È la funzione che permette alle cellule di scambiarsi informazioni tra di loro, sia che esse si trovino vicine o
distanti nell’organismo.
La biosegnalazione si avvale di innumerevoli fattori: una o più cellule producono molecole, dette ligandi
(dal latino = che si devono legare a qualcosa) che si legano ai recettori.
A seguito dell’interazione ligando/recettore, viene avviata la trasduzione del segnale, che serve a
“tradurre” il messaggio arrivato in una specifica risposta all’interno della cellula (produrre una particolare
sostanza, smettere di produrla,…).
Nell’ambito della biosegnalazione svolgono un ruolo determinante i recettori di membrana e gli antigeni di
riconoscimento.
Recettori di membrana
I recettori di membrana sono solo una classe di recettori, in quanto esistono anche recettori citoplasmatici
(liberi cioè nella cellula) e recettori nucleari (localizzati nel nucleo, la centrale operativa della cellula).
Questi svolgono le stesse funzioni dei recettori di membrana, ma si trovano in luoghi diversi.
Esistono varie classi di recettori di membrana. I più importanti sono: recettori ad attività tirosin-chinasica,
recettori accoppiati a proteine G (GPCR), recettori con attività guanilil-ciclasica, recettori della famiglia del
TNF, recettori ionotropici.
1) Recettori tirosin-chinasici
Si tratta di recettori capaci di aggiungere un gruppo fosfato (fosforilare, da cui il nome chinasi,
ovvero enzimi che fosforilano) a dei residui di tirosina (un
amminoacido) presenti sul versante citoplasmatico del
recettore stesso.
Il gruppo fosfato è un gruppo molecolare molto negativo;
per questi motivi, quando viene legato al recettore,
provoca un cambiamento della struttura terziaria. Il
recettore fosforilato diventa capace di interagire con altre
proteine all’interno della cellula, con le quali non
interagisce normalmente.
Questo è l’innesco della cascata trasduttiva.
Un’altra particolarità dei recettori tirosin-chinasici è che,
per funzionare, devono sempre essere presenti in coppia
(devono cioè dimerizzare tra loro).
Avviene quindi che un solo ligando induce l’unione di due recettori e l’avvio della trasduzione
I recettori tirosinchinasici possono, infine, avere attività intrinseca o attività estrinseca.
5) Recettori ionotropici
Sono recettori che sono anche canali ionici. A seguito del
legame con il loro ligando, si aprono e permettono il
passaggio di ioni secondo gradiente elettro-chimico.
Esempio: recettore dell’acetilcolina, una molecola molto
importante nel consentire la contrazione dei muscoli.
Antigeni di riconoscimento
La membrana contiene particolari glicoproteine che rappresentano una sorta di “targa”. Questa
combinazione di glicoproteine ci permette di distinguere una cellula “self” ossia dello stesso organismo a
cui appartiene da una cellula “non-self” ossia appartenente ad un altro organismo.
Tutte le cellule di uno stesso organismo hanno la stessa “targa” e questa è
diversa da tutte le altre targhe presenti sulle cellule degli altri organismi (siano essi persone o microbi).
Questo meccanismo permette ad alcune
cellule del sistema immunitario (L’insieme
dei componenti che ci difende dalle
strutture dannose estranee all’organismo),
le cellule Natural Killer (NK), di distinguere
le cellule “self” da quelle “non-self” e di
distruggere quest’ultime