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Capitolo 1 Introduzione alla Ragioneria

1. Che cosa studia la Ragioneria?

La Ragioneria studia i fenomeni attinenti la vita delle aziende con il ricorso a metodologie che con-
sentono di identificare, elaborare e rappresentare gli svariati “oggetti” o “aspetti” investigati; ciò allo
scopo di fornire ogni utile elemento per l’adozione di consapevoli e ponderate scelte di gestione.

2. Che rapporto esiste tra la Ragioneria e l’Economia aziendale?

Parafrasando l’espressione dantesca riferita alla Madre di Gesù Cristo, “Vergine madre, figlia del tuo
figlio”, la Ragioneria può essere definita allo stesso tempo come “madre” e “figlia” dell’Economia azien-
dale. La Ragioneria è “figlia” dell’Economia aziendale in quanto osserva un aspetto specifico della vita del-
l’azienda, quale quello relativo alla rilevazione contabile e al controllo economico, mentre l’oggetto del-
l’Economia aziendale è l’azienda nella completezza delle sue manifestazioni e nei suoi principi generali.
La Ragioneria è “madre” dell’Economia aziendale, non solo perché storicamente ha una più antica
origine, ma anche perché importanti fondamenti dell’Economia aziendale sono stati elaborati nell’ambi-
to della Ragioneria.
Questo complesso rapporto ha origine negli anni ’20 grazie all’opera di importanti studiosi italiani,
primo tra i quali Gino Zappa, che avvertirono l’esigenza di estendere lo studio del fenomeno aziendale,
non limitandolo ai soli problemi di rilevazione, propri della Ragioneria, ma abbracciando tematiche le-
gate alla gestione e all’organizzazione dell’azienda.
Nella sua definizione iniziale, l’Economia aziendale ha ad oggetto l’azienda nel suo complesso e in-
dividua tre importanti filoni di studio, la gestione, l’organizzazione, la rilevazione.
Secondo questo approccio, la Ragioneria è quindi riconducibile alla disciplina più ampia e generale
che studia i principi fondamentali della vita delle aziende, ossia all’Economia aziendale ed in particolare
si dedica al filone della rilevazione.

3. Quali sono le tematiche studiate dalla Ragioneria in campo internazionale?

In campo internazionale, le tematiche principali studiate dalla Ragioneria sono tipicamente articolate
in due importanti filoni di studio: FinancialAccounting e Management Accounting.
La Financial Accounting riguarda le tematiche riguardanti la contabilità generale, i bilanci, la loro
varietà, le tecniche di redazione, la loro interpretazione e gli utilizzi ai fini comunicativi e decisori, non-
ché i principi, le tecniche e le metodiche dei controlli.
Appartengono, invece, alla Management Accounting altri segmenti di studio, come il controllo di ge-
stione, il budget, la pianificazione strategica, la rilevazione e il controllo dei costi, etc.

4. Quali sono le origini della Ragioneria?

Le origini del “far di conto” sono strettamente legate ad esigenze pratiche della vita quotidiana, per
lo più riconducibili all’attività amministrativa e commerciale.
Testimonianze di tecniche contabili, sia pure rudimentali, sono pervenute dalle più antiche civiltà. Ad
esempio, nell’antico Egitto venivano tenuti libri contabili relativi alle merci custodite nei magazzini ge-
nerali; nell’antica Roma si tenevano due distinti libri contabili: uno per registrare tutte le entrate e le
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uscite giornaliere e l’altro per riassumere su base mensile tutte le entrate e le uscite.
Le tecniche contabili sono, poi, progredite di pari passo con la civiltà umana.
La tappa più importante nell’evoluzione delle tecniche contabili è stata segnata dalla diffusione della
partita doppia, avvenuta ad opera dei mercanti italiani nel XIII secolo d.C. In tale epoca, si svilupparono
le compagnie dei mercanti, dotate di un’organizzazione molto complessa ed articolata, con sedi in diver-
si Paesi europei. Lo sviluppo frenetico degli affari fu supportato dall’introduzione di un innovativo me-
todo di tenuta dei conti, la partita doppia, detto anche metodo italiano, tuttora utilizzato nelle moderne
organizzazioni economiche private e, sempre più, pubbliche.
La data e l’inventore del metodo della partita doppia sono oggi ignoti. La maggior parte degli storici
attribuisce la paternità del primo manuale che ne parli al matematico fra’ Luca Pacioli, che nel 1494,
pubblicò l’opera “Summa de aritmetica” in cui si spiega il metodo della partita doppia.
Tuttavia, esistono opere precedenti a quella di Pacioli che non hanno avuto un’analoga attenzione da
parte degli studiosi, tra cui si segnala: “Liber abaci”, scritto nel 1202 da Leonardo Fibonacci e “Merca-
tura et il mercante perfetto”, scritto nel 1458 da Benedetto Cutrugli.
In tutti questi trattati, il pensiero e le tecniche ragionieristiche non assumono rilevanza e dignità di
“sapere scientifico” e restano, comunque, relegati nell’ambito delle conoscenze tecniche utili alla prassi
commerciale. Fino all’istituzione delle Facoltà di Economia e Commercio, avvenuta a metà degli anni
’30 del XX secolo, la Ragioneria non veniva insegnata nelle università in quanto non veniva percepita
come una materia scientifica. Tra i più importanti Maestri che consentirono alla Ragioneria di acquisire
una dignità scientifica al pari delle altre scienze sociali, bisogna citare Francesco Villa (1805-1884),
Giuseppe Cerboni (1827-1917), che fu il primo Ragioniere generale dello Stato italiano unitario, Fabio
Besta (1845- 1922), che introdusse il sistema del patrimonio, e Gino Zappa (1879-1960), allievo del Be-
sta e ideatore del sistema del reddito.

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