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D I S C U S S I O N I

Chi ha paura della


lingua dei segni?
Virginia Volterra  (Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione, CNR)

Fin dall’antichità si ha notizia del fatto che le persone sorde, per sopperire
al loro deficit acustico, sfruttassero la modalità visiva per comunicare attraverso
gesti manuali o segni.
Nel passato non era chiaro se queste forme di comunicazione potessero
definirsi vere e proprie lingue. Oggi sappiamo che, come esistono tante lingue
vocali ognuna delle quali è legata ai valori e alle caratteristiche dei suoi utenti,
così esistono tante lingue dei segni differenti. Nell’ultima edizione del database
internazionale Ethnologue ne sono elencate 137.
Sul tema delle lingue dei segni sono state espresse opinioni discordanti che
suscitano dibattiti a volte molto accesi. Vorrei sfruttare questo spazio per cercare
di mettere a confronto le diverse opinioni evitando, se possibile, che i preconcetti
ideologici prevalgano rispetto ai dati scientifici e al bene dei diretti interessati, in
questo caso bambini, adolescenti e adulti sordi.
Indipendentemente dall’età in cui apprende una lingua dei segni, la maggior
parte delle persone sorde vive in una condizione di bilinguismo e utilizza con
maggiore o minore competenza almeno due lingue: la lingua scritta e parlata
dell’area geografica in cui abita e la lingua dei segni utilizzata dalla comunità dei
sordi in quello stesso paese. François Grosjean, uno dei massimi studiosi del bi-
linguismo, ha sostenuto che bisogna assicurare ai bambini sordi il diritto di cre-
scere bilingui.
Già nel 1988 il Parlamento Europeo si è espresso in favore di un riconosci-
mento delle varie lingue dei segni nazionali incoraggiando la creazione di corsi di
insegnamento e di servizi di interpretariato, la diffusione di programmi televisivi e la
stesura di dizionari. In Italia alcune di queste raccomandazioni, sono state recepite,
testimoniando la possibilità di muoversi concretamente in una prospettiva bilingue.
Il 13 dicembre 2006, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha approvato
la Convenzione sui diritti delle persone con disabilità, che è stata poi ratificata
dall’Italia. In alcuni articoli di questa Convenzione si parla esplicitamente di rico-
noscere e facilitare l’uso delle lingue dei segni, anche attraverso l’assistenza di in-
terpreti professionisti, di agevolarne l’apprendimento e di promuovere e sostenere
la specifica identità culturale e linguistica delle persone sorde. Molte di queste
disposizioni sono state già applicate in diversi paesi.

Psicologia clinica dello sviluppo / a. XVIII, n. 3, dicembre 2014 425


V. Volterra

In Italia, nonostante siano stati presentati vari disegni di legge firmati da tutti
i partiti, finora non si è riusciti a ottenere un riconoscimento della Lingua dei Se-
gni Italiana (di seguito LIS) a livello nazionale. Infatti, ogni volta che un disegno
di legge sulla LIS sta per essere approvato dal nostro Parlamento si scatenano
proteste e polemiche.
Coloro che si oppongono alla lingua dei segni la ritengono inutile perché gra-
zie allo sviluppo della tecnologia (protesi e impianti cocleari) anche i bambini nati
sordi sarebbero in grado oggi di sentire e parlare come gli udenti.
Molti otorini, audiologi e foniatri affermano che sarebbe addirittura dannosa
per un buon apprendimento della lingua parlata.
La paura nei confronti della lingua dei segni non è un fatto nuovo. Storica-
mente si è manifestata anche in altre epoche, per esempio nella seconda metà
dell’800 quando con il Congresso Internazionale per il miglioramento della sorte
dei Sordomuti tenutosi a Milano, è stata bandita dall’educazione dei sordi al grido
«il gesto uccide la parola». La paura nei confronti dei segni viene espressa so-
prattutto da medici o da educatori che tendono a trasmettere questo atteggia-
mento alle famiglie con bambini sordi, le quali a loro volta non vogliono l’esclu-
sione sociale per i propri figli e temono che una forma «diversa» di comunica-
zione possa ostacolare il loro desiderio di normalità e di integrazione.
Al contrario sono favorevoli alla lingua dei segni tutte le persone sorde e
udenti che l’hanno appresa ad età molto diverse e la usano con maggiore o mi-
nore frequenza. Si tratta di persone «bilingui» che conoscono sia la LIS, sia l’Ita-
liano (parlato, letto, scritto), anche se ovviamente la loro competenza in ciascuna
delle due lingue può essere molto diversa e presentare grandissime differenze
individuali. Alcune persone hanno imparato prima la LIS e poi la lingua italiana,
altre prima l’italiano e poi la LIS.
I sordi italiani che la utilizzano ritengono la LIS fondamentale per la loro cre-
scita culturale e sociale, e richiedono il suo riconoscimento sul piano istituzionale,
al pari di altre lingue minoritarie, per garantire loro una piena accessibilità come
cittadini.
Gli udenti, che l’hanno imparata dai propri genitori sordi o che sempre più
numerosi si iscrivono ai corsi, sorti in tutta Italia negli ultimi trent’anni per appren-
derla come una nuova lingua, la ritengono un mezzo di espressione straordinario
non solo perché permette loro uno scambio tranquillo e completo con familiari,
amici e conoscenti sordi, ma anche e soprattutto perché sono affascinati dalla
possibilità di esprimersi in una modalità totalmente visiva che non richiede l’udito
e la voce.
Molti neuroscienziati, linguisti e psicologi sostengono che una acquisizione
precoce della lingua dei segni sia molto importante per consentire ai bambini
sordi di raggiungere una competenza completa in ambito cognitivo, comunicativo
e sociale e possa aiutare anche i bambini udenti a migliorare le loro capacità di
attenzione e memoria visiva.
L’atteggiamento contrario all’uso della lingua dei segni, diffuso in molti con-
testi medici e riabilitativi, sta determinando una forte resistenza a promuovere la
conoscenza e l’uso della LIS e a riconoscerla, anche sul piano legislativo, come
lingua minoritaria. Questo genera in molte persone (sorde e udenti) la paura che
questa lingua sia in pericolo e possa gradualmente scomparire.
Accade dunque che il dibattito si esasperi periodicamente per ragioni emo-
tive: da un lato c’è un forte attaccamento nei confronti della LIS da parte dei
suoi utenti e la paura che venga impoverita ed emarginata. Dall’altro, da parte di

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Chi ha paura della lingua dei segni?

coloro che non la conoscono e non la usano (medici, educatori genitori) la paura
che ritardi o precluda l’integrazione e comunque renda i sordi «diversi».
Forse oggi è giunto il momento di superare sterili contrapposizioni ideologi-
che e discutere insieme le più recenti evidenze scientifiche su questo tema in una
prospettiva multidisciplinare. Per questo ho invitato alcuni protagonisti di questo
dibattito, sordi e udenti, professionisti, utenti e non, favorevoli e contrari ad inter-
venire in queste pagine e a rispondere almeno ad una delle domande seguenti:
1) Diversi da chi? In che misura il ricorso alla lingua dei segni è fattore di
coesione o preclude l’integrazione?
2)  In che modo la LIS ostacola o favorisce l’apprendimento?
3)  Quali vantaggi e svantaggi vede nel riconoscimento legislativo?
4)  La LIS, costituisce un pericolo o, piuttosto, è un patrimonio in pericolo?

Per corrispondenza: Virginia Volterra, Istituto di Scienze e Tecnologie della Cogni-


zione, CNR, via Nomentana 56, 00161 Roma. E-mail: virginia.volterra@istc.cnr.it

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Contributi alla discussione

Chi ha paura della lingua dei se- namento del sistema lingua. Il 90% circa dei
gni? Contributo alla discussione genitori di bambini con sordità pre-verbale sono
normoacusici, non possono pertanto esporre
Anna Barbot il loro bambino alla LIS in modo generativo,
Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma né tantomeno i logopedisti che apprendono
la Lingua dei Segni in modo approssimativo e
Ritengo che la LIS sia una lingua a tutti gli che tranne in qualche piccola realtà non sono
effetti, e per questo deve essere riconosciuta in grado di veicolare questa lingua come ade-
e considerata come tale anche se è utilizzata guato supporto.
La realtà clinica con cui sono venuta a
da una minoranza linguistica, composta da
contatto rivela un mosaico di situazioni com-
persone non udenti e dalle persone udenti che
plesse ed eterogenee in cui la LIS ha avuto un
possono svolgere ruolo d’interpreti o da figli di
ruolo preponderante o marginale a seconda del
persone ipoacusiche che hanno appreso la LIS
caso: ho visto molte persone sorde utilizzare
come una seconda lingua.
il solo linguaggio orale, altri solo la LIS, altri
È necessario tuttavia fare alcune distin-
entrambi i canali di comunicazione, ma anche
zioni per comprendere in quali contesti rap-
genitori bilingue che hanno preferito utilizzare
presenti una risorsa e non piuttosto un fattore
il solo linguaggio orale a discapito della LIS,
controproducente. La LIS rende possibile la
ed infine ho anche visto come la proposta del
comunicazione tra persone segnanti di diverse
bilinguismo in alcune situazioni abbia creato
nazionalità. Gli stranieri immigrati in Italia sono
molta confusione in genitori udenti e livelli scar-
in aumento nonostante la crisi economica, tra
samente performanti in entrambi i codici lingui-
essi sempre più numerosi i pazienti con disabi-
stici da parte del bambino.
lità uditiva che giungono ai nostri servizi al di
In tutti i casi ritengo che una «lingua» an-
fuori delle finestre terapeutiche ottimali senza
che se minoritaria non costituisca un pericolo,
ausili e molto spesso l’unica risorsa comunica-
ma rappresenti sul piano comunicativo una ri-
tiva è la lingua dei segni appresa in istituto. In sorsa culturale per tutti.
questi casi la LIS funge da codice comunicativo
fondamentale per veicolare un lessico utile alla
comunicazione e il contributo degli educatori
ed interpreti LIS è veramente prezioso nei per- Crescere con due lingue senza
corsi di inclusione sociale. paura
L’apprendimento della LIS può essere un
facilitatore in un bambino ipoacusico nel mo- Maria Cristina Caselli
mento in cui è appresa in una condizione di bi- Istituto di Scienze e Tecnologie della Cogni-
linguismo naturale, quando cioè un genitore o zione, CNR
entrambi o un altro familiare a lui molto vicino
ha un’adeguata competenza in questo codice lin- Siamo di quelli che non hanno paura. E
guistico. Situazione ideale è quella di una madre che diciamo alle famiglie dei bambini sordi, con
e/o un padre segnanti che utilizzano il linguag- protesi o con impianto cocleare, che non de-
gio orale e la LIS con il proprio figlio ipoacusico: vono avere paura che la lingua dei segni osta-
questo contesto pone le premesse necessarie coli lo sviluppo del linguaggio del bambino, ov-
allo sviluppo naturale dei due tipi di lingua. vero la sua innata potenzialità di acquisire una
Non è altrettanto favorente una situazione lingua indipendentemente dalla modalità in cui
artificiosa, spesso riscontrata nella pratica cli- questa si realizzi. La nostra posizione non de-
nica, in cui la famiglia e il terapista non cono- riva da una scelta ideologica, ma piuttosto dai
scono in modo adeguato la Lingua dei Segni risultati di studi pubblicati su riviste scientifiche
ma pensano lo stesso di poterla veicolare du- internazionali che dimostrano che le lingue dei
rante l’intervento terapeutico: in questo caso, segni, come le lingue vocali, sono processate
più che un supporto, la LIS diventa un elemento dal cervello come vere e proprie lingue indi-
che grava sull’accesso ai meccanismi di funzio- pendentemente dalla modalità in cui sono per-

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cepite e prodotte (Emmorey, 2002; Pavani in individuali in questa popolazione e, in alcuni di


questo numero). L’acquisizione precoce di una loro, la presenza di documentate debolezze in
lingua dei segni offre dunque al bambino la pos- alcuni aspetti del linguaggio, quali ad esempio
sibilità di attivare gli stessi meccanismi cognitivi le abilità di comprensione e produzione morfo-
che sono alla base dell’apprendimento della lin- sintattica (Caselli et al., 2012) e nelle compe-
gua parlata (Mayberry, 2007). tenze pragmatiche (Rinaldi et al., 2013). Inoltre,
I bambini sordi esposti a una lingua dei se- a causa del deficit uditivo, è necessario consi-
gni sono infatti anche esposti alla lingua parlata derare che solo una parte dell’input vocale, vei-
ed è per questo che possono essere conside- colato all’interno degli scambi comunicativi, può
rati bilingui e, come in tutti i bambini bilingui, essere efficacemente percepito e processato
la competenza raggiunta in ciascuna lingua è dal bambino sordo (van den Bogaerde, 2000).
legata a diversi fattori, quali ad esempio l’età Alcuni autori parlano in questi casi di quantità
di esposizione e la quantità di input in ciascuna e qualità dell’uptake. Una differenza fra input e
lingua, le caratteristiche linguistiche dell’am- uptake è anche presente quando il bambino è
biente, gli atteggiamenti dei genitori rispetto al esposto ad una lingua dei segni. Per poter ac-
bilinguismo (Gathercole e Thomas, 2009). Nel cedere alle informazioni trasmesse attraverso
caso di un bambino sordo, a tutte queste varia- questa lingua è infatti necessaria l’interazione
bili si aggiungono quelle specifiche legate alla faccia-a-faccia, non indispensabile se si usa una
sordità ed in particolare: il grado di perdita udi- lingua vocale con un bambino udente che è in
tiva, l’età della diagnosi e della protesizzazione, grado di sentire anche quando si parla alle sue
il tipo di protesizzazione, la metodologia di in- spalle o quando il messaggio linguistico non è
tervento riabilitativo.
esplicitamente rivolto a lui. In conclusione l’in-
È noto che nonostante la variabilità intrin-
terazione dei molteplici fattori coinvolti nel bi-
seca nello sviluppo del linguaggio, i bambini
linguismo amplifica l’ampia variabilità individuale
bilingui procedono attraverso le stesse fasi di
tipica dei processi di acquisizione del linguag-
sviluppo tipiche dei bambini monolingui (Para-
gio e contribuisce a definire una popolazione
dis, Genesee e Crago, 2011). In particolare, è
non omogenea.
stato dimostrato che i bambini sordi (siano essi
In tale complessità, molto spesso le even-
figli di genitori sordi o udenti) esposti alla lingua
dei segni dalla nascita o nelle prime fasi di vita tuali debolezze dei bambini sordi bilingui bimo-
la acquisiscono seguendo traiettorie evolutive dali nella lingua parlata (e scritta) sono invece
molto simili a quelle dei bambini udenti che attribuite in modo assolutamente superficiale
acquisiscono la lingua parlata (Caselli, 1994; alla conoscenza e all’uso della lingua dei segni,
Petitto, Katerelos, Levy, Gauna, Tétrault e Fer- sulla base di pregiudizi e senza alcuna rifles-
raro, 2001; Cormier, Schembri, Vinson e Orfa- sione sulle variabili individuali e ambientali che
nidou, 2012). La lingua parlata, nel nostro caso possono contribuire ad uno «sbilanciamento»
l’Italiano, è spesso significativamente in ritardo delle competenze fra le due lingue. Negli ultimi
in confronto ai coetanei udenti e la grande va- anni, la promozione di un bilinguismo bimodale
riabilità individuale nella conoscenza di questa è ancor più ostacolata in quei bambini sordi
lingua, può essere parzialmente spiegata consi- che ricevono un impianto cocleare, le cui fa-
derando fattori specifici quali l’età alla diagnosi miglie sono spesso scoraggiate dall’esporre i
di sordità, il residuo uditivo, l’età di inizio della loro figli alla LIS. I risultati di molti studi sullo
logopedia (Rinaldi e Caselli, 2009), le abilità sviluppo del linguaggio di bambini sordi con e
cognitive non verbali (Pizzuto, Ardito, Caselli e senza impianto cocleare mostrano però che
Volterra, 2001), l’uso di impianto cocleare (Ca- i bambini bilingui bimodali hanno competenze
selli, Rinaldi, Varuzza, Giuliani e Burdo, 2012; migliori in compiti di riconoscimento di parole,
Rinaldi, Baruffaldi, Burdo e Caselli, 2013). In comprensione lessicale e morfosintattica e
particolare questi ultimi due studi condotti fluenza verbale nella lingua parlata rispetto ai
presso il nostro laboratorio su bambini con bambini sordi non esposti alla lingua dei se-
impianto cocleare, confermano le differenze gni (Wie, Falkenberg, Tvete e Tomblin, 2007;

