forma indicata come pre/pro-enzima, che corrisponde alla loro forma
inattiva. Infatti, molti enzimi sono prodotti secondo una sequenza che dà origine a una proteina che
non è ancora attiva e che necessita del taglio proteolitico per essere attivata.
La sfingomielina (fosfolipide con sfingosina al posto del glicerolo) e i glicolipidi si trovano nelle
membrane e si formano a partire dalla ceramide (sfingosina + catena di acido grasso).
Nell’ADG avvengono delle reazioni che portano all’aggiunta del gruppo di testa polare: in un caso,
viene aggiunto il gruppo di fosforilcolina a dare sfingomielina; nell’altro caso vengono aggiunte
catene più o meno brevi di zuccheri che porteranno alla formazione di glicolipidi semplici –
celebrosidi, uno o pochi residui di zuccheri attaccati alle catene –, o complessi – gangliosidi,
possono presentare molecole di acido sialico che portano cariche negative.
Le cariche negative sono importanti anche nella repulsione tra molecole. Ad esempio, negli eritrociti,
la presenza di gruppi di acido sialico impedisce l’adesione delle membrane, favorendo lo scorrimento
e impedendo la formazione di intasamenti.
I residui di acido sialico sono anche presenti sulla superficie delle cellule che migrano, essendo in
stretta associazione con altre cellule. I residui negativi sulla faccia di entrambe le cellule favorisce lo
scorrimento delle cellule e funziona come un sistema antiaderente.
Trasporto di molecole
Come abbiamo visto, l’ADG è costituito da compartimenti che sono tra loro separati, e che
accolgono in modo sequenziale le molecole provenienti dal RE nel CGN. Queste molecole verranno
poi smistate dal TGN e indirizzate verso i vari destini possibili.
Il trasferimento vescicolare avviene anche in direzione retrograda da ADG a RE per bilanciare alcune
proteine funzionali nel RE, che quindi devono tornare al RE perché in parte devono essere
modificate nel ADG per raggiungere la loro funzione nel ADG, mentre altre svolgono una funzione
nel riconoscimento di altre proteine che devono essere trasportate.
Riassumendo:
La via secretoria è stata dimostrata attraverso l’uso di amminoacidi marcati con elementi radioattivi,
che vengono inclusi nelle proteine da sintetizzare. Bloccando il sistema a tempi diversi si nota come
le marcature si trovano in compartimenti diversi. Slide 20.
MICROTUBULI
Citoscheletro
Caratteristiche
I MT sono elementi del citoscheletro della cellula e sono dei polimeri di forma a tubo.
I MT sono il substrato che viene utilizzato per facilitare lo spostamento delle vescicole del RE e
dell’ADG. Infatti, quando il loro trasferimento è direzionato, le vescicole non “galleggiano” nel
citosol, ma sono veicolate lungo i binari formati dai microtubuli.
Tra le vescicole e i MT ci sono i motori molecolari: si tratta di proteine che si spostano lungo i
microtubuli, caricandosi i cargo rappresentati dalle vescicole. Queste proteine possono caricare
anche altri organuli, come i mitocondri.
Esistono anche due proteine motrici: la chinesina e la dineina. Queste due proteine differiscono
tra loro nella direzionalità del movimento:
• La chinesina consuma ATP spostandosi nella direzione verso l’estremo +, ed è quindi
responsabile del trasferimento di vescicole dal TGN verso la membrana o verso gli endosomi
(lisosomi) e dal CGN verso RE (flusso retrogrado). Trasferimenti in uscita dall’ADG.
• La dineina si sposta verso l’estremo -, ed è quindi responsabile del trasferimento di vescicole
dal RE all’ADG e dall’esterno della cellula all’ADG. Trasferimenti in entrata nell’ADG.
ORGANIZZAZIONE E LOCALIZZAZIONE
Questa loro localizzazione è mantenuta grazie al fatto che le cisterne sono ancorate al citoscheletro
attraverso delle proteine di membrana che, sulla superficie citosolica, agganciano i MT o le proteine
ad essi associate. Queste proteine che mediano il legame con il citoscheletro e tra le membrane a
livello del ADG si chiamano golgine e GRASP: sono proteine di membrana che si trovano a livello
della membrana dell’ADG che, ribadiamo, hanno un ruolo importante nel garantire il
posizionamento dell’organulo all’interno della cellula e il fatto che le cisterne sono impilate tra loro
a formare il dittiosoma.
