«Immagini del passato, 9 M A R Z O 2 0 2 4 • S A L A D E L B U O N U M O R E

con gioie e dolori

aneliti e speranze, Esame finale di diploma accademico di II livello
passano davanti
all'anziano maestro,
Musica da camera - formazioni cameristiche
che le esprime in suoni
delicatamente sobri e

L’ultimo Brahms
malinconici»

- Karl Geiringer
sul quintetto op. 115
Come l'incontro con Richard Mühlfeld riaccese la passione
e l'innovazione nel tardo stile compositivo di Brahms

Musicisti Candidato - Gianmarco Bianchi

Gianmarco Bianchi Clarinetto
Relatrice - prof.ssa Daniela De Santis
Caterina Mega Pianoforte
Ana Aline De Carvalho Valentim Violino I
Viola Matteoli Violino II
Manuela Ifteni Viola
Francesca Fedi Perilli Violoncello

CONSERVATORIO DI MUSICA DI FIRENZE “LUIGI CHERUBINI” CONSERVATORIO DI MUSICA DI FIRENZE “LUIGI CHERUBINI”
 «Pensavo che per tutta la vita
ero stato abbastanza diligente,
che avevo raggiunto abbastanza,
che avevo una vecchiaia senza guai
e che ora potevo goderla tranquillamente.
E questo mi appagava tanto,
finché d'improvviso ebbi un ritorno di fiamma»
Sono queste le parole che Johannes Brahms rivolge a Clara
Schumann, confessando lo stato d’animo in cui ha visto la luce il trio
per clarinetto op. 114.
Brahms si era quasi ritirato dalla composizione,
ma l'incontro con il clarinettista Richard Mühlfeld riaccese la
passione per la musica e lo ispirò
a scrivere alcune tra le sue opere più ammirate.
Brahms fu così colpito dal talento e dalla musicalità di Mühlfeld che
lo soprannominò affettuosamente "il mio caro signor Nachtigall"
(il mio caro signor Usignolo), a causa della bellezza del suono
che Mühlfeld riusciva a ottenere dal clarinetto.
Le opere per clarinetto segnano un rinnovamento ulteriore nello stile
brahmsiano in cui la chiarezza della linea melodica, la trasparenza
della tessitura, l’equilibrio dei registri e della fusione timbrica
nel dialogo e nel percorso armonico, raggiungono
la massima espressività e perfezione oltre a riflettere un clima quasi
di rassegnazione matura e meditativa.
Il clarinetto, con il suo ampio registro espressivo e tonale, ha
permesso a Brahms di esplorare nuove varietà sonore e di esprimere
una gamma di emozioni e stati d'animo che arricchiscono il suo
tardo stile compositivo.
L'analisi armonica delle opere scritte per clarinetto da Brahms mette
in luce la straordinaria capacità di integrare melodia e armonia in
modo innovativo. L'uso di cromatismi e modulazioni audaci, insieme
a una scrittura contrappuntistica intricata, permette di sviluppare
temi ricchi di sfumature emotive.
La sua maestria nel bilanciare tensione e rilascio
attraverso queste progressioni armoniche permette di mantenere
l'ascoltatore in un costante stato di aspettativa e sorpresa.
Queste composizioni mostrano come Brahms
abbia saputo creare un dialogo tra clarinetto e gli altri strumenti
che va oltre il semplice accompagnamento,
per diventare un vero e proprio scambio di idee musicali.
L'intreccio di linee melodiche e l'elaborazione armonica
contribuiscono a creare un tessuto musicale in cui ogni voce ha un
ruolo essenziale e dove l'armonia assume una dimensione quasi
palpabile, arricchendo il discorso musicale con una profondità e una
complessità senza precedenti.
Programma di sala
Sonata in Fa minore, op. 120 n.1 (1894)
I mov. Allegro appassionato
Trio in La minore, op. 114 (1891)
I mov. Allegro
Quintetto in Si minore, op. 115 (1891)
I mov. Allegro