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Linguistica: scienza che studia le proprietà del linguaggio umano, spiega tramite leggi generali il

comportamento linguistico degli esseri umani


Universali linguistici: specifici del linguaggio umano
- Doppia articolazione = formare un n° alto di segni tramite un n° molto limitato di fonemi
- Dipendenza dalla struttura
- Ricorsività
- Discretezza

Relazioni morfosintattiche: possono interessare parole adiacenti ma il legame sintattico e semantico si


mantiene anche a distanza (Es. “lo studente, che molti professori conoscono, si chiama Gianni”) perché si fa
riferimento ad una struttura sintattica astratta sottostante ai nostri enunciati che regola tutti i movimenti di
ordinamento degli elementi e le relazioni morfosintattiche tra gli elementi
Grammatica: insieme di conoscenze immagazinate nella nostra mente. Costruita tramite un equilibrio tra: fattori
innati biologicamente + esperienze acquisite all’interno della comunità linguistica di origine
Grammaticalità: buona formazione ///Agrammaticalità: sequenza di elementi non ben formati
Ogni parlante ha conoscenza intuitiva implicita delle relazioni sintattiche e semantiche esistenti tra le
parole della sua lingua  obbiettivo del linguista: fornire descrizione esplicita di qst competenza,
caratterizzare natura di qst sistema cognitivo e innato che rende umani capaci di parlare la lingua naturale
Grammaticalità approccio descrittivo alla lingua
Correttezza approccio prescrittivo alla lingua
Frasi semanticamente anomale: frasi grammaticali possono avere buona struttura sintattica ma senza
significato, non conformi alla nostra visione del mondo. Chomsky: “Colourless sleep ideas sleep furously”

Grammaticalità nozione inerente alla sfera della competenza = comprende a liv. Astratto nostre regole e
principi. Tutto ciò che il linguista sa della propria lingua per parlare come sa parlare.
Accettabilità nozione inerente alla sfera dell’esecuzione = utilizzo effettivo della lingua in situazioni
comunicative concrete, tutto ciò che il linguista fa linguisticamente. È un atto di realizzazione. Esecuzione può
essere un effetto imperfetto della nostra esecuzione, può essere influenzato da fattori esterni quali la
stanchezza.
Processo di acquisizione del linguaggio: come il linguaggio viene acquisito. Si è imposta negli studi linguistici
l’ipotesi innatista: linguaggio è il prodotto di un sistema cognitivo collocato nell’emisfero sx del cervello.
Acquisizione del linguaggio è un fenomeno determinato dal nostro patrimonio genetico. Ipotesi prevede che
siamo dotati geneticamente della facoltà Language Acquisition Device. Argomenti a favore: capacità di
acquisizione del linguaggio è specifica della specie umana, per attivare qst meccanismo il bambino deve essere
inserito in una comunità di parlanti (sennò si atrofizza). È un processo incoscio, involontario, rapido e avviene
senza sforzo, senza insegnamento esplicito. Povertà dello stimolo: competenza linguistica che il bambino
sviluppa è sottodeterminata dal corpus linguistico a cui è esposto. Bambino è creativo: riesce a produrre e
comprendere frasi mai sentite prima = lingua non è appresa ad imitazione ma è una predisposizione genetica
all’apprendimento di un istinto del linguaggio. Disturbi del linguaggio: ad ogni danneggiamento di area specifica
del cervello corrisponde un disturbo del linguaggio.
Bambini elaborano una stessa grammatica nonostante siano esposti a:
- una esperienza linguistica imperfetta (Non sono esposti ad un modello coerente e ricco della lingua che devono
apprendere. Adulti fanno errori)
- corpi linguistici imperfetti

evidenza positiva: frasi che esemplicano un determinato fenomeno linguistico. È grazie ad essa che il bambino
impara la sua lingua
evidenza negativa:
- diretta: correzione degli errori del bambino da parte dell’adulto. È marginale perché il bambino è refrattario
- indiretta: mancata attestazione di un determinato fenomeno linguistico