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Contributi alla discussione

Jiménez, Pino e Herruzo, 2009; Hassanzadeh, Per concludere, vorrei sottolineare che
2012). lo sbilanciamento a volte osservato fra lingua
Recentemente, Davidson, Lillo-Martin e dei segni (dominante) e lingua parlata e scritta
Chen Pichler (2014) hanno studiato lo sviluppo (non dominante) e i frequenti contatti fra le
della lingua parlata in quattro bambini sordi con due lingue e modalità non dipende dal fatto
IC esposti dalla nascita alla lingua dei segni (fi- che i segni «uccidono la parola» o, in termini
gli di genitori sordi) ed esposti molto precoce- più moderni, che la lingua dei segni influenzi
mente anche alla lingua parlata. I risultati della negativamente l’acquisizione e l’uso della lin-
ricerca hanno evidenziato abilità linguistiche gua parlata. Può invece dipendere dal fatto
significativamente migliori nei bambini bilingui che in questa lingua il bambino non riceva un
rispetto a quelle di bambini sordi con IC (figli input sufficiente sul piano quantitativo e/o qua-
di genitori udenti) esposti esclusivamente alla litativo tale da permettergli di usare in modo
lingua parlata. Uno studio longitudinale, con- produttivo, spontaneo e «naturale», nei con-
dotto dal nostro gruppo di ricerca ha analiz- testi appropriati, la lingua parlata (e scritta)
zato le prime fasi dello sviluppo del lessico e come un efficace strumento di comunicazione
i rapporti tra LIS e Italiano in un bambino sordo e di relazione. Se dunque si vuole – e noi vo-
con genitori udenti che ha ricevuto l’IC all’età di gliamo – promuovere e sostenere la scelta
2,6 anni ed esposto precocemente alla LIS e di un’educazione bilingue riteniamo indispen-
all’Italiano parlato. I risultati hanno mostrato un sabile assicurare al bambino una precoce e
ritmo di sviluppo delle competenze lessicali in adeguata protesizzazione (auspicando che la
comprensione e in produzione nell’Italiano par- scelta del tipo di protesizzazione sia fatta in
lato molto simile a quello mostrato da bambini funzione dei reali bisogni del bambino e nel
udenti monolingui di pari età cronologica. È ri- rispetto delle decisioni delle famiglie opportu-
sultato inoltre evidente un graduale passaggio namente informate), un precoce e sistematico
da una iniziale dominanza della LIS ad un uso intervento educativo e logopedico, un soste-
più frequente di parole accompagnate dai se- gno ai genitori affinché si costruisca intorno
gni corrispondenti, fino ad arrivare ad un uso al bambino un lavoro in rete, a cui ciascuno
dominante dell’Italiano parlato senza il supporto potrà contribuire nel rispetto del proprio ruolo
dei segni. Il bambino continuava però ad usare e delle proprie competenze.
la LIS o entrambe le modalità per esprimere si-
gnificati, idee e concetti che non era ancora in
grado di padroneggiare attraverso l’uso esclu- Riferimenti bibliografici
sivo dell’Italiano. Inoltre un’educazione bilingue
bimodale, non solo non ha ostacolato l’appren- Capirci, O., Cattani, A., Rossini, P., Vol-
dimento dell’Italiano parlato, ma ha anche for- terra, V. (1997). La lingua dei segni come sec-
nito, a nostro avviso, un importante sostegno onda lingua nella scuola elementare. Psicologia
su cui basare l’acquisizione della lingua parlata Clinica dello Sviluppo, 2, 301-311.
(si veda anche Rinaldi e Caselli, 2014). Gli studi Caselli, M.C. (1994). Communicative ges-
sugli effetti a lungo termine di un’educazione tures and first words. In V. Volterra e C. Ertings
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cutive, memoria), nei bambini sordi e udenti University Press, pp. 56-68.
sono ancora molto pochi. Una esperienza con- Caselli, M.C., Rinaldi, P., Varuzza, C., Giu-
dotta diversi anni fa in una scuola elementare liani, A., Burdo, S. (2012). Cochlear implant in
nella provincia di Roma, ha dimostrato che the second year of life: Lexical and grammati-
l’apprendimento della LIS da parte di in bambini cal outcomes. J Speech Lang Hear Res, 55 (2),
udenti potenziava le loro abilità di attenzione e 382-394.
discriminazione visiva (Capirci, Cattani, Rossini Cormier, K., Schembri, A., Vinson, D., Or-
e Volterra, 1997). fanidou, E. (2012). First language acquisition

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differs from second language acquisition in pre- Washington, D.C.: Gallaudet University Press,
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L’intervento di Virginia Volterra ha il me-
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rito di proporre all’attenzione dei lettori di Psi-
ders: A handbook on bilingualism and second cologia Clinica dello Sviluppo un tema impor-
language learning. Second edition. Baltimore: tante – quello della tutela e della diffusione della
Paul H. Brookes Publishing. lingua dei segni nell’ambito delle azioni atte a
Petitto, L.A., Katerelos, M., Levy, B., promuovere i diritti delle persone con disabi-
Gauna, K., Tétrault, K., Ferraro, V. (2001). Bi- lità – che da anni è oggetto di un intenso dibat-
lingual signed and spoken language acquisi- tito politico-culturale ma che solo marginalmente
tion from birth: Implications for mechanisms ha coinvolto la comunità degli psicologi.
underlying early bilingual language acquisition. Vediamo innanzitutto il contesto. Il 13
Journal of Child Language, 28, 453-496. dicembre 2006 l’Assemblea Generale delle
Pizzuto, E., Ardito, B., Caselli, M.C., Vol- Nazioni Unite ha approvato la Convenzione
terra, V. (2001). Cognition and language in Ita- internazionale sui diritti alle persone con disa-
lian deaf preschoolers of deaf and hearing fami- bilità (http://www.governo.it/backoffice/alle-
lies. In M.D. Clark, M. Marshark e M. Karchmer gati/42085-5202.pdf). La lingua dei segni è
(a cura di), Cognition, Context and Deafness. esplicitamente citata in cinque articoli: come

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Contributi alla discussione

forma di comunicazione (articolo 2); mezzo di Questa posizione è sostenuta anche


inclusione (articolo 9); garanzia di libertà e ac- dall’Associazione degli Otorinolaringoiatri Ospe-
cesso alle informazioni (articolo 21); strumento dalieri Italiani (AOOI) secondo cui l’attuale scena-
di educazione (articolo 24); espressione dell’i- rio prefigura una «progressiva “normalizzazione”
dentità culturale (articolo 30). della popolazione “sorda”», grazie alla diagnosi
L’Italia ha ratificato la Convenzione delle precoce dei più gravi deficit uditivi e all’uso di
Nazioni Unite sui diritti delle persone con disa- ausili come gli apparecchi acustici digitali e
bilità approvando la legge n. 18 del 3 marzo gli impianti cocleari. Dopo aver rilevato che
2009, ma non ha ancora riconosciuto la lingua «solo occasionalmente si osservano situazioni
dei segni italiana. Un disegno di legge appro- in cui i familiari, di solito genitori che usano la
vato dal Consiglio dei ministri del 23 novembre lingua dei segni, scelgono deliberatamente un
2007 è stato presentato al Senato ma l’esame differente percorso per il proprio figlio», l’AOOI
del provvedimento non è mai iniziato per lo chiede «che sia garantito il fondamentale diritto
scioglimento anticipato del Parlamento. Nel alla cura delle persone sorde in tutto il territo-
corso della successiva legislatura sono stati rio nazionale» e auspica «che la politica riveda
presentati numerosi progetti di legge sia alla le priorità d’intervento a favore delle persone
Camera che al Senato, alla fine confluiti in un sorde alla luce degli strumenti dell’epidemiolo-
unico testo molto breve (AC 4207). L’articolo 1 gia e dell’analisi costo/beneficio».
stabilisce che la Repubblica riconosce la lingua Anche la Società Italiana di Otorinolarin-
dei segni italiana (LIS) e garantisce le tutele goiatria e la Società Italiana di Audiologia e Fo-
conseguenti a tale riconoscimento; promuove niatria sono intervenute per «segnalare la loro
preoccupazione» di fronte ad una proposta di
l’acquisizione e l’uso da parte delle persone
legge che «mette sullo stesso piano LIS e lin-
sorde della lingua orale e scritta, da perseguire
guaggio orale rendendo poco significativi tutti
anche attraverso l’impiego delle tecnologie
gli sforzi e gli ottimi risultati ottenuti anche
disponibili per l’informazione e la comunica-
nel nostro paese con i programmi di individua-
zione; consente l’uso della LIS, nonché di ogni
zione, diagnosi e terapia neonatale delle sordità
altro mezzo tecnico, anche informatico, idoneo
infantili».
alla comunicazione delle persone sorde, sia in
Le due società scientifiche ritengono che
giudizio sia nei rapporti con le amministrazioni l’equiparazione dell’utilizzo del canale comunica-
pubbliche. tivo gestuale al linguaggio orale possa essere
Il progetto di legge ha suscitato molte causa di grave disabilità e di emarginazione da
reazioni. Il presidente nazionale dell’associa- una normale vita sociale.
zione FIADDA (Famiglie Italiane Associate per Da un altro punto di vista e con una di-
la Difesa dei Diritti degli Audiolesi) ha espresso versa attenzione alla LIS, anche la Società di
contrarietà alla proposta di legge che, ritiene, Linguistica Italiana, l’Associazione Italiana di
vuole «pervenire al riconoscimento del linguag- Linguistica Applicata, la Società Italiana di Di-
gio dei segni come soluzione e panacea di tutti dattica delle Lingue e Linguistica Educativa e il
i problemi della sordità» invece di prefiggersi Gruppo di Intervento e Studio nel Campo dell’E-
«l’acquisizione del linguaggio verbale come ducazione Linguistica hanno avanzato rilievi cri-
elemento imprescindibile per la realizzazione tici. A loro parere la proposta di legge «trala-
di una vita autonoma, indipendente, inclusiva scia qualunque riferimento al ruolo che la lingua
socialmente». L’associazione rivendica «il diritto dei segni ricopre nella vita delle persone sorde,
ad una diagnosi precoce» e chiede che «i suc- trascurandone la profonda valenza dal punto di
cessi in campo medico, riabilitativo, scientifico vista sociale, psicologico, linguistico, cognitivo
e tecnologico, con particolare riferimento alla e pedagogico»; per questo motivo raccoman-
protesizzazione con apparecchi acustici digitali dano «che, accanto alla promozione di attività
ed alla chirurgia dell’impianto cocleare siano va- di ricerca in campo bio-medico e tecnologico,
lorizzati e sostenuti con adeguati programmi». venga dato rilievo anche alla ricerca sugli

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aspetti linguistico-comunicativi, neuropsicolo- e le loro famiglie (Volterra, 2004). Negli ultimi


gici, cognitivi, pedagogico-didattici relativi alla anni i progressi diagnostici e l’introduzione
sordità e all’uso della lingua dei segni italiana». dell’impianto cocleare hanno offerto a molti
La proposta di legge 4207 non è stata bambini con grave sordità la possibilità di faci-
approvata. Il testo è stato ripresentato il 9 litare l’uso del linguaggio orale. I risultati sono
agosto 2013 ma sono state apportate alcune incoraggianti ma contradditori: le capacità di
modifiche che tengono conto di tutti i rilievi produzione verbale dopo impianto cocleare ri-
critici. L’articolo 1 aggiunge l’impegno espli- velano enorme variabilità (Niparko et al., 2010)
cito a garantire «ogni forma di prevenzione, e spesso un persistente ritardo del livello di
diagnosi anche precoce e cura della sordità», efficienza (Geers et al., 2011). La precocità
mentre l’articolo 2 prevede regolamenti anche dell’intervento e, in caso di impianto bilaterale,
per «disciplinare gli interventi di supporto psi- la ridotta distanza fra i due interventi sono fat-
cologico e sociale alle famiglie», sostenere «la tori determinanti (Martini et al., 2013), ma è
ricerca scientifica e tecnologica in funzione di bene ricordare che lo stimolo acustico fornito
un impiego sempre più diffuso ed efficace delle dall’impianto cocleare è impoverito rispetto a
tecnologie visive ed acustiche»; promuovere «la quello di un normale funzionamento cocleare e
rimozione di ogni barriera che limiti la parteci- può causare una minore attenzione agli stimoli
pazione delle persone sorde e sordocieche alla linguistici (Houston e Bergeson, 2014). In teo­
vita collettiva»; istituire «un registro nazionale ria, se questi limiti fossero superati la lingua
degli interpreti di Lingua dei Segni Italiana». dei segni potrebbe essere considerata inutile.
L’esame del progetto di legge non è an- In questo caso però sarebbero la ricerca e il
cora cominciato e anche se tutti auspicano un progresso tecnologico a stabilire se rinunciare
ampio consenso non è possibile fare alcuna alla lingua dei segni quale strumento di comu-
previsione. Ancora distanti sembrano le posi- nicazione alternativo, non certo una legge del
zioni sulla lingua dei segni tra chi la considera Parlamento o una decisione politica. È impor-
un’opportunità per la piena realizzazione di un tante ricordare che, allo stato attuale, l’impianto
diritto individuale e collettivo e chi la giudica un cocleare ha controindicazioni e non può essere
ostacolo per il superamento della sordità e il proposto in tutti i casi di sordità. Per esempio,
pieno inserimento nella vita sociale. l’ossificazione cocleare, risultato di processi
Questo è il contesto entro cui si collo- infiammatori a carico dell’orecchio interno, im-
cano le domande poste da Virginia Volterra. pedisce l’infissione degli elettrodi nella coclea
Sono convinto che per affrontare questo tema (Luntz et al., 1997). Inoltre, in caso di neuri-
in modo propositivo ed equilibrato si debbano noma del nervo acustico l’impianto cocleare
distinguere due diversi piani di analisi, quello può avvenire solo quando è documentata oltre
terapeutico-clinico e quello linguistico-culturale. che l’integrità anatomica anche la funzionalità
A livello terapeutico-educativo, la lingua neurale residua dell’VIII nervo cranico (Ashan et
dei segni è considerata uno strumento clinico, al., 2003). Da un punto di vista clinico, quindi,
di compenso e/o sostituzione della comunica- non esiste alcuna contrapposizione: la pro-
zione orale per limitare gli effetti invalidanti del mozione della lingua dei segni può benissimo
grave deficit sensoriale e prevenire condizioni convivere e integrarsi con l’impegno per il pro-
di emarginazione. Da sempre la comunica- gresso scientifico e tecnologico.
zione mimica e gestuale è stata utilizzata per Analizzando il tema da un altro punto di vi-
sostitui­re con efficacia la comunicazione ver- sta, è importante ricordare che la lingua dei se-
bale e per questo ha suscitato l’interesse dei gni non è un sistema di semplice traduzione del
filosofi (da Platone nel «Cratilo» a Diderot nella linguaggio orale ma una vera e propria lingua
«Lettera sui sordi e muti»). A partire dal sette- che, in quanto espressione di una comunità,
cento, la comunicazione gestuale si è trasfor- possiede un repertorio lessicale e un insieme
mata in un sistema formale insegnato nelle isti- di regole morfologiche e sintattiche che come
tuzioni educative e diffuso tra le persone sorde tutte le lingue presentano specificità locali e

433
Contributi alla discussione

nazionali. I gesti che designano oggetti sono dati empirici che giustifichino un tale assunto.
iconici ma lo stesso significato è veicolato da Mayberry, Lock e Kazmi (2002) hanno mo-
gesti diversi nelle diverse comunità. Il gesto che strato che l’apprendimento della lingua dei
corrisponde ad «albero» è completamente di- segni non compromette l’apprendimento della
verso nelle lingue dei segni americana, danese lingua orale; al contrario, può costituire un
e cinese anche se in tutti e tre i casi è presente aiuto efficace per apprendere le lingue vocali.
una relazione pittorica con il referente (Miller, Contrariamente a quello che molti clinici pen-
1983, p. 24). La proprietà iconica dei gesti non sano (per esempio, l’AOOI), la grande maggio-
significa che essi siano trasparenti: nella mag- ranza dei sordi che usano la LIS proviene da
gior parte dei casi, la trasparenza è percepi- famiglie udenti e l’ha acquisita grazie ai contatti
bile solo se si conosce il significato del gesto. con altre persone segnanti (Mottinelli e Volterra,
Come in tutte le lingue, il rapporto tra signifi- 2009). La maggior parte dei sordi quindi vive
cato e significante è in larga parte arbitrario: lo una condizione di bilinguismo e i vantaggi del
stesso gesto può avere significati diversi nelle bilinguismo sono ben noti in letteratura, sia
diverse comunità: il gesto usato dai segnanti ita- sull’apprendimento linguistico (Genesee, 2009)
liani per designare la parola «Roma» è identico che sullo sviluppo cognitivo (Barac e Bialystok,
al gesto che significa «nome» nella lingua dei 2012). Il pregiudizio contro l’uso della LIS ri-
segni americana. Le lingue vivono nelle comu- corda quello che per anni ha ostacolato l’uso
nità indipendentemente da legislatori e linguisti. del dialetto nelle famiglie italiane. L’ostracismo
I fenomeni linguistici possono essere descritti, nei confronti del dialetto ormai è superato; bi-
ma non costretti entro rigide prescrizioni; si sogna evitare che gli stessi effetti negativi si
possono osservare regolarità ma non imporre abbiano oggi nei confronti della LIS e del suo
regole. La norma «è a un tempo convenzione impiego in ambito scolastico e riabilitativo.
sociale e prodotto della storia» (Beccaria, Il secondo pregiudizio è rappresentato da
2010). Le lingue sono dotate di una vita pro- chi ritiene che la LIS non debba essere con-
pria, muoiono come il latino e rinascono come siderata come le altre lingue perché utilizza
l’ebraico. Come tutte le altre lingue, anche per un canale senso-motorio che si discosta dalla
la lingua dei segni l’esistenza e la diffusione di- maggioranza (e quindi dalla presunta normalità)
pendono dall’uso che ne fanno le persone che si delle forme di espressione linguistica. Questo
riconoscono in una comunità. Anche dal punto atteggiamento deprecabile è espressione di
di vista linguistico, quindi, non saranno decisioni una avversione, non sempre implicita, nei con-
politiche o prescrizioni legislative a determinare fronti della diversità. L’esistenza di comunità
il futuro della lingua dei segni. dotate di una forte connotazione identitaria è
In sintesi, le resistenze che in Italia hanno mal tollerata da chi non ammette le differenze.
accompagnato la discussione parlamentare Il conformismo porta a temere e osteggiare
e ostacolato l’approvazione di una legge che l’uso di lingue e costumi che non si conoscono
riconosca la LIS non hanno alcun fondamento e non si comprendono perché costringono ad
né clinico-terapeutico, né linguistico-normativo. ammettere l’esistenza, seppure minoritaria, di
A questi livelli però persistono ancora due pre- luoghi e simboli da cui si è esclusi. La diversità
giudizi che possono ostacolare la promozione in questi casi è accettata se è etichettata me-
della LIS e rinforzare le posizioni di chi si con- dicalmente ma è negata se è libera e rivendica
trappone ad una legge che ne riconosca l’esi- diritti. In nome di una rassicurante distinzione
stenza. Per contrastare questi due pregiudizi è tra ciò che è normale e ciò che è deviante, non
necessario condurre una battaglia che è innan- si ammette l’esistenza di una molteplicità di
zitutto di tipo culturale e civile. esperienze e comportamenti. Le tragedie della
Secondo alcuni l’apprendimento della storia e i casi di persecuzione sono spesso
LIS può ostacolare lo sviluppo cognitivo dei dovute all’ostilità e alla paura nei confronti di
bambini e compromettere la successiva ac- lingue e culture diverse. Per fortuna episodi
quisizione del linguaggio orale. Non esistono di intolleranza e discriminazione che abbiano

