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Il Diabete Mellito un disordine cronico del metabolismo dei carboidrati, lipidi e proteine. Circa il 3% della popolazione mondiale (100 mil. di individui) soffre di questa patologia. Elementi caratteristici della malattia sono: Insufficiente o difettosa risposta secretoria dellinsulina Compromissione del metabolismo dei carboidrati Iperglicemia a digiuno (v.n. 100 mg/dL) Poliuria (emissione di una maggiore quantit di urina) Glicosuria (glicemia > 180 mg/dL) Le diverse forme di diabete mellito si distinguono in: Primitivo che comprende le forme pi comuni. Diabete mellito di Tipo 1 Diabete mellito di Tipo 2 Secondario dipendente da altre patologie che incidono sulla funzione del pancreas endocrino. Le alterazioni metaboliche indotte dal diabete determinano, nel lungo periodo, complicanze a carico del s. cardiocircolatorio, del SNC, dei reni e degli occhi. La patologia risulta quindi notevolmente invalidante e di elevato impatto sociale.
Pancreas Endocrino
Il pancreas endocrino costituito dalle isole di Langerhans, agglomerati di cellule endocrine presenti nel contesto del parenchima ghiandolare. Cellule A (20%) producono glucagone Cellule B (68%) producono insulina Cellule D (10%) producono somatostina Cellule PP (2%) _ producono lormone PP (polipeptide pancreatico). Linsulina (insieme al glucagone) ha un ruolo centrale nellomeostasi del glucosio: uno dei pi importanti ormoni anabolici, necessario per Trasporto transmembrana di glucosio e aminoacidi Sintesi del glicogeno a livello epatico e muscolare Conversione del glucosio in trigliceridi Sintesi acidi nucleici e proteine
A n a to m ia d e lle iso le d i L a n g e rh a n s . L e ce llu le b e ta , p ro d u ttrici d i in su lin a (in d ica te in b lu ) so n o situ a te a l ce n tro , in im m e d ia ta v icin a n za d e i v a si san g u ig n i e so n o circo n d a te d a lle ce llu le a lfa , p rod u ttrici d i g lu ca g o n e (in d ica te in a ra n cio n e ). A lle ste rn o si tro v a n o le ce llu le d e lta (in g ia llo ; p ro d u co n o so m a to sta tin a ) e le ce llu le P P (in v e rd e ; p ro d u co n o p o lip ep tid e p a n cre a tico ).
Glicemia = concentrazione plasmatica di glucosio Variazioni fisiologiche della glicemia Aumento post-prandiale Diminuzione con lo sforzo fisico e il digiuno Un solo ormone ipoglicemizzante: lINSULINA Secreta dalle cellule -pancreatiche Una secrezione basale continua consente lutilizzo periferico del glucosio Picchi di secrezione post-prandiali Numerosi ormoni iperglicemizzanti Consentono di evitare o compensare lipoglicemia Esempi: glucagone, catecolamine, GH, cortisolo.. Il glucagone favorisce in particolare il rilascio epatico di glucosio durante il digiuno
Insulina
Ormone peptidico (pre-proinsulina) Proinsulina = pro-ormone insulina (catene A+B) + peptide C (Connecting peptide) PRO-INSULINA
Peptide C
INSULINA
Metabolismo glicidico: favorisce ingresso cellulare del glucosio (non nel sistema nervoso) favorisce glicogenogenesi epatica e trasformazione di glucosio in acidi grassi inibisce glicogenolisi Metabolismo lipidico: favorisce sintesi epatica di trigliceridi a livello del tessuto adiposo sintesi e accumulo di acidi grassi, effetto anti-chetogeno e anti-lipolitico Metabolismo proteico: favorisce ingresso cellulare di aminoacidi e sintesi proteica inibisce il catabolismo proteico
Glucagone
Fegato
Insulina
Glicolisi Gluconeogenesi
Glicolisi Gluconeogenesi
Glucosio Glicogeno
Glucosio Glicogeno
Cellula Beta
Cellula Bersaglio