Tutti gli esseri umani sono dotati della facoltà del linguaggio che viene ricondotta al suo modello teorico:
Universal grammar che è composta da 2 tipi di principi
- principi invarianti: proprietà generali comuni a tutte le lingue. Sono: teoria x-barra (modello strutturale a cui
tutte le lingue si attengono) + ricorsività (solo esseri umani possono acquisire un sistema di comunicazione
carraterizzato dalla ricorsività)+ dipendenza dalla struttura (tutte le relazioni sintattiche dipendono dalla
struttura astratta sottostante)
- principi aperti: giustificano la differenza tra le lingue, il bambino ha possibilità di scelta tra valore +/- per
ciascun parametro. Sono: soggetto nullo, soggetto post-verbale (it), Wh-movement (mov. che subisce
operatore interrogativo nelle frasi interrogative), ordine delle parole (S. V. O S.O.V.)
variazione inter-linguistica a liv. sintattico può essere ricondotta alla scelta tra i valori binari rispetto a ciascun
parametro. Durante proc. di acquisizione bimbo fissa valori dei singoli parametri di una singola UG e sviluppa
grammatica particolare della lingua cui è esposto.
la grammatica di una lingua L che il bambino sviluppa risulta dall’interazione tra il corpus linguistico a cui il
bambino è esposto (esperienza) e la facoltà del linguaggio (UG di cui disponiamo geneticamente)
Il risultato finale di una grammatica ha una componente cognitiva (data dalla facoltà del linguaggio) e da una
componente ambientale, sociale (inserimento del bambino all’interno della comunità di parlanti)
Grammatica > può indicare competenza linguistica dei parlanti di una determinata lingua e la rappresentazione
teorica di essa.
Livello di adeguatezza descrittiva (minimale): linguista si limita a descrivere se una data sequenza di parole è
grammaticale o no
liv di adeguatezza prescrittiva (elevato): linguista spiega anche perché sequenza è a/grammaticale e relazioni
morfosintattiche che esistono tra le parole di una determinata lingua

La linguistica studia la lingua soprattutto dal punto di vista del parlato.


FONETICA: settore della linguistica che studia le caratteristiche fisiche dei suoni.
Fono: unità di analisi della fonetica, indica qualunque suono lingustico. Studia il modo in cui vengono prodotti,
trasmessi e percepiti i suoni.
Fonetica regolatoria: studia il modo in cui apparato fonatorio produce i suoni linguistici
Fonetica acustica: analizza caratteristiche dell’onda sonora che trasmette il messaggio linguistico
Fonetica uditivo percettiva: definisce il modo in cui i suoni vengono decodificati dall’ascoltatore

FONOLOGIA: studia aspetto mentale dei suoni lingutici grazie cui siamo in grado di suddividere il continuum
sonoro in elementi discreti (separati l’uno dall’altro) = parole e poi in sequenze di segmenti sonori (=foni)
linguaggio umano è composizionale: lingue hanno capacità di esprimere un n° limitato di suoni per trasmettere
un vasto n° di significati. Aspetti problematici dell’alfabeto italiano:
- in ita possiamo avere un simbolo grafico(grafema) che indica dei foni diversi: sera/rosa-Casa/cima-galera/gelato
- 2 diversi simboli grafici che rappresentano lo steso fono: quale/scuola –gara/ghiro
- Casi con sequenze di 2 grafemi: scivolo/ragno
si adotta un sistema di trascrizione chiaro e univoco = IPA alfabeto fonetico internazionaleinsieme di
simboli che consentono di rappresentare i foni di tutti i sistemi linguistici conosciuti. Ciascun suono corrisponde
ad un simbolo e viceversa.
Flusso polomonare egressivo sale dai polmoni ai bronchi, alla trachea, laringe dove si trova la glottide che
contiene 2 membrane muscolari = 2 corde vocali. La posizione delle corde vocali distingue suoni sordi da sonori.
- Se le due membrane sono accostate e vibrano con il passaggio dell’aria produzione di suoni sonori
- Se durante articolazione di un suono le due membrane sono separate e non vibrano  suoni sordi
Articolatori= parti della cavità orale usati per produrre un certo suono. Articolatore della superficie superiore
viene in contatto con l’articolatore inferiore ostacolando il flusso d’aria diretto verso l’esterno
Articolatori superiori: ugola, alveoli, denti superiori, labbro superiore, palato, velo palatino
Articolatori inferiori: labbro inferiore, parti della lingua
Flusso d’aria è emesso verso esterno tramite cavità orale ma può anche essere implicata la cavità nasale:
- Se il velo palatino è sollevato uscirà l’aria solo dal canale del campo orale  suoni orali
- Se il velo palatino è ABBASSATO l’aria potrà uscire anche dalla cavità nasale  foni nasali
Suoni consonantici: flusso d’arria incontra forme di ostruzione/blocco
Suoni Vocalici: flusso d’aria emesso liberamente verso esterno senza ostruzioni
Per distinguere tra le vocali se flusso d’aria verso esterno è libero si fa rif alla posizione della lingua
nell’articolazione
- Posteriorità: anteriori= vocali prodotte dall’avanzamento della lingua (i, e, e). Posteriori = vocali prodotte con
arretramento della lingua verso velo palatino. Centrali: senza nessuno dei due
- Altezza: a seconda del grado di alzamento della lingua rispetto a condizione di riposo = medio-alte, medio-
basse, alte
- Arrotondamento delle labbra: vocali articolate con arrotondamento o meno

