P:PROVENIENZA Nasce a Sàrsina, in Italia centrale, oggi provincia di Forlì. T;Nasce a Cartagine (di qui il cognomen Afer, l’Africano). P:STATUS SOCIALE Della sua vita si hanno poche e incerte notizie: fu uomo di teatro, forse attore di atellane, subì alcuni rovesci f inanziari che lo portarono ad esercitare i mestieri più umili, finché le commedie da lui scritte non riscossero grande successo. T:Schiavo a Roma, non sappiamo in quali circostanze, nella casa del senatore Gaio Terenzio Lucano riceve un’educazione liberale e presto venne affrancato. P:OPERE PERVENUTE Coltivò un unico genere letterario: la commedia di argomento greco, detta palliata. Alla sua morte gli venivano attribuite oltre 130 commedie, ma Varrone ne riconobbe come autentiche solo 21:– Amphitruo (Anfitrione)– Asinaria (Commedia degli asini)– Aulularia (Commedia della pentola)– Bàcchides (Bacchidi)– Captivi (I prigionieri)– Càsina– Cistellaria (Commedia della cassetta) – Curculio (Pidocchio/Parassit a)– Epidicus (Epidico)–Menaechmi (Menecmi)–Mercator (Il mercante)–Miles gloriosus (Il soldato fanfarone)–Mostellaria (Commedia del fantasma)– Persa (Il persiano)–Poenulus (Il piccolo di Cartagine)–Psèudolus (Il bugiardo)–Rudens (La gomena),–Stichus (Stico)–Trinummus (Le tre monete)–Truculentus (Il rozzo)–Vidularia (Commedia del bauletto) Terenzio è il primo autore latino di cui ci sia tramandata l’intera produzione: 6 commedie composte e rappresentate in 6 anni, per un totale di 6000 versi. Di queste, 4 hanno come modelli direttamente Menandro ( Andria, Heautontimorumenos, Eunuchus, Adelphoe), due (Hecyra e Phormio) si ispirano ad opere di commediografi coevi a Menandro Successo: P:La fortuna di Plauto fu varia: ai suoi tempi conobbe un enorme successo, attestato anche dal centinaio di opere che circolavano a suo nome. Lodato dagli autori di età repubblicana, venerato dagli arcaizzanti di età imperiale, non piacque ai classici, che lo considerarono rozzo e plebeo. Trascurato nel Medioevo, che ne leggeva solo 8 commedie, fu amatissimo nel Rinascimento (nel 1429 fu ‘riscoperto’ un manoscritto che ne conservava altre 12), epoca in cui cominciò ad ispirare i nuovi commediografi in tutta Europa. T:Le commedie di Terenzio non riscossero molto successo quando l’autore era in vita: fu accusato di non essere lui il reale autore, di abusare della contaminatio e per ben due volte non riuscì a portare a termine la rappresentazione dell’Hecyra perché il pubblico abbandonava il teatro. Gli autori cristiani riconobbero la moderazione dei sentimenti e i valori etici condivisi, apprezzarono l’equilibrio e la medietas della lingua: ciò ne favorì l’adozione nella scuola e Ne spiega la conservazione dell’opera in toto. Gli Umanisti e il Rinascimento amarono Terenzio, per la lingua e i valori rappresentati: lo attestano i volgarizzamenti e gli adattamenti poetici (alcune traduzioni fatte da Ariosto non si sono conservate, mentre è nota la traduzione dell’Andria fatta da Machiavelli). Molière fu ammiratore e imitatore di Terenzio Prologhi: P:In Plauto il prologo è un antefatto che spiega la trama della commedia. T:Nei prologhi Terenzio offre spazio ad elementi autobiografici e personali, e in essi abbiamo le prime testimonianze di polemica letteraria a Roma: Terenzio risponde alle accuse di plagio e di abuso della contaminatio, elegantemente respinge l’accusa relativa alla paternità più nobile delle sue opere. In questo modo i prologhi non sono più espositivi, e le notizie sulla trama sono affidate direttamente ai dialoghi e alla scena. Temi P:Nelle commedie plautine emerge con nitidezza e vivacità una società i cui valori sono messi in crisi e ridicolizzati, la cui apparenza è messa in crisi. La sorte, svolge una parte importante moralità e umanità restano ai margini, e prevale la visione dell’homo homini lupus, poiché i rapporti sono basati in larga parte sull’inganno. T:Si fece portavoce di una cultura che andava cambiando e cambiava dall’alto: una humanitas, sintesi originale di elementi greci e romani, destinata a diventare patrimonio dell’Umanità in quanto cultura, civiltà, rispetto della dignità di ogni uomo, comprensione e tolleranza. Personaggi: P:I personaggi di Plauto non sono caratteri individuali quanto piuttosto maschere fisse, tipi e per questo già noti al pubblico nel momento in cui si presentano sulla scena: l’adulescens, il senex, la meretrix, il leno, la matrona, il parasitus, il servus, il miles gloriosus. T:Terenzio si concentra sui personaggi e sullo scavo psicologico: spesso capiamo che il suo intento non è tanto risum movere, bensì creare un dramma pieno di affetti, tipico di un teatro fondamentalmente familiare e borghese. Finalità: P:Plauto evita ogni pericoloso impegno politico, ma nel teatro lascia un’impronta indelebile grazie alla sua genialità e vitalità, alla potenza del suo linguaggio espressivo, alla varietà dei metri impiegati, all’abilità dei suoi dialoghi e spunti comici, La sua comicità non è in funzione dello studio dei caratteri, bensì in funzione del ritmo comico, della situazione e della battuta. T:La polemica e il distacco verso Plauto e anche verso alcuni aspetti dei modelli greci. I temi sono impegnati, non si senso politico, ma in quanto critica del costume di vita e dell’etica tradizionale, proponendo una nuova concezione dei rapporti familiari e sociali.