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E S P E R I E N Z E Contributi alla discussione

interessato le persone che usano la lingua dei fants with cochlear implants. Lingua, 139, 10-
segni sono rari (http://www.theblazonedpress. 25.
it/website/2013/10/09/catania-sordomuti- Luntz, M., Balkany, T.j., Hodges, A.v.
aggrediti-con-bastoni-e-catene/64547), ma è (1997). Cochlear implants in children with con-
importante essere sempre vigili. genital inner ear malformations. Archives of
In conclusione sono convinto che il parla- Otolaryngology Head and Neck Surgery, 123,
mento italiano debba approvare una legge che 974-977.
si proponga di promuovere la LIS, sostenere Martini, A., Bovo, R., Trevisi, P., Forli, F.,
progetti di ricerca per lo sviluppo scientifico e Berrettini, S. (2013). L’impianto cocleare nel
tecnologico, privilegiare le politiche di inclusione bambino: razionale, indicazioni, costo/efficacia.
e diffusione delle conoscenze. Nonostante le Minerva Pediatrica, 65, 325-239.
tante resistenze, il nuovo progetto di legge sarà Mayberry, R.I., Lock, E., Kazmi, H. (2002).
approvato perché il testo è equilibrato e gli ar- Linguistic ability and early language exposure.
gomenti di chi è contrario sono deboli e privi di Nature, 417, 38.
fondamento. In generale penso che la LIS non Miller, G.A. (1983). Linguaggio e parola.
abbia nulla da temere. Purché continuino ad es- Bologna: Il Mulino.
sere garantiti i diritti fondamentali delle persone, Mottinelli, M., Volterra, V. (2009). Le lingue
la libertà di ricerca e la tutela delle minoranze. dei segni nel mondo, in Enciclopedia Treccani
XXI Secolo. Roma: Comunicare e Rappresentare,
Istituto della Enciclopedia Italiana, pp. 361-372.
Riferimenti bibliografici Niparko, J.K., Tobey, E.A., Thal, D.J., Ei-
senberg, L.S., Wang, N.Y., Quittner, A.L., Fink,
Ashan, S., Telischi, F., Hodges, A., N.E. (2010). Spoken language development in
Balkany, T. (2003). Cochlear implantation con- children following cochlear implantation. JAMA,
current with translabyrinthine acoustic neuroma 303, 1498-1506.
resection. Laryngoscope, 113, 472-474. Platone (2000). Tutti gli scritti. Milano:
Barac, R., Bialystok, E. (2012). Bilingual Ef- Bompiani.
fects on Cognitive and Linguistic Development: Volterra, V. (2004). La lingua dei segni ita-
Role of Language, Cultural Background, and liana. Bologna: Il Mulino.
Education. Child Development, 83, 413-422.
Beccaria, G.L. (2010). Il mare in un im-
buto. Dove va la lingua italiana. Torino: Einaudi. Chi ha paura degli impianti
Diderot, D. (1984). Lettera sui sordi e coclea­ri?*
muti. Modena: Stem Mucchi Editore.
Geers, A.E., Strube, M.J., Tobey, E.A., Francesco Cutugno
Pisoni, D.B., Moog, J.S. (2011). Epilogue: Fac- Università di Napoli «Federico II»
tors contributing to long-term outcomes of co-
chlear implantation in early childhood. Ear and Perdonate la mia brutalità, ma vorrei su-
Hearing, 32, 84S-92S. bito essere chiaro su un punto: la sordità è una
Genesee, F.H. (2009). Early childhood bi- malattia. Può avere molte cause, può essere
lingualism: Perils and possibilities. Journal of congenita, acquisita, indotta da farmaci ototos-
Applied Research on Learning, 2, 1-21. sici assunti in gravidanza, eccetera eccetera...
Houston, D.M., Bergeson, T.R. (2014). Come tutte le malattie a volte esiste una cura,
Hearing versus listening: Attention to speech a volte no; a volte si può comunque tentare di
and its role in language acquisition in deaf in- conviverci cercando, sempre con molti sacrifici

*  Desidero ringraziare di cuore Giorgio Lilli (Università di Hannover) e Carla Laria (Università di Napoli) per i
preziosi consigli che mi hanno dato durante la preparazione di questo breve contributo. Tutti i siti web inclusi in
questo lavoro erano regolarmente accessibili alla data del 16/6/2014.

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Contributi alla discussione

da parte del malato e della sua famiglia, di te- consultare un manuale di linguistica per verifi-
nere la migliore qualità di vita possibile. Come care che la definizione di minoranza linguistica
per tutte le malattie, la ricerca scientifica non non possa essere applicata nel caso dei sordi:
si arrende: certe volte gli insuccessi sono cla- in questo caso non ci sono i vincoli della ap-
morosi; a volte i successi, a ben guardarli da partenenza ad una specifica area geografica di
vicino, non sono tali; a volte qualche operatore provenienza, né tantomeno quelli legati a motivi
del settore è incompetente, disonesto, e il suo religiosi o, più in generale, culturali. Nel mondo
intervento fa danni. Quando le scoperte non in generale, e vieppiù nella particolare specificità
sono eclatanti non fanno rumore, mentre gli italiana, carente in infrastrutture e in appositi
insuccessi non vengono dimenticati mai. Deve servizi, una posizione del genere non è assunta
anche essere detto con chiarezza che nella da nessuna altra categoria di persone disabili,
storia della ricerca sulla sordità, così come in al contrario: manifestazioni di associazionismo
quella di tutte le malattie, ci sono consegui- o corporativismo che aggreghino persone ac-
menti importanti: negli ultimi anni, infatti, il pro- comunate da una qualsiasi forma di disagio fi-
gresso scientifico ha prodotto soluzioni di altis- sico, psichico o sociale hanno solitamente come
sima innovazione, il cui impatto sulla comunità scopo principale la rivendicazione del diritto di
dei sordi non può e non deve essere ignorato. tutti alla totale integrazione all’interno della so-
Ma questo si sa già. In questo quadro di cietà. Le richieste di intervento, come ad esem-
partenza, all’inizio del terzo millennio, la comu- pio quelle relative all’abbattimento delle barriere
nità dei sordi continua una sua legittima batta- architettoniche, non mirano ad arroccare una co-
glia per vedere riconosciuto il suo diritto a co- munità di individui che soffrono a causa di quelle
municare utilizzando la lingua dei segni, sia pure barriere per incentivare una funzione isolante;
in un contesto di bilinguismo (ma su questo piuttosto richiamano con forza ai suoi doveri uno
tornerò più avanti). La posizione assunta implica stato che deve puntare alla integrazione ed alla
l’assimilazione dei sordi segnanti ad una spe- partecipazione sociale di tutti i suoi membri.
cifica minoranza linguistica e, pertanto, i sordi La specificità territoriale delle minoranze
richiedono con forza l’applicazione al loro caso linguistiche, ad esempio, garantisce che le ri-
delle correnti regole di salvaguardia culturale. chieste di conservazione del diritto a parlare la
Sappiamo anche che la maggior parte propria lingua, pur appartenendo ad una più am-
dei sordi che impiegano in prevalenza la lingua pia comunità eterogenea, non debbano neces-
dei segni sono sordi dalla nascita e non hanno sariamente essere estese da e verso la lingua
avuto accesso diretto alle pratiche di riabili- minoritaria a coloro che quella lingua non la par-
tazione oralista o non sono riusciti a trarne il lano. In altre parole, se io, uomo del sud Italia,
dovuto beneficio. Chi diventa sordo dopo avere non certo avvezzo per mia natura al tedesco,
acquisito e praticato per una parte della sua entrassi in una salumeria altoatesina, dovrei co-
vita la lingua orale, infatti, di solito non pratica munque essere in grado di comprare un chilo
quotidianamente la lingua dei segni. di pane, così come dovrebbe accadere se un
Come ho già scritto sopra, le persone amico altoatesino venisse a trovarmi a Napoli.
sorde affermano con forza il loro diritto ad Il problema dell’effettivo bilinguismo delle
essere considerati una minoranza linguistica, minoranze linguistiche è annoso; le soluzioni,
rivendicano il diritto ad autodeterminarsi per dalle più aperte alle più radicali, sono molte-
scegliere il codice di comunicazione che pre- plici, ma può accadere che chi professa la con-
feriscono e chiedono agli stati di investire per vinzione dell’appartenenza ad una minoranza lo
garantire a tutti loro di essere messi in condi- faccia con la convinzione che l’appartenenza
zione di accedere almeno ai servizi primari uti- implichi anche una forma di chiusura, mi ripeto,
lizzando la lingua che hanno scelto liberamente. che non di rado spinge alla distinzione (per non
A parte il fatto che, a mio personalissimo dire all’isolamento).
parere, fra gli scopi di ribadire una posizione Quanto sono effettivamente bilingui i sordi
minoritaria, aleggia, almeno sullo sfondo, una segnanti? Non ho dati specifici in merito, di
tendenza isolazionista, non credo che occorra certo in tutte le dichiarazioni pubbliche non esi-

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E S P E R I E N Z E Contributi alla discussione

ste persona singola o istituzione collettiva che Gli sforzi dell’insegnante di avvicinare la pro-
esprima posizioni contrarie al bilinguismo. Allo tagonista al mondo dell’oralità si scontravano
stesso modo non ci sono dati chiari sul grado con la limitazione delle capacità comunicative
medio di istruzione raggiunto da sordi segnanti mai acquisite. Per portare fino in fondo questa
e sulla distribuzione delle posizioni sociali oc- scelta, la protagonista aveva scelto di restare
cupate dalla relativa popolazione, in assenza a lavorare nella scuola per sordi che aveva
di queste informazioni non mi sbilancio ma mi frequentato da giovane e di non provare a mi-
limito ad osservare che in molti casi, i posti surarsi con le difficoltà di affrontare una vita in
riservati ai non udenti in bandi pubblici per as- una società fatta di persone con le quali lei non
sunzioni nel pubblico impiego, sono destinati a avrebbe potuto comunicare «normalmente».
posizioni di livello non altissimo e con limitate Il film lascia intravedere una scarsa sensibi-
prospettive di carriera. A questo proposito, se lità delle autorità americane (o quanto meno
è vero che non sappiamo molto di quello che dei gestori della scuola in cui il film stesso è
succede in Italia, qualche considerazione in- ambientato) alle tecniche di riabilitazione orali-
diretta la possiamo ottenere cercando in rete ste che possono accompagnare (anche senza
qualche dato sulla realtà americana. Il sito sostitui­re) l’espressione segnata.
http://deafness.about.com/cs/signfeats1/a/ Ovviamente il primo limite al bilingui-
signcareers.htm indica come possibili carriere smo risiede proprio nei disturbi che il deficit
professionali con buona probabilità di successo comporta. La comunicazione orale è compro-
una serie di impieghi che circolarmente ricon- messa, il sordo segnante che non accede alle
ducono i sordi segnanti all’interno della comu- terapie di riabilitazione oralista presenta inne-
nità stessa: vengono suggeriti percorsi quali gabili difficoltà ad ascoltare e a parlare con
operatore turistico per viaggi organizzati da gli altri, eppure in un quadro di recupero delle
sordi, esperto di riabilitazione linguistica per la funzioni di apprendimento ottenuto mediante i
sordità, insegnante in scuole speciali. In Barnett dovuti processi di riabilitazione, almeno la com-
S., McKee M., Smith S.R., Pearson T.A. (Deaf petenza scritta non dovrebbe presentare pro-
sign language users, health inequities, and pub- blemi. Ancora una volta non ci sono dati certi,
lic health: Opportunity for social justice. Prev sarebbe interessante conoscere quali siano
Chronic Dis, 2011, 8 (2): A45. http://www.cdc. le statistiche di vendita di libri, quanto fanno
gov/pcd/issues/2011/mar/10_0065.htm) se effettivamente uso dei sottotitoli, quante mail
da una parte si ribadiscono le ingiustizie sociali mandano e ricevono i sordi segnanti, quale sia
che vengono subite dai sordi segnanti e si in- la loro effettiva competenza media dell’Italiano
vita attraverso un insieme di raccomandazioni scritto, quanti di loro sono autori di testi scritti
a superare queste iniquità, dall’altra si osserva a qualsiasi livello. Un altro dato che non è noto
quanto sia complicato ottenere dati certi sul è quale sia il livello di impegno che le stesse
numero di sordi segnanti nel paese visto che associazioni che richiedono il legittimo ricono-
a questa popolazione non si possono applicare scimento dei diritti dei segnanti profondono per
le consuete procedure di rilevamento statistico convincere i loro adepti ad approfondire lo stu-
che ricorrono o a telefonate o a questionari in dio e la competenza dell’italiano scritto.
inglese scritto, considerato seconda lingua e Eppure oggigiorno, soprattutto in Europa,
quindi non sempre di facile comprensione. anche le persone affette da sordità molto grave
Cosa impedisce davvero il reale intervento possono trovare nei più recenti approcci pro-
del bilinguismo? Nel famoso film del 1986 «Fi- tesici, clinici e riabilitativi condizioni che non
gli di un dio minore» che valse alla sua attrice impediscano loro una reale capacità di comuni-
protagonista Marlee Matlin il premio Oscar, ve- cazione orale, imprescindibile per gestire real-
niva espresso un fiero punto di vista secondo mente il loro necessario bilinguismo, anche con-
il quale il silenzio poteva essere assunto come servando l’uso e la pratica della lingua dei segni.
veicolo di comunicazione insieme all’espres- I continui successi riportati dalla ricerca
sione corporea a fronte di una incapacità di scientifica nei settori della progettazione tec-
emettere suoni linguistici in maniera propria. nologica, applicazione chirurgica e tecniche di

