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Le varie percezioni della Chiesa fuori dalla concezione teologica: ‘E giusto sapere che la
chiesa non ha solo una concezione teologica ma è un termine polivalente cioè determina e
integra diversi significati dentro del mismo termine secondo la cultura, la tradizione o il credo
della comunità dove appartiene. Chiesa può essere un edificio, un’entità museale del passato,
una istituzione, una comunità critica nei confronti dell’istituzione, una comunità cultuale, una
comunità di fede: communio sanctorum e anche può essere determinata secondo la sua
totalità: Chiesa locale / Chiesa universale, però tutte queste concezioni della Chiesa sono
determinate da una osservazione esterna ma se vogliamo capire per noi, come cristiani, cosa
significa “Chiesa” dobbiamo fare un riconoscimento interno.
Percezione Teologica della Chiesa: possiamo cominciare scoprendo che il termine “Chiesa”
in italiano, Kirche in Tedesco o church nell'inglese deriva dal termine greco Κύριακός che
indica la comunità appartenente a un Signore. Questa comunione delle persone che hanno un
solo Signore prende un significato Teologico quando accogliamo a Gesù Cristo come il
Signore (κύριος) , rivelando così la nostra fraternità come figli di Dio e da Lui dipendente.
Per cui la Chiesa parla di una comunione sanctorum facendo riferimento a coloro che come
simbolo apostolico, professano una stessa fede riconosciuta e accolta per mezzo del battesimo
che ci fa rendere figli dello stesso Signore, questa comunione ci fa distinguere dall’altra
religione che hanno un altro signore a cui rispettiamo.
L’ecclesiologia come scienza della fede: Come abbiamo detto con Santo Tommaso
d’Aquino, la scienza della fede ha un metodo teologico duplice che determina una azione
particolare cioè un compito individuale, personale e anche un’azione comunitaria cioè
accogliere la fede essendo partecipe della comunione ecclesiale. Per farci capire meglio
questo metodo, San Tommaso d’Aquino nella Summa theologiae ci spiega che “La teologia
parte dalla professione di fede comune a tutta la cristianità” ma è una professione divisa in
due parti la prima “Credo (in) ecclesiam” in singolare (Io credo) fa riferimento alla
professione battesimale di fede, una professione libera e volontaria la cui dovrebbe rendere al
battezzato, accolto nella chiesa, un testimone della sua propria fede. E la seconda “Credimus
(in) ecclesiam” in plurale (Noi crediamo) compie la parte liturgica cultuale dove l'assemblea
si raduna a professare insieme la stessa loro fede la cui mostra una comunione con tutti gli
altri cristiani di tutti gli altri tempi (storia della fede cristiana) rendendo così la fede singolare
in una partecipazione della fede plurale come segno della comunione in una unica fede.
Chiesa mistero Divino o semplice realtà umana? Dopo di spiegare il fatto di ciò che
significa che la ecclesiologia è una scienza della fede perché sporre di maniera metodica ed
esplicita una credenza, dobbiamo anche capire si questo mistero di fede è soltanto una
spiegazione fatta da una realtà umana e per capire questo dobbiamo subito dire che non è così
visto che sarebbe una ideologia passeggera senza trascendenza. ‘È vero che si parte di un
fatto umano, dai modi di ogni cultura, linguaggio e contesto ma questo fatto diventa
trascendentale quando si collega al Mistero Divino che è in sé stesso plurale e universale,
allora la Chiesa parte da una realtà umana che si unisce a un mistero Divino che la rende
cattolica nel senso trascendentale arrivando così al mistero della Chiesa.
Che significa il Mistero della Chiesa? Il Mistero è capire la Chiesa come una realtà
composta da un elemento umano e da un elemento Divino tutte due insieme; questi elementi
non possono essere separati ma sono distinti. Il lato divino se deve capire dalla fede e il lato
umano se capisce dalla testimonianza della propria vita. Questo Mysterium, così detto
soprattutto dal Concilio Vaticano II, ci fa capire che la chiesa è una affermazione di Divina di
fede confermata in una forma umana concreta, visibile y terrena della vita.
