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Elaborato: Benedetto Marcello e Herry Eccles

Brani: Sonata in G minor op. 1, Sonata per violino in G minore


Studente: Luca Andrea D’Apolito Corso: Chitarra Classica Classe: Musica da Camera I

Benedetto Marcello è un compositore barocco italiano della prima metà del XVIII secolo. Il Barocco è un
movimento artistico che si sviluppa nel Seicento e che, oltre all’architettura e alle arti figurative, interessa
anche la letteratura, il teatro e la musica con l’intento di stupire e meravigliare. Si sviluppa in tutta Europa, in
particolare in Italia, dove si fa musica nelle corti, nelle chiese e nei teatri. Le caratteristiche musicali sono
l’armonia, la scala temperata e nuovi stili interpretativi come il basso continuo, la monodia, il recitar cantando
e nuove forme vocali. Di grande interesse sono le nuove forme strumentali: la sonata, il concerto solistico e il
concerto grosso. Nell’epoca barocca nascono gli strumenti moderni: il violino, il violoncello, il contrabbasso, il
clarinetto, l’oboe e il flauto traverso. Benedetto Marcello nacque a Venezia il 24 luglio 1686, ultimogenito di
Agostino Marcello e di Paolina Cappello S. Lunardo, entrambi patrizi veneti. Dall'ambiente familiare
derivarono la passione per la musica e il teatro, un profondo interesse per l'erudizione letteraria, un'accesa
sensibilità religiosa. Sembra però che il suo amore per la musica e la composizione sia nato a seguito di un
particolare avvenimento: l'aneddotica settecentesca riporta che una principessa di Brunswick visitò un giorno
il palazzo dei Marcello, dove il maggiore dei fratelli, Alessandro, presentava con regolarità settimanale
composizioni vocali e strumentali. Avendo però notato il fratello minore, la gentildonna chiese ad Alessandro
di cosa si occupasse e ottenne in risposta che il fanciullo avrebbe potuto al massimo portargli appresso le
carte da musica. Ferito nell'amor proprio, il Marcello decise di dedicarsi allo studio della musica con una
straordinaria tenacia e perseveranza (cfr. Fontana, p. 3). Fu uno dei primi compositori a scrivere per il
violoncello e ci ha regalato una serie di sonate di alta qualità, unendo il lavoro di Gabrielli e Vivaldi per questo
strumento. Le altre sue composizioni sono soprattutto cantate in una o più voci. Ha anche composto un'opera,
“La Fede Riconosciuta”: opera non solo estremamente divertente, ma anche contributo molto significativo alla
storia dell'opera stessa. Degna di nota è la Sonata in G minor op. 1, contenuta nella composizione “Sei Sonate
per violoncello e basso continuo, 1732”. La Sonata in G minor op. 1, formata da quattro tempi Adagio, Allegro,
Adagio, Allegro, è stata composta per Violoncello con un accompagnamento (basso continuo) generalmente
eseguito da un Clavicembalo o Pianoforte. Tante risultano le trascrizioni create per i diversi strumenti: tra
queste, la trascrizione per Contrabbasso, fedele all’originale, è decisamente significativa per le combinazioni
timbriche che regalano forte emozionalità al pubblico. A mio modesto parere, la composizione Sonata in G
minor op. 1 è a passo con i tempi, sprigiona in chi l’ascolta musicalità, orecchiabilità, sentimenti contrastanti e
la veicolizzazione dei vari sentimenti è così naturale e armonica che fa pensare all’alternarsi delle stagioni con
le loro luci ed ombre. Davvero geniale e originale sono le sue note nella cornice di Trilli: segni di virtuosismi
tipici del Barocco. Altro compositore del periodo barocco degno di nota è Herry Eccles. La sua opera più
celebre Sonata per violino in G minore è stata trascritta anche per contrabbasso: la contraddisting ue la difficoltà
di esecuzione, cioè l’utilizzo del capotasto. La musica che scaturisce dal magico strumento ad arco è
rasserenante, plenilunio di quiete e infinita dolcezza: traspare dalla melodia, già dalle prime note, un timbro
che coinvolge e allontana da tristi pensieri.
Entrambe le composizioni sono ricche di dinamiche che permettono un esecuzione attenta e significativa .
Ultimamente, grazie ad uno studio più responsabile dello strumento e alla caparbietà del mio maestro, che
crede fortemente in me, ho scoperto, che lo studio del Contrabbasso regala emozioni uniche che non sempre
sono così evidenti e riscontrabili nello studio di altri strumenti. Il Contrabbasso è aggregante, si studia in
modalità collaborativa con il pianista e questo crea all’interno del Duo serenità, socializzazione, condivisione
professionale e morale di problematiche varie.

Data, __15/03/2020__

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