Vocali anteriori: i (alta), e chiusa (medio-alta), e aperta (medio-bassa)


Vocali posteriori: arrotondate: u (alta), o (medio-alta), o (medio-bassa)
Vocale SCHWA: vocale neutra e centrale che si ottiene facendo vibrare le corde vocali in posizione di riposo , si
trova spesso in sillabe non accentate, in posizione afona (asleep, about). Simbolo della e al contratio
Vocali nasalizzate: articolate con velo palatino abbassato. Sono quelle del portoghese e francese

Consonanti si classificano in base al


- Modo di articolazione: modo in cui gli articolatori producono l’ostruzione
- Luogo di articolazione: dipende da quali sono gli articolatori coinvolti
- Sonorità: vibrazione o meno delle corde vocali
Consonanti ostruenti:
occlusive: bilabiali, dentali, velari,
fricative: labiodentali, alveolari (parte anteriore della lingua contro gli alveoli superiori), palatoalveolari (parte
centrale della lingua contro la parte anteriore del palato), interdentali
affricate: alveolari, palatoalveolari (blocco dell’aria avviene in posizione +arrettrata rispetto agli alveoli, verso il
palato)
Consonanti sonoranti: liquide (vibranti + laterali), nasali (velari, alveolari, labiodentale, bilabiali, palatale),
approssimanti (labiovelare, palatale)

Fonema: unità di analisi della fonologia //, rappresentazione mentale di un fono. Ha funzione distintiva= può
produrre variazione di significato  funzione distintiva si determina tramite creazione di coppie minime = coppie
di 2 parole che si distinguono solo per un singolo segmento sonoro (vado-vago, vago-mago).
Un fonema può corrispondere a più di un fono. Allofoni: diverse manifestazioni fisiche di uno stesso fonema,
 a liv. mentale abbiamo una singola unità che si manifesta a liv. fonetico in modi diversi.
Allofoni in variazione libera (nessuna restrizione rispetto alla loro distribuzione): r R
Allofoni in distribuzione complementare: seno segno
N (nasale alveolare), nasale labiodentale, nasale velare = 3 allofoni di uno stesso fonema = nasale alveolare <n>
Allofonia: s  s,z. sparo // zbaglio  la sonorità o meno del 1° segmento (fricativa alveolare)dipende dalla
consonante che segue
S si sonorizza in contesto intervocalico e prima di una consonante sonora (d,g,b)
Fonema = unità mentale
Fono: manifestazione fisica dell’unità mentale (fonema)

Tratti distintivi: se abbiamo competenza di una certa lingua possiamo segmentare il continuum sonoro in parole e
in sequenze di segmenti sonori che non sono primitivi ma possono essere scomposti ulteriormente nelle
caratteristiche articolatorie non ulteriormente scomponibili chiamate tratti distintivi che hanno 3 funzioni:
- Composizionale: specifica le carratteristiche articolatorie di ogni singolo fono
- Classificatoria: raggrupa i foni in classi naturali
- Restrittiva: definisce le restrizioni fonotattiche della lingua
Tratto +/- sillabico --+/-consonantico , +/-sonoro, +/- teso (vocali alte, medio-alte, si riferisce alla maggiore
tensione muscolare della lingua nel pronunciare le vocali), +/-sonorante, +/-nasale, +/- rilascio ritardato, +/-
laterale. –sillabico: consonanti, APPROSSIMANTI. -consonantico: approssimanti

