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ENNIO 

Ennio è nato nel 239 a Rudiae (in Puglia).  


Ennio affermava di avere tre cuori (tria cordia) poiché sapeva parlare tre lingue: in greco, in osco la
lingua madre, e in latino. Abbiamo poche notizie riguardanti la sua vita, nel 204 A.C., durante la
seconda guerra punica, Ennio si trovava in Sardegna dove conobbe Catone il censore che lo
condusse con sé a Roma. Qui a Roma la prima si dedicò all'insegnamento del latino e del greco poi
lo alternò con l'attività letteraria e frequento gli esponenti delle più importanti famiglie romane in
particolare con la famiglia degli scipioni e Scipione l'africano ma anche Marco Fulvio nobiliore che
lo volle con sé in Grecia durante la campagna militare per scrivere un opera in
particolare: cioè l'ambracia che appunto celebra la vittoria di Marco Fulvio nobiliore contro
gli Estoni.  
Nel 184 il poeta ottenne la cittadinanza romana come egli stesso afferma in un verso
degli annales e Mori nel 169 a.C. 
Ennio come i suoi predecessori Nevio e andronico sì cimentò in entrambi i generi teatrali cioè la
commedia e la tragedia. Però delle sue commedie sopravvivono solo due titoli e appena 5
versi. Infatti lui fu ricordato più che altro come autore tragico, della sua produzione ci
rimangono 20 titoli per circa un totale di 400 versi, di cui due praetaxae l' abbracia di cui avevamo
già parlato precedentemente e le Sabinae in cui si racconta un episodio del rapimento di alcune
donne da parte dei romani. E le restanti 18 sono cothurnatae Greche dove si presenta
l'esaltazione della cultura greca e la ricerca del phatos.  
Anche Ennio si ispira euripide del quale eredita ha un gusto macabro e dell'orrido che doveva
essere particolarmente evidente nel thyestes. Incentrata sull’omonimo personaggio della
mitologia greca che mangiò senza saperlo le carni i suoi stessi figli. Ricorrente anche l’interesse per
la riflessione filosofica. 
ANNALES: L'opera che diede fama a quinto Ennio e che ne fa di lui il padre della letteratura
Latina sono gli annales un poema epico storico in 18 libri di cui ci rimangono all'incirca di 600
versi. 
Pubblicate probabilmente a triadi o esodi quest'opera racconta la storia di Roma in ordine
cronologico quindi dall' origini con l'arrivo di Enea fino agli avvenimenti contemporanei del poeta.  
Ennio Mostra una consapevolezza artistica decisamente più matura rispetto ai suoi predecessori
infatti gli annales si caratterizzano per la suddivisione libri e per l’ esametro che resterà
come metro tipico del genere epico. ma anche il fatto che le ispiratrici del poeta non siano più
Camene latine, ma le muse greche invocate nel verso che apriva il poema. 
Il legame con l’epos omerico è reso esplicito da Ennio nel sogno iniziatico che fungeva da proemio.
Ennio narra che l’ombra di Omero gli appare nel sonno per rivelare la propria anima trasmigrata in
lui.
Il poeta si presenta come una sorta di Omero redivivo in un altro frammento si definisce poeta
colto e dicti studiosus (amante della parola).

Negli annales c’è una grandiosa esaltazione di Roma in cui troviamo i principi tradizionali


del mos maiorum.
Il merito della grandezza di Roma viene attribuito all’azione di illustri personaggi, aristocratici
come Scipione l’Africano che vengono celebrati con enfasi,con grande rispetto, elogio.
Subentra quindi una visione più moderna rispetto al poema di nevio, collegate al buon gusto, alla
cultura e alla affabilità, che vengono ad affiancare la Virtus, la pietas i valori più tradizionali
del Mos maiorum  
 
Lo stile: ennio privilegio un registro elevato e solenne. Usa allitterazioni, effetti sonori, metafore e
vocaboli arcaizzanti che conferiscono un tono quasi sacrale
 
 
 
