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Prof.

Perciavalle
Omeostasi della glicemia Dal punto di vista fisiologico linsulina agisce sul metabolismo dei carboidrati, inoltre anche un grande anabolizzante proteico, cio favorisce la sintesi proteica a qualunque livello. Tale ormone sinergico di altri due importanti ormoni, anche loro con attivit anabolizzante notevole: Leffettore dellormone della crescita che si chiama IGF1 o somatomedina 1, Gli ormoni sessuali maschili, in particolare il testosterone.

Dalla lezione sul fegato: Il fattore di crescita insulino-simile IGF-1, anticamente somatomedina. LIGF-1 prodotto dal fegato quando lo ordina lipofisi attraverso lormone della crescita o somatotropo. Lormone della crescita in realt non agisce direttamente sui tessuti bersaglio, ma va al fegato e gli ordina di produrre lIGF-1. Il vero ormone della crescita lIGF-1, lui che fa crescere le ossa e fa le altre funzioni. Una insufficienza epatica si traduce in una grossissima differenza con il processo auxologico perch viene a mancare uno dei due fattori indispensabili per la crescita (laltro lormone tiroideo). Lormone della crescita ha ununica azione diretta, e non mediata da IGF-1: nei tessuti bersaglio agisce come ormone anti insulina, ostacola lazione dellinsulina. Quindi avviene una strana situazione, lormone della crescita blocca lingresso di glucosio nelle cellule ostacolando linsulina, quel poco di glucosio necessario viene garantito grazie allIGF-1, la cui sintesi stimolata proprio dallormone della crescita e che ha azione insulino simile. Linsulina ha un potere anabolizzante proteico paragonabile a quello del GH e di poco inferiore a quello del testosterone su qualunque linea cellulare. Inoltre in grado anche di agire da fattore di crescita promuovendo mitosi cellulare ad esempio del tessuto adiposo fino alla pubert, dopo di che questa capacit tende a sparire. Quindi la produzione di insulina non aumenta solo perch nel sangue aumenta la quantit di glucosio, ma siccome stimola anche la sintesi proteica, la produzione di insulina aumenta anche quando aumenta lamminoacidemia , cio quando aumentano gli amminoacidi in circolo, in particolare lalanina. Un eccesso di amminoacidi in circolo viene fronteggiato aumentandone lingresso nelle cellule e la sintesi di proteine. Daltra parte quando si mangia tanto non aumentano solo i caboidrati ma tutti gli elementi introdotti, anche gli amminoacidi, i trigliceridi, i NEFA. Linsulina lormone dellabbondanza, aumenta quando aumentano i nutrienti in circolo e solo in presenza di insulina quasi tutte le cellule (in particolare muscolo e adipociti) riescono a far entrare al loro interno il glucosio. Quando non si mangia nel sangue i nutrienti cominciano a diminuire. Esiste unaltra categoria di ormoni che interviene quando i nutrienti sono bassi, il pancreas di questi ormoni ne produce uno, anche lui un polipeptide che si chiama glucagone. prodotto dalle cellule alfa, la quantit di glucagone immesso in circolo inversamente proporzionale alla glicemia. Il compito del glucagone opposto a quello dellinsulina: deve riuscire a far aumentare in circolo il glucosio. Il modo pi importante usato da questo ormone per far aumentare in circolo il glucosio scindere i depositi di glicogeno, in particolare il glicogeno epatico. Il glucagone agisce poco sul glicogeno muscolare, il

suo target principale sono quei 150 gr circa di glicogeno epatico. Dalla rottura del glicogeno si libera glucosio che va in circolo e fa ritornare su il valore della glicemia. Il glucagone da solo non in grado di garantire un aumento della glicemia in condizioni di digiuno, o quando si mangia poco. Allora il glucagone viene aiutato nella funzione di iperglicemizzante. Non c un ormone iperglicemizzante ma una famiglia di ormoni sinergici che vanno tutti nella stessa direzione. I vecchi clinici chiamavano questo meccanismo controregolazione glicidica. Il glucagone viene aiutato da almeno due grandi ormoni: Lormone della crescita, il GH; Gli ormoni glucocorticoidi, in particolare il cortisolo, quellormone che prima di agire si trasforma in cortisone e va ad agire sui tessuti periferici. e le catecolammine.

Se un individuo viene posto in digiuno totale la glicemia comincia a diminuire, allora interviene il glucagone. Il glucagone il primo ad intervenire a brevissima latenza. Allora lei smonta glicogeno epatico per riportare la glicemia verso valori pi elevati. Ma il glicogeno epatico circa 150 gr, un grammo di glucosio produce al massimo 4 kcal, allora con 150 gr di glicogeno abbiamo 600 kcal, il fabbisogno di una persona adulta di almeno 1200 kcal, quindi gi dopo cinque sei ore non si riesce pi con la sola glicogenolisi a garantire una adeguata glicemia, cio impedire al glucosio di scendere. La glicemia non deve scendere perch nei neuroni il glucosio entra solo per gradiente, se cala la glicemia cala lingresso di glucosio nei neuroni che non hanno un adeguato substrato energetico. Lindividuo pu tamponare la situazione riducendo il fabbisogno di glucosio da parte dei muscoli, in questo caso viene aiutata dalle catecolammine, che riescono a distruggere il glicogeno muscolare, dalla lisi del glicogeno muscolare si libera glucosio che non esce in circolo, non serve per la glicemia ma al muscolo stesso, ma in questo modo il muscolo prende meno glucosio dallesterno e quindi la glicemia viene risparmiata per il cervello che non pu fare a meno del glucosio. Anche questo dopo qualche ora non in grado di fronteggiare la situazione e devono intervenire gli ormoni pesanti, e lormone che ha un ruolo strategico lormone della crescita. Il GH anche se si chiama ormone della crescita viene prodotto per tutta la vita, perch ha un ruolo sul controllo del metabolismo. Quando noi mangiamo poco, quindi ci troviamo in una condizione di ipoglicemia che dura gi da qualche ora, lipofisi produce lormone della crescita che va al fegato, ordina al fegato di produrre il vero ormone che si chiama somatomedina 1 o IGF1 ed lIGF1. Lormone della crescita agisce in tutte le cellule dove c il recettore dellinsulina e in tutte le cellule ha una azione anti-insulina, rallenta lingresso di glucosio nelle cellule. C poco glucosio e cos diminuisce lutilizzazione del glucosio, le cellule non hanno problemi perch quasi tutte le cellule del nostro corpo possono utilizzare la beta-ossidazione degli acidi grassi. Quindi lormone della crescita sposta il metabolismo cellulare da un metabolismo prevalentemente glicidico verso un metabolismo prevalentemente lipidico, cos si crea un risparmio di glucosio e quel poco di glucosio che c in circolo viene risparmiato per il nostro cervello.

