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LA COMUNITÀ SORDA
ARCIPELAGO SORDITÀ
Estremamente variegata ed eterogenea, perché intervengano fattori di diversità:
- Epoca di insorgenza della sordità (PRE-NATALE, PERI-NATALE, POST-NATALE o PRE-
VERBALE, POST-VERBALE).
- Causa della sordità.
- Tipo di sordità (SEDE DELLA LESIONE → sordità trasmissiva, sordità neurosensoriale, sordità
centrale).
- Grado della sordità (lieve, media, grave, profonda).
- Provenienza familiare (5%\10% sordi con genitori sordi).
- Esposizione linguistica (percorso ORLAISTA, percorso BILINGUE o ALINGUISMO).
- Percorso educativo\riabilitativo.
- Ausili per l’udito.
17/02/23
D) Comunità udente
FALSE CREDENZE
1) ESISTE UN’UNICA LINGUA DEI SEGNI UNIVERSALE
IS (international sign)→ codice che si utilizza per comunicare in eventi internazionali, che per la maggior
parte sono costituiti dalla ASL , la restante parte da altre LS, ecco perché non è una lingua. (no regole
no trasmissione).
L’eterogeneità delle lingue dei segni presenta le stesse caratteristiche di quella delle lingue vocali.
Generalmente, come le lingue vocali, le lingue dei segni variano in base al Paese in cui vengono utilizzate,
e variano dunque anche a seconda della cultura e della società del determinato paese.
GRAMMATICA UNIVERSALE
Secondo il linguista Noam Chomsky, l’acquisizione delle lingue è sostenuta dal fatto che il cervello umano
sia dotata di un insieme di conoscenze innate (—> Grammatica Universale, GU), ossia non è una
tabula rasa, non deve imparare tutto da zero ma sarebbe già fornito di un bagaglio di conoscenze
linguistiche innate che hanno il compito essenziale di guidarlo nell'acquisizione del linguaggio.
OBIEZIONE: Ma se siamo tutti dotati di questa grammatica universale innata come mai nel mondo poi
esistono tante lingue diverse? (circa 7.000)
Teoria dei Principi dei Parametri (Chomsky & Lasnik):
La conoscenza di una lingua sarebbe regolata da due diversi meccanismi i principi e i parametri.
- Principi: sono regole universali comuni a tutte le lingue. Hanno il compito di fissare dei paletti
oltre i quali le lingue non si possono spingere quindi delimita la possibile variazione tra le lingue.
(ES. tutte le frasi in tutte le lingue del mondo devono avere un soggetto che poi può essere
ovviamente sottinteso o meno però un soggetto ci deve essere).
- Parametri: delle regole che possono variare da una lingua all'altra, sono i responsabili all'atto
pratico della variazione tra le lingue.
(ES. un parametro è il parametro del Pro Drop; è un tipo di parametro che determina se in una
lingua il soggetto può essere omesso o meno. Per questo parametro specifico l'italiano risponde
Sì c'è la possibilità di omettere il soggetto.
Per riassumere possiamo dire che all'interno di questo quadro teorico acquisire una lingua per un
bambino significa essenzialmente due cose, 1) il bambino sfrutta una dotazione biologica che gli fornisce
una serie di conoscenze linguistiche innate. 2) solo i principi non bastano però, il bambino deve essere
immerso in un contesto linguistico. deve essere esposto a input linguistico e questo input deve essere
quantitativamente e qualitativamente sufficiente ad innescare il processo di acquisizione linguistica.
Questa immersione linguistica permette al bambino di configurare i parametri specifici della lingua a cui
è esposto (possiamo immaginare i parametri come degli interruttori no che il bambino regola in base
alla in base agli stimoli linguistici ambientali che riceve).
PRINCIPI
1) PRINCIPIO DELL’ARBITRARIETÀ
Secondo questo principio NON esiste un rapporto diretto tra la forma del significante, quindi tra la forma
del segno, e il suo significato.
In LIS:
In LIS?
17\03\2023
PARAMETRI
1) ORDINE LINEARE
→ Ordine di base degli elementi della frase.
In LIS?
La LIS registra a un alto grado di variazione nell’odine degli
elementi, perché esistono diversi fattori sociali e linguistici
che esercitano un’influenza su questo parametro, ad
esempio il fatto di non avere una forma scritta condivisa e
diffusa all’internodi tutta la comunità o il fatto di non avere
la LIS insegnata all’interno dei programmi scolastici.
Tuttavia la lingua mostra una preferenza verso un certo
ordine non marcato → SOV ≠ italiano.
2) SOGGETTO NULLO
→ Possibilità di omettere il soggetto.
In LIS?
Come in italiano è possibile omettere il soggetto a patto che
il soggetto sia recuperabile attraverso il contesto, quindi
nelle frasi precedenti il segnante deve avere introdotto nel
discorso il referente saliente. Inoltre nella Lis è possibile
omettere non soltanto il soggetto ma anche l’oggetto, in
questo si discosta rispetto all’italiano.
