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BIOCHIMICA
Le molecole biologiche sono i costituenti di base delle cellule. La maggior parte sono macromolecole cioè
polimeri ad alto peso molecolare derivati dall’unione di più molecole organiche (monomeri). Comprendono :
● glucidi
● lipidi
● proteine
● acidi nucleici
Proteine 75
Lipidi 12,5
Glucidi 5
Acidi nucleici 5
FUNZIONE:
● energetica
● strutturale →esempio: chitina: scheletro
esterno degli artropodi: insetti, crostacei (ruolo
strutturale) o cellulosa
● informazionale o di riconoscimento
STEREOCHIMICA DEGLI ZUCCHERI
I due enantiomeri della gliceraldeide sono stati scelti come composti di
riferimento per classificare i monosaccaridi.
Amido: è il polisaccaride di riserva dei vegetali ed è costituito solo da molecole di glucosio organizzate in 2 tipi
di polimeri:
1. Amilosio = presenta solo legami alfa 1,4 ( legame lineare tra il carbonio 1 e il
carbonio 4)
2. Amilopectina = presenta sia legami alfa 1,4 sia legami alfa 1,6 (ogni volta in cui è
presente questa tipologia di legame si presenta una ramificazione).
La grande differenza che si va ad incontrare tra le due tipologie di polimeri avviene nel
momento in cui di deve andare a curare la glicemia: l’amilosio è lineare e spesso si ripiega,
così facendo e non permette una digestione facile ed immediata a differenza
dell’amilopectina che essendo ramificata permette un’azione più efficiente da parte degli enzimi e quindi un
aumento più sostanziale della glicemia.
La glicemia (livello di glucosio nel sangue) quindi è maggiore nel caso si assuma più amilopectina e minore nel
caso si assuma più amilosio.
Altri fattori che influenzano la glicemia sono: la tipologia di cottura, la qualità degli ingredienti ecc.
Cellulosa: polisaccaride con funzione strutturale; i legami all’interno sono beta 1,4 e non sono degradabili
dall’uomo.
Glicogeno: polisaccaride più importante di riserva negli animali e quello che ritroveremo più frequentemente; i
legami sono alfa 1,4 e alfa 1,6 nei punti di ramificazione (numero maggiore di ramificazioni rispetto
all’amilopectina) il che facilita la demolizione della molecola stessa.
È più funzionale rispetto al glucosio grazie al minor impatto riguardante la
pressione osmotica e si deposita a livello dei muscoli scheletrici e a livello
del fegato. Possiede un cuore proteico di Glicogenica che permette l’inizio
della formazione del polimero.
2. I Lipidi
I lipidi sono un gruppo eterogeneo di composti accomunati da proprietà chimico-fisiche come l’insolubilità in
acqua (sono idrofobici) e la solubilità in solventi organici apolari.
Le funzioni:
- Di deposito: funzione energetica e protettiva (trigliceridi o grassi)
- Strutturali: compongono le membrane cellulari (fosfolipidi)
- Precursori di molecole con funzione bio regolatoria o di composti biologicamente attivi: coinvolti in
funzioni regolatori e nella trasduzione del segnale a livello cellulare (colesterolo, alcuni acidi grassi,
ecc.) ovvero comunicazione tra le cellule.
16 : 0 si legge 16 con 0
16 = numero di atomi di carbonio
0 = numero di doppi legami presenti nella molecola
Per l’assegnazione delle lettere greche si parte dal carbonio alfa riconosciuto come l’atomo che porta il gruppo
carbossilico e poi si continua in maniera regolare.
L’ultimo per convenienza è chiamato con l’ultima lettere dell’alfabeto greco
Per l’assegnazione dei numeri arabi si parte dal carbonio 1 riconosciuto come l’atomo che forma il gruppo
carbossilico e si prosegue in maniera regolare.
Gli acidi grassi possono essere:
- Saturi: tra gli atomi di carbonio vi sono solo legami singoli (portano alla configurazione cristallina)
- Insaturi: tra gli atomi di carbonio possono presentarsi legami doppi (16 : 3); tra quelli insaturi se
abbiamo più di un doppio legame viene chiamato polinsaturo se ne ha solo uno invece monoinsaturo.