L'identità della Chiesa popolo di Dio: Abbiamo capito finora che la Chiesa
Neotestamentaria ha fatto un nuovo passo permettendo essere integrata da tutti coloro che
volevano esserci intorno al cristianessimo, In tanto, per cui, e dobbiamo precisare che la
Chiesa non è semplicemente un'associazione di uomini e donne che ci sono arrivati da soli,
sennò che è un popolo convocato, un'assemblea e un memoriale che parte Dio Padre, nel
Figlio, Cristo Gesù, grazie all’azione incessante dello Spirito Santo.
Una Convocazione: È Dio che fa il primo passo, sceglie il popolo d’Israele, anche
coLei che prende l'iniziativa delle alleanze e questi sono alcuni segni che mostrano che non è
un radunarsi a voglia degli uomini sennò che è una risposta a una chiamata, una
convocazione a fare parte del Regno di Dio. più chiaro lo possiamo capire nella Lumen
Gentium,9 “Dio ha convocato tutti coloro che guardano con fede a Gesù, autore della
salvezza e principio di unità e di pace, e ne ha costituito la Chiesa, perché sia agli occhi di
tutti e di ciascuno, il sacramento visibile di questa unità salvifica”.
Una Assemblea: Dopo di essere convocati, coloro che hanno risposto a questo
chiamato, formano una assemblea, questa assemblea della Chiesa ha dei particolari: è
radunata intorno a Cristo chi è colui che la presiede e poi non è un'assemblea statica sennò
che si mantiene in costante movimento operato dallo spirito di Dio affinché si compia nella
Chiesa il mistero di relazione tra Dio e il suo popolo e del popolo con i suoi fratelli.
Un Memoriale: Il memoriale è la base sacramentale della assemblea convocata da
Dio, ogni celebrazione sacramentale - eucaristica ravviva l’attesa di Cristo, sposo della
Chiesa: “Ogni volta infatti che mangiate questo pane e bevete al calice, voi annunciate la
morte del Signore, finché egli venga” (1 Co 11, 26). Questo è il senso del memoriale che va
più al di là di un ricordo nostalgico per il passato, invece è la simbolizzazione della fonte
sacramentale e dove si evidenziano le radici della nostra fede e ci mantiene presti al ritorno
del figlio di Dio.
Ma Gesù ha voluto la Chiesa? Questa domanda è stata porsa non dai tempi dalla fondazione
della Chiesa ma sì dal secolo XVII con l'arrivo dell'illuminismo (tempo di dare tutta la
importanza alla ragione) e quindi alcuni teologi e pensatori hanno fatto un’altra teoria
dell’origine ecclesiali.
Hermann Samuel Reimarus (+1769) Ha affermato che Chiesa è nata dopo la morte di
Gesù la cui non ha avuto una resurrezione anche dice che la Chiesa è cominciata dopo la
morte di Cristo chi mai aveva pensato qualcosa del genere referente alla creazione d’una
Chiesa. Secondo lui il messaggio di Gesù era fallito con la sua morte in croce. Il messaggio
della risurrezione per tanto sarebbe stato un inganno escogitato dagli apostoli quindi secondo
lui, la Chiesa era stata una soluzione di ripiego e un fraintendimento del messaggio gesuano
del regno di Dio.
Adolf Von Harnack (1930): Anche lui, respinto per l’ideale dell’epoca, ha detto che
per lui “il regno di Dio è un ideale morale” costruito per gli apostoli che sono stati “quelli che
hanno messo in mezzo le labbra di Gesù questa idea” e insieme hanno fatto una
ellenizzazione del cristianesimo per mezzo dei sacramenti.
