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DIZIONARIO
DI ERUDIZIONE
STORICO-ECCLESIASTICA
DA S. PIETRO SINO AI NOSTRI GIORNI
COMPILAZIONE
GREGORIO XVI.
VOL. XXX.
IN VENEZIA
DALLA ilPOGRAFlA EMILIANA
MD CCC XL V.
,
DIZIONARIO
DI ERUDIZIONE
STORICO-ECCLESIASTICA
G
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GìTERRA oGERRIIA. Sede ve- autore del libro intitolalo V Imi-
scovile della prima Au- provincia tazione di Gesù Cristo, che può
gnstamnica, del patriarcato d'A- dirsi uno sfogo dell'amore il più
lessandria nell'Egitto, sotto la me- puro e il più fervido verso Dio.
tropoli di Pelusio, eretta nel quin- Nel Dizionario storico degli autori
to secolo. E situata sponda
sulla ecclesiastici si legge che Giovanni
del mare verso il monte Cassio, ed fu abbate di Vercelli, e che la sua
è pur chiamata Maseli. Si cono- erudizione e la sua virtù gli con-
scono quattro vescovi, che ne oc- ciliarono l'amicizia dei più illu-
cuparono la sede : Eudemone di stri uomini del suo tempo; egli
cui parla Teofilo d'Alessandria in fu amico di san Francesco d'As-
fine dellaomelia pasquale
terza sisi, e maestro di s. Antonio di Pa-
dicendo che aveva ordinato in sua dova. Questo pio religioso nacque
vece Piroso. Nilammone è il terzo in Cavaglia, e fu abbate di Ver-
vescovo, il Gerra
quale sedeva a celli dall'anno 1220 al 1240, ad
quando Teofilo fuggendo, perchè il onta che non mancarono quelli
popolo prendeva partito per s. Gio- che spacciarono non avere mai e-
vanni Crisostomo, arrivò in quella sistito, ed essere un personaggio ef-
fano in Vercelli, autore del libro Pietro d'Ailly nella dignità di can-
De iniitatione Chrisli, Roma pel celliere, e di canonico della catte-
Bourlié 1809, col ritratto di Gio- drale di Parigi. L'assassinio di Lt<Ì2Ì
vanni in fronte. Il Cancellieri di- duca d'Orleans, trucidato nel 1407
ce che Gersen fu detto anche
il per ordine del duca di Borgogna, ec-
Gessen o de Gessate, nascondendo citò lo zelo di Gersone contio il teo-
il suo nome per umiltà. Indi par- logo Criovanni Petit, che per una vi-
la del suo ritratto nella lettera tuperevole compiacenza aveva im-
iniziale di vari codici; del rame preso a giustificare quel fatto. Egli
cavatone dal p. Gaetani, dal p. dettò molti sermoni contro quella
Virgilio Valsecchi, e da lui stesso ;
sanguinaria dottrina, e la fé' condan-
dei codici suo nome; della fa-
col nare dai dottori e dal vescovo di Pa-
miglia Cavaglia nel Piemonte ed rigi. Nel i4o8 fu eletto curato di
in Milano; della storia delle di- s. Giovanni in Grève; assistè al
spute insorte sopra il suo libro ;
concilio di Parigi, che il re Carlo
dei congressi tenuti avanti il pre- aveva adunato in occasione dello
sidente del parlamento, e monsi- scisma che divideva la Chiesa nelle
gnor arcivescovo di Parigi per ,
due obbedienze di Benedetto XI II
l'esame di tredici codici; e della antipapa, e di Gregorio XII. Si recò
decisione in suo favore, conferma- parecchie volte in Marsiglia ed in
ta in altro congresso a s. Germa- Tarascona per indurre l' antipapa
no de'Prali ; non che delle diver- a rinunziare; ed allorché nel conci-
se edizioni e traduzioni del libro lio di Pisa, deposti il falso Pontefice
De imitalione. L'altro è l' autore e Gregorio XII, venne eletto Ales-
della bella ed importante prefazio- sandro V, senza che per ciò avesse
ne dell'edizione di Padova i844> fine il lagrimevole scisma, cercò di
,
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persuadere anche quest' ultimo a lumi in foglio, e ristampale poi ad
dimetlersi egli stesso dal pontifica- Haia nel 1728 col titolo: Gersonii
to per procurare la pace alla Chie- opera omnia novo ordine digesta,
sa; ma le sue sollecitudini riusciro- opera et studio Lnd. E. dii Piacqui
no vane. Quando fu di ri forno in huic praejìxit Gersoniana. Il pri-
Parigi, un gran tumulto si sollevò mo volume contiene le opere dom-
contro di lui, ad istigazione del du- matiche; il secondo quelle che ap-
ca di Borgogna: la sua casa fu sac- partengono alla disciplina; il terzo
cheggiata, e si cercava di farlo mo- le opere morali; il quarto i suoi
rire o di trarlo prigione. Gersone commenti alla sacra Scrittura, al-
fu costretto nascondersi sotto le cune miscellanee, discorsi, poesie,
volte della chiesa di s. Maria, fin- ec. ; il quinto tutto quello che si
ché cessò quel tumulto. Nel i4i4 riferisce all'affare Giovanni Pe- di
si lecò al concilio di Costanza, co- tit. Nella Biblioteca sacra dei pp.
me ambasciatore del re di Francia, Richard e Giraud, tradotta in ita-
e deputato dell'università di Pari- liano, ampliata e stampata recente-
gi e della provincia di Sens. Vi mente in Milano, trovasi l'analisi del-
si adoperò egli fortemente per l'e- le sue opere all' articolo Cliarlier, e
stinzione dello scisma, per la pace conchiudesi che Gersone è stato, dopo
della Chiesa e per la purità della fe- s. Tommaso, uno de' più grandi e
de. Compose diverse opere, e fu mol- de' più pii teologi della Chiesa, che
to lodato dai padri del concilio, e stabilisce le sue. decisioni sopra prin-
riguardato come il più dotto teo- cipii tratti dalla Scrittura, o dalla
logo di quei tempi: il cardinale legge naturale, difende la verità
Zabarella gli diede il titolo di dot- con un coraggio inflessibile, ragio-
tore per eccellenza. Gersone com- na giusto, ed esaurisce le materie
battè l'erroreGiovanni Petit,
di che tratta. Il suo stile è spesso tri-
e lo fé' condannare dal concilio viale e negletto, duro ed ingrato,
locchè irritò il duca di Borgogna ma metodico. Però
il p. ab. Bia-
ollremodo; perciò Gersone non osò gi , traduttore ed
annotatore del
ritornare a Parigi. Usci di Costanza in Bergier, all'articolo Gersone ne dà
abito da pellegrino, traversò le mon- questa avvertenza. » E scrittore
tagne della Baviera e della Svizze- che ha detto delle verità, negate
ra ; finalmente andò a Lione, dove da'moderni novatori, per la Chie-
visse ritiralo nel convento de' cele- sa romana, e che ha detto pure
stini in cui avea un fratello, occu- delle proposizioni che sono dalla
pandosi neir istruire i fanciulli e stessaChiesa state proscritte, come
nel rivedere le sue opere fino alla sono le quattro famose proposizioni
sua morte, che avvenne a' 1
4 luglio gallicane; essendo egli stato precur-
14^9, d'anni sessanlasei, in Lione, sore di alcuna di esse. È scrittore di
ove nel i843 fu discoperta la sua cui si possono raccorre in numero
tomba nella chiesa di s. Paolo. grande le contraddizioni. Se altri
se materie, e le sue opere sono lui opere, sarebbero stati più cauli
state spesso ristampate. Furono rac- nei di lui elogi ". Gli fu attribuito
colte dal sig. Dupin, e pubblicale eziandio il libro AcW Imitazione di
in Anversa nel 1706 in cinqtie vo- Gesti Cristo, che fu pine e meglio
,
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attribuito aun Giovanni Gersen o do copiose limosine in seno degl'in-
I
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il llin.ildi all'iinno 199, num. io, legiini d'oriente vi si recano a
che sebbene l' imperatore Adriano, drappelli con cammelli in carova-
al modo che diremo, profanò i ne: né soltanto uomini robusti af-
santi luoghi con erigervi sopra lai- frontano le fatiche del viaggio, ma
dissimi templi, non per questo la donne, fanciulli e vecchi, tutti pri-
divozione de' cristiani si rimaneva ma morire vogliono vedere Ge-
di
d'andarvi in pellegrinaggio, il qua- rusalemme. Mediante un tributo
le uso cominciato colla nascente che si paga al governatore, i pel-
Chiesa, non fu mai intermesso. Al- legrini entrano nella città per la
l'anno poi 536, num. 90, racconta porta di Betlemme. Tutte le na-
come la chiesa gerosolimitana rac- zioni, tranne i turchi ed i franchi,
coglieva e sosteneva a quell'epoca doviebhero pagare secondo l'anti-
con ispesa immensa quelli che an- co tributo stabilito, quattro paras,
davano a visitare i luoghi santi, quasi quattro centesimi per testa,
essendo ilnumero de'pellegrini infini- per tale ingresso, ed altrettanto per
to; e che molti compravano le case uscirne; ma turchi fanno pagare
i
in vicinanza del santo sepolcro per piìi piastre in tanti luoghi pei qua-
abitarvi dappresso, ed in morte le la- li debbono passare i pellegrini, i
nell'ospizio o monistero latino una colo Guardi \\o dei, s\nto Se-
generosa ospitalità, e non ispendo- roLcno, la cui custodia fu alfidata
no un paras per compiere gli atti ai frati minori nei primordi del-
della loro divozione. Talvolta fu l'ordine francescano, il quale vi pre-
imposto per penitenza di gravissime pose ii detto guardiano , ciò che
colpe il pellegrinaggio di questi accennammo al voi. XXVI, pag.
santi luoghi, quando essi erano più 90 del Dizionario, ed in progresso
dilìlcili, più faticosi, e più esposti anche in questo articolo diremo,
a gravi pericoli. I sovrani cattolici narrandosi il resto al citato arti-
prima e dopo le crociate, solleci- colo. Si sa che tutti gli stabilimenti
tati dallo zelo de' romani Pontefi- cattolici d'oriente, da quello del
ci, presso i saraceni , come presso Cairo in fuori, eh' è sotto la pro-
i turchi protessero i pellegrinaggi, tezione dell'Austria, sono posti sot-
e ne tutelarono con trattati la lo- to quella di Francia. Da ultimo ia
ro incolumità ; non però poterono Gerusalemme sono sfati installati i
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consolali europei di Francia, d'In- ìslorico- geografica, cronologìco-topo-
e coi figli, ivi vuole edificare una altri dicono che Melchisedech fos-
d'altra non la rendeva capace che eretti dalla natura per propugna-
della semisferica ancorché molti
;
coli. Nell'uno nominato ]\Ioria, fa-
persuasi dal detto della Scrittura: ceva pompa superbissima il tem-
Et civitas in quadro posila est, la pio santo, eretto da Salomone coi
delineassero in perfetto quadro. El- materiali preparali da Davidde suo
la interponevasi tra due monti : genitore, che oltre alla sublimità
Sion il più eminente , che godeva della macchina, avea da tre lati
nel recinto il titolo di città ora , altissimi precipizi. Nell'altro erge-
superiore^ or di Davidde, ed Aera, vasi una rocca in quadro chiama-
di città inferiore, altrimenti detta ta Barira, che serviva di difesa al
Filia Sion, che rivolta ad orien- tempio, ed alla nuova città. Dal
te, e declinando verso la valle, si terzo rispleudeva la reggia degli
accostava alle falde del Sion ove Assamonei, capace anch'essa di op-
era il corpo maggiore della città. posizione a straniere ostilità. Stra-
Ad ogni lato esterno del Sion so- bene assegna alla città antica cin-
vrastavano scoscese rupi, e perciò quanta stadi di circuito, ma Gio-
circondavalo un solo muro ; ma seffo la restringe a trentatre, intese
dove la città piegava a borea era egli però delle due città superiore
alquanto accessibile, e come più ed inferiore, mentre trattando dei
esposta alle ingiurie ostili, circon- suoi principali recinti, dice che il
data da tre ordini di mura, fian- primo era ornato di sessanta torri,
cheggiate da spessissirae torri, con il secondo di quattordici il terzo ,
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iDcnte il culto cristiano CDiilinuò col suo giardino, ove lavandosi
sino all' anno 636, quando espu- Bersabea fu vista dal re. Gli orti
i^uata la città dai saraceni, fu pre- regi chiamali hortus hoxa, ove fu-
da lacrimevole di militari insolen- rono sepolti Manasse ed Amon re
ze, e l'occuparono 4^3 anni. Fu di Giuda. 1 regi torchi , ue'quali
poi loro tolta nella prima crociata si spremeva dall' uva il per vino
dall' esercito latino comandato da la n>ensa del re; la profonda vo-
GoiFredo di Luglione, il 5 luglio ragine dalla Scrittura denominata
1099. Ma decorsi ottantotto anni Mello, e da GioselFo Tyropco/i, che
ricadde preda del sultano Saladi- separava il monte dalla città infe-
no; più tardi e nei iSiy , come riore; il ponte che l'univa al lem-
poi meglio diiemo, fu conquistata pio, la piscina, e le porte di Sion
da Selim 1 con tutti i regni di tanto care al Signore. Con più
Palestina e dell'Arabia. rara eminenza compariva sul Ga-
Il monte Sion è quel celebre baon, parte del Sion, il santo ta-
monte chiamato nella Scrittura san- bernacolo erettovi dal real profeta,
to e del Signore; monte sublime sotto cui pose l'arca del Signore, che
che ad ogni altro sovrasta: di for- vi dimorò anni quarantaquattro
ma sferica abbracciava gran parte assistita alternativamente da sacer-
della città, dando spazio nella som- doti e leviti, finché dal sapientissi-
mità ad un forte castello alzatovi mo re Salomone non fu traspor-
dai gebusei, che espugnato poscia tata nel tempio. » 11 tabernacolo di
dal re Davidde, fu ridotto a più Iddio è in Gerusalemme, e la sua
sontuosa struttura, fu dilatato col dimora è in Sion ".
suo real palazzo ed appartamenti Sion era pei giudei, ciò che per il
sefib di città superiore. Dai Mac- guardo come a città santa, deposi-
cabei fu ampliato con nuovi e taria delle ceneri de'principi degli
pregevoli edilìzi e cinto con lun-
, apostoli, sommo Pon-
e sede del
go ordine di mura. Su questo mon- tefice romano: Roma è la sede
te accorsero per difesa e scampo della cristianità, come Gerusalem-
gran numero di giudei nell' irru- me ne fu la culla. Quivi il santo
zione dell'esercito di Tito, che ne re Davidde compose i sette salmi
fece immensa strage. Erano in que- di penitenza , e qui dappresso in
sto luogo il regio carcere, ove Ge- ricca tomba fu sepolto il suo ca-
remia fu ristretto quando predisse davere: i suoi salmi parlano ad
la cattività del popolo ebreo; le due ogni istante di Sionne. Questo a-
famose torri erette da Erode ad o- vello più volte fu sconvolto dal-
nore di Cesare e di A grippa, e che l'ingordigia altrui. Vi si penetrava
fronteggiavano la rocca di David- per un antro di faticoso artifìcio, ed
de. Seguivano altri spessi e nobili il suo ijgiio Salomone ed altri re
edifizi , le abitazioni de' principi vi furono eziandio sepolti. 11 som-
duci dell'esercito, dette dalla Scrit- mo sacerdote Ircano per liberare
tura clomtis foiiium , con ampli Gerusalemme dall' assedio che vi
steccati per gli esercizi militali dei pose Antioco il Pio re di Siria,
soldati. Ivi era la casa di Uria trasse da questo sepolcro tremila
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talenti di argento racchiusivi da stiano, per avere in esso Gesù Cri-
Salontione, con altre ricchezze per sto operato moltissimi prodigi. Ivi
onorare le paterne ceneri. Al di celebrò 1' ultima cena, e sotto le
liui esempio Erode 1' Ascalouita due specie del pane e del vino
per appagar la sua superba e va- istituì l'augustissimo sacramento del-
na splendidezza, si rivolse a rapi- l'altare; vi lavò i piedi agli apo-
re il sacro deposito, ciò che i bar- stoli ; nella gloriosa risurrezione vi
Lai'i avevano rispettato, nell'ultimo comparve a porte chiuse a' suoi
asilo dell' umanità. Egli per ese- discepoli, mostrandogli le sue pia-
guire il sacrilego attentato scelse i ghe, e cibandosi alla loro presen-
più fedeli amici , che fra le tene- za. Dopo otto giorni si palesò al-
bre della notte penetrassero nell'a- l' incredulo s. Tommaso, invitan-
•vello di nascosto del popolo. JXon dolo a toccar le cicatrici del suo
trovò il denaro che sperava, ben- venerando corpo. Salito al cielo
sì ne tolse gemme e vasi prezio- fu quivi aggregato nel collegio apo-
sissimi inmolta copia. Inoltrando- stolico s. JNIattia per sorte. Indi in
si poi ad investigare con diligenza forma di lingue infuocate dal cielo
maggiore il luogo ove riposava il vi discese lo Spirito Santo, e nel
corpo, ne usci all'improvviso una primo annunzio evangelico del prin-
fiamma, che uccise due soldati delle cipe degli apostoli, vi rinacquero
sue guardie ; ma benché spaventato al sacro fonte alla novella Chiesa
Erode fuggisse, non perciò restituì circa tremila giudei. Finalmente
le spoglie rapite alla regia tomba; nel cenacolo il principe degli apo-
rivolse piuttosto le sue cure a con- stoli s. Pietro celebrò la prima mes-
vietato l'accesso dalle leggi mao- gellazione, macchiata dal sangue pre-
inettane sotto pena della vita. zioso del Redentore, poscia trasferi-
Sussiste ancora il luogo del san- ta nella chiesa di s. Prassede di Ro-
to cenacolo, sebbene difformato dai ma. Quivi un tempo erano i religio-
secoli, e dalle profanazioni barba- si francescani. I frati minori entra-
riche. Giace nel fianco australe del rono in Gerusalemme sotto il sulta-
Sion, degno di essere noverato tra no Melealim; quindi per le successive
i più gruu santuari del mondo cri- vicende delle guerre essendone stati
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cacciali, Gregorio cV Aqiiitania ntl suo Figliuolo, sino al di lei felicis-
i333 vi rientrò con altri otto re- simo transito, spazio di anni quat-
ligiosi. Verso la metà del inedcsi- tordici al dire di Eusebio e di ^^i-
nio secolo XIV la pia regina di cclòro, fu parimenti da' fedeli «(uasi
Sicilia Sancia col suo
marito Ro- nel tempo stesso consecrata in ora-
berto aggiunsero sul monte di
vi torio; ma distrutto con la città dai
Sion, con permesso del sultano, la romani, e contrassegnato il luogo,
falihrica d'un monisfero capace di nella tranquillità della chiesa ge-
molti religiosi fiati minori custodi rosolimitana fu ivi eietto (jucl mae-
del santuario, i quali poi nel se- stoso tempio che finora in gran
colo XVI e nel 1 56o tlai turchi parte alle ingiurie del tempo so-
ne furono scacciali di nuovo , ed vrasta. Diremo per ultimo sulla
in loro vece i turchi v'introdusse- città di Davidde, che ivi fu pure
ro i santoni maomettani avendo , il sepolcro del protomartire s. Ste-
cangiato il luogo in moschea. fano , in vicinanza del cenacolo,
Poco lungi da questo luogo sorge- quantunque egli fosse lapidato fuori
va il famoso palazzo de'sommi sa- porta denominata Grccis. Fu-
dell.ì
cerdoti, abitato già da Caifa , ove rono quivi depositati i corpi dei
assembrati i principi e seniori della ss. martiri JVicodemo Gamalielc ,
s'egli era figlio di Dio, ciocché in- detta Filia Sion dal vicin monte,
genuamente alFermando, fu incol- quasi da quello nascesse. Chiudeva
palo di bestemmia, e giudicato reo con vasto giro il famoso e memo-
di morte. In questo luogo dalla rando tempio di Salomone, con
medesima s. Elena fu eretto un numerosi altri edilìzi pubblici e
decoroso tempio al principe degli privati, torri, piscine, palazzi, anfi-
apostoli, che poi sotto re latini i teatri, e terme di sontuosa e no-
fu abbellito di portico, prese il ti- bile struttura. Scrisse GiosefTo del-
tolo del Salvatore, e più tardi fu l'anfiteatro detto Circulus snemla-
dato in custodia alla nazione ar- toriiis, la di cui forma era sferica,
mena. Il tempio dedicato agli an- vasto e capace di ottantamila spet-
geli fu costrutto dai fedeli sulle ro- tatori. Egli porta opinione che fos-
vine della casa del pontefice Anna se costiutto da Erode nel campo
suocero di Caifa, quello cioè che Massimo, e v'istituisse ad onore di
interrogò Gesù de' suoi discepoli, Augusto giuochi circensi all'uso
i
nel rispondergli ebbe uno schiaffo chissimi premi per qualunque sor-
da un scellerato servo. La casa ove ta di spettacoli, gli atleti, musici
abitò INIaria \ ergine con s. Gio- e gladiatori piii famosi. Il monte
vanni, dall'ascensione in ciclo del Aera sovrastava talmente all' uifc-
voi. ixx.
, ,,
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riore città, che toglieva rornamen- al cu!>petto delie loro mogli e fi-
fatica spesa immensa, nello spa- guì tra le milizie cròdiane e spar-
zio di tre anni lo spianò e ridusse tane, sostenendo queste il partito
in sleccato. A seltcnlrione del tem- d'Antigono per ristabilirlo nel re-
pio, su discoscesa rupe, sorgeva la gno. Il foro Venale dilatavasi nel
fortissima torre Antonina , deno- sito più erto di questa inferiore
minata altrimenti Turris Baris, e- città. Quivi il glorioso s. Giacomo
levata all'altezza di cinquanta cu- Maggiore, |)iima vittima del col-
bili, opera sontuosissima di beano legio apostolico, essendo ucciso per
Maccabeo: vi abitarono i sommi comando di Agrij)pa, consacrò a
sacerdoti da quel tempo sino al Dio la palma del suo martirio :
be, lavandosi le mani, pioteslò l'in- iienle al portico delle Genti, ed in-
giusta condanna del Redentoic : In- terposta al suo reale palazzo. L'an-
nocens ego siini a sanguine jusli nunzio di sì sacrilego attentato
hujus. impresse nel cuore de' giudei pio-
Nella città inferiore ammiravan- fondo cordoglio, ed i più zelanti
si altri regi palazzi, ed altri cospi- apertamente si o|)posero agli ese-
Salomone formò la ge-
cui cdifizi. cutori, appellando a Cesare, cui fu
nerale ammirazione non solo per destinato nunzio dalle tribù il som-
aver cretto tempio in
il sontuoso mo sacerdote Ismaele con dieci ot-
(ierusalemme, pel quale chiamò da timati della città. Essi con celere
ogni contrada i più periti e fami- viaggio presentaronsi a Nerone, e
gerati ingegneri ma ancora nel , per mezzo di Poppea riportarono
fabbricare superbi palazzi per la la bramata grazia, acciò non fosse
propria abitazione e per quella oltraggiala la maestà del tempio.
della real famiglia nell' istessa me- Elena regina degli adiabeni, e Mo-
tropoli , in cui furono impiegati nobazi suo figliuolo, fabbricarono
valenti artisti, marmi preziosi, bron- altri due palazzi presso quello della
zi, e lamine d'oro, con le quali si regina Berenice sorella di Agrippa,
cuoprirono le pareti. Per sito eles- e come attesta Gioselfo, in essi epi-
se la parte australe del monte Mo- logò l'architettura le sue idee più
ria, compresovi spazioso giardino ,
nobili ed ingegnose. Di non vol-
dilettevole per la varietà delle pian- gare struttura a fronte della torre
te, trapiantate dalle più rimote re- Antonina, dilatavasi il gran palaz-
gioni dell'Asia ; le stanze in gran zo de' presidi romani, che presso
numero comparivano adorne di va- i cristiani ritiene ancora la deno-
ghi addobbi, preziosi vasi d'oro e minazione di Pilato. Vi si ascen-
di argento, essendo la materia in- deva per una scala di vent'otto
feriore al pregio del lavoro. Non gradini, per ove il Redentore nella
molto dissimile fu il palazzo eretto nota penosa notte , spettacolo su-
alla figlia del re Faraone sua mo- blime di pazienza salì e scese più
glie ed oltremodo splendido e ma-
;
d'una volta, spinto e rispinto da
raviglioso fu quello denominato per indiscreta canaglia. Ivi oppressa dal-
similitudine, del bosco del Libano, la calunnia l' innocenza ,
fu impu-
tutto industriosamente lastricato con tato di aver proibito a Cesare i
GER GER ^i
fu spogliato (Ielle vesti , deriso e allontana da quello dei presidi cir-
coi()iia-to (li spine. ca duecento passi ; la sua porta
Uiii(X) avanzo del palazzo dei maggiore corrisponde a quella del-
loiiiaiii pirsidi in Gerusalemme è ia città chiamata Efraim ; la soli-
una sala hassa, lunga tredici passi dità della fabbrica l'ha in gran
e nove Inrga, corrispondente alla parte preservalo e sottratto alle
ima scala eli' era già di trentatre fece troncjire il capo al precursore
gradini, ([uelli slessi che tolti da s. Gio. Rallista.
s. Elena con tre porte e due co- La via Dolorosa denominata
lonne del tempio, furono trasferiti dai contemplativi p^ia Crucis, per
in lloma nel palazzo già dei La- ove r istesso Redentore sotto il
tcrani, poscia di Costantino , con- gravissimo incarico della croce fu
vcrtito poi in basilica lateranense condotto al monte Calvario, è tra-
da s. Silvestro I ; indi dal Papa versata da un grande arco, che
Sisto V gli scalini fiuono in altro serve di ponte ai due rinoma-
vicino luogo collocati in apposito ti de' presidi , e di Ero-
palazzi
cdifìzio chiamalo la Scala Santa de; ha nei mezzo una finestra
(^f'c(li), arricchiti da lui d'indul- alta palmi otto larga sei , divisa
,
nel declivio della strada, che con- Anliciuit.sacrae vct. Hebr pait.
duce alla suddetta porta , ove in I, cap. 6, 7; il Prideaux, Ili si. dcs
memoria delia gran cena istituita Jitifs, sotto l'anno 535 avanti la
da Gesù Cristo , e delle lagrime nostra era, tom. I, p. 88; il p. La-
sparse dalla Maddalena, eresse Co- mi, Introduzione allo studio della
stantino sontuosa basilica. sacra ScriUuraj il p. Calmet, Dis-
Passando a parlare del tempio sertatiqn sur Ics lemples des anciens,
di Salomone, primieramente osser- n. 18; e piti dettagliamenle dai
veremo che Flavio Gioseffo, chiaris- gesuiti i
pp. Gio. Ijattista Villel-
simo ed accurato scrittore delle an- pando, e Girolamo Pradi con l'o-
tichità giudaiche, nato di nobile pera intitolata: In Ezcchielcni ex-
stirpe sacerdotale nel primo anno planaliones, et apparalus urbis ne
dell'imperio di Caligola, e per la templi Hierosolymilanì commcnta-
riputazione che si acquistò con le riiset imiììas;!nibus, R^omae 1696.
armi e con le lettere fatto gover- Tale descrizione del tempio di Sa-
natore di Galilea, allorché la Pa- lomone è riportata in estratto nei
lestina ribellossi ai romani, e di- Prolegomeni della Bibbia di TVal-
fendendo Giolapata, città di quella ton, e servì di guida a tulli gli
provincia, finché espugnata per as- altri che vennero dopo di lui. Sic-
salto da Vespasiano rimase prigio- come poi luttociò che del tempio
niero; potè egli dunque spessissime ne dissero i rabbini, fu ricavato
volte contemplare visibilmente il dal Tahnud, il quale è stato com-
tempio di Salomone in tutte le sue posto molto tempo dopo la rovina
parti essenziali, laonde il lodato del tempio, così non vi si può pre-
Terzi nella Siria con la
snera ,
stare fede alcuna; né deve far me-
guida fedele di Gioseffo, e con quella raviglia che tanti scrittori che si
o
della sacra Scrittura ci die quel rag- occuparono di (juesto argomento
GEll GER 23
non sitfiio Ira loro d'accordo iie'del- comprato il monte per seicento si-
liigli, giacché molle cose furono cli d'oro, tuttoché scosceso e sterile
scrillc per congettura. Si narra che di piante, vi eresse a Dio un al-
SaioiDOne scelse in I"-raele trenta- tare, ove sagrificando vide dalla ce-
mila operai, che mandava scanibie- lestefiamma consumare la vittima.
vultnente al Libano; e che avca Quivi il figlio Salomone nello spa-
desi inalo sellantaniila persone per zio di due anni, altri dicono di più,
portare fagotti, ed ollanlamila a ta- ed fanno giungere l'intero suo
altri
d'oi'o. Il velo per cui si divideva nel monte iXebo oltie il Giordano,
la liinglie/za del sanluaiio, era co- O'cnllandoli in un antro, con pre-
me l'allro intessnto di piìi colori, dizione che ivi sarebbero impe-
piirpnrco, giacintino, bissino e cro- netrabili ed ignoti, sino che la di-
quel velo, clic nella morte del Re- ti, oltre i quattrocento vasi d'oro
dentore, sebbene doppio, d'alto in e d'argento, e di altra pregiata ma-
basso prodigiosamente si divise in teria. iNOn senibia dunque veio che
due parti. L'arca fu anche deno- l'arca che poi si depose nella ba-
minata Foedcris, costrutta dal gran silica laleranense di Roma, ove la
duce Mosè nel deserto, e dal re porlo Tito nel trionfo con le ta-
Davidde con somma religione cu- vole della legge, i veli piupurei,
stodita nel tabernacolo di Sion ,
le trouìbe, il candcllicre il'oro ed
quinili da Salomone con solenne altre spoglie, sia la medesima fat-
dallo stesso Mosè. Restò quivi l'ar- L' altare tiamitide ossia degli
ca circa anni quattrocento dieci no- incensi o profumi, avea fia tutti
ve,decorsi dal quarto anno di Sa- il primo vanto, perchè tempestato
lomone sino al decimo di Sedecia, d'oro, *li gemme, e variamente
quando dal re di Babilonia Nabu- scolpilo di figure e fregi, colloca-
codònosor fu distrutto e spogliato lo a[)punto nel mezzo del santua-
il sacro tempio, ciocché preveden- rio, e su di esso fumavano soa-
do il profeta Geremia, per sottrar- vissimi odori: al sacerdote Zacca-
le alle insolenze ostili le parti più ria, mentre stava nella sua destra,
venerande e sante, ammonito da fu dall'angelo annunziata la con-
Dio, tolse dal tempio l'arca, l'al- ce/ione del santo precursore suo
tare dell'incenso, e il fuoco sacro; (ìgliiiolo. Sopia di una gran base
j1 fuoco nascose in un pozzo poco scolpila di vaiie figure, collocata
.