3) COPULA
→ Elemento verbale che unisce il soggetto al predicato.
In LIS?
Il soggetto e il predicato non sono uniti da una copula, in
LIS infatti non esiste un segno manuale con la funzione di
copula corrispondente al verbo essere in italiano, in questo
senso la Lis si avvicina più al maltese e al russo che all'italiano e all'inglese.
➔ MOVIMENTO WH-
→ Spostamento di elementi interrogativi dalla loro posizione di base ad una posizione derivata.
In LIS?
L'elemento WH- cosa non appare in situ non appare tra il
soggetto e il verbo quindi nella sua posizione di base per
effetto del movimento WH- si sposta in una posizione
periferica. Mentre l'italiano e l'inglese spostano l'elemento
WH nella periferia sinistra e quindi lo fanno apparire all'inizio
della frase la LIS lo sposta nella periferia destra e
quindi appare alla fine della frase.
4) DOPPIA NEGZIONE
→ Possibilità di combinare due elementi negativi nella stessa frase.
In LIS?
La LIS realizza un unico elemento negativo, quindi non due
negazioni come in italiano. Inoltre la negazione manuale è
accompagnata da elementi non manali bene precisi.
Per riepilogare:
FONOLOGIA
(Studio dei suoni contenuti in una parola pronunciata dai parlanti) → Studio degli elementi contenuti in un segno
espresso da un segnante.
MODALITÀ
Studiare la fonologia delle lingue vocali e delle lingue dei segni significa Prima di tutto prendere coscienza
delle diverse modalità coinvolte:
Lingue dei segni e lingue vocali differiscono per modalità di articolazione, trasmissione e percezione.
Cosa accade se analizziamo la composizione interna dei segni e delle parole? Sono comparabili?
LV: FONEMA
I fonemi di per sé non sono portatori di significato
ma sono distintivi, ovvero contribuiscono a
differenziare dei significati. Se in uno stesso
contesto l’uso di un suono o un altro determina
due parole con significati distinti, allora i due foni
sono realizzazioni di due fonemi.
➠ [r] alveolare e [R] uvulare non hanno valore distintivo, sono pertanto due varianti libere di un unico
fonema.
LV: ALLOFONI
Quando le realizzazioni diverse di un fonema
dipendono dal contesto fonologico, allora si
parla di allofoni. Gli allofoni non hanno valore
distintivo e sono in distribuzione
complementare, cioè non compaiono mai
negli stessi contesti.
Per riepilogare: LV: INVENTARIO FONOLOGICO
24\03\2023
31/03/23
CONFIGURAZIONE
→ La configurazione è la forma della mano o delle mani nell’articolazione del segno.
Non tutte le forme realizzabili da un punto di vista articolatorio rientrano nell’inventario fonologico della
LS. La LIS, infatti, opera una determinata selezione.
Il processo di naturalizzazione è quel processo che determina la sostituzione di un fonema con un altro
proprio perché il fonema originario non fa parte del fonema originario della lingua, quindi, subisce un
riadattamento nel sistema fonologico della lingua d’arrivo.
Le configurazioni utilizzate non sono le stesse in tutte le lingue dei segni.
SELEZIONE E POSIZIONE
Il metacarpo della mano è la parte della mano escluse le dite, nel metacarpo ci sono due lati, il lato
ulnare, che è quello del mignolo, mentre quello del pollice è il lato radiale.
Poi ci sono le articolazioni tra le falangi.
Ci sono due livelli in particolare che ci interessano:
- Il primo collega metacarpo al primo gruppo di falangi, più
prossime al corpo. È l’articolazione metacarpo-falangea
(nocche a livello della base delle dita).
- L’altro livello è quello tra le falangi prossimali e quelle
intermedie.
Anche nelle lingue vocali i fonemi possono essere descritti secondo tratti distintivi, per esempio sordo e
sonoro. Quando parliamo di occlusive velari c’è quella sonora e quella sorda.
→ Quando parliamo di selezione facciamo riferimento al numero di dita selezionate, da 1 a 5. Quanto
alla posizione, ci interessa capire se sono estese, e possono essere estese unite o estese separate.
Abbiamo poi la differenza tra piegato aperto e curvo aperto, poi c’è piegato chiuso, le dita piegate
prevedono la curva tra la prima e seconda falange, possono essere anche curve chiuse. Possono poi
essere chiuse e questa è una configurazione che seleziona 5 dita.
Selezione e posizione sono tratti distintivi, mi permettono di identificare coppie minime di segni.
TRATTI MORFOFONEMICI
07\04\2023
LUOGO
→ Lo SPAZIO in cui vengono articolati i segni.
Esistono i segni articolati a contatto con il corpo o in prossimità di una parte del corpo e segni articolati
invece nello spazio neutro.