Dopo di questi, sono arrivati con le loro teorie altri pensatori che fecero parte della
scuola scatologica ecclesiale. come Alfred Loisy che ha detto “Gesù predicò il regno di Dio,
ed e arrivata la chiesa”; Erik Peterson: “Gesù predicò il regno di Dio ed è venuto
l'umanesimo” (senza avere di base la risurrezione di Gesù); Albert Schweitzer “Gesù predicò
il regno di Dio ed è venuto il rispetto per la vita”, considerando il messaggio escatologico di
Gesù come un passato non più recuperabile; Rudolf Bultmann chi non era interessato dalla
vita del Gesù storico come si lo era dal messaggio di questo Gesù, quello che gli stava a
cuore era il kerygma sempre attuale e il Cristo della fede.
Al di là del fatto di questi pensieri dell’epoca e molto importante sottolineare che per la
Tradizione Cristiana, la fondazione della Chiesa parte da Gesù stesso, argomento mai
dubitato.
Ma com'è nata la Chiesa? Possiamo iniziare dando una sbirciatina della risposta dicendo
che la Chiesa è stata fondata non solo da un atto unico di Gesù oppure ai suoi detti, gesti, o
azioni sennò che invece è il risultato di tre momenti distinti ma intimamente connessi e questi
atti ovviamente sono stati generati da Gesù. questi momenti sono l’annuncio, la croce e la
risurrezione (Enciclica Mystici Corporis di Pio XII (1943)).
L’annuncio: “È necessario che io annunci la buona notizia del regno di Dio
anche alle altre città; per questo sono stato mandato” (Lc 4, 43) Gesù stesso era il Cristo
predicato, il cristo annunciato, egli stesso è il regno di Dio e il suo lavoro, como sempre lui lo
disse, era far visibile il Padre il suo regno e di questo fatto Messianico il popolo era in attesa e
Gesù arrivato annuncia e porta tutti al suo inseguimento.
La Croce: Questo fatto fa parte della fondazione della Chiesa per il suo valore
simbolico “Nell’acqua e nel sangue del costato di Gesù” (Cf. Gv19, 31-37). Gesù se offre
como dono è il sacrificio pasquale di cui si farà memoriale. Sant'ambrogio Dice che “Il
secondo Adamo, è Cristo, il costato di Cristo è la vita è la vita della Chiesa. Siamo dunque le
membra del suo corpo, costituiti della sua carne e delle sue ossa”. E ancora: “Il frutto della
sua morte è vita. Quindi ciò che è stato fatto in Lui è vita; La Chiesa è vita, perché è nata in
Lui, dal suo costato; in Lui Eva è resuscitata”. Sant’Agostino Dice “La Chiesa, sposa di
Cristo, è stata formata dal suo costato…È nata dall’acqua e dal sangue. Anche S. Giovanni
Crisostomo dice che “quell’acqua e quel sangue sono simbolo del battesimo e dell'Eucaristia.
Ora la Chiesa è nata da questi due sacramenti, da questo bagno di rigenerazione e di
rinnovamento nello Spirito santo per mezzo del Battesimo e dell'Eucaristia. San Tommaso
d’Aquino: “È dal costato di Cristo dormiente sulla Croce che sono scaturiti i misteri, il
sangue e l’acqua, dai quali la Chiesa è stata istituita”. Hans Urs von Balthasar: Il mistero
della Chiesa nasce quando Gesù ha esercitato il suo potere di “dare e di riprendere la sua
vita” volontariamente (Jn 10, 18). Fa dono di sé a suoi amici del suo Corpo e del suo sangue.
Il Dono dello Spirito Santo: La pentecoste è il fine, la manifestazione della Chiesa che
è stata inaugurata dal ministerio di Gesù (l’annuncio), Fondata dal ministerio del pasqua (la
morte in croce e resurrezione), e adesso fa l’ultima puntata con la sua manifestazione e
missione nella pentecoste. Per l’apostolo Pietro la Pentecoste conclude il mistero di Cristo.
La Chiesa nascente vive la comunione nella diversità sotto l’azione dello Spirito Santo. (At
2,1-12).