Negli acidi grassi naturali il doppio legame ha configurazione cis (la configurazione cis conferisce alla catena
un’angolazione in corrispondenza del doppio legame) ovvero non presentano rotazioni a differenza di quelli
trans (possono ruotare e portano in maniera maggiore all’ingrassamento), e non sono mai coniugati ovvero
non si ha mai la presenza di due doppi legami alternati da uno singolo.
omega 6 o n-6 = è la stessa cosa e si riferisce al primo doppio legame partendo dalla
prima estremità metilica ovvero dall’opposto del gruppo funzionale carbossilico. Omega 6
identifica una classe di molecole che possiedono caratteristiche simili.
Fosfolipidi
Comprendono i glicerofosfolipidi e gli sfingofosfolipidi e sono la classe più importante dei lipidi strutturali. I
glicerofosfolipidi sono esteri del glicogeno con due acidi grassi a
lunga catena in posizione 1 e 2 e con l’acido fosforico in posizione
3 che lega un composto polare che può variare.
Sono molecole anfipatiche:
- La porzione polare è caratterizzata dall’acido fosforico e
dal gruppo idrofilico stesso
- La porzione apolare è caratterizzata dai due acidi grassi
Il C2 è asimmetrico quindi, esistono 2 isomeri ottici o enantiomeri (L e D); i composti naturali appartengono alla
serie L.
Steroidi
Il più importante e quello che analizziamo è il colesterolo (cho).
Il colesterolo è un costituente delle membrane cellulari abbondante
soprattutto nella guaina mielinica alla quale conferisce proprietà isolanti ma
non ha alcun significato a livello energetico poiché l’uomo non ha le capacità
per demolirlo; Inoltre è un precursore di sostanze biologicamente attive:
ormoni steroidei, sali biliari e vitamina D.
3. Le Proteine
Il legame tra gli amminoacidi è un legame covalente di tipo peptidico che avviene tra il gruppo carbossilico di
un amminoacido e il gruppo amminico dell’altro (N – H) (vi è una perdita di una molecola di h20).
È un legame di tipo plantare, è un legame con un parziale doppio legame (40%) che fa in modo che sia più
corto di un legame singolo ma più lungo di un doppio legame. Essendo parzialmente un doppio legame è rigido
e quindi non si può avere nessun tipo di rotazione.
Siccome giace su un piano si dice che è di carattere plantare; un
polipeptide è di conseguenza un susseguirsi di piani che possono
ruotare attorno al C alfa.
Abbiamo tre differenti catene di amminoacidi: oligopeptide (fino a
20 aa), polipeptide (da 20 a 100 aa) e proteine (sopra i 100 aa). È una classificazione per comodità ma non
essenziale da sapere.
La struttura Primaria:
E’ una catena lineare di amminoacidi codificata geneticamente ovvero la struttura completa e precisa è già
presente nel DNA.
La struttura Secondaria:
Si riferisce alla disposizione spaziale della catena polipeptidica o di una parte di essa e prende in considerazione
lo scheletro della catene senza considerare le catene R che sono rivolte verso l’esterno.
La struttura alfa-elica
In questa tipologia di struttura la catena ruota intorno ad un asse centrale
regolarmente a modi elica mantenendo una distanza coperta per effettuare un
giro intorno all’asse di 3,6 aa.
La struttura è stabilizzata da legami a ponte idrogeno tra il gruppo C=O di un aa
e il gruppo N-H del quarto aa che segue nella catena polipeptidica. E’ una
struttura stabile in quanto le catene laterali R degli aa sono orientate verso
l’esterno e quindi non interferiscono.
Una proteina può avere diverse porzioni con strutture ad a-elica e strutture beta
(parallele e anti parallele), raccordate da zone ad andamento apparentemente
disordinato.
La struttura Terziaria:
Consiste nel ripiegamento tridimensionale della catena polipeptidica. La
stabilizzazione della struttura avviene con la formazione di legami tra le catene
laterali degli amminoacidi.
Diventano importanti le catene laterali poiché compiono legami e permettono
la stabilizzazione
In queste tipologie di proteine l’esterno è tutto polare quindi può stare in un
ambiente acquoso mentre all’interno rimangono le parti idrofobe.
