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D-glucosio L-glucosio
La forma aperta del glucosio (aldoesoso) tende ad assumere una forma ciclica
piranosica: l’ossigeno del gruppo -OH legato al penultimo C (C-5) porta un attacco
nucleofilo al C aldeidico (C-1). Nella forma ciclica, il C che lega l‘ossigeno carbonilico
diventa chirale ed è definito anomerico (C-1), con 2 possibili configurazioni: l‘ -OH che
sostituisce il C anomerico può stare in basso (anomero α) o in alto (anomero b) rispetto
al piano dell’anello.
Fruttosio: chetoesoso,
assume forma ciclica
furanosica (C-5 si chiude
OH H OH H sul carbonio anomerico
C-2), meno stabile di
quella piranosica del
glucosio.
Il glucosio derivato dai disaccaridi saccarosio e lattosio
Molti tessuti (pancreas, fegato, cervello, globuli rossi, rene) sono “non sensibili
all’insulina”. Per contro, muscolo scheletrico/cardiaco e tessuto adiposo sono
tessuti “sensibili all’insulina”. Senza stimolo dell’insulina, questi tessuti captano una
ridotta quantità di glucosio perché la maggior parte dei trasportatori (GLUT-4) è
sequestrata in vescicole citoplasmatiche. Lo stimolo dell’insulina causa una
massiccia traslocazione dei GLUT-4 dalle vescicole citoplasmatiche alla membrana
consentendo un aumento dell’ingresso di glucosio. Nel muscolo scheletrico, anche
in assenza di stimolo dell’insulina, l’ingresso del glucosio è favorito dall’esercizio,
probabilmente perché la maggiore capillarizzazione muscolare consente una
buona ossidazione mitocondriale degli acidi grassi in circolo (gli acidi grassi
interferiscono con la funzione del recettore dell’insulina).
Il passaggio del glucosio dal
lume intestinale alla cellula
epiteliale è un trasporto
attivo in simporto con il
sodio. L’ATPasi Na/K
mantiene bassa la
concentrazione del sodio
dentro la cellula epiteliale
facendo entrare potassio
(consumo del 30% dell'ATP
cellulare).
-14,2 kJ/mol
Fruttosio e galattosio
entrano nella glicolisi dopo
modifica epatica in
fruttosio-6-P e glucosio-1-
P, rispettivamente.
Gliceraldeide-3-fosfato
+ Pi Deidrogenasi
NAD
NADH
-31,4 kJ/moll
Nella II fase, la sintesi dell’ATP avviene quando la fosfoglicerato
chinasi trasferisce un gruppo fosfato dall’1,3-bisfosfoglicerato
all’ADP (settima reazione) e quando la piruvato chinasi trasferisce
un gruppo fosfato dal fosfoenolpiruvato all’ADP (decima
reazione). Queste sono reazioni di “fosforilazione a livello del
substrato”.
Enzima Regolazione
1 reazione Inibito competitivamente da eccesso di prodotto glucosio-6-P
Esochinasi
3 reazione Inibito da eccesso del Substrato ATP
Fosfofruttochinasi -1
Inibito allostericamente da NADH, citrato;
Attivato allostericamente da ADP e da fruttosio-2,6-bisfosfato
Le concentrazioni di fruttosio-2,6-
bisfosfato dipendono da un enzima
tandem che può funzionare come
fosfatasi (rimuove gruppo fosfato)
o come chinasi (fosforila).
Il glicogeno (circa 350 g in un adulto) è presente nel citoplasma delle cellule del
muscolo scheletrico (circa 80%) e del fegato (circa 20%).
Glicogeno fosforilasi
Glicogeno Glucosio-1-P
Enzima deramificante
Fosfoglucomutasi
CITOPLASMA
Glucosio-6-P
Glucosio-6-fosfatasi Membrana RE
glucosio
SANGUE
La Glucosio-6-fosfatasi è assente nella membrana del RE dei
miociti. Per questo motivo, il glucosio-6-fosfato che si ottiene dalla
glicogenolisi muscolare non passa nel sangue ma rifornisce la
glicolisi muscolare (resa netta 3 ATP invece di 2).
A partire dall’estremità non riducente, la
glicogeno fosforilasi scinde il legame
glicosidico 1,4 liberando glucosio-1-
fosfato. L’enzima utilizza il piridossal
fosfato (PLP) come cofattore. Questa
reazione (fosforolisi) è energeticamente
vantaggiosa perché non si deve
consumare ATP e perché parte
dell’energia del legame glicosidico viene
conservata nella molecola di glucosio-1-
fosfato.