 
PLAUTO 

Plauto nato a Sarsina, In Emilia Romagna, all'incirca nel 255 a.C. Morì a Roma nel 184 a.C. Queste
notizie le abbiamo grazie alla testimonianza avuta da Cicerone nel brutus.
Da aulo gellio e il cristiano Girolamo ci vengono tramandati alcuni particolari biografici su cui è
difficile stabilire la fondatezza. Sappiamo che egli avrebbe perso il suo denaro in sfortunate
imprese commerciali fino a divenire schiavo di un creditore a questo periodo risalirebbero due
commedie e riferibili ai due diversi periodi della sua esistenza, il saturnio, e l’addictus divenuto
uomo libero poi si saprebbe dedicato esclusivamente al teatro. 
Fu uno dei più prolifici e importanti autori dell’antichità Latina, era un cittadino libero e il suo
nome incerto infatti al poeta viene attribuita la TRIA NOMINA, titus maccius un cognome un
soprannome nome d'arte, che deriva da Maccus: il matto lo sciocco, che anche una delle maschere
della fabula atellana, mentre plautus e con tutta probabilità un soprannome che deriva da un
personaggio.  

Egli fu esponente del genere teatrale della palliata latina di argomento greco.
Plauto scrive solo palliate traducendo, rielaborando e riadattando copioni della commedia nuova.
Secondo la tradizione a Plauto sarebbero stati attribuiti ben 130 lavori teatrali, però di buona
parte non plautini. Nel I primo secolo a.C. Verrone esaminò criticamente tutte le opere teatrali e
ne selezionò 21 commedie sicuramente plautine che sono giunte integre fino a noi.
Queste 21 commedie tramandate dai manoscritti appartengono tutte al genere della fabula
palliata cioè presentano l'ambientazione personaggi greci. L’ordine di composizione di queste
commedie è incerto.
Sono spesso precedute da un argumentum ossia un riassunto in versi, in forma di acrostico, cioè
che le prime lettere di ciascun verso lette verticalmente corrispondono al titolo della commedia.
Poi abbiamo molti titoli delle commedie che terminano in aria si può spiegare nel fatto che si tratta
di aggettivi femminili concordati con un sottinteso fabula cioè commedia. 

La commedia Plautina è caratterizzata dalla divisione in:


-Argumentum cioè un breve testo all’inizio della commedia con la funzione di riassunto spesso
strutturato come acrostico.
- Prologo cioè l'illustrazione degli antefatti della commedia, spiegazione della causa degli intrecci o
problemi verificati nella vicenda.
-Deverbia cioè parti recitate spesso accompagnare dalla musica.
-Cantica cioè monologhi cantati.

E’ possibile individuare all’interno della produzione plautina alcune tipologie distinte di


commedie:

-le commedie della beffa in cui l'inganno è organizzato dal protagonista spesso con l'aiuto di uno
schiavo astuto, occupa un ruolo di particolare rilievo.
-le commedie del doppio legate a equivoci che nascono dalla presenza sulla scena di due
personaggi a apparentemente identici spesso gemelli.
-commedia dell'agnizione in cui la soluzione di intrecci spesso complessi avviene grazie al
riconoscimento finale di un personaggio, spesso creduto povero e umile e di cui si scopre invece a
sopresa la nobiltà dalla nascita.
-le commedie del carattere costruita intorno a un personaggio fortemente tipizzato e caricaturale,
come il vecchio avaro, il soldato vanaglorioso (miles)
 
Meno tipiche sono le commedie incentrate sui motivi romanzeschi del viaggio dell’avventura tra
cui spicca quella intitolata captivi.

CARATTERI E STRUTTURE DELLA COMMEDIA PLAUTINA


la trama delle commedie plautine presenta una struttura ricorrente abbastanza ripetitiva: in cui un
giovane vuole sottrarre qualcosa a un anziano e viene aiutato a raggiungere l'oggetto del suo
desiderio da uno schiavo astuto che organizza una beffa. Dopo una serie di colpi di scena, equivoci
la situazione si ricompone in un lieto fine che non manca mai: in cui il servo insolente viene
perdonato dal padrone e l'adulescens corona il suo sogno. 
Il carattere ripetitivo non è dovuto la scarsa fantasia di plauto ma al desiderio di assecondare il
pubblico, i gusti semplici del pubblico romano.  
--il ricorrere di ste min arrivi e situazioni deriva anche dai modelli greci a cui plauto attinge e che
utilizza con grande disinvoltura e spregiudicatezza,--

Invece è tipicamente plautino lo scarso interesse per la caratterizzazione psicologica del


personaggio che tende ad assumere i tratti stereotipati del “tipo” i cui comportamenti sono quasi
sempre subordinati meccanismi comici dell'azione.
Così i vecchi padri, i senes, sono il più delle volte avari e arcigni. Mentre i giovani, gli  adulescens,
sono quasi sempre innamorati scapestrati. Il resto del popolo plautino è popolato da sfruttatori
avidi e immorali, le ragazze spesso costrette alla prostituzione o rapimenti; di parassiti che vivono
alle spalle dei padroni e così via.
Infine, il servo astuto, il servus calliudus, perennemente affaccendato a ordire intrighi a favore del
padrone innamorato, un vero e proprio attore plebeo che spesso è protagonista.