GER GER 27
nel fianco destro del suddcHo al- denaro delle obblazioni per le ri-
ministeri ; ed altro ve n'era di ra- viti e de' sacerdoti, infinito n' era
me misto ad argento, denominato il numero, ed il tutto lavorato con
Tjiiler, di eguale artifìcio, ma di artificio e varietà sorprendente.
maggiore capacità, per lavarvi gli Questo si fu il tempio di Ge-
arieti, ed altre vittime minori pri- rusalemme, che Salomone solenne-
ma d'immolarle. Kadrne ed anche mente dedicò al culto del vero
Pastopliaria erano dette alcune Dio: opera ben degna di si gran-
stanze in forma di torri, dove i de, potente e sapientissimo re, ed
sacerdoti prima di entrare nel san- ove profuse ricchezze che al pa-
tuario deposti gli usuali abiti di rere del Ijudeo ascesero a venti
lana, ne vestivano di lini
altri milioni, non compresi i vasi d'oro
bianchi. In due cori elevati, che e d'argento, ed altre preziose sup-
la Scrittura nomina Sugesti, di u- pellettili. Il tempio soggiacque a
niforme e maestrevole architettura, tristi avvenimenti, e primieramente
pio, dando perciò tulli i necessari ché negli aggiunti echlizi , cpi.i^i
pio. Intli concesse a molti ebrei quale correvasi da ogni angolo del-
la libertà di riconilursi alla patria, la Giudea per adorare il Dio
ove giunti, volendo dar principio d'z\bramo, d'Isacco, di Giacobbe,
all'opra, fu sos[)csa sovente per la di iNIosè, e dei profeti , il di viti
con replicati assalti i primi slòrzì, cate con smisurali «n.unii, coni-
3o GÈ li GER
messi con lanlo ailifizio che sem- Era cinta d'alto muro e da spesse
bravano ognuna fi' un sol marmo. torri sino al numero di novanta, a-
La forma esteriore tli cadauna era bilata da mercanti ed aitefici .
quadra, avendo ncll'inlcrno came- lìncchiudeva nel recinto, fra gli altri
re e loggia regolarmente ripailitc. ragguardevoli edifici, il castello de-
Erode le dedicò al nome di tre gli assiri, il primo che dai roma-
cari defunti : una cliiamò Fascio ni si occupasse piantandovi gli al-
per onorare la virtìi del fratello loggiamenti , e tra le spaziose sue
di tal nome^che morì prigioniero de- piazze fu celebre quella chiamata
gli spartani, e questa torre supera- dalla Scrittura dalla vicina porta,
va nell'altezza le altre due, simile platea Ae-pliraiiii quivi si nove- :
in tutto nel disegno alla gran ravano undici porte, ed otto prin-
torre di Faros nell'Egitto; un'al- cipali torri, costruite con gran di-
tra nominò Ipicos, per render ce- spendio da Agrippa e da Erode.
lebre la fedeltà di un suo ama- Vantava per eccellenza il primo
to amico, serbata sino all'estremo luogo la porta Aurea, frapposta
della vita, per lui consacrata in a due altre minori chiamate del
un conflitto con gli arabi , e que- Fonte, e della Valle, la più pros-
sta era alta ottantacinque cubiti ;
sima al tempio, per ove dalla cit-
diede il nome alla terza di Ma- tà usci vasi per il monte Oliveto,
rianne, già sua infelice consor- formata di metallo corintio, ricca
te, volendo con ciò tramandare al- di fregi e di lavori , coperta mi-
la posterità una memoria che do- rabilmente d'oro per cui fu deno-
veva essere un tarlo alla propria minata Aurea o Dorata : forse la
coscienza, per averla fatta crudel- eresse Erode, ovvero abbeUì. Le co-
mente morire, e sebbene questa lonne di marmo delle quali è adoi--
torre in mole era alle altre mi- na sono di una qualità particolare
nore, si distingueva per singolari che non ritrovasi più nei dintorni di
ornamenti e pregi. Quivi a rela- Gerusalemme; chiamavasi altre vol-
zione di Niceforo era la casa di te la porta delle Tribù. Era pro-
quella gran donna di Maria gero- babilmente la porta più antica di
solimitana , madre
Giovanni di s. Gerusalemme; era doppia secondo
Marco discepolo del Signore ove ,
il costume della più rimota anti-
gli apostoli e fedeli della nascente chità, e come le porte Scee del-
Chiesa radunavano a faie le lo-
si l' antica Troia , eranvi cioè due
ro preghiere, come si ha pure da- vani, uno a fianco dell'altro, per
gli atti apostolici. Ivi si ritirò s. antivenire alla confusione della cal-
Pietro dopo liberato dal carcere, ca , e servivano l'uno per entrare,
ed è fama che dagli apostoli fosse l'altro per uscirne. Sotto i re la-
convertita in oratorio, e più volte tini essa non aprivasi che per la
vi celebrassero il divino sagrifìzio . processione delia domenica delle
S. Elena per rendere chiara la Palme, perchè credesi che per essa
memoria del luogo vi costruì un Gesù Cristo entrò trionfante in Ge-
piccolo tempio. rusalemme nel giorno delle Palme;
La quarta ed ultima parte di ma non ha alcun fondamento il
Gerusalemme, come già si è detto, dire che senza industria umana si
si chiamò Betzetha, cioè città nuova. spalancò al di lui avvicinarsi, al-
,
GER GEU 3 1
mondizie della città nel torrente la cui cima a ciel sereno scuopri-
(Icdron. La porta delle Torri era vansi l'Idumca, la Giudea, la Sama-
rivolta ad ac(juilone , celehic per ria, e i due mari mediterraneo ed
le vigorose sortile clie di là fece arabico. Dopo che l'imperatore E-
contro i romani il drappello dei lio Adriano, come accennammo,
sediziosi. Della memorabile porla lintuzzò colle armi i ribelli giu-
Giudiziaria, per cui il Figliuolo di dei, premuniti nel recinto della cit-
Dio fu -ondotto al patibolo sul tà di Davidde col riparò delle ab-
monte Calvario , appena restano battute mura, fondò poscia col suo
avanzi. Riguardo alle torri più primo nome una nuova città, che
ragguardevoli che munivano que- per renderla di forma sferica, come
sta ullima parie della città, rino- |)iù peifetla, n'escluse il monte di
mata (il quella che Davidde fondò Sion, racchiudendovi gli altri due
sull'angolo di scoscesa rupe, chia- Gihon e Calvario, i quali per lo
mata per la sua profondità Vora- innanzi erano fuori della città ; ma
gine, avendo scelli pel materiale tal figura restando deturpata dai
smisurati marmi di vari colori, successivi infortunii, acquistò quel-
commessi con bronzo; la cinse di la che ancor tiene alquanto lunga
propugnacoli di così vasto giro, dislesa dal settentrione al mezzo-
che abbracciavano numeroso pre- giorno. Selim II la murò debol-
sidio. Il sapientissimo Salomone mente all'altezza di sei canne, a-
sposa : siciit Inrris David collimi principali sieno quattro, cioè al-
tmiììi, rjiiae aecìifìcata est rum pro- l'occidente quella di Rama, al set-
zione della torre de' Forni, opera del popolo. Il castello già costrut-
egregia del re Salomone, nella cui to per opera della repubblica pi-
sommità compariva di notte acce- sana, sotto il regno di Raldoviiio,
so un fanale per fare scorta ai sorge dal lato di aquilone, di ra-
,
CE II GER 33
Ed eccoci a parlare della basi- minevule cullo, secondo Ei'.scbio,
lica del sacralissimo tempio del per centollanla anni, finché ispirata
santo Sepolcro, che racchiude il da Dio s. Elena si trasferì in Ge-
più venerabile santuario del cri- rusalemme, ove con diligenza e fa-
stianesimo, che r incfllibile divina tica fitti abbattere i profani tem-
della croce. Quei giudei che dopo nodo, dalla Siria, Cilicia, Mesopo-
la desolazione di Tito, frammischia- tamia, Fenicia, Palestina, Arabia,
ti sangue co' gentili si ricondus-
di Egitto, Bitinia, Cappadocia, INIace-
sero a popolare la città, volendo donia ed altre provincie, lutti prov-
per quanto fosse possibile abolir la visti a spese dell'erario imperiale :
commesso le più atroci cruileifà, co- rono dopo circa ottantanove anni.
me narramnjo al citato articolo, voi. I fedeli di buona volontà, e con
XVni,p. 236 e seg., insieme alla ri- divoto ardore sagrifìcarono le loro
cupeia che del sagro legno ne fece fortune con gioia ,
per riscattare
l'imperatore Eraclio, che nell'anno dalle profane mani de' turchi la
()29 di nostra era lo restituì in chiesa del santo Sepolcro, e gli al-
persona a Gerusalemme , essendo tri luoghi santificati Redento- dal
patriarca Zaccaria, mentre il suc- re, dalla divina Madre, dagli sua
cessore Modesto ristabilì il tempio apostoli e dai discepoli. Verso l'an-
del santo Sepolcro. Il califfo Omar no 1257 minori francescani si
i
GER GER 35
MiU.ino allora regnante, i religiosi » Li o latini
religiosi franchi
liirono moleslali (ino al i3.\7. , e- portatori del presente segno impe-
{loca in t;iii per la memorata pro- riale, hanno per loro memoriali
tezione eli Roberto re di IVapoii, e esposto all'eccelsa mia Porta, qual-
(Iella regina vSancia sua sposa , fu mente vertendo litigio tra essi e la
loro permesso , meiliante enormi nazione greca sopra i luoghi , che
somme, d'avere a (»erusalenmie chiamano di visitazione in Geru-
uno stahiiimenlo permanente in salemme, fosse nel tempo del pas-
(piella chiesa, di celebrarvi i sacri sato monarca (Maometto IV) con-
misteri e divini nflìzi in onore dei cesso giù nobile comando per la
di, ottenne dal divano il seguente tichi altari de' nazareni, ne acqui-
firmano dell'imperatore Solimanolll. starono senz'altro titolo, ingiusto e
» 11 segno nobile, eccelso e mo- clandestino possesso ".
narcalc, marca trionfante insigne » Con che venuto in luce, d'es-
36 GER GER
(cioi' memoriale), con l'alteslalo di Betlemme, Ecco poi lo stalo
di quella comunità , e supplicala del santo sepolcro, come ritrovavasi
su tal proposito la nostra clemen- quando lo riebbero i delti religiosi
mio zio, a cui riluca la grazia di- Corrispondenti alla gran mac-
vina, l'anno i636, alle loro mani china del tempio sono del tutto le
sogno imperiale, a fine che i luo- navi, il portico e la cupola soste-
ghi sopraccennati spettanti da tem- nuta da settantatre colonne di mar-
po immemorabile a' religiosi fran- mo, con le pareti del muro interiore
chi, non siano in guisa alcuna loro ornate vagamente di sacre figure,
tolti, con tal condizione che non fogliami, ed arabeschi di mosaico
ni. Quivi in luogo elevato un cu- tare, elevata tre palmi dal suolo,
bito dal suolo, foderato di marmi tutta incrostata di pregialiisime pie-
in forma di altare, con circonfe- tre, d'oro, di gemme, e sulla (pia-
renza di dodici palmi, vedesi il Ib- le ogL' giorno si rinnova il divina
rame ove s' inalberò la croce ; es- sagrilìz. ì; un quadro posto al di
so è di forma sferica, incavato nel sopra del santo sepolcro rappre-
sasso, coperto nell' orlo di lamine senta Gesù Cristo risorto, vincito-
d'argento, con questa iscrizione: re della morte. Va notato, che ni
Ilic Deus l'ex iiosler ante saecula, Roma nella chiesa di s. Maria E-
operalus cstsaliUciniii medio terrac. gi/iaca si trova eretta una cappel-
A mano deslra e sinistra sono cun- lelta o sia oratorio, dov'è formato
Irassegnali i luoghi delle croci dei un altare a misura esalla del santo
due ladroni, poste come in trian- sepolcro, ercltovi dagli armeni, <juan-
golo, nel di cui mezzo si scorge do l'ebbero per ospizio nazionale,
38 GER GER
che tuli' ora vi esiste in venerazio- nascono mille inconvenienti e tu-
ne con delle in'lnlgenze. Il Cancel- multi; dappoiché quella cieca gen-
lieri ne palla nella sua Selliinana te credendo il lume miracoloso, si
santa, dicendo della visita che se reputa felice per averlo veduto
ne fa il venerdì santo. La porta cogli occhi propri, ed è tenuto per
della cappella del santo sepolcro incredulo chi vi fa il menomo dub-
alta quattro palmi, e meno di tre bio. Avendo gli armeni cattolici
larg;t, chiudevasi da una grossa ta- pii^i volte ciò rimproverato agli ere-
vola di pietra di corrispondente tici loro connazionali, non riusciro-
medesima forma in possesso dei bato santo, col Lumen Cliri.sti. Ve-
greci. Giova qui notare la super- di Michele Bauldray, Manuale sa-
stiziosa cerimonia praticata dalle craruin caerinioniaruni de sabathi
nazioni orientali. 11 sabbato santo sancii, artic. II, De processione ad
circa le ore venti, essendo estinte locuni novi ignis.
tutte le lampade, vi si chiudono L' altare degU Angeli surge in
dentro la cappella del santo sepol- una cappella egualmente angusta,
cro due sacerdoti greco ed armeno, ma lunga, e congiunta al santo
e dando fuoco allo spirito versato sepolcro, illuminata dall' imminen-
da essi sull'altare ossia sulla pietra te gran nave per due feritoie, tut-
del santo sepolcro , che avendo ta adorna di marmi e di mosaici,
delle concavità ne mantiene una anche nel pavimento; e in questi
quantità sufficiente con effetto, fan- due santuari ardono incessantemen-
no cos\ suscitare un lume mira- te lampade e candellieri in gran
coloso , donde poi artifiziosamen- numero, e prima d'oro e d'argen-
te accendono da sé tutte le lam-
si to di squisito lavoro. La cappella
pade in un istante; e i due sacer- del s. Angelo fu dedicata a quel-
doti pongono fuori da' detti buchi lo che dopo la risurrezione del Re-
le lorcie accese dal medesimo lu- dentore quivi discese dal cielo, le-
me. I sono al di
pellegrini che vò la pesante pietra della porlicella,
fuori, sono molto gelosi di accendere e sopra di quella sedendo confortò
il loro lume ognuno dal suo buco le Malie colà venute, dando loro
( he appartiene alla sua nazione, e vi la nuova della seguita lisurrcicione.
. ,
GER GER 39
Il coro amplissimo opposto alla no- inclilus (lux Godefridus de Boni-
minata cappella degli angeli, è cir- lon, qui totani istani terrani acqui-
condato da pilastri, lastricato da sivit cullai Christi, cvjus anima re-
belle pietre, coperto d'una cupola, quìescìt cum Cliristo. Amen.
e con tre porte, guardando la prin- In altro marmo elevato nel mu-
cipale per retta linea il santo se- ro si leggono questi versi.
polcro. nave aquilonare si
Vei-so la
mostra il luogo ove Gesù Cri- Francorum gentìs Sion loca san-
sto comparve alla Maddalena, con ata petentis.
un altare a questa sacro; e da qui Mirìficuni Sydus dux hic recu-
volgendo a mano dritta, s'incon- hat Godefridus.
tra l'altro altare detto dell'Appa- Aegypli terrorj Arabum fuga,
rizione, mentre qui comparve il Persidis error
Redentore alla sua santa madre Rex licei eleclusj Rex no lui t in-
È fama che in questo luogo al con- tìtulari
tatto della vera croce fatta scava- Nec diademari, sed cum Chrislo
re da Elena, ritornasse alla vita
s. famulari.
un morto. Penetrando per molti fluius erat cura sua Sion rcd-
gradi nelle viscere del Calvario, ri- dere iura
trovasi una grande stanza a volta Catholicaeque sequi pia dogmala
perfettamente quadrata, con altare iuris et aequi
consacrato alla Pietà : ivi al divoto Totum scisma teri circa se ius-
pellegrino si offrono più cose de- que foveri
gne di venerazione e di meravi- Et sic cum superis potuit diade-
glia. Evvi un incavo muro, che nel ma mereri.
corrisponde direttamente al forame Miliiiae speculum, populi vigor,
della croce, ove si dice che si tro- anchora cleri
vasse il cranio di Adamo, sepolto- Huic virtule pari fraler dalur
vi dal sommo sacerdote Melchise- associari.
dech, come dicemmo XVllI, nel voi. Baldovin insignis genlilibus , et
mitra e bacolo pastorale, ed altri meni una parte delle loggie inter-
ornamenti pontificali in molti gior- ne del tempio del santo Sepolcro,
ni dell'anno; al medesimo p. guar- dette in oggi Cenacolo in memo-
diano i Pontefici concessero facoltà ria del vero Cenacolo non più e-
di accordare determinate indulgen- sisteute. La custodia di Terra San-
ze, come di presiedere alle missio- ta, col qual nome si designa Geru-
tali è tradizione, che quivi la Bea- ca mille camere divise in vari ap-
ta Vergine dimorò Ira le donzelle partamenti, per comodo de' pelle-
a Dio consecrate. Segue il luogo grini: tanta è la loro affluenza in
della prigione di s. Pietro, jirossi- certi tempi dell'anno, che fa d'uo-
ma al tempio del santo Sepolcro, po prendere in allilto altre case iu
ampia per ogni quadro nove passi: città, per collocarvi i pellegrini na-
dai latini fu convertita in oratorio, zionali. La chiesa in tutto l'anno
e poscia tornò ad essere carcere è uflìziata da circa sessanta sacer-
de' rei. Quivi fu la chiesa ragguar- doti e chierici. In custodia de' la-
devole, ed il celebre albergo dc'ca- tini è un' altra antica chiesa intito-
valieri templari, dai maomettani can- lata del Dolore, vicina al santo se-
giati in altri usi. Incontro al portico polcro, avendosi secondo alcuni per
del sauto Sepolcro era la chiesa di s. tradizione, che in questo luogo la
Giovanni Callista, già spettante al Beata Vergine soffrisse piìi d' un
sovrano ospilalario ordine geroso- deliquio, miiando in croce il suo
limitano, detto poi di Rodi e di divin Figlio; questi deliqui dai cri-
INIalta, con annesso vasto ospedale. tici non sono ammessi, dappoiché la
ospizio pei loro couuuziouali ; v^iga oudc ravvcduLu dc'ouui errori ikU
4z GER GER
quella voce che che pas-
gli disse, castro nella bocca. Sant' Elena vi
ni. Dal monte che lo sovrasta è offre in questo confine, ripida, an-
tutto ingombro di sassi e di terra gusta e tortuosa , traversata dal
portatavi dalle pioggie, laonde di- torrente di Cedron, prende ori- e
venne oscuro ed umido, e mentre gine da quello spazio che s' inter-
prima vi si ascendeva per dieci gra- pone ai due celebri monti Moria
dini, oggi per altrettanti vi si di- ed Oliveto; essa è la piìi melanco-
scende. Il prospetto è di forma nica valle che uno immaginare si
quadra, non riceve lume che dalla possa. Popolata di tombe, celebre
porta, non l'antica, eh' è mu- nelle tradizioni di tre religioni, e
rata. Nel mezzo
nave sor- della nella quale i giudei, i cristiani, ed
ge l'altare nel luogo ove riposò il i turchi si accordano a collocare la
corpo di Maria Vergine: la forma terribile scena del supremo giudi-
del sepolcro consiste in un incavo zio universale.
fatto nel vivo sasso, lungo otto pie- La valle di Giosafat ecco come
di, laigo quattro, ed altrettanto e- i suoi descrittori ce la rappiesenta-
levato, e si serrava da una tavola no. Due lunghissime catene di mon-
di marmo grigio, con artificioso in- tagne si protendono parallelameule
GEK GER 43
da sellenUioue a mezzogiorno, senza mos o Priapo. Le pietre sepolcra-
biniiosilà: la catena di levante chia- li si estendono lungo il torren-
mata la montagna d'Arabia è la te di Cedron, e protendonsi in al-
più elevala; la catena di ponente to a tergo della tomba d'Assalonne,
appartiene agli abitanti della Giu- erettagli da Davidde suo padre ,
dea. La pianura compresa fra le scavata in un grosso masso isola-
due catene di montagne offre un to, che finisce in forma piramidale,
una terra priva di vita; le loro va rocca a guisa d' una piccola sa-
foglie sono coperte del sale che le la quadrata. Da questi prese il no-
ha nutrite, e la loro corteccia ha me la valle : nella Scrittura essa è
il gusto e r odore del fumo ; in pure appellata valle di Lara, vallea
vece di villaggi scorgonsi le rovine l'cale, e valle di Melchisedech. Fra
di alcune torri. Scorre nel centro i sepolcri di Assalonne e di Zac-
della valle un fiume scolorato che caria è situata la grotta in cui s.
no l'arabo nascondesi in
; quelle vedono sino alla strada di Betania:
macchie per assalire il viaggiatore, il villaggio di Siloe talmente u' é
e spogliare il pellegrino. Le mura circondato, che pare far parte di
gotiche che coronano dalla parte quell'ampio cimiterio degl'israeliti.
il letto del santo profeta inciso nel valle, il luogo memorando della
sasso. Niceforo racconta che s. Elena battaglia che Giosuè die ai cinque
\i aggiunse una chiesa di non vol- re idolatri nel conquisto della ter-
gare struttura. Dalla rinomata por- ra di Canaan o Promessa, e dove
ta Damascena divertendo alquanto l'ubbidì il sole quando con impe-
ad aquilone , sono i sepolcri dei ro gli disse: Sol ne moveans. So-
re diGiudaj nelle viscere del mon- vrastano ancora alle rovine non
te. Si penetra al primo ingresso pochi avanzi del sepolcro di Ele-
in ima stanza vasta per ogni qua- na, famosa regina degli adiabeni,
dro settantacinque piedi, formata descritto da s. Girolamo, con tre
tutta a forza di scalpello con mae- piramidi, lungi tre miglia dalla
strevole artificio; indi ad un anti- città : di questa gran don-
scrisse
porto angustissimo, ma però lungo, na che bramosa di con-
GiosePfo,
e calando per cinque gradini, si templare la maestà del tempio ge-
giunge ad altra stanza di perfetto rosolimitano, vi si condusse nel
quadro, spaziosa venti piedi , alta tempo che la città era oppressa
altrettanti, penetrabile per quattro dalla fame. Essa benché gentile,
porte, e più oltre piegando all'in- adorna di rare virtù, e commise-
giìi, termina s\ grand'opera in sei rando le angustie degli abitanti ,
altri antiporti minori, ripartiti con fece loro venire a sue spese dal-
armonia, ciascuno de'quali sostiene l'Egitto copiosa quantità di frumen-
otto sepolcri profondi alquanto nel to, che distribuì a'poveri della città
monte, con loro nicchie, piedistalli e luoghi adiacenti
; abbracciò po-
e poggioli, formati col ferro nel scia la legge mosaica , e meritò
nativo sasso. In quell' orto, che in nella sua morte dagli ottimati un
più luoghi la Scrittura chiama A- sontuoso mausoleo presso i regi se-
ger Fitlloiììs, scaturiscono le acque polcri.
gnudi adorò e benedisse Dio. IVel salita al cielo. Alquanto all' ingiù
giogo meridionale fa mostra anco- vedesi la spelonca nella quale s.
So GER GER
gli armeni troppo rislretta finì , cedro ricoperte di piombo, e per-
poi con l'inleivenlo del governo, pendicolarmente innalzantesi sul mo-
che comandò ai greci di restituire numento nel quale trovasi il san-
ciò che avevano tolto agli armeni, to sepolcro. Quelle travi erano sta-
e questi allora dovettero sborsare te condotte con grandissima spe-
una somma vistosa, e piìi costò sa dal monte Libano al principio
loro l'assenso del governo, che le del decorso secolo, allorché i prin-
spese della fabbrica. cipi cristiani fecero innalzare il
lito che udirono nella gran cbiesa, marmo si spaccarono; lo stesso ac-
malgrado lo spavento e mille pe- cadde al pavimento ed ai marmi
ricoli volarono al soccorso. Però che ricoprivano il monumento: fi-
la porta chiusa del santuario po- nalmente fra cinque o sei ore con
se al colmo la loro disperazione orribile fragore la cupola rovinan-
perchè in brevi istanti le fiamme do, seco trascinò al suolo tutte le
innalzandosi dalla parte de' greci e colonne ed pilastri che sostene-
i
degli armeni, e dalla parte de' si- vano ancora la galleria de' greci,
riaci, de' messinesi e de' cofti , mi- non che tutte le abitazioni conti-
nacciarono la cupola del tempio, gue de'turchi. Allora il santo sepol-
costrutta di grossissime travi di cro si trovò sotto una montagna
GER GER 5i
di fuoco, la quale minacciò di an- e quello dell'Esaltazione della cro-
nichilarlo per sempre, offrendo in ce, che avea donata s;mtuano al
quel punto la chiesa lo spettacolo un re di sito ove
Portogallo. Il
di un eruttante vulcano di fuoco, il Redentore venne crocefisso, ed
la si fatai punto 1' assistenza di- appartenente ai cattolici, poco fu
vina si manifestò in favore de're- danneggiato, non si può dire al-
ligiosi di s. Francesco : il fuoco trettanto di quello ove fu eretta
avendo raggiunto la porta di legno la croce , di cui erano possessori
che sepaia l'aitare di s, Ilaria i greci. Venne rimarcato, che mal-
Maddalena dalla cappella del co- grado il violento oiagano che sof-
ro della gran chiesa, rispettò la fiava, ad
onta che una finestra
sagrestia e tutti gli oggetti ch'ella poteva favorire i guasti dell'incen-
contiene, per cui nulla soffrì, come dio, la cappella contigua al di
illeso rimase il convento de'mino- fuori dell'Addolorata nulla ebbe a
ri osservanti, le sue celle, e la cap- soffrire: questa cappella edificata
pella. Nessun marmo del sito da nel sito ove trovavasi la ss. Ver-
dove Redentore dopo la sua ri-
il gine colle altre Marie , allorché i
surrezione apparve a santa Maria giudei legavano alla croce il suo
Maddalena fu danneggiato, quan- divin Figliuolo, rimase intatta; ed
tunque il fuoco attivissimo da il quadro che in un bellissimo di-
quella parte incenerì l' organo, e pinto lo rappresenta, quantunque
calcinò ed infranse i marmi che sì vicino alle fiamme, si rinvenne
Jo circondavano. Fra le cappelle egualmente in perfettissimo stato,
del santo sepolcro quella dei fian- Alle ore antimeridiane la vio-
sei
alcun danno. INella cappella del loro ofilci, le loro solite processio-
Cal vario potè salvarsi intatta la ni, e camminando sui ruderi non
statua della ss. Addolorata che sta- tialasciavano di cantare le lodi del
\VL fra r altare della Purificazione Signore. In seguito la chiesa del
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santo Sepolcro Hi rietlillcala sulle chi al jìrezzo del sangue loro e
inedesioie Ibiidameiita, e sull'antico (Iella loro vita. Nel i834 nuove
piano; ina siccome estieraa era la sciagure immersero nella più deso-
miseria dei religiosi catlolici, e che lante costernazione la città santa ;
non rice veliero per questa impresa poiché oltre la sventura della pre-
proporzionali soccorsi, furono ol)- senza degli arabi, che colà appor-
l)li;^ali lasciarne l'onore ai greci ed laiono il sacco, la faine, ed il con-
agli armeni, che essendo ricchissi- tinuo pericolo della uno spa- vita,
mi, in meno di due anni polero- ventevole lerremoto che durò ben
no eseguirla a proprie spese, che tre minuti, scoppiò nel giorno 23
li possessori per 1' addietro del- profumo de'timiani eletti senza ve-
la maggior parte de' luoghi san- derela mano che li abbrucia; ap-
ti, si videro costretti a dividere co- pena scorgete a passare, iiinoltrarsi
gli stranieri quell'inestimabile tesoro dietro alle colonne, e perdersi nel-
che avevano difeso conlro i tur- l'oscurità del tempio, il sacerdote
GER GER 53
che va a celebrare i più fDimitla- ad uno spettacolo più magnifico, più
bili e terribili misteri, no' luoghi imponente di quello olFertomi del
niedesiiiìi ove ebbero compimento santo sepolcro nella nolle del s.nb-
Je tremende scene dell' enorme dei- bato tendente alla domenica tli
cidio. Non volli uscire dal sacro re- Pasqua, immaginatevi un edilizio
cinto senza alquanto solfcrmaiini a di una immensa spaziosità, illumi-
contenìphire i monumenti di Gof- nato per ogni dove con un gusto,
tiedo e di Baldovino; essi sono in ed una ricchezza slraoidinaria, die-
faccia air ingresso della chiesa, e cimila pellegrini vestili degli abiti
sorretti dalle pareli del coro. Salu- loro pili ricchi, con torcia in ma-
tai la polve de' quei re cavalieri, no, le donne ed i fanciulli popo-
che nierilaiono di riposare vicino al lanti la vasta dislesa delle circo-
santo sepolcro che avevano liberalo; stanti gallerie, parimenti con una
quelle ceneri sono francesi, e le sole candela, e tutti facenti a gara ec-
che sieno sepolte all'ombra della cheggiare le volle sacre del glorio-
tomba di Gesù Cristo. Quella tom- so alleluja, mentre che vescovi co-
ba è il sepolcro del vecchio mon- perti d'oro e di preziose gemme,
do, e la culla del nuovo". preceduti dai turilin'ari che profu-
JNarrano coloro ch'ebbero la sorle mano d' incenso r incedere loro, se-
di visitare questo venerando tempio, guiti da notabile numero di sacer-
che in qualunque giorno dell anno doti in bianchi piviali ricamati in
si discende nella cappella del santo oro, fanno proccssionalmente il gi-
sepolcro, uno si sente commosso ro della tomba con ordine e secondo
sino alle viscere, e la propria re- il grado assegnato a ciascuna del-
miniscenza non è sufliciente per le le divote nazioni, canlanilo imii, e
rimembranze che si presentano in modulando cantici in onore di quel-
folla allo spirito, per cui l' anijna lo checon la risurrezione trionfò
è ridondante di sentimenti di amo- della morte; immaginatevi dico uu
re e di speranza. Ma se il pelle- tale spettacolo, e calcolale, se il po-
grino avrà la religiosa consolazione tete, l'impressione che deve prodm-
di ritrovarsi in Gerusalemme nella re nell'anima di chiun<pie ne sia
settimana santa per celebrarvi il glo- spettatore. Alleluja, alleluja gridai
rioso anniversaiio della risurrezione, anch'io nei trasporti di una gioia
giammai religioso rito maggiormen- di cui non poteva moderare gli
giorno di Pasqua. Gli armeni man- chi si fissano sulla bella montagna
tengono la terza parte dell'illumi- degli Olivi, un tempo più deliziosa
nazione che arde continuamente perchè vestita di tali piante, ed il
avanti tomba, ma non possono
la Suo aspetto spande una dolce me-
farvi alcun uffizio. Le altre sette, lanconica tinta sul grande e seve-
che pure risiedono nella chiesa, non ro quadro che imponente spiegasi
hanno nemmeno la facoltà di en- davanti all' osservatore. IMa nello
trare in quel santuario, ma ad esse stesso tempo fa ben conoscere co-
è soltanto concesso d' incensarlo me questa città porti un carattere
stando al di fuori. di desolazione tutta propria, quale
la descrisse Geremia, e che gli a-
Allre notizie topografiche della cit- vanzi e la solitudine delle altre
tà di Gerusalemme, del suo po- città rovinate non avranno giam-
litico governo, e della custodia mai, pel singoiar complesso de'suoi
di Terra Santa e sue missioni. fasti, e memorie di tante epoche.