Vocali: +/-alto, +/-basso, -alto-basso (vocali medio-basse/medio-alte), -posteriore-anteriore (centrale), +/-


posteriore, +/-anteriore

Dittongazione: quando si incontrano 2 vocali


1) Una vocale alta accentata+ vocale ,fa-i-na, vi-a, ba-u-le, cor-te-o = yato vanno su 2 sillabe diverse
2) Due vocali NON ALTE = fanno uno yato = po-e-ta, cor-te-o
3) Una vocale alta non accentata (approssimante) e una vocale = fawna,bajta(dittongo discendente:
approssimante segue la vocale)
Womo, jena,pjetra,twono (dittongo ascendente= approssimante precede la vocale che funge da nucleo di sillaba
). Nel dittongo approssimante e vocale fanno la stessa sillaba
Vocale medio basse e vocale medio alta si distinguono per tratto di tensione muscolare

Tratti soprasegmentali: riguardano il singolo fono in rapporto ai foni circostanti: accento(funzione distintiva
meta-metà e demarcativa), lunghezza (funzione distintiva = pappa—papa. Suoni sempre lunghi in
posizione intervocalica: gn, sh, ts,dz, gl), intonazione (può distinguere significato frasale: dichiarativa
da interrogativa)
la lunghezza dell

Un singolo fono viene percepito come quello che ha maggiore prominenzaviene articolato con maggiore
intensità nell’emissione del flusso d’aria
In italiano lunghezza vocalica non ha valore distintivo, è predicibile a priori in base al contesto fonetico in cui
si trova vocale si allunga in sillaba tonica aperta non finale di parola : dopo il simbolo che va allungato

Trascrizione fonologica: //, non si trascrivono gli allofoni ma i fonemi, riportiamo accento e raddoppiamento
delle geminate che hanno valore distintivo tranne quelle che sono sempre lunghe in posizione intervocalica
Trascrizione fonetica: [ ], riportiamo anche gli allofoni e raddoppiano anche le consonanti sempre
lunghe: fricativa alveolare sorda, affricate alveolari, nasale palatale, laterale palatale, crono alle vocali in
sillaba tonica aperta non finale di parola

Fenomeni fonologici:
assimilazione e dissimilazione, metafomia, cancellazione e inserzione
assimilazione: un segmento si assimila ad un altro
- Anticipatoria parziale: anticipiamo l’articolazione del suono che segue nasale velare e fricativa
alveolare sorda e sonora (zgombro)  sonorità della consonante velare viene anticipata dalla fricativa
alveolare. Parziale: nasale assorbe solo il tratto di velarità della consonante g velare= punto di
articolazione
- Anticipatoria totale: (segmento si assimila totalmente a quello che segue per tutti i tratti) in + rispettoso
= irrispettoso—in legale= illegale. Con + legare = collegare. In + trovabile = assimilazione parziale
- Perseverativa: prolunghiamo il suono che precede su quello che segue  cats, stops, labz, dogz
- Bidirezionale: un segmento cambia sotto l’influenza congiunta del suono che precede e di quello
che segue  ezame
- Metafomia: coinvolge segmenti lontani fra loro. È il cambiamento della vocale tonica che si innalza per
assimilazione al tratto di altezza della vocale finale. Frédda friddu  e diventa i per effetto della u
finale vocale alta

Dissimilazione: due segmenti si diversificano per essere meglio individuati


Titolo  titolare /molecola  molecolare
La laterale alveolare del suffisso ale diventa una vibrante alveolare per distinguersi dalla laterale alveolare
contenuta nella parola di base da cui partiamo
Ri + investire = Reinvestire
Cancellazione = compito + ino = cancello o della parola di base
Vocale finale accentata può mantenersi ma anche no = dignità + oso = dignitoso, virtù+ oso = virtuoso
Inserzione: Ed, ad, od—gianni ed anna. Amalfi –ano = amalfiTano
In Ispagna. Escuela = vocale + s+consonante
Inglese= se parola finisce per sibilante inseriamo una i di apoggio prima del morfema flessivo del
plurale (s) bushiz