Regno e popolo di Dio nell’A.T: Ebbene cominciare a capire il significato di questi due
termini in modo che possiamo subito dopo svilupparli. il Regno di Dio Come la presenza di
Dio e il Popolo di Dio come…
Nell’A.T se descrive “il Regno di Dio” come la presenza dell’azione di Dio in mezzo
al popolo che lui ha scelto (Israele) o anche nel mondo intero ma Dio è un Re? di quale
Regno? in questo caso il regnato è un regnato che va più al di là delle cose materiale o di un
incarico politico. Il regno di Dio è un Reino trascendentale che invita, che propone e non
domina, non usa la forza, invita a la conversione e a la esperanza e ci lascia la libertà di
decidere. Dopo di descrivere cos'è il regno e sapere che Dio è il Re allora possiamo capire
che questo Re non lo potrebbe essere senza un popolo e questo era il popolo di Dio “Israele”
e fu scelto da Lui stesso perché fossero instrumento e portatori della salvezza di Dio e così far
capire agli altri che era un Dio buono e che Lui sempre cerca del popolo per portare la
salvezza a tutti i popoli.
La Chiesa nei sinottici e negli Atti: La Chiesa, come lo abbiamo detto prima, non è statica e
per cui si sviluppa ogni giorno ma per capire ancora meglio faremmo questa immersione al
N.T facendo una divisione in tre fasi (1) La Chiesa nella fase Pre- pasquale; (2) La Chiesa
nella fase Pasquale; La Chiesa nella fase Post- pasquale.
La Chiesa nella fase Pre- pasquale ( ministero Galilaico): In questa fase il tema
principale e più dominante è il Regno di Dio con il suo messaggio visto che lo stesso Gesù è
colui che lo mette come centro della sua predicazione «Il tempo è compiuto e il regno di Dio
è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo» (Mc 1, 15), Gesù cerca di farci capire con le
parole e soprattutto con i suoi atti- l'esempio della sua vita che Lui è la rappresentazione
stessa del padre Dio in referencia con il suo popolo mostrando la misericordia di Dio per
l’uomo: nelle sue parole: Mc 4,14 (la semina della Parola); nelle sue opere: i «segni», i
miracoli: Mt 12,28 (lo scacciare i demoni); Mt 11,4ss (la risposta agli inviati di Giovanni);
nella sua persona: Lc 4,15-22: discorso di Gesù a Nazareth: «oggi si è compiuta questa
profezia...».
Questo Regno di Dio che appare 99 volte nei sinottici se differenza delle
caratteristiche del regno dell’epoca tardo-giudaica nel senso che il Regno presente in Gesù
offre caratteri nuovi: è religioso (non politico): è regno «di Dio», non potenza politico
terrena; è gratuito (non meritorio): è «di Dio», dono di Dio, non «merito» dell'uomo; è Dio
che invita al regno e che lo «dà»; è salvifico (non «apocalittico»): è «vangelo», cioè buona
notizia,«lieto messaggio»; è annuncio di salvezza, non di minaccia; è escatologico: è una
realtà già presente, anche se solo cominciata, la cui piena attuazione sarà in futuro; nel
frattempo tutto questo ci mostra che la causa di Gesù era dunque il regno di Dio che si
manifesta nel popolo del regno di Dio radunato per Lui stesso: (Gesù è il fondatore e il
«capostipite» del nuovo popolo. Gesù sceglie e istituisce i Dodici: questo è l’evento
«istituzionale» fondamentale della sua volontà di creare il «vero Israele». - L’elezione-
istituzione dei Dodici è descritta con singolare solennità da tutti e tre i sinottici: Mc 3,13-19;
Mt 10,1-14; Le 6,12-16. Il simbolismo del numero «Dodici» è chiaro: è il numero dei figli di
Giacobbe (Gn 35,22-23), e il numero delle tribù d’Israele (Gn 49,28)).