437
Contributi alla discussione

riabilitazione logopedica sempre più sofisticate, sordità è dunque insorta dopo l’apprendimento.
in relazione agli impianti cocleari non possono L’intervento precoce funziona e dà una possibi-
oramai essere ignorati. Siamo di fronte ad una lità in più ai bambini sordi. Se è pur vero che lo
rivoluzione nel campo della cura della sordità, spazio di intervento è limitato per i sordi meno
soprattutto quando applicati in età precoce, è giovani, da oggi in poi bisogna fornire alle fa-
prevedibile che al massimo entro dieci anni la miglie dei piccoli non-udenti le corrette informa-
sordità congenita sarà un ricordo. zioni, che permettano di effettuare le migliori
Allo stesso tempo sono oramai sempre scelte per il futuro di queste generazioni.
più convincenti i risultati della applicazione dei L’ospedale universitario di Hannover in
principali protocolli di riabilitazione orale, che in- Germania negli ultimi anni ha impiantato circa
cludono una corretta protesizzazione (vuoi acu- 500 bambini all’anno. Dopo un lungo periodo di
stica o implantologica), un supporto multidisci- osservazione dei rapporti socio economici co-
plinare al paziente ed alla sua famiglia fornito sti/benefici basato sui livelli di scolarizzazione,
dal foniatra, il logopedista, il musicoterapeuta, del risparmio dei costi per l’accesso a strutture
lo psicomotricista eccetera. Questi metodi con- speciali, confrontando i dati derivati dagli im-
sentono una totale integrazione del sordo ed un piantati con quelli di pazienti utilizzanti protesi
suo appartenere di diritto al mondo delle lingue tradizionali e gruppi di controllo scolarizzati in
orali così come di quelle segnate. strutture speciali, è stato concluso che: [...]
È scientificamente dimostrato che, quanto Implantation is strongly recommended from
più precocemente si diagnostica la sordità the payers’ perspective for children implanted
nei neonati e nei bambini e, di conseguenza, before the age of 2 years. More than 60% of
quando più precocemente si interviene con un the children implanted before the age of 2 are
approccio a 360o sul recupero delle capacità integrated into mainstream schools [...] (H.
di sviluppo cognitivo del sordo, tanto migliori Schulze-Gattermann, A. Illg, M. Schoenermark;
saranno le possibilità di un buon livello di recu- Th. Lenarz, A. Lesinski-Schiedat, Cost-benefit
pero orale del paziente. Un approccio riabilita- analysis of pediatric cochlear implantation: Ger-
tivo protesico quanto più precoce possibile (si man experience. Otology & neurotology: official
veda a questo proposito il manifesto del Joint publication of the American Otological Soci-
Committee on Infant Hearing disponibile all’in- ety, American Neurotology Society [and] Euro-
dirizzo http://pediatrics.aappublications.org/ pean Academy of Otology and Neurotology.
content/early/2013/03/18/peds.2013-0008. n.p. http://www.biomedsearch.com/nih/Cost-
full.pdf+html) fornisce garanzie di recupero di benefit-analysis-pediatric-cochlear/12218619.
una quota di capacità di comunicazione tale da html). Dati simili possono essere trovati in
garantire con certezza la possibilità di un con- rete anche per la popolazione sorda im-
creto e ragionevole bilinguismo anche a coloro piantata negli Stati Uniti, come ad esempio
che seguono la strada doppia oralismo + lin- quelli disponibili qui: http://www.ncbi.nlm.
gua dei segni. Su questo punto si veda anche nih.gov/pubmed/22569049 Ultimo accesso
quanto afferma l’American Speech and Hearing 16/6/2014.
Association a questo indirizzo: http://www. A supporto di questo ultimo punto, fa-
asha.org/public/hearing/Early-Intervention-for- cendo ricorso ad una mia esperienza diretta,
Children-with-Hearing-Loss/. rimando il lettore al link: https://www.youtube.
Allo stato attuale, e contrariamente a com/watch?v=za6zcnWc8dA dove troverete
quanto si pensava al tempo delle prime appa- una intervista fatta ad un mio studente, Anto-
rizioni degli impianti cocleari, i risultati migliori nio, sordo dalla nascita per cause genetiche,
nell’applicazione di questo presidio si ottengono figlio di genitori udenti, che, protesizzato all’età
applicandoli a sordi pre-linguali invece che post- di due anni e mezzo, è stato riabilitato solo
linguali, potendosi nei primi sfruttare la plasti- oralmente. Spero lo troviate interessante.
cità delle strutture neurali che sono invece già Non si può negare che, soprattutto nelle
fin troppo plasmate in coloro che hanno già ap- generazioni di sordi meno recenti, esistano
preso il linguaggio normalmente e nei quali la frange di individui fortemente resistenti all’uso

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E S P E R I E N Z E Contributi alla discussione

delle protesi acustiche e/o che non hanno be- Coesione perché il bilinguismo garantisce
neficio dalla esperienza della riabilitazione orale, alla persona sorda maggiori possibilità di scelta
fino al punto di respingere, con la stessa de- e di orientamento tra una lingua e un’altra. Di-
terminazione del personaggio interpretato dalla penderà dall’individuo, dal contesto familiare,
Matlin, l’uso più profondamente accomunante scolastico, sociale ed educativo, se una di que-
del bilinguismo. Siccome ogni insuccesso è ste lingue avrà la prevalenza sull’altra. È un fat-
doloroso, specialmente se ha portato al crollo tore di ricchezza, oltre che di coesione sociale.
delle illusioni di una vita migliore, non bisogna Chi non sente perché nato sordo o di-
cadere nell’errore di scagliarsi con veemenza ventato sordo poco dopo la nascita, del tutto
contro questa giustificabile chiusura, tuttavia o parzialmente, è tagliato fuori da un mondo
bisogna insistere sul fatto che gli insuccessi di prevalentemente sonoro. È questa la prima
ieri possono essere stati spesi per il progresso manifestazione della sua diversità rispetto a
e che oggi stiano portando un numero sempre persone udenti.
maggiore di successi. La sordità, infatti, è una disabilità di cui
L’importante a questo punto è che la co- viene spesso sottovalutata la gravità nel mondo
munità dei sordi riconosca i progressi com- in cui tutto è suono, rumore e, soprattutto,
piuti dalla ricerca scientifica negli ultimi anni voce. Disabilità soprattutto di fronte all’impos-
ed accetti le opportunità che vengono dai ri- sibilità di ricevere un naturale feedback uditivo
trovamenti più recenti, per far sì che il diritto dal mondo circostante, che impedisce il pro-
ad esprimersi in una lingua che aderisce pie- cesso di acquisizione e l’apprendimento di una
namente alla loro necessità di parlare con il lingua vocale in maniera naturale e spontanea.
corpo e senza suoni si coniughi con due altri La società è costruita a misura di persona
diritti altrettanto fondamentali che sono quello udente e di lingue vocali: le persone sorde pos-
di essere integrati meglio possibile nella so- sono andare incontro a difficoltà destabilizzanti
cietà a cui si appartiene e, non meno impor- nell’interazione con l’altro, perché il suono,
tante, quello di provare a guarire, o comunque la voce e le parole non vengono afferrati con
a vivere meglio possibile, in presenza di una naturalezza. Per questo, è fondamentale un
malattia. lavoro logopedico con eventuale ricorso, ove
C’è ancora qualcuno che ha paura degli possibile, ad ausili protesici atti a sfruttare resi-
impianti cocleari? dui uditivi o agli impianti cocleari. Il che richiede
impegno, costanza e tempo da parte del bam-
bino sordo e dei suoi genitori, e questa è an-
La chiave è nel bilinguismo bimo- cora un’altra differenza «temporale» rispetto a
dale: una risorsa* chi sente, e bene.
In confronto a bambini udenti, i sordi pre-
Valentina Foa linguali fanno più fatica e quindi richiedono più
Psicologa, consulente di enti, scuole e associa- tempo, per questo il fattore «tempo» è cruciale
zioni per progetti sulla sordità, Alba per garantire l’accesso alla lingua parlata, in
termini di comprensione e produzione.
Per quanto riguarda le prime due do- Naturalmente, per interagire con il mondo
mande poste da Virginia Volterra, è il bilingui- e, in primis, con i propri genitori, il bambino,
smo bimodale, cioè la conoscenza della lingua sordo o udente che sia, sviluppa come primo
dei segni e della lingua nazionale parlata e segnale comunicativo lo sguardo. Una volta
scritta, il fattore di maggior coesione sociale stabilito il primo contatto visivo con la madre e
tra persone sorde e udenti. il padre, il bambino passa allo sviluppo di una

*  Alcune parti di questo testo sono riprese dall’articolo pubblicato su www.stradeonline.it: http://www.strade-
online.it/scienza-e-razionalita/218-segna-con-me-per-il-riconoscimento-della-lingua-dei-segni], altre informazioni si
possono trovare nel documentario «Segna con me» di Silvia Bencivelli e Chiara Tarfano, con la consulenza scien-
tifica di Valentina Foa.

439
Contributi alla discussione

varia gamma di gesti, preludio all’acquisizione bambino udente, di norma, impara a parlare
delle prime parole. prima e a scrivere poi, mentre per il sordo i
Nei bambini nati sordi o divenuti tali subito tempi sono spesso ribaltati.
dopo la nascita, il passaggio dai gesti alle pa- La strada migliore per il bambino sordo
role però, non è immediato. Certo, la modalità è il bilinguismo bimodale. Perché, da grande,
gestuale, nei bambini sordi, è naturale, perché possedendo due (o più) lingue anziché una sol-
non è obbligatoriamente richiesto l’uso del ca- tanto potrà interagire con il mondo secondo
nale acustico-vocale, ma solo del corpo, delle predisposizioni individuali e i contesti in cui si
mani e degli occhi. Quando si è nell’età critica troverà a vivere.
per cui ci si aspetta che aumenti la capacità di Relativamente alla terza domanda posta
sviluppare una competenza verbale sul canale dalla Volterra su eventuali vantaggi o svantaggi
vocale, perché non favorire l’apprendimento di un riconoscimento legislativo, io ritengo che
delle parole per mezzo di segni? Questo sa- il primo evidente vantaggio è che la LIS, al pari
rebbe una spinta eccezionale per favorire (e ve- dell’Italiano sarebbe considerata una lingua non
locizzare) l’acquisizione e quindi la padronanza solo a livello scientifico, ma anche sul piano
delle capacità linguistiche nei bambini sordi. giuridico.
Il simultaneo input del bambino sordo alla In realtà, sarebbe un vantaggio «invisibile»,
LIS e alla lingua parlata non solo non ostacola il perché la LIS è largamente conosciuta e usata
processo di apprendimento della lingua vocale, in Italia da persone segnanti, udenti e sordi.
anzi lo favorisce, al pari dell’acquisizione simul- Al contrario, l’evidente svantaggio dell’as-
tanea di due lingue vocali nei bambini udenti. senza di una legge che riconosca e favorisca
Invece, la sola esposizione alla lingua l’uso della LIS è la mancanza di un chiaro rico-
vocale, a cui il bambino sordo non è natural- noscimento per gli interpreti professionali e, di
mente e immediatamente esposto, potrebbe conseguenza, il proliferare di falsi interpreti,
ritardare lo sviluppo concettuale. Conside- com’è successo al Memorial di Nelson Man-
rando che l’accesso alla lingua parlata passa dela. Non che sia una cosa dall’altro mondo:
attraverso la labiolettura l’apprendimento della purtroppo abbiamo esperienze simili anche da
lingua vocale, e dei rapporti tra parole e signifi- noi.
cati, richiede sempre un lungo e non semplice Perché spesso basta l’idea che se c’è un
lavoro. Per un sordo, imparare una lingua par- interprete LIS, l’informazione è sicuramente tra-
lata e scritta è davvero possibile, usando la smessa correttamente; ma le persone segnanti
LIS come strumento per capire l’altra lingua, si accorgono quando qualcuno fa passare per
consentendogli di combinare gesti a segni, se- lingua dei segni ciò che non è. E si sentono
gni a parole e parole a concetti via via sempre penalizzati, realizzando di non potere cogliere
più elaborati. delle informazioni provenienti dal mondo circo-
Potrebbe esserci lo stesso rischio nel stante. Penalizzati come conoscitori della LIS e
caso in cui il bambino fosse esposto alla sola come cittadini italiani.
lingua dei segni, non perché sarebbe privo di Il riconoscimento della LIS significherebbe
una lingua, anzi, sarebbe sì più coinvolto nelle garantire piena espressione ai diritti di cittadi-
interazioni con l’altro attraverso questa lingua, nanza e piena partecipazione di tutti alla vita
nell’integra modalità visivo-gestuale, ma perché collettiva. Si tratta di affermare il diritto di sce-
così tenderebbe a privilegiare la LIS a scapito gliere, di volta in volta, quale sistema di comu-
della lingua italiana, peggio ancora se questo nicazione bisogna rendere disponibile e come
succede fin dall’età scolastica, perché poi sa- rendere accessibile tutto, a seconda del con-
rebbe ancora più faticoso arrivare a un ade- testo.
guato livello di competenza nell’uso della lingua Il riconoscimento della LIS non impone
scritta. ai sordi di segnare. Si tratta semplicemente di
La LIS potrebbe essere un ottimo soste- affermare il diritto a scegliere di volta in volta
gno nell’apprendimento della lingua parlata. Il quale sistema di comunicazione usare per avere

440
E S P E R I E N Z E Contributi alla discussione

la migliore garanzia di accessibilità ai servizi. In In che modo la LIS ostacola o fa-


generale, soprattutto in tema di disabilità, sa- vorisce l’apprendimento?
rebbe bene rivolgersi alla persona e accettare
la sua complessità piuttosto che affidarsi a con- Elisabetta Genovese
siderazioni astratte e teoriche su quello che è Università di Modena e Reggio Emilia
meglio per lei e per «quelli come lei». Ci sono Maria Consolazione Guarnaccia
anche sordi che non conoscono la LIS: il punto Clinica ORL-Dipartimento Testa Collo, Policlinico
è proprio che generalizzare, ed escludere gene- di Modena
ralizzando, è comunque un errore.
Con il riconoscimento legislativo della Le procedure di screening audiologico
LIS, avremmo un notevole vantaggio sociale e neonatale di massa ormai diffuse in quasi tutti
linguistico, ricordando che la LIS è una lingua, i punti nascita portano all’individuazione pre-
da rispettare di per sé e per chi la usa. E ri- coce di sempre più bambini con ipoacusia ed
cordando che le persone sorde sono, appunto, all’avvio a successivi percorsi di rimediazione
persone. Come tutti, hanno il diritto di espri- precoce del canale percettivo-uditivo e comuni-
cativo-linguistico.
mersi e di scegliere come farlo, con l’obiettivo
Pertanto anche i bambini affetti da ipoa-
quasi ovvio di raggiungere la propria personale
cusia di entità grave o profonda attraverso l’a-
massima felicità.
bilitazione uditiva data da protesi acustiche di
Infine, per rispondere all’ultima domanda elevata tecnologia e/o da impianto cocleare,
posta, la LIS esiste da sempre, in ogni luogo in insieme ad un training logopedico precoce, pre-
cui almeno due sordi si siano potuti incontrare sentano un ottimo recupero della periferia udi-
e abbiano potuto sviluppare liberamente un tiva tale da consentire lo sviluppo delle tappe
proprio codice visuo-spaziale per comunicare. evolutive naturali del linguaggio attraverso un
Sebbene oggi molti sordi sappiano parlare apprendimento anche accidentale degli stimoli
correttamente grazie alla logopedia e agli au- verbali ambientali (Geers, 2013).
sili uditivi, continuano a essere sordi. Possono Come riferito da molti autori i bambini af-
leggere il labiale, il che implica la perfetta cono- fetti da ipoacusia presentano pertanto uno svi-
scenza dell’Italiano parlato. Però, perché ciò av- luppo linguistico tipico nei diversi livelli fonetico-
venga, sono necessari non pochi accorgimenti, fonologico, lessicale-semantico e morfo-sintat-
per esempio le labbra devono essere in primo tico che consente loro di accedere agli appren-
piano, devono articolare bene, non devono es- dimenti scolastici senza particolare difficoltà.
sere coperte da baffi né da mani, non essere Circa la metà dei bambini tuttavia presenta
in controluce. problematiche diverse che possono associarsi
Tutte queste condizioni non si realizzano al deficit uditivo: esposizione a più lingue ver-
senza la massima attenzione da parte dell’inter- bali e non, presenza di disabilità associate all’i-
poacusia.
locutore udente, e un po’ di abitudine. Questo
L’esperienza di gestire due lingue fin
proprio perché dobbiamo tenere a mente che,
dall’infanzia si riflette sui processi esecutivi di
mentre il canale acustico-verbale può compor-
controllo linguistico e su aspetti metalinguistici
tare certe limitazioni (compensate con relativa (Bonifacci et al., 2011).
fatica), quello visivo-gestuale è perfettamente I bambini bilingui hanno una maggior abi-
integro; perché non sfruttare ciò che è fisica- lità di distinguere tra forma e significato delle
mente accessibile? Più che patrimonio in peri- parole grazie al possesso di diverse etichette
colo, sono le persone sorde, a cui non è rico- lessicali per esprimere il medesimo concetto.
nosciuta la dignità nell’uso della LIS, a essere in Ciò significa che viene esercitato un controllo
pericolo, perché vedono violati i propri diritti di linguistico che seleziona le parole della lin-
cittadinanza tutte le volte che usano la lingua a gua target evitando intrusioni della lingua non
cui hanno spontaneamente accesso. target. Tale pratica può avere effetti di poten-