Gerusalemme è triste, ma la sua
Le strade di Gerusalemme sono ha un non so che
tristezza di mi-
assai regolari, rettilinee, ben selcia- sterioso e di poetico, pari al canto
te, molte con marciapiedi, ma tri- de'suoi profeti; la solitudine di
sti e strette, offrendo quasi tutte Sion coperta di lutto ha sempre
dei piani inclinati. Le case d' ordi- qualche cosa di attraente e di mae-
nario hanno due o tre piani, e po- stoso, perchè analoga alle i-imem-
che finestre con porte basse, e fac- branze della nostra infanzia, alle
ciate semplici costrutte in pietra nostre riflessioni dell' età matura,
senza il menomo ornato, dimo- ai nostri pensieri sulla morte; non
doché percorrendone le vie, sem- si muove passo in questa sacra ter-
bra di essere in corridoi o gallerie ra senza che palpiti il cuore. I de-
di una vasta prigione. In generale litti e le calamità de' popoli, fram-
gli edilìzi sono ben costrutti, quasi misti alle immagini della misericor-
tutti in belle pietre da taglio; ma dia e della salvezza, si parano in-
per una singoiar bizzarria le porte nanzi in mezzo alle rovine di Ge-
vi sono si poco elevate, che biso- rusalemme. Perfino la primavera é
gna ordinariamente piegare la me- senza attrattive e senza rinfrescan-
tà del corpo per entrarvi ; alcune ti venticelli in questo paese. L'a-
case posseggono giardini, ed è cosa spetto generale de' dintorni di Ge-
notabile che niuu vuoto considera- rusalemme può descriversi con pò-
GER GER 55
che parole: montagne senza ombra, attribuisce l'origine, ciò che risali-
valli senza acqua, terreni senza er- rebbe all'epoca in cui i cristiani
La, balze senza terribile ed impo- dominavano Gerusalemme, es-
in
nente aspetto, qualche ammasso di sendo noto quanto nelle crociate si
pietre bigie sporgenti dalla fragile distinsero i pisani allora potenti ia
terra screpolata, qualche ficaia ac- mare. Al presente
questo castello
canto, qualche vite, di quando in serve di quartiere all'agà turco, ed
quando un cespuglio di pallidi o- alle truppe che comanda. Verso il
hvi; le mura e le bigie torri delle nord la muraglia della città, eretta
56 OER OER
to maggiore protendesi da oriente ne che ogn'anno ascende a somme
ad occidente. Danville provò, dalle considerabili ; ogni pellegrino deve
misure e dalle posizioni locali, che al governatore dieci piastre, più im
l'antica città degli ebrei non pote- diritto di scorta pel viaggio del (lu-
va essere molto piti vasta della mo- me Giordano, senza calcolare gli
derna; essa occupava quasi lo stes- albinaggi o casuali che trae dalle
so spazio, se non che acchiudeva imprudenze che questi stranieri
tutta la montagna di Sione, ed e- commettono durante la loro dimo-
scludeva il Calvario. L'attuale cin- ra in que' luoghi. Ogni convento
ta, come dicemmo, è operadi So- paga un tanto per un diritto di
limano III i534; ma la città
del processione, un tanto per ogni ri-
GER GER 57
Per seppellire i ca<l;iv(M"i decristin- sdii e di versetti del Corano ,
ni, i santoni o moiiini lincili esi- scritti in lettere d'oro. Le otto li-
gono somme enonni. Tiilvolta i neslre della gran cupola sono cliiu-
religiosi Terra Santa furono co-
di se da invetriate rotonde, i cui ve-
slrctti impegnan; sacri vasi^ per
i tri a sette colori dipinti fanno un
saziar l'avidità de' loro crudeli do- mirabile effetto. A destra ed a si-
GER GER ^9
indipendente nella giurisdizione so- o greci, soggetti ad essi. Dal
latini
pra la Palestina e Cipro, per cui 1841 si sono istituite le scuole per
i due vicari apostolici nominali non l'educazione delle fanciulle, a spese
vi hanno ingerenza nessuna e su- , e per cura de' irancescani che le
periore monastico di tutti i con- dirigono.
venti ed ospizi che sono nella Pa- Gerusalemme
In minori osser- i
lestina, nella Siria, nell' Egitto, in vanti godono solo per metà il san-
Cipro ed in Costantinopoli. 1 luo- to sepolcro, ed il monte Calvniio;
ghi poi ove sono gli ospizi dei mi- hanno l'intero dominio dell'orto
nori osservanti di Terra Santa, sot- e della grotta di Getsemani, e del
to la giurii>dizione di detto guar» monte Olivete ; il monte Sion è
diano, sono quelli che andiamo a in parte dei tiu'chi. Il santuario
registrare, coi cattolici latini che del sepolcro della Beata Vergine
\i erano nel i832. Gerusalemme da settantasei anni circa è in po-
con settecento sessantacinque; Bet- tere de' greci. In s. Giovanni in
lemme con mille duecento cinquan- Montana sono in possesso del san-
ta; s. Giovanni in Montana cen- tuario della natività di esso santo
to settanlacinque Rama novanta; ; Precursore, della di lui grotta nel
Giafl'a cento iiovantacinque ; Naza- deserto, e della casa di s. Elisa-
ret cinquecento seltantanove ; s. betta. 1 santuari della Galilea so-
Giovanni d'Acri venticinque; Tri- no uftlziati dai religiosi di Naza-
poli di Soria diecinove; Saide do- ret; quei dell'alta Soria sono assi-
dici ; Lattachia venti ; Aleppo cen- sliti dai religiosi di Damasco. Nel-
to setlantacinque; Tripoli di Soria la Galilea sono il monte Tabor
pochi ; Damasco otto ; Cairo set- ove nei sotterranei di un' antica
tecento tre; Alessandria mille cin- chiesa offiziano i frati minori nel
quecento cinquanta ; Rossetta ven- dli della festa della Trasfigurazio-
ticinque Fajume missione rina-
; ne; inoltre hanno Tiberiade, Cana
Cipro Larnaca quattrocen-
scente ; Galilea, il monte delle Beatitudini,
to dicciotto; Cipro INicosia dodici Mensa Christi, la Sinagoga, il Pre-
Sparsi nei medesimi luoghi vi era- cipizio, Safuria, ove esiste un'anti-
no circa mille cattolici di rito o- ca chiesa nel luogo che credesi la
rientale, assistiti dai medesimi re- casa di s. Anna. Per questi luoghi
ligiosi,per deficienza de' sacerdoti la custodia de' minori osservanti di
del proprio rito. Noteremo che in Terra Santa paga un tributo di
Cipro si apre un altro ospizio diecimila piastre ogni anno lutìare,
circa sei miglia da Amaca; in A- ed ogni tienl'aimi solari duecento
lessandretta d'Egitto si fa altret- mila piastie. In Betlemme mi- i
dei Pastori con un campo di olivi ligiosi di altri ordini sono i car-
fu usurpato alla custodia dai greci melitani scalzi che hanno il monte
circavciil'anni sono. Dal villaggio Carmelo {fedi), capo della loro
dei Pastori presso Bellemuie nel mi.ssione di Palestina ; i cappuccini
j84o i greci scismatici scacciarono con le missioni di Aleppo, Reyrut,
violentemente i francescani che ,
Tripoli Damasco, olire tre sta-
e
J'avevano, ottenutone un firmano Libano;
zioni nel gesuiti che han- i
184.2 mandarono sino a Paiigi il p. gio, di Aleppo con una scuola pei
rio di Terra Santa, per invocare Damasco con scuola pei fanciulli
la prolezione della Francia contro ed allra per le ragazze, tli Tripoli
le sopcrcliitrie dei greci. Da Pa- c(jlle stazioni di Eden e di Sgorta.
rigi quel padre si recò in Costan- Oltre a ciò i patriarchi cattolici
tinopoli, e per mezzo di quell'am- delle nazioni orientali esercitano la
basciatore francese si ottenne, che loro giurisdizione sui cattolici, chie-
Ja navata della gran chiesa di se e case del loro rito, esistenti in
Ijetlenune continuasse ad essere co- Gerusalemme e sue dipendenze.
mune tra Ten-i gieci e i latini. Jn questo Dizionario parlandosi
tarono greci di restaurare la gran
i
delle antiche sedi patriarcali, arci-
cupola del santo sepolcro, per ac- vescovili e vescovili della Palestina,
qiristarne assoluto dirilto; e la mis- Siria, Soria, ec. ai rispettivi arti-
GEK GER 6r
tiaclolta in latino dalTAlla/io può domìnio degli israeliti, dei ro-
vedersi presso i Bollandisti , /id mani, de' saraceni, dei latini, e
inensem maji, toni. II; Pietio il de' turchi.
Venerabile , Cristiano Atlriconiio ,
ti luogbi furono inoltre celebrali lii più grande, la più bella, la più
dall'iainiortale Torquato Tasso nel- ricca, e la più considerabile della
di cittadini ne' combattimenti, cro- sero padroni verso 1' anno io5'j>,
cefissi, morti, e di f ime ; la pro- ed allora la voce sparsasi, che i
fanazione, rovina ed incendio del luoghi più sacri e rispettabili della
H GER GER
:«!ligione fussero piofauali dagl'iii- ritti sul ducato di Buglione al ve-
ietleli , diede origine per Io zelo scovo di Liegi. La di lui fama e
di Pietro l' Eremi la (a cui conse- il ili lui esempio attirarono sotto
gnò lettere per la santa Sede il i suoi vessilli quanti più distinti
j)iilri;irca di Gerusalemme Simeo- e prodi cavalieri contava allcjia la
ne), e del romano Pontefice Ur- nobiltà. Obbligò l'imperatore Ales-
hiuio li, alia [Mima crociata, o sa- sio Comneno a dare la libertà ad
cra guerra per jicuperare i santi Ugo fratello del re di Francia, e
luoghi , stabilita nel concilio di ad altri signori france>i, non che
Clciniont l'anno 1096: di questa a dargli passaggio per i suoi sta-
e delle altre crociate
che coiujui- ti ; l'unperatorc greco cangiò poli-
slarono la Palestina ne sosten- ,
tica, trattò i capi dei crociati con
nero r ac({uisto e dopo perduto , distinzione, fece vestir Golfredo del
ne procurarono la ricupera, ne par- manto imperiale, 1' adottò per fi-
^^97? giacché sotto quell' impera- Antiochia, e varie altie piazze me-
tore essendosi col di lui esercito diante il patrocinio dei ss. Deme-
portato a Roma contro il Papa liio, Giorgio, e Teodoro ; e s' im-
s. Gregorio Vii, in favore del- padronì di Gerusalemme li jq
l'antipapa Guiberto, colpito poscia luglio 1099, col fiore della no-
da una malattia si penti di aver biltà francese e di altre nazioni.
mosse le armi per favorire lo sci- Goffredo dopo la vittoria si asten-
sma e a daimo della santa Se- ne da ogni carnificiua, con gene-
de e fece voto di recarsi a Ge-
, rale edificazione umilmente si con-
rusalemme non come pellegrino, dusse inerme ed a piedi nudi al-
ma qiial difensore de'cristiani. Per la chiesa del santo Sepolcro, e ben
provvedere alle spese della crocia- tosto i crociati fecero rimbombare
ta permise agli abitanti di Metz di il tempio e la città santa di gemi-
ricomprar da lui la città, vendè il ti, di singulti, e di religioso tri-
principato di Stenay al vescovo pudio, ovunque eccheggiundo i can-
di Verdini, e cedette i suoi di- tici della penitenza e della grati-
GER GER 65
tudine. 1 principali dell'esercito de- proteggere gli interessi di lutti, pel
stinarono eleggere im re di Geni- regolare andamento del governo
salemme, per aflìdargli la cura di e della giustizia. Queste leggi ven-
Tegliare sulle conquiste, e difen- nero con gran pompa deposte nel-
dere i santi luoghi santificati dal la chiesa del santo Sepolcro, e ri-
onori reali, dicendo eh' egli non ac- stinato alla vita pre-
ecclesiastica,
cetterebbe giammai una corona pre- ferì quella delle armi; quindi pre-
glia; altri dicono che prese una ed è perciò che non seguì i ero-
corona di spine simile a quella ciati alla presa di Gerusalemme:
del Redentore, e che fu pago del in tal fondò in Edessa un
modo
modesto titolo di barone e difen- principato latino, che durò cinquau-
sore del santo sepolcro. taquattr'anni. Nel i oo Baldovino I i
CG GER GER
lentlogli il Ponlclice quelle chiese rosolimitano, e de' Tempiali (^e-
e quelle citici che il re avesse con- di), approvati dal Papa , comin-
quislalo. Sollo il suo regno la cit- ciarono a brillare di grande splen-
tà di Tripoli, dopo un assedio di dore. Folco V di questo nome co-
vari anni, si arrese ai cristiani, e me duca di Angiò , due volte e-
fn il qnarlo degli stabilimenti o ra stato coi crociati in Palestina;
principali fondali dai latini in o- sul trono di Gerusalemme sosten-
ricnlc.Baldovino I colle sue con- ne valorosamente gli sforzi dei sa-
quiste al regno di Gerusalename raceni, indi visse in buona armo-
aggiunse le città di Tolemaide os- nia con gli arabi e con gli egizi,
sia s, Giovanni d'Acri, Sidone, e morì alla caccia nel ii4^» P^i'
Borito , e parecchie altre della co- una caduta da cavallo.
sta di Francia. IMon nel 1118 Gli successe il figlio Baldovino
dopo dieciotto anni di regno, e III, sotto del quale i cristiani per-
tu tumulato nella basilica del san- derono Edessa, ciò che risvegliò
to Sepolcro. Gli successe il suddet- in Europa l'ardore delle crociate.
to Baldovino II suo cugino, il Luigi VII re di Francia, e Cor-
quale avea avuto parte ai trava- rado III imperatore presero la
gli della prima crociata, e nell'ul- croce , i popoli obbedirono alla
timo assalto di Gerusalemme fu voce di s. Bernardo e piombaro- ,
dc'primi che con Goffredo penetrò no una seconda volta sull'Asia. Bal-
nella città; era amato dai suoi dovino III ricevette i due sovrani
compagni pel suo coraggio e per con gran distinzione e li accom- ,
sonale, perchè la sua incapacità gli vittoria contesa per due giorni con
fece perdere la stima de' suoi ulFi- eguale ardore, si dichiarò finalmen-
ziali, e l'oigoglio terminò d'irritarli, te pei saraceni. Guido fatto prigio-
divenne nel i i86 re di Gerusalemme niero con suo fratello, ed un gran
in questo modo. Dopo la morte di Bal- numero di venne accolto
cavalieri,
si recò nella chiesa del santo Se- però divenuto padrone di quasi tut-
polcro, circondata dai suoi prima- ta la Palestina, e di Gerusalemme
ri uffiziali. Il patriarca Eraclio pro- a' 2 ottobre187, gli rese la liber-
i
conte di Tripoli, in Tiberiade sua dosi sciolto dal giuramento cui strap-
residenza. Questo tratto dalla di- pato gli avea la violenza, tentò, ma
sperazione invocò il soccorso di Sa- indarno, aiutato da alcuni sudditi
ladino, e l'esercito de' saraceni ta- fedeli, di fare che riconosciuta ve-
gliò a pezzi i cavalieri templari, nisse l'autorità sua nelle città che
che vollero opporsi al suo ingresso non erano ancora state sottoposte
nella Galilea. al giogo de' saraceni ; e deliberato
Il avvenimento persuase
fatale di riacquistare la stima de' suoi po-
Raimondo III ad obbliare il suo poli con alcun tratto di valore, as-
disdegno; andò a visitare Guido in sediò Tolemaide. Durante tale as-
Gerusalemme, l'abbracciò dinanzi a sedio, lamorte di Sibilla fu origi-
tutto il popolo, e giurò di combat- ne di nuove contese, intorno al va-
tere sotto gli ordini suoi i nemici no titolo di re di Gerusalemme.
del nome Cinquantamila
cristiano. Guido ottenne di conservarlo in vi-
uomini accampati nella pianura di ta,ma subito dopo egli ne fece ces-
GER GER 69
sione a Riccardo Cuor di leone l'e suo regno non furono salvati, che
«ringhillerra, ricevendone in cam- per la divisione la quale regnava
bio la sovranità dell' isola di Cipro, allora ne' discendenti di Saladino.
cui fu altresì obbligato di ricom- Amaury II sollecitò più volte i soc-
prare dai templari, ai quali Riccar- corsi dell'Europa cristiana; fu pre-
do l'avea già venduta per venticin- dicata una crociata per tutto l'occi-
que mila marchi d'argento. Questo dente, ma in vece i crociati si recaro-
debole principe dopo aver fondato il no ad assediare Costantinopoli (F^edi)^
regno di Cipro mori nel g4> e la- 1 1 né più curarono i giuramenti fatti
sciò a suo fratello Amaury la pre- di liberare Gerusalemme, e nel
lata isola, cui i loro discendenti 1204 vi fondarono l'impero latino.
possederono fino al i^j^- Enrico Allorché lo scarso numero di guerrie-
conte di Champagne fu riconosciu- ri, che difendevano la Palestina, ri-
to re titolare di Gerusalemme co- seppe la conquista di Costantinopoli,
me nipote di Riccardo; questo gio- accorse in questa città, di cui era
vine principe aveva sposato da poco stata loro vantata la ricchezza. A-
tempo Isabella sorella della regina maury II rimase alquanto solo in
di GerusalemmeSihilla, restata vedo- Tolemaide, e vi mori nel i2o5, la-
va Corrado di Monferrato signo-
di sciando il regno di Cipro al suo fi-
re di Tiro assassinato dal Vecchio glio Ugo di Lusignano ed il vano
della montagna, avendo per dote la titolo di regina di Gerusalemme a
detta città. Nondimeno il re Enri- JMaria figlia d' Isabella e di Cor-
co vedendosi circondato da tanti rado di Monferrato di lei primo
pericoli, e formando la principal marito.
sua forza gl'individui dei tre or- Quando i cristiani della Pale-
dini militari gerosolimitano, de'tem- stina vennero a domandare a Fi-
plari e de' teutonici, desiderava ri- lippo II Augusto re di Francia uno
tornare in Europa. Iq questo tem- sposo per la suddetta JMaria erede
po la morte di Saladino fece al- del regno di Gerusalemme, il re
quanto sperare ai cristiani di Pa- scelse Giovanni di Brienne figlio
lestina, ma nel i 197 morì il re di Erardo II conte di Brienne, e
EnricOj ed allora Amaury II di di Agnese di Montbelliard, per
Lusignano re di Cipro sum mento- tal matrimonio, il quale tutte le
vato, e fratello di Guido raccolse qualità in sé univa di un vero ca-
l'eredità o piuttosto le speranze valiere francese. Egli partì per la
de' suoi predecessori sposando Isa- Terra Santa nel 1209, sposò Maria,
bella vedova d'Enrico, onde fu e si fece consecrare re di Gerusa-
coronato re di Gerusalemme nel- lemme nella città di Tiro, indi si
la città di Tolemaide. Aveva l'im- segnalò per alcuni vantaggi che ri-
peratore Enrico VI spedito in Pa- portò sui saraceni allora padroni
lestina un esercito di crociati, i di una gran parte del regno ch'e-
quali avevano riportalo qualche van- gli era chiamato a conquistare; ma
taggio, ma essi furono richiamati siccome non aveva seco condotto
in Europa dopo la morte del re che un piccolo numero di cavalie-
Enrico, per cui Amaury II si tro- ri, i suoi successi non furono che
vò esposto a bersaglio di tutte le passeggieri. 11 Pontefice Innocenzo
forze saracene. I deboli avanzi del III ad esempio de' suoi predecesso-
70 GER GER
ri, che sempre posero tutto lo ze- Federico li sposò in Brindisi Jo-
lo e il loro potere a vantaggio di lante, che il Papa ornò in Ruma
Gerusalemme e de' luoghi santi di coU'insegne imperiali nel 1226; ma
Palestina, fece predicare una nuo- r imperatore dopo aver preso il
va crociata. Andrea li re d' Unghe- titolo di re di Gerusalemme che
ria, e molti altri principi dell'oc- apparteneva al suocero, dai suoi
cidente presero la croce, sbarcando ministri fece prender possesso di
a Tolemaide, ed uniti a Giovan- quella parte, che non era ancor
ni di Brienne ottenneio alcuni van- venuta in potere de' saraceni, e
taggi, e presero Damiata. Ma fra i tuttociò con grave dispiacere del
capi essendo entrata la discordia, e suocero che si vide spogliato del
per le pretensioni del cardinal le- regno, e Federico II più non parfi
gato Pelagio, il re si ritirò a Tole- per la Palestina, ad onta de' giu-
maide ossia Acri, ed obbligati fu- ramenti fatti, Onorio III procurò
rono i crociati abbandonar 1' Egit- di porre in accordo i due princi-
to; indi nel 1218 Safadino fratel- pi, ma senza riuscita ; e siccome
lo di Saladino demoFi il restante Giovanni erasi rifugiato presso di
delle muraglie Gerusa-
dell' infelice lui' ,
perciò il Pontefice usando
lemme. Il Rinaldi dice che fu Cor- della consueta carità della Chie-
radino figlio di Safadinp che distrus- sa romana, nell'anno 1227 die a
se Gerusalemme, le sue mura e Giovanni per sostentamento di sua
torri, dal tempio del Signore e dal- real persona, il governo di tutti i
la torre di Davidde in fuori, e sog- dominii che la santa Sede posse-
giunge che avendo tenuto consiglio deva da Radicofani a Roma. Nel
i saraceni per distruggere il santo medesimo anno morì Onorio III, e
sepolcro, minacciandone con lettere gli successe Gregorio IX, il quale
i cristiani di Damiata, ninno però invitando l'imperatore ad effettua-
ebbe ardire, di farlo per la rive- re i suoi giuramenti, e mostrando-
renza che avevano al luogo. Gio- si egli indifferente, solennemente lo
eh' erasi portato a Roma per esse- rusalemme. Sentendo poi Federico
re soccorso Federico II pro-
; in essa II che il Papa avea bandita una
mise con giuramento di andare a crociata contro di lui sotto il co-
Gerusalemme tra due anni. Indi mando del suocero, divenuto suo
Onorio III consigliò Giovanni per gran nemico, a' 18 febbraio del
meglio interessare l' imperatore, ri- 1229 fece coi saraceni un infame
masto vedovo per la morte di Co- patto, per cui il patriarca scagliò
stanza, di dargli sua figlia Jolante r interdetto ai luoghi santi ; quan-
e
in isposa. Giovanni vi acconsenfi, do Federico II entrò in Gerusalem-
GER GER 71
nie 17 marzo trovò la basilica
a' cedergli dovesse all'impero. Giovan-
del santo Sepolcro deserta, onde ni giunse a Costantinopoli nel 1229,
da se stesso si pose la corona sul e al dire del Dandolo ne fu pu-
capo, e si proclamò re di Gerusa- re coronato imperatore, ma vec-
lemme, al modo che narrammo chio d'età ; nondimeno non ismenli
parlando di tal principe agli arti- le speranze che di sua bravura
coli Crociata sesta, e Germania. eransi concepite , e combatté il re
Solo qui diremo, che Federico II de' bulgari, e Vattace imperatore
fece alleanza col soldano di Babi- di Nicea , che con centomila uo-
lonia, il quale ritenne la custodia mini avevano assediata Costantino-
del santo sepolcro, perchè andan- poli, che Giovanni difese con un
dovi i saraceni in pellegrinaggio, pugno di prodi. Quando queste ed
potessero entrarvi liberamente sen- altre vittorie risvegliavano l'entu-
za pagar tributo; e tranne Geru- siasmo de'guerrieri d'occidente, Gio-
salemme il soldano fuori della cit- vanni mori a'23 marzo 1287, la-
(juesli re delle due Sicilie Carlo Savoia, e coni' eredi delle ragioni
1 d'Angiò, gliene die solenne in- dei Lusignani, egualmente s' inti-
vestitura come feudi della Chiesa, tolano re di Gerusalemme, ed in-
e d'allora in poi i re di Napoli quartano nelle loro arme uno scu-
usano d'intitolarsi re di Gerusa- do d'argento con croce potenziata
lemme, dacché Carlo I era erede d'oro, accompagnata da quattro
delle ragioni che avea sulla coro- crocette simili, eh' è l'insegna del
na di Gerusalemme la principessa regno latino di Gerusalemme. Os-
Maria d' Antiochia , nata da Boe- serva il Bosio nel tom. I, p. i3j
inondo III principe di Antiochia, ócW Istoria della sacra religione
che altri chiamano Piaimondo Ru- ed illuslrissinia tnilizia dì s. Gio-
pini, e da Melissenda figlia eredi- i'aiini Gero solimi tana ove pure e- y
GER GER 73
essi a Federico II nel 1244} ed i Giovanni ; assistè la Madonna a
corasmini maomettani vi commisero pie della croce, ed apparecchiò gli
inauditi eccessi; finché nel iSiy unguenti per imbalsamare il corpo
74 GER GER
penileale nel monte Olivelo, allo- La sua catte-
fratello del Signore.
GER GER 7J
nove de'quali circoncisi, che ave- onorala di tal nome da Augusto
vano abbracciato il cristianesimo ; era di gran lunga più degna di
fiiblnicala poi dall' inipeialorc A- quella di Soiia, la sede alessandri-
di'iano la nuova Gerusalemme col na fondala da s. Alajco a nome
nome di Àtlia, proibì quell'im- di s. Pietro, fu preferita all' antio-
peratore agli ebrei di mettervi pie- chena, quantunque fondala prima
de. I gentili però che vi si reca- dallo stesso principe degli apostoli.
rono ad abitare, avendo ricevuto Egualmente, perchè Cesarea ma-
la fede di Cristo, elessero per ve- rillima, maggiore di tulle le altre
scovo uno di essi chiamato Mar- città della Giudea, era stata fatta dai
co, mentre Giuda 11 succitato, l'ul- romani metiopoli di tutta quella pro-
liuìo dei vescovi ebrei ritirati a vincia, quivi parimenti fu posta la
Fella, vivea forse ancora, e gover- sede metropolitana dell' istessa pro-
nava la sua chiesa composta dei vincia , e non in Gerusalemme
fedeli della sua nazione. benché con riserva di qualche spe-
Cesarea, una delle più belle cit- ciale onore a favore della chiesa
tà di Palestina, ed in cui predicò gerosolimitana, come rilevasi dal
l'evangelio s. Pietro, era diventala concilio nominalo, canone
JNieeno
dopo la rovina di Gerusalemme 7, e s. Girolamo accenna ntìW epist.
metropoli di tutlo il paese, in cui 6i. Intanto proseguendo la suc-
eransi ritirati i cristiani, compresa cessione dei vescovi , diremo che
la novella città A.lia Capitolina, al memorato san Marco martire
co' suoi vescovi, né pare che il successero progressivamente Cassia-
patriarca d'Antiochia vi abbia e- no, Publio o Publiuo, Massimo I,
sercitato mai nessuna giurisdizione; Giuliano I, Graziano o Gaiano co-
al contrario fu il vescovo di Ae- me lo chiama Eusebio, Simmaco,
Ha, come il più degno, che ordi- Caio, Giuliano II, Capitone, Mas-
nò sempre quello di Cesarea. Go- simo li, Antonino, Valente Doli-
deva nondimeno di alcuni privi- chiano, e s. Narciso. Questi illu-
ebbe luogo tal concessione, dandosi nodo, e celebrato nel 553, sicco-
alla sede anliocbena le due Fe- me adunato dal Pontefice Vigilio
nicie e l'Arabia ; in tal modo i in quella città ove erasi portato
diritti della chiesa cesariense fu- per l'affare dei tre capitoli, essen-
rono trasferiti alla gerosolimitana. do prima il vescovo di Gerusalem-
IMa s. Leone I disapprovò che con- me sulfraganeo della metropoli di
tro il concilio JN'iceno Giovenale Cesarea. Altrettanto a dello anno
avesse fatto dichiarare Gerusalem- ed al numero ^45 dice il Rinaldi,
me metropoli a danno di Cesarea, imperocché i vescovi del sinodo
come si legge nel Rinaldi all'anno sottoposero al patriarcato di Geru-
4'^45 num. 2 1. Il Bosio però nel salemme i metropolitani Cesarien-
lib. II, p. 39 deWIiloria della sa- se, Scitopolitano, Rubense, e Reii-
cra religione gerosolimitana , nel tense, i due primi de'quali furono
narrare l'ambizione e la superbia sottratti al patriarca di Anliochia,
di alcuni patriarchi di Gerusalem- e gli altri due a quello di Ales-
me, ed anche di alcuni di Antio- sandria; ed olire a tali metropo-
chia, dice eh' essi credevano scioc- litani gli si aggiunsero i vescovi
camente che le loro sedi dovesse- suffragane! de' medesimi , ed altri
ro su tutte le altre godere la pre- creati di nuovo, sin al numero di
minenza, sostenendo quello Ge- di venticinque, che poi di molto si
rusalenìme, aver Gesù Cristo con aumentarono. Quindi l'imperatore
la sua presenza divina, e col pro- Giustiniano per compensare Cesa-
prio sangue e morte fondata la rea, procurò nobilitarne la città,
sua sede, e perciò dovere essere restituendole il proconsolato. Adun-
la prima di tutta la cristianità. que il patriarcato di Gerusalem-
Il patriarca poi d'Antiochia alle- me fu dichiarato il quinto dopo
gava che la sua sede era la pri- il romano del sommo Pontefice,
mogenita di Pietro, e che nella cit- e dopo quelli di Costantinopoli, di
tà d' Antiochia prima che in ve- Alessandria, e di Anliochia; gli
sia Sci topoli per meli'opoli. con se- quattro memorate metropoli, con le
gie doti, governò con zelo e pace chiamato nuovo Zorobabele per
l'unione della gregge. Nel ^[S5 Sa- avere restaurato i luoghi sacri ro-
luslio ristoratore della vita mona- vinati empiamente dal principe per-
stica. Nel ^c)7. s. Eleia monaco e siano. Dipoi avendo l' imperatore
discepolo di Eulimio nativo dell' A- Eraclio vinto Cosroe II, venne fat-
rabia, assai di voto , ed acerrimo ta la pace col di lui figlio e suc-
difensore della purità cattolica, con- cessore Siroe, che restituì la croce,
tro gli editti dell'imperatore Augu- e Zaccaria con tutti cristiani tor-
i
sto, per cui soffri duro esilio. Nel narono in Gerusalemme. Fu il pa-
5i3 Giovanni, commendato per triarca Zaccaria che ammonì l'im-
santità di vita e di eccellenti co- peratore Eraclio a deporre gli or-
stumi, fu familiarissimo di s. Sab- namenti reali nell'ingresso alla san-
ba abbate. Nel 544 Macario II cad- ta città, col sacro legno della vera
de negli errori di Origene, sebbene croce. Nel 610 divenne patriarca s.
quarta parie della città, onde poi poi riporteremo. Giacomo di Vi-
nel regno du' Ialini nacquero gra- triaco o Vilry vescovo d'Acri e
vi questioni Ira i re cristiani, e i cardinale, nella sua Hisloria cnp.