Sono coinvolti per la stabilizzazione:
- legami deboli (interazioni elettrostatiche, interazioni idrofobiche,
legami a ponte idrogeno, forze di van der Waals)
La struttura Quaternaria:
Fino alla struttura secondaria si parla di una sola catena polipeptidica mentre da
quella quaternaria si parla di un’interazione tra 2 o più catene polipeptidiche dette
anche subunità.
I legami che stabilizzano questa struttura sono legami deboli (legami ponte a
idrogeno, legami ionici, interazioni idrofobiche).
Il gruppo eme:
L’eme è una struttura organica formata dalla protoporfirina IX a cui è legato lo ione ferroso (Fe++).
Il ferro del gruppo eme rimane sempre di tipo 2+ anche nel momento in
cui si lega con l’ossigeno poiché nel caso in cui diventasse 3+ non avrebbe
la caratteristica fondamentale di legare con l’ossigeno.
quando si lega si ha un’ossigenazione.
La mioglobina (mb)
È una proteina coniugata globulare formata da una sola catena
polipeptidica (globina) e da una porzione non proteica (gruppo eme).
Il ripiegamento della struttura crea una cavità di natura idrofobica in cui
alloggia il gruppo eme detta “tasca idrofobica dell’eme”.
Una mioglobina permette il trasporto di una molecola di ossigeno.
(parte polare all’esterno e apolare all’interno permettendo la creazione
della tasca gruppo eme idrofobica)
Funzioni:
- Trasferire l’ossigeno dell’emoglobina all’interno dei mitocondri nel complesso enzimatico della
matrice (sulla membrana interna chiamata catena respiratoria formata da 4 complessi); in tutti gli
effetti rende più efficiente e veloce il trasferimento di ossigeno
- Deposito di ossigeno (O2) all’interno della fibra muscolare che viene rilasciato poi nel momento in
cui la pressione e la presenza dell’ossigeno sarà bassa.
L’emoglobina (Hb)
È una proteina coniugata tetramerica: 4 subunità ciascuna
composta da una globina e da un eme.
La principale forma di emoglobina nell’adulto è la HbA1
formata da 2 catene alfa e 2 catene beta uguali a coppie; la
parte rosa in figura è il gruppo eme.
Funzioni:
- Trasporto dell’ossigeno dai polmoni ai
tessuti
- Azione tampone sul PH del sangue
- Trasporto dell’anidride carbonica dai
tessuti ai polmoni
Sotto: pressione parziale di ossigeno espressa in millimetri di mercurio (oltre il 30 è tutta al 100% la
mioglobina ossigenata)
Si ottiene una
curva di forma
sigmoidale o a
esse italica.
METAEMOGLOBINA
● Si parla di metaemoglobina quando lo ione Fe2+ va incontro ad un processo di ossidazione
trasformandosi in Fe3+. Nell’uomo adulto circa l’1,7% della HbA è in questa forma.
● Nel globulo rosso c’è un sistema polienzimatico che riduce la metaemoglobina.
CARBOSSIEMOGLOBINA
● L’Hb lega fortemente il monossido di Carbonio (CO), con un’affinità che è più di 200 volte superiore a
quella dell’O2.
● Il CO si lega al Fe2+ ed impedisce il legame dell’O2.
● Il CO ostacola il rilascio di O2 dalle subunità dell’Hb.
● Se la % di Hb legata a CO supera il 50% dell’Hb totale ho un’intossicazione letale.
ENZIMI
Gli enzimi sono catalizzatori biologici capaci di accelerare le reazioni senza modificare la loro costante di
equilibrio.
A+B ⇄ P
Gli enzimi partecipano alla reazione ma non vengono né consumati né modificati in modo permanente.
Avvengono delle modificazioni piccole. Gli enzimi hanno un'elevata specificità ed efficienza.
Enzima catalizza la reazione in modo tale che reagisca un solo isomero.
Esempio: piruvato e lattato viene prodotto un solo acido lattico (tipo L???) → catalizzatore inorganico si
possono avere delle reazioni in modo più veloce (es: aumento della temperatura)
ENZIMA COENZIMA
invariato alla fine del processo Modificato alla fine del processo, deve essere
ritrasformato nella forma originale (se voglio rifare la
reazione devo portarlo allo forma originale)
ISOENZIMI
Sono enzimi che catalizzano la stessa reazione, ma differiscono per localizzazione tissutale (o subcellulare) o
per proprietà cinetiche o di regolazione.