Elena Radutzky propone un inventario di 16 luoghi:
➢ Faccia
➢ Parte superiore e lato del capo
➢ Occhio
➢ Naso
➢ Guancia
➢ Orecchio
➢ Bocca
➢ Mento
➢ Collo
➢ Spalla e tronco superiore
➢ Petto
➢ Tronco inferiore e anca
➢ Braccio
➢ Polso
➢ Mano non dominante
➢ Spazio neutro
Nello spazio c’è un solo luogo, lo spazio neutro. Sul corpo invece troviamo ben 15 luoghi distinti. La
maggior parte dei luoghi sul corpo è costituita da luoghi articolati nell’area del viso. Il viso, infatti,
rappresenta l’area di massima percezione visiva, cioè dove l’interazione si focalizza al massimo. Gli occhi
non si fissano mai sulle mani che segnano, ma gli occhi solitamente si concentrano nell’area compresa
tra naso e bocca. Ecco perché sul viso abbiamo diversi punti di articolazione.
Questi 16 luoghi si possono suddividere in 4 macroaree: alcuni luoghi di articolazione fanno parte
dell’area della testa (viso, fronte, orecchio, naso, guancia, bocca, mento, collo), alcuni luoghi di
articolazione fanno parte del corpo (spalle, petto, addome, braccio non dominante, polso non
dominante), abbiamo poi la mano non dominante (palmo, punta delle dita, radiale, dorso), e infine lo
spazio neutro, che non include ulteriori specificazioni.
Alcuni luoghi in alcuni segni sono in grado di trasmettere tratti semantici attraverso l’uso di particolari
metafore visive. In alcuni segni della LIS, il luogo di articolazione può richiamare specifiche azioni che
sono articolate in quel luogo, ad esempio il segno mangiare è articolato in corrispondenza della bocca.
In alcuni casi, il luogo di articolazione può richiamare alcune parti del corpo dove il referente solitamente
si colloca, pensiamo al segno occhiali, articolato in corrispondenza degli occhi, oppure il luogo può
richiamare la parte del corpo collegata al referente nell’immaginario collettivo. Pensiamo ai segni collegati
a emozioni e stati d’animo, solitamente collocati a livello del petto. Vediamo i tratti morfofonemici
collegati a 5 luoghi di articolazione:
LUOGO RIFERIMENTO
Esempi in LIS
Fronte Attività cognitive PENSARE, RICORDARE, DIMENTICARE, SPAERE, CONOSCERE, CAPIRE,
FILOSOFIA
Occhio Attività visive + oggetti posti sugli occhi VEDERE, GUARDARE, OSSERVARE + OCCHIALI,
BINOCOLO, MACCHINA -FOTOGRAFICA
Orecchie Attività uditive + oggetti posti sulle orecchie SORDO, UDENTE, SENTIRE, PERCEPIRE,
PROTESI – ACUSTICA, TELEFONO, CUFFIE, CILIEGIA (fa riferimento a un gioco fatto da bambini che
comporta l’appoggiare le ciliegie sopra le orecchie)
Naso Olfatto, attività e oggetti legati al naso FIORE, PROFUMO, AVVOCATO (metafora),
CURIOSO, PRENDERE IN GIRO
Petto Stati emotivi e sensazioni AMORE, ARRABBIATO, SODDISFAZIONE, INVIDIA, DISPIACERE,
ETICA, FIDUCIA
14\04\2023
ORIENTAMENTI
Orientamento è stato proposto come parametro indipendente dalla teoria di Stokoe dal trio Battiston,
Markowitc e Woodward, 1975. Così come gli altri due parametri precedenti, configurazione e luogo,
contribuisce a descrivere la parte statica del segno. È un parametro autonomo perché è caratterizzato
da capacità distintiva è in grado di determinare cambi di significato in coppie minime di segni.
→ Posizione assunta dalla mano durante l’articolazione del segno.
ORIENTAMENTO ASSOLUTO
orientamento della mano nello spazio, ovvero la direzione verso cui si orienta il palmo della mano
(Brentari 1990 ; Sandler 1989; Stokoe 1978). Non si prende come riferimento nessun luogo in
particolare, quindi questo parametro va considerato prima dell’inizio del movimento, bisogna sempre
considerare l’orientamento iniziale, anche se durante l’articolazione cambia.
3 parametri:
1) Piegamento del POLSO → piegato (3 modi) o posizione neutrale.
MOVIMENTO
→ Il movimento operato dalla mano \ dalle mani nell’articolazione di un segno.
È uno dei parametri diffusi da Stokoe. Esso descrive come le mani si muovono nell’articolazione del
segno, è forse il parametro più complesso da descrivere. Ci sono tanti tipi diversi di movimento e in uno
stesso segno ci possono essere più movimenti uniti e combinati tra loro, è considerato come il motore
dei segni, senza movimento i segni sarebbero difficilmente percepibili all’occhio umano. I segni
necessitano del movimento, ad eccezione di numerali da 0 a 10. Il parametro del movimento distingue
coppie minime di segni che si distinguono per il movimento e per questo cambiano significato. Ad
esempio, lavorare e farmacia, sono segni a due mani non bilanciati con luogo di articolazione mano non
dominante, configurazione 5 dita selezionate in posizione chiusa, l’orientamento relativo è identico (lato
ulnare), l’unico parametro che cambia è il movimento, nel caso di farmacia è circolare, nell’altro verso il
basso.