8o GER GER
55, in Gesta Dei per FranroSj p. Ebron, la quale pure era un prio-
1077, ci descrive nel seguente mo- rato ; venne quindi fatta vescovile,
ganei, Baruti, Sidonia, Cesarea del Samuele del monte Goi porta cro-
Libano, e Tolemaide ; trasferì pa- ce e non mitra, ed il priore del
rimenti la cattedra di Scitopoli di- Sepolcro che porta mitra ed anel-
strutta dai saraceni in Nazareth lo,ma non pastorale ; ed ha tre
con due sufFraganei, Sebaste o co- abbadesse suffraganee, l'abbadessa
me altri scrissero Tiberiade di ri- della Madonna la Grande, l'abba-
to latino,e monte Sinai di rito dessa di s. Anna, e l'abbadessa di
greco. medesimo Terzi parlando
Il s. Lazzaro. L'arcivescovo degli er-
a pag. 240 della Siria sacra, del- mini che nel regno ha due suffra-
lo slato formale della chiesa pa- ganei , l'arcivescovo de' giacobiti ,
82 GER GER
il priore di s. Gio. Evangelisti» ,
tò le sue lagnanze fino a' piedi
fredo co' suoi crociati conquistaro- siccome sotto l' immediata prote-
no la città e dipendenze, fu Daim- zione della Sede apostolica, il pa-
berto o Daiberto, sostituito in ve- triarca Fulcherio in età di quasi
ce di Arnoldo o Arnolfo arcidia- cent' anni si risolvette di portarsi
cono della chiesa di Gerusalemme a Roma e ricorrere a Papa Adria-
vice-patriarca, ciò che si attribui- no IV, in compagnia degli arcive-
84 GER GER
Iona, Aiiteclona, Dioclezianopoli,Ge- Gaeta arcivescovo di Bari Bene- ;
lapoli, Ebron, Ippo, Gerico e Ra- detto Xlll nel 1729 fece patriar-
mata. ca di Gerusalemme Pompeo Aldo-
Nel 1294 s. Celestino V fece vrandi bolognese, decano della sa-
patriarca titolare di Gerusalemme cra rota e reggente della peniten-
Basilio, e nel I2g5 Bonifacio Vili zieria, poi cardinale ; Clemente XII
fece Bech indi Clemente V no-
; nel 1734 Tonunaso Cervini di
minò nel t3o5 patriarca Pietro di Monte Pulciano Benedetto XIV ;
ghi santi, il cattolico de' caldei ot- da Michele I suo fratello, rilirossi
tenne che vi fosse una chiesa del- ad Antiochia perchè non si volle
la sua nazione e della sua setta riceverlo nel monistero della Mad-
per comodo de' suoi diocesani colà dalena, e mori nel mqS. Ignazio
attirati dalla divozione, e vi mise li succedette ad Atanasio I, no-
un vescovo nesloriano sotto la me- minato dal detto Michele l. N. or-
tropoli di Damasco, che divenne dinato nel 12 35. Atanasio II as-
in seguito metropolitano. Alcutii sistette all'ordinazione d'Ignazio III
di essi sono: Elia I nell' 8()3 sotto nel I 264. Isa ordinato da Ignazio
il Giovanni III; Anange-
cattolico IX nel i44-^- Dioscoro volle far
so ordinato da Sebargeso 111, cat- onorare come santo un monaco
tolico nel 6o5 ; Elia II metropo- condannato dal concilio di Calce-
litano di Gerusalemme, e poscia donia, e morto nell'eresia eutichia-
di INisibi; J. sotto il cattolico Sebar- na. Gregorio I del i5t6. Giovan-
geso V; Abramo del 1282; e Ti- ni del i583. Adalgalito del i6(>4.
moteo che sottoscrisse la lettera Gregorio II era cattolico, e recossi
del cattolico Elia e dei metropo- a Roma ove morì verso la fine
litani di Caldea al Papa Paolo V del secolo XVII. Oriens Chrisl. t.
nel 1616. Oriens Clirislianus tom. II, p. i444- -D* ^'^'' vescovi ed
Il, pag. i3oo. arcivescovi di diversi riti che si
rie pontificia eh' egli esercitò. Eb- gregali del fervore del suo par-
be luogo l'anno 33 dell' era cri- lare, riconobbero la necessità del-
stiana, con l' intervento di Maria la nuova elezione accettando la
Vergine , di undici apostoli, e di proposta de' candidali. Trascelsero
cento venti fedeli o discepoli nel tra questi i volanti e consultanti
cenacolo del monte Sion, per da- due a pieni sulfragi, cioè Giuscp-
re un successore al perfido Giuda pe o GiosefFo Barsaba figliuolo di
Iscariote. Sorse in piedi s. Pietro, Cleofa, fratello di s. Giacomo Mi-
come destinato da Gesù Cristo suo nore e di s. Giuda apostoli, e pa-
vicariOj e capo supremo della Chie- rente di Gesù, che per rarità dei
sa, e così in sostanza parlò a quel- suoi meriti era cognominato il Giti-
la venerabile assemblea, la più san- stoj V altro fu Mattia ben degno
la che si adunasse al mondo do- soggetto illustre di merito e di
inosine, e nel ministero della pie- mentre gonfio della propria vani-
dicazione; quindi si procedette al- tà per le adulazioni di essere egli
l'elezione dei sette primi diaconi, quale ultimo della dominante stir-
che furono Stefano pieno di fède pe di Giuda l' a^ipeltato IMosia, e
e di Spirito Santo, poi protomar- per 1' amore alla legge raosaica,
tire; Filippo, padre di quattro sa- die mano agli odii degli ebrei coll-
ere vergini, che piantò la fede per tro la Chiesa, ordinando la morte
il primo in Samaria , e convertì di s. Giacomo il Maggiore, e la
l'eunuco della regina Caudacc; Pro- prigionia di s. Pietro che liberalo
88 GER GER
dall'angelo, dopo aver elello a suo vendo con altissima provvidenza
successore s.Evodio nella chiesa a tutto supplito sangue sparso
il
GER GER 89
il modo della decisione per un una professione di fede conforme
punto controverso, e scrv'i di mo- in apparenza alla fede cattolica,
dello alla Chiesa ne'medesimi con- ma insiliippata di termini equi-
ciiii. AcL i5; Regia, e Labbé tom. voci ; e vi furono
anche ammessi
I ; e Dizion. dtcomilii. i suoi settari. Non si può dubi-
quarto fu adunalo l'anno 5^,
Il tare, che in quest* assemblea noa
in cui vi fu permessa agli ebrei vi sia stato un gran numero di
convcrtiti la circoncisione e le al- vescovi cattolici, ma che probabil-
tre cerimonie legali, fino a tanto mente non poterono pievalere al
che il tempio e sacerdoti du-
i partito dominante degli eusebiani,
rassero a Gerusalemme, e purch'es- uomini potenti alla corte, e soste-
si credessero, che le cerimonie sud- nuti dagli uffìziali del principe.
dette non erano necessarie alla Contuttociò, e malgrado 1'
oppres-
salute, e die bastava per salvarsi sione della libertà, IMarcelIo anci-
il seguire i precelti del vangelo ;
rano si oppose all'iniquità, nò vol-
90 GER GER
monianza in iscrilto di avere rice- tomo I , e Dizionario de' conci-*
vuto Atanasio alla comunione, e Hi.
stesero a suo favore una lettera L' undecimo si adunò nel ^^3
sinodale ai vescovi dell' Egitto e per la conservazione della fede,
della Libia, nella quale confessaro- e fu composto dei vescovi delle
no che per I' assenza del santo tre Palestine, dopo il lislabilimen-
quella chiesa era stala senza pa- to di Giovenale, e la espulsione
store. Pvegia Arduino tomo
t. Ili; di Teodosio. Dizion. de' concilii.
1; Dizion. (1/ coiiciid. Il p. Mansi Il duodecimo ebbe luogo nel-
nel volume 1 del suo Siipplinicnlo l'anno 5 18, e vi si trovarono Iren-
alla raccolta de concila, col. 271, talre vescovi delle tre Palestine ,
favore del culto delle sacre imma- gato apostolico Gibelino d' Arles,
gini. Ex epist. Adriani I Papae. il quale giunto in Gerusalemme
11 Mansi 1029 cita un conci-
p. raccolse in concilio i vescovi pro-
lio di Gerusalemme celebrato nel- •vinciali, e vi fu deposto Ebrema-
r 879, la di cui lettera sinodale, ro, come esaltato a quella sede
tendente a rimettere Fo7Ìo sulla dalla sola podestà laica, vivente
sede di Costantinopoli , fu letta ancora Daimberto, e siccome non
nel conciliabolo tenutosi nello stes- gli fu opposto altro fu trasferito ,
Chiesa della passione del Redento- Dicono alcuni scii Iteri ch'essi era-
re, era sotto il regno de' latini no fratelli, figli di s. Vitale e di s.
cosi solennemente celebrata nel Valeria, i quali versarono il loro
tempio del santo Sepolcro di Gè- sangue per la fede, l'uno a Ravenna,
rusalerame, che da regioni ancora l'altra a Milano. Sembra che i ss.
remotissime d' Europa , oltre di Gervasio e Protasio abbiano sof-
quelle d'Asia, vi concorrevano in fato il martirio sotto Nerone o
,
GES GES 93
ni più sollo Domiziano. Saiit' Am- cupare la cattedra di pubblico pro-
biogio li chiama i primi martiri fessore di leggi in tale università
tliMilano, e dice che si appaiec- . di Bologna. Abbracciato quindi lo
chiarono al martirio cogli esercizi stato ecclesiastico servì in qualità
di pietà e colia vittoriosa resisten- di vicario generale il vescovo di
za alla corruzione del secolo. Men- Rieti Cesare Segni suo zio mater-
tre egli disponevasi nell'anno 386 no, e l'arcivescovo di Benevento, e
a consagrare nuova chiesa chia-
la poi il cardinal Paleolto arcivesco-
mata di poi basilica Ambrosiana vo di Bologna, da cui nel i 79?. gli
scoperse per rivelazione i corpi di fu conferita la prepositura di quel-
questi santi, che riposavano igno- la metropolitana. Trasferitosi a Ro-
rati davanti a' cancelli circondanti ma, ottenne da Clemente Vili nel
la tomba de' ss. fs'abore e Felice; i-ligg il posto di luogotenente ci-
e con religiosa pompa li fece tras- vile, indi subilo quello di vicege-
portare nella nuova chiesa. Que- renle. Fu in seguito eletto segre-
sta traslazione fu accompagnata da tario de' vescovi e regolari, e nel
molti miracoli, e fra gli altri la 1 606 Paolo V lo nominò vescovo
guarigione di un cieco. Si celebra di Rimini, chiesa che rinunziò nel
questa scoperta nel giorno 19 di 1619, e nunzio alla repubblica di
giugno. donde nel 16 18 Io pro-
\ cnezia,
GESLUNA. Sede vescovile della mosse a governatore di Roma, e
provincia di Nisibi nella diocesi di Gregorio XV lo fece prefetto del
Caldea, sotto la metropoli di Nisi- palazzo apostolico, ritenendo la ca-
bi. Essa era vicina a Balada ch'eb- rica di governatore anche col nuo-
be qualche volta comune con tale vo Pontefice Urbano Vili, che an-
sede il vescovo, per cui alcuni cre- zi vi aggiunse l' incarico di vice-
dono sia Gelone vicino a Zab. Ab- prefetto della segnatura. Destinol-
bianìo Machica vescovo, che fece lo in governo dello stalo
seguilo al
alcune osservazioni sopra uno dei di Libino, ancor vivente l' ultimo
manoscritti siriaci che furono col- duca Francesco Maria II della Ro-
locati nella biblioteca vaticana nel vere, e ne prese possesso in nome
pontifiaito d'Innocenzo XllI; e di Urbano Vili. Egli si seppe in
Simeone vescovo di Balada e di questa gelosa commissione condur-
Gesluna, che assistette all' ordina- re con tal saviezza e moderazione,
zione di Zaballiitra III. che giunse a guadagnarsi l'animo
GESSI Berli>ghiero, Cardina- di quel principe, che lo lasciò tu-
le. Berlinghiero Gessi o de Gypsis tore e curatore di donna Vittoria
patrizio bolognese, fu chiamato a sua nipote, granduchessa di Tosca-
Roma dallo zio Berlinghiero, ch'e- na. Alla fine Urbano Vili premiò
ra uditore cugino di
di r<jta, e i suoi meriti nel concistoro de' 19
Gregorio XIII, alìlnchè apprendes- gennaio 1626, creandolo cardinale
se sotto il di lui magistero la pra- dell'ordine de' preti, ed assegnan-
tica della legge, di cui nella patria dogli per titolo la chiesa di s. A-
università ne avea imparata la goslino. Indi lo dichiarò prefetto
teoria. iVel 1389 quantunque in di segnatura, annoverandolo a quasi
florida età potè con gran ripula- tutte le con^recazioni cardinalizie.
zione ed islraordinario applauso oc- Morì d'anni seltautasei , torniea-
94 GES GES
tato fieramente dalla podagra, nel Michele vestito di turchino, avente
i63c). Fu sepolto nella chiesa di innanzi a sé una lunga croce di
s. Maria della Vittoria, nella cap- legno, nel mezzo della quale sareb-
pella della ss. Trinila eretta con be stato il nome di Gesù e sul ,
zaret sua patria, ove gl'ingrati con- mente non era possibile avvicinar-
cittadini sdegnati de' suoi giusti lo. Al lago di Genezaret dove pas-
GES GES 97
quindi co'suoi per un discepoli una sola di lui parola bastava per
campo di maturo frumento, ancora risanar 1' infermo, e di non esser
in giorno di sabbatOj gli affamati degno di riceverlo in casa. Ammi-
seguaci presero a frullare fia le rando Gesù tanta fede operò il
palme delle mani alcune spighe prodigio, poscia a Naim risuscitò
per estrarne i grani, e da questo il figlio di una vedova che già
pure tolsero occasione i farisei di portavasi al sepolcro. Entrato in
accusarlo qual violatore del gior- quella città accettò l'invito di Si-
no a Dio sacro oppose ; ma Gesù mone che il volle commen-
fariseo
loro l'esempio di Davidde, che nel sale, e sedendo a mensa, una don-
bisogno estremo aveva mangiato na, Maria Maddalena detta la pec-
i pani della proposizione ; non catrice, venne a portarsi a' suoi
che quello de' sacerdoti che trava- piedi, bagnandoli delle sue lagrime
gliavano nel tempio in giorno di sab- ed asciugandoli de'suoi capelli, ed
baio. Nel successivo sabbato guarì egli commosso del suo pentimento
ancora un uomo nella sinagoga gli rimise i peccati. Percorse indi
di Cafarnao che avea una mano tutta la e tornò a Cafar-
Galilea,
disseccata, dimostrando a'farisei o- nao, dove fu così circondato dalla
stinati non esser questo contrario folla del popolo, che i di lui pa-
alla legge; ma costoro più che renti temendo quasi de'suoi gior-
mai inveleniti , congiurarono di ni vennero come per ritirarlo
perderlo, unitamente agli erodiùni. mentre egli liberò un ossesso cieco
Fu allora che Gesù si portò lun- e muto, attribuendo gelosi farisei i
cioè inviali; poscia circondato da semina di notte nel campo, del gra-
questi eletti, e dal popolo che a- no di senape, e del lievito; e ri-
veva perseverato nell' aspettarlo ,
tornato a casa le spiegò a'discepo-
si assise sopra una elevazione di li, proponendone loro anche di
terreno a pie del monte, e tenne nuove quelle del tesoro nascosto,
:
quel famoso discorso detto della della perla per 1' acquisto della
montagna, che tutta comprende quale si vende ogni cosa, e della
la sua dottrina ed il compendio rete che gettata in mare raccoglie
del suo evangelo; insegnò l'orazio- insieme e i buoni e i cattivi pe-
ne del Pater nosler indi guarì , sci. Sul far della sera si mise in
un lebroso col solo toccarlo. mare, e sollevatasi una gran tem-
A Cafarnao, ov'era tornato, un pesta mentre dormiva, sveglialo
centurione lo fece pregare perchè dai discepoli, comandò ai venti e
si portasse da lui a guarirgli un ritornò la calma all'agitato mare.
servo gravemente malato poscia ; Nelle sue prediche dichiarava la
gli andò incontro, dicendogli che vera beatitudine solo trovarsi nella
VOL. XXX. 7
98 GES GES
povertà, nel dolore, nelle lagrime pra un monte co'suoi apostoli nel
della penitenza, nell' amor della deserto di Bethsaida. Il popolo se-
giustizia, neir esercizio delle opere guendolo nel numero di circa cin-
della misericordia, nella purità del quemila persone, senza contar le
cuore, nell'amor della pace, nella donne e fanciulli, preso di essi a
i
monio gli entrò addosso per fargli suo spirito tristo fino alla mor-
eseguire il crudele disegno che gli te. Quivi li fece fermare, e l'invi-
aveva posto nel cuore. Gesù aven- tò a vegliare e ad orare per non
dogli soggiunto fate presto ciò : cadere in tentazioni, come gli dis-
che avete da fare egli se ne par- ; se quando poi li trovò addormen-
ti, senza che gli altri apostoli sa- tatitre volte. Gesù si ritirò al-
pessero dove andava, credendo che quanto distante per fare orazione
il Maestro lo avesse mandato a prostrato, e rivolto al divin Padre
comprar qualche cosa, o a distribuì- gli disse: Padre mio, Padre mio,
le del denaro ai poveri, perch'egli tutto è possibile a voi; allontana-
custodiva la borsa comune del de- te da me questo calice; ma però
naro. sia fatta la volontà vostra, e non
Partito che fu Giuda, termina- la mia. Replicò colla faccia a ter-
ta la mensa gli apostoli dissero ra altra volta tal preghiera, quan-
col Signore un inno di ringrazia- do Gesùcadde in una dolorosa
mento, e si levarono da tavola, agonia, fino ad uscire dal suo cor-
Indi si rivolse Gesù a Pietro, e pò un sudore di goccie di sangue,
lo avvertì, che avea pregato per le quali irrigarono il terreno. Sve-
lui acciò non mancasse la sua fé- gliando gli apostoli li avvertì che
GES GES io3
uon era lontano il tradilore, e do- rolo Caifas si lacerò le vesti, e dis-
verlo incontrare. Giuda già si era se aver lui bestemmiato, onde tulli
affacciato all' orlo con una truppa concordemente esclamarono, è reo
di sgherri : si avvicinò al Rlaestro di morie. Nella notte Gesù fu ab-
come per baciarlo, ed egli dolce- bandonato agl'insulti più crudeli, i
1 romani se ne impadro-
soldati cerdoti,ed il popolo non cessaro-
Birono, e lo balterono crudelmen- no d' insultarlo. Uno de' ladri ri-
te con verghe legato ad una co- conobbe la di lui innocenza, ed ot-
lonna, credendo Pilato che in tal tenne da Gesù il perdono, l' altro
guisa avrebbe quietato il furore ladro il beffeggiò.
degli ebrei. Alla flagellazione i sol- Maria Vergine, con Maria Mad-
dati aggiunsero le contumelie di dalena e Giovanni erano presso la
proprio arbitrio, onde Gesìx fu croce : Gesìi rivolto alla Madre gli
quindi dai soldati vestito di strac- disse accennando Giovanni Donna
:
alcuni essere quello slesso descrit- sando abiti metà neri e metà
to nel precedente articolo, o Mili- bianchi, come un tempo vestirono
zia di Gesù Cristo, altri lo chia- i ministri del tribunale della sa-
mano col solo nome Dome-
di s. cra incjuisizionc. Il p. Helyot rac-
nico, cui poi fu aggiunto il nome conta alcune particolarità dei ca-
di s. Pietro martire. All' articolo valieri di quest' ordine, dice che
Fede di Cristo e della croce di avea un gran maestro, restaurato-
s. Pietro martire, parlammo di re, e commendatore generale del
quest' ordine equestre, cosi detto dai medesimo; che fu rinnovato nel
luoghi ove fiori. 11 p. Bonanni nel 1600, e che religiosi inquisitori
i
pag. LV^, nel riportarne la figura, i luoghi gli dierono nomi e titoli
dice che s. Antonino nella sua Cro- dilferenti. Si può consultare il Giu-
naca, ed altri narrano, eh' essendo stiniani nelle Istorie degli ordini
nei paesi di Tolosa e Lombardia equestri, il quale a pag. 254 parla
di molto accresciuta la setta dea li de' cavalieri di Gesìi Cristo e s.
lani e de' frali gervenli : i cavalieri gio. Clemente Vili nel i5c)6 lo creò
però avevano l'ubbligo di mante- arcivescovo di Napoli, e fu cospi-
nere un cavallo, ed il servente ar- cuo ristoratore di (juella chiesa ab- ;
malo per accori ere alla difesa del- bellì la melropolilana con magnifi-
alla nobiltà del sangue unì singo- santo 1600 aprì e chiuse la porta
lare illibatezza di costumi, e non santa della basilica Ostiense. Con e-
mediocre scienza. Da protonotario dificante diligenza visitò le diocesi di
bene(i/.i; indi rinunziò in favore di soleva cercare per ogni parte e man-
Salvatore Garacciolo suo nipote. Pas- teneva onorevolmente, studiando il
sato al titolo di s. Anastasia fu pur modo per promoverli a cariche e a
con esso benefico, restaurando l'al- dignità ecclesiastiche. Dopo essere
tare di s. Girolamo, ed emanando intervenuto alla elezione di selle Pa-
utili decreti pel buon regolamento pi, morì a Napoli nel i6o3, ed ebbe
sto, in tutte le sue azioni fece ri- capo con velo nero e bianco. Que-
splcndcre rara modestia, e pari c- ste monache non furono comprese
scia nel i5o5, ed in altri luogbi. della Chiesa, secondo 1' uso della
La scrissero pure Ippolito Salviani, Chiesa romana ed allora si dice ,
1 IO GES GES
inondo, coprivano il capo con co- cagioni soppresse quest'ordine, con
pertura bianca e lunga come una la bolla Honianus Ponlifex de' 6
manica, ma Urbano Vili con la dicembre , Bull. tom. VI
Boni.
bolla Onerosa permise loro eli la- part. VI, p. 3o4, cedendo alla re-
sciarla, eoa il cappuccio bianco qua- pubblica i loro beni onde soste-
(lrato,e in vece di esso assegnò il cap- nere la guerra coi turchi, che a-
puccio comune dei frali, di colore vevano assediato Candia. Il Papa
simile alla cappa, o mantello; ii- assegnò da tali rendite annui scu-
savano sandali di legno. Se ne ve- di quaranta ai chierici, e venti
de la figura presso il p. Bonanni ai laici esistenti nello stato vene-
Catalogo, p. LXXXll. Avevano to. Vuoisi che in altre parti d' Ita-
per istemma il nome di Gesù rag- lia sia restato qualche convento, che
giante d'oro in campo azzurro, e in processo di tempo andò ad e-
sopra di esso una colomba per al- stinguersi.
lusione al b. Giovanni Colombini GESUITESSE, monache. Ordi-
loro fondatore. ne di religiose d' Italia e di Fian-
Benché, come dicemmo^ non a- dra, che seguivano la regola dei
vesserò che frati laici nei primi Gesuiti (P'edi), e sebbene la loro
due secoli del loro slabilimentOj congregazione non fosse stata ap-
furonvi nondimeno tra di loro di- provata dalla santa Sede, avevano
verse persone illustri pei- santità molte case, cui davano il nome
e per dottrina , come il beato di collegi, e ad altre quello di case
Giovanni da Tossignano il beato , di noviziato, in cui eravi una su-
Antonio da Siena il beato Giro- , periora, davanti la quale pronun-
lamo da Venezia, il b. Giannetto ziavano le religiose i loro voti di
da Verona. Paolo Morigia, uno dei poverlàj di castità e d'ubbidienza,
loro generali , morto nel i6o4, 6 ma non avevano clausura. Vi fu-
laico, fra le opere che compose, ronoWarda e Tuitia donzelle in-
una porta per titolo: la Storia de- glesi , le quali portatesi in Fian-
gli uomini illustri del suo ordine, dra, fondarono questo istituto, col
ove si leggono le vite di sessanta consiglio, e sotto la direzione del
gesuati morti in odore di santità. p. Gerard rettore del collegio di
Dei gesuati scrissero pure, oltre gli Anversa, e di alcuni altri gesuiti.
scrittori degli oidini regolari, il
p. Ebbero per iscopo di spedire delle
d. Silvanio Pasio camaldolese, l'A- religiose in Inghilteria, per istrui-
zorio, Cherubini nelle no-
ed il re le persone del loro sesso. War-
te al Bollano. La Faille ne' suoi da divenne ben tosto superiora ge-
Annali di Tolosa, nota che i ge- nerale di più di duecento l'eligio-
suati si stabilirono a Tolosa l'an- se. Però Urbano Vili con breve
no ^^i5, che le loro celle erano de' i3 gennaio i63i, diretto al
piccole e basso a piana terra, e nunzio della bassa Alemagna, e che
in certa distanza le une dalle al- fu stampato in Roma nel i632 ,
tie, come quelle degli eremiti ca- soppresse quest' ordine, su di che
maldolesi. Finalmente nel 1668 la è a vedersi la Biblioteca critica
repubblica di Venezia avendo chie- di Riccardo Simon, pubblicata col
sto alla santa Sede la loro sop- nome di Sainjorre, tom. I, capo
pressione. Clemente IX per giuste 1. p. "289. Prima di questo tem-
,
circlli del medesimo zelo fino agli paese, compagni continuavano gli
i
nigi apostolo della Francia, quasi pagni nei primi del an- seguente
presago il santo del martirio di no, e vi occuparono principal-
si
zi a non esiger nulla per le fun- furono ordinati dal vescovo di Ar-
zioni del santo ministero, sì per be, nel giorno della Natività di s.
III, e gli olliirono il loro servigio ciava pel suo istituto la protezione
a qualunque buona opera lui pia- di Paolo III, ritenne seco Pietro e
cesse d'impiegarli, o per portare Lainez, e ripartì gli altri in di-
ovunque il vangelo, compiendo così versi luoghi d' per associarsi
Italia,
una palle del loio voto. Siccome quelli che la provvidenza destinas-
la loro unione e maniera di vi- se loro come fratelli : si vuole ave-
vere avea rivolli a loro tutti gli re Ignazio in questo tempo alber-
sguardi, e di frequente venivano gato nell' ospedale di s. Giacomo
richiesti qual fosse il loro istituto, degli spagnuoli di Roma. Prima
il santo fondatore, il quale nitro convennero di osservare
di separarsi
non cercava che di fare obliare la una maniera di vita uniforme, cioè
sua persona, disse, secondo le sue che alloggerebbero negli spedali, vi-
idee della prima sua professione vrebbero di limnsine ,. che quelli
che la loro società essendosi unita che abitassero insieme sarebbero
per combattere le eresie, i vizi ed superiori a vicenda peruna setti-
i nemici della religione sotto lo mana, che insegnerebbero ai fan-
stendardo di Gesìi Cristo, miglior ciulli la dottrina cristiana e i buo-
nome non si conveniva alla loio ni che predicherebbero
costumi ,
ricevette con giubilo le loro olVer- forma de' costumi. Frattanto Igna-
te, subito impiegando sì eccellenti zio co' discepoli risolsero non solo
operai. Siccome la loro dottrina di unire voto
d'ubbidienza a
il
andava del pari che la loro pietà, quelli della povertà e della castità,
Paolo III impiegò Pietro e Lainez ad che avevano già fatti in Venezia,
insegnar la teologia scolastica, ed a ma altresì di obbligarsi con un
spiegare la sacra Scrittura nel colle- quarto voto ad ubbidire al Papa,
gio della Sapienza o università ro- per andare, anche chiedendo la ele-
mana. Ignazio poi facendo uso del mosina, ove Io giudicasse opportu-
dono particolare che avea ricevu- no, ed operare per la salute delle
to dal cielo, e versatissimo nel di- anime per tutto ov' egli li volesse
scernimento degli animi, intrapre- mandare. Allora fu stabilito che i
sta società contribuirà non poco ad se alcun obito particolare a' suoi
asciugar le lagrime delia Chiesa , religiosi , ma volle che usassero
nello stato di desolazione in cui quello che gli ecclesiastici portava-
essa si trova " Essendo Pao-
. no al suo tempo; non li assogget-
lo 111 iu Tivoli approvò verbal- tò al coro, perchè potessero i re-
mente la compagnia, vivac. vocis ligiosi impiegarsi unicamente nelle
oraculo, il 3 di settembre 53c), 1 funzioni del loro ministero. Queste
eh' è propriamente quello della sua costituzioni o l'egole furono appro-
istituzione. Nell'anno seguente, non vate dalla santa Sede senza can-
senza diflicoltà perchè si diceva che giarvi neppure una parola, dopo
gli ordini religiosi erano troppi ,
un esatto esame che ne fecero
dopo l'esame di tre cardinali dis- quattro cardinali commissari, dopo
putati, Paolo III solennemente ap- la morte di s. Ignazio, nel gene-
provò r istituto, sotto il nome e ralato del p. Lainez suo successo-
titolo d' Istituto de" chierici re-gola- re. Nel medesimo anno i54i, nel
Teodosio da Roma minore osser- nari, la pia casa delle mal marita-
vante suo confessore prese il go- : te, di cui facemmo cenno al voi.
verno della compagnia il giorno di XVII, p. 20 del medesimo Dizio-
Pasqua i54i, e tece immediata- nario, le pie case per gli orfani e
mente la sua promessa al Poutefì» per le orfane, di cui 6Ì ti'altò al
ji8 CES GES
voi. XIV, p. 208, ec. ec; nìonlrc rano spagnuoli di nascita, e perciò
la casa per le donne peiiilcnli il sudditi di Carlo V. Alcalà, Valen-
santo la fondò ov'c al presente il za, Gandia, Colonia, Lovanio, e Pa-
Dionistcìo di s. l\larta inconlro al dova furono le prime città in cui
collegioromanOj ed ove stettero si- dessa ebbe degli stabilimenti fissi,
no i56i, quando il luogo fu ce-
al divenendo ben presto questa con-
duto alle monaclie agostiniane, e le gregazione religiosa una delle più
donne passarono altiovo. Intanto numerose della Chiesa.