441
Contributi alla discussione

ziamento dell’attenzione selettiva e del con- ed attribuire ad ogni concetto diverse etichette
trollo cognitivo generale, portando benefici lessicali.
anche in compiti di natura non verbale. Quindi Nel caso del bambino sordo la questione
la costante esperienza inibitoria di una lingua del bilinguismo è molto più complessa; in que-
rispetto all’altra si riflette in altre attività che sto caso per bilinguismo si può intendere un
richiedono attenzione e controllo esecutivo, bilinguismo orale esclusivo (bambino esposto
migliorando l’abilità di eseguire più compiti co- a doppia competenza linguistica di tipo verbale)
gnitivi contemporaneamente o in rapida succes- o bilinguismo orale e gestuale (lingua verbale e
sione, permettendo maggiore efficienza nella LIS).
vita quotidiana. Numerose sono le teorie a favore dell’una
Lo sviluppo del linguaggio nel neonato o dell’altra tesi.
scaturisce dalla sua necessità di interagire con I fautori dell’utilizzo della LIS sostengono
il mondo esterno ed è considerato uno dei pro- che l’apprendimento della lingua dei segni sia
cessi di acquisizione più importanti nel suo svi- l’unico modo per far acquisire in pieno al bam-
luppo globale. bino sordo grave una corretta consapevolezza
Durante i primi mesi di vita la comunica- di sé e permettere un corretto sviluppo delle
zione del neonato è il risultato di una serie di sue capacità cognitive, linguistiche e sociali.
comportamenti riflessi e solo verso il quarto Il bilinguismo nella modalità lingua dei se-
mese si osserva il loro decremento a favore gni-lingua orale è l’unico modo in cui il bambino
della comparsa della comunicazione intenzio- sordo potrà soddisfare i suoi bisogni, che sono
nale. I bambini cominciano a comprendere il quelli di comunicare con i propri genitori, svilup-
linguaggio intorno al sesto mese, a produrre pare le abilità cognitive, acquisire conoscenza
le prime parole intorno all’anno di età, a com- del mondo, comunicare in modo soddisfacente
binare parole in brevi frasi durante il secondo col mondo che lo circonda, e relazionarsi cultu-
anno di vita e diventano buoni parlatori nei mesi ralmente al mondo degli udenti e dei sordi.
immediatamente successivi. Tutto questo però A seconda del bambino, le due lingue
non sarebbe possibile senza un preliminare giocheranno diversi ruoli: per alcuni sarà pre-
apprendimento delle proprietà percettive della valente la lingua dei segni, per altri la lingua
lingua madre. orale, altri ancora troveranno un equilibrio fra le
Ci sono evidenze che mostrano che già due lingue.
dalla nascita i bimbi hanno inclinazioni percet- Detto questo, la maggior parte dei bambini
tive che li orientano al linguaggio e che li ren- sordi diverrà a vari livelli bilingue e biculturale.
dono capaci di discriminarne le componenti In questo senso non saranno diversi da circa la
peculiari (Vouloumanos e Werker, 2007), così metà della popolazione mondiale che vive con
come il loro apparato cognitivo è incline ad due o più lingue (è stato stimato che attual-
apprendere le regole del linguaggio a cui sono mente la popolazione bilingue nel mondo equi-
esposti (Gervain et al., 2008). vale, se non supera, quella monolingue). Come
Nel periodo successivo i bambini diven- gli altri bambini bilingue, essi useranno le due
tano sempre più abili a perfezionare la proces- lingue nella vita di tutti i giorni e, a diversi livelli,
sazione delle proprietà acustiche del linguaggio apparterranno ai loro due mondi – in questo
nativo riducendo la sensibilità alle variazioni che caso, il mondo degli udenti e il mondo dei sordi.
in esso non hanno significato. In contrapposizione a quanto detto nu-
I bambini che crescono in un ambiente merosi Centri di riferimento sia clinico che di
bilingue devono apprendere le caratteristiche ricerca sulla sordità sono a favore della espo-
percettive e le regole di entrambe le lingue ed sizione esclusiva alla lingua orale o comunque
in base alle caratteristiche peculiari delle di- ad un bilinguismo di tipo verbale e sostengono
verse lingue, devono sapere riconoscere le pro- di non avviare il bambino sordo alla lingua dei
prietà ritmiche, le caratteristiche fonetiche, le segni ma piuttosto ad un bilinguismo di tipo
regole fonotattiche, la diversa struttura frastica verbale.

442
E S P E R I E N Z E Contributi alla discussione

Le eccezioni a questo sono ovviamente Se in passato il bilinguismo era conside-


relative a bambini figli di genitori segnanti che rato una controindicazione allo sviluppo delle
per un aspetto affettivo-relazionale dovrebbero abilità linguistiche e si favoriva l’esposizione del
essere avviati all’utilizzo di una comunicazione bambino ad un solo idioma, oggi l’iter riabilita-
gestuale anche se udenti e ai bambini con di- tivo, facilitato dalle nuove protesi acustiche e
sabilità multiple che potrebbero utilizzare il dagli impianti cocleari, suggerisce la precoce
supporto gestuale come canale aumentativo esposizione ad entrambe le lingue.
di comunicazione in un iter riabilitativo di total A nostro parere pertanto, in considera-
communication. zione dei progetti di screening audiologico neo-
Fatte queste eccezioni l’ipotesi che i natale e dell’enorme supporto che la tecnologia
bambini sordi non possano sviluppare delle ai giorni nostri ci offre, è possibile pensare alla
adeguate competenze linguistiche in entrambe gestualità referenziale come un supporto nell’i-
le lingue appare ormai superata (Guiberson, ter riabilitativo del bambino piccolo ipoacusico
2013). Guiberson dimostra che i modelli di e senza disabilità associate.
acquisizione del linguaggio orale per i bambini L’utilizzo di una gestualità codificata come
bilingui impiantati sono sovrapponibili a quelli linguaggio e l’acquisizione di una lingua segnata
tipici dei coetanei normoacusici. potrebbe invece, a nostro parere, non appor-
Il nostro gruppo di Ricerca si è nel corso tare gli stessi vantaggi che l’acquisizione di una
degli ultimi anni occupato di bilinguismo data la seconda lingua verbale comporta anche nella
grossa eterogeneità della popolazione infantile prospettiva di futuro sviluppo delle sue abilità
che nasce e risiede nella provincia di Modena accademiche.
da anni sede di flussi migratori.
I risultati emersi dalle nostre esperienze
trovano riscontro nei dati presenti nella lette- Riferimenti bibliografici
ratura scientifica (Robbins, 1994; Guiberson,
2013; Thomas, 2008; Teschendorf et al., Bonifacci, P., Giombini, L., Bellocchi, S.,
2011) e confermano come bambini ipoacusici, Contento, S. (2011). Speed of processing, anti-
sottoposti ad intervento riabilitativo, esposti al cipation, inhibition and working memory in bilin-
bilinguismo orale, possono mostrare un tempo- guals. Dev. Sci., 14, 256-269.
raneo ritardo nell’acquisizione delle abilità per- Geers, A.E. (2013). A Enduring Advanta-
cettive e comunicative, ma il divario tende poi ges of Early Cochlear Implantation for Spoken
a ridursi. Language Development. J. Speech Lag. Hear
La nostra esperienza clinica ha confer- Res., 56 (2), 643-655.
mato come bambini ipoacusici bilingui sotto- Gervain, J., Macagno, F., Cogoi, S. (2008).
posti ad intervento di IC in età infantile raggiun- The neonate brain detects speech structure.
gano un livello di padronanza linguistica sovrap- Proc. Natl. Acad. Sci. USA, 105, 14222-14227.
ponibile a quello dei loro coetanei monolingui a Guiberson, M. (2013). Survey of Spanish
24 mesi dall’attivazione. In considerazione di parents of children who are deaf or hard of he-
quanto detto finora, si può certamente affer- aring: decision-making factors associated with
mare che in accordo con i lavori presenti in let- communication modality and bilingualism. Am.
teratura l’esposizione simultanea a più lingue, in J. Audiol., 22 (1), 1051-1119.
ambito famigliare e riabilitativo, non costituisce Robbins, A.M. (1994). Mr Potato Head
una controindicazione per lo sviluppo delle per- Task. Indianapolis, IN 46202: Indiana University
formance comunicative del bambino; la preco- School of Medicine.
cità della diagnosi audiologica, l’adeguato ripri- Robbins, A.M., Renshaw, J.J., Berry, S.W.
stino del canale percettivo-verbale e la pianifica- (1991). Evaluating meaningful auditory integra-
zione di una corretta rieducazione logopedica tion in profoundly hearing-impaired children.
sembrerebbero essere le variabili che possono Am. J. Otol., 12 Suppl., 144-150.
incidere sul percorso di apprendimento lingui- Teschendorf, M., Janeschik, S., Bagus, H.
stico anche nel bambino bilingue. et al. (2011). Speech Development After Co-

443
Contributi alla discussione

chlear Implantation in Children From Bilingual duo, fortemente orientata verso gli aspetti glo-
Homes. Otology & Neurotology, 32, 229-235. bali del funzionamento. Non basta più definire
Thomas, E., El-Kashlan, H., Zwolan, T.A. quali siano la malattia e la lesione ma occorre
(2008). Children with cochlear implants who descrivere come questa condizione incida sulle
live in monolingual and bilingual homes. Oto- performance comportamentali della persona.
logy & Neurotology, 29 (2), 230-234. L’ICF incontra il mondo della riabilitazione nel
Vouloumanos, A., Werker, J.F. (2007). senso che il processo riabilitativo così visto
Listening to language at birth: evidence for deve tendere a massimizzare il repertorio com-
a bias for speech in neonates. Dev. Sci., 10, portamentale di ciascuno, ottimizzando i conte-
159-164. sti personale, fisico, sociale, minimizzando la
Werker, J. (2012). Perceptual foundations restrizione delle attività, aumentando le oppor-
of bilingual acquisition in infancy. Ann N Y Acad tunità di interazione sociale e limitando, quando
Sci., 1251, 50-61. e come possibile, il danno di organo e di fun-
Werker, J.F., Byers-Heinlein, K. (2008), Bi- zione. Il contesto della menomazione e della
lingualism in infancy: First steps in perception restrizione dell’attività costituiscono gli ambiti
and comprehension. Trends Cogn Sci., 12 (4), elettivi di intervento della riabilitazione sanitaria
144-151. mentre quello della partecipazione è il contesto
Yip, V., Matthews, S. (2007). The Bilingual di azione degli interventi di tipo socio-sanitario
Child: Early development and language contact. e sociale. Ovviamente, in conseguenza di tutto
Cambridge: Cambridge University Press. ciò, si è meglio precisata la definizione di ria-
bilitazione e dei suoi obiettivi fondamentali (LG
Riabilitazione Nazionali G.U. 124 30/5/1998
Chi ha paura della lingua dei segni? Ministero Sanità): può ora essere definita
Contributo alla discussione come un processo di risoluzione di problemi e
di educazione nel corso del quale si porta una
Leonarda Gisoldi persona a raggiungere il miglior livello di vita
ASL Torino possibile sul piano fisico, funzionale, sociale
ed emozionale coinvolgendo attivamente tutti
Rispetto al dibattito aperto da Virginia Vol- i care-givers. La riabilitazione in età evolutiva
terra sul tema «Chi ha paura della Lingua dei deve, inoltre, coniugare la specificità dell’inter-
Segni?» non entrerò nel merito di aspetti lingui- vento con la dimensione evolutiva in atto rispet-
stici, antropologici e sociali legati al riconosci- tando precise condizioni ecologiche di attua-
mento della Lingua Italiana dei Segni (di seguito zione. Spostare l’ottica verso l’enfatizzazione
LIS) ma il mio contributo si limiterà ad eviden- delle potenzialità e delle risorse conduce ad
ziare alcuni aspetti della sordità infantile relativi un’estensione dell’intervento riabilitativo dall’am-
alla gestione sanitaria territoriale del percorso bito strettamente emendativo sulla persona
riabilitativo che affronta il piccolo sordo accom- a quello sociale ed ambientale nella direzione
pagnato dalla sua famiglia. Parto, quindi, da qui dell’autonomia e del rispetto delle potenzialità
evidenziando alcuni elementi che l’esperienza di individuali.
molti anni mi ha spinto a maturare. Grazie alla precocità dell’intervento e alle
Il modello medico, basato essenzialmente migliori performance uditive, soprattutto ad
sulla descrizione della patologia di organo o opera dell’impianto cocleare, si può garantire al
di funzione si è ultimamente integrato con gli bambino sordo un accesso alla lingua verbale
apporti provenienti da istanze di tipo più funzio- «per la via fisiologica» con maggiori possibilità
nale, dinamico ed ecologico. La Classificazione prestazionali e tempi di raggiungimento degli
utilizzata dall’OMS, l’ICF (International Classi- obiettivi più rapidi ma il terreno in cui ci si muove
fication of Functioning, Disability and Health, è da sempre estremamente «ideologizzato» con
2001), rende la descrizione dello stato di sa- una storica e continua contrapposizione tra per-
lute, ed eventualmente di bisogno di un indivi- corsi e metodi. L’attuale precocità di intervento,

444
E S P E R I E N Z E Contributi alla discussione

soprattutto grazie all’impianto cocleare, deter- In tal senso la LIS, come pure il contatto
mina tra i professionisti un aumento delle aspet- con adulti e coetanei sordi, possono rappresen-
tative rispetto allo sviluppo uditivo e linguistico tare una risorsa per garantire a quel bambino in
vocale tuttavia gli studi su larga scala hanno quel momento del suo percorso un miglior ac-
altresì segnalato una considerevole variabilità cesso agli apprendimenti curriculari, un canale
nei risultati tra bambini con storia audiologica più comodo di comunicazione con altri individui
simile e anche portatori dello stesso modello di sordi o molto altro. Certo la LIS non entra nella
impianto cocleare: alcuni rie­scono a giungere ad stanza di logopedia per sostituirsi alla lingua
una comprensione del parlato anche senza l’au- vocale: non rappresenta né un metodo né un
silio della labiolettura o, addirittura, comunicano obiettivo riabilitativo ma può essere utilizzata vs
al telefono mentre altri non sviluppano un’abilità Italiano Segnato dal logopedista se deve comu-
sufficiente per poter discriminare un segnale ver- nicare con genitori sordi o se intende lavorare
bale se non con il supporto visivo. sul piano della comprensione o se vuole eviden-
Personalmente ritengo che non si possa ziare specifici elementi morfo-sintattici della lin-
definire un progetto abilitativo e riabilitativo solo gua verbale.
in base alla patologia: avere in comune «la sor- Nel corso degli anni ho visto adolescenti
dità» non significa avere profili di funzionamento lasciare le loro protesi acustiche nel cassetto e
neuropsicologico uguali; occorre individuare al- ricercare contatti ed interazioni quasi esclusiva-
lora quali siano i processi percettivi, cognitivi, mente con altri coetanei sordi come pure ado-
comportamentali, lo stile e le strategie di ap- lescenti ben protesizzati che hanno richiesto
prendimento di ogni singolo bambino collocan- di effettuare l’intervento di impianto cocleare
dolo all’interno del suo sistema famiglia. perché volevano migliorare ancora di più la loro
Voglio premettere che il fine ultimo del percezione uditiva come pure giovani adulti con
trattamento logopedico, da sempre perseguito, buone competenze sia nella lingua parlata sia
rimane quello del raggiungimento della migliore in quella dei segni che utilizzavano o richiede-
competenza linguistica vocale in rapporto vano l’una o l’altra a seconda dell’interlocutore
alle caratteristiche e potenzialità del bambino e della situazione come pure ragazzi sordi che
ma costantemente mi trovo di fronte ad una sceglievano di relazionarsi e comunicare unica-
estrema eterogeneità di tale popolazione (età, mente con coetanei udenti. Molti altri sono gli
portatori di protesi retroauricolari, portatori di esempi che potrei citare ma concludo con la
impianto cocleare, competenti in lingua dei se- speranza che si riesca ad uscire da logiche di
gni, figli di genitori udenti, figli di genitori sordi, contrapposizione e di ideologizzazione affinché
figli di immigrati, ecc.). Ovviamente grandi sono si eliminino tutte le barriere che a vario titolo
le modificazioni che nel tempo si sono adot- ostacolano la piena ed effettiva partecipazione
tate negli strumenti, nelle metodologie, nelle delle persone sorde nella società su base di
strategie, nelle tecniche: il logopedista deve rea­le uguaglianza con gli altri.
saper cogliere, sulla base delle caratteristiche
individuali del bambino, del suo profilo di fun-
zionamento e degli specifici obiettivi, cosa uti- Riferimenti bibliografici
lizzare «in quel momento e con quel soggetto»
cercando di non cadere nell’adesione ad «Un Cuda, D. (2008). Impianti Cocleari. Qua-
Metodo» di trattamento con percorsi riabilitativi derni Monografici di Aggiornamento A.O.O.I.
rigidamente definiti. LG Riabilitazione Nazionali G.U. 124
Ne consegue come sia indispensabile ten- 30/5/1998 Ministero Sanità.
dere all’implementazione di un progetto di cura, Mariani, E., Marotta, M., Pieretti, M. (a
condiviso con la famiglia, composto da inter- cura di) (2009). Presa in carico ed intervento
venti multiprofessionali, alcuni sanitari altri no, nei disturbi dello sviluppo. Trento: Ed. Erickson.
dove si definiranno attori, azioni e strumenti in Martini, F., Schindler, O. (2004), La sordità
un processo inter-istituzionale integrato e coor- prelinguale. Torino: ed. Omega.
dinato periodicamente verificato in itinere.