Descrive la parte dinamica del segno, può essere considerato come il motore dei segni. Esistono vari tipi
di movimento e un segno può inglobare più tipi di movimento.
Coppia minima di segni che si differenziano solo per il parametro del movimento, ES. Farmacia, lavorare.
Stokoe ipotizza l’esistenza di 24 movimenti di base per l’ASL.
Friedman suddivide tutti i tratti di movimento individuati da S. in 4 categorie:
1) DIREZIONE
2) MANIERA
3) CONTATTO con il corpo.
4) INTERAZIONE tra le mani.
Radutzky ripropone la stessa suddivisione per la LIS.
2 tipi di movimento:
A differenza degli altri parametri, nel movimento si può rintracciare una organizzazione temporale dei
segmenti, è possibile parlare di una certa sequenzialità. Ci può essere un movimento unico oppure
ripetuto (più segmenti dello stesso movimento). Questa differenza può essere contrastiva (es:
vita/vivere, funzionare/motore, buono/possibile).
COMBINAZIONE DI TIPI DIVERSI DI MOVIMENTO
Possibilità:
o Ci possono essere segni dove un movimento primario che comporta un cambio di luogo
combinato con un movimento secondario di cambio di configurazione (es. COPIARE)
o Cambio di luogo + cambio di orientamento (es. PRIMA VOLTA)
o Cambio di configurazione + cambio di orientamento (es. CASO)
o Cambio di luogo + cambio di configurazione + cambio di orientamento (es. GETTARE
VIA)
MOVIMENTI PRIMARI
Quando parliamo di traiettoria dobbiamo pensare che le mani si muovano in uno spazio tridimensionale
fatto di 3 piani diversi:
- Piano orizzontale (dx-sx)
- Piano verticale (alto-basso)
- Piano sagittale (attraversa perpendicolarmente la linea delle spalle è dato dagli estremi indietro-
avanti)
I movimenti primari vengono descritti in base alla forma delle traiettorie e alla loro direzione.
Possono essere rettilinee dritte, arcuate, circolari, ondulatorie. Le direzioni possono essere verso l’alto,
basso, in direzione ipsilaterale, controlaterale, in avanti, all’indietro. Possono esserci anche direzioni
diagonali, ad esempio per il segno della parola leone. I movimenti circolari dipendono dalla mano
dominante.
MOVIMENTI SECONDARI:
Possibili cambi di configurazione:
• Apertura (es. LUCE, NUMERO)
• Chiusura (es. PRENDERE, RUBARE)
• Flessione (es. CONIGLIO)
• Piegamento (es. FOTO)
• Tamburellamento (es. COMPUTER)
• Sfregamento (es. SOLDI)
• Separazione (es. FORBICI)
Coppia minima: GRATIS/ZIO (con vs senza movimento secondario)
Coppia minima: ACCENDERE/SPEGNERE (apertura vs chiusura)
Possibili cambi di orientamento:
• Rotazione: cambio nell’orientamento del palmo (es. nel caso di tradire da prono a supino, nel
caso di proibire da supino a prono, oppure ci può essere il passaggio da prono a supino ripetuto)
• Deviazione: cambi nell’orientamento delle dita (es. impossibile-pa-pa da radiale a ulnare e
stupido da ulnare a radiale, il caso ripetuto è motore)
• Flessione: cambio nell’orientamento sia del palmo che delle dita (es. aperto da palmo a dorso
e chiuso da dorso a palmo, il caso ripetuto è primavera)
La presenza o assenza di movimento secondario può essere distintivo di significato.
Coppia minima: PE/IX-DEM (con vs senza movimento secondario)
Coppia minima: MARTELLO/CHIAVE (flessione vs rotazione)
CAMBIAMENTO DIACRONICO
Nel tempo accade che il parametro del movimento
possa subire cambiamenti: se avviene un cambio di
movimento questo cambio avviene con una direzione
stabile, ovvero se cambia tende a distalizzarsi.
Prossimale vuol dire vicino al busto (es. braccio), le
falangi sono più distali rispetto al busto del segnante.
Più gli articolatori sono prossimali più sono grandi.
MOVEMENT-HOLD MODEL
Premessa: tra un segno e l’altro ci sono transizioni, cioè movimenti fisiologici che le mani devono fare
per unire i segni. La transizione è un movimento necessario non fonologico.
Liddell & Johnson propongono di analizzare i segni secondo un modello segmentale basato su sequenze
di segmenti di due tipi:
MODELLI A CONFRONTO
28/04/23
Le CNM affettive sono facoltative, non dobbiamo necessariamente esprimere il nostro stato d’animo.