Lattico deidrogenasi
Piruvato + NADH Lattato + NAD
In natura esistono acidi grassi saturi (legami C-C semplici) ed insaturi (doppi legami
C=C) in cis (gli atomi di H associati ai C impegnati nel doppio legame giacciono
sullo stesso piano). La presenza di doppi legami influenza la temperatura di fusione
dell’acido grasso; a T ambiente, gli acidi grassi saturi sono solidi mentre quelli
insaturi sono liquidi.
Fosfatidilcolina (lecitina)
glicerolo
Dal citoplasma allo spazio intermembrana
Gli acidi grassi a catena corta/media diffondono attraverso le membrane
cellulari ed arrivano nella matrice mitocondriale dove saranno degradati.
Gli acidi grassi a catena lunga si fermano nel citosol; qui una acil-CoA sintasi li
lega al CoA (idrolisi di ATP) e diventano acil-CoA (acile=residuo di acido
grasso).
La acil-CoA sintasi catalizza una
reazione che richiede idrolisi di ATP ed
avviene in 2 tappe:
malato
Enzima Regolazione
1 reazione La disponibilità dei substrati Acetil-CoA e ossalacetato
Citrato sintasi determina la velocità
Fosforilazione ossidativa
Complesso II
I centri redox della catena respiratoria sono
disposti in ordine di potenziale redox
crescente, da specie più negative a specie Complesso III
più positive con una maggiore tendenza ad
acquistare elettroni (quindi, ridursi).
+ 0,81
+2 H+/2 e-
Forma ossidata Forma ridotta
Nei centri Fe-S, lo ione ferro è legato
covalentemente alla proteina
attraverso residui di Cisteina
Eme b Eme c
Eme a
Questi gruppi Eme sono legati alla proteina Questo gruppo Eme è
non covalentemente legato covalentemente
alla proteina attraverso
2 residui di cisteina
I centri Fe-S ed il gruppo eme accettano 1 elettrone
(da Fe2+ ferroso a Fe3+ ferrico).
NADH
FADH
FADH 2 2
FADH2
L’ATP sintasi (~400 kDa) è matrice
costituita da :
In mitocondri integri, solo l'ATP sintasi consente il rientro dei protoni nella
matrice poiché la membrana mitocondriale interna è impermeabile ad essi.
In Fo, la subunità “a” possiede 2 semicanali per il
transito dei protoni; in ciascuna delle 12 subunità “c”
c’è un residuo di acido aspartico deprotonato.
Quando 1 protone dallo spazio intermembrana entra
nel semicanale della subunità “a” neutralizza l’Asp
rendendolo lipofilo,cioè in grado di interagire con la
membrana e questo fa ruotare Fo; questa rotazione
fa esporre l’Asp successivo all’ambiente idrofilo e ne
induce la perdita di 1 protone che passa nel
semicanale che lo porta in matrice.
Ad alte [ADP] nella matrice, aumenta l’attività della ATP sintasi che “consuma”
più protoni; per mantenere il gradiente, la catena di trasporto deve trasportare
più protoni nello spazio intermembrana, e per farlo deve ossidare più
rapidamente NADH e FADH2.
Un poco di numeri……
Da 1 mole di NADH si sintetizzano circa 2 molecole di ATP. Vediamo perché.
ΔG = - n F ΔE
Circa il 70% di questa energia diventa calore e serve per pompare i protoni
fuori dalla matrice e per far rientrare i protoni; solo il 30% (66 kJ) è utilizzato per
la sintesi di ATP che richiede 30,5 kJ/mol. Ne deriva che si sintetizzano circa 2
molecole di ATP da 1 mole di NADH.
Da 1 mole di FADH2 si ottiene energia pari a circa 160 kJ (il FADH2 entra nella
catena ad un livello più basso rispetto al NADH) e si sintetizzano circa 1,5
molecole di ATP.
Disaccoppiamento tra trasporto degli elettroni (catena
respiratoria) e sintesi dell’ATP (fosforilazione ossidativa)
In vitro, la catena respiratoria può essere “disaccoppiata” dalla fosforilazione
ossidativa utilizzando acidi deboli idrofobici (come il 2,4-dinitrofenolo) che
hanno la capacità di diffondere attraverso la membrana mitocondriale interna
e di “scaricare” il gradiente protonico che è alla base del funzionamento della
ATP sintasi: la sintesi dell’ATP è inibita ma non la catena respiratoria che
produce acqua e calore.
Aspartato aminotransferasi
la navetta del
malato-aspartato è
Malato DH
resa possibile dalle
forme citoplasmatica
e mitocondriale
della malato
deidrogenasi e della
Malato DH
aspartato
aminotrasferasi
Aspartato aminotransferasi