La Chiesa nella fase Pasquale ( ministero Giudaico): Cui parleremo di Gesù e il suo
compito realizzatore del Regno nella sua propria persona, argumenti che ci farà capire il
come della svolta della chiesa in questa fase pasquale della vita di Gesù dove il Regno si
presenta come mistero di morte e di risurrezione: di Morte in quanto è una kenosis
(svuotamento) di riduzione (cf. Fil 2,5-11). È il mistero del «dare..., e perdere la vita», la
logica del «chicco di frumento» che deve marcire per moltiplicarsi (cf. Gv 12,24), del «dover
soffrire» per entrare nella gloria (cf. Lc 24,26). E di Risurrezione cioè di fecondità, di
moltiplicazione, di «parto» del nuovo popolo. Sigillando con il suo sangue la Nuova
Alleanza, il «corpo» del Messia sacrificato che diventa «glorioso», sede della «gloria», cioè
della «presenza salvifica» di Dio, fonte dello Spirito generatore di un nuovo «corpo», che ora
è la comunità dei credenti (cf. racconti della Cena: Mc 14,22; Mt 26,28; Lc 22,20: «per la
moltitudine»). Ed è nel mistero della morte- risurrezione di Gesù dove viene generato il
“Nuovo popolo” Nel sacrificio della croce viene evidenziata l’alleanza eterna tra Dio e il
popolo nel sangue di Gesù «vero Agnello»
La Chiesa nelle lettere Paoline: Nell’epistolario Paolino, cambiano un poco le cose nel
senso che si fa un passo avanti che concretizza la chiesa come chiesa pastorale che porta lo
spirito di Cristo nelle loro comunità. La chiesa per Paolo è anzitutto «la comunità di Dio» -
«chiesa di Dio» quindi non c'è Chiesa senza Cristo. Questo è l’aspetto più «tradizionale»
della teologia paolina. Troviamo questo tema specialmente nelle «grandi lettere». Nutrito
della tradizione veterotestamentaria, Paolo vede nella «chiesa di Cristo» la continuazione e il
compimento di Israele. Paolo non stende un trattato sulla chiesa, ma scrive a comunità
concrete, in riferimento a problemi inerenti alle varie situazioni delle comunità che ha
fondato. La sua è una «teologia applicata»: è la «sollecitudine per tutte le Chiese» (2Cor
11,28) che guida il suo discorso sulla chiesa. Ad essere ancora più precisi, i suoi interventi
epistolari non si collocano sulla linea della prima evangelizzazione (kerigmà), ma su quella
della catechesi e della «pastorale». Per questo il suo interesse cristologico non è tanto per la
persona storica di Gesù, quanto invece per il Cristo vivente nella sua chiesa e nella novità di
vita dei cristiani.
Si possono distinguere tre prospettive delle lettere Paoline che sono andate
progressivamente chiarendo e armonizzando: (1) La prospettiva «comunitaria-teologica» («la
chiesa di Dio») delle «grandi lettere» (specialmente Romani e Galati); (2) La prospettiva
«comunitaria-cristologica» («corpo di Cristo») della prima lettera ai Corinzi che costituisce il
punto più originale della teologia paolina; (3) La prospettiva «mistica-cristologica» («sposa»
di Cristo) delle «lettere della prigionia».
A livello Comunitario- sacramentale: la chiesa con i suoi integranti, formano “Il
corpo di Cristo” per mezzo del sacramento Eucaristico di Cristo. A livello della dimensione
Cristologico - Mistica: Cristo Risorto compie la pienezza della sua dimensione mistica
quando prende come corpo il suo popolo - la chiesa e diventa il capo-testa che guida. E a
livello della prospettiva Mistico- teologica dove si porre la chiesa come sposa di Cristo La
simbologia della sposa, oltre che esprimere la indissolubile unità di Cristo con la sua Chiesa,
permette di dirne anche la distinzione. Cristo sta di fronte alla sua chiesa, ne è il capo, il
salvatore, colui che la nutre e la sostiene. E la Chiesa è la sposa che accoglie l’amore dello
sposo e vi risponde liberamente. E proprio perché «personalità» distinta, vive sulla terra
come pellegrina nostalgica dello sposo, e resta esposta a possibili infedeltà, camminando così
nell’umiltà della penitenza, «fra le persecuzioni del mondo e le consolazioni di Dio»
(Sant’Agostino). Essa infatti compie su questa terra il suo pellegrinaggio lontano dal Signore
(cf. 2Cor 5,6), fino al suo incontro con lo sposo quando comparirà rivestita di gloria (cf. Col
3,1-4).