Quelle CNM linguistiche quando richieste dalla grammatica della lingua non c’è facoltatività. Le CNM
affettive possono variare da un segnante all’altro. Ad esempio, una reazione di sorpresa può essere
espressa coinvolgendo diversi muscoli, si possono spalancare più o meno gli occhi, si possono sollevare
più o meno le sopracciglia ecc. quelle linguistiche sono condivise invece da tutti i segnanti, non c’è
variazione. Le CNM affettive tendono ad essere piuttosto graduali, mostrano schemi discontinui e
irregolari, quelle linguistiche si attivano e disattivano in modo repentino e la loro attivazione è prevedibile
grazie agli schemi imposti dalla grammatica. Le CNM affettive non sono allineate dal punto di vista
temporale coi segni manuali, sono slegate da quello che le mani articolano. Quelle linguistiche son legate
a precisi segni manuali o costituenti sintattici.
CNM FONOLOGICHE
Si applicano ad un singolo segno manuale e lo fanno per completarne la struttura fonologica e per far si
che questo segno abbia un significato lessicale ben preciso. Ci riferiamo però ad un piccolo gruppi di
segni, non tutti sono specificati per il parametro fonologico delle CNM, anzi la maggior parte sono segni
non caratterizzati da CNM specifiche fonologiche. Senza esse segni come magro, amore, odio,
risulterebbero incompleti. Per convenzione rappresentiamo le CNM attraverso una linea orizzontale sopra
la glossa. Sopra la linea si può indicare che tipo di CNM dobbiamo usare. La sua estensione corrisponde
all’estensione temporale delle CNM.
Le CNM sono richieste dall’architettura fonologica del segno e le consideriamo come un parametro
formazionale in quanto ha funzione distintiva/contrastiva, determina cambi di significato in coppie minime
di segni.
CNM MORFOLOGICHE
Ci sono CNM che se associate ad un segno lo modificano, aggiungendo un’informazione di tipo
aggettivale. Solitamente la lingua protrusa suggerisce il significato aggettivale di piccolo, mentre i denti
visibili veicolano il significato di grande. Le CNM modificano anche il grado dell’aggettivo. Ad esempio,
nel segno della parola grasso troviamo CNM fonologiche, cioè richieste dalla fonologia del segno per
avere un segno ben formato, nel segno grassissimo troviamo CNM morfologiche necessarie per
realizzare il grado superlativo. Le CNM morfologiche possono veicolare anche informazioni avverbiali.
Quando sono associate a verbi, le CNM possono indicare come l’azione viene svolta.
L’aspetto verbale ci dice come l’evento è organizzato nel tempo dal punto di vista del segnante. L’aspetto
continuo indica che l’evento è continuo nel tempo. Ad esempio, nella frase il bambino continua a
piangere, l’aspetto di continuità è dato dall’apertura della bocca.
CNM SINTATTICHE
Si stendono su più segni della frase, per studiarle al meglio è necessario osservarne l’esatta estensione
temporale, segnalata dalla linea orizzontale sopra le glosse sono usate dai segnanti per segnalare il tipo
di costruzione sintattica. Troviamo quindi:
• Interrogative polari (si/no)
• Interrogative wh-
• Negative
• Imperative
• Ipotetiche
• Temporali
• Relative
Le CNM possono essere considerate l’equivalente dell’intonazione nelle lingue vocali, dove possiamo
usare la stessa sequenza di parole con schemi intonativi diversi per il diverso tipo di frase.
o Partiamo dalla frase dichiarativa semplice, realizzata con CNM sintattiche neutre.
o Le frasi interrogative polari in LIS, invece, sono accompagnate da: sollevamento
sopracciglia e leggero avanzamento delle spalle. Nella frase il cane insegue il gatto e il
cane insegue il gatto? Vediamo che formano una coppia minima, è tutto uguale dal punto
di vista manuale, quello che cambia sono i tratti sovrasegmentali, ovvero le componenti
non manuali sintattiche.
o Le frasi interrogative wh in LIS sono accompagnate da aggrottamento delle sopracciglia,
occhi socchiusi e leggero avanzamento della linea delle spalle (es: cosa hai comprato?
