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Nasce in Spagna a Cordova nel 39 d.C., è nipote di Seneca, si forma a Roma. Essendo un
intellettuale brillante entra nella corte di Nerone.
Pubblicazione di Neroinia e Pharsalia -> rottura con imperatore (forse dovuta alla gelosia di
Nerone).
Aderisce alla congiura di Pisone e si suicida a 26 anni.
Si affida al genere epico storico (epica latina è il primo genere della letteratura latina),
distante però da quello di Virgilio (intento celebrativo).
Anti-epos o Anti-Virgilio -> prospettiva moderna anti-celebrativa
Pharsalia
in quest’opera propone una denuncia delle guerre civili tra Crasso e Pompeo.
L’esaltazione della libertà repubblicana diviene una condanna del regime imperiale —>
reinterpretazione della storia di Roma in chiave di denuncia.
Scelta dell’argomento storico + abbandono della apparato mitologico (no dei)
Il dato storico spesso viene sacrificato a deformazioni della verità a fini ideologici: alcune
azioni di avvenimenti tramandati, episodi estranei alla realtà dei fatti, episodi magici o
soprannaturali (storicamente falsi).
Ci sono una serie di profezie che rivelano a Roma la rovina che l’attende.
Manca un disegno provvidenziale, il fato è assente. C’è solo la forza cieca della Fortuna
alla quale personaggi sono sottomessi.
Assenza di un personaggio principale, l’azione ruota attorno a:
- Cesare: feroce e crudele,tratti tipici del tiranno, incarnazione del furor: pulsioni che
secondo Seneca andrebbero controllati dal saggio. Cesare rappresenta il trionfo di
quelle forze razionali che nell’Eneide venivano domate sconfitte: il furor, l’ira,
l’impatientia.
- Pompeo: avverso alla Fortuna, sfera del privato, morte come unica via di riscatto
morale
- Catone : Visto come personaggio positivo, e subito capisce che il suicidio è un atto
di estrema libertà
Stile: L’ideologia politico-moralista si fa retorica (di cui Seneca ne era maestro) , dietro la
quale sta la passione disillusa di Lucano.
Pathos + sublime
PETRONIO
Satyricon
Datazione: da indizi interni, non successiva al periodo neroniano (l’inserto poetico del Bellum
civile sembra presupporre lucano e si addice all’età neroniana).
Trama: all’insegna dell’avventura, controcorrente, complessa.
Ci rimane solo una parte del testo in prosa, la trama è ricostruibile solo parzialmente.
Tono: serio
Narrazione: idealizzata
Struttura riconducibile a:
- satira menippea per la tessitura formale, alternanza prosa e versi, alternanza
registro stilistico basso e avrei, parodia
- romanzo antico per struttura narrativa, presenza di un protagonista narratore
passivo che subisce gli eventi, il punto di vista è quello del protagonista.
Caratterizzato da:
- accumulo di linguaggi
- innesto di un genere sull’altro
- contaminazione di forme letterarie diverse
- Ekphrasis + excursus = procedimento raffinato . Gli inserti poetici diventano parte
della trama
La volontà di Petronio è riaffermare i grandi valori letterari divenuti materia quotidiana dei
dialoghi tra personaggi degradati, resi ottusi dalla cultura declamatoria diffusa dalla scuola.
LA SATIRA
Persio (epoca neroniana) e Giovenale (sotto Nerva e Adriano) si rifanno alla tradizione
satirica di Lucilio ed Orazio + innovazioni (distinzione sociale, forma del discorso satirico).
In Persio l’intenzione di insegnare non è più proiettata sugli altri, lui usa la satira come un
esercizio per sé soltanto.
Con lui la satira ha una vitalità nuova → attacchi violenti ad una società degradata
Satira molto polemica all’insegna dell’invettiva, caratterizzata dall’indignatio = indignazione
contro chi ha perso il concetto di virtus.
Si limita a denunciare (impronta alla pars destruens), non c’è idea di riscatto →
pessimismo
MARZIALE
Nasce a Bilbilis in Spagna, si trasferì a Roma dove trovò l’appoggio di Seneca che lo
introdusse nella buona società: conosce l’opposizione senatoria a Nerone.
È un epigrammista.
Marziale rivendica il realismo, l’aderenza alla vita concreta. Ma lo sguardo sulla realtà è
deformante e accentua i tratti grotteschi dei personaggi.
Il suo atteggiamento è quello dell’osservatore.
Struttura: prima parte di descrizione, parte finale che scarica la coesione in un paradosso
(aprosdoketon)
Stile: modi colloquiali + lessico quotidiano fino all osceno + alternanza di toni
QUINTILIANO
Compose Instututio oratoria: opera che traccia il percorso che un ragazzo deve seguire
per diventare un perfetto oratore. Considerato il primo trattato di pedagogia e manuale di
retorica.
Ripresa dell’ideale del vir bonus dicendi peritus → il perfetto oratore deve essre uomo di
specchiata moralità
La crisi dell’oratoria è vista come un segno di infarcimento, con la fine della libertà
repubblicana si era chiuso lo spazio per un dibattito politico.
Propone di tornare al buon gusto e all’eleganza di Cicerone —> toglie importanza alle
declamationes.
Nei tribunali si era sviluppata una retorica della delazione.
Solo nelle scuole era possibile svolgere un dibattito, attraverso esercizi declamatori:
declamationes
- Segni a carattere pseudo storico
- Inosservanza del verosimile
- Gusto dell’effetto
- Due tipologie: suasoria (discorso deliberativo) e controversia (discorso giudiziario)
-
Institutio oratoria tratta di:
- suddivisioni e discipline retoriche
- dell’infanzia e del futuro dell’oratore
- letture che l’oratore deve fare per migliorare lo stile
- rapporto oratore- princeps
Stile volto alla ricerca della chiarezza espressiva ed evita eccessi di ostentazione
espressiva.
Rapporti con il regime: probabilmente Quintiliano non era entusiasta del principato, ma
non lo pone in discussione.
L’unico margine di libertà che l’oratore può ritagliarsi è dato dalla sua professionalità e della
sua dittatura morale.
PLINIO IL GIOVANE
Intellettuale benestante e mondano, integrato nella vita politica e sociale del tempo.
Propone un’immagine della società romana e delle abitudini del proprio ceto.
Studiò retorica sotto la guida di Quintiliano, ebbe una carriera forense, fu amico di Tacito.
Nonostante la sua vasta produzione di opere ciò che ci rimane è solo un ricco epistolario e
un panegirico, discorso celebrativo volto a Traiano.
Panegyricus:
- rapporto con imperatore nella realtà: Plinio si comporta come un funzionario
subordinato e indeciso, che informa Tariano di ogni problema ed è bisognoso di
consigli.
- tema della questione dei cristiani: Traiano si atteggia con tolleranza, non vuole punire
reati contro la religione
- l’opera è un encomio a Traiano: Plinio esalta le virtù dell’optimus princeps che ha
reintrodotto libertà di parola e collaborazione con il senato.
- delinea un modello di comportamento per i principi futuri basato su: concordia
fra imperatore e ceto aristocratico e intesa tra aristocratici e ceto equestre