445
Contributi alla discussione

OMS (2007). ICF – CY: versione per bam- avviene per noi udenti con la lingua vocale. Del
bini e adolescenti. Trento: Ed. Erickson. resto, questo processo rapido di acquisizione
Position Statement (2007). Principles and avveniva molto tempo fa proprio nelle scuole
Guidelines for early Hearing Detections and speciali o negli istituti per sordi, dove i bambini
Intervention Programs. www.pediatrics.org; Pe- arrivavano senza conoscere alcun segno e, nel
diatric Library. giro di pochissimo tempo, padroneggiavano in
modo sorprendente la LIS.
Ma allora perché tanto ostracismo nei con-
Segni e parole per potenziare l’i- fronti della Lingua dei segni?
Il nostro paese ha avuto una storia tutta
struzione degli studenti sordi
particolare e diversa dalle altre nazioni euro-
pee, dove l’utilizzo dei segni è stato ed è an-
Simonetta Maragna
cora proposto come uno dei possibili percorsi
Esperta di didattica specializzata, già presi-
educativi offerti ai giovani sordi. Da noi infatti
dente del CdA dell’Istituto Statale Sordi di Roma
l’uso dei segni a scuola si è bruscamente in-
terrotto per un secolo, dal 1880 – data del
Il mio intervento riguarda l’utilizzo della
famoso e famigerato Congresso di Milano
Lingua dei segni nell’ambito dell’istruzione, col- in cui si vietarono i segni a scuola – fino agli
legandomi alla domanda se la LIS ostacola o anni Ottanta del Novecento quando le ricerche
favorisce l’apprendimento. Partendo dalla reale condotte presso l’Istituto di Psicologia del CNR
situazione di pari opportunità che la Conven- (oggi denominato Istituto di Scienze e Tecno-
zione ONU sui diritti delle persone con disabilità logie della Cognizione) dimostrarono non solo
offre per la prima volta a livello mondiale agli che questi segni erano una vera e propria lin-
studenti sordi, quando prevede l’accesso ai gua, ma anche la validità del loro uso in logope-
contenuti culturali mediante «...i linguaggi ade- dia e a scuola.
guati per ciascuno» (ex articolo 24), cercherò Immaginate infatti di dover spiegare du-
qui di seguito di proporre alcune riflessioni a rante una lezione ad esempio in una 5a elemen-
favore dell’uso dei segni a scuola, senza voler tare, utilizzando solo la lingua vocale, concetti
proporre «ricette universali», ma con la convin- complessi come ecologia, classi sociali, terzia-
zione – nata anche dalla mia lunga esperienza rio, ecc... ad un alunno sordo, che ancora se-
prima di insegnante e poi di esperta di didat- gue un percorso logopedico che può durare an-
tica specializzata – che essi facilitano la co- che 10-12 anni e si serve soltanto della lettura
municazione, favorendo così lo sviluppo delle labiale. Sicuramente avrà bisogno di tutta una
diverse abilità, oltre che l’integrazione. Vorrei serie di spiegazioni supplementari rafforzate se
anche subito sottolineare che la scelta dei se- è possibile dalle immagini, con la conseguenza
gni viene sempre proposta in un’ottica di bilin- di avere tempi e ritmi di apprendimento più lenti
guismo, cioè Italiano e LIS, perché la nostra è rispetto alla classe. Oltre al fatto che l’utilizzo
una società di udenti dove per essere integrati della lettura labiale non è semplice perché di-
e per accedere alla cultura bisogna conoscere pende sia dal modo di muovere le labbra dell’in-
l’Italiano parlato e scritto. Questa propensione terlocutore sia dall’abilità di chi legge, tenendo
verso i segni si ricollega ai primi grandi educa- conto che molti fonemi non sono visibili sulle
tori dei sordi, da Bonnet a L’Epée fino all’Abate labbra e quindi la parola deve essere in qualche
Silvestri, che fondarono l’insegnamento della modo intuita e ricostruita.
lingua scritta nazionale sui segni dei loro allievi, Si può quindi comprendere come l’uso
ampliandoli e arricchendoli nel corso dell’istru- dei segni a scuola possa consentire all’allievo
zione stessa. La lingua dei segni infatti, proprio sordo di seguire le lezioni al passo con la
perché utilizza una modalità visivo-gestuale e classe senza riduzioni nei programmi o sempli-
viaggia sulla vista, canale integro, risulta di fa- ficazioni, che portano in sé il rischio dell’impo-
cile acquisizione solo per esposizione, come verimento.

446
E S P E R I E N Z E Contributi alla discussione

Ma chi deve usare i segni a scuola? sogno né di scuole speciali né di programmi


Molti insegnanti di sostegno si iscrivono, a speciali ma solo di abbattere le barriere comu-
proprie spese, ai corsi di LIS che si svolgono nicative. Per molti di loro la scelta di utilizzare
in varie città italiane e in passato il MIUR ha or- i segni non è la conseguenza di ripetuti insuc-
ganizzato brevi corsi di Alta qualificazione con cessi nella terapia logopedica, come avveniva
all’interno un piccolo monte-ore di LIS, ma la fi- in passato, ma è strettamente collegata ad una
gura per così dire istituzionale che facilita la co- vera e propria filosofia di vita con cui la fami-
municazione è l’assistente alla comunicazione. glia intende affrontare la disabilità sensoriale.
Infatti la legge 104/92 all’art. 13 prevede la Dietro la scelta del modello bilingue (John-
possibilità di utilizzare la figura dell’assistente son, Liddell e Erting, 1991) – perché è op-
alla comunicazione a scuola e dell’interprete di portuno ricordare che l’acquisizione dei segni
lingua dei segni all’università. Nel loro lavoro, è sempre accompagnata dall’apprendimento
l’assistente e l’interprete possono utilizzare i dell’Italiano – c’è infatti la consapevolezza dei
segni oppure possono essere solo ripetitori la- genitori di questi bambini con sordità grave
biali, secondo la scelta fatta dalla famiglia se lo o profonda, di scegliere un codice linguistico
studente è minorenne. con cui comunicare bene con il proprio figlio,
Dalla fine degli anni Novanta si è aperto anche quando è molto piccolo. Essi sanno che
in Italia un ampio dibattito sulla formazione e la lettura labiale è faticosa e non utilizzabile in
il ruolo di questi operatori, dal momento che tutti i contesti; che è giusto rispettare i ritmi del
alla legge-quadro sull’handicap non è seguito il bambino facilitandogli la comunicazione in fami-
profilo giuridico-professionale anche se ultima- glia, visto che la sua sordità implica 4/5 sedute
mente qualche regione ha iniziato a delinearlo. settimanali di logopedia; che in questo modo
Alcuni riconoscimenti della lingua dei segni da è più semplice e più veloce l’aiuto nei com-
parte del legislatore regionale potrebbero di ri- piti, colmando le lacune della mattinata scola-
flesso, mettere ordine anche in questo ambito, stica. Sarà poi la persona sorda a decidere da
visto che nonostante il forte appoggio delle grande quando e con chi utilizzare la lingua dei
famiglie, degli operatori, dei ricercatori e della segni.
comunità sorda, in particolare del movimento Resta però il fatto che non è facile per una
LISSubito (www.lissubito.com)! non si è ancora famiglia udente fare la scelta del bilinguismo
arrivati all’approvazione di una legge statale (parole e segni) perché sentire il proprio bam-
perché la LIS fa ancora paura. bino parlare – anche se stentatamente  –  igni-
In attesa di una regolamentazione, sono fica il qualche modo vedere la normalità, men-
state comunque individuate alcune aree es- tre vedere il proprio figlio segnare vuol dire
senziali nella preparazione dell’assistente alla sottolinearne la diversità. Solo un genitore che
comunicazione, come le competenze peda- ha fatto un lungo cammino verso la consape-
gogiche, psicologiche e didattiche oltre che la volezza di quanto la comunicazione sia impor-
conoscenza approfondita dell’Italiano e della LIS tante nella crescita di un bambino può fare que-
(Bosi, Maragna e Tomassini, 2007). sta scelta.
E qui si aprono altri interrogativi: qual è il Alcune esperienze di educazione bilingue
ruolo dell’assistente alla comunicazione all’in- portate avanti in questi ultimi anni in città di-
terno della classe? In che cosa si differenzia dal verse hanno confermato questi aspetti positivi.
docente di sostegno? Cosa avviene concreta- Ci riferiamo in modo particolare al modello di
mente in una classe numerosa? educazione bilingue (Italiano parlato e scritto e
Come spesso avviene nel nostro paese la LIS) attuato presso la scuola dell’infanzia e la
realtà va più veloce delle scelte del legislatore scuola primaria aggregate all’ISISS e ospitate
e, nonostante le carenze giuridiche del profilo all’interno dell’Istituto Statale Sordi di Roma,
professionale, la richiesta di questi operatori è dove i segni vengono utilizzati per migliorare
in forte aumento perché molti genitori hanno e rafforzare le strutture morfosintattiche dell’I-
compreso che gli studenti sordi non hanno bi- taliano (Vecchietti e Rossini, 2004). Anche a

447
Contributi alla discussione

Cossato in provincia di Biella viene ormai da non legata al deficit, ma alla diversità cultu-
anni portato avanti un progetto di bilinguismo rale e linguistica. Consente infatti al bambino
descritto nel bel libro di Lilia Teruggi (2003) di sentire di appartenere ad una comunità, di
offrendo un’ampia documentazione a chi voglia sentirsi meno solo; spesso il bambino o il ra-
intraprendere un progetto di bilinguismo. gazzo sordo, figlio di udenti, nel suo percorso
Del resto i dati parlano da soli: fino al di crescita non incontra e frequenta altre per-
1992, prima della promulgazione della L. 104, sone sorde, tanto meno viene a contatto con
le persone sorde laureate in Italia erano pochis- la comunità sorda. È invece importante avere la
sime, meno di dieci, mentre oggi con la pos- possibilità di confrontarsi e di identificarsi con
sibilità di avere un interprete all’università ab- un adulto simile a lui.
biamo molti laureati e moltissimi studenti iscritti Nonostante queste risorse importanti,
a tutte le facoltà. però resta comunque insoluto il problema di
Ma torniamo al ruolo dell’assistente alla come rafforzare in questi allievi la compe-
comunicazione. Egli si pone come un ponte tenza linguistica in Italiano, in quanto la scuola
comunicativo tra l’alunno sordo e i docenti e dovrebbe affiancarsi al logopedista in questo
tra l’alunno sordo e i compagni. Ha il compito compito immane di insegnare l’Italiano ai bam-
di favorire l’integrazione scolastica dell’alunno bini con sordità grave o profonda; ma questa
sordo, ma anche di rendergli più agevole l’ap- azione di supporto non può avvenire durante il
prendimento delle conoscenze essendo di sup- tempo-scuola perché sottrarrebbe l’alunno alle
porto all’alunno in un momento in cui le ore del lezioni e d’altra parte gli udenti non hanno bi-
docente di sostegno vengono spesso diminuite. sogno di insegnamenti particolari per sapere
È vero che l’assistente non è un insegnante, è che non si dice io ando oppure io uscio, perché
solo un facilitatore della comunicazione, però hanno la memoria acustica. Di qui la necessità
è altrettanto innegabile che quando in una di creare laboratori linguistici pomeridiani, ma-
classe numerosa ci sono oltre al sordo anche gari consorziando più scuole, dove affrontare
studenti stranieri e con altre problematiche può gli aspetti specifici della lingua, utilizzando i
succedere e di fatto succede che all’assistente segni per facilitare le riflessioni metalinguistiche
vengano affidati anche compiti per così dire di- sull’Italiano (Maragna, Roccaforte e Tomasuolo,
dattici, come la preparazione di un questiona- 2013). Ma al momento non mi risulta che ci
rio scritto alternativo all’interrogazione orale o siano, mentre in passato ci sono state validis-
l’aiu­to per scrivere un tema, se nell’aula non c’è sime esperienze di questo tipo, come ad esem-
l’insegnante di sostegno. In classe, l’insegnante pio all’ITC «Duca degli Abruzzi» (oggi «Leonardo
curricolare è per così dire il direttore d’orche- da Vinci») di Roma.
stra che decide cosa si fa e come si fa (anche In conclusione, perché non utilizzare i se-
se dovrebbe deciderlo in anticipo per dare la gni a scuola – lasciando da parte i vecchi pre-
possibilità agli altri due operatori di reperire giudizi – se questi possono essere un valido
materiale visivo di supporto alla spiegazione); il aiuto per accedere alle conoscenze scolastiche
docente di sostegno adatta la lezione con l’o- e del mondo?
biettivo di renderla il più possibile visiva, l’assi-
stente facilita la comunicazione.
Esiste anche l’assistente alla comunica- Riferimenti bibliografici
zione sordo, che lavora soprattutto al nido e
nella scuola dell’infanzia, con il compito di faci- Bosi, R., Maragna, S., Tomassini, R.,
litare il processo d’integrazione, promuovendo (2007), L’assistente alla comunicazione. Milano:
e diffondendo l’utilizzo della lingua dei segni in Franco Angeli.
tutto l’ambito scolastico. Egli rappresenta un Johnson, R.E., Liddell, J.K., Erting, C.J.,
modello dal punto di vista linguistico e cultu- (1991). Educazione degli studenti sordi. Principi
rale che favorisce la costruzione di un’identità per facilitare l’accesso ai programmi di studio.
positiva di persona sorda, cioè una identità Roma: Anicia.

448
E S P E R I E N Z E Contributi alla discussione

Maragna, S., Roccaforte, M., Tomasuolo, zioni Unite adottata il 13 dicembre 2006 (Con-
E. (2013). Una didattica innovativa per l’appren- vention on the Rights of Persons with Disabili-
dente sordo. Milano: Franco Angeli. ties – CRPD), ratificata dall’Italia con legge 3
Teruggi, L. (2003). Una scuola, due lin- marzo 2009, n. 18.
gue. L’esperienza di bilinguismo della scuola Essa, infatti, si prefigge lo scopo di pro-
dell’infanzia ed elementare di Cossato. Milano: muovere e tutelare «il pieno e uguale godimento
Franco Angeli. di tutti i diritti umani e di tutte le libertà fonda-
Vecchietti, A., Rossini, A. (2004). Le espe- mentali da parte delle persone con disabilità e il
rienze di bilinguismo nella scuola materna ed rispetto per la loro intrinseca dignità» (art. 1, 1o
elementare. In L’Istituto Statale dei Sordi di co.), ponendo fra i principi generali «il rispetto
Roma. Storia di una trasformazione. Roma: per la differenza e l’accettazione delle persone
Kappa, 141-151. con disabilità come parte della diversità umana
e dell’umanità stessa» (art. 3, 1o co, lett. d).
L’intervento dell’ONU su queste problema-
Sordità, cittadinanza sociale ed tiche è da considerarsi particolarmente signi-
esercizio dei diritti ficativo, non solo in quanto fino ad oggi non
esisteva in materia di disabilità uno strumento
Benedetta Marziale internazionale con efficacia vincolante per gli
Istituto Statale per Sordi di Roma Stati1, ma anche perché le moderne democra-
zie occidentali e le teorie del contratto sociale
Si è molto discusso, e tuttora si dibatte, – perfino le elaborazioni di più recente formu-
se le persone sorde debbano essere prese in lazione come quella di John Rawls – non attri-
considerazione essenzialmente per la perdita buiscono il giusto rilievo alle rivendicazioni delle
uditiva, o se piuttosto costituiscano un gruppo persone disabili, né ricomprendono queste
linguistico minoritario. Al primo approccio, ultime fra le «parti contraenti». Ciò determina,
da più parti, oggi si contrappone una visione inevitabilmente, la conseguenza che i bisogni
socio-linguistica della sordità, fondata non più e le ragioni di cui sono portatrici ancora oggi
sul concetto di mancanza/deficit, ma su quello non riescano ad incidere fin dal primo momento
di differenza, secondo la quale un individuo va sulla scelta dei principi politici fondamentali.
guardato nella sua globalità: intelligenza, capa- La Convenzione sui diritti delle persone
cità di relazionarsi, problematicità e specifiche con disabilità lascia poi un segno particolare
competenze, come anche quella di comunicare se, come accennato, ci si riferisce al tema
attraverso un canale visivo-gestuale. dell’identità culturale e linguistica dei sordi il
Non a caso da alcuni decenni, sulla scorta quale ricomprende anche quello del riconosci-
di importanti cambiamenti sociali e culturali, mento giuridico delle lingue dei segni, da parte
in molti paesi si assiste ad una presa di co- dei legislatori nazionali (e regionali) dei diversi
scienza sempre più forte da parte dei sordi che paesi.
hanno cominciato a manifestare con chiarezza A chi per motivi familiari, professionali o
le proprie istanze e a reclamare una partecipa- di studio, non si è mai imbattuto nel «mondo
zione attiva alla vita sociale, culturale, politica della sordità» questa potrebbe a prima vista
ed economica. sembrare una questione assai semplice. La
A sostegno del processo di autodeter- ratifica della Convenzione da parte del nostro
minazione dei disabili e, più nello specifico, paese, infatti, come la ratifica di qualsiasi al-
dell’identità culturale e linguistica delle persone tro trattato internazionale, non costituisce un
sorde si colloca – come ricordato nell’articolo fatto meramente formale, bensì, in virtù dell’art.
di Virginia Volterra – la Convenzione delle Na- 117, 1o co. Costituzione, vincola il legislatore

1 
Le Regole standard per le pari opportunità delle persone con disabilità, adottate dalle Nazioni Unite nel 1993,
sono infatti prive di contenuto precettivo e, dunque, risultano inadeguate a tutelare i diritti violati.