– comprare cosa?)
o La frase negativa in LIS è accompagnata da: scuotimento laterale del capo e
dell’aggrottamento delle sopracciglia
o In alcune varietà della LIS, le CNM di negazione sono gli unici marcatori che rendono
negativa la frase in assenza di segni manuali di negazione
COMPONENTI ORALI
Intendiamo i movimenti della bocca o dell’area circostante eseguiti durante il flusso segnico. Esistono
due categorie di componenti orali:
- COS (componenti orali speciali)
- COP/IPP (componenti orali del parlato/immagini parole prestito)
Le componenti orali sono movimenti eseguiti con la bocca e l’area circostante, sono simultanei alla
produzione dei segni manuali. Alcune componenti derivano dalla lingua vocale e possono essere
considerate come forme di prestito linguistico. Queste sono le COP o IPP. Altre componenti orali sono
indipendenti dall’italiano, non sono forme di prestito, sono realizzazioni inerenti alla LIS e quindi non
sono fenomeni di contatto interlinguistico. Le COS sono movimenti della bocca e dell’area circostante
che non hanno relazione con la lingua vocale della maggioranza udente. Le COS sono legate a sensazioni
o percezioni (es. SPARARE). In altri casi sembra non esserci una precisa relazione tra il contenuto
semantico e il movimento della bocca (es. NON RIUSCIRE – PA-PA). Le COS sono caratterizzate da
diversi gradi di iconicità. In generale non sembrano essere influenzate da particolari variabili sociali
linguistiche, sono usate in modo uniforme nella comunità linguistica. Da un punto di vista prettamente
articolatorio le COS non sembrano essere ristrette alla sola bocca, ma possono coinvolgere anche la
mandibola, guance, lingua, labbra, le COS possono essere realizzate anche con l’emissione di aria dalla
bocca. La relazione tra COS e segno manuale può riflettere vari gradi di iconicità. Possiamo caratterizzare
le COS in 3 gruppi:
• COS TRASPARENTI: sono le COS più iconiche, ovvero lasciano trasparire la relazione esistente
tra le COS e il significato semantico del segno (es. mangiare il gelato, gonfiare un palloncino)
• COS TRASLUCIDE: esiste un grado intermedio di iconicità. La relazione tra COS e significato
semantico non è immediata, ma può essere riconosciuta a posteriori, nel momento in cui viene
spiegata (es. non piacere, magro)
• COS OPACHE: il riferimento semantico è arbitrario e puramente convenzionale (es. impossibile
– pa-pa, non ancora). La relazione tra COS e significato semantico non è riconoscibile perché
frutto di una convenzione arbitraria
05/05/23
COP = articolazione della parola corrispondente in italiano (o parte di essa) eseguita con la bocca e
senza emissione di suono.
Le COP sono una forma di contatto interlinguistico tra LIS e italiano, sono dovute ad un fenomeno di
interferenza linguistica e culturale (probabilmente a causa dell’oralismo usato nella riabilitazione delle
persone sorde). Il fenomeno delle COP è variabile nella comunità. Ci sono segnanti che le usano di più
e segnanti che le usano meno. Non ci sono regole ben precise che ci vincolano a usarle in un determinato
modo. Perché c’è variazione tra i segnanti? L’uso delle COP dipende da variabili, ad esempio l’istruzione
ricevuta in giovane età, il contesto comunicativo e il destinatario, il contesto extralinguistico ecc..
Quando si usano?
- Soprattutto con nomi e aggettivi
- Meno spesso con i verbi
- Non riproducono elementi funzionali (es. pronomi, morfemi numero/genere nei nomi e morfemi
temporali e di accordo nei verbi)
Quale forma?
Le COP/IPP possono essere totali o parziali a seconda della porzione di parola riprodotta.
COP/IPP parziale:
[fo]
FOGLIO
COP/IPP totale:
[foglio]
FOGLIO
Nella labializzazione non si lasciano trasparire morfemi grammaticali di pluralizzazione, per esempio, se
io devo dire la parola fogli non labializzo fogli, ma dico sempre foglio.
Nella maggior parte dei casi si estendono su un unico segno, ma ci sono casi in cui le COP si estendono
su due segni.
Significato della COP e significato del segno associato
Ci possono essere:
PROSODIA
Il segnale linguistico è composto da fenomeni fonologici sovrasegmantali, che sono durata, accento,
tono, intonazione. Se non ci sono segmenti essi non esistono, devono attaccarsi a dei segmenti, non
sono autonomi.
LV: Durata
È il tempo di articolazione, ossia il tempo che passa dal momento iniziale a quello finale dell’articolazione
di un fonema, di una parola o di un enunciato, che può riguardare un fonema, una parola, un segno, un
enunciato. Alcuni fenomeni rilevanti che riguardano la durata possono essere il fenomeno
dell’allungamento finale a fine enunciato, che tende a durare di più rispetto alla finale. Può interessare
anche un singolo fonema, in italiano abbiamo, per esempio, consonanti lunghe e brevi e la durata
consonantica è distintiva in italiano, mentre l’allungamento vocalico non è distintivo. In italiano la vocale
accentata in sillaba aperta non finale risulta foneticamente lunga (es [‘fa:to]/[‘fatto]).
LV: Accento
Rafforzamento di una sillaba rispetto ad altre sillabe vicine all’interno della parola.
Esistono lingue ad accento fisso come il francese (sull’ultima sillaba) e l’ungherese (per lo più sulla
prima sillaba) e lingue ad accento mobile come l’italiano (parole tronche come cit- tà, piane come fe-rì-
ta, sdrucciole come me-gà-fo-no e bisdrucciole come mà-sti-ca-no). In italiano l’accento è distintivo: es.
papà vs papa, àncora vs ancòra.