Nelle trame ricorrono anche situazioni topiche (dialettica) che plauto riprende dai comici greci e
che utilizza molte volte allo scopo di complicare la vicenda per poi avere un finale più
soddisfacente, più felice;
gli espedienti più frequentemente utilizzati sono il rapimento o l'esposizione di un
personaggio(abbandono in fasce), di persone aristocratiche che viene poi cresciuto in un ambiente
sociale basso.
A questa situazione spesso segue riconoscimento che avviene per lo più attraverso oggetti
personali che conducono all' identificazione del personaggio. 

 CONTAMINATIO: Nel riprendere i testi della commedia nuova, Plauto crea trame doppie e
intricate attraverso l’uso della “Contaminatio”, cioè innestare una commedia di autore greco che
fungeva da modello principale, con un’altra commedia e trarne una nuova opera.

Questa tecnica viene utilizzata per la prima volta da Nevio e viene praticata sistematicamente da plauto che ci fornisce il titolo del
modello di riferimento ad esempio l' asinaria deriva dell'asina Jo di demofilo. 
La perdita quasi totale dei testi originari ci rende molto difficile stabilire le caratteristiche e limiti dell'intervento che ha plaudo su di
essi. 
 
Non sono poche le novità strutturali della commedia plautina rispetto alla commedia nuova. le opere di plauto non
risultano più suddivise in atti ma sono strutturate come un'azione continua.  
MUSICA: Qui poi diventa fondamentale la presenza della musica che nelle commedie greche si era andata riducendo. 
In Plauto invece la musica prende molto spazio, le parti semplicemente recitate cioè i diverbia erano alternate ai
cantica recitati con accompagnamento musicale, mentre le parti propriamente cantate cioè mutatis modis cantica,
erano costituite da “a solo” caratterizzate da una straordinaria varietà di forme metriche 

La musica e il canto hanno un' importanza fondamentale perché accentuano ulteriormente la distanza delle commedie
di plauto dagli originali ellenistici, marcando il carattere ludico e fittizi della rappresentazione, quanto ma lontana da ogni tanto
realistico. 

ORIGINALITÁ PLAUTINA
• I numeri innumeri (infiniti metri)
• Registro stilistico (giochi di parole,metafore, enigmi, doppi sensi,neologismi, allusioni)
• Trasformazioni strutturali(ristrutturazione metrica, cancellazione atti, trasformazione onomastica)

CONFRONTO TRA PLAUTO E I MODELLI GRECI


I Greci
• Coerenza drammatica
• Credibilità psicologica deipersonaggi finemente analizzati
• Parti solo recitate e recitative
• Senso delle sfumature e del limite

Plauto
• Dispersivitá dell’azione
• Schematismo psicologico
• Convenzionalitá dei sentimenti
• Eccezionale creatività linguistica e metrica e presenza dei cantica

Il linguaggio e la comicità: si ispira alla commedia Antica greca di ARISTOFANE


Gli Intrecci sono ricchi di: intrighi, amore, equivoci
La lingua è caratterizzata da: arcaismi, neologismi, grecismi, figure retoriche
La commedia si sviluppa in atti suddivisi in scene e si conclude dopo 5 atti, i personaggi godono di una realtà
capovolta ma realistica.
Plauto si rivolgeva indistintamente al popolo ma allo stesso tempo agli uomini colti e istruiti.
Lo scopo è di intrattenere il pubblico e farlo ridere la comicità è bassa, facile e sguaiata richiama al Teatro
Popolare nelle sue commedie esprime posizione giudizi in contrasto.

La Vis comica è provocata da: tono buffonesco; mordacità; battute volgari; esasperazione dei sentimenti
naturali; topoi; personaggi fissi; temi sempre simili; rapporto stretto con il pubblico; situazione divertenti
come equivoci (scambi di persone..)

Le commedie di Plauto presentano alcuni difetti:


-prevedibilità e la ripetitività delle trame (contesa tra due uomini per una donna perdonare
osserva è sempre più furbo)
-le storie sono complicate, incoerenti: il discorso è molto dispersivo e con enormi contraddizioni
-vi è schematicità nella costruzione del carattere dei personaggi. Plauto sa che queste sono le
commedie che piacciono al popolo e quindi asseconda i gusti del suo pubblico.