Se il professore facesse ad una collega in buone condizioni glicemiche una iniezione di GH, si osserverebbe un fenomeno caratteristico. La glicemia aumenta (scatta leffetto anti-insulina) e contemporaneamente in circolo si osserva la comparsa di segnali (NEFA) che indicano laumento dellutilizzo di grassi. Si hanno tre vantaggi: 1) Il poco glucosio che c lo si utilizza per i neuroni. 2) I muscoli non hanno problemi ad utilizzare i grassi, hanno una elevata capacit di fare betaossidazione. 3) Non vengono toccate le proteine Tutti i depositi proteici che possediamo non vengono toccati, perch il GH un grande anabolizzante proteico, un grande protettore del patrimonio proteico. I grassi di deposito servono quando si mangia poco, si ha la lipolisi, aumentano in circolo i NEFA che si dirigono verso il tessuto muscolare dove contemporaneamente si riduce lingresso di glucosio. Se un po di glucosio entra il sistema funziona, ma se il glucosio diminuisce troppo non si fabbrica pi lossalacetato, si blocca il ciclo di Krebs e si formano i corpi chetonici. Prima o dopo questi grassi finiscono allora rimane unultima arma, si intaccano le riserve proteiche con i glucocorticoidi. I glucocorticoidi sono dei catabolizzanti proteici, smontano le proteine dellorganismo, liberano singoli amminoacidi e dallo scheletro carbonioso degli amminoacidi privati del gruppo amminico si pu avviare la gluconeogenesi, si cerca di fabbricare nuovo glucosio partendo dallo scheletro carbonioso degli amminoacidi. Mentre i grassi di deposito li abbiamo per questo: sono una riserva energetica di emergenza, le proteine non servono a questo: sono enzimi, ormoni, parti delle membrane cellulari, recettori. Quando diminuiscono le proteine le prime a diminuire sono le proteine plasmatiche, importanti nella creazione della pressione colloide osmotica, se si cominciano a demolire proteine circolanti diminuisce la pressione oncotica. Quando le proteine cominciano a calare si va incontro ad una alterazione di tutti i processi che hanno luogo a livello cellulare, questo caratteristico nei paesi poveri dove ci sono bambini denutriti con laddome gonfio, una sorta di ascite. Ormai si giunti quasi alla cachessia preterminale, quasi un indice di morte imminente. Cos si muore di fame, una lenta e progressiva depauperazione. Quando noi parliamo di fame non quasi mai la fame acuta, quasi sempre una riduzione dellapporto alimentare con deficit sia quantitativi (meno calorie di quelle che servono) ma soprattutto qualitativi. I nutrienti non hanno tutti la stessa facilit ad essere reperiti, soprattutto lo stesso costo. Nei paesi poveri si mangia poco e quasi sempre solo carboidrati, inizia un processo di degenerazione. Ricapitolando: La regolazione della distribuzione dei nutrienti affidata in misura importante alle isole di Langerhans, i nutrienti pi importanti sono glucosio e amminoacidi, sono questi che le cellule devono ricevere, e la loro quantit in circolo gestita direttamente da questa coppia: glucagone e insulina. Linsulina ha una importanza unica nel suo genere, non c un ormone paragonabile allinsulina come azione ipoglicemizzante, in grado di fare utilizzare il glucosio perifericamente, lunico ormone che ha un podi effetto ipoglicemizzante il testosterone. La regolazione dei

momenti di eccesso alimentare quasi solo affidato allinsulina, mentre la regolazione dei momenti di carenza legato a pi ormoni: il glucagone, le catecolammine, lormone della crescita (lIGF1) e alla fine anche la produzione di glucocorticoidi, del cortisone. Ci sono anche altre ormoni che agiscono sulla glicemia ma non sono paragonabili a questi. Il confine rappresentato dalla disponibilit di grassi, fin quando abbiamo grassi a disposizione non siamo costretti a toccare le riserve proteiche, quindi nessun danno grave. Le riserve di grassi sono notevoli, circa 100mila calorie (i grassi sono 10-12 Kg, a 9 Kcal al grammo), quindi per mesi possiamo avere una riduzione dellapporto alimentare, per prima o dopo le riserve di grassi finiscono. Le proteine in condizioni fisiologiche non sono a scopo energetico.

Francesco Altamore

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