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Da Odum & Barret - Fondamenti di Ecologia, Piccin

ANNO ACCADEMICO 2015-2016


I sistemi

i sistemi sono costituiti da unità subordinate

i sistemi rappresentano un di più rispetto alla somma


delle componenti (principio delle proprietà emergenti)

A+B = AB
C rappresenta un nuovo sistema,
A+B = C diverso dai 2 che lo hanno generato
I sistemi possono essere:

 APERTI : scambiano materia ed energia con


l’esterno (Pianta);

 CHIUSI: scambiano solo energia e non materia


(Terra);

 ISOLATI: non scambiano né energia né


materia (definizione teorica).
Gli Ecosistemi

• Sono sistemi aperti e dinamici caratterizzati da


un flusso di materia e di energia.

• In un ecosistema vi è sempre un ambiente di


entrata ed uno di uscita

INPUT > OUTPUT Accrescimento del sistema

INPUT < OUTPUT Il sistema decresce


INPUT = OUTPUT Sistema in Stato stazionario
L’ecosistema = sistema aperto con un ambiente di
entrata ed uno di uscita

Ecosistema= AE + S + AU

AE = ambiente di entrata, AU = ambiente di


uscita e S = sistema
Natura cibernetica degli ecosistemi

Gli ecosistemi sono ricchi di reti di informazioni e di


comunicazioni fisiche e chimiche che mettono in
connessione tutte le sue parti

Possono essere considerati di natura cibernetica


ossia regolati da specifiche funzioni
ECOSISTEMI = sistemi di natura dinamica
Funzioni di controllo dell’Ecosistema

La ridondanza 2

Più specie o componenti dell’ecosistema capaci di


svolgere le medesime funzioni
Funzioni di controllo dell’Ecosistema

Il feedback 1

Il feedback interviene quando parte delle uscite


tornano indietro come entrate
FEEDBACK

Feedback negativi hanno un effetto regolatore e


stabilizzano il sistema nella condizione stazionaria

Feedback positivi agiscono da moltiplicatore di un


fenomeno

Il feedback garantisce l’omeostasi di un sistema

OMEOSTASI = capacità di un individuo di mantenere


condizioni interne costanti rispetto ad un ambiente
esterno variabile
Tutte le funzioni di controllo accrescono la
stabilità di un ecosistema

Esistono tre tipi di stabilità

Resistenza capacità di un sistema vivente di resistere alle


alterazioni ed ai disturbi

Costanza capacità di un sistema vivente di mantenersi


proporzionato in relazione alle risorse disponibili

Resilienza capacità di un sistema vivente di recuperare


rapidamente dopo un disturbo
Funzioni di controllo dell’Ecosistema

Perturbazione

Regolare ampiezza
Funzione ecosistemica

delle oscillazioni
Misura di resistenza

Misura di resilienza

Tempo
Gli ecosistemi sono unità funzionali che comprendono
tutti gli organismi che vivono in una determinata area +
le componenti ambientali abiotiche

Lo studio degli ecosistemi può essere affrontato


in due modi:

OLISTICO vengono misurate MERISTICO (vengono


le entrate e le uscite, definite studiate le prima componenti
le proprietà emergenti e poi e poi integrate in un sistema
studiate le parti componenti
La biosfera può essere considerata come un unico
ecosistema così come un bioma (un lago, un prato o un
bosco) o una parte di esso (pozze d’acqua, un tronco)
STRUTTURA DI UN ECOSISTEMA

Compartimento
biotico
(organismi viventi)

ecosistema

Compartimento
abiotico
(componenti
chimico fisiche)
IL COMPARTIMENTO ABIOTICO

aria ATMOSFERA luce


temperatura
vapore aqueo
pressione

LITOSFERA rocce e minerali

suolo

elementi composti

organici inorganici
acque dolci
IDROSFERA acque salate
acque salmastre

ambiente fisico (acqua, aria, suolo, pressione, luce, temperatura)


compartimento
abiotico sostanze inorganiche (C, N, CO2, H2O)
sostanze organiche (rifiuti organici, proteine, carboidrati, humus)
IL COMPARTIMENTO BIOTICO

PRODUTTORI

CONSUMATORI DECOMPOSITORI

produttori
compartimento
biotico consumatori (primari, secondari …)
decompositori
SISTEMA APERTO
ECOSISTEMA
SISTEMA DINAMICO

Il funzionamento è garantito da un flusso di energia e


materia tra organismi e componente abiotica che si
realizza attraverso le reti trofiche

Gli ecosistemi sono regolati dai principi della termodinamica

I legge: l’energia non può essere né


creata né distrutta ma trasformata

II legge: le trasformazioni energetiche implicano sempre una


degradazione dell’energia da una forma concentrata in una dispersa
LA STRUTTURA TROFICA DI UN ECOSISTEMA

Dal punto di vista della struttura trofica, un ecosistema è


diviso in due strati:

Strato autotrofo Strato eterotrofo


o fascia verde o fascia bruna
Autotrofi o Produttori Eterotrofi o Consumatori

Fotoautotrofi Biofagi
(processi fotosintetici)

Chemioautotrofi Saprofagi
(processi di ossidazione chimica)

utilizzano energia luminosa, acqua, CO2


Fotoautotrofi e nutrienti minerali per la sintesi della
materia organica

trasformano sostanze inorganiche


Chemioautotrofi semplici per produrre biomassa.
fotosintesi
Molecole organiche

Energia elettromagnetica Energia chimica

L’energia luminosa che entra nell’ecosistema viene trasformata


e qualitativamente migliorata dai produttori primari L’energia
non immagazzinata dagli autotrofi viene irrimediabilmente
persa dall’ecosistema.
La materia organica prodotta dagli autotrofi
fotosintetici e chemiosintetici è la fonte di energia da
cui dipendono gli organismi eterotrofi

BIOFAGI SAPROFAGI

Fitofagi ed carnivori decompositori


erbivori
ECOSISTEMI TERRESTRI ED ACQUATICI

I – Autotrofi: (A) piante erbacee di grandi dimensioni; (B) fitoplancton


II – Erbivori pascolanti: (A) insetti e mammiferi delle praterie;
(B) zooplancton in acqua libera
III – Detritivori: (A) invertebrati del suolo; (B) invertebrati del fondo
IV – Carnivori: (A) uccelli ed altri animali; (B) pesci
V – Saprotrofi: batteri e funghi sulla sostanza organica in decomposizione.

nonostante le differenze nella composizione in


Gli ecosistemi terrestri e acquatici specie, sono presenti le stesse componenti
sono popolati da organismi differenti ecologiche fondamentali
Ecosistemi Naturali ed Artificiali

Negli ecosistemi naturali le attività


autotrofa ed eterotrofa tendono a
bilanciarsi

Gli ecosistemi eterotrofi (le città ed i contesti industriali)


consumano molto più cibo e materia organica di quanto ne producono

> consumo cibo e materia organica

< produzione cibo e materia organica


Ecosistemi e reti trofiche

Il funzionamento di un ecosistema è reso possibile da un flusso


di energia e dalla circolazione di elementi nutritivi tra la
componente biotica e quella abiotica

Gli organismi viventi necessitano di costituenti per i loro corpi,


ed energia per le loro attività.

ENERGIA Percorso unidirezionale

NUTRIENTI Percorso ciclico

La radiazione solare è la prima fonte di energia negli


ecosistemi
catena trofica

Il mezzo attraverso il quale la materia e l’energia


attraversano l’ecosistema è la catena trofica

Tutti gli organismi morti o vivi sono potenziali fonti


di cibo per altri organismi.
Esempio di catena alimentare

I carnivori sono
consumatori secondari

Gli eterotrofi che ricavano


energia direttamente dalla
biomassa vegetale sono i
consumatori primari

Gli autotrofi sono definiti


produttori primari (primo
livello trofico)

L’appartenenza ad un livello trofico dipende dalle abitudini alimentari


Produttori, consumatori e decompositori
costituiscono i diversi livelli trofici

Raramente nelle reti alimentari vi sono più di 4 o 5 livelli


trofici: ad ogni passaggio da un livello trofico al successivo, una
parte cospicua dell’energia è persa come calore
CATENE ALIMENTARI

catena pascolo catena detrito

produttori consumatori consumatori


catena del pascolo primari primari secondari

incide direttamente sul tasso di produzione


sottrae sostanza organica
energetica

catena del detrito necromassa microorganismi

smaltisce sostanza organica Restituzione al sistema di sostanze minerali


Le catene alimentari di pascolo
partono dalle piante verdi e
vanno agli erbivori pascolanti
ed ai carnivori
Le catene alimentari di detrito partono dalla sostanza organica
morta e vanno ai microrganismi e da questi ai consumatori di
detrito e quindi ai loro predatori (detritivori e microbivori)
Modello di flusso energetico a forma di Y che mostra
l’associazione tra la catena di pascolo e quella di detrito

Tale modello è più realistico di quello a singolo canale

 è conforme alla basilare stratificazione degli ecosistemi;

 il consumo diretto delle piante viventi e l’utilizzazione della


materia organica morta sono usualmente separati nello spazio
e nel tempo.
Le catene di pascolo e di
detrito sono interconnesse:
reti alimentari

La complessa struttura trofica di un


ecosistema è rappresentata dalle reti
trofiche

Il ruolo delle singole specie nel


trasferimento di energia e materia
dipende dalla loro biomassa, dalle
caratteristiche fisiologiche,
dall’interazione con altre specie e dai
fattori ambientali
LE RETI TROFICHE

Le specie presenti in una rete trofica possono essere


distinte in tre categorie:

specie basali non hanno prede ma hanno predatori

specie intermedie hanno sia prede che predatori

specie terminali hanno prede ma non hanno predatori

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