Es. lattato deidrogenasi (LDH) catalizza una reazione reversibile di ossidoriduzione. E’ formata da 4 subunità, le
subunità possono essere di tipo M o H: Muscolo scheletrico Miocardio M H
La Vmax (velocità massima) è la quantità di substrato che una quantità fissa di enzima è in grado di
trasformare nell’unità di tempo. Dipende solamente dalla concentrazione dell’enzima.
La Km (costante di Michaelis-Menten) è la quantità di substrato necessaria per raggiungere la velocità
semimassimale. La Km indica l’affinità di un enzima nei confronti di un substrato: minore è il valore di Km
maggiore è l’affinità.
3. Effetto del pH
INIBIZIONE ENZIMATICA
Gli enzimi possono essere inibiti da composti capaci di combinarsi con la molecola enzimatica in modo
reversibile o irreversibile.
Nell’inibizione irreversibile l’inibitore si lega covalentemente al sito attivo o distrugge un gruppo funzionale
necessario per l’attività catalitica dell’enzima.
Nell’inibizione reversibile l’inibitore si lega attraverso legami deboli all’enzima e può essere rimosso.
Ne vediamo 2 esempi:
1. Inibizione competitiva →
Si verifica quando un enzima viene in
contatto con un composto simile al
substrato, capace di legarsi al sito
catalitico, ma che non può essere
trasformato dall’enzima.
2. Inibizione non competitiva ←
In questo caso l’inibitore non si lega al sito catalitico dell’enzima impedendo la
formazione del prodotto.
Processo metabolico:
di solito è sempre presente almeno un enzima di regolazione, cioè un enzima che può essere regolato:
REGOLAZIONE ALLOSTERICA
Gli enzimi allosterici sono enzimi formati da più subunità e presentano oltre alsito catalitico un sito regolatore o
allosterico. Al sito regolatore può legarsi un composto che modula l’attività enzimatica,chiamato effettore
allosterico.
ASSOCIAZIONE/DISSOCIAZIONE DI MONOMERI
L’enzima è costituito da più monomeri (oligomerico) e può esistere in
due forme:
● dissociata inattiva
● associata attiva
METABOLISMO:
Il metabolismo è la somma di tutte le trasformazioni chimiche
che avvengono in una cellula o in un organismo.
● CATABOLISMO: comprende le reazioni di demolizione
di substrati con produzione di energia
● ANABOLISMO: comprende le reazioni che permettono
di sintetizzare molecole complesse partendo da
precursori semplici, utilizzando energia.
Le reazioni cataboliche sono accoppiate a quelle anaboliche.
SINTESI DI ATP:
I meccanismi che le cellule hanno a dIsposizione per sintetizzare l’ATP sono 2:
● FOSFORILAZIONE A LIVELLO DI SUBSTRATO
● FOSFORILAZIONE OSSIDATIVA
1 + −
2
𝑂2 + 2𝐻 + 2𝑒 → 𝐻2𝑂
Poichè la MMI è impermeabile ai protoni si crea
un gradiente protonico che genera un potenziale
elettrochimico. I protoni sotto la spinta del
gradiente elettrochimico tendono a fluire verso la
matrice. Gli H+ possono entrare nella matrice
solo in corrispondenza del complesso enzimatico
dell’ATP-sintasi.
L’ingresso degli H+ avviene a favore di gradiente e quindi è in grado di liberare energia (forza motrice protonica)
che serve all’ATP sintasi per formare ATP (teoria chemiosmotica).
Quando una molecola di NADH+H+ viene riossidata a NAD+ si ha una liberazione di energia che permetti di
formare 3 ATP /2.5 ATP).
SGLT1 = Trasportatore
Na+-glucosio (e galattosio) per
simporto (trasporto attivo
secondario dove non si utilizza
direttamente ATP ma si utilizza l’energia del trasporto attivo primario della pompa Na+ K)
GLUT2 = Trasportatore del glucosio (trasporta anche galattosio e fruttosio) (trasporto facilitato attraverso
pompe proteiche che avviene comunque in maniera passiva)
GLUT5 = Trasportatore del fruttosio (trasporto facilitato)
Insulina
L’insulina è un ormone di natura proteica sintetizzato nel pancreas delle cellule beta delle isole di Langerhans.