Agostino (+ 430): Il più citato di tutto il Concilio, parla della Chiesa invisibile e chiesa
mista cioè di santi e peccatori dove la validità della funzione visibile dipende dalla
situazione spirituale personale ma soprattutto a voluto sviluppare l’idea della chiesa Madre
che genera i Figli “Voi cominciate ad avere Dio anche come Padre, dal momento in cui siete
nati da quella madre che è la chiesa”
Tertuliano: Conia l’espressione domina mater ecclesia, «La signora madre Chiesa» e
dice che soltanto sotto la protezione della chiesa madre, per mezzo del battesimo possiamo
essere denominati figli della chiesa dato che la chiesa è la «vera madre dei viventi» in
parallelismo con Eva.
Cipriano: accoglie il tema di Agostino dicendo che «non può avere Dio come padre,
chi non ha la chiesa come madre» e coloro che condividono un padre e una madre devono
vivere la loro fraternità «Dovete ritornare alla madre chiesa e alla vostra comunità di fratelli»
(«Ad ecclesiam matrem et ad vestram fraternitatem revertamini», Ep. 46, 2 [trad. it. cit.,
552])
Come la storia ci racconta dì fino al 313 anno in cui fu dichiarato imperatore Costantino, la
chiesa ha avuto una sorte di eresie e attacchi. Costantino nel suo governo ha diacchiarato la
religione cattolica come una religione lecita status nel cui la chiesa ha potuto vivere un poco
la tranquillità fino all'anno 380 dove comincia a governare l’imperatore Teodosio e il
cattolicesimo è diventato un assunto politico e di tratti burocratici e imperiali.
La riforma Gregoriana e Chiesa nel Medioevo: Nel Medioevo la Chiesa assunse
tratti feudali. Ciò portò quasi inevitabilmente a coinvolgimenti mondani. La riforma
gregoriana (Gregorio VII – 1073-1085) e la lotta per le investiture dell’XI secolo furono una
lotta per l’indipendenza e la libertà della chiesa, lotta che però dovette essere condotta anche
con mezzi mondani e che fece della Chiesa, nella sua manifestazione esteriore, una specie di
monarchia papale.
Per combattere questa Monarchia Papale esterna, Gregorio VII, decide per mezzo
della riforma “Dictatus Papi” “Primato Papale” fare pendere alla chiesa di nuovo la sua
dipendenza e dare di nuovo il potere alla chiesa come struttura Teocratica nella cristianità
medievale questo è stato chiamato “la lotta delle investiture” e grazie a questo la chiesa
comincia a pensarci di nuevo como chiesa di Dio.
Concilio Vaticano II
Cos'è un Concilio: Un Concilio della Chiesa è un incontro in cui il Papa e i vescovi, aiutati
da esperti, esaminano problemi per le quali la Bibbia non ha risposte già predeterminate.
Spesso questi problemi sorgono in risposta a una eresia o a una falsa dottrina (che nega o
cambia la verità su Dio). Le risposte a cui i concili arrivano sono parte della Tradizione della
Chiesa. I concili importanti sono chiamati anche Concili ecumenici, perché radunano i
rappresentanti di tutta la Chiesa.
Concilio Vaticano II: Comincia il 11 ottobre di 1962 convocato dal Papa Giovanni XXIII. il
giorno della festa di Maria Theotokos (Madre di Dio) con l'intenzione di mettere sotto
l’amparo della madonna il concilio. Il Concilio è durato 3 anni e 2 messi fino al 7 dicembre
di 1965 ed è stato finalizzato per il Papa Pablo VI perché il 3 Giugno di 1963 Papa Giovanni
morì. Sono venuti a partecipare in questo Concilio più di 26000 vescovi del mondo Catolico.
