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Gli elementi inorganici necessari per l'uomo, in base alla loro abbondanza, sono classificati in:
Il trasporto può avvenire attraverso la cellula (trasporto transcellulare) e tra cellule (trasporto
paracellulare). Il movimento tra i vari compartimenti avviene sotto regolazione ormonale poiché il
Ca+2 deve attraversare la cellula senza esercitare i suoi effetti stimolatori. L'ingresso del Ca+2 nella
cellula è mediato dal canale CaT1. Nella cellula, il Ca+2 si lega alla proteina calbindina, la cui
sintesi è determinata dalla disponibilità di Vit D. Il Ca+2 poi è trasferito all'esterno della cellula
mediante una pompa calcica o un sistema di scambio con il sodio.
Carenze: rachitismo e osteoporosi.
6. Il ferro: fonti alimentari, forme biologicamente rilevanti e fabbisogno
Ferro emoglobinico (40%)
contenuto in carne, pesce e pollame. Il suo assorbimento non viene influenzato da nessun altro
fattore della dieta;
legato alle proteine o sotto forma di sali contenuto in alimenti animali e vegetali. Il suo
assorbimento (3%) è influenzato da altri costituenti della dieta.
Il Fe2+ libero è tossico in quanto forma radicali liberi; viene ossidato da due ferrossidasi:
l'efestina, espressa sulle membrane dell'enterocita e la ceruloplasmina, secreta dal fegato nel
plasma.
Fabbisogno:
1 mg/die per soggetti sani e normali, 3 mg/die per donne mestruanti, 3-6 mg/die durante gravidanza
e allattamento.
Il ferro è indispensabile per molti processi biologici fra cui il trasporto dell'ossigeno dal polmone ai
tessuti e le reazioni della catena respiratoria.
Il ferro:
è presente nel gruppo prostetico (eme) delle proteine che legano l'ossigeno molecolare
(mioglobina, emoglobina);
svolge un ruolo fondamentale come trasportatore di elettroni secondo la reazione:
Il ferro nel sangue si lega a un trasportatore, la transferrina, che lo porta alle cellule del midollo
osseo dove viene utilizzato per sintetizzare emoglobina (forma nella quale si trovano i due terzi del
contenuto del metallo nell’organismo).
Una parte del ferro passa nelle cellule del fegato e in quelle di altri organi per formare
altre metalloproteine.
Quando tutte queste biomolecole sono catabolizzate (fegato, milza), il ferro viene immagazzinato
dalla ferritina.
Il meccanismo di trasporto del ferro all’interno degli eritrociti è un esempio di endocitosi mediata
da recettore.
A seguito dell'interazione fra transferrina e recettore, la parte interna della membrana si ricopre con
un reticolo formato da una proteina chiamata clatrina, che aiuta a formare una vescicola
(endosoma), la cui membrana contiene pompe protoniche che consumano ATP.
Tali pompe sono capaci di modificare il pH interno fino a portarlo a un valore fra 5,5 e 6. In queste
condizioni la transferrina perde il ferro che, rilasciato come Fe2+, si sposta fino al citosol attraverso
un trasportatore specifico.
La apotransferrina, ancora nella vescicola, diffonde nuovamente verso il plasma dove viene
liberata a opera del recettore e può tornare a cominciare il ciclo.
10. Ferritina: meccanismo di immagazzinamento del ferro
E' una proteina di 440 kDa (apoferritina). È formata da 24 subunità equivalenti, disposte in
geometria sferica con diametro di circa 12 nm e una cavità interna vuota di circa 7,5 nm di
diametro. Questa si riempie di Fe3+ formando un deposito. La cavità può immagazzinare fino a 4500
ioni metallici, anche se il contenuto tipico è 1200.
Il Fe2+ entra attraverso i canali idrofilici. Una volta all’interno, esso è ossidato dall’O2 che è entrato
per i canali idrofobici a Fe3+ e immagazzinato in un tipico processo di biomineralizzazione (come
ossido e idrossido).
Assorbimento: circa il 20% del ferro (Fe) introdotto con la dieta viene assorbito come Fe legato al
gruppo eme, l'80% come Fe non emico.
Trasporto: una volta assorbito, il ferro viene ossidato a opera della efestina e della ceruloplasmina
e legato alle proteine di trasporto, la transferrina e la lattoferrina, per raggiungere i vari organi.
Il bilancio del ferro nell'organismo è finemente regolato. L'ormone che è responsabile di tale
regolazione è l'epicidina.
L'epicidina:
è un ormone peptidico prodotto dal fegato composto da 25 amminoacidi nella forma matura;
ha il compito di regolare i depositi di ferro impedendone la deplezione ed evitandone il
sovraccarico;
è un regolatore negativo dell'assorbimento del ferro alimentare;
inibisce l'assorbimento intestinale del ferro;
blocca il trasporto del ferro nella placenta;
induce il sequestro del ferro nei macrofagi;
lega la ferroportina, che viene (Tyr) fosforilata, internalizzata e degradata. In tal modo
viene bloccata l’esportazione di ferro dall'enterocita e dai macrofagi.
L’accumulo di ferro nell’enterocita blocca la sintesi dei trasportatori e l’assorbimento del ferro. Ciò
provoca una diminuzione del ferro sierico.
2. Ormoni: classificazione ed effetti
Nella trasduzione del segnale sono importanti tre componenti di natura proteica: il recettore, che
riconosce uno specifico ligando e il trasduttore, che attiva l'enzima effettore che a sua volta
genera un secondo messaggero.
I principali ormoni che controllano i livelli dei nutrienti sono l'insulina, il glucagone, l'adrenalina e
la noradrenalina.
3. Recettori enzimatici
I principali meccanismi di trasduzione del segnale che regolano il metabolismo dei nutrienti assunti
con la dieta utilizzano recettori enzimatici.
Nel dominio citoplasmatico è presente un sito catalitico con attività tirosin-chinasica che, una volta
attivato, può fosforilare residui di tirosina di proteine bersaglio.
La sua emivita è breve (circa 6 minuti), ciò consente la rapida variazione del livello dell'ormone in
circolo.
Agisce attraverso recettori di membrana e i principali tessuti bersaglio sono fegato, muscolo e
tessuto adiposo.
L'ormone maturo e il peptide C inglobati in vescicole secretorie sono immessi nel circolo ematico in
seguito a stimolazione da parte del glucosio.
L'insulina:
È prodotto dalle cellule α del pancreas in risposta a bassi livelli ematici di glucosio (ipoglicemia). È
definito "ormone del digiuno".
Una volta prodotto, viene accumulato in vescicole di secrezione e liberato poi per esocitosi.
Negli adipociti, promuove l'idrolisi di trigliceridi formando acidi grassi e glicerolo (Figura 3). Gli
acidi grassi possono essere utilizzati al posto del glucosio come fonte di energia nei vari tessuti. Le
alterazioni metaboliche indotte dal glucagone sono mediate dalla fosforilazione di proteine
dipendente da c-AMP.
Durante il digiuno prolungato, il metabolismo si modifica per fornire nutrienti al cervello. Una
volta esaurite le scorte di glicogeno, la principale fonte di glucosio per il cervello proviene dalla
gluconeogenesi che avviene nel fegato.
I materiali di partenza di tale processo sono gli intermedi del ciclo di Krebs provenienti dagli
scheletri carboniosi degli amminoacidi glucogenetici e dal glicerolo prodotto dai trigliceridi nel
tessuto adiposo.
Quando la concentrazione ematica dei corpi chetonici supera il loro riassorbimento renale, tali
composti saranno presenti nelle urine.