L’insulina viene liberata quando la glicemia aumenta, ha il compito di riportarla al valore normale, è un ormone
ipoglicemizzante ovvero favorisce l’utilizzo di glucosio abbassando la glicemia.
La funzione principale dell’insulina è stimolare le sintesi cioè la fase anabolica del metabolismo a livello di
metabolismo glucidico, lipidico e proteico.
Glucagone
Il glucagone è un polipeptide di 29 amminoacidi sintetizzato dalle cellule alfa delle isole di Langerhans del
pancreas, viene secreto in risposta ad ipoglicemia.
Il glucagone agisce quando la glicemia si abbassa, riportandola al valore natura, è un ormone iperglicemizzante
ovvero alza la glicemia.
La sua attività è quella di stimolare la fase catabolica del metabolismo andando a rompere le molecole di
glicogeno nel fegato, che è il principale organo bersaglio, e nel tessuto adiposo.
L’ingresso del glucosio nella cellula
Servono trasportatori specifici denominati GLUT.
Nelle cellule muscolari e negli adipociti il glucosio può entrare soltanto se è presente in circolo insulina.
- Seconda reazione di fosforilazione a livello del substrato = Come prima inizialmente avviene la
formazione di un composto ad alta energia, in questo caso il fosfoenolpiruvato (PEP).
Una volta formato inizia l’ultima reazione della glicolisi grazie all’enzima piruvato chinasi, che rompe il legame
ad alta energia da usare per aggiungere un gruppo fosfato alla molecola di ADP. Questa reazione non è
reversibile.
2. Situazione aerobica
Il piruvato entra nei mitocondri e subisce una decarbossilazione ossidativa ad Acetil-SCoA, la
riossidazione del NADH+H+ a NAD+ avviene a livello mitocondriale sulla catena respiratoria.
Il NADH+H+ non può passare per la MMI quindi gli equivalenti riducenti associati vengono trasferiti nei
mitocondri grazie a 2 sistemi pendolari o navetta:
- Diidrossiacetonefosfato-glicero-3-fosfato (glicerolfosfato): nel mitocondrio formo FADH2
- Malato-aspartato: nel mitocondrio formo NADH+H+
Non importano i nomi degli enzimi ma basta sapere come vengono trasportati e in che modo.
Decarbossilazione ossidativa del piruvato
Nei mitocondri il piruvato viene rapidamente
trasformato in Acetil-SCoA per azione del
complesso enzimatico della piruvati
deidrogenasi. (è irreversibile)
Il piruvato deidrogenasi è formata da 3 enzimi
e 5 coenzimi ed è inibita da ATP, NADH+H+, AcetilCoA e acidi grassi; al contrario AMP, NAD+ e CoA lo attivano.
Il ciclo di KREBS
È una via esclusivamente aerobica
che funziona da punto di raccordo
finale per il metabolismo di
glucidi, lipidi e proteine.
Non utilizza direttamente
l’ossigeno, ma ha bisogno del
metabolismo ossidativo
mitocondriale (catena respiratoria)
per la riossidazione dei coenzimi
ridotti.
Il ciclo di Krebs:
- Si svolge nella matrice
mitocondriale
- È un processo anfibolico (via che comprende sia processi anabolici che catabolici) dove prevale il ruolo
catabolico
- 1 mole di ATP per mole di Acetil CoA viene prodotta direttamente dal ciclo di Krebs (via fosforilazione a
livello di substrato)
- La quantità maggiore di ATP viene prodotta attraverso la riossidazione sulla catena respiratoria dei
coenzimi ridotti prodotti in alcune reazioni del ciclo di Krebs.
L'Acetil CoA subisce una decarbossilazione perdendo 2 molecole di CO2 portando la formazione di 3 NADH+H+
e 1 FADH2. Queste 4 molecole vanno incontro alla catena respiratoria formando l’ATP.
Bilancio energetico
Da una molecola di glucosio si formano 2 acetil coenzima A
- 3 NADH+H+ 3*3 = 9 ATP
- 1 FADH2 1*2 = 2 ATP
- 1 GTP = 1 ATP
TOTALE = 12 ATP prodotti per ogni molecola di acetil coenzima A che viene ossidato nel ciclo di Krebs.
