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ETIMOLOGIA
Il termine viene ricondotto al “Satura Lanx”, un piatto di primizie molto variegato offerto agli dèi dopo
il raccolto. Di qui deriva l’idea di mescolanza e varietà che nella satira emerge sotto forma di
combinazione di danza, canti, battute scherzose eccetera.
Testi:
Troviamo, nel testo, un riferimento ad un sogno sul Parnaso e all’apparizione delle Muse: è il tema del
sogno. Attraverso tali immagini, Persio recupera il tema dell’iniziazione poetica da parte delle Muse
(viene, dunque, espresso il rifiuto per una poesia altisonante).
La condanna all’imitazione poetica e all’attività poetica “per denaro” è sottolineata dalla presenza, nel
testo, di animali come il pappagallo e la gazza, l’uno in grado d’imitare e l’altro di rubare.
Abbiamo detto che la Musa ispiratrice di Giovenale è lo sdegno morale nei confronti del dilagare della
corruzione. Tale sdegno si traduce in una furia aggressiva contro tutto e tutti, senza possibilità di
cambiamento. È per tale ragione che la sua satira consta solamente di una pars destruens: perché la
construens, quella positiva, lui non la concepisce nemmeno. Il suo è un tono tagliente e pessimistico
che prevale ovunque nelle sue opere.
Giovenale rinuncia alla ricerca moralistica, alla proposta moralistica di un modello da seguire: non
esistono, per lui, possibilità di miglioramento. Egli sostiene che la società e l’epoca “giusta” e “buona”
sono solo un’utopia.
Nella sua protesta, Giovenale appare come poeta dell’individualità. Lo si può definire come un
conservatore.
La sua polemica evidenzia l’atteggiamento di chi vede cambiare molto rapidamente la propria società e
ciò denota l’incapacità di adeguarsi ai tempi e ai nuovi costumi.
Lo stile di Giovenale viene definito satirico – sublime per i toni elevati dell’epica e della tragedia che
sono adeguati alla satira realistica di Giovenale (è realistica, ma anche deformante).
Lucano
Nasce nel 39 d.C. e muore nel 65. ed è il nipote di Seneca.
È definito l’“anti - Virgilio”.
Viene educato a Roma da Anneo Cornuto. Vive vicino agli ambienti di corte grazie al sostegno dello zio
Seneca e fa parte anche della corte neroniana.
La sua carriera subisce un’interruzione quando cade in disgrazia.
Si unisce ad altri per la congiura dei Pisoni. Sarà costretto a darsi la morte.
L’opera più importante da lui scritta si intitola “De Bellum Civile” e tratta della guerra tra Cesare e
Pompeo. Si divide in 10 libri, come l’“Eneide”. Il decimo libro si interrompe alla rivolta contro Cesare
avvenuta ad Alessandria d’Egitto.
Per gli avvenimenti, si ispira allo storico Livio, alle opere storiche di Asinio Pollione e Anneo Seneca il
Vecchio (Seneca il Retore).
CONTENUTI
- Proemio = è una vera e propria definizione di poetica
- Elogio di Nerone = nonostante cada come imperatore, lo aveva ospitato e tenuto in
considerazione quando era giovane
- I libro = cause della guerra; ritratto di Cesare e Pompeo; inizio del racconto vero e proprio
- II libro = tema delle guerre civili; incontro Bruto e Catone
- III e IV libro = morte Curione; episodi di magia nera; episodi macabri.