Paolo in, dietro le preghiere dei Paolo HI avendo chiesto due teologi
principi, de' vescovi, e di altri il- della società per assistere in suo no-
lustri personaggi, impiegò alcuni ge- me coi suoi legati
al concilio che stava
suiti negli urgenti bisogni delle di- per tenersi a Trento, il p. Ignazio
verse chiese. Simone Rodriguez an- scelse pp. Lainez e Salmeron, cui
i
ed è perciò che si durò non poca gnazio prescrisse a quelli che inse-
fatica in liberarsi dal cardinalato il gnavano nei collegi, ordinò ad essi
dotto p. Lainez, e il p. Francesco di dare specialmente lezioni di pie-
Borgia già duca di Gandia, che in tà, di modestia e di umilia, di fa-
questa città fece per il primo fab- re ascoltare ogni giorno la messa
bricare un collegio ai gesuiti nel ai loro scolari, di obbligarli a con-
i546. Il p. Ignazio, coir approva- fessarsi ogni mese , di cominciar
zione del Papa, liberò altresì i suoi sempre i loro esercizi pubblici con
discepoli dal governo delle monache. l'orazione, di cogliere tulle le oc-
Ai rispettivi articoli non si manca casioni onde ispirare l' amore dei
di far menzione dei principali col- beni celesti a quelli che frequente-
legi e case che furono, o che so- rebl>ero le scuole loro, di ricorrere
no de' gesuiti. alla meditazione, alle letture pie, e
Il p. generale Ignazio avendo fis- ad allre somiglianti pratiche di re-
sato la sua residenza e quella dei ligione, per non lasciar spegnere
successori nella capitale del mondo in sé stejsi Io spirito del fervore
cristiano, cominciò a fare il suo ca- e del raccoglimenlo. Raccomandò
techismo nella chiesa di s. Maria loro di regolarsi per modo eh' es-
della Strada, o de Astallix, che gli si e gli scolari nulla facessero se non
fu donata, e si ap[)licb eziandio ad per maggior gloria di Dio.
la Sta-
altre opere di pietà e fli misericor- bilì inoltre molle discipline onde
dia. In questo luogo il magnanimo procacciare l'avanzamento dei mae-
cardinale Alessandro Farnese , ni- stri, ed eccitare l'emulazione degli
pote di Paolo HI, die principio al- scolari. Nell'interno della sua com-
l' erezione nel 1 5G8 della sontuosa pagnia il p. Ignazio raccomandava
chiesa, che dedicandola all' inelfabi- a tutti, e massime a quelli ch'era-
le nomeGesù, da questa alcu-
di no incaricali della condotta dei no-
ni dissero aver preso membri del- i vizi, le conferenze, la lettura delle
la compagnia di s. Ignazio il no- vite e degli scritti de' padri del de-
me di gesuiti. Di questa chiesa e serto, come ancora quella di altri
casa, come di tulle le allre che han- libri ascetici, che li potevano con-
no i gesuiti in Roma, ne parlere- durre alla perfezione. Quali ottimi
mo in fine dell' articolo. Nel i540 effetti producessero questi avverti-
i gesuiti incominciarono ad insegna- menti, lo si può giudicare dal libro
re in Europa, cioè nel detto colle- del p. Alfonso Rodriguez intitolato:
gio di Gandia, coi privilegi delle Pralica della perfezione cristiana,
università; e nell'islesso anno fu dalle Meditazioni del p. Luigi de
fondato loro il secondo collegio in Ponte, dagli scritti del p. Alva-
Europa nella città di Coimbra. 11 rez de Paz, dalle opere del p. Ral-
primo collegio propriamente creilo dassare Alvarcz, dal Calcclmnio del
ai gesuiti fu quello di Goa nelle In- p. Cattaneo, e di altri molli. Nel
die orientali, istituito da Giovanni fine del suo pontificato Paolo III
Ili re di Portogallo: il p. da Lu- con lettere apostoliche de' 18 ot-
terà a p. 59 scrive che questo re tobre \'j\c),UcLl dcbitnm pastoralis
fece nel 11142 fondare pei gcsui- olJìcii, Bull. 1. e, p. 243, diede allf.
lao GES GES
compagnia amplissimi privilegi, tra i reto, formando ivi un collegio di
quali dicliiarò, che l'indulto da lui dodici sacerdoti , a comodo dei
prima concesso ai prepositi generali pellegrini di tutte le nazioni. La
della medesima, di ammettere venti saviezza e la carità che il p. I-
que altro sarebbe dagli stessi pre- destia esteriore come assolutamen-
positi generali giudicato idoneo. In- te necessaria a reprimere gli slan-
oltre esentò e sottrasse la società, ci dei sensi e delle ed passioni,
e tutti i suoi soci, le persone, e i essa fu sempre costantemente pra-
beni loro da qualunque sorta di ticata dai suoi lìgli. Gli amma-
superiorità, giurisdizione e corre- lati erano eziandio un oggetto
zione di qualsivoglia ordinario, e li della sua tenerezza, ed aveva una
prese sotto la protezione sua e della somma attenzione nel sommini-
santa Sede apostolica. strar loro i soccorsi di cui abbi-
Giulio Hi fu assai benevolo di sognavano sì per l'anima come pel
s. Ignazio e della sua compagnia. corpo. Le due principali virtù di
Nella consueta bolla di sospensio- cui l'accomandava la pratica ai
ne delle indulgenze per l'anno san- suoi novizi erano l' obbedienza e
to i55o, eccettuò quelle ch'erano la rinunzia a sé slessi: diceva a
state concesse dall'immediato pre- quelli che si presentavano per en-
decessore Paolo III alla medesima non do-
trare nella società, ch'essi
compagnia, la quale per la cogni- vevano avere più propria volontà.
zione ch'egli ne acquistò essendo Per allontanare poi con sicurezza
legato al concilio di Trento, ri- i pericoli che si possono incon-
colmò delle maggiori grazie e fa- trare nel frequentare le femmine,
vori della Sede apostolica con bol- proibì ad ogni religioso di uscire
le; la confermò di nuovo, e l'ono- solo dalle case, di trattenersi da
rò di grandissime lodi. Al Ponte- solo con alcuna d'esse, e quelli stessi
fice Giulio III ed a s. Ignazio ri- che andavano a confessare le donne
pete la primaria sua origine il inferme, dovevano avere un compa-
celebre Collegio gennanico ( Ve- gno collocato in modo che potesse,
di) di Roma, cui poi si unì il senza udir le parole, vedere tutto
collegio ungarico. Anche il famo- quello che vi si faceva. Neil' asse-
so Collegio romano [Fedi), che gnare i posti che doveano occu-
riguarda Gregorio XIII per prin- pare tutti membri della società
i
in molti luoghi, e tra gli altri si solenne possesso della basilica la-
distinse pel suo zelo il p. Edmon- teranense , e vedendo che il p.
do Anger francese, che divenuto Francesco Borgia terzo generale
confessore del re, vuoisi ahhia con- era alla testa de'suoi religiosi per
vertilo dall' erroie circa <|narai)la- ricevere l'apostolica benedizione,
mila eretici, nella njaggior parte il Papa fece fermare magnifiia
la
ugonotti. Piccandosi verso i5Gi il cavalcata, chiamò il padre Borgia
in Francia il p. Lainez, immedia- alla lettiga, e con lui si trattenne
to successore di s. Ignazio, ne pro- amorevolmente per un quarto di
fittò per lo sltdjiliujento legale ilel- ora. Indi dopo avere con una co-
la sua società nella capitale del stituzione ampliate le esenzioni de-
regno, dopo che il parlamento ri- gli ordini mendicanti, e i loro pri-
mise ai vescovi congregali a Pois- vilegi, dichiarò ordine mendicante
sì l'esame della decisione sulle dif- la compagnia di Gesti, col dispo-
ficoltà che la riguardavano. Quei sto della bolla Dutji indcfessae, e-
prelati non esitarono a confei'ma- manata ai 7 luglio 1^71. Prima
re lo stabilimento a Paiigi, come di questo tempo, e nel '56r),
i beni lasciati ai gesuiti dal ve- con moto- proprio che fu deposi-
scovo di Clermont. Non approva- tato nella dateria apostolica , s.
Prima di morire Gregorio XIII Pontefice nella bolla: mentre re- '>
tutti i goveini eretici fu quasi afìldò alla direzione de' gesuiti. Ur-
sempre di portare personalmente bano Vili nel 1624 dichiarò che
GES GES 127
nessun religioso , fuorché della imnziò porpora
la si sposò con ,
suiti r uffìzio e la messa dei tic VII suo antico ed inlimo amico,
loro martiri Giovan-
Paolo Aliki , prima lo fece esaminatore de' ve-
ni de Goto, e Jacopo o Diego scovi e consultore del santo olfizio,
dislao suo fratello nel 16^8, ri- sti senatori, ed il noto (r. Paolo
ii8 GES GES
Salpi era morto. I gesuiti vi fu- Ionio Verìus, con traduzioni in pa-
i-oiìo ristabiliti, e la loro provin- recchie lingue.
cia (li Venezia fu sempre dipoi Il Gianneverardo Nidard di
p.
una delle più floride d'Italia. A- l'^alkstein gesuita,da confessore dei
lessandro VII ringraziò vivamente (igli dell' imperatore Ferdinando
il senato, ed in più modi gli mo- Ili, Leopoldo, e Marianna d'Au-
nstre la sua riconoscenza. Nel 1671 stria, che sposata a Filippo IV re
Clemente X canonizzò s. Idrati- di Spagna lo condusse seco, pel fa-
Cesco Borgia [Fedi), nipote di A- vore del re divenne con precetto
lessandro VI, terzo generale della pontificio grande inquisitore, primo
compagnia di Gesù, morto il dì pri- ministro, e poi ambasciatore di Spa-
mo ottobre i^y^ il suo corpo se-
: gna in Roma, dove fu consacrato
polto nella antica chiesa di s. Ma- arcivescovo d'Edessa, indi ad istan-
ria della Strada, a'?,3 febbraio i G 7 i za della regina, Clemente X l'ob-
fu trasferito nella sagrestia della nuo- bligò ad accettare il cardinalato
va, donde Francesco Sandoval du- nel 1672, col titolo di s. Bartolo-
ca di Lertua, nipote delsanto, ed meo all' Isola. Nel 1707 Clemente
ambasciatore di Spagna in Roma, XI ringraziò Pietro il Grande czar
lo fece trasportare nella sontuosa di Moscovia, il quale erasi deter-
chiesa da esso fabliricata a Madrid minato a permettere ne' suoi stati
presso la casa professa de' gesuiti, il pubblico e libero esercizio del-
lasciando in Roma un osso del brac- la religione cattolica, e la fondazione
cio. Con dolore dobbiamo notaie, di una casa con scuole pei gesuiti.
che delta chiesa, uno de' più belli Questo Pontefice creò cardinali tre
monumenti d'architettura, venne di- gesuiti,cioè il p. Giambattista To«
strutta in questi ultimi trambusti lomei di Pistoia oriundo di Siena,
della Spagna, malgrado più forti i procuratore generale della compa-
reclami della stessa accademia delle gnia di Gesù, rettore del collegio
belle arti in Madrid. L'uffizio e germanico, consultore de' riti, del-
messa il Papa la stabilì a' 3 otto- l' indice, e delle indulgenze, ed e-
bre, e poi Innocenzo XI al giorno saminatore de' vescovi; dopo molta
IO, nel quale ora si celebra la fe- resistenza Clemente XI nel 7 i 2 i
VI nel 1720 creato cardinale del ne, morto nelle stanze del collegio
titolo di s. Bartolomeo all' Isola, romano a'2 1 giugno i5qi, perla
indi vescovo di Catania, ed arci- peste contratta nel servire gli ap-
vescovo di Monreale, ministro ce- pestati, indi lo dichiarò prolettore
sareo, e protettore dell'impero pres- degli scolari : Clemente XII nel
so la santa Sede. Per molto tem- 1787 distese a tutta l'Italia ed iso-
VOL. XXX. 9
I 3o G ES GKS
crcfo de' riti che vieln di potersi ve li gittarono in mare. Benedet-
eleggere a prolettori i beati. Il suo to XIV dichiarò anche martire il
corpo si venera nella sua c;ippeila, ven. Andrea Bobola, e volle an-
in chiesa di s, Andrea del novi/iato. cora il giorno stesso della sua mor-
jVe scrissero la vita il p. France- te segnar il decreto delle virtìi del
mandò che la sua festa non si ce- ambedue fosse perpetuamente sosti-
lebrasse più ai 24 di maggio, co- tuito un gesuita per consultore in
me avea stabilito Clemente XI, gior- della Siccome poi
congregazione.
no di sua beatilicazione, ma ai 16 la compagnia gode che il privilegio,
giugno in cui fu canonizzalo. Ne un suo individuo è sempre teologo
scrissero la vita il p. Guglielmo di del tribunale della sacra penilen-
Aubenton, il p. Paolo Clerc, ed zieria, è da sapersi che Benedetto
altri, senza nominare le traduzioni XIV nella costituzione. In Aposlo-
in diversi idiomi. Nel 1741 Bene- licae poenitenliariae, de' i 3 aprile
detto XIV, con decreto de'20 ago- 1744) ^suppone il teologato nella
sto, dichiarò che constava del mar- compagnia di Gesìi, da lungo tem-
tirio dei servi di Dio E.idolfo Ac- po senza interrompimento, come
quavi va. Alfonso Paciecco, Antonio lo gode tuttora.
Franceschi, Pietro Berni, tutti sa- Ed eccoci alle lagrimevoli vi-
del mai'lirio del ven. Ignazio de Giuseppe che ad istanza de' ge-
I,
Azevedo con altri trentanove suoi suiti e della regina madre, dichia-
cui dovevano scorrere tutte le ric- d' ingerirsi in alcun traffico, ed or-
col parlamento agivano per la sua ta, ma avrebbe intanto tirato so-
distruzione, la marchesa di Pom- pra di sé il disonore e la vergo-
padour, il duca di Choiseul, ed il gna. Dipoi il parlamento di Nor-
guarda-sigilli Berruyer. La regina, mandia ordinò che i gesuiti ab-
il delfino , e tutto il resto della bandonassero le loro case e col-
famiglia reale, e Lamoignon can- legi, quello di Bretagna decise che
za del re, e l'autorità degli ordi- del regno. Per altre analoghe no-
nari , senza potersi riunire in so- tizie è a vedersi l' articolo Fran-
cietà, professar l'antica regola, por- cia. Vedendo 1' afflitto Clemente
tare l'abito ce. ec., e prescrivendo XI It i da ogni banda ber-
gesuiti
loro più forte appoggio. ìNoii tar- Spagna, il conte d'A randa fece esa-
dò molto a manifestarsi iti I\Ia- minare tutte le loro carte dal cele-
drid ed in altri luoghi della Spa- bre Campomanes, e nulla risultò
all'isola di Corsica, ove Paoli ac- e condotti su vascelli agli stati del-
cordò loro ospitalità ,
pubblicando la Chiesa, indi venne pubblicato uà
vm decreto favorevole alla compa- regio editto, che per la quiete, fe-
gnia. Siccome il re di Spagna a- licità e sicurezza de' popoli veniva
vea scritto al Papa die pel man- per sempre abolita la compagnia
lenimento della tranquillità de' suoi di Gesìi dai regni delle due Sici-
slati avea cacciati i gesuiti, e sic- lie, confiscati i beni, ed accordali
come li mandava nello slato della ducali sei mensuali ai gesuiti in sa-
Chiesa, Io prevenne che avrebbe cris purché sudditi.
poi dato alla camera apostolica una Inconsolabile Clemente XIII per
pensione vitalizia per cadauno dei questa espulsione, come per la ma-
gesuiti, onde provvedere alla loro niera cui veniva i religiosi collo-
sussistenza. Quando poi il le seppe cati nelle terre pontificie, convocò
la ripulsa di Clemente XIII ,
gli i cardinali in concistoro, nel quale
scrisse altra lettera per persuader- sciogliendosi in pianto , espose il
CES G ES iSg
non mostrava il miglior buon iiino- levano ch'esistessero neppure negli
re ; e la corte di Napoli litenendo stati degli altri. Primieramente tol-
nemerito, e (jiial capo della Chie- suiti dal collegio irlandese, aflidalo
sa doveva proteggere lutti gì' isti- al visitatore cardinal IMarefoschi ,
Maria Teresa, Carlo Emanuele 111 iiia Clemente XIV tolse ai ge-
.
l'esecuzione del contenuto de' due tenzieria della santa casa di Lo-
brevi, 11 prelato Alfani fece altret- reto, in surrogazione de' gesuiti.
tanto al noviziato presso s. Andrea Dopo ciò, verso le due ore di not-
al Quirinale; il prelato Archetti te comparve nella casa professa
adempì simile incumbenza al col- del Gesù un avvocato, che seco nel-
legiogermanico- ungarico, presso la carrozza del cardinal Corsini
la chiesa di s, Apollinare; ed al- trasportò il p, generale Ricci col
trettanto eseguirono il prelato Pas- suo compagno, e lo depositò nel
sionei nel collegio scozzese, il pre- collegio inglese, ove soggiacque ai
Iato Della Porta nel collegio dc'raa- costituti dell'avvocalo luogotenente
roniti, e l'abbate Fo""iiii nel col- Androetti, venendo il collegio cu-
legio inglese, già visitato dal car- stodito da' soldati. In pari tempo
dinal Corsini. Alla penitenzieria furono sospese le giurisdizioni dei
vaticana fu mandalo 1' avvocato cardinali protettori de' collegi già
Zuccari uditore del cardinal Caraf- in cura de' gesuiti, surrogandovi il
rezione delle anime, colla educa- cavano per loro istituto nella spi-
zione ed istruzione scientifica della rituale coltura delle anime, e nel
gioventù, e con una quantità di culto divino delle mille cinque-
opere stampate ed inedite in ogni cento quarantadue chiese che pos-
genere di scienze, lettere ed arti, sedevano e servivano con immen-
Veggasi il Jauffret, Ménioires poiir so vantaggio del pubblico. Così
seivir à l'hisloire erri, dii sicclt; fini questa compagnia approvata e
s,
Mansi, il Gravina, l'Oliva, il Le- suo cuore nel collegio della Fle-
desma, il Rollo, il de la Pegna, che, per pegno dell'amor suo ver-
il de la Puente, il Peralta vesco- so loro, e Luigi XIV il Grande,
vo di BuenosAyres, il de la Pa- che per essi non dimostrò minore
ce, ed il Saroetri missionari della stima, ne minor cordialità; re i
Musso per Bitonto ; il cardinal O- Prussia Federico II, ben noto pei
sio per Brunsberga, dove le fondò suoi talenti, soleva chiamare i ge-
ilmemorato collegio; il cardinal suiti col nome di guardie del
Gonzaga per Mantova; il cardinal corpo del Papa (lettera i54 a
Madrucci per Trento ; come altre- Voltaire del 17G7). Scrivendo poi
sì per Lion di Spagna , per A- allo stesso Voltaire dopo la sop-
storga, per Cagliari, per Sassari, pressione loro , COSI gli dice: « O
per Rimini, per Imola, per Bari, bene , o male io ho conservato
per Taranto, e per molle altre quest' ordine, tuttoché eretico io
Con quale intrepidezza, costanza, e trova nei nostri paesi verun cat-
petto apostolico si mossei-o quasi tolico letterato, se non tra i ge-
tutti i vescovi cattolici a difender- suiti. Non abbiamo nessun capace
la nelle sue tribolazioni, innanzi di sostenere le scienze, e promuo-
ai tribunali secolari che l' oppri- verle Conveniva che l'i-
cosa così rilevante. Nel prelimi- per dottrina, o per nascita, intorno
nare alla Storia del concilio di alia compagnia di Gesù, dal suo
Trento di fi: Paolo Sarpi, con nascere , fino al suo tramontare,
note del protestante Courrajer stam- per contrapporla come risposta più
pala in Amsterdam nel lySi, si convincente ai tanti libri e libelli
legge che » tutta la fermezza della ribaldi, massime degli che eretici ,
nostra fede cattolica sta ne' ge- erano usciti, o andavano uscendo,
suiti, e però non \i è cosa più od erano per uscire contro il gè-»
elìicace per rovinar questa fede ,
suitismo, sempre infesto all' eresia,
berati dal dello castello. Quasi tutti a' suoi figli, e poi per gli attentali
gli ex-gesuiti dimoranti in Roma diretti alla sua riputazione. Abl)ia-
ottennero quanto domandavano, e mo di questo rispettabile generale
conveniente somma di denaro, mas- la Vita dell'abbate Lorenzo Ricci,
sime i portoghesi ; in somma la già preposilo generale dell' estinta
condizione de' gesuiti in Roma e compagnia di Gesìi. Gio. Dome-
nello stato ecclesiastico cambiò in- nico Stratich compose V Orazione
teramente di aspetto. Tutte le car- funebre recitata in Brcsla\'ia nei
te e documenti criminali Pio VI funerali di Lorenzo Ricci ultimo
le fece ritirare, e consegnare al generale della compagnia di Gesù.
luogotenente della camera aposto- Dal Goudar, La mori de Ricci
tSo GES GES
dernier general des jésukes , nvec nistrare i sagramenti, conferendo
giiclaucs réflexions sur Uextinclion agli altri impieghi, benefizi e pen-
de la socitlé, Const. 1776. Euri- sioni, perchè aveva confiscato i loro
pilo Narciso , Il sepolcro, ottave beni immobili pel valore di trecen-
in morte di L. R. ultimo generale totnila zecchini.
della compagnia di Gesù, Losan- Nel 1775 Pio VI affidò la supe-
na 1776. Il marchese Caracciolo riorità della chiesa e casa de! Gesù di
ancora ne stampò la Fita ec. Ab- Roma al cardinal Zelada. Quando
biamo pure, Sauvage, Le Oui et le nel 1773 fu emanato il breve di
Non, Oli lettres sur la procedure Clemente XV, dell'estinzione del-
faite cantre les jésuites au Chdteau la compagnia di Gesù , una parte
Prussia Federico li, Pio VI gli con- questo contegno, finché monsignor
servò i gesuiti in corpo ne' suoi Sieztrezencewics vescovo di Malo,
stati,dove quel sovrano li crede- loro diocesano, e vicario apostoli-
va necessari per 1' istruzione di un co nella Russia, gli permise nel
milione e mezzo di cattolici che 1779 di riceverli, essendo questo
v' erano ; ma per non dar ombra prelato autorizzalo, come fu cre-
alle corti Borboniche volle che
, dulo, dalle facoltà che Pio VI gli
questi nella Prussia lasciassero l'a- avea date nell' anno precedente.
bito del loro ordine. Federico II Checché ne sia di ciò, i nemici del-
resistette per quindici anni conti- la società si allarmarono nel ve-
tiui alle istigazioni di Voltaire e dere che questa conservasse ancora
di d'Alembert, i quali facevano ri- un asilo in un angolo dell'Euro-
saltare il ridicolo, che il re de'fi- pa; e tremando di vederla già ri-
losofi, il Salomone del nord con- tornare nel paese dond' era stata
servasse coloro ch'egli qualificava, cacciala , vivamente si lagnarono
le guardie del corpo della corte col Papa, perchè non fosse ese-
di Roma, siccome preziosa semen- guito il breve del suo predecesso-
ro vicario generale, che morto nel nelle tre chiese che avevano a Pe-
1785 ebbe de' successori, onde pre- kino. Appena montò sul trono di
sto possedettero sei case popolate Portogallo la regina Maria, tutti i
sempre più favoriti da Caterina II. sitare, e gli espresse la molta sod-
Nel 1790 si accrebbe il gaudio del disfazione che gli davano riapertii
senza voti, né in veste gesuitica giosi dalle loro case, onde il p. Pi-
e attendere alla direzione delle scuo- gnattelli allora recossi a Napoli. E
le, e alla direzione spirituale dei qui faccio osservare, che il p. Fla-
giovani. Il duca sapendo che in minio Annibali da Latera minore
Russia vi erano tra quei gesuiti osservante nel 1790-1791 stampò
alcuni italiani ne chiese ed pttenne e pubblicò in Roma, coi tipi Pe-^
GES GES i53
rego Salvioni stampatore valicano, nozia ai i4
che si fece
di marzo,
il Compendio della storia degli sollecito d'invocare dal governo fran-
nerale de' minori osservanti, 1' ;V/i- prima creatura di Pio VI, e ve-
piiniatur di monsignor arcivescovo scovo di quella diocesi di Porto,
Passeri vicegerente, e del p. mae- vi si era condotto per celebrargli
stro del sacio palazzo fr. Tommaso r esequie, e far la solenne assolu-
Maria Manuchi, e fr. Domenico zione del cadavere, nella cappella
Bacci suo compagno. In questo di quel luogo, celebre per 1'
im-
compendio si legge quello esalto magine di Gesù Cristo, che vicom-
della compagnia di Gesù, nel tom. pari a s. Ignazio Loiola, quando
Ili, capitolo VI, senza farsi alcuna come dicemmo portò ad otte- si
Consumato nel 1798 il regici- curò, che gli sarebbe propizio, di-
dio di Luigi XVI, caduta la Fran- cendogli : Ego vobis Romae. propi-
cia nella più feroce anarchia, si e- tius ero.
resse in repubblica, ed invase molti Appena Venezia fu pubbli-in
stati e Provincie, fra quali lo stato cata Pio VII , vidcsi
l'elezione di
ecclesiastico, detronizzando Pio VI, circolare per quella gran città ini
strappalo dalla sua Sede li 20 libretto che universalmente pn)-
febbraio 1798, onde due ore pri- dusse la più viva sensazione. In
ma di partire prigioniero ,
prese esso prcgavasi il nuovo Papa .1
per suo segretario l' ex-gesuita Ma- ristabilire l'ordine de' gesuiti, ed
rolli, dicendogli: «Ditemi sincera- eccone il titolo: La destriictioii des
mente, vi sentite di venir meco jé.suites , y disaint-on, a élc une
al Calvario ?" e IMarotli gli rispose des principales caiises de la revo-
francamente: » Eccomi pronto a se- lution francaise, qui naurait ja-
guire le traccie ed il destino del mais éclalé si Icur socièlé eut èie
Vicario di Cristo, e del mio so- mantenne. Il Ponterice Pio VII era
vrano ";non l'abbandonò
e dilani bastantemente saggio per essere
piìi, lino alla morte in Valenza, convinto, che non era quello il
ni del regno delle due Sicilie in tro detto collegio massimo. IVel-
va invasione, e nel 1809 Pio VII l'ordine, e tra i dotti 1' odierno
fu trasportato qual prigioniero da cardinal Mai. Ma anche questa co-
lloma. L' anno seguente funesta- lonia andò dispersa nella generale
mente Napoleone lo distinse con soppressione di tutti gli ordini rego-
r abolizione per ogni luogo dell'i- lari, che fece Napoleone.
taliana penisola di tutti i regolari Piacque all'onnipotente Iddio di
istituti, sotto il pretesto che i mo- distruggere la formidabile potenza
naci e i frati parteggiando pel dell'imperatore dei francesi, resti-
Papa, insinuassero ne'popoli l'odio tuire gli esuli sovrani ai loro tro-
contro il governo francese, e dive- ni, e Pio VII dopo
patimen- tanti
nissero mantici di ribellione. Quan- ti a Roma ove entrò a
sua sede,
to al regno di Napoli i gesuiti modo di glorioso trionfo a'24 mag-
quando vi furono cacciati, si riti- gio 1814. L'ambizione del domi-
rarono in Sicilia, come avea fatto natore della Francia aveva decre-
la famiglia reale. Fu risparmiato tata la distruzione di tutti gli or-
il celebre p. Gio. Andres spagnuolo dini regolari, per isdegno contro
di Valenza, il quale avendo rinun- la santa Seiìe, i cui dominii tem-
ziato alle splendide pensioni offer- porali avea prepotentemente usur-
te, era corso in quella città a ve- pato. Gl'innovatori poi che mira-
stire l'abito di s. Ignazio, ed ivi vano più da lunge, aveano pri-
fu trattenuto perchè non trovava- ma colle più scaltrite istigazioni
si a chi meglio affidare la carica procurata l'abolizione de' gesuiti,
di prefetto della reale biblioteca, indi la rovina di tutti gì' istituti
e chi più utilmente giovar potes- regolari, per minare più facilmente
se ai lavori dell'accademia dell'Er- l'intero edilizio della religione cat-
colano. Diversamente successe al p. tolica. Era perciò ben naturale che
Luigi Mozzi nativo di Bergamo, il Pontefice Pio VII, tosto che lo
noto per le sue opere contro i avesse potuto, avrebbe recato ad
giansenisti, e che raccoglieva co- effetto quel proponimento, che nu-
piosi frutti colle sue missioni. Dopo driva sino dai primi giorni in cui
aver errato pei- diverse città del- fu sublimato alla cattedra aposto-
l'Italia, giovando a tutte con quel- lica, nella restaurazione degli or-
l'utile genere di popolari predica- dini regolari , cominciare appunto
zioni, in Milano fu punito coU'in- da quello della compagnia di Ge-
terdizione di confessare e di predi- sù in tutto il mondo cattolico ,
care ; ma poco stette che passan- che applaudì altamente ardua l'
gnò ad uno de'maestri di cerimo- che il Diario di Roma, che nel nu-
nie, e fece leggere ad alta voce mero f) lo descrive, chiama « gior-
la bolla Sollicitudo omnium cc- no di felice preludio, di lusinghiere
clesinrnm, con la quale interamen- speianze , di gaudio universale;
te ripristinò la compagnia di Ge- giorno che formerà epoca ne'fasti
Luigi Pauizzoni, destinato con bi- mente che dopo quello del (iilice
,
tanto dopo la lettura della bolla, recato alla Chiesa ed alla civile
e r ammissione de'gesuiti al bacio società.
del piede. Solo vi rimase il car- Fu dolce al cuore di Pio VII
dinal Pacca camerlengo di santa r osservare nei gesuiti ripristinati,
Chiesa, e pro-segretario di stato, rispettabili per l'età e pei meriti,
il quale con l'assistenza del mar- che la destra dell'Altissimo aveva'
chese Ercolani tesoriere generale preservato dopo quarantuno anni
provvisorio, di monsignor Cristaldi di vicende e di slenti a questo
avvocalo del fisco e della reveren- giorno fortunato, ricolmi della più
da camera, e di monsignor Bar- pura gioia, piangere di tenerezza.
beri fiscale generale, fece leggere Veggasi il vaticinio del p. Giulio
)1 chirografo, segnato dal Papa, e Cesare Cordara della compagnia
risguardanle la restituzione dei ca- di Gesù sopra il di lei risorgimen-
pitali patrimonio gesuitico tut-
del to, estratto dai suoi dotti commen-
tora esistenti, e compensi prov- i tari mss. de ac suorum re-
siiis ,
visori per quelli alienati o per- bus, oliisque ad occasum Soc. Jesii,
mutati; ed immediatamente si les- pubblicato dal loro possessore Fran-
se ancora il decreto esecutoriale cesco Cancellieri con la sua tia-
del tesoriere, a cui il chirografo duzione, nel faustissimo giorno del-
era diretto; e co$'i terminò questa la ripristinazione della compagnia,
funzione, che
sempre vera- sakà domenica dell'oltavario della festa
mente memorabile e gloriosa non del gloriosissimo patriarca s. Igna-
uieno per 1' immortale Pio VII, zio, pel Ilourlié. JVon è a potersi
che per la compagnia di Gesù. 11 ridire , quanto e qual generale
sacro tempio per sé stesso augu- movimento eccitasse in tutto il
Ignazio. jVon è del nostro argo- perai, che a noi si offrono per
mento il combattere tali sarcasmi, calmare i flutti del mare, che ad
ed agli intparziali basterà per tutta ogni istante ci minacciano nau-
risposta il ponderare i motivi, che fragio e rovina " Fedi V And- .
ta nel modo il più onorevole e so- locale del collegio germanico con
lenne, allora la provvidenza pernii- la chiesa di s. Apollinare, affidò
se che la Russia prendesse le nar- alla compagnia di Gesù il Colle-
rate disposizioni. Usciti appena i gio dc^Nobili [Fedì), restituendogli
gesuiti dalla Russia , ritrovaro- pure la villeggiatura degli antichi
no prontamente un' altra evan- convittori, oltre il collegio che pei
gelica vigna, perciocché l'imperato- gesuiti fondò in Spoleto; inoltre
re Francesco con sua lettera di
I, Leone XII, a' 1 2 giugno dell'anno
gabinetto del 1820, ordinò che santo 1825, solennemente beatificò
venissero accolti nel suo regno di Alfonso liodriguez di Segovia, coa-
Galizia permettendo che formas-
, diutore temporale della compagnia
sero a Tarnapol lui collegio, dove di Gesù, morto nella vigilia d' O-
secondo il loro istituto attendesse- gnissanti del 161 7, il cui corpo si
VOL. XXX. I i
,,
luttp il mondo, in Europa i gesuiti giosi, poi adottò quello dei brac-
hanno : in Inghilterra diciassette mani, ed infine quello di un sa-
missioni , residenze e collegi ; in niasso o penitente. Scrisse di questa
Irlanda tre collegi ; in Olanda sei missione parlicolarniente il p. Mal-
missioni e collegi ; in Gibilter- donado nella relazione del martirio
ra una missione; in Scutari una del p. Giovanni Dritto portoghese.
missione in Tine una missio-
; Nel nel Tunkino per
1626 entrò
ne; in Sira una missione: in tutto seminarvi la fede il p. Giuliano
circa duecentoventi religiosi. In A.- Baldinotti di Pistoia, laonde dopo
sia i gesuiti hanno : in Calcutta un varie persecuzioni, il re nel 1634.
collegio e missione; in Madui-è permise che vi si introducessero
dieci missioni; in Siria un colle- altri missionari, che poi furono
gio e due residenze , e dei padri espulsi dal regno; allora i gesui-
in Cina e Nankin: in tutto circa ti per rendersi accetti ai lonki-
settanta religiosi. In Africa i ge- nesi presero l' abito de' letterali
suiti hanno : in Algeria tre missio- che solevano formare il corteggio
ni, con circa dodici religiosi. In A- del re. Due anni dopo la morte
merica i gesuiti hanno: negli Stati- di s. Francesco Saverio tentò la
Uniti, provincia del Maryland, se- missione nell' impero della Cina il
dici tra collegi e missioni; vice- p. Michele Nunez portoghese nel
provincia del Missouri, dodici tra i555, e portò nel medesimo qual-
collegi e missioni; missione del che lume del vangelo, e fra quelli
Kentucky, due Collegi ; missione del che poscia vi andarono vi furono
Canada diocesi di Monreale; mis- i pp. Matteo Ricci e Lazzaro Ca-
sione del Messico ; missione della taneo giudicarono questi, confor-
:
bliche e nei collegi. Non tutti ven- Ignazio che non si privassero su-
gono applicati a tutto, ma dopo Omessa per
bito delle loro facoltà.