Glicemia Variazioni fisiologiche (a digiuno 70-110 mg/dl; aumento postprandiale, generalmente < 140 mg/dl; diminuzione con lesercizio fisico) Glicosuria Definizione: presenza di glucosio nelle urine Generalmente patologica, si verifica quando viene superata la soglia di riassorbimento renale del glucosio (circa 180 mg/dl) Se abbondante determina aumento del volume urinario poliuria (diuresi > 2500 cc/24h circa ) Emoglobina glicata (HbA1c) Frazione dellemoglobina capace di legare il glucosio, utilizzata come marker dei valori medi di glicemia nelle ultime settimane
I corpi chetonici
Gli acidi grassi rappresentano una forma di energia alternativa al glucosio il glucagone favorisce la beta-ossidazione degli acidi grassi a livello epatico produzione di corpi chetonici (aceto-acetato acetone, acido -idrossibutirico) che vengono liberati nella circolazione sanguigna (chetosi) e eliminati nelle urine (chetonuria)
La formazione di corpi chetonici si pu verificare in 2 tipi di situazioni, totalmente diverse Digiuno prolungato o ipoglicemia nelle urine presenza di chetonuria isolata Carenza insulinica profonda nelle urine presenza di glicosuria abbondante + chetonuria
Il diabete mellito viene definito dalla presenza di una iperglicemia cronica, secondaria a un difetto di produzione e/o di azione dellinsulina. Liperglicemia cronica induce una serie di complicanze sistemiche che interessano in particolare occhi, reni, sistema cardiovascolare e sistema nervoso.
I criteri diagnostici sono stati rivalutati nel 1997 (ADA: American Diabetes Association)
In base alla glicemia Glicemia a digiuno > 126 mg/dl Oppure: in presenza di sintomatologia tipica qualsiasi valore di glicemia > 200 mg/dl
In base al test di carico orale con glucosio 75 gr (= OGTT o curva glicemica con misurazione della glicemia ogni 30 per 2 ore) Glicemia 2 ore dopo carico orale > 200 mg/dl
Glicemia a digiuno < 100 mg/dl OGTT: glicemia 2 ore dopo carico orale < 140 mg/dl
DM
DM
200 140
OGTT: glicemia 2 ore dopo carico orale > 140 mg/dl e < 200 mg/dl
IGT
126 100
IFG N
NT
(mg/dl)
Diabete secondario
Malattie genetiche
Difetti genetici della secrezione o dellazione dellinsulina Sindrome genetiche complesse con diabete
Diabete gestazionale
Malattia auto-immune caratterizzata da infiltrazione linfocitaria (linfociti T) delle isole di Langherans pancreatiche, seguita da progressiva distruzione delle cellule -pancreatiche e profonda carenza di produzione insulinica Fattori di rischio Aplotipo HLA (classe II, in particolare DR3/4) Familiarit: 5-15 % Possibile associazione con altre malattie auto-immuni (ipotiroidismo, morbo celiaco) Possibili fattori scatenanti (infezioni virali, agenti tossici..)
Lauto-immunit nel diabete di tipo 1 induce la produzione di anticorpi specifici, che precedono linsorgenza della malattia (valore predittivo) e ne confermano la patogenesi. Trattasi essenzialmente di
Anticorpi anti-isole pancreatiche (ICA) Anticorpi anti-insulina (IAA) Altri (anti-GAD anticorpi anti decarbossilasi dellacido glutammico, anti-proinsulina, )
Rappresenta < 10 % dei casi di diabete Una patologia dell et evolutiva essenzialmente bambini e adolescenti, pi raramente adulti giovani (90 % < 20 anni)
Tipicamente magri Con laumento dellobesit infantile, fino a 20-25 % dei nuovi casi sono obesi
La carenza insulinica determina lincapacit delle cellule (in particolare adipose e muscolari) di utilizzare il glucosio, con 2 conseguenze immediate:
1. 2.
Accumulo di glucosio nel plasma iperglicemia marcata superamento della soglia renale di riassorbimento glicosuria poliuria polidipsia Utilizzo di fonti alternative di energia
Riserve lipidiche perdit di massa grassa Riserve proteiche perdit di massa magra (muscolare)
dimagrimento
La cheto-acidosi diabetica
2.