Le proteine dell’apparato del Golgi possono essere smistate in base alla lunghezza dei loro domini transmembrana
Come le proteine residenti che sono essenziali nel RE, alcune proteine residenti nell’apparato del Golgi contengono marcatori per la ritenzione o per il
recupero.
Inoltre, come proposto per le proteine RE-specifiche la formazione di grandi complessi che sono esclusi dalle vescicole di traporto può svolgere un ruolo nel
mantenimento della composizione proteica dell’apparato del Golgi.
Tutte le proteine dell’apparato del Golgi sono proteine integrali di membrana contenenti uno o più domini idrofobici transmembrana che le ancorano alla
membrana dell’apparato del Golgi.
La lunghezza dei domini idrofobici può determinare in quale cisterna del Golgi ciascuna proteina di membrana venga incorporata, quando si sposta
attraverso l’organello.
Si ricordi che lo spessore delle membrane cellulari aumenta progressivamente dal RE /5nm) alla membrana plasmatica (8nm).
Tra le proteine specifiche del Golgi, si osserva un aumento della lunghezza dei domini idrofobici transmembrana andando dal CGN al TGN.
Tali proteine tendono quindi a spostarsi da un compartimento all’altro, fino a quando lo spessore della membrana non super la lunghezza dei loro domini
transmembrana e ne blocca la loro migrazione
L’indirizzamento delle proteine lisosomiali solubili verso Endosomi e lisosomi rappresenta un modello di smistamento elle proteine del TGN
Durante il loro percorso attraverso il RE e i primi compartimenti del Golgi, gli enzimi lisosomali solubili, come altre glicoproteina, subiscono una N-
glicosilazione seguita dalla rimozione di unità di glucosio e mannosio.
All’interno del Golgi, i residui di mannosio della catena laterale glucidica degli enzimi lisosomali vengono fosforilati, formando un oligosaccaride
contenente mannosio-6-fosfato.
Questo marcatore oligosaccaridico distingue le proteine lisosomiali solubili dalle glicoproteina e assicura il loro invio ai lisosomi
1) Nel RE, gli enzimi lisosomali solubili subiscono una N-glicosilazione, seguita dalla rimozione di unità di glucosio e di mannosio
2) All’interno del Golgi, i residui di mannosio presenti sugli enzimi lisosomali vengono fosforilati da due enzimi specifici del Golgi
Il primo localizzato in un compartimento iniziale della pila del Golgi, è una fosfotransferasi che aggiunge GlcNAc-1-fosfato all’atomo di carbonio 6 del
mannosio
Il secondo localizzato in un compartimento mediano del Golgi, rimuove GlcNAc, lasciando il residuo di mannosio-6-fosfato
3) Nel TGN, questi enzimi lisosomali marcati si legano ai recettori del mannosio-6-fosfato , presenti nella membrana del TGN.
Il pH del TGN è 6,4 e favorisce il legame degli enzimi lisosomali solubili a questi recettori.
In seguito i complessi ligando-recettore vengono impacchettati in vescicole di trasporto e convogliati verso un endosoma,
Nelle cellule animali, gli enzimi lisosomali necessari per la degradazione del materiale assunto dalla cellula per endocitosi sono trasportati dal TGN a
organelli noti come Endosomi tardivi.
Questi si sviluppano a partire dagli Endosomi precoci, che si formano dalla fusione delle vescicole proveniente dal TGN e dalla membrana plasmatica.
In alcune cellule, la demolizione e il riciclo delle componenti cellulari inutili o danneggiate vengono eseguiti da un sottoinsieme specializzato di endosomi
tardivi noti come endosomi multivescicolari (MVE) che a volte sono chiamati anche corpi multivescicolari (MVB).
Gli MVE servono da intermedi tra gli endosomi precoci e i lisosomi e contengono vescicole intraluminali che si formano per gemmazione nell’interno degli
MVE.
Queste sostanze sequestrate sono destinate alla demolizione o al riciclo.
Un MVE può poi essere fuso con un lisosoma per degradare il suo contenuto, o le sostanze che contiene possono essere riciclate
4) Quando un endosoma precoce matura per formare un endosoma tardivo, il pH del lume decresce fino a 5.5 provocando la dissociazione degli enzimi
lisosomali dai loro recettori MPR.
Questo impedisce il movimento retrogrado di questi enzimi all’apparato del Golgi quando i recettori sono riciclati all’interno di vescicole che ritornano al
TGN
Infine l’endosoma tardivo o matura per formare un nuovo lisosoma o rilascia il suo contenuto in un lisosoma attivo.