esami ed esperimenti ciascuno vie- un momento la differenza fra sa-
ne con accorto discernimento ap- cerdoti e non sacerdoti, in sostan-
plicato a ciò per cui ha maggiore za, né in diritto, né in pratica l'i-
ci che si chiamano coadiutori tem- tra fra chi ancora può faticare, e
porali, e di novizi. I professi, che chi non lo può. Il celebre p. m,
sono la parte essenziale della con)- Platina minore conventuale, poco
pagnia di Gesìi , fanno pubblica- dopo l'esordio del famoso suo pa-
mente i tre voti solenni di reli- negirico di s. Ignazio, fatto e re-
gione, e vi aggiungono quello d'una citato per comando de' suoi supe-
obbedienza speciale al capo della riori in Padova pel capitolo pro-
Chiesa, per riguardo alle missioni vinciale del 1721 fa osservare che
Ira gì' infedeli e gì' idolatri. I coa- » dopo un numero d'anni ed una
diutori spirituali fanno anch'essi in misura di fatiche, la compagnia di
pubblico i voti di castità , di po- Gesù non dà né grado più eminen-
vertà e di obbedienza ; ma non si te, né celle più numerose, né più
obbligano al quarto che risguarda né mensa meno
distinto servigio,
le missioni. Gli scolari approvati frugale, né
lungo riposo, né più
sono quelli che vengono accettati ubbidienza meno esatta, né studio
dopo due anni di noviziato, e che più temperato, né qualche altra
hanno fatto in particolare tre voti esenzione " e poco dopo soggiun-
:
del corso, e per corona del mili- sa, ma col positivo precetto di ac-
fermi, scuole, o per qualunque al- diritto di espellere gì' individui in-
tra prestazione nelle cose eh' eser- correggibili.Questo pillilo di rigo-
citano secondo l' istituto. re serve mirabilmente a conserva-
La superiorità religiosa vi è re le comunità nella loro purezza,
considerata ( come si deve, o come allontanando gl'infetti, e tenendo
vuole lo stesso vocabolo carica in maggior freno sani. Il conge- i
)
non un premio, ma un peso. Nel- dato non può lagnarsi che di sé
l'addossarla non si ha riguardo ai stesso. Quando la pubblicità della
meriti o servigi anteriori, i quali pena non sia voluta dalla pubbli-
sovente sono estranei alla scienza cità della colpa, si lascia al conge-
di governare, e sovente altresì sono dato di poter dire eh' egli è che
tanti che hanno resa incapace la vuole andarsene.
persona a prestarne degli altri. Al- Il padi'e Bonanni citato, a pag.
le cariche sono eletti coloro quali i XLVII , nell'immagi-
riportare
allora sono creduti i più forniti ne d' un gesuita , dice che i sa-
delle qualità fìsiche, intellettuali e cerdoti vestono con abito pro-
morali adattate a portare quel pe- prio degli antichi sacerdoti romani
so. Dopo due anni di noviziato i a tempo di s. Ignazio, vale a dire
gesuiti fanno semplici i tre voti una sottana nera di panno, con
comuni a tutti gli ordini, e dopo una veste pure nera in casa , e
altri dieci anni o dodici, ed anche mantello simile; portano la cintu-
piìi, a tenore delle circostanze, li ra di lana nera, con corona ap-
fanno solenni, e ne aggiungono un pesa, e cappello nero detto alla pa-
quarto, di andare dovunque li palina, cioè colle due falde laterali
mandi il sommo Pontefice a pro- alzate. Nella seguente pagina poi ci
pagare o mantenere la fede; e poi dà l'effigie del chierico della com-
altri semplici, fra' quali di non am- pagnia di GesLi, e siccome tratta
bire dignità interne, e quanto al- della diversità del vestiario, oltre
l'esterne neppvu'e di accettarle, do- quanto dicemmo sulla divisione del-
ve la suprema autorità della Chie- l'ordine, per intenderla bene, ripor-
sa non gli obblighi espressamente. teremo la sua autorità dicendo
Quest'ultimo voto, che nella se- quanto segue. » La compagnia di
conda parte può sciogliersi dal so- Gesù e distinta in più classi, im-
,
rici religiosi per li tre voti fatti per sollevarlo dalla sua carica, ma
privatamente dopo finito il novi- anche per osservare la condotta che
ziato, i quali per lo spazio di alcu- tiene, e con l'ammonitore ammo-
ni anni attendono agli studi delle nirlo nelle irregolarità o mancan-
scienze avanti che sieno promossi ze; per cui se vi fosse motivo, po-
agli ordini sacri, o formali professi trebbero suo malgrado convocare
con professione solenne. Questi si una congregazione generale , per-
distinguono dagli altri per la ve- chè lo deponesse nelle forme ; ed
ste che soprappongono alla sotta- in caso di urgenza possono farlo
na ordinaria, ed è simile a quella anco eglino stessi, quando ne ab-
de' padri teatini con le maniche, biano ottenuti prima con lettere i
ed era propria dell' università di voti delle provincie. Vi sono nelle
Parigi quando s. Ignazio fondò la Provincie quattro sorta di case
compagnia. In casa portano sem- cioè delle case professe, che non
pre la berretta clericale, per la possono aver fondi ; dei collegi do-
città il cappello. Li coadiutori tem- ve s'insegnano le scienze; delle re-
porali, occupati nelle fatiche dome- sidenze dove havvi un piccolo nu-
stiche, si conoscono per la veste al- mero di religiosi occupali soltanto
quanto piìi corta, e dal non por- nelle funzioni che risguardano im-
lare la berretta quadrata propria mediatamente la salute del prossi-
de' chierici. Questa veste non è mo, come il predicare, udire le
però sì propria di tali chierici, che confessioni od altro finalmente ;
per tutte le parti del mondo si delle case dì noviziato. Fra i col-
usi, poiché in alcuna portano an- legi alcuni sono detti semplicemen-
ch'essi mantello".
il te collegi, ed altri si chiamano se-
L'ordine della compagnia di Ge- minari. In questi ultimi i giovani
sù è diviso in assistenze, queste in gesuiti fanno i loro studi di filo-
Provincie, e le provincie in case sofia e di teologia ; ma gli altri
digerenti : è governato da un pre- sono destinati per gli esteri ; ed
posito generale perpetuo ed asso- in varie diocesi tengono anche dei
luto, che ha la sua residenza in seminari de' vescovi per gli eccle-
Roma, e che viene eletto dalla siastici. Cadauna provincia è go-
i66 GES GES
vernata da un provinciale; ed ogni i generi : eloquenza, storia, anti-
elementi del telegrafo che pel pri- sotto la cui mensola in ima marmo-
mo propose Requeno, che poscia rea lapide è incisa la seguente e-
fu migliorato da altri. pigiafe.
i68 GES GES
GREGORIO XVI PONT MAÌC. . . .
ADSERTORI PIETATIS .
AN . A . P . V M DCCC XXXVIII
. . .
dice che si tiene fosse fondata nel i644- ^el 1678 la rifabbricò ia
pontificato di Paolo IV, che era onore dell'antico patrono s. Andrea
dei gesuiti, i quali vi avevano fab- apostolo, e si servi per l'architet-
bricato un luogo pel noviziato, os- tura del celebre cav. Bernini : la
Pietro, era dedicata alla Madonna, casj profèssa nel i543, e la chie-
e dicevasi perciò s. Maria de A- sa l'anno i568, incaricando il Vi-
sLalliSy denominazione che il volgo gnola dei disegni; quindi insieme
travolse in s. Maria della Strada, coi cardinali Ottone Truchses e
ed uno scritto citato da Fioravan- Cartolomeo della Cueva solenne-
Ic Martinelli, a pag. 87 5 della sua mente vi gittè) ne' fondamenti la
Roma ex et/mica sacra, pertinen- prima pietra, con queste parole
te all'anno 1587, ne determina il scolpite: Alexander Farncsius card,
sitoj ìnler porliciwi corinthiam e vicccan. aedis hii/tis, quain Nomi-
regione s. Luciae nane evtrsae j ni Jesu vovit, priniuni lume lapi-
l'altra era dedicata a s. Andrea, e dem solenmi ritu conserraturn in
designavasi col nome di s. An- fundainenla conjccit. VI cai. jul.
drea ad Apotliecas obscuras, nome MDLXVin. Appresso vi gittò
della contrada, e di questa fa men- alcune medaglie di argento che da
zione Ja tassa di Leone X. Il ce- una parte avevano la sua effigie
lebre e magnanimo cardinal Ales- col nome intorno, dall'altra rap-
sandro Farnese romano primoge- ,
presenlavasi la facciata esteriore
nito del duca di Parma e Piacen- della chiesa nel modo che si vede,
za, emulo dell' amore che lo zio avvertendo il Panciroli, il quale ri-
Paolo ebbe per la compagnia
111 porta l'incisione della medaglia, che
di Gesù da lui approvata, volendo nella cima però della facciata man-
edificare la casa professa de' pp. cano quattro angeli, due per ogni
gesuiti, ed unirvi una magnifica lato, ed un Cristo risuscitato, con
chiesa, ne diede l' incarico a Gio- queste parole Nomini Jesu sacrum.
:
li! fabbrica, dal cwnicionc supc- dei ss. Abbondio monaco, ed Ab-
riore interno , laonde sua è la par- bondanzio diacono, martiri, e col-
te superiore, il quale alla bella locali in una bella e divota cap-
armonia e regolarità usata dal <le- pella fabbricata sotto l'altare mag-
liinlo maestro non seppe attenersi : giore , ricoirendo nel giorno se-
nell' interno aggiunse le due cap- guente appunto quello anniversa-
pelle rotonde dedicate una a s. rio del loro martirio e festa, on-
Francesco d' Asisi, l'altra alla Ma- de ogni anno si celebra nella
donna della Strada ; ed egli pure chiesa del Gesù. Mor*i il gran car-
lece il disegno della tacciata, tutta dinale Farnese nel i58g, e vol-
di travertino, con due ordini di le essere esposto e sepolto in que-
pilastri corinti e composti, piedi- sta sua chiesa, ove assisterono qua-
stalli disgiunti, risalti in abbondan- rantadue cardinali ai suoi funerali,
za, cincpie frontespizi alle nicchie preceduti da quella solenne [)ompa
ed alle finestre laterali, con le sta- funebre che descrivemmo nel voi.
tue di s. Ignazio e di s. France- VII, pag. i64 del Dizionario, ed in
sco Saverio, le quali furono ivi po- altri luoghi.
ste in epoai meno antica, e tre Allora subentrò a beneficare la
porte, allontanandosi dal diseguo compagnia di Gesti il cardinal O-
del Vignola. La pianta della chie- doardo Farnese de' duchi di Par-
sa è a forma di croce latina, con ma, nipote del defunto, personag-
abside, cupola, e cappelle sfondate gio di egregia indole, e magnani-
molto, sopra delle quali sono delle mo come lo zio. A voler mostrare
tribune che si credono le prime. il suo grande affetto pei gesuiti ag-
Le cappelle, oltre due mento-
le giunse alla chiesa del no- (iesìi la
vate, sono tre per lato, e due nel- bile sagrestia di cui parleremo, ed
la nave traversa, terminata essen- una proporzionata decenlissima a-
do la gran navata dall'abside, la bitazione, che prima di morire nel
quale serve di presbiterio, nel di 1626 vide interamente compita,
cui mezzo sorge l'altare masciore. oltre al monumento se[)olcraIe e-
Una delle sue campane venne fusa retto neir istessa chiesa al tenero
nell'anno i4oo in Londra, ove sta- suo amico, il ven. cardinal Bel-
va al tempio di s. Paolo, e dedi- larmino, con disegno di Girolamo
cala a s. Barbara, come narra il Rainaldi, e con le statue della Re-
Rocca a pag. lyS. Fu questa chie- ligione e della Sapienza , scolpile
sa nello spazio di sedici anni com- da Pietro Bernini opere tutte che ;
sendovi scolpite sulla pietra queste e quivi come santamente era vis-
casa professa, e siccome dal lato legge nel numero 23 del Diario
del palazzo che Pio IV regalò alla di Roma del i8o[, che l'arcidu-
repubblica di Venezia si vede l'e- chessa accomodò colle proprie ma-
dilizio nell'estremità dimidiato, se- ni la pianeta usata in vita dal
condo il disegno ch'era stato fatto, santo, e lacera, scucita, e in piìi
l' interno della chiesa del Gesù, tera di Andrea Pozzo circa i si-
diremo che la volta grandiosa mes- gnificati della volta della chiesa di
sa ad oro e stucco fu dipinta dal Gesù, stampata in R.oma nel 1694.
Baciccio, come pure la cupola ed In questa chiesa vi sono tre or-
i peducci ; e la volta vuoisi che gani, uno sul cornicione corrispon-
fosse l'opera più cospicua che fa- dente sopra la porta principale
cesse: l'intelligenza del sotto in su, e gli altri nelle cappelle di s. I-
l'unità, l'accordo, lo sfuggire de- gnazio Francesco Saverio,
e di s.
sce vari incidenti, che durante ta- Scrassi di Bergamo, che sono i più.
74 CES GE«
In proposito degli organi «Iella cliiii- col Bambino e s. Carlo, e le isto-
sa {lei Gesù, narra il diarista Gia- rie dalla cornice in giù, sono ope-
cinto Gigli, che a' 7 agosto 1616 re di Gio. Francesco Romanelli ;
tallo dorato. La nicchia nel mez- Pietro che risana il santo dalle
zo dell'altare è ricoperta di lapis- ferite, e fu lavorato per intero da
lazzuli e di alabastri antichi con Lorenzo Merlini; il quinto, con s.
nice della nicchia è pur di metal- sesto, cogli storpi ed altri infermi
lo, ed ha sulla cima due angeli guariti coli' olio della lampada del
condotti dal Monot, i quali reggo- santo, venne modellato dal Fremin
no una targa dorata con entrovi e gettato da Antonio Cordieri ;
il nome ss. formato in
di Gesù il settimo, coi prigionieri liberali
ciistallo di monte. Entro la grande ad intercessione del santo, fu mo-
nicchia avvi la statua di s. Ignazio, dellato dal Monot e gettato da
che anticamente era d'argento in Tommaso Germani. Ai lati del-
parte dorato, alta palmi dodici, o- l' altare sono due gruppi di mar-
pera di Gio. Federico Ludovisi mo, il primo de' quali lappresenta
sul modello di Le Gros. La o- la Fede che abbatte l' idolatria, e
dierna statua di creta fu formata viene adorata dalle più barbare
dal celebre Canova , ed il solo nazioni, scultura di Gio. Tendone,
ornalo è d'argento: sulla pianeta ed il secondo la Religione che con
di cui è molte
vestita veggonsi la croce atterra e fulmina l'ere-
opera del Gaulli detto Bacicelo Lorenzo, come pure le storie nelle
suaimentovalo. Il corpo di s. I- lunette, e la gloria de* santi nella
gnazio si venera sotto l'aliare in volta, sono tutti lavori di Agosti-
una ricca urna di bronzo dorato, no Ciampclli. Nella seconda cap-
ornata di pietre preziose e lavora- pella evvi un Crocefisso ossia un
te con rabeschi e bassorilievi. Cristo morto in braccio alla divi-
La contigua cappelletta rotonda na IMadre, dipinto da Scipione Gae-
V dedicata alla Beata Vergine Ma- tano ossia Pulzone da Gaeta ; le
ria della Strada, perchè fu tolta pitture laterali della Passione, e
dall'antica chiesola demolita, come quelle della volta furono condotte
dicemmo di sopra; ne fu architet- dal cav. Gaspare Celio, sui disegni
to Giacomo della Porta. I cori del p. Fiammeri, altri dicono sui
degli angeli che suonano, sono di cartoni del p. V alenano. La terza
Gio. Battista Pozzo milanese non cappella dei Vettori è dedicata ai
gesuita, ed eseguiti con somma ss.Angeli il quadro dell' altare
:
i^vcco scritto, la breccia corallina cile, per la i-arità dei marmi, il tro-
violacea, la himachella, il granito vare un altare che di questo sia
rosso, il verde antico, il porfido e più ricco.
altre pietre , tutte rare e di gran- Oltre i suddetti corpi e reliquie
dissimo valore. Una elegantissima di santi, nella chiesa del Gesìi si
rale, col canto delle litanie in mu- piazza luogo de'fuochi artificiali, e
sica, per divota generosità di Gi- si bruciò la statua del Tempo ri-
na LcUcia dell' anno secolare so- l'altia una visione della ss. Tri-
lennemente celebrato dai pp. della nità avuta dal santo : tutti gli a-
conipac^nìa di Gesù mi iGSq. Ma razzi furono tessuti nella fabbrica
già a' 12 marzo 1622 per la ca- posta sulla piazza di s. Maria in
nonizzazioue de' ss. Ignazio e Fran- Trastevere, sotto la direzione di
cesco Saverio, i gesuiti avevano Antonio Gargaglia. Fedi il padre
empito di lumi tutte le finestre Girolamo Andreucci nel Ila^^ua-
ed il cornicione del collegio roma- glio delle opere pie stabilite in
no, ed abbruciarono botti e fe- Roma da Ignazio Loiola, espres-
s.
cero la girandola ; e nella chiesa del se negli arazzi della chiesa del Gè-
Gesù tutta la cupola fu piena di sii a pag. i53 fra le sue Opere
lumi che facevano bellissimo ve- inorali, Roma I743. Questa ap-
dere, ed ancora tutta la facciata paralura cogli arazzi iòrma la
dal cornicione in su era piena di più magnifica decorazione in tut-
fuochi artiflziali che pareva una te le feste che ivi si fanno. Nel
meraviglia. Da questi racconti si numero 80 del Diario di Roma
vuol dcilurre che i gesuiti furono del 1840 è riportata la descrizio-
cupola della chiesa, e probabilmen- gesuiti del terzo anno secolare del
te a di loro esempio incominciò lojo istituto nella chiesa del Gesìi,
nel 1G44 rp^ella della basilica va- ove la solenne messa e i vespeii
ticana, la quale illuminazione fu furono celebrati dall'odierno padre
migliorata dal cav. Luigi Vanvi- preposito generale, recandovisi atl
sano, eccellente del pari nelle let- lo creò c.'inliuale dell'ordine dei
tere e nelle virlìi, fu scrittore e preti. Da Gregorio XV ottenne per
cappellano pontificio ossia uditore titolo la chiesa di s. Pietro in Moa-
di rota. Pasquale II del 1099 lo lorio, ed il vescovato di Camerino,
creò cardinale dell'ordine de' preti, per la sua dottrina e probità. A.
e per titolo gli conferì la chiesa queste prerogative egli univa gen-
di s. Susanna. Si trovò presente tilezza ed alfabilità, vivo e sincero
ai sacri comizi di Gelasio II, e di desiderio di giovare a chiunque a
Onorio II, il quale lo trasferì al lui ricorreva ; quindi avvenne, che
titolo di s. Marcello. Abbandonato quantunque la sua promozione riu-
in appresso il legittimo Innocenzo scisse nuova ed inaspettata, fu non
II, aderì allo scisma dell'antipapa pertanto universalmente applaudita.
Anacleto II, che lo spedì col ca- Poco però godette della dignità
rattere di legato a Ruggero re di cardinalizia, essendo morto in Ro-
Sicilia.Se non che l'efficace inter- ma dopo venti mesi nel 1623, d'an-
posizione di s. Dernardo lo richia- ni quarantasei. Ebbe sepoltura nel-
mò ])en presto all' ubbidienza del la chiesa di s. Francesco a Ripa,
vero Papa, presso il quale inter- ove fu collocata la di lui effigie
pose i pili caldi uffici, e vuoisi che dipinta in tela, le insegne gentili-
ne ottenesse l'intento. Fu cardi- zie, ed un'onorevole iscrizione. Si
nale di somma autorità e valore trovò presente alle elezioni di Gre-
nella curia romana, trovossi tra gli gorio XV e d' Urbano Vili , e vi
elettori diEugenio III, e morì nel prese molta parte.
II 451, dopo un lungo cardinalato. GHERARDO o GERALDO, Crt/'-
GHERARDI Cesare, Cardinale. dinalc.Gherardo o Geraldo, nato
Cesare Gherardi da Fossato, dio- nobilmente in Ralisbona monaco ,
cesi di Nocera, chiaro per scienza di Cluny del qual monistero di-
nelle leggi, dopo aver nell'univer- venne priore , resosi chiaro e fa-
sità di l'erugia, e poi in Fermo moso per la sua rara dottrina e
tenuto lungamente scuola di gius virtù, e singolarmente nella scien-
canonico, e scritto alcune dotte pre- za delle divine scritture, Alessan-
lezioni sopra diversi trattati , an- dro II del 1061 lo creò cardinale
noiato alla fine di una vita cotanto vescovo d'Ostia e Velletri, per cui
laboriosa ed incomoda, si portò in Ermanno Contratto lo disse degno
Roraa per tentare la sorte, né re- successore di s. Pier Damiani. Gli
stò deluso. Dopo
pochi giorni per furono commesse molte legazioni
un fortunato evento entrò per u- sostenute con valore in Francia,
ditorc del cardinal Scipione Bor- Spagna, Germania, Sassonia e Lom-
ghese nipote di Paolo V, ed in bardia, ed accrebbe la fama del
due anni s' iunoltrò tanto nella proprio nome la celebrazione di
sua grazia ed autorità, che a sua diversi sinodi con gran vantaggio
istanza fu annoverato tra i prelati, dell'ecclesiastica disciplina : in quel-
e provveduto con un canonicato lo di Chalons tenuto nel 1078 de-
lihciiano, donde [i\ trasferito a quel- pojc LanccUiuo vescovo di Dic^
GIIE CHE i8>
ICO (li simonia, e di commi con- sotto d quale finì di vivere in
senso sosliluì iu (li lui luogo U- (i[)iiii()iio di slraordiuai'ia viriti, pol-
j^nc camerlengo dclki chiesa tli lo che meritò da alcuni il titolo di
Lione, ed olhc a ci(') fulminò l'a- heato, ed il Alartene dice che pre-
natema conico JMunionc cli'eiasi in- sif'dctte anche al concilio Cubilo-
truso nella chiesa di Auch. S. Gre- nese.
gorio VII dalla Francia lo fece GHERARDO oGERARDO, Car^
passare nella Spagna, d(jve convo- (liliale. Gherardo o Gerardo nel
cato nn sinodo depose alcuni ve- marzo T | fu fatto cardinale
del i i
pa, il quale sdegnalo scrisse al le- mente dagli arnaldisti, il Papa sot-
gato ima risentila lettera, rimpro- topose Roma all' interdello. Dipoi
verandolo di non avergli dato con- venne spedito a s. Quirico col car-
tezza delle risoluzioni prese nel si- dinal Jacopo, legali a Federico I
lica, a volere desistere della simo- ticipano la sua esaltazione. Egli ar-
nia. Ma (pici principe caricò d'in- restò ili Otricoli il famoso eresiar-
giurie il legalo, il quale fu poi ca Arnaldo da Brescia nemico di-
mandato dal Pontellce , dopo la chiarato della santa Sede; ma i
pace conchiusa con Enrico IV, al- visconti di Campagna lo rapirono
la dieta di Canossa. Nelle altre le- con aperta violenza dalle di lui
gazioni che gli furono aflidale, as- mani, consegnandolo in quelle del-
sistè al concilio di Tours contro l'imperatore Fedeiico I, a cui aven-
l'eretico lìerengario , ed a quello dolo il Ponlefice riehiolo, pronta-
tenutosi nella Guascogna per la mente gli fu consegnato, ed allora
riforma degli ecclcsiaslici. Con altri dal prefetlo di Roma venne con-
legati indusse l' imperatore nuova- dannato ad essere arso vivo. Indi le
mente tornalo ai suoi trascorsi, di ceneri del fanatico Arnaldo furono
domandare l'assoluz-ione dalle cen- gittate nel Tevere , affinchè la
sure, ed a licenziare ciufpie suoi sciocca plebe, e i di lui perfidi
nobili famigliari scomunicati. Non seguaci non lo avessero poi a vene-
andò guaii che il cardinale con s. rare per un loro martire. La storia
Anselmo di Lucca, contro la data del Cardella, non ci somministra
fede, nel [ìorlarsi a Milano finono altre notizie di questo cardinale.
(ìitti prigionieri da Enrico IV, GHERARDO, Cardinale. Ghe-
laonde il cardinale morì in carce- rardo di nazione francese, da ar-
re nel 1077; alili dicono che pold' cidiacono della chiesa di Aultm ,
2 8G GHE GIIE
piele caiiliiialc, conferendogli per Il Gho?zi mostrasi in essa un gran
titolo la chiesa di s. Stclatio al filosofo, bravo teologo e felicissi- ,
sua dottrina, che per le sue virtù. Ghezzi qualche altra opera, e mo-
Nel tempo in cui i famosi nomi di rì in Como nel 1766.
PiohcihiUsiìw e Prohahiliorisnw, di GIIEZZI Francesco, domenica-
Lcissisino e di llls^orisino, e simili, no, nato in Como nel 1585. In-
davano origine ad una quantità di segnò filosofia e teologia in diversi
ld)ri, di querele e di schiamazzi conventi della sua religione , in
che durarono diversi anni, sorse Cremona, Vicenza, Pavia, Piacenza
anche il Ghezzi, e a ditL-sa del suo ed altri luoghi, e sempre con tan-
ordine pubblicò un Saggio di sitp- ta lode, che meritò di essere no-
uh'.inenli teologici morali e etilici, minalo con tutti gli onori profes-
di cui ahlAsogiia la sLoria del Pro- sore in teologia. Fu in diversi luo-
bahilisnio e del Rigorismo del p. ghi consultore del sacro tribunale
Daidelc Concilia, al quale saggio dell' inquisizione, carica che sosten-
non seppero rispondere gli avver- ne colla maggiore prudenza ed in-
.sari, se non con vane declamazio- tegrità. Pubblicò colle stampe i." ;
zione opjiQSta a quella che chia- nea della famiglia Eslen>,c, che
niavasi l\c Guelfi; la [niina partci;- trasferita in Germania verso l'anno
giò per l'iuipeialore, la seconda 1070, ila Guelfo IV figlio del ce-
pei l'api :ambedue desolarono vari lebre A zzo II marchese d'Esle, di-
paesi, la Germania e principalmen- venuta erede degli stali e del
te l'Italia, massime nei secoli Xil, genio della casa de' Guelfi, lungo
XIII e XIV. Malico Villani fa tempo fu signora de'ducati ili Ua-
derivare il nome di i^hlln-llini (pia- viera e di Sassonia. Quella linea
si guida belli, cioè guidatori di Estense-Guelfa salì nel 1714 ^id
Laltaglie^ e dice che <|ucbli segui- Irono della Gran nretagiia, (piando
tavano l'imperio, o fedele o in(c- Giorgio di Ernesto
Luigi figlio
dcle che fosse delle cose del moll- Augusto, primo elettore di IJruu-
ilo a santa Chiesa. Giovanni Vil- swick-Luneburgo, e della principes-
lani dice malcdclli i nomi di [)ar- sa Sofia, nipote del re Giacomo
Ic guella e di parie ghihellina, e I, fu chiamato al trono d' Inghil-
accenna, che si crearono prima iu terra, col nome di Giorgio I, dopo
Alemagna per cagione di due gran la regina Anna, morta senza figli
ghe gare insorte fra Corrado 11 tra casa. Tutta voi la a quell 'epoca,
d Salico imperatore nato o do- , come notammo in diversi articoli,
minante nella villa Guibelinga, ed maggiormente si riaccesero gli odii
I suoi posteri maschi, cioè gli En- e le guerre fra le due fazioni ; e
nci o Arrighi imperatoli, e Fe- jier gli Estensi-Guelfi germanici
ticiico I ed i Mioi figli e iii[)oli parlicolarmentc, i ijuali in Italia
per via di femmine del ce[>po di avevano avuto grandi ..ignoiie, loi-
Coiiado li di>cciuU'Mli [ter una mossi un co[>ioso p.irlito il italiani,
pu te ,. dall' altra p:»rlt li luniiglia iu cui entrò chiuiKpie credeva <U
»88 GUI CUI
aver motivo di lagnaisi di Fede- suoi discendenti. Allora fu che quel-
rico I e de'suoi fif;li. Sebbene pe- la porzione di popoli, la quale in
lò fossero nel secolo XII già in Lombardia , Toscana, ducato di
vigore tali fazioni, sembra nondi- Spolcti , ed altri paesi, sosteneva
meno che solo nel seguente secolo il partito di Federico II e de'suoi
uscissero fuori , o fossero meglio figli, fu chiamata la parte dell'im-
conosciuti i nomi di guelll e di perio e ghibellina, all' incontro la
gliibeliini. Porla opinione il citato parte della chiesa e guelfa, fu
Muratori che si cominciassero ad quella che seguiva il contrario par-
udire ((uesti nomi, e si andassero tito.
ripclenilo per tutta l'Italia, dacché Nate cosi e dilatate per tutta
Oltonc IV della casa GueUb-Esteu- rilalia queste due fazioni, special-
se di Brunswick nel 1209 ricevet- mente al tempo di Federico II, si
te in Roma dal Papa Innocenzo videro molte città divise di senti-
III corona imperiale, quindi po-
la menti e di afletti, ed ora unite
co dopo s' inimicò il medesimo coi Papi, ed ora cogl' imperatori.
l^ontelice colle sue violenze, per Entrò pure la discordia nelle fa-
cui venne scomunicato , e deposto miglie, principalmente nelle nobili,
ilaU'impero. Oppose allora Inno- e d'una stessa città, laonde poche
cenzo III al guelfo Ottone IV, il andavano esenti dall'entusiasmo di
ghibellino Federico II re di Sici- seguire l'una delle due fazioni. An-
lia e nipote di Federico I, che zi le medesime famiglie giunsero
portatosi inGermania fu eletto re talvolta ad avere ambedue par- i
tone IV, nel 1220 dal Papa Ono- padre una la/ione, ed i figli un'al-
rio 111 fu coronato in Roma col- tra : COSI dicasi eli un fratello il
nuazione di Paolo III e per mez- l'appresero anche gl'inglesi, che di-
zo d'una ossequiosa lettera, rimise cono Garlaiid; ed francesi che i
sa Pulcclla d' Orleans, delle cui ge- parenti di Paolo IV, e quelli di Pio
sta ed avventure parlammo al voi. IV, sperimentarono la grandezza
XXVI, p. 3i I e seg. del Dizionario. del suo benefico ed indulgente n-
Una cronaca mss. ed inedita contiene nimoj non così tenne contegno coi
le vite di duecento ventisette uo- propri congiunti. Con poco dena-
mini illustri della fimiglia Ghislic- 10 riscattò ila Ile mani de' corsari
ri, fimosi in santità, in dottrina, il nipote Paolo (ihislieri, il quale
ed in armi, cavate dai più accre- mentie navigava era stato preso
ditali storici, con ritratti e monu- dai turchi; e facendolo entrare in
menti disegnati. Lodovico Giaco- Roma in arnese da schiavo, gli
tona presso Alessandria della Pa- eh' egli medesimo avcagli dato, e
glia, e da Paolo Ghislicri, e Do- chiamatolo a sé nel tempo che a-
minina o Domenica Augeria, nac- vea davanti una candela accesa
que a' 17 gennaio i5o4 Michele, lo riprese severamente, e gl'intimo
che vestito l'abito domenicano, fu di uscir da Roma prima che fos-
GHl
rlie dallo slato pontificio, come chele, che s. Pio spedì a Cosi- V
si legge nell' Addiz.