Fatto in 4 sessioni. con 3 punti programmatici come linee guide: (1) Custodire la doctrina
cristiana; (2) Trasmettere integra la dottrina cattolica. (3) abbracciare la chiesa con
misericordia invece di imbracciare le armi del rigore. e sono stati 4 i temi generali: (1) Dio;
(2) Chiesa; (3) Maria; (4) Ecumenismo.
Da questo concilio sono stati fatto i seguenti documenti conciliari: (1) Quattro
Costituzioni; (2) Nove decreti; (3) Dichiarazioni.
Costituzioni
● Sacrosanctum Concilium sulla Liturgia (4 dicembre 1963)
● Lumen Gentium sulla Chiesa (21 novembre 1964)
● Dei verbum sulla Parola di Dio (18 novembre 1965)
● Gaudium et Spes sulla Chiesa nel mondo contemporaneo (7 dicembre 1965)
Decreti
● Ad Gentes sull'attività missionaria della Chiesa (7 dicembre 1965)
● Presbyterorum Ordinis sul ministero e la vita dei presbiteri (7 dicembre 1965)
● Apostolicam Actuositatem sull'apostolato dei laici (18 novembre 1965)
● Optatam Totius sulla formazione sacerdotale (28 ottobre 1965)
● Perfectae Caritatis sul rinnovamento della vita religiosa (28 ottobre 1965)
● Christus Dominus sull'ufficio pastorale dei vescovi (28 ottobre 1965)
● Unitatis Redintegratio sull'ecumenismo (21 novembre 1964)
● Orientalium Ecclesiarum sulle chiese orientali (21 novembre 1964)
● Inter Mirifica sui mezzi di comunicazione sociale (4 dicembre 1963)
Dichiarazioni
● Gravissimum Educationis sull'educazione cristiana (28 ottobre 1965)
● Nostra Aetate sulle relazioni con le religioni non cristiane (28 ottobre 1965)
● Dignitatis Humanae sulla libertà religiosa (7 dicembre 1965)
APPROCCIO TEOLOGICO-SISTEMATICO,
ESSENZA - REALTÀ - MISSIONE DELLA CHIESA
La Chiesa è salvezza: Per spiegare ciò in cui consiste “il servizio fondamentale della chiesa
all’umanità”, la salvezza, bisogna soffermarsi sui termini “mistero” e “sacramento”. (La
Chiesa come «mistero» (LG cap. I) è «in Cristo come sacramento, cioè segno e strumento
dell’intima unione con Dio e dell’unità di tutto il genere umano» (LG 1, 9, 48, 59; SC 5, 26;
GS 42, 45; AG 1, 5).
Il servizio fondamentale della chiesa alla umanità è la filiazione fraterna in Cristo, lo fa per
mezzo del suo Mistero (sacramento), non vuole dire che sia un 8 sacramento, anzi vuole dire
che non ci sarebbe chiesa senza il sacramento che è Cristo. La chiesa è sacramento perché è
in Cristo, perciò è segno quasi sacramentale per il fatto del memoriale.
La chiesa, tempio dello spirito santo: Lo Spirito santo è da sempre presente nella vita
ecclesiale: (1) nella Pentecoste (2) nella Missione (3) Il processo di conversione del mondo.
Secondo Paolo la chiesa è come edificio, casa e tempio dello Spirito. Secondo Giovanni lo
Spirito deve ricordare alla Chiesa in veste di Paraclito, cioè di intercessore, avvocato e
consolatore, tutto quello che Gesù ha detto e fatto. Secondo Ireneo di Lione Dove è la
Chiesa, vi è lo Spirito di Dio, e dove è lo Spirito di Dio, vi è la Chiesa e ogni grazia; e lo
Spirito è la verità.
Lo Spirito santo dunque ha il compito di vivificare e unire le membra del corpo della
chiesa; Così anche i diversi uomini costituiscono una sola Chiesa, perché sono vivificati
dall’unico Spirito.