449
Contributi alla discussione

a emanare una normativa interna conforme ai e i mezzi di comunicazione più adeguati per
diritti e agli standard di tutela in essa stabiliti2 ciascuno» (come disposto ex art. 24, 3o co.,
il cui recepimento dovrebbe, pertanto, essere lett. c Conv. ONU);
più che sufficiente per attribuire un valido fon- –  all’effettivo godimento delle libertà civili e
damento giuridico alle proposte di legge che si politiche e dei diritti all’informazione, alla cultura
prefiggono un pieno riconoscimento della LIS. e alla manifestazione del proprio pensiero grazie
Ciò nonostante finora sono cadute nel all’accesso, anche in lingua dei segni, a prodotti
vuoto tutte le iniziative parlamentari con questa culturali e di interesse generale, programmi tele-
finalità che, soprattutto nella XVI legislatura, visivi, tribune politiche, biblioteche, ecc.;
hanno visto fronteggiarsi contrapposte fazioni –  al consolidamento del diritto alla salute
in rappresentanza dei diversi schieramenti. e all’assistenza sociale attraverso la possibilità
La travagliata gestazione dei provvedi- di fruire, anche in LIS, di prestazioni e servizi
menti presentati, anche all’attenzione dell’attuale erogati da uffici e strutture pubbliche.
assemblea legislativa, riflette posizioni etero- Accanto a questi vantaggi e alle evidenze
genee. Così, accanto a chi rifiuta categorica- scientifiche sul piano linguistico, sulle quali
mente tale riconoscimento ritenendo la LIS un non mi soffermo, a militare per le ragioni di un
pericolo – una minaccia per l’apprendimento, pieno riconoscimento di questa lingua ci sono
l’educazione e l’integrazione di quelli che la poi anche alcune motivazioni giuridiche, come
usano – vi sono coloro che sarebbero disposti a anzitutto il vincolo posto al nostro legislatore,
sostenerlo senza però accordare tutela alle im- a seguito della ratifica del 2009, dalla norma
plicazioni culturali e linguistiche e, infine, quanti, costituzionale prima citata («la potestà legisla-
come chi scrive, hanno appreso e utilizzano la tiva è esercitata dallo Stato e dalle Regioni nel
LIS per le più disparate ragioni e nei contesti rispetto [...] degli obblighi internazionali»).
più diversi3, la considerano una lingua minorita- Da non tralasciare neppure la circostanza
ria e ne auspicano un pieno riconoscimento. che, ai fini dell’individuazione di una minoranza,
Questo, infatti, rafforzerebbe le tutele non può assumersi quale parametro imprescin-
approntate da una normativa interna ancora dibile il radicamento di una comunità in una de-
insufficiente e non sufficientemente applicata, terminata porzione territoriale. Sebbene infatti
con innegabili vantaggi – soprattutto nel campo da parte di alcuni si ritenga non appropriato il
dell’integrazione (scolastica e sociale) e dell’ac- richiamo alla tutela delle minoranze linguistiche
cessibilità – per le persone sorde e udenti che (art. 6 Cost. e legge 482/1999) in relazione alle
ad essa ricorrono. lingue dei segni – proprio in ragione del fatto
Si pensi, ad esempio: che non esiste geograficamente parlando un
–  alla propulsione che avrebbero i ser- «paese dei sordi» – in realtà, ancora oggi, non si
vizi di mediazione offerti dagli interpreti di rinviene in dottrina una definizione che risulti uni-
lingua dei segni e, in ambito scolastico, dagli voca e perfino la legge 482/1999 dedicata alla
assistenti alla comunicazione (art. 13, legge tutela di queste lingue non la contempla.
104/1992) e alla conseguente regolamenta- Quest’ultima, infatti, opta per un’elenca-
zione di queste figure professionali; zione dei soggetti garantiti piuttosto eteroge-
–  all’implementazione di un sistema di nea ricomprendente le «popolazioni albanesi,
istruzione davvero inclusivo dove gli alunni con catalane, germaniche, greche, slovene, croate
deficit acustico, a parità di condizioni rispetto e quelle parlanti il francese, il franco proven-
agli altri studenti, potrebbero accedere appieno zale, il friulano, il ladino, l’occitano e il sardo»
ai contenuti didattici attraverso «i linguaggi [...] (art. 2, 1o co).

2 
Compresi quelli fissati, con specifico riferimento alle persone sorde, nelle disposizioni 2, 9, 21, 24 e 30 in
materia di accessibilità, libertà di espressione, riconoscimento e promozione dell’uso delle lingue dei segni, edu-
cazione e istruzione inclusiva, partecipazione alla vita culturale e ricreativa.
3
 Nel caso specifico, presso lo Sportello sulla sordità dell’Istituto Statale per Sordi di Roma, nell’accoglienza di
famiglie con bambini e adolescenti sordi, in relazione alle problematiche connesse alle fasi del loro percorso evolutivo.

450
E S P E R I E N Z E Contributi alla discussione

A riprova del fatto che i requisiti collegati Segni o Parole?


all’individuazione di una minoranza linguistica
sono tuttora controversi, può essere inoltre Vanessa Migliosi
ricordato che l’esclusione dall’elenco a cui si Biologa e insegnante di matematica e scienze
è accennato non ha impedito nel recente pas- nella scuola secondaria, Roma
sato al nostro Governo di considerare le stesse
popolazioni nomadi – che come i sordi non Ho imparato la LIS solo a 19 anni, vengo
possono certo vantare il requisito dello stan- infatti da una tradizione cosiddetta «oralista»
ziamento in un territorio definito – delle «mino- (scrivo virgolettato, perché non mi piacciono
le categorie), ho frequentato le scuole normali
ranze nazionali» ai sensi della Convenzione qua-
dove ero l’unica sorda in classe e mio padre
dro del Consiglio d’Europa.
è stato per 20 anni presidente della sezione
Se, poi, tutto questo ancora non fosse Fiadda di Trento.
sufficiente a convincere gli scettici o «coloro Nella mia formazione culturale era il sordo
che hanno paura della lingua dei segni», forse che doveva adattarsi e sforzarsi di essere
basterebbe ricordare il pensiero della filosofa come i cosiddetti normodotati per essere inte-
tedesca Hannah Arendt che ha sicuramente grato a qualsiasi livello nella società e la lingua
precorso lo spirito e la statuizione degli alti dei segni era vista come una modalità comuni-
principi contemplati nella Convenzione delle Na- cativa che isolava dalla società.
zioni Unite: «il diritto ad avere diritti, o il diritto Questo modo di vivere, tuttavia, non era
di ogni individuo ad appartenere all’umanità, altro che una finzione, un nascondere il pro-
dovrebbe essere garantito dall’umanità stessa». blema, cercare di essere normali solo in appa-
renza (non a caso la sordità è considerata una
disabilità invisibile).
Gli udenti reputavano tutti coloro che «par-
Riferimenti bibliografici
lavano con le mani» come persone strane, di
livello inferiore, delle persone sfortunate, non si
Arendt, H. (1951). Le origini del totalita-
rendevano conto di come rapportarsi a una per-
rismo. Trad. it. di A. Guadagnin, Torino: Biblio- sona sorda. Io non mi sentivo parte della società
teca Einaudi, 2004. a 360 gradi e nemmeno libera di esprimere me
Guazzarotti, A. (2008). Commento all’art. stessa e le mie emozioni se non nell’ambito fa-
6 Cost. in Commentario breve alla Costituzione, miliare e di una stretta cerchia di amici.
a cura di S. Bartole, R. Bin, CEDAM. Ho maturato esperienze di ricerca sulla
Krausneker, V. (2008). La protezione e la genetica della sordità in diversi paesi (Finlan-
promozione delle lingue dei segni e dei diritti dia, Giappone e Spagna) e ricoperto incarichi
dei suoi utilizzatori negli stati membri del Con- in numerosi organismi nazionali e internazionali
siglio d’Europa: analisi delle necessità. Divisione (presidente della Federazione Internazionale
per l’Integrazione delle Persone con Disabilità, dei Giovani Sordi www.ifhohyp.org, membro
Consiglio d’Europa. dell’Advisory Council on Youth in seno al Con-
siglio d’Europa, membro del consiglio direttivo
Maragna, S., Marziale, B. (2008). I diritti
del Comitato Internazionale dello Sport dei
dei sordi, Milano: Franco Angeli (nuova edizione
Sordi www.deaflympics.com).
2012).
Questa esperienza mi ha permesso di ma-
Rawls, J. (1971). A theory of justice. Cam- turare la convinzione che non sia sufficiente sa-
bridge Mass.: The Belknap Press of Harvard per parlare bene ed essere in grado di capire
University Press (trad. it. Una teoria della giusti- l’interlocutore per essere veramente integrati
zia. Milano: Feltrinelli, 2008). nel contesto scolastico. Quando ho scoperto
Rigotti, F. (2008). Giustizia e disabilità, in la LIS, l’ho imparata e ho cominciato a comuni-
Diogene, anno IV, 13. Firenze: Giunti Editore. care con i sordi, ho capito che esisteva un altro

451
Contributi alla discussione

modo per rapportarsi con le persone e che le LIS, il criterio corretto è quello di utilizzare
amicizie fra i pari sono importanti per la condi- la competenza del bambino nella lingua
visione dei problemi e per vivere alcune espe- dei segni come base per lo sviluppo delle
rienze e momenti insieme. lingua parlata: è interessante notare come
L’«adattamento» al mondo degli udenti e in tali situazioni i bambini imparino veloce-
alle loro modalità comunicative si chiama «in- mente a passare da una lingua all’altra a
tegrazione», mentre, a mio parere, dobbiamo seconda dei contesti comunicativi» e che
mirare all’inclusione dove è la società che si nei casi di impianto cocleare in età tardiva,
adatta, rimuovendo gli ostacoli comunicativi e di sordità associata con altre problemati-
guardando alla persona sorda nella sua globa- che «il miglior approccio è una strategia a
lità, e l’attenzione non è concentrata sull’orec- doppia via che offra le migliori condizioni
chio e sulla produzione linguistica, ma sull’indivi- uditive-orali, valorizzi l’uso integrato e di-
duo nella sua interezza. screto del canale visuo-gestuale, rispetti e
Pertanto, la persona sorda non si sente favorisca anche l’accesso alla LIS» (p. 77).
malata e vive la sordità come forma di vita che Inoltre, uno studio pubblicato su Nature
si esprime in modalità avvincenti e variegate e (Mayberry, Lock e Kazmi, 2002) ha dimostrato
l’utilizzo della lingua dei segni promuove l’inclu- che l’apprendimento di una lingua dei segni non
sione delle persone sorde nella società. interferisce negativamente con l’apprendimento
Inoltre, ritengo che la LIS possa svolgere della lingua orale, al contrario, le lingue dei se-
un ruolo fondamentale nel favorire ed aiutare gni possono essere un aiuto efficace per l’ap-
la sensibilizzazione dell’opinione pubblica nei
prendimento delle lingue orali, facilitando in par-
confronti dei sordi, perché con l’aumento della
ticolare i processi di comprensione linguistica.
visibilità e il riconoscimento de facto da parte
L’utilizzo di una lingua non esclude l’altra.
del pubblico che questa lingua viene usata dai
Se l’approccio orale è impostato correttamente
sordi, sono aumentati anche gli utenti che si
e, nello stesso tempo, il bambino che impara la
iscrivono ai corsi LIS. La conoscenza di questa
LIS riuscirà a imparare a parlare correttamente
lingua, quindi, non può fare altro che favorire
e, grazie alla disponibilità di entrambe le mo-
una vera inclusione dei sordi nella società.
dalità comunicative, sarà libero di esprimersi
In relazione al quesito relativo all’influenza
positiva o negativa della LIS sull’apprendimento al meglio ed essere se stesso, con il beneficio
da parte dei sordi che ad essa sono esposti, del rafforzamento della sua autostima.
secondo la mia esperienza personale, la lingua Vorrei concludere citando Ersilia Bosco
dei segni non ostacola in alcun modo l’appren- che afferma: «la lingua parlata e segnata pos-
dimento e lo sviluppo cognitivo della persona sono crescere insieme e arricchire l’esperienza
sorda, ma nemmeno l’apprendimento della di udenti e sordi, superando diatribe e contrap-
lingua orale. Ciò non solo è confortato dall’e- posizioni feroci» (p. 63). Non posso che essere
sperienza che ho maturato in ambito associa- d’accordo con questa sua affermazione, te-
tivo nazionale e internazionale, la quale mi ha nendo presente che l’autrice è psicologo clinico
permesso di confrontarmi con la ricchezza e e coordinatore del Centro impianti cocleari del
la pluralità delle lingue dei segni di molti paesi Policlinico Umberto I, Università «la Sapienza»
del mondo, ma anche dal fatto che non esiste di Roma.
una ricerca scientifica che dimostri che la LIS Rispetto al terzo quesito posto da Virginia
impedisca l’apprendimento della lingua verbale, Volterra, relativo al riconoscimento legislativo
anzi, è stato dimostrato come questa favorisca della Lingua dei Segni Italiana, non vedo in que-
lo sviluppo cognitivo e l’apprendimento della lin- sto alcuno svantaggio, ma solo vantaggi come,
gua orale. ad esempio:
Nel libro «Comprendere la sordità» l’autrice –  dare una dignità giuridica all’uso di que-
Ersilia Bosco afferma che «quando i genitori sta lingua, patrimonio non solo delle persone
del bambino sono sordi competenti nella sorde ma di tutti;

452
E S P E R I E N Z E Contributi alla discussione

–  fare riferimento ad una normativa nazio- pari opportunità e il diritto di scelta del metodo
nale omogenea e uniforme; abilitativo più idoneo. Non si comprende per-
–  assicurare il diritto alla libertà di scelta ché le associazioni di genitori contrarie alla LIS
e di espressione di ogni cittadino; debbano impedire ai sordi di esercitare i propri
–  favorire la piena accessibilità all’infor- diritti, mentre le protesi e gli impianti cocleari
mazione, alla comunicazione, ai servizi (lavoro, sono disponibili per tutti quanti, ferme restando
sanità, istruzione, ecc.); differenze e impedimenti a livello regionale.
–  favorire la qualità e l’uniformità nei per- Quando si parla di pari opportunità queste
corsi formativi di tutte quelle figure professio- devono essere reali ed effettivamente garantite
nali (assistenti alla comunicazione, interpreti, per legge per assicurare la libertà di scelta
docenti) che operano all’interno del mondo senza discriminazioni di alcun genere.
della sordità. Vorrei anche ricordare che l’Italia è uno
Nella Convenzione ONU sui diritti dei Di- dei pochissimi paesi europei, insieme a Malta
sabili, frutto di anni di discussioni e di gruppi e al Lussemburgo, a non aver riconosciuto la
di lavoro che hanno portato alla sua stesura e Lingua dei Segni, pertanto è una lacuna da col-
poi all’approvazione finale, la Lingua del Segni è mare al più presto.
riconosciuta con questa terminologia specifica
e, pertanto, non è possibile contrastare questo
principio sancito a livello mondiale. A maggior Riferimenti bibliografici
ragione dopo la ratifica da parte dell’Italia, nel
2009, il Parlamento e il Governo italiano non Bosco, E. (2013). Comprendere la sordità.
possono non riconoscere la LIS. Una guida per scuole e famiglie. Roma: ed.
Durante i lavori di stesura della Conven- Carrocci.
zione sono state ascoltate le associazioni e i Mayberry, R.I., Lock, E., Kazmi, H. (2002).
rappresentati sordi di tutte le associazioni del Linguistic ability and early language exposure.
mondo. I sordi vogliono il riconoscimento della Nature, 417, 38.
LIS.
Nessuna organizzazione di genitori, pa-
renti, medici o sigle varie può sostituirsi a chi La LIS nell’era degli impianti co-
vive in prima persona il problema della sordità. cleari
I sordi vogliono e devono prendere in mano la
propria vita e pretendono il riconoscimento Francesco Pavani
dei propri diritti (diritto all’autodeterminazione). Università di Trento
Nessuno, nemmeno gli specialisti più qualificati,
può parlare a nome dei sordi. I sordi non sono Le moderne protesi acustiche e l’avvento
più sotto tutela, come succedeva fino al secolo degli impianti cocleari stanno cambiando il
scorso. modo in cui gli udenti concepiscono i problemi
L’ultima volta che l’iter legislativo per il della sordità. Hanno anche portato molte per-
riconoscimento della Lingua dei Segni Italiana sone sorde, genitori e clinici a interrogarsi su
è stato avviato, nel 2011, ci sono state nu- quale possa essere il ruolo delle lingue dei
merose audizioni alle quali hanno partecipato segni in quest’epoca di tecnologie per l’udito
alcuni rappresentanti sordi per fare valere i senza precedenti. La risposta che voglio offrire
proprio diritti. Purtroppo i loro pareri non sono in questo breve intervento nasce da un pre-
stati tenuti nel debito conto. supposto: per quanto una protesi (sia essa un
Con il riconoscimento della LIS non si to- impianto cocleare o un cellulare di ultima gene-
glie nulla a chi sceglie un percorso educativo razione) possa facilitare l’interazione con l’am-
e formativo senza la LIS, anzi si riconosce e biente, il nostro sistema cognitivo – la nostra
si garantisce, a tutte le famiglie con figli sordi mente – è ancora oggi il sistema più raffinato
minorenni e a tutti i sordi adulti, il diritto alle di interazione con l’ambiente di cui disponiamo.