Oldoino alle mo con la bolla con cui lo di-
I
rella ; ma
furono questi assai più timati con , altre analoghe provvi-
esaltati da Filippo II re di Spa- denze. Pio V morì santamente nel
gna, grato alla persona del Pon- primo maggio iSj^, fu sepolto
tefice, dappoiché a'3 dicembre i566 nel Vaticano per luogo di deposi-
li fece marchesi di Cassano iu to avendo ordinato di essere tu-
,
"viziato, volle che suo padre gli pro- te dall'antica casa dei conti di Ol-
curasse una camera particolare, e drovans, nacque nel castello di Sa-
poi un appartamento con magni- xe diocesi di Breslavia , l'anno
,
a' suoi genitori , scorgevasi in lei quale gli diede una prebenda nella
la modestia, il pudore, il rispetto sua cattedrale, e divise con lui
per le cose sante. Una grave in- l'amministrazione della sua dioce-
fermila fu per lei il colpo saluta- si. Giacinto edificò il capitolo e
re della grazia ; e consegnato nelle tutto il paese col suo zelo, colla
mani della sua badessa tutto ciò sua pietà, col suo spirito di rac-
che possedeva, diedesi alla più ri- coglimento e di penitenza, e colle
gorosa penitenza , che accoppiò a sue largizioni , finche il vescovo
veglie e meditazioni continue. In Vincenzo avendo abdicato per ap-
una malattia contagiosa , che de- parecchiarsi alla morte nella riti-
solò la città di Viterbo, ella ma- ratezza, Ivone di Ronski suo suc-
nifestò la sua carità verso il pros- cessore, zio di Giacinto , lo con-
simo, procurando l'istituzione di due dusse a Roma nel 1218. Quivi
compagnie, di cui l'una avea per ricevette l'abito religioso dalle ma-
iscopo di cercar delle limosine pei ni di s. Domenico, unitamente al
, j
GIÀ GIÀ 19
b. Cesino , e a due gentiluomini conventi. Poi si condusse sulle ri-
una bolla di Calisto II, spedita dal tu e della ribellione nacquero i so-
Laterano nel ii23, a favore del fisti dell'empietà e dell'anarchia;
monistero di s. Remigio di Pro- e costoro cospirarono, non più so-
venza. lamente contro il cristianesimo, ma
GIACOBAZZI , Cardinale. V. contro qualunque religione , senza
Jacobazzi. escludere la naturale ; non contro
GIACOBINI. Settari del secolo i re soltanto, ma contro ogni go-
XVIII, autori di una cospirazione verno , contro tutte le società ci-
1822, e di essa \i sono parecchie e questi non indicarono più gli or-
edizioni in diverse lingue, ed in todossi che col titolo di Melchiti,
Amburgo nel i8o3 fu stampata cioè realisti ,
perchè approvavano
neir idioma francese. Il Giornale coir imperatore il concilio di Cal-
ecclesiastico di Roma , che ivi si cedonia , in cui era stato condan-
stampava, nella prefazione del t. X nato Eutiche. I copti essendo u-
ad anno 1 795, si discorre dei giaco- niti di sentimenti con questi set-
198 GIÀ GIA
lari, ebbero con essi una medesi- liochia. Ma perchè la giurisdizione
ma comunione; così vennero tulli del patriarca dei giacobiti si esten-
indifFercntemente chiamali giaco- deva nei paesi più orientali, noni
CIA GIÀ 2o t
sano che Alfeo e C|eofa fossero monie legali, in cui confermò quel-
due nomi della stessa persona , lo che aveva detto s. Pietro, e ne
era fratello di s. Simeone secondo stese la decisione , che venne ap-
vescovo di Gerusalemme, dell'apo- provata dagli apostoli e spedita ai
stolo s. Giuda, e di Giosè o Giu- cristiani. Verso l'anno Sg scrisse
seppe, tutti, come lui, chiamati nel in greco l' epistola canonica che
del Signore. Pare in-
\i\rìge\o fratelli porta il suo nome, e che ha il
GIACOMO (s.). Uno de' più ce- po aver egli colle sue preghiere e
Icliri dottori della chiesa siriaca ,
colle sue cure sostenuta la città
nativo di INisibi nella INIesopotamia. per tre mesi, pregò il Signoie che
Dopo essersi reso esperto nelle si degnasse abbassare V orgoglio
scienze umane e nella santa Scrit- de' suoi nemici mandando contro
tura, spaventato dai pericoli del essi de' moscherini ; e una quan-
mondo, si ritirò in una solitudine, tità sì grande ne cadde loro ad-
in cui attendendo all'orazione, eser- dosso sul momento , che furono
citava le maggiori austerità: vive- obbligati a ritirarsi in disordine.
va di radici e d'erbe, e non avea Il santo vescovo morì
poco dopo
altro vestito che una tonaca ed un questo celebre avvenimento, e fu
mantello fatto di peli di capra. sepolto nella città di iXisibi ; il suo
Bench' ei si venne
tenesse celato, nome è celebre nelle chiese di o-
scoperto: e molti si arrampicava- riente e di occidente : i latini ne
no per que' greppi ove abitava, celebrano la festa a' i5 di luglio,
afline di raccomandarsi alle sue i greci a' 1 3 di gennaio e a' 3 r
oiazioni e consultarlo sugli alliui d'ottobre, i siri a' i8 di gennaio,
di coscienza. Fece un viaggio in e gli un sabbato del
armeni in
Persia per confortare nella fede i mese di dicembre. Secondo Gcn-
novelli cristiani^ fieramente perse- nadio egli aveva composto vcnli.sei
guitati, e vi convertì molti idola- libri in siriaco, tutti intorno a co-
tri. Eletto vescovo di INisibi, fra se di pietà e alla persecuzione dei
le indefesse sue cure per la con- persiani , nonché diciotto discorsi
versione de' peccatori e la perse- chiamati da s. Atanasio monumen-
veranza de' giusti, continuò le sue ti di semplicità e di candore di
austerità: la preghiera, la contem- vm animo apostolico.
plazione, l'allegerire le miserie del GIACOMO (s.), detto V Interri-
prossimo erano le sue delizie. As- so. Nacque in Beth-Lapeta nella
sistette nel323 al concilio di Ni- Persia, da parenti nobili e cristia-
cea, dove condannò l' eresia aria- ni. Godè egli della confidenza del
na, ed essendosi trovato a Costan- re Isdegerbo, ma ebbe la disgra-
lino[K)li nel 330, quando 1' ifnp<:- zia <li rinunziare alla fede per
ratorc Costantino voleva obbligare piacere a quel re. Sua madre e
,,
2o4 G A I GIÀ
sua moglie furono oltremodo ad- GIACOMO DALLA Marca (s.)
iloloiatc per la sua caduta , e lo Nacque in Monte Prandone nel ,
lo sei fece venire dinanzi , e tro- perfetto. Passando per Asisi andò
vatolo fermo nella sua generosa ad orare nella chiesa detta della
risoluzione, a fronte delle più tre- Porziuncula, e restò tanto commos-
inende minacele, lo condannò ad so dal fervore di que' religiosi di
esser tagliato vivo in pezzi ; ciò s. Francesco , che deliberò sulT i-
nere del supplizio che Io fece so- strata da molti miracoli. Mori di
prannominare r Intercìso. I fedeli novant' anni benemerito del , assai
raccolsero furtivamente le di lui suo ordine Francescano (ì^edi), ai
reliquie , e le seppellirono in un 28 di novembre i479) ^^^ conven-
luogo ignoto allatto ai pagani. to della Trinità vicino a Napoli ,
L'abbazia dello Spirito Santo pres- nella qual città è custodito il suo
.^o Pavia, piamente credeva di pos- corpo nella chiesa di s. Maria Nuo-
sederle , e la medesima credenza va in una cappella a lui dedi-
,
meno, che chiamollo alla sua cor- polto nella sua cappella, che di-
te ; ma suo fratello maggiore per ventò in seguito un piccolo mo-
nome Erpelino, ch'crasi tatto soli- nislero, il quale poi fu ridotto in
tario, lo determinò a prendere il priorato dipendente dalla badia di
medesimo partito. I due fratelli s. Sulpizio di Bourges. I miracoli
rimasero insieme per uno o due operati alla sua tomba diedero mo-
anni, poi risolvettero di recarsi in tivo alla propagazione del suo cul-
Gerusalemme, indi a Roma, e fi- lo nel Berrì. E onoralo a' 19 no-
nalmente feimarsi in Francia, ove vembre, eli' è il giorno della sua
erano molte persone rinomate per molle.
la loro santità. S'imbarcarono a GIACOMO DI ScHIAVOMA (s).
Costantinopoli in due differenti va- Dalla Dalmazia in cui nacque pas-
scelli ; una forte burrasca li sepa- sò in Italia, ed entrò come fratel-
rò, e non si rividero mai più. Gia- lo converso tra i francescani di
como approdato in Sardegna vi pas- Bitello. Pel fervoie col quale at-
sò il verno; indi tornalo a Co- tendeva alla perfezione divenne
stantinopoli fece indarno tutte le l'ammirazione di diverse case a cui
ricerche per sapere qualche cosa lo mandarono i suoi superiori , e
del fratello. Dopo molti viaggi massime del convento di Conver-
passò in Francia nell'SSg, e me- sano, ove esercitò l'ufiicio di cuci-
nò per qualche tempo vita romita niere. Assorto il suo spirito in Dio,
nell'Alvergna.Di là ritirossi nel spesso rimaneva estatico, e terminò
Barrì, avendo sentito che in
ed la sua vita a Biletto a'27 d'apri-
un monislero vicino a Bourges si le 1485. Molti miracoli operaron-
osservava strettamente la regola di si per sua intercessione, e il suo
s. Benedetto, entrò in quello. Por- nome è inserito a' 20 d'aprile nel
tava un duro beveva
cilicio, non marlirologio francescano, pubblica-
the acqua, pane duro ed agro era to da Benedetto XIV.
tutto il suo cibo, al quale alcuna GIACOMO (s.). /^. Ipp.abco (s.).
nendio della Somma delle virtù e ti ; (|uesti consolava co' suoi discor-
de' vizi composta da Guglielmo
, si, (juelli soccorreva compartendo
Perault domenicano; un tiallato nn.'incbe il necessario suo vitto.
GIÀ Gì A èb^
ra ancora gran maestro, pevchè il qualche colpa che sembrasise me-
Carlo V istituì un consiglio, che ritare questa pena. Dopo di essi
era obbligato, oltre le solite preci Giacomo sono veri canonici rego-
di sulfragio, di alimentare un po- lari, soggetti alla regola di s. A-
vero per quattro giorni. L' ordine goslino per esservi ammessi biso-
:
ebbe commende anche io Portogal- gna che provino, che i loro au*
1
GIÀ GIÀ 21
Icnali per quallro generazioni, si dalle dui; parti di Castiglia chiama-
iliilblo imli'ino clic dal materno, te Manche e Campa de Montici ,
non nhhiano csficitato arti nicc- come pine chegli otto canonici
caniclic o nitri nlìlzi hassi, ne sianT) abitano il collegio di Salamanca,
stali cljiei, né eretici, né puniti dal- quattro sono d'uno di questi can-
l'inquisizione. Questi canonici chine- toni, e quattro dell'altro. Il prie»
rò molli monisteri, a Toledo, a Sivi- re di s. Marco di Leone viene e-
glia, n Salamanca, ce. Essi ammi- lelto alternativamente dalle pro-
nistrano i sacramenti ai cavalieri, vincic di Leone e di Estrcmadura.
i quali sono tenuti a paj^arc le Io- 1 superiori degli altri conventi ap-
io decime sopra tulli i loro gieg- |)cllansi anch'essi portano
priori, e
gi ed animali ; e siccome vi erano il rocchetto. Il Bonanni nel Cata-
sempre molti cavalieri al servigio logo defili ordini religiosi, par. I,
del re, così quattro canonici do- pag. XIV, parla di questi canonici,
vevano seguire la corte. Se qual- e ne riporta la figura.
che cavaliere è troppo lontano per Le religiose, cavalieresse o ca-
potersi confessare da un canonico, nonichessc di s. Giacomo della
prende licenza dal priore di sua Spada ebbero per primo moni-
provincia di confessarsi da quel stero quello di s. Spirito di Sa-
sacerdote ch'esso stimerà più o pro- lamanca , fondato nel iSics sotto
posito e (juesto lo può assolvere
,
l'invocazione di s. Anna dal cav.
tla qualunque peccato , fuorché d. Perez, e da Maiia Mendez sua
dal non avere pagale le decime moglie ; indi altri sei nella Spa-
all'ordine, essendo questo un caso gna furono eretti, come pure ne
riservato tra i cavalieri. I canonici furono fondali in Portogallo. IL
1290. Nel suo palazzo dell'Aia con- colle prebende del teologo e del
GIÀ. GIÀ 2 1
altri preti e chierici per l'unizialu- dritte, case per la maggior parlo
ra. In essa si venerano diverse re- di pietra, una bella piazza pubbli-
liquie, tra le quali il legno della ca, una vasta cattedrale, parecchie
ss. Croce ; vi è il fonie battesi- altre chiese e vari ospedali. Il por-
male, ed un sacerdote deputato dal to è ampio non che sicurissimo,
capitolo funge l'ofiicio di parroco. ha r ingresso angusto ed è difeso
Essendo diruto l'episcopio , e per dai forti di Morrò e della Eslrella.
r insalubrità della città in una , Felicemente situata trovasi questa
casa abita il vicario, ed il vescovo città pel deposito dei prodotti di
dove più gli piace. Non havvi al- cambio tra i diversi paesi dell'A-
tra chiesa, bens'i un convento di merica, e gli stali d'Europa; ma
religiosi, una confraternita, ed un dopo che ha cessato di essere la
ospedale. La diocesi comprende l'i- capitale dell'isola, molto declinalo
sola dis. Giacomo, altre sei isole, vi è il commercio. Fu questa cit-
pluraquc oppiila et loca, , ctiani tà fondala nel i5i4 da Diego Vc-
in conlinenti /Ifricae. Welle annuali lasquez, e fu dapprima la capitale
Notìzie di Ixoma la serie de' suoi dell'isola di Cuba, sino all'anno
vescovi incomincia da fr. Giovan- iSSq , titolo e preminenza che
ni di Morcira minore osservante ri- l'Avana acquistò al principio del
formalo, Cilto vescovo da Benedet- secolo XVIII con accrescimento
to XIV li 26 novembre i74-- ragguardevole del suo commercio
Al presente lo è monsignor Giro- e popolazione. Dischiuso il suo
lamo da Carco de'minori osser- porto nel 177B, si vide tosto rav-
vanti riformali, preconizzato da vivalo commercio di
il s. Giaco-
Pio VII nel concistoro '.le'20 feb- mo. Nel 1809, tempo iu cui i
VII fu elevato nei primi anni del suo millia circiter sculoruni monetae
pontificalo al grado arcivescovile, Jiispanicae, quae alieni pensioni
quando dichiarò la chiesa di san sunt ohnoxia.
Giacomo di Cuba metropolitana, GIACULATORIA {jaculatoria),
assegnandole per vescovi suffraga- Chiainansi orazioni giaculatorie al-
nei quelli di Avana e di Mondo- cune brevi e fervorose preghiere
nedo. Ne fu secondo arcivescovo indirizzale fondo del
a Dio dal
monsignor Mariano Rodriquez de cuore, anche senza pronunziar pa-
Olmeda della diocesi d'Arequipa, rola. La maggior parte dei versetti
traslato da Portoricco da Leone dei salmi sono preghiere di questa
XII, a' 21 marzo i825; e terzo sorte : tale è il versetto Deus in
l'odierno monsignor Cirillo Ala- acljnlorium, che la Chiesa ha posto
meda et Breà, dell'ordine de'mi- in principio di tutte le ore canoni-
nori osservanti, nato in Torrajo de che. Dice il Bergier, che gli autori
Velasco, preconizzato nel concisto- ascetici raccomandano l'uso frequen-
ro de' 3o settembre i83r, dal re- te di queste preghiere a tutti co-
gnante Papa Gregorio XVI. La loro, i quali desiderano di rag-
cattedrale di solida struttura, è un giungere la perfezione cristiana.
grandioso edifizio, dedicato in ono- Servono altresì le giaculatorie a
re di Dio, e dell' Annunziazioue di richiamarsi alla memoria la pre-
Maria Vergine. Il capitolo si com- senza di Dio, per allontanare le
pone di sei dignità, la prima delle tentazioni, e per santificar tutte le
quali è il decano, con dieci cano- nostre azioni. Avendone commenda-
nici comprese le prebende del teo- ta la recita molti sommi Pontefici,
logo e del penitenziere, ac sex in- concessero nel pronunziarle molte
tegrisj et trihus dimidiis portiona- indulgenze.
riis , oltre diversi preti e chierici GIAHPAR. Sede vescovile dei
pel divino servigio. Nella metro- giacobili nella diocesi d'Antiochia,
politana \i è il fonte baltesimale. vicino aU'Eufi'ate.
,, ,
zia : la sostanza de' latti si trova no a' nostri giorni. Gì' imperatori
ricordata in molte opere, e le stes- del Giappone per lungo tempo
se persecuzioni cui soggiacque que- riunirono nella loro persona, col
sto libro palesano la sua impor- titolo di dairi, il potere spirituale
tanza. L'abbate Reboulet difese la e temporale, perdendo il primo
sua storia ristampandola con un quando nominarono a luogotenen-
volume di documenti e di giusti- ti i koubi o generali della coro-
ficazioni. La traduzione delle Av- na, che divennero potentissimi ; e
i-enlurevenne già nel 1782 stam- filialmente verso il i585 il kou-
pala in Venezia coi tipi del Zat- bo o seogoun Fide-josi, che prese
ta ; ma si disse che giansenisti i poscia il nome di Taiko-Sama, il
fecero di tutto per distruggere la quale venne dai dairi onorato del-
maggior parte degli esemplari. Da la dignità di quambuku , abusan-
ultimo in Roma, nell'adunanza dei do della carica divenne eguale al
23 giugno i836 della pontificia suo signore, indi lo spogliò ancora
accademia di religione cattolica, te- del potere temporale. Da questa
nuta nella chiesa dell'archiginnasio epoca nel Giappone furonvi due
lomano della Sapienza dai rispet- sovrani, l'uno ecclesiastico col no-
tabili soci medesima, il no-
della me di dairi, l'altro secolare detto
bilissimo socio marchese di Lavradio, koubo, ambedue indipendenti l'u-
1' apostolo delle Indie orientali , s. zi a conferire con lui, onde molli
222 GIÀ (il A
ne rcsta!-ono convelliti: nnclie il re re di Fungo; per [)arte di Prota-
coiiol)bc la verità del cristianesimo, sio re di Arima, eBartolomeo di
ma l'austerità della sua morale im- re d'Omura, era Michele Gingiva
pedì per allora clie lo abbraccias- cugino dcH'imo e nipote dell'altro,
se. Le [)rediclie ed i tratlcnimenti a' quali furono dati per seconde
spirituali di s. Francesco produs- persone dell'ambasciata Martino Fa-
sero maggior effetto nel popolo, il ra e Giuliano Nicauia, essi pure si-
(juale accorse in folla per ricevere gnori della primaria nobiltà, nc-
battesimo. 11 santo dopo un sog- compagnati dai gesuiti pp. Nuno
il
i
ti, lirano cpiesti Manzio-Ito, a no- Maria Maggiore, gli fece portare
me di Francesco re di Bungo suo le aste del suo baldacchino, e ver-
[unente, e nipote di suo cognato sare l'acqua nelle sue mani : li co-
GIÀ GIÀ 223
nnmìcò nella sua messa privata, li gran disegno concepito da Taiko-
creò cavalieri dello sperone d'oro, Saraa, e con lui medesimo concer-
e li annoverò tra i patrizi romani. tato. Incominciò dal comandare ai
nella vigna del Signore, contro la quale nel decorso di qualtr' anni
quale infierì l' imperatore Taiko- procurò la corona del mailirio a
Sama. più di ventimila persone. Benché
Infatti, essendo stata sinistramen- le chiese in numero di duecento-
te interpretata quest'ambasceria nel cinquanta fossero tutte chiuse, ben-
Giappone, il kouboTaiko-Sama, per ché qualunque pubblico esercizio
meglio stabilire il suo potere asso- del cristianesimo fosse vietato, i
gli altri ecclesiastici secolari e re- porto di Nangasacki è 1' unico nel
golari nelle provincie Mallinense, quale possono fermarsi colle loro
Chisiense , Macaonense , Abulense, navi. Posseggono altresì , col per'
e Messicana : questa fu la prima messo del koubo, un palazzo nella
causa di martiri trattata e con- stessa città di Nangasacki, dove di-
clusa dopo l'istituzione della sacra morano gì' impiegati della compa-
congregazione de' riti. Nel 1627 gnia di commercio,
i quali però
Urbano Vili, col breve Salvaio- lutti sono severamente guardati dal
ris de' i5 settembre, concesse ai governo. I russi formando alcuni
gesuiti che potessero celebrare l'uf- stabilimenti sulla costa orientale del-
fizio e messa dei tre loro mar- l'Asia, si avvicinarono al Giappone,
tiri Paolo Miki, Giovanni de Go- e fecero molti tentativi per stabilir*
to, e Jacopo o Diego Risai mar- visi col mezzo di commerciali ve-
,
droniti di Gava nel 1811, vollero mati camis, e cinque semidei, cui i
vittorie riportate sui francesi e diie bolle fissano epoca dell' isti-
1'
scozzesi, per aver preso nella bat- tuzione dell' ordine, e dimostrano
taglia per motto : Gartier, cioè che bisogna attenersi a ciò che si
centurino. Li obbligò con giura- legge in testa de'suoi statuti, cioè
mento ad osservare gli statuti del che fu istituito in onore della Bea-
nuovo ordine da se fatti stendere, ta Vergine e di s. Giorgio da
GIÀ GIÀ 227
Edoardo III invocato nella ricor- sul quale dal lato sinistro v' era
data hallaglia. Secondo queste bol- una croce rossa circondata da una
le fu stabilito , che in detta chie- giai rettiera ; giubba , calzoni, cal-
sa vi sarebbero tredici canonici, zette, e scarpe di seta bianca. Il
con altrettanti vicari , con venti- significato di detta epigrafe è l'u-
cinque poveri cavalieri del re- nione che si ricerca tra i cavalie-
gno. ri, e eh' eglino devono essere in-
Nello stesso tempo Edoardo III violabilmente attaccati alla virtù.
creò venlisei cavalieri di questo Enrico Vili vi aggiunse nel i522
ordine, comprese sé medesimo
e una collana d' oro del peso di trenta
in questo numero, qual gran mae- oncie, composta di giarrettiere, nel-
stro, prescrivendo quanto ciascuno le quali v'erano due rose in una :
doveva dare per limosina nell' es- giarrettiera la rosa di sopra era
sere ammesso all'ordine pel man- bianca, e quella di sotto era rossaj
tenimento dei canonici, dei vicari e in un' altra giarrettiera la rosa
e de'poveri cavalieri. Concesse per di sopra era rossa, e bianca quel-
questa prima volta soltanto a cia- la di sotto, ed appesa alla collana
scuno di essi il diritto di presen- eravi 1' immagine di s. Giorgio,
tare uno de' canonici, o de'vicari, montato su di un cavallo bianco,
e un povero cavaliere, de' quali che atterra
il dragone. Questa
riserbò a ed a' suoi successori
sé collana portava nelle maggiori
si
città e terre. Per morte del ve- suo nome. S. Gibriano coi suoi
scovo monsignor Antonio Jurani- e le sue sorelle è onorato
fratelli
GIG GIG 23
giorno il rosario alla Beala Vergi- i cavalieri, mentre il giglio signi-
ne. Sancio III ne divenne gran ficando la purità, tali dovevano es-
niaeslro, e riportò coi cavalieri sere le loro azioni. Il Favino, il
tamila scudi d'oro, stabilendo però sai poco e seduto, passando il più
al collegio l'annua rendita di die- della notte nella preghiera. Ebbe a
ciottomila scudi, e come poi essi soffrire delle persecuzioni , essendo
furono attribuiti alla cancelleria a- stato accusato d'aver dato aiuto a
postolica quali vacabilisti di che , s. Tommaso di Cantorbery, esilia-
pringham, nella provincia di Lin- glia per nome Pouzia. Egli si fece
coln, circa il io83; si dedicò allo crociato sotto Luigi VII il Giovane,
slato ecclesiastico, e gli fu core- airivò la Palestina nel ii47; e vi
GIL GIL 233
si distinse per religione e valore. da quel Papa. Sembra che morisse
AI suo ritorno si mise in animo nel loGi.
di ritirarsi dal mondo, e seconda- GILBERTO o GILIBERTO,
to dalla moglie divise i suoi beni Cardinale. Gilberto o Giliberto
ira i poveri e l' erezione di due detto il lìlaeslro, nella quaresima
monisteri , uno per gli uomini, l'al- del 142 fu da Innocenzo li crea-
I
sui libri della Trinità di Boezio, ge di Dio con tale unzione, che
che trovasi nell'edizione di tutte le rammolliva cuori più duri. Au-
i
liti dal suo testamento. La sua vi- consiglio dei rappresentanti tiene
ta, come quella dello zio, la scris- le sue sessioni: ivi è il sepolcro del
se Lavinio Zueba e Tuna, e fu maresciallo di Rohan, l'amico di
pubblicata da Antonio Pinelli in Enrico IV , e sostenitoi-e de'calvi-
Venezia. nisti ; morto a Roenigfelden nel
GINEVRA Roberto (di), Cardi- i638, fu quivi sepolto con sua
nale, V. i volumi If, pag. 200 e moglie, eh' era figlia del celebre
seg. ; Iir, pag. 2o5 e seguenti del Sully. Vi sono pure due chiese
Dizionario, ossia Clemente VII luterane, una cattolica, una sina-
ANTIPAPA. goga, un bel palazzo pubblico, un
GINEVRA, Geneva. Città ve- arsenale, varie caserme;
un'acca-
scovile delia Svizzera , capoluogo demia riformata composta di quat-
di cantone, all'estremità sud-ovest tro facoltà, un collegio, scuole, co-
del lago del suo nome, nel luogo piosa biblioteca, musco, osservato-
ove il Rodano ha la sua origine, rio, ed altri scientifici stabilimenti:
e un poco al disopra del confluen- il teatro fu eretto nel 1782. Nella
te di questo fiume e dell' Arve. È biblioteca sono più di cinquecento
sede del consiglio di stato, e di mila volumi, fra i quali duecento
tutte le autorità superiori del can- manoscritti, e tra di essi avvi un
tone. Posta in amenissiraa situa- mss. di s. Agostino sopra il papiro,
zione, è cinta da considerabili forti- un esemplare della storia di Ales-
ficazioni, massime dal lato degli sandro di Quinto Curzio, che fu
stati sardi, ma dominata da altu- trovato fra i bai'aErli del duca di
re; dalla parte del porto è chiusa Borgogna Carlo il Temeiiirio, dopo
da palafitte legate insieme col mez- la famosa battaglia di Grandson ;
zo di forti catene. Ha tre porte, ed un curioso registro dei conti
ed il Rodano la divide in tre par- della casa e della corte 'di Filippo
ti, la Citò o città alta, l'isola, ed IV il Bello, scritti sopra tavolette
il quartiere di s. Gervasio, o pic- di cera. Un' altra biblioteca di
cola città : questi diversi quartieri circa tredicimila volumiopere di
hanno comunicazione a mezzo di moderne e di giornali, evvi pure
quattro ponti di pietra . Vedesi presso la società di lettura di Gi-
.«ui bastioni un ponte sospeso di nevra. Ha pure stabilimenti bene-
filo di ferro, ed un altro simile sul fìci, grande e bello ospedale, a-
Rodano al di sotto della città. Le nieni passeggi.
strade sono larghe ed irregolari, le La città è bene illuminata nel-
case alte ; nella contrada Rousseau lo notte; manca di fontane natu-
- ,
nelle scienze ed arti, fra'quali .sono trovate, e molte delle quali si ve-
degni di ricordanza, Giangiacomo dono ancora. Assai soffrì a moti-
Rousseau di funesta fama, Casau- vo delle incursioni dei barbari che
bono, Lefort, Piclet, Kecker, ma- venivano dal settentrione nelle Gal-
dama di Staci, Tuiretin, de Tour- lie. Si dice che Crocco, capitano
ne, lo stoiico Mallet, i medici degli alemanni, la rovinasse quasi
Bonnet, Manget, e Tronchin, il del tutto nel 260 , e che l'impe-
pittore Pelilol, de il naturalista ratore Aureliano contribuisse a ri-
simo cardinal Giacinto GcrdiI ebbe verso l'anno SSy. Al principio del
i natali in Samoen , diocesi di quinto secolo l'imperatore Onorio
Ginevra. Di presente fra i molti la cedette ai borgognoni, il cui re
ragguardevoli ginevrini che fiori- Gondebaldo vi fece diverse ripara-
scono nelle arti, va lodato il va- zioni. Passò quindi in potere dei
loroso pittore sopra porcellane A- re de'franchi al tempo di Clodo-
brahamo Constantin cavaliere di veo: nel 778 Carlo Magno fece
diversi ordini. I dintorni di Ginc- riunire un concilio a Ginevra, an-
via presentano il più lidente a- dando a difendere la Chiesa ro-
spello, ed i colli che la circonda mana, contro Desiderio re de'lou-
, .