Il bilancio energetico per il metabolismo aerobico del glucosio Partendo da una molecola di glucosio:
- Glicolisi = 2 ATP + 2 NADH+H+ = 6/8 ATP (riossidazione NADH+H+ su catena respiratoria)
- Decarbossilazione ossidativa del piruvato = 1 NADH+H+ * 2 = 3 ATP * 2 = 6 ATP
- Ciclo di Krebs e catena respiratoria = (1 ATP + 3 NADH+H+ + 1 FASH2) * 2; 12 ATP * 2 = 24 ATP
Il glicogeno viene sintetizzato dopo il pasto e avviene nel citoplasma per aggiunta di molecole di glucosio
(allungamento) su una molecola di glicogeno già presente nel fegato e nel muscolo detta “glicogeno primer”. Il
glucosio per essere aggiunto deve esser sotto forma di UDPG (UDP-glucosio).
L’enzima principale = glicogeno sintasi
Non è importante sapere gli enzimi che
fanno parte di questa reazione.
Il processo prevede che al glucosio 6p
avvenga una reazione che lo trasformi
in glucosio 1p; una volta a questo
punto bisogna attivare il glucosio
trasformandolo in UDPG; si prende un
UTP (ATP dove non c’è l’adenina ma
l’uracile) ovvero 3 fosfati +
ribosio-uracile al quale viene rotto un
legame ad alta energia in modo da
poter attaccare p+uracile al glucosio 1p
e permettere la formazione di UDPG.
I due fosfati vengono anch’essi divisi in
modo da creare molta energia e
spostare la reazione per la creazione di questa molecola.
Il glucosio UDP viene quindi attivato ed attaccato al glicogeno primer grazie alla glicogeno sintasi (importante
questo enzima).
Una volta che formata una catena di 8-10 unità la glicogeno sintasi si
blocca ed interviene l’enzima denominato enzima ramificante (questo
stacca la porzioni di 4-5 di glucosio e le sposta in una differente posizione
permettendo le ramificazioni tipiche del glicogeno.
La quantità di glicogeno che si può formare ha un limite poiché quando la
molecola ha raggiunto un certa dimensione i due enzimi non sono più in
grado di agire e si staccano dl glicogeno.
Per la sintesi serve ATM: 1 molecola di ATP per molecola di glucosio-6-P aggiunta al glicogeno oppure 2
molecole di ATP per molecola di glucosio aggiunta al glicogeno
È un processo reversibile regolato da due ormoni che permettono il funzionamento o il non funzionamento
dell’enzima: l’insulina che attiva l’enzima (viene rilasciata nel momento in cui c’è troppo glucosio nel sangue e
quindi è favorevole la sintesi di glicogeno) e il glucagone e l’adrenalina (midollare ghiandole surrenali)
inattivano l’enzima.
Questo processo avviene sia nei muscoli che nel fegato dove però si
può fare un ulteriore procedimento: si utilizza un enzima detto
glucosio – 6P – fosfatasi che rompe il legame dal glucosio ai fosfati,
permettendo la creazione di un glucosio libero che entra nel sangue e
regola la glicemia.
La gluconeogenesi
È il processo di sintesi di glucosio da precursori non glucidici; avviene prevalentemente nel fegato in piccola
parte nella zona corticale nel rene.
I composti utilizzati sono principalmente gli amminoacidi glucogenici e poi il piruvato, il lattato, il glicerolo e
intermedi del ciclo di Krebs. Importante ricordare che non è possibile utilizzare l’acetil-CoA perché la reazione
della piruvato deidrogenasi è irreversibile.
Questa sintesi utilizza 7 delle 10 reazioni della glicolisi fatte avvenire nella direzione opposta; 3 reazioni della
glicolisi sono irreversibili (vengono sostituite da reazioni catalizzate da altri enzimi) e sono:
- Glucosio + ATP = glucosio 6P + ADP
- Fruttosio-6P + ATP = fruttosio 1,6, bisfosfato + ADP
- Fosfoenolpiruvato + ADP = piruvato + ATP
L’energia necessaria proviene dalla demolizione epatica degli acidi grassi: per produrre una molecola di
glucosio da due di piruvato vengono consumati 6 ATP.
Glucagone e cortisolo, stimolano la gluconeogenesi mentre l’insulina ha effetto inibitorio.