Fenomeno fonologico legato alla posizione dell’accento:


Neutralizzazione: in sillaba atona il segmento si neutralizza  asleep, la a è uno schwa e l’accento cade
sulla sillaba che segue
Innalzamento della vocale in sillaba atona e abassamento della vocale in sillaba tonica
Raddoppiamento fonosintattico = vocale tonica in sillaba aperta finale di parola no crono (solo NON
finale di parola) ma raddoppiamo la consonante iniziale della parola che segue hai già mmangiato. Dopo
(che, se, chi, a,da, o, e ha, sto, ho,è)
Perché ssei partito s raddoppia se seguita da vocale ma non raddoppia se seguita da consonante
Dittongazione: vocale si trasforma in dittongo. Vocali protoromanze medio-basse e,o (aperte) diventano
dittonghi ascendenti quando si trovano in sillaba aperte: pedem  pjede (con e aperte)
Dittongazione delle vocali medio-basse (e,o aperta diventano je e wo): Bonus  bwono (o aperte)

Spostamento accento:
- accento primario può diventare secondario = utile-> utilità
- accento primario può scomparire del tutto nella parola derivata = bello abbellire
- se uniamo le parole è la seconda a portare accento = capostazione
esigenza di alternanza ritmica = si tende ad alternare sillabe toniche e prive di accento = fenomeni di
ritrazione dell’accento = mantenere certa distanze tra sillabe toniche e atone  lunedì scorso.

Sillaba: unità fonologica formato di almeno un elemento sillabico detto nucleo. In ita vocali costituiscono
nucleo sillabico anche da solo
Coda consonantica = sonorante
2° segmento dell’onset biconsonantico = liquida (l,r)
Scala di sonorità
Sonoranti: vocali, approssimanti, liquide, nasali
Ostruenti: fricative, affricate, occlusive
Massimizza l’onset: consonanti intervocaliche sempre come onset della sillaba che segue a meno che
non violi scala di sonorità

Rima pesante:
- o ha una coda consonantica
- o la vocale del nucleo è lunga
sillaba tonica deve soddisfare la rima pesante nel caso in cui sillaba tonica finale di parola 
raddoppiamo la consonante iniziale della parola che segue che diventa coda sillabica
s può precedere un onset biconsonantico, può precedere un’occlusiva in onset biconsantico, non
subisce raddoppiamento fonosintattico se seguita da un’altra consonante  se seguita da consonante
diventa coda della sillaba che precede

fonetica: studia le carrateristiche fisiche dei suoni. Unità di analisi sono i foni (qualsiasi suono linguistico)
fonologia: studia le rappresentazioni mentali dei foni. Unità di analisi sono i fonemi. Possiamo avere una
singola rappresentazione mentale che si manifesta in più foni = allofoni= diverse manifestazioni fisiche di
uno stesso fonema.
sillaba: unità fonologica formata di almeno un elemento sillabico detto nucleo
morfologia: studia strutt interne delle parole analizzate come sequenze di morfemi
morfema: più piccola unità linguistica di significato. Allomorfi: diverse realizzazioni di uno stesso morfema,
sono predicibili a priori in base al contesto fonetico, condividono lo stesso significato, sono in distribuzione
complementare
sintassi: studia i modi in cui le parole si compongono per formare delle frasi
costituente: sequenza di parole che forma un’entità intermedia tra la singola parola e l’intera frase

analizziamo la strutt interna di una parola complessa formata per derivazione e ad ogni passaggio dobbiamo
avere una parola esistente si aggiunge un affisso alla volta
verbi parasintetici< derivati tramite aggiunta contemporanea di un affisso e di un suffisso

testa: costituente determina la categoria lessicale della parola composta o derivata e i tratti di
sottocategorizzazione
composti endocentrici: dotati di testa
esocentrici: privi di testa
derivazione: prefissazione e in suffissazione la testa sta a dx  in suffissazione è il suffisso (che cambia la
categoria lessicale) che sta a dx, in prefissazione è la base lessicale che sta cmq a dx - riscrivere//benzin(aio)
composizione la testa sta a sx (capostazione, pescecane)

regole di formazione di parole: partiamo da basi lessicali per formare parole nuove complesse tramite
composizione o derivazione (prefissazione e suffissazione)