LV: Tono
È la velocità di vibrazione delle corde vocali, che determina l’altezza tonale (più o meno acuto, più o
meno grave). Ci sono lingue tonali dove il tipo di tono può distinguere parole molto simili. In italiano il
tono non è distintivo, ma lo è l’intonazione, cioè il susseguirsi di toni alti e bassi. Ad esempio, possiamo
distinguere frasi diverse come:
- Ha già mangiato
- Ha già mangiato?
- Ha già mangiato?!
LV E LS A CONFRONTO
LINGUE VOCALI
SEGMENTI → Fonemi
Fenomeni fonologici SOPRASEGMENTALI:
• Durata
• Accento
• Intonazione
• Tono
• DURATA: aumentiamo il tempo di articolazione del segno. Questo può veicolare enfasi,
intensificazione
• VELOCITÀ: aumentare la velocità di un segno può corrispondere alla produzione di un segno
accentato. Quando vogliamo accentuare un segno manteniamo la durata del segno invariata, ma
usiamo maggiore ampiezza.
• AMPIEZZA: facciamo riferimento al volume visivo, più i movimenti sono ampi, più sono evidenti
e possono essere percepiti facilmente dall’interlocutore. Se il movimento è meno visibile ottengo
l’effetto di un segnato sussurrato.
Le CNM sono un complesso di:
- Espressioni facciali (per es. inarcamento delle sopracciglia, direzione dello sguardo, contrazione
delle guance)
- Componenti orali (prestate e speciali)
- Posizione e movimento del capo
- Posizione e movimento delle spalle
- Postura del corpo
MARCATORI PROSODICI
Cosa segnalano?
GERARCHIA PROSODICA
Sopra il livello lessicale (domini fonologici più ampi della singola parola):
• Enunciati fonologici
• Sintagmi intonativi
• Sintagmi fonologici
• Parole prosodiche
Livello lessicale:
- Piede
- Sillaba
Quanto alle LS studiosi ed esperti di lingua dei segni, tra cui Brentari, Sandler, Nespor, Lillo-Martin,
hanno dimostrato che la stessa gerarchia può essere usata per analizzare il segnale linguistico nelle
lingue dei segni.
SILLABA
Il movimento può essere visto come il motore dell’attività articolatoria del segnante, in quanto consente
agli altri parametri di mutare all’interno dei segni ed è il nucleo di sonorità nelle lingue dei segni.
→ La sillaba è un’unità prosodica costituita da uno o più foni agglomerati attorno ad un picco di intensità.
Come si contano le sillabe?
Brentari parla di Syllable counting criteria
Un movimento equivale ad una sillaba.
Distinguiamo una sillaba leggera e una pesante.
La SILLABA LEGGERA è un movimento semplice e può essere:
• Un movimento primario (o con traiettoria)
• Movimento secondario – cambio di configurazione (es. ignorante)
• Movimento secondario – cambio di orientamento (es. tradire)
SILLABA PESANTE = movimento complesso
Ovvero una combinazione simultanea di movimenti semplici
• Movimento con traiettoria + un cambio di configurazione
• Movimento con traiettoria + un cambio di orientamento
• Cambio di configurazione + cambio di orientamento
Segni monosillabici con sillaba leggera:
- ANDARE
- TRADIRE
- IGNORANTE
Segni monosillabici con sillaba pesante:
- COPIARE
- PRIMA VOLTA
- SCIOPERO
Segni bisillabici:
- FESTA
- LAVORARE
- ANNULLARE
- CINA
(Annullare e Cina hanno due movimenti, ma non c’è la ripetizione dello stesso movimento)
Coppia minima: 1 sillaba vs. 2 sillabe:
- VITA/VIVERE
- FUNZIONARE/MOTORE
12\05\2023
PROCESSI FONOLOGICI
Nelle lingue umane a volte capita che la realizzazione dei un fonema venga influenzata dal contesto in
cui si trova. Queste possibili alterazioni sono il risultato di processi fonologici.
ASSIMILAZIONE
In alcuni segni a due mani non bilanciati è possibile osservare un processo di assimilazione interna:
- nella forma originaria i due articolatori manuali realizzano configurazioni diverse;
- nella forma con assimilazione la mano non dominante assimila la configurazione della mano
dominante (configurazioni simmetriche).
DISTALLIZZAZIONE
→ tendenza a passare da articolatori più vicini al busto del segnante ad articolatori più distanti
Si osserva quindi una tendenza a sostituire macromovimenti con micromovimenti.
PROSSIMALIZZAZONE
→ tendenza a passare da articolatori più vicini al busto del segnante ad articolatori più distanti
Si osserva quindi una tendenza a sostituire macromovimenti con micromovimenti.