Annecy scelsero la bella chiesa dei suoi nuovi canoni furono ricevuti
francescani per ufFiziarvi, e gli die- in forma di legge in un'assemblea
rono il nome di s. Pietro, ch'era tenutasi il 20 novembre del citato
quello della loro cattedrale: essi al- anno. Da allora in poi Calvino fu
lora erano trenta, colle dignità del consultato in tutti gli affari, e le
73 nel i584- Nel iGo-z il detto per dissuaderla dal favore che ac-
duca tentò di sorprender la città ;
cordava agli eretici ma essa ed ;
vert"i colle sue prediche seltantamila Pio VII, ed eseguita nel 1820. Il
morì in Lione a' 28 dicem-
eretici; vescovo di Losanna che risiede a
bre iGa?., e dal suo amico Ales- Friburgo portò d'allora in poi A
, è
pore a Ginevra. L' abbate Mac- schiaccia. Così morì questo novello
cartby vi si portò a predicare Atanasio che godè della slima di
nella chiesa di s. Germano, ed i tanti sovrani , da molti de' quali
cattolici e protestanti si mostrarono ebbe otto decorazioni equestri di
egualmente impazienti di ascoltare ordini cospicui. Particolarmente fu
un SI distinto predicatore : tutte le slimato dal graa Leone Xll, dal
,
nevra ultimamente era di 44j000, non molto dopo, ad istanza del con-
e quella del capoluogo 22,000 ; i te di Bude, Leone XII inviò a que-
ascendevano in tutto a
cattolici sta parrocchia un reliquiario con
lOjOoo. Nel congresso di Vienna relifjuia di s. Andrea apostolo, una
del j8i5 a questo cantone furono cassetta con reli(juie de' santi mar-
Militi altri X 0,000 abilauli iu vcu- tiri, ed un breve d' mdulgcuzc pt;-
GIN G N I 247
la stessa chiesa: quella dei canonici se ed annue rendite alla sua chie-
di Ginevra è dedicata a s. Ger- sa di Tournay.
mano. I cattolici tli Ginevra spe- GIMVASI Domenico, Cardinale.
rano quantoprima ottenere dal- Domenico Ginnasi nobile bologne-
l' indulgenza del governo \\ pernies- se, nacque da antica famiglia di
80 di fabbiicare un'altra chiesa. Castel- Bolognese nella diocesi d'I-
Nella classica opera intitolata I\fo- mola, da Francesco Ginnasi medi-
nunwnta historiae pattine, die si co famoso in Roma, e da Caterina
va pubblicando a Torino, si leg- Pallantieri sorella dell'infelice mon-
gono precise notizie riguardanti signor Pallantieri, fiscale e gover-
Ginevra, massime nei tomi III natore di Roma. Nel 1572 ottenne
e IV. la laurea in diritto civile e cano-
GIN ci O ^9
sita e beneficenza , clic si eslese zìoni piìt singolari del cardinal
pure alla città di Carpentrasso, di Ginnasi, del quale poi pubblicò la
cui ebl)e la protezione. Eresse in che fu ancora compilata da
vita,
Manfredonia monte di pietà, a
il monsignor Nicola Santorecchia ve-
sue epese fabbricò un nionistero scovo di Volterra. Il gesuita p.
di sacre vergini, istituì il semina- Francesco de Luca fece l'orazione
rio per venticinque chierici, visitò funebre nelle esequie di questo car-
la diocesi, dilatò il palazzo arcive- dinale celebrale nella chiesa di s.
sunzione in cielo della Beata Ver- gnori della stessa provincia, a me-
gine sua figlia. Finalmente Pio VI, glio garantire le cose loro, fonda-
a cagione delle vicende de' tempi ,
rono l'ordme di s. Gioacchino. Per
soppiesse 1' obbligo del precetto del- decorazione stabilirono una croce
la messa nella festa di Anna. Delle
s. d' oro smaltata in bianco, appesa
lodi, delle reliquie, delle chiese ove ad un nastro di seta ondata verde,
in Komasono venerati i santi con- con orlo d'argento. Il duca Fran-
iugi, eruditamente ne parla il cita- cesco fu padre di Federico celebre
to Piazza a' 26 luglio. Del culto feld-maresciallo dell'Austria, il qua-
de' medesimi, delle loro virtù e no- le 'jon sommo valore militò contro
tizie ne tratta pure a' 26 luglio il i turchi, nell'alleanza formata a
p. Carlo Massiui nella Raccolta di loro danno nel 1787 dall'impera-
vite de' santi per ciascun giorno tore Giuseppe li. Dipoi Federico si
donò la milizia, e ritiì'ossi sul mon- torà del regno di Francia presso la
te Olimpo in Bitinia, presso Prusa, santa Sede, dell' ordine de' cappuc-
ove dimorò in parecchi .monisteri cini, de' canonici regolari di s. An-
per bene istruii'sì , ed avanzarsi tonio Vienna
di cavaliere dello
,
fezia lo rese celebre in oriente. Mo- dusse pure altri ordini religiosi, co-
rì neir 845 in età di cento e sedici me i n)inimi cui edificò un con-
anni, secondo alcuni , e di ottanta vento. Paolo V lo dichiarò arcive-
segnò tredicimila per otto canoni- oFagnano, egli fu il primo che con
bet, ma che non riuscì quale de- gica alia fragmenta veteris thebai-
sideravasi. Le ricerche che dovet- densiuni Ecclesiae, etc. in latinuni
te fare lo misero sulla via d' il- versa et nolis illustrala j 3." De
lustrare vari punti d'erudizione, ed aralìicis interpreta lionihus veteris
re lo Spirito Santo dal Padre e ca, per cui Clemente XI non gli
dal Figlinolo come da un solo rispose alla lettera che gli scrisse.
principio, e si riconosce il primato Tultavolta nel seguente anno il p.
del romano Pontefice in tutte le Felice Maria da Sellano si portò
chiese del mondo. I sofi che suc- in Persia per trattare gli affari di
cedettero a'iurcomanni nella Persia Giorgia come ambasciatore già de-
si arrogarono ben presto la su- putato d' Innocenzo XII, e fu bene
premazia sopra re di R'arthli i accollo; ma di[)0Ì i persiani torna-
«Iella Giorgia propriamente delta ; rono ad inveire contro cattolici. i
quella gente per mezzo di una ver- sto al re Abagaro; altra ve n'è in
gine di nome Nune, del numero Genova [Fedi), che pur si crede la
di quelle vergini che con s. R.ipsi- Vera ed altra si venera anche nel-
;
meret, regno confinante della Gior- riguarda. Ecco poi come ne regi*
gia, e tributario della Porta otto- stra le sed-i vescovili: Tiflis capita-
i suoi stali. Le più recenti relazio- della provincia del suo nome, ve-
ni sulle missioni dei religiosi cappuc- scovato; ed inoltre dice che in Ti-
cini nella Giorgia, sono le seguen- flis vi ha la sede anche un sem-
ti. Nel i8i4 ne fu fatto prefetto plice vescovo giorgiano, e che al-
dalla sacra congregazione di pro- tro ne risiede a Gerusalemme nel
paganda fide il p. Filippo da Fo- monistero della Croce, Neil' Oriens
rano, che da ultimo avca seco cin- Christ. tom. I, p. i335 e seg. si
que missionari, cui spedironsi tre legge che la chiesa d'Iberia o
altri, tutti cappuccini, che vivono Georgia in origine era soggetta al
comodamente. La residenza del p. metropolitano di Cesarea che lo ,
Costantino , il quale , come pra- nel 1222, ordinò che la sua fe-
ticava con personaggi costituiti in sta fosse di precetto in tutta l'In-
alta dignità se abbracciavano il cri- ghilterra. Leggesi negli autori del-
stianesimo, come afferma s. Epifa- la Bizantina, che sono stati fatti
tino il Grande, e il suo cullo pas- le reliquie del santo, che ave;i por-
CIO G O 1 if)?,
•:.ipo col titolo di Ixisloiiitiv o nittz- collocare talvolta presso di lui ima
zitrc. In una a»;seu)l)lea tenuta nel vergine che implora il suo aiuto,
148-» si stabilì che ciascun confi a- non già rappresenta una vera sto-
ttllo avrebbe il posto secondo l'e- na, come osservò il Caronio, ma
poca della sua accettazione senza , piuttosto un simbolo di qualche pro-
riguardo alle loro personali digni- vincia o città in atto di chiedere
tà e (jualifiche. Fu puie convenula la sua protezione contro le potestà
una contribuzione individuale per infernali. Poiché ne' suoi antichi at-
1 uflìziatura ove sa-
della chiesa, ti, quantunque spuri, nulla di ciò
rebbero sepolti gli aggregali, con si legge, essendosi solo riferito per
accompagno de' confrali ed altre , vera istoria dal b. Jacopo di Va-
])rescrizioni [)ie e saggie. Il nume- ragine. Gli atti più tollerabili di
ro lìssato fu di cimpianta ma , i questo santo , chiamalo dai greci
cavalieri nel 1 5o4 erano giunti a gran martire, sono quelli pubblicati
centosctte: indi agli antichi statuti dal Papcbrochio in Ad. ss. ad
nel i56() fu aggiunto che i con- dicni 7.3 aprii. E stato però un
fratelli giurerebbero di vivere e Wartire molto celebre tanto presso
morire nella religione cattolica, di gli orientali, che gli occidentali,
mantenerla nella provincia , e di poiché sino dal tempo di s. Grego-
essere ubbidienti al sovrano; quindi rio Magno se ne solennizzava la fe-
la proprietà de' loro beni si patri- all' erezione di una fortezza bea
moniali, che acquistati con permes- munita, e perciò vi potevano con-
so de' superiori, e valersi delle en- correre anche le donne. Nel i4q3
trate da questi beni provenienti, r appovò Massimiliano I re dei
senza poterli alienare, perchè alla romani, e nel i494 ^-^ confermò
morte de'ca vai ieri il tutto ricadeva. Alessandro VI che vi volle essere
in un ai mobili, alla casa in cui ascritto. I cavalieri poi che ne di-
avevano professato. L'abito comune vennero capi invece della croce
,
mia, contro le scorrerie de' turchi i5cjS non restava che la casa prin-
che allora facevano grandi rovine. cipale di Millestadt, che l'imperato-
Paolo II permise all'abbate ed ai re Ferdinando II diede ai gesuiti.
monaci di Millestadt di poter pas- Finalmente Urbano VIII estinse
sare in altro monistero de' bene- quest'ordine. Il p. Bonanni nella
dettini, a condizione che cavalie- i parte IV del suo Catalogo degli
ri somministrassero loro una par- ordini equestri, ne tratta a p.
te delle rendite di Millestadt , ba- XLIII, e riporta la figura del ca-
stante al loro mantenimento fin- valiere con le insegne.
ché vivessero, perchè l' imperatore (t10R.GI0 (s,), Ordine equestre
aveva dato all' ordine la città ed di Geiioya. Secondo il p. Bonau-
G O I CIO 265
Ili, che nel Catalogo ne parla a p. un governatore o podestà, eJ al-
XXXXVI ,
producenclo la figura tri ministri per amuiinistrare la
del cavaliere, tu istituito in Geno- giustizia . Possedeva e governava
va dall'imperatore Federico III, al modo stesso la città di Sarzana,
quando da Roma, ov'era
reduce Castelnuovo, Vcntimiglia, ed altre
stato nel i4'>2 coronato da Ni- terre e castelli. In sostanza , il
pendeva una croce pur d'oro smal- croce liscia di colore rosso, sovra-
tala di rosso, e che sul manto la stata da una corona d'oro, secon-
croce era di ricamo, essendo san do il 13onanni, che ne fa la de-
Giorgio protettore della repubbli- scrizione, e produce la figura del
ca. Veggasi il Papcbrochio, Act. cavaliere ap. XXXXlVdel Cata-
ss. 23 aprilis, p. i5g. Altri poi logo. Nel Diz. degli ordini mili-
danno a quest'ordine diversa deri- tari si legge, che la croce era rossa,
vazione, come dicemmo all'articolo trifogliata e coronata. Probabilrnen-
Genova (f^edi). Sembra per tan- le questo ordine è lo stesso di s.
imperatore de' francesi, fece occu- iM)n possono aspirare che alla se-
pare il regno di Napoli dal fratel- conda. 1 servigi e le azioni che
lo Giuseppe, che poscia ne fu co- danno diritto all'ammissione nel-
ronato re, Ferdinando IV si
e re- l'ordine, debbono essere esaminali
stituì in Sicilia ove restò sino al da un capitolo. Esso viene secon-
181 5. tempo Gioachi-
In questo do il bisogno nominato dal gran
no Murat, che dopo Giuseppe era maestro, ed è composto d'un pre-
stato assunto al trono napoletano^ sidente preso fra' gran croci, e da
fu obbligato ad abbandonarlo alle dieci assessori almeno. In tempo
potenze alleate, per lo che Ferdi- di guerra possono tenersi nell'ar-
nando IV ritornò trionfalmente a mata capitoli straordinari per giu-
Napoli a* 7 giugno, ed effettuò la dicare soltanto le azioni di va-
detta riunione di regni. Dell' ordi- lore.
ne di s. Giorgio il re n' è gran La decorazione colidiana de'i^ran
maestro, e il duca di Calabria croci consiste in un nastro di co-
principe ereditario della corona lore celeste orlato di giallo oscu-
n' è di diritto gran contestabile: ro, [)endente dal collo, e sostenen-
vi è un gran maresciallo che vie- te ima croce smaltata di colore
ne nominato dallo stesso re. I rubino, nel cui scudo o sia fondo
membri dell' ordine sono divisi di smalto bianco vi è l'effìgie di
nelle seguenti sei classi, cioè gran s. Giorgio a cavallo in atto di
croci ossia bandierati, conunenda- ferire dragone, circondala da un
il
268 G1 GIO
levata croce, che anch'essa vi è vato suo successore Gioachino Ma-
scolpita. Nelle cerimonie la croce rat, e riformato poi dal re Ferdi-
ritto si adornano soltanto della dine delle due Sicilie, i quali al-
croce, senza però che vi sia unita l'epoca della sua riformazione si
datori la portano al collo, ed i ca- vere nel ducato 1' emulazione nei
valieri alla bottoniera. Le meda- suoi sudditi, come avea fatto per
glie presentano d'ambo i lati l'ef- r industria, per le arti e per le
fìgie di s. Giorgio, cui in quella scienze, e per mantenere la disci-
d' oro sovrasta il motto Virtuti, plina e la fedeltà ne' suoi soldati.
ed in quella d' argento il motto L'ordine è diviso in due classi:
Merito. L'una e l'altra si attaccano la prima è serbata ai comandan-
col nastro alla bottoniera. Vi è ti in capo delle truppe ed a ,
nell'ordine una magistrale deputa- quelli tra gli uffiziali eh' ebbero
zione incaricata di trattarne gli a sostenere importanti commissio-
affari ordinari. Essa è formata dal ni, e che seppero i-endersi utili al
gran maresciallo, che vi presiede, principe ed allo stato ; la seconda
da due eran
o croci e da due com- classe è destinata asli
o uffiziali di
ruendatori col titolo di assessori , e ogni grado, ai sotto - uffiziali, e ai
da due cavalieri di diritto e due soldati comuni. Le insegne equestri
di grazia, che ne sono segretari. dell'ordine consistono nella croce
Il presidente è in caso d'assenza o d' argento, avente nel centro da
impedimento supplito dal piìx ele- un lato r effigie Giorgio a
di s.
vato tra gli assessori. Gli affari cavallo in atto di uccidere il dra-
gravi o straordinari sono trattati gone, e dall'altro la cifra del reale
da un gran consiglio composto di istitutore.
dodici membri scelti fra' gran cro- GIORGIO, Cardinale. Giorgio
ci. Esso è preseduto dal gran con- prete cardinale, fu legato di s. A-
testabile, che nel bisogno viene gatone Papa nel concilio generale
rimpiazzato dal gran maresciallo, VI di Costantinopoli, celebrato x\el-
o da uno de' gran croci designato i'^nno 680.
dal gran maestro. Non si deve ta- GIORGIO, Cardinale. Giorgio
cere poi che quest'ordine fu fon-
j prete cardinale de' ss. Gio. e Pao-
dato in luogo àtW Ordine delle due lo , viveva nel pontificato di s.
te, ivi godette vita tranquilla. Pio, mesi, e i giorni. L'anno solare es-
alFabile, sempre intento a giovare sendo composto di 365 giorni ed
in quello clie poteva, ed incapace un quarto, ne risulta che ogni
di nuocere ad alcuno, mori in quattro anni siavi un gioino di
Roma d'anni 77 nel 1665, dopo più, per cui tale anno chiamasi
aver contribuito all'esaltazione di Bisestile (Fedi). Agli articoli Ca-
Innocenzo X, e di Alessandro VII. lende , Calendario, ed Era ( Fe-
Il suo cadavere fu trasportato in di), parlammo di analoghe nozio-
CamerinOj e venne sepolto nella ni. In ordine agli uffizi divini la
sua cbiesa, nella tomba eh' erasi Chiesa rigettò i nomi profani dei
prepaiata, e con' onorevole epitaffio. sette giorni della settimana, men-
GIORNALE o Foglio pubblico. tre questinon solamente erano no-
V. DiAPio DI Roma, e Notizie del mi delle costellazioni, ma anche di
Gior.No DI Roma. deità; poiché il primo giorno ap-
GIORNO ,
Dies. Quello spazio pellavasi del Sole, il secondo della
di tempo in cui il sole sta so- Luna, il terzo di Marte, il quarto
pra il nostro emisfero. Il vocabolo di Mercurio, il quinto di Giove ,
sole percorre col suo movimento posi e si cessi dalle fatiche. La vi-
sempre eguale, qiial si sia la latitu- diano, fino al ritorno sul punto
dine de' luoghi. Il {giorno ch'ile è stesso, ovvero il tempo della diur-
quello che 1' uso comune di una na rotazione della terra sul suo
nazione determina quanto al suo che compiesi in ore 23, 56,4
asse, •
consuetudine de' popoli. V. Ore. tra della seguente, come narra Ter-
W giorno artifziale è la durata renzio Varrone, e ciò per distin-
del tempo che il sole è sull' oriz- guersi dagli ateniesi, che comin-
zonte è disuguale secondo
: tem- i ciavano il siorno dal tramontare
pi ed i luoghi, a cagione della ob- del sole, dai babilonesi che ne a-
bli(piità della sfera, soltanto nella vevano fissato il principio al leva-
a certi giorni che tali repulavan- quale morì un anno dopo di lui,
si per effetto di combinazioni, o a cioè circa 574. S. Giova è ono-
il
VOL. %\x. i8
^74 GIO GIO
ila lungo lompo cercava. Mise in sidla dolcezza e suH' umiltà, che
lui tulla 111 sua Htlneia, esattamen- il santo vescovo avea data, edi-
gli
tenero cuore nello staccarsi da es- sfruiva le sue figlie sulla necessità
si, lasciò Montelon, ove abitava col di crocifiggere le inclinazioni della
suocero, e si diresse ad Annecy. natura; insisteva sulla preghiera
Quivi dopo aver condotto il baro- continua, insegnando loro il modo
ne e la baronessa di Thorens al migliore di farla; esortavale alla
loro castello, e passati alcuni gior- perseveranza, a far nascere nel loro
ni con essi, cominciò lo stabilimen- cuore delle pie affezioni, e a risol-
to del suo istituto nella domenica versi d'essere tutte di Dio. Nel
della Trinità dell'anno 1610. Ella i638 fu chiamata a Torino dalla
si rendè religiosa con due pie don- duchessa di Savoia per fondarvi
ne che si erano a lei unite, e po- una casa del suo ordine; quindi a
co dopo altre dieci accrebbero il Parigi da Anna d'Austria regina
numero della nascente comunità. di Francia. Ritornando ad Annecy
S. Francesco di Sales, consigliato visitò parecchi de'suoi monisteri,
dal cardinale di Marquemont, eres- ed a Moulins fu assalita da un' in-
se la sua congregazione in ordine fiammazione di petto, che la ri-
religioso, e Giovanna con le sue congiunse al Signore a' 3 dicem- 1
276 01 GIO
saa vocazione, e la fece entrare suoi oppositori per umiliarla, ed
nel monistero di s. Girolamo di alcuna di esse la trattava da folle.
Bassano dell'ordine di s. Benedet- La sua costante pazienza fu prova-
to, pagando un'annua somma. Do- ta eziandio da patimenti corpora-
po tre mesi di esemplare e peni- li, ed oltre a parecchie malattie,
tente apparecchio, agli 8 settem- fu travagliata per tre anni dalla
bre 1621 vestì ella l'abito religio- lebbra. Finalmente la riputazione
so, e al nome di Maria, imposto- della virtuosa badessa si sparse da
le nel battesimo le fu aggiunto, lontano, e distinti personaggi ve-
quello di Giovanna quindi con ;
nivano a visitarla, fra cui l'elettri-
fervoroso noviziato si dispose a fa- ce di Baviera Enrichetta Maria
re i suoi voti. Il giorno della ce- Adelaide, che restò rapita ed edi-
rimonia, essendo ella per leggere ficata da' pii discorsi e dai saggi
Ja formola di sua consagrazione, consigli di lei. Morì in età di ses-
fu rapita in estasi. Legata indisso- santaciuque anni, a' 11 febbraio
lubilmente al suo Signore, si stu- 1670, e il Papa Pio VI beatificol-
diò di piacergli ognor piìi, unifor- la a' 2 giugno 1788, dopo aver
mandosi perfettamente ai suoi di- esaminato e riconosciuto parecchi
•vini voleri, e ne fu ricambiata con miracoli operati per di lei inter-
grazie spirituali, e celesti visioni. cessione.
Tutta avvampante del divino amo- GIOVANNA, Papessa finta. La
re,amava anche il suo prossimo favola della papessa Giovanna, la
con operosa carità: quindi soccor- quale si pone tra s. Leone IV che
reva i poveri e le persone derelit- morì a' 17 luglio 8t^5, e l'imme-
te, e con amorevoli maniere a sé diato successore Benedetto III e-
li traeva per parlar loro di Dio ; letto nello stesso giorno, ma con-
esortava alla perfezione ed istruiva sacrato a'29 settembre, fu inven-
le pensionarie della sua casa, e le tata dopo l'anno 1278 , venendo
novizie di cui divenne maestra; e specialmente fondata sulla assertiva
procurava d' inspirare in tutti la supposta di Polono o
Martino
divozione e il fervore. Giovanna Polacco, Mariano Scoto, nei
e di
Maria si distinse per angelica ca- cui esemplari vedesi al margine
stità,obbedienza senza misura, os- da mano adulteratrice inserita que-
servanza perfetta della sua regola, sta sciocca favola, come già dimo-
ammirabile semplicità, e sì granile strarono David Blondel, e il p.
avversione ai male, che scioglieva- Echard nella Bibliolh. Domiti., ed
si in lagrime al solo veder com- altri, della quale gli eruditi anche
mettere dagli altri qualche leggie- eretici oggi mai hanno rossore di
ra mancanza. Fu eletta badessa del far menzione, sebbene altri eretici
suo monistero, ed ebbe a soffrire si credono di fare gran guadagno
delle mortificazioni da coloro che collo spacciarla, come osserva il p.
mal giudicavano la via straordi- Mabillon, nella Praefat. in saec.
naria ch'ella teneva, e che reputa- VI Bened. par. 2, uum. 6, ad
vano furberia od illusione i doni onta di non essere più oggi adot-
soprannaturali che in larga copia tata tal favola da alcuna persona
riceveva dal cielo. Le sue proprie di senno, dopo che molti protestan-
compagne univansi qualche volta ai ti, tra'quali il Courcel, l'Heumano,
GIO GIO 277
il Boxhornio, il Coiirigio, il Vi- creduli cattolici, de'quali fa men-
giniero, il Gassel , il Caveo, lo zione il p. Onorato di s. Maria,
Scokio, ed altri molti riferiti da in Reg. critic. lib. I , dissert. 3, reg.
Bayle nel suo dizionaiio alla pa- Vili, p. 99, che dice non trovarsi
rola Papessa, r hanno dimostrata in questo numero alcun francese,
ridicola novella di qualche maligno e fra quelli alcuni santi, abbiano
ed ignorante impostore, come pure adottata per vera la favola di cui
hanno latto molli scrittori cattoli- andiamo un cenno.
a dare
ci , de' quali fa un lungo catalogo Con vari nomi fu chiamata
il chiar. Cancelliei'i a pag. ii^o questa fìnta ed immaginata pa-
e seguenti della Storia de pos- pessa, cioè Agnese, Angelica, Mar-
sesside Pontefici. L'essersi trovata gherita e Dorotea così chi la fe- ;
questa favola aggiunta ne' codici ce inglese, e chi tedesca della cit-
dei nominati IMartino e INIariano, tà di Ma gonza. Dicono i creduli,
diede l'occasione di vedersi la me- eh' essa fornita a dovizia delle u-
desima inserita in tutte le cronache mane ne passò col suo
lettere, se
che nel secolo XIV si pubblicaro- amasio travestita da uomo ad A-
no nell'Italia, ed in altri monu- tene, quindi a Gerusalemme, e fi-
menti pubblici. Il Colomesio nei nalmente a Roma, ove il suo gran-
suoi Singolari, attesta che nel duo- de ingegno le acquistò degli am-
mo di Siena fu formata nel i4oo miratori, e in fine il pontificato,
la serie di 170 Papi, in tanti bu- ch'ella resse per due anni, cinque
sti di creta, che da s. Pietro finiva mesi, e quattro giorni; perchè es-
in Adriano IV del i i54, e fra sendo stata corrotta da un suo
questi avevano ancor intrusa la famigliare, e ignorante del vicino
papessa Giovanna, che il Launojo parto, essendosi portata iu abiti
disse aver osservato nel passare da pontificali in da s.processione
Siena nel i634; ma certo è, che Pietro in Vaticano a s. Giovanni
ad istanza di Clemente Vili e , in Laterano , in mezzo alla strada
dell' arcivescovo cardinal Tarugi, del Colosseo vicino alla chiesa di
mosso dalle preghiere del cardinal s. Clemente, quivi partorì morì ,
più sciitlori, e fra essi non pochi sesso. Sul sedere iu tale sedia,
278 10 GIO
e delle cose clic in essa facevano Inarca di Costantinopoli, di essere
i Pontefici nel possesso, non mai stato a luicon fama co-
riferito
l'asserto esame, lo dicemmo ai voi. stante che molli eunuchi fossero
Vili, p. 173, XI, p. 177, e XXI seduti in quel patriarcato, onde
p. iSj del Dizionario^ ed altrove. fra questi fu ordinata una femmi-
In quanto alla statua mentovata na, il che dipoi i greci rivoltando
di sopra, non era di femmina, ma il rimprovero, 1' attribuirono alla
di un sacerdote pagano in figura Chiesa romana. Se la favola della
d'avviarsi al sagrifizio col ministro papessa fosse stata a' quei tempi
avanti; circa poi la strada cambia- divulgata, s. Leone IX non avreb-
ta dai Pontefici nel recarsi al La- be rinfacciato tale obbrobrio a INIi-
conveniente al passaggio del nu- vito per sua difesa. Il Baronie poi
meroso corteggio pontificio, al mo- all'anno 879, num. 5, è di parere,
do che dichiara il Panvinio nelle che siccome Giovanni Vili deir872,
annotazioni al Platina. 11 ven. Bel- col quale nome alcuni chiamarono la
larmino lib. 3, De Roiìi. Font. finta papessa, in luogo di castigo,
cap. 24, dice eh' essendosi sparsa die premi all' eunuco e scellerato
la fama che una certa donna fos- Fozio, patriarca intruso di Costan-
se il Pontefice ossia il patriarca tinopoli, per cui cagionò una gran-
di Costantinopoli, restò la fama de infamia alla propria estimazio-
e l'opinione della donna Pontefice, ne; perciò egli stima, che per la
e di Pontefice universale ; ed alcu- troppa facilità e mollezza d'animo
ni in odio della Chiesa romana con cui Giovanni Vili, senza vi-
cominciarono a dire che quella fem- rilità, e con animo abbattuto, pri-
1828 Papa Leone XII, con breve battisterio, e la cura d'anime che
de'24 dicembre, deputò un vicario amministrasi dal decano. L'episco-
apostolico per tutta questa provin- pio è prossimo alla cattedrale, ed
cia, tot^liendola dalla giurisdizione è un buono edifizio. Nella città vi
ordinaria del vescovo di Cordova. sono due altre parrocchie col sa-
Finalmente il regnante Pontefice gro fonte, tre conventi di religiosi,
Gregorio XVI, con la bolla Inejfa' un monistero di monache, diversi
bili Dei pro\'identia , de' i3 otto- sodalizi, l'ospedale, il seminario an-
bre i834j stabilì nella summento- nesso alla chiesa di s. Clemente I
vata città di s. Giovanni la sede Papa e martire, altro patrono del-
vescovile, dichiarandola suffraganea la città. Ogni nuovo vescovo è tas-
dell'arcivescovo della Piata ossia sato ne' libri della camera aposto-
Charcas egualmente nell* America lica in fiorini treutatre, ascendant
meridionale, ed erigendo in catte- vero ad
praesens ad 5ooo circiler
drale la chiesa parrocchiale dedi- argcnleos monetae illariirn partium.
cata a s. Giuseppe, che può dirsi GIOVANNI (s.) DI MoRi.Ax,v
una delle più belle chiese d'Ame- ( Maurianen ). Città con residenza
rica. Il medesimo Papa nel prece- vescovile in Savoia, negli stati del re
dente settembre ingrandì la diocesi di Sardegna, capoluogo della pro-
di Cordova con alcune dismem- vincia del suo nome, che i fran-
brazioni di questa. La popolazione cesi chiamano Saint-Jean de Mou-
di Cuyo a-
tutta la provincia del ritnne, e del mandamento. E si-
scendeva nel i834 da novanta a tuala sulla riva sinistra del fiume
centomila anime. Per primo vesco- Aran presso al suo confluente eJ
vo Gregorio XYI nel concistoro dei a quello del fiume Arco, in mezzo
So settembre i834 vi preconizzò alla bella valle alpina occidentale
monsignor Giusto di santa Maria del Montecinisio, donde si partono
de Oro, traslatandolo dalla chiesa due catene che la rinserrano, e la
vescovile di Tauniaco in partibus : dividono al nord dalla Tarantasia,
per sua morte nel concistoro dei ed al sud dal Delfinato, sulla stra-
19 maggio 1837 gli die in suc- da che conduce dalla Francia in
cessore r odierno vescovo monsi- Italia. Da lunge il suo aspetto è
gnor Giuseppe Emmanuele Eufra- ameno, ma non corrisponde il suo
sio de Quiroga Sermiento, nato nel- interno, essendo le strade strette e
la stessa città, già decano della le case mal fabbricate. Nella cat-
Giltedrale e parroco della mede- tedrale vi sono i mausolei dei conti
sima. di Moriana Umberto I, Ainadeo I
stro, come i cavalieri. La decorazio- seno della madre, allorché essa nel
ne cavalleresca consiste in una stella sesto mese di sua gravidanza fu
ad otto raggi smaltati in bianco, nei onorata da una visita di Maria
quattro angoli della quale è situa- Vergine; ed egli fin d'allora per
la l'acjuila nera prussiana, lenente istraordinario privilegio ricevette l'u-
uegU artigli una corona d'oro; lu so della ragione, ed esultò, come
!i84 Gio GIO
leggesi neir evangelio. Qui è bene cammello, ed una cintura di cuoio
notare che alTartieolo Fisitazionc intorno alle reni; e non si nudri-
[/^edi), nel parlare della festa isti- va che di ciò che trovava nel de-
tuita in memoria che della visita serto, come di cavallette o locuste
Ja IJeata Vergine fece a s. Elisa- e di mele selvatico. Le cavalette
betta, diremo come essendo stata era un cibo ordinario di cui nu-
lìssata la festa a' 2 luglio, ciò fe- trivansi i poveri; ma il santo man-
ce credere ad alcuni che la Beala giavate crude e senza condimen-
Vergine fosse partita dalla casa di to. Quanto alle locuste, dicemmo
Zaccaria il giorno dopo la circon- altrove, come all'articolo Gerusa-
cisione di s. Giovanni Battista, che lemme, che per locusta devesi in-
fu fatta nel primo luglio, otto tendere una qualità d' erbe. Nel-
giorni cioè dopo la nascita del l'età d'anni trenta ricomparve nel
santo. Neil' Kmerologio di Roma mondo. profeti lo avevano an-
I
del Piazza a' 1 luglio si legge : che nunziato molto prima come un
sebbene secondo il computo della messaggio che avrebbe preceduto
storia evangelica, non doveva es- il Signore per preparargli la via,
sere la festa in questo giorno, co- e inspirato negli nomini sentimen-
me costumavano i siri, i quali la ti di compunzione, disponendoli a
mente dello scandalo che cagiona- chiarò che Giovanni era più gran-
vano col loro adulterio e col loro de di tulli i santi dell antica leg-
incesto; perciò Erodiade adoperos- ge, pili clic profeta, e più grande
si a tutto potere per togliere di di tutti i figli degli uomini. I di-
mezzo colui che voìea attraversare scepoli del santo Precursore 'ne por-
la sua ambizione, e turbavala nei tarono via il corpo e gli diedero
suoi piaceri peccaminosi, ed Ero- onorevole sepoltura , come credesi,
de per compiacere a lei fece por- vicino al castello di Macheronle.
re il santo in prigione , tuttoché Portato poscia a Sebaste o Sama-
avesse per lui del rispetto. Gio- ria, fu ivi rinchiuso nella tomlxi
vanni Battista era da un anno in in cui erano le ossa del profeta
prigione allorché Erode, per cele- Eliseo : almeno quesle reliquie si
alla sua chiesa. Dicono molli che si Giovanni Battista e Giovanni apo-
custodisce a Roma, nella chiesa di s, stolo ed evangelista )
, con parti-
Silvestro hi Capile in campo IMarzio, colare eccezione della regola ge-
un'altra parte di questa medesima nerale, ch'è di celebrare la festa
testa; ma il p. Sirmond porta o- dei santi il di della loro mor-
pinione che siasi confusos. Giovan- te , e ciò perchè egli nacque san-
ni Battista con altro s. Giovanni to. San Bernardo ed i più cele-
che fu martirizzato a Ronìa. Papa bri teologi mostrano che non si
Clemente Vili, per torre ogni tratta di una santità puramente e-
dubbio, fece arricchire la chiesa di steriore, o di semplice destinazio-
s, Silvestro di una porzione del ne alla pietà, ma del dono della
capo del s. Precursore, che si ve- grazia santificante colla remissione
nera ad Amiens. Il sacerdote Giu- del peccato originale; grazia che
seppe Carletti iielle erudite 7I/e- fu comunicata a Giovanni colla
moric islorico-critiche della chiem presenza di Gesù Cristo, nella vi-
1802-1883.
Dizionario di erudizione
storio o-ecclesiastica
AFK-9455 (awsk)