Funzione:
1. Rifornire l’organismo di glucosio durante il digiuno
2. Rifornire il muscolo di glucosio durante l’attività prolungata
3. Meccanismo di recupero del lattato prodotto dal muscolo scheletrico (ciclo di Cori)
Ciclo di cori
La colipasi
È un piccolo peptide che attiva e aiuta la lipasi pancreatica, inoltre si fissa sulla superficie delle goccioline e fa
da ancora per la lipasi pancreatica.
4. Ciclo di Krebs
In ogni sequenza di 4 reazioni vengono prodotti 1
FADH2 e 1 NADH+H+, questi vengono riossidati sulla catena respiratoria con produzione di 5 molecole di ATP.
Per demolire completamente un acido grasso a n atomi di carbonio servono (n/2)-1 sequenze delle 4 reazioni.
Va considerata la spesa per attivare l’acido grasso che considero pari a 2 molecole di ATP.
Il catabolismo degli acidi grassi è attivo quando ho bisogno di energia, al contrario valori elevati del rapporto
NADH+H+/NAD+ e livelli elevati di acetilCoA riducono l’attività di alcuni enzimi del processo di b-ossidazione.
I corpi chetonici
I corpi chetonici sono:
la chetogenesi si svolge solo nel fegato e avviene nei
mitocondri ed è la via sintetica che porta alla formazione
dei corpi chetonici a partire dall’acetil-CoA.
L’utilizzo dei corpi chetonici avviene nei tessuti extraepatici (mai nel fegato) e si svolge nei mitocondri e
vengono utilizzati dai tessuti muscolari (scheletrico e cardiaco) e dal cervello.
La disponibilità di ATP e un’alimentazione ricca di glucidi favoriscono la sintesi di acidi grassi, trigliceridi,
fosfolipidi e colesterolo.
Sintesi degli acidi grassi – lipogenesi
Il processo è più attivo nel tessuto adiposo, nel fegato, nell’intestino e nella ghiandola mammaria, utilizza
acetil-CoA citoplasmatico e si svolge nel citoplasma
È un processo distinto e indipendente dalla beta-ossidoriduzione (I glucidi rappresentano i precursori
quantitativamente più rilevanti):
Negli animali NON è POSSIBILE CONVERTIRE ACETIL-COA IN PIRUVATO, quindi dai lipidi non è possibile fare
zuccheri.
La sintesi è catalizzata dal complesso enzimatico dell'acido
grasso sintasi e consiste nella condensazione sequenziale di
molecole di acetil-CoA fino ad una molecola di acido grasso
a 16 atomi di C (acido palmitico).
Sono necessarie 8 molecole di acetil-CoA ma solo una
interviene come tale, le altre (7) intervengono sotto forma
di malonil-CoA in modo da rendere il processo termodinamicamente favorevole.
La reazione complessiva è:
Gli acidi grassi a catena più lunga si ottengono a livello del reticolo
endoplasmatico per azione di un sistema di allungamento degli
acidi grassi a partire da acido palmitico.
ASSORBIMENTO
Gli aa entrano nelle cellule intestinali attraverso un trasporto attivo secondario: un simporto (cotrasporto)
aa/Na+. Gli aa finiscono nel sangue (vena porta) grazie ad un trasporto facilitato e vengono distribuiti ai tessuti.
A livello intestinale possono essere assorbiti anche piccoli peptidi (di- tripeptidi)
- TRANSAMINAZIONE:
Processo in cui il gruppo amminico di un
amminoacido (aa) viene trasferito sul carbonio di
una-chetoacido: l’aa si trasforma
nell’a-chetoacido corrispondente, mentre
l’a-chetoacido nell'aa corrispondente.
- DEAMINAZIONE OSSIDATIVA:
La deaminazione ossidativa è catalizzata dalla glutammato
deidrogenasi. La reazione si svolge quasi esclusivamente nei
mitocondri, è reversibile e rappresenta la principale reazione di
formazione di NH3 nell’organismo.
CICLO DELL’UREA
● Consiste in reazioni che avvengono in parte nei mitocondri e in parte nel citoplasma delle cellule
epatiche.
● La molecola dell’urea contiene 2 gruppi NH2, il primo deriva dal carbamilfosfato, il secondo
dall’aspartato presente nel citoplasma.
● Per produrre una molecola di urea vengono consumati 4 ATP.