 
TEATRO, MENTEATRO E
SOCIETÀ  
Una caratteristica originale
di plauto tende a rendere il
pubblico partecipe delle regole
del gioco e l'impiego di
procedimenti che comportano
la rottura dell'illusione scenica infatti in alcuni momenti il poeta ad esempio chiama un causa gli
spettatori, si rivolge direttamente a loro. Infatti così si realizza diciamo una sorta di cadute della
“quarta parete”. questa quarta parete sarebbe una barriera invisibile che separa la zona del
palcoscenico dallo spazio per il pubblico.
Un caso particolare di rottura dell'illusione scenica è il metateatro cioè generi teatrali presente
l'interno allo stesso teatro dalla tendenza del teatro a mettersi scene a meditare sul se stesso. 
il personaggio più ricco di valenze metateatrali e proprio il servous callidus. la trama di inganni da
lui ordita costituisce una sorta di doppio dell'attività del poeta comico stesso. 
 
LA LINGUA E LO STILE 
Le sue commedie hanno un linguaggio colloquiale dei ceti bassi.

Appunto il carattere colloquiale si capisce dalle espressioni proverbiali, interazioni dei personaggi
e una caratteristica del parlato dei ceti bassi è l’uso del superlativo usato non solo con l’aggettivo
ma anche con altri parti del discorso come pronomi, sostantivi.

Tipici anche dell'epoca di plauto sono alcuni tratti arcaici della lingua che presentano un lessico
che la distingue nettamente dal latino classico. Però la lingua claudina non riflette effettivamente il
latino parlato in quell'epoca infatti plauto manipola il testo, il lessico a proprio piacimento creando
dei neologismi, insulti fantasiosi e giochi di parole anche se volgari apprezzare dal pubblico. 
un'altra caratteristica del teatro florino e poi l'uso di nomi parlanti di derivazione greca per
caratterizzare ogni personaggio per esempio nel miles gloriosus, Pirgopolinice cioè conquistatore
di fortezze di città. 
 
La lingua di plauto costituisce un unicum di originalità linguistica abilmente sospeso tra mimesi per
parlato invenzione letteraria. 

 
CATONE IL CENSORE 
 
Uomo politico e oratore e storiografo. Catone il censore é il primo autore della letteratura latina in
cui attività letteraria si affianca negotium un politico attivo.
Fu difensore dei valori della tradizione romana, mantiene con coerenza sia nelle attività di Uomo
politico sia nelle sue opere letterarie un atteggiamento conservatore rivolto alla moralizzazione dei
costumi a recupero dei principi del Mos maiorum e ostile alle innovazioni.
Catone può essere considerato il fondatore della storiografia in lingua latina e della prosa.  
VITA 
Marco Procio Catone nacque a tusculum (TUSCOLO)  Lazio nel 234 a. c. , da una famiglia di piccoli
proprietari terrieri. 
A appena 17 anni prestò servizio durante la seconda guerra punica. Intorno al 209 a.c. Andò
a roma dove inizia la carriera politica come homo novus, fino a ricoprire il consolato nel 195 a.c.  
Catone Ostile alla famiglia degli Scipioni, rivestì la censura con Severo rigore tanto da guadagnarsi
l'epiteto di censore per antonomasia.  
Appoggiò la fazione conservatrice, sostenendo una vivace battaglia politica e culturale contro
l'innovazione provenienti dalla Grecia.  
Morì nel 104 a.c. all'età di 85 anni, senza vedere la distruzione di Cartagine da lui tanto
desiderata. 

Le orazioni: dell'Opera oratoria di Catone ci restano solo frammenti circa 80 titoli di orazioni


politiche giudiziarie, i cui temi spaziano dalla politica interna per sostenere le misure dalle imprese
contro il lusso, alla politica estera, come nell'orazione pro rhodiensibus, tenuta nel 167 per
invitare i romani alla clemenza verso gli abitanti di Rodi, colpevole di aver appoggiato il re Perseo
nella terza guerra macedonica punto Catone fu probabilmente il primo oratore a mettere per
iscritto e pubblicare i propri discorsi.  
Catone fu il primo oratore a mettere per iscritto e a pubblicare i propri discorsi.
Costruisce su discorsi con grande perizia formale attraverso il ricorso a uno stile arcaico ma
efficace, conciso elegante e semplice elogiato anche da cicerone nel brutus.