Le golgine invece mediano anche la fusione delle vescicole alla membrana del ADG.
Trasporto intracellulare
Due versanti affacciati: RE di uscita, da cui emergono le vescicole che gemmano, e CGN, dove
vanno a fondersi queste vescicole.
Verde: Proteina di membrana che ha un dominio luminale e un dominio citosolico.
A Y: Proteine transmembrana che funzionano da recettori. Legano le proteine solubili presenti nel
lume, in modo da impacchettarle in vescicole per poi essere trasportate all’ADG o al RE.
Rivestimento: complessi proteici che vanno ad addossarsi alla membrana del RE o dell’ADG durante
la formazione delle gemme.
COP
Le vescicole che mediano il trasporto tra RE e ADG sono rivestite dalle COP, cioè da delle proteine
di rivestimento.
Le COP sono dei complessi proteici (coatomeri) che si legano in modo selettivo ad una o all’altra
membrana – a seconda della loro natura –, e hanno una duplice funzione:
• Partecipano alla selettività del cargo – cioè a concentrare determinati cargo nelle vescicole che
si stanno formando;
• Contribuiscono alla curvatura della membrana – funzione strutturale nel favorire la curvatura
della membrana, che porta alla formazione della gemma, e quindi della vescicola.
Analizziamo la sequenza di tappe che portano alla formazione dei rivestimenti di COP1 e il trasporto
delle vescicole.
alla membrana;
o I dimeri p23 e p24 interagiscono sul lato citosolico con ARF1-GDP, inducendone una
modificazione grazie alla presenza di una proteina GEF (trasferisce nucleotidi, già
incontrata nei pori nucleari), che scambia GDP con GTP.
o La proteina ARF1 viene così attivata nella sua forma ARF1-GTP;
o Nella forma solubile (ARF1-GDP), la codina è interna alla struttura globulare; quando
viene attivata in ARF1-GTP, la codina viene a presentarsi sulla superficie della molecola.
In altre parole, cambiando conformazione, la catena all’N-terminale si allunga.
o In questo modo, la codina – che ha caratteristiche anfipatiche – entra in contatto e si
In altre parole, l’inserimento in membrana del coatomero è mediato dal legame con il dimero
p23-p24 e dall’interazione con la proteina GEF1. Questa proteina attacca il GDP, liberando
la catena ARF1-GTP con la componente anfipatica, la quale, con la componente idrofobica,
va a inserirsi all’interno della membrana.
Questo inserimento in membrana della ARF1-GTP produce un reclutamento dei coatomeri
(complessi proteici che vanno a formare il rivestimento) dal lato citosolico e una concentrazione
del cargo, che si va a concentrare al di sotto dei coatomeri.
• Per aggiunta progressiva di complessi molecolari, la membrana cambia forma e si forma la
vescicola che, attraverso un processo di fissione, si stacca dalla membrana di origine e sarà libera
nel citosol.
• Nel citosol, i motori molecolari la catturano e la trasportano verso il RE.
• Quando si forma la vescicola, la gemma presenta un determinato rivestimento, poi quando si
fonde con membrana di destinazione il rivestimento non c’è più.
• Quando la vescicola si è formata e si è staccata dalla membrana di origine, entra in contatto
con ARF1-GAP123 che attiva ARF1, promuove l’idrolisi di GTP a GDP e un ulteriore cambio
conformazionale che riporta ARF1 nella sua forma solubile (citosolica) legata al GDP, e si stacca
dalla membrana. Questo era l’elemento collante attorno a cui si era formato il coatomero, quindi
tutto il complesso di proteine che formava il rivestimento si stacca. In questo modo, la vescicola
si libera dal rivestimento e può andare a fondersi con la membrana.
Il processo che porta alla formazione di queste vescicole e al trasferimento di materiale attraverso
le vescicole dal RE all’ADG e viceversa prevede diversi step, che riguardano la selezione delle
molecole da trasportare, la formazione della gemma e del suo rivestimento, la migrazione delle
vescicole grazie alle proteine motrici e al citoscheletro che fa da substrato, e infine la fusione delle
vescicole sulla membrana target.
Il sistema di smistamento è molto indirizzato, per cui nelle vescicole verranno racchiuse le molecole
che vanno a un determinato target. Ci sono quindi dei segnali di indirizzamento per le vescicole.