I corpi umani sono diversi, diverse sono anche le anime, ma lo Spirito è uno solo. Egli è
quindi l’anima comune di tutti coloro che si possono dire spirituali. Quando l’anima si separa
dal corpo, l’uomo muore. Allo stesso modo la Chiesa sarebbe senza vita se si separasse dallo
Spirito.
«Senza lo Spirito, la Chiesa è letteralmente inconcepibile e, cosa ancora più grave,
senza di Lui non avrebbe ragione di esistere» (andré scrima) Allora la chiesa non è lo spirito
senno que Lui agisce in Lei , la vivifica e la unisce è il protagonista essenziale.
Santità nella Chiesa: (ebraico qādhôš, greco ἃγιoς, latino sanctus) deriva da una radice che
significa mettere a parte, secernere, delimitare e circoscrivere. La santità è l’essenza di Dio,
«egli è il totalmente altro. Dio è “il Santo d’Israele”. Santo è perciò un concetto e un
termine relazionale, che può essere compreso solo alla luce della relazione del Dio santo con
il suo popolo e della relazione del popolo con il Dio santo.
“Come abbiamo già notato, spesso sentiamo obiezioni in questo senso: se la Chiesa è santa,
come mai vi sono fra i suoi membri tanti peccatori e non raramente anche tra il clero? Già
da duemila anni la Chiesa predica la conversione dal peccato, e quale è il suo successo?
Tutto questo si può illustrare con l’esempio della salute corporea. Non esistono uomini sani e
malati come due categorie totalmente distinte. Tutti gli uomini subiscono delle influenze
nocive dall’ambiente nel quale vivono. I sani sono quelli che hanno la forza di vincerle, i
malati, al contrario, non sono capaci di resistere. La Chiesa è il corpo di Cristo sanissimo.
Attraverso tutti i secoli riesce a vincere tutti i peccati e a convertire i peccatori. Tale deve
restare la sua salute e santità fino alla consumazione dei secoli”
MARIOLOGIA
Maria prototipo della Chiesa: La Madre del Signore non è figura marginale nell'ambito
della fede e nel panorama della teologia, ma per la sua intima partecipazione alla storia della
salvezza, Lei riunisce in sé in qualche modo e riverbera i massimi dati della fede.
Maria è Madre della Chiesa, poiché essa è Madre di colui che fin dal primo istante
dell'Incarnazione nel suo seno verginale, ha unito a sé come Capo il suo Corpo mistico che è
la Chiesa.
Maria è Figura della chiesa per la sua condizione di vergine sposa madre, la quale è
anch'essa vergine per l'integrità della fede, sposa per la sua unione con il Cristo, madre per la
generazione di innumerevoli figli.
Maria è Modello della chiesa per le sue virtù, che a lei si ispira nell'esercizio della
fede, della speranza, della carità e nell'attività apostolica. Così Tra tutti i credenti Ella, Maria,
è come uno 'specchio', in cui si riflettono nel modo più profondo e più limpido 'le grandi
opere di Dio.
Con la sua molteplice intercessione continua ad ottenere per la Chiesa i doni della
salvezza eterna. Nella sua materna carità si prende cura dei fratelli del Figlio suo ancora
pellegrinanti. Per questo la beata Vergine è invocata nella Chiesa con i titoli di avvocata,
ausiliatrice, soccorritrice, mediatrice.
Nell'Enciclica Redemptoris Mater di Giovanni Paolo II, dice: «La Vergine, che fu
attivamente presente nella vita della Chiesa - nel suo inizio (il mistero dell'Incarnazione), nel
suo costituirsi (il mistero di Cana e della Croce) e nel suo manifestarsi (il mistero della
Pentecoste) - è una 'presenza operante' lungo tutta la sua storia, anzi è al «centro della Chiesa
in cammino», verso la quale svolge una molteplice funzione: di cooperazione alla nascita dei
fedeli alla vita della grazia, di esemplarità nella sequela del Cristo, di 'mediazione materna»