Catone mira efficacia pratica dell'eloquenza considerata come strumento di politica militante.


L'oratore coincide ai suoi occhi con l'immagine del perfetto cittadino in cui la rettitudine morale è
l'intendo di giovare allo stato devono avere la priorità sulle capacità tecniche. 

Le Origines: l'opera con cui Catone da inizio la storiografia lingua latina c'è pervenuta in forma
frammentaria, in 7 libri, ricorreva la storia dalle origini mitiche di roma al 149 a.c., inserendola nel
più ampio contesto Italico, attraverso la narrazione delle origini delle diverse città della penisola e
dei suoi popoli.  
Catone si contrappone in modo esplicito ai resoconti minuziosi della annalistica.  (cioè non vuole
seguire il racconto minuzioso di ogni evento ma adotta un criterio di racconto più sintetico)
A questo scopo egli rinuncia alla narrazione degli eventi anno per anno per adottare un criterio di
racconto più sintetico e riprendere gli schemi della storiografia ellenistica punto egli presenta
L'ascesa di Roma come frutto collettivo del valore di un intero Popolo. Per questo motivo evita di
citare i nomi propri dei Generali o comandanti, indicandoli soltanto attraverso il loro grado
militare.

Il de agricolutura: A Catone si deve più antico testi in prosa latino giunto interno fino a noi
costituito da un manuale tecnico in 172 brevi capitoli sulla gestione della Tenuta agricola. Nel de
Agri cultura (sull'agricoltura) , l'autore si rivolge i proprietari terrieri per fornire loro una serie di
consigli pratici, sulla certa del podere, sulla sua amministrazione , sulla coltivazione
sull'allevamento.
Destinatari privilegiati dell'Opera sono i proprietari di aziende agricole di medie dimensioni, che
risiedono in città e gestiscono i possedimenti e distanza, affidandone la cura un fattore allo scopo
di produrre bene destinati alla vendita.
Sebbene contenga un elogio all'agricoltura, che è considerata come un’attività unica degna di un
uomo libero Catone si concentra sul massimo profitto da raggiungere attraverso lo sfruttamento
del latifondo anche in visione degli schiavi considerati attrezzi da lavoro.

Lo stile procede attraverso una prosa essenziale e sintetica fatta da allitterazioni, ripetizione
omoteleuti. 

Altre opere minori: nella produzione catoniana trovano spazio anche testi di carattere
precettistico e sentenzioso, ispirata ai valori tradizionali del Mos maiorum.                       
I praecepta ad marcum filium: manuale per l'educazione del figlio. 
Carmen De moribus: e raccoglieva precetti, consigli e proverbi 

PERSONAGGI
Le maschere fisse:
servus: figura più importante sfacciato, geniale, idea inganni ai danni di senex e adulescens, sempre a conoscenza di
cosa succede
senex: il vecchio, cerca di proteggere il figlio dall'amore, talvolta ricopre il ruolo di amico.
Adulescens: giovane innamorato, vittima degli schemi da parte del servus.
Miles gloriosus: il soldato fanfarone, si offre spontaneamente al migliore offerente per svolgere servizio militare e si
presenta quasi sempre nelle vesti del gloriosus.
meretrix: cortigiana, ruolo femminile più rivelante, donna-oggetto ceduta al miglior offerente.

(tipi fissi e ricorrenti)


Servo astuto
Vecchio
Giovane amatore
Lenone
Parassita
Soldato fanfarone

PIRGOPOLINICE – SOLDATO
(dal greco: pyrgos «torre», polis «città» e nike «vittoria»)
• soldato al servizio del re Seleuco
• scopo di coinvolgere il pubblico militare
• definisce gran conquistatore di città e donne, inventandosi grandi imprese che non ha mai compiuto
• Non è vero protagonista ma ha il solo scopo di far variare l'intreccio rispetto alle altre commedie

ARTOTROGO – PARASSITA
• presente in nove commedie di Plauto
• personaggio divertente e astuto
• mantenuto dal miles
• ringardigia: esalta il miles per ottenere cibo

