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Nel caso della prima tappa della glicolisi, osserviamo che quando il glucosio in
presenza di ATP si trasforma in glucosio 6 fosfato consuma 13.7 KJ, e il ΔG
finale è pari a -16.8 KJ.
2. Conversione del glucosio 6-fosfato in fruttosio 6-fosfato
PFK-1
Come
si vede l’aldolasi ha prodotto il 96% di diidrossi-acetonefosfato e il 4% di
gliceraldeide 3 fosfato. Il diidrossiacetone rappresenta infatti una sorta di
molecola di riserva utile al momento della richiesta di energia da parte
dell’ATP. Quando avviene questa richiesta il diidrossiacetone fosfato si
trasforma, in presenza della treosoisomerasi in gliceraldeide 3 fosfato.
Domandina:
Quale è il ∆G°’ della completa defosforilazione (∆G°’ di idrolisi = -49 kJ/mole)
Dell’1,3-Bisfosfoglicerato?
7. Tras fe rime nto del gruppo fosforico da ll’1,3- bis fosfoglicerat o all’ ADP .
Totale bilancio
Reazione DG - DG +
____________________________________________________
1 16,7
2 1,7
3 14,2
4 23,8
5 7,5
6 (x2) 12,6
7 (x2) 37
8 (x2) 8,8
9 (x2) 15
10 (x2) 62,8
Con l a su a na tura spic catam ente anf i boli ca, il cicl o dell’acido c itrico è il cuo re del m eta bolismo
intermedio. Le rea zio ni evidenziate in rosso servo no per rei ntegrare il cic lo dei s uoi intermedi,
sottratti per so sten ere l e sintesi. Ta li rea zio ni si dico no ana pler ot iche.
Biochimica Met abolismo i ntermedi o 41
**
**Il numero di moli di ATP diventa 3 6-3 8 se si calcolano 3 ATP per NADH e 2 ATP per F ADH 2
36 ATP x 30,5 kJ/mole = 1098 kJ/mole: poiché l’ossidazione completa di una mole
di glucosio libera 2840 kJ/mole, significa una resa del 38%
Biochimic a Met abo lismo i ntermedi o 40
MITOCONDRI E FOSFORILAZIONE OSSIDATIVA
La matrice mitocondriale
Il genoma mitocondriale
Il resto delle proteine presenti nel mitocondrio deriva da geni nucleari i cui
prodotti vengono appositamente trasportati. Le proteine destinate al mitocondrio
generalmente vengono riconosciute grazie ad una sequenza leader presente sulla
loro parte N-terminale. Tale sequenza contiene da 20 a 90 amminoacidi, di cui
nessuno carico negativamente, con all'interno alcuni motivi ricorrenti, e sembra
che abbia un'elevata possibilità di dare origine ad una α-elica anfipatica.
Una particolarità del codice genetico mitocondriale sta nel fatto che esso è
leggermente diverso da quello comunemente noto. Il codone UGA,
normalemente codone di stop, codifica per il triptofano. I vertebrati, inoltre,
usano la sequenza AUA (e l'uomo anche AUU) per codificare la metionina (e
non l'isoleucina) mentre AGA ed AGG funzionano come codoni di stop. Si è
visto, inoltre, che tra specie diverse vi possono essere differenze nel codice
mitocondriale che, di conseguenza, non è uguale per tutti.
Il DNA mitocondriale umano viene ereditato per via matrilineare (eredità non
mendeliana) in quanto durante il processo di fecondazione i mitocondri dello
spermatozoo sono marcati con ubiquitina, una proteina che si lega ad altre
proteine che devono essere degradate. In conseguenza di ciò, il genoma
mitocondriale della prole sarà quasi uguale a quello materno (fatte salve
eventuali mutazioni) ed, inoltre, se la madre è affetta da una malattia a
trasmissione mitocondriale, la erediteranno tutti i figli, mentre se ne è affetto il
padre, non la erediterà nessuno. In letteratura sono riportati rarissimi casi in cui
il DNA mitocondriale sembra derivare dal padre o da entrambi i genitori
La produzione di energia
Tutti gli enzimi del ciclo di Krebs si trovano liberi nella matrice, fatta esclusione
per il complesso della succinato deidrogenasi che è legata alla membrana
mitocondriale interna nel versante N.
Vengono utilizzati sia il NADH che il FADH2 prodotti dalla glicolisi e dal ciclo
di Krebs. Attraverso un complesso multienzimatico avente le funzioni di catena
di trasporto gli elettroni vengono prelevati da NADH e FADH2 e, dopo una serie
di passaggi intermedi, vengono ceduti all'ossigeno molecolare (O2) che viene
ridotto ad acqua. Durante il trasferimento elettronico le varie proteine
trasportatrici subiscono dei cambiamenti conformazionali che consentono di
trasferire dei protoni dalla matrice allo spazio intermembrana contro un
gradiente di concentrazione.
• Complesso I (NADH
deidrogenasi) che
contiene almeno 30
diversi polipeptidi, una
flavoproteina e 9 centri
ferro-zolfo e per ogni
coppia di elettroni fatta
passare vengono
trasferiti tre o quattro
protoni,
• Complesso II
(Succinato
deidrogenasi) che, oltre
a catalizzare una
reazione del ciclo di
Krebs, consente il
trasferimento di elettroni al FAD ed all'ubichinone ma non permette il
passaggio di protoni,
• Complesso III (Citocromo C riduttasi) che contiene circa 10 polipeptidi e
gruppi eme ed un centro ferro-zolfo, permette il passaggio di elettroni
dall'ubichinone ridotto al citocromo c e per ogni coppia di elettroni
trasferisce quattro protoni,
• Complesso IV (Citocromo c ossidasi) che contiene almeno 13 polipeptidi
permette il trasferimento di elettroni dal citocromo c all'ossigeno ed anche
lo spostamento dei protoni anche se non ne è ben chiaro il numero (forse
quattro per ossigeno ridotto).
La produzione di calore
Con degli altri esperimenti, tra cui l’iniezione di mitocondri nel sangue di cavie,
che hanno sviluppato infiammazioni, i biologi hanno dimostrato che proprio la
presenza di questi e’ la causa della risposta immunitaria. “Questo studio
suggerisce che i mitocondri assomigliano abbastanza ai batteri da suscitare una
risposta immunitaria – hanno affermato i ricercatori nell’articolo – questo
lavoro, oltre ad aver scoperto dettagli sconosciuti sulla risposta dell’organismo
umano ai traumi, puo’ dare vita a nuove strategie contro la sepsi. Quella che
viene trattata come un’infezione batterica, infatti, potrebbe essere invece causata
dai mitocondri”.