EPENTESI
(dal greco epénthesis, "inserzione")
→ processo fonologico che prevede l’inserimento di un segmento fonico all'interno di una sequenza
fonica al fine di riparare una violazione fonologica o rendere la pronuncia più facile.
Inserimento:
- di una vocale: es. [pɪsikoloˈʤia] e [inɪzviˈtːseːra] (in alcune varietà di italiano)
- di una consonante: es. aggiunta della d eufonica in “ad Amalfi”, “ed elefanti
19/05/23
VARIAZIONE SOCIOLINGUISTICA
Le lingue variano e possono variare per effetto del tempo (variazione diacronica), possono cambiare
nella dimensione dello spazio (variazione diatopica), per effetto della situazione comunicativa (variazione
diafasica), la lingua varia anche per effetto della provenienza sociale del parlante (variazione diastratica),
a seconda del mezzo comunicativo usato (variazione diamesica). Giocano un ruolo fondamentale i
corpora, cioè i testi linguistici, che ci fanno vedere come la lingua varia a seconda di questi fattori.
Con lingua standard ci riferiamo ad un sistema linguistico idealizzato, in realtà entrano in gioco molte
variabili. Studiare la variazione sociolinguistica significa tenerne conto e assumere un approccio realistico.
La variazione socio linguistica è la variazione interna alle lingue. Può essere collegata a:
- FATTORI SOCIALI (la provenienza geografica, età, genere, classe sociale ecc)
- FATTORI LINGUISTICI (il tipo di frase, il ruolo sintattico degli elementi nella frase, ecc)
La variazione può riguardare aspetti fonologici, lessicali, morfologici e sintattici.
Serve a capire come la lingua varia. I fenomeni di variazione non avvengono a caso, ci sono dei paletti
che restringono le possibilità di variazione. Studiare la variazione socio linguistica significa studiare i limiti
entro cui la variazione può avvenire. Essa implica uno studio sul campo, si indaga come la lingua viene
usata da un buon numero di segnanti rappresentativi dell’intera comunità. Più dati abbiamo e più
riusciamo ad avere un’immagine fedele di come la lingua viene usata nella comunità. Il corpus è una
raccolta di testi linguistici creati spontaneamente dai parlanti e segnanti. Gestire tanti dati non è facile,
ma grazie agli strumenti della statistica riusciamo a trarre delle generalizzazioni.
PROGETTO DI RICERCA PRIN 2008-2010
(Progetto di Ricerca di Interesse Nazionale)
“Dimensioni di variazione nella Lingua dei Segni Italiana”
Hanno partecipato:
- Università di Roma la Sapienza
- Università di Milano – Bicocca
- Università di Venezia Ca’ Foscari
Obiettivo: creazione del primo CORPUS per la LIS.
CORPUS LIS
- 10 città
- 165 persone sorde (circa 18 per ogni città)
- 3 gruppi di età: giovani, medi, anziani (6 persone in ogni gruppo)
Giovani: dai 18 a 30 anni
Medi: da 31 a 54 anni
Anziani: da 55 anni in su
DIMENSIONI DI VARIAZIONE:
- Diacronica (fattore: età)
- Diatopica (fattore: provenienza): si sta riducendo per effetto delle nuove tecnologie che
permettono alle persone sorde di comunicare abbattendo le barriere spaziali. Ci sono aree
particolarmente soggette a questa variazione, è il caso dei colori, dei mesi
- Diafasica (fattore: contesto comunicativo)
- Diastratica (fattore: classe/gruppo sociale, istruzione)
- Diamesica (fattore: mezzo comunicativo)
VARIAZIONE DIAFASICA
REGISTRO FORMALE
• Segni eseguiti nella loro forma citazionale (si evitano assimilazioni ad esempio)
• Soggetto e oggetto espliciti, si cerca di evitare le ambiguità
• CNM meno marcate
• Più influenza della LV (ora sempre meno grazie alla consapevolezza metalinguistica della
comunità segnante)
• Minore uso della gestualità
• - Uso di “domande retoriche”: domande che servono per essere più chiari possibili
REGISTRO INFORMALE
• Segni eseguiti a volte in modo diverso rispetto alla forma citazionale (es. caduta della mano non
dominante)
• Soggetto e oggetto omessi
• CNM più marcate
• Meno influenza della LV
• Maggiore uso della gestualità
Lo slang usato per rafforzare l’appartenenza al gruppo e per rendere inaccessibile quello che viene detto
al resto della comunità.
VARIAZIONE DIAMESICA
→ per effetto del mezzo comunicativo.
Fino a qualche anno fa esisteva solo la modalità
orale (interazione faccia a faccia), negli ultimi
anni si sono aggiunte altre modalità
comunicative, come la modalità trasmessa a
distanza (video chat), modalità videoregistrata,
modalità scritta. Le lingue sei segni non hanno
una forma scritta e diffusa all’interno della
comunità ma ci sono stati vari tentativi di
scrittura. La più diffusa è sign writing.