PLEUSICLE-GIOVANE (adulescens)
• è il giovane che organizza l'inganno ai danni del soldato . innamorato di Filocomasio
• viene aiutato dal senex e dal servus
PALESTRIONE – SCHIAVO (Servus)
• non è sottomeso al padrone
• aiuta il padrone architettando un piano: è ingegnoso e astuto
PERIPLECTOMENO – VECCHIO (Senex)
vecchio vicino di casa di Pirgopolinice scapolo generoso ed esperto di vita
• aiuta Pleusicle.
• Dimostra il suo buon senso e la sua umanità in una lunga digressione sulle sue virtù di amico conviviale e cittadino.
SCELEDRO - SCHIAVO
FILOCOMASIO – CORTIGIANA (Meretrix)
• cortigiana
• oggetto del desiderio dell'adulescens
• figura bella e astuta
• ricopre un ruolo abbastanza importante
LURCHIONE- SCHIAVO
ACROTELEUZIA– CORTIGIANA(Meretrix)
• bella, astuta e abile ingannatrice
• finge di essere la moglie del vecchio per ingannare il soldato
• la sua recitazione e tesa a fare del male, come ammette lei stessa
MILFIDIPPA – SCHIAVA (Meretrix)
• subordinata ad Acroteleuzio, ricopre uno spazio maggiore, anche se in un ruolo di minore importanza per l'obiettivo
finale.
• Donna ingannatrice e subdola.
• Pedina importante, al pari di Filocomasia, nella scacchiera di Palestrione.

CARATTERISTICHE
Miles gloriosus (Il soldato fanfarone, anche tradotto Il soldato millantatore o Il soldato spaccone) è una commedia di
Plauto scritta tra la fine del III e l'inizio del II secolo a.C.
E’ la commedia più lunga di Plauto (1437 versi), ricca di dialoghi a scapito delle parti cantate, una di quelle con il
maggior numero di personaggi.
Diviso in cinque atti ma non dall'autore ha per modello una commedia greca intitolata "Alazn".
Presenta la figura del Miles rinnovata, si può scorgere il profilo del Miles Romano, solo qui svolge ruolo di protagonista,
lo stereotipo del soldato fanfarone ha avuto un grande successo anche nel teatro moderno.
STILE
La lingua è quella quotidiana e vi si inserisce la comicità:
neologismi, omonimia, nomi parlanti, effetti fonici.
L'intreccio si basa su due motivi fondamentali l'intrigo amoroso e la beffa ordita dal servo.
La presenza di una beffa "minore" inserisce nell'intreccio un altro tema caro a Plauto quello dei simillimi o del doppio.

TRAMA
Nella commedia lo schiavo svolge una funzione metateatrale: tocca a lui architettare, organizzare come regista, una
serie di ludificationes. Filocomasia recita il ruolo della propria gemella Acroteleuzia assume il ruolo di moglie di
Periplectomeno.
Il giovane ateniese Pleusicle ama la meretrice Filocomasio ed è da lei corrisposto. In sua assenza però Filocomasio
viene rapita dal soldato Pirgopolinice, che la tiene ad Efeso come concubina. Il servo di Pleusicle, Palestrione.,
imbarcatosi alla ricerca del padrone, è catturato dai pirati e rivenduto, anche lui, al soldato. Avvertito per lettera da
Palestrione, Pleusicle giunge ad Efeso e i due innamorati tornano ad incontrarsi, clandestinamente (grazie ad un foro
praticato da Palestrione nella parete divisoria), nella casa di un vicino compiacente, il vecchio scapolo Periplectomeno.
Ma Sceledro, servo di fiducia del soldato, scopre Filocomasio a baciarsi con Pleusicle, e Palestrione, per farlo tacere,
inventa l’esistenza di una “gemella” di Filocomasio: la ragazza interpreta a turno le due parti finché lo scomodo
testimone deve convincersi che non era lei a baciarsi col giovane straniero, bensì sua sorella Giustina (propriamente
Dicea, trascrizione latina del greco “Dixia”, giusta). Palestrione inventa poi un piano per liberare la ragazza e farla
tornare ad Atene con Pleusicle.

Il servo fa passare la meretrice Acroteleuzio per la giovanissima e insoddisfa moglie di Periplectomeno, bruciata
d’ardente amore per Pirgopolinice. Il soldato, credendo di essere il più bell’uomo della terra, cade nella trappola,
accetta di incontrarsi con la sua spasimante nella casa stessa del vicino e, per facilitare l’impresa, licenzia la concubina
ricolmandola di doni, sotto consiglio di Palestrione. Recatosi all’appuntamento, è colto sul fatto da Periplectomeno
che gli infligge un’esemplare bastonatura, mentre i due veri innamorati e il fido Palestrione veleggiano indisturbati alla
volta di Atene.

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