VP: nucleo semantico all’interno del quale vengono codificati i rapporti che ci sono tra il verbo lessicale e i suoi
argomenti.
Relazione strutturale
di spec-head agreement: lega il verbo lessicale (testa) al proprio specificatore che sale dalla posizione di spec di
VP a spec di IP per neccessità di entrare in rapporto più stretto con il verbo flesso che esprime i tratti di
accordo. Sono espressi dalla flessione verbale (morf. Flessivo legato = verbo semplice//morf libero  tempo
composto). Il verbo sale dalla posizione di V° a I°. questa relazione rende possibile la condivisione dei tratti di
accordo. Principio di preservazione di struttura: la posizione di partenza e quella di arrivo coincidono
Di reggenza: lega il verbo al complemento interno che è in una relazione più profonda rispetto all’aggiunto che
non è retto dalla testa e non riceve ruolo tematico. Occupa il nodo di barra più alto

Argomenti: costituenti che devono essere espressi obbligatoriamente all’interno della frase perché saturano la
valenza del verbo e indicano le persone e le entità coinvolte dall’evento espresso dal verbo
Il verbo può selezionare un numero diverso di argomenti e in base a ciò distinguiamo: verbi avalenti (senza
argomento nevica), monovalenti (un argomento  paolo cade, può essere anche frasale  bisogna che
paolo cada), bivalenti (2 argomenti: maria ama i fiori anche qui uno può essere frasale), trivalenti (3 argomenti:
sogg diretto, ogg diretto, ogg indiretto Maria spedisce le lettere a Paolo).
Ruolo tematico: relazione semantica tra verbo e ciascuno dei suoi argomenti. Quando un ruolo tematico viene
assegnato ad un argomento, si dice che il ruolo tematico è saturato
- di agente  persona che dà inizio all’azione
- esperiente  persona che speriementa stato psicologico
- tema/paziente  ciò che subisce azione
- locativo  luogo in cui si situa azione
- meta/destinario  indica persona/entità/luogo verso cui è diretta azione
- comitativo  interazione con agente
- griglia tematica: dà l’indicazione dei ruoli tematici selezionati da ciascun verbo. Amare <esperiente,
tema> Ci dà un info sulla semantica che non sempre riflette la realizzazione superficiale che noi
vediamo. I rapporti semantici non sempre corrispondono alle funzioni grammaticali svolte dai
costituenti.
- criterio tematico: relazione diunivoca tra argomenti e ruoli tematico a ogni argomento viene
assegnato un solo ruolo tematico e ad ogni ruolo tematico viene assegnato un solo argomento
- principio di proiezione: l’informazione lessicale deve essere rappresentata sintatticamente amare
seleziona 2 ruooli tematici di esperiente e di agente che vengono assegnati a due argomenti interni

l’elemento che occupa la posizione di soggetto può anche non ricevere ruolo tematico  it (sogg espletivo o
pleonastico che non ha rilevanza semantica ma assolve funzione grammaticale riempiendo posizione
preverbale) it is snowing  secondo Principio di proiezione esteso: posizione di sogg pre-verbale deve essere
obbligatoriamente riempita non è chiaro per italiano  si fa ipotesi che venga riempita da elemento pronominale
nullo > pro-piccolo  foneticamente irrealizzato ma si intuisce che venga interpretato dal parlante perché esso
viene identificato dalla flessione del verbo, ha le proprietà che gli vengono assegnate dai tratti di accordo 
spec-head agreement

verbi intransitivi  inacusattivi (essere), inergativi (avere). Verbi transitivi compl oggetto diretto. Ditransitivi
ogg diretto e ogg indiretto
aggiunti o circostanziali: costituenti aggiuntivi che possono comparire opzionalmente all’interno della frase per
descrivere in modo + dettagliato il contesto in cui evento si è svolto

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