453
Contributi alla discussione

Le potenzialità aperte dalle nuove tecnologie cale  – tutti aspetti fondamentali della piena
sono un mezzo, non il fine. Nel caso delle pro- competenza linguistica.
blematiche della sordità il fine deve rimanere Anche nell’era degli impianti cocleari, dun-
quello di garantire il pieno sviluppo delle facoltà que, il rischio al quale è esposto un bambino
cognitive della persona. In questa prospettiva, che nasce con una grave disabilità uditiva è
la LIS, come lingua visiva che non incontra al- la mancata acquisizione piena del linguaggio.
cun ostacolo percettivo, può essere conside- Questo perché gli impianti cocleari possono
rata ancora oggi come uno degli strumenti per favorire l’acquisizione del linguaggio orale, ma
garantire questo obiettivo generale, al pari delle non offrono garanzie a priori che questa ac-
protesi acustiche e degli impianti cocleari. quisizione si realizzerà in maniera completa
Lo sviluppo costante delle tecnologie e e comparabile a quanto accade nel bambino
biotecnologie per l’udito avanza quasi giornal- udente. A mio avviso, l’aspetto fondamentale
mente i confini del recupero acustico possibile da considerare è che per una piena matura-
nella persona sorda, alimentando le speranze zione della capacità linguistica, così come
di chi vorrebbe vedere risolto il problema della accade per molte altre funzioni cognitive, la
sordità attraverso un dispositivo tecnologico. stimolazione ambientale deve avvenire entro un
Queste speranze, tuttavia, devono essere ac- periodo critico della vita del bambino. Quando
compagnate dalla consapevolezza che anche la prima lingua (L1) non è consolidata in ma-
le condizioni ritenute ideali per il buon esito niera adeguata in questa fase critica, le conse-
dell’impianto cocleare non mettono al riparo guenze per lo sviluppo linguistico, cognitivo e
il bambino dal rischio di deficit linguistici. L’e- sociale possono essere molto gravi. Ne risen-
sito degli impianti cocleari varia fra persona e tono la capacità di letto-scrittura ed anche l’ap-
persona (variabilità iter-individuale) ed è mute- prendimento di una seconda lingua (L2). Inoltre,
vole anche all’interno della stessa persona in sono a rischio le capacità di Teoria della Mente
funzione dei diversi contesti di ascolto, come (Theory of Mind, ToM), ovvero le abilità di in-
la presenza di rumori ambientali o di riverberi ferire gli stati mentali degli altri (es., pensieri,
(variabilità intra-individuale). La variabilità inter- opinioni, desideri, emozioni) e di usare queste
individuale, in particolare, è un fatto noto (Ge- informazioni per interpretare e prevedere il loro
ers et al., 2011; Peterson et al., 2010; Venail comportamento. Precisamente in virtù di que-
et al., 2010) ed è al centro delle Consensus sto diritto fondamentale di acquisire la prima
Conference sugli impianti cocleari dagli anni lingua è possibile individuare, anche nell’era
’80 del secolo scorso. Un dato chiaro è che degli impianti cocleari, un ruolo cruciale per le
esiste una relazione fra la durata del periodo lingue dei segni.
di sordità prima dell’impianto cocleare e Le lingue dei segni, e dunque anche la
quanto efficace sarà poi il recupero acustico LIS, sono lingue naturali a tutti gli effetti. Studi
(Kral e Sharma, 2012) e linguistico (Geers et provenienti dalla linguistica, dalla psicolingui-
al., 2011). Tuttavia, anche un impianto cocle- stica, dalla psicologia dello sviluppo conver-
are effettuato entro i primi due anni di vita gono in maniera coerente nel mostrare che le
non garantisce che le abilità linguistiche si lingue dei segni sono lingue naturali (Caselli et
svilupperanno nel bambino impiantato come al., 2006; Emmorey, 2002). In aggiunta a que-
nel bambino udente (Caselli et al., 2012; Du- ste evidenze di carattere comportamentale ci
chesne et al., 2009; Rinaldi et al., 2013). Ad sono oggi molteplici studi sul funzionamento
esempio, una ricerca italiana condotta da Cri- del cervello durante la comprensione e la pro-
stina Caselli, Sandro Burdo e colleghi (2012) duzione della lingua dei segni che giungono alla
ha mostrato come bambini con impianto co- stessa conclusione. Le ricerche di neuroimma-
cleare abbiano prestazioni simili ai coetanei gini funzionali mostrano in maniera chiara che
udenti nella produzione di parole, ma mostrino i correlati neurali di una prima lingua (L1) tra-
maggiori difficoltà rispetto agli udenti nella smessa in modalità uditivo-verbale o di una L1
comprensione di parole, nella comprensione veicolata in modalità visivo-gestuale sono del
grammaticale e nella produzione grammati- tutto comparabili (MacSweeney et al., 2008).

454
E S P E R I E N Z E Contributi alla discussione

In entrambi i casi si attivano i circuiti di aree lingua (Skotara et al., 2011), né mostrano pro-
cerebrali dedicate al linguaggio, segno forte blemi di Teoria della Mente (Woolfe et al., 2002).
del fatto che le lingue dei segni sono trattate Infine, ricerche recenti mostrano che bambini
dal cervello come vere e proprie lingue, in ma- con impianto cocleare che conoscevano anche
niera del tutto indipendente dal loro formato su- la lingua dei segni, mostrano migliori compe-
perficiale. Questo genere di evidenze ha fatto tenze di linguaggio orale rispetto a bambini che
nascere la consapevolezza che un bilinguismo non conoscevano la lingua dei segni (es., Has-
bimodale (ovvero la coesistenza di una o più sanzadeh, 2012; Davidson et al., 2014; per una
lingue orali, con una o più lingue dei segni) sia ricerca italiana si veda Rinaldi e Caselli, 2014).
auspicabile tanto quanto lo è il bilinguismo fra In conclusione, se l’ottimismo verso le pro-
lingue orali (es., Italiano ed Inglese). A questo tesi acustiche e gli impianti cocleari è legittimo,
si aggiunga che l’iniziale timore che le lingue esso va accompagnato dalla consapevolezza
dei segni potessero alterare il funzionamento che anche le condizioni ideali per il buon esito
cerebrale nella persona sorda, minando l’effica- dell’impianto cocleare non mettono completa-
cia di un futuro impianto cocleare (es., Lee et mente al riparo dal rischio di deficit linguistici.
al., 2001; Doucet et al., 2006), oggi non ha più Soprattutto, occorre non perdere di vista il fatto
supporto empirico. Infatti, gli studi che inizial- che lo scopo del genitore, del clinico e della per-
mente avevano suggerito questa ipotesi con- sona sorda non può essere ridotto al solo recu-
fondevano le conseguenze legate all’uso della pero della sensazione acustica, ma deve riguar-
lingua dei segni con le conseguenze legate alla dare la facoltà linguistica. Da questo punto di
deprivazione acustica precoce, attribuendo alla vista insegnare precocemente la LIS, una lingua
competenza linguistica quello che in realtà era non ostacolata da barriere sensoriali di alcun
un effetto legato alla durata del periodo di sor- tipo, né di ostacolo per la lingua orale, potrebbe
dità (per una discussione dettagliata di questo essere una forma di garanzia, un investimento
aspetto si veda Lyness et al., 2013). Infine, per per il futuro cognitivo della persona sorda, un
quanto siano stati descritti in letteratura esiti mezzo per garantire il pieno sviluppo della prima
post-impianto migliori in coloro che hanno adot- lingua. Anche quando l’obiettivo ultimo della per-
tato (o adottano) un approccio di sola comuni- sona sorda è quello dell’Italiano parlato e scritto.
cazione orale (es., Geers et al., 2011; Venail
et al., 2010), è importante notare che queste
ricerche non consentono di stimare corretta- Riferimenti bibliografici
mente il contributo che potrebbe derivare dalla
lingua dei segni. Alcune accorpano esperienze Caselli, M.C., Maragna, S., Volterra, V.
di lingua dei segni con altre forme di comuni- (2006). Linguaggio e Sordità. Gesti, Segni e
cazione simultanea verbale-visiva (Geers et al., parole nello sviluppo e nell’educazione. Bolo-
2011), altre valutano il contributo della lingua gna: Il Mulino.
dei segni su campioni estremamente esigui di Caselli, M.C., Rinaldi, P., Varuzza, C., Giu-
partecipanti (Venail et al., 2010). liani, A., Burdo, S. (2012). Cochlear implant in
Le lingue dei segni, dunque, hanno la po- the second year of life: Lexical and grammati-
tenzialità di offrire al bambino sordo – ed anche cal outcomes. J. Speech Lang Hear Res., 55
al bambino protesizzato o impiantato  –  quell’e- (2), 382-394.
sperienza linguistica fondamentale per non Davidson, K., Lillo-Martin, D., Chen Pichler,
mettere a rischio l’acquisizione della prima D. (2014). Spoken english language deve-
lingua. Ciò che conta, infatti, è l’acquisizione lopment among native signing children with co-
della prima lingua, non il formato superficiale at- chlear implants. J. Deaf Stud. Deaf Educ., 19,
traverso il quale essa viene acquisita (parlato o 238-250.
segnato; Ferjan Ramirez et al., 2013; Mayberry Doucet, M.E., Bergeron, F., Lassonde, M.,
et al., 2002). Persone sorde che hanno appreso Ferron, P., Lepore, F. (2006). Cross-modal reor-
come prima lingua una lingua dei segni non mo- ganization and speech perception in cochlear
strano ritardi nell’acquisizione di una seconda implant users. Brain, 129, 3376-3383.

455
Contributi alla discussione

Duchesne, L., Sutton, A., Bergeron, F. study. Bilingualism: Language and Cogni-
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Lyness, C.R., Woll, B., Campbell, R., Car- Cogliamo volentieri l’invito a commentare
din, V. (2013). How does visual language affect il tema «Chi ha paura della lingua dei segni»
crossmodal plasticity and cochlear implant suc- contribuendo al dibattito e tentando di dare una
cess? Neuroscience & Biobehavioral Reviews, risposta alle domande poste. Anche come si
37 (10), 2621-2630. evince dal saggio introduttivo che dà l’input a
MacSweeney, M., Capek, C.M., Campbell, questo scambio di vedute, l’argomento si può
R., Woll, B. (2008). The signing brain: The neu- analizzare da diverse angolazioni: che siano
robiology of sign language. Trends Cogn. Sci., riferite ai diritti umani e sociali, a analisi stori-
12, 432-440. che e linguistiche, a metodologie educative,
Mayberry, R.I., Lock, E., Kazmi, H. (2002). alla sfera delle scelte personali, alla definizione
Linguistic ability and early language exposure. stessa di sordità, la lingua dei segni attrae l’in-
Nature, 417, 38. teresse di sempre più persone. Ma chi ne ha
Peterson, N.R., Pisoni, D.B., Miyamoto, paura? Noi crediamo che siano sempre meno
R.T. (2010). Cochlear implants and spoken lan- quelli che ne hanno «paura» in verità.
guage processing abilities. Review and asses- Di certo non sono le persone sorde: nella
sment of the literature. sola Europa è stimata la presenza di circa
Rinaldi, P., Caselli, M.C. (2014). Lan- 800.000 sordi segnanti (fonte: European Union
guage development in a bimodal bilingual of the Deaf), in Italia considerando i soli soci
child with cochlear implant: A longitudinal dell’Ente Nazionale Sordi stiamo intorno alle

456
E S P E R I E N Z E Contributi alla discussione

30.000 persone, un numero probabilmente sot- tribunale, durante una visita in ospedale, sono
tostimato. E segnanti non significa che cono- tutte situazioni in cui la lingua dei segni diventa
scono e utilizzano solo la lingua dei segni, ma una interfaccia comunicativa fondamentale e
che hanno una competenza bilingue composta paritaria, perché viaggia sul canale integro della
dalla lingua italiana e dalla lingua dei segni. I persona sorda, quello visivo.
giovani da qualche anno iniziano, superando Chi dunque avrebbe paura della lingua dei
grandi difficoltà e carenza di servizi che aiutino segni? Certo non i numerosissimi utenti sordi,
in tal senso, ad aggiungere a tale competenza non solo in Italia ma in tutto il mondo. Non i
anche lingue straniere vocali e lingue dei segni sempre più numerosi «normodotati udenti»
di altri paesi, grazie a programmi di scambio che scoprono nella lingua dei segni un oriz-
culturale, maggiori opportunità formative ri- zonte linguistico nuovo, ricco e complesso,
spetto al passato, sostegno all’accessibilità at- un nuovo modo di comunicare, di utilizzare
traverso le nuove tecnologie. il proprio corpo per esprimere pensieri ed
La distinzione tra oralisti e segnanti, che emozioni, un bagaglio comunicativo in grado
alcuni rimarcano come una distinzione sostan- di utilizzare modalità prima inesplorate. Non
ziale se non ideologica, non ha tanta aderenza i genitori con figli sordi che possono trovare
con il reale, considerato che le persone sorde vie immediate, semplici e paritarie per comu-
segnanti sono ovviamente anche oraliste, ov- nicare con i propri figli e dare loro un primo
vero utilizzano l’Italiano parlato e scritto, cui si strumento per comprendere la realtà circo-
aggiunge una competenza in lingua dei segni. stante e avvicinarsi alla ricchezza del linguag-
E il grado di competenza in entrambe le lingue, gio e della conoscenza.
o in più lingue, non dipende una dall’altra ma E allora chi ha paura? Forse nessuno,
da tante variabili in gioco, influenzate dal per- forse solo chi non la conosce, che general-
corso di vita, familiare, educativo, logopedico- mente coincide anche con chi ha posizioni
abilitativo, sociale e culturale. Il vecchio adagio ostili e negazioniste, almeno in Italia, nei con-
ottocentesco che «il gesto uccide la parola» è fronti della LIS, e ritiene ancora che una via per
stato confutato non solo dalla ricerca che a li- l’accessibilità escluda l’altra, che la «cura della
vello internazionale ha prodotto una vastissima sordità» – come se si trattasse di una malat-
letteratura non solo sulla possibilità dell’acquisi- tia, e non di una disabilità – in un futuro non
zione di lingue parlate e segnate, ma sul sup- remoto eliminerà la necessità di ricorrere alla
porto che dà l’avere una competenza in lingua lingua dei segni in quanto non più necessaria.
dei segni nell’acquisizione della lingua parlata e Se e quando questo accadrà, insieme all’occhio
scritta. «bionico» per i ciechi e alla rigenerazione delle
Una lingua dei segni consente a un bam- cellule per altre disabilità, sarà la storia a de-
bino sordo di avere non solo accesso imme- ciderlo, mentre a noi ora sta a cuore il benes-
diato ai contenuti, al linguaggio, alla comuni- sere presente delle persone sorde e il miglio-
cazione con i suoi genitori e con le persone ramento della qualità della vita. Sa bene anche
intorno a sé ma costituisce un valido supporto chi ha in mente solo percorsi «curativi» della
anche nell’apprendimento della lingua parlata. sordità che la loro forma e modalità – protesi,
Dal punto di vista degli utenti, dei Sign Lan- impianto cocleare, ecc. – e la relativa capacità
guage Users secondo la dicitura oggi utilizzata, di produrre risultati significativi sono soggetti a
la lingua dei segni rappresenta un ponte fonda- tante variabili: residuo uditivo, percorso logope-
mentale per l’accesso alla comunicazione, al di dico e possibilità di praticarlo con sistematicità,
là della competenza nella lingua parlata. risposta dell’individuo ai singoli ausili.
Una guida sorda che in lingua dei segni Quello che l’ENS ritiene importante è
porta in visita un gruppo in un museo; un ser- comunque la garanzia che le persone, bam-
vizio di interpretariato in LIS che consenta a un bini e adulti, abbiano la possibilità concreta
lavoratore sordo di partecipare a un corso di di poter accedere a tutte le opzioni possibili,
formazione, a un procedimento nell’aula di un e sottolinea ancora una volta che una scelta

457
Contributi alla discussione

non esclude l’altra ma l’arricchisce, in un ap- loro familiari nel caso di minori, hanno il diritto
proccio che deve essere quanto più completo di scegliere la modalità di comunicazione e di
e integrato possibile. In alcuni paesi questa accesso alle informazioni che prediligono, nel
è una realtà ben radicata, non solo a livello pieno rispetto della loro autonomia e identità.
scientifico, ma anche di vissuto personale: ve- Pertanto vanno sostenuti, tutelati e diffusi tutti
diamo su internet circolare da anni filmati che gli strumenti per la comunicazione, gli ausili e
testimoniano come in USA l’avere uno o due le metodologie che garantiscono azioni di pre-
impianti cocleari non escluda ma integri l’uti- venzione e cura, integrazione e autonomia, nel
lizzo dell’American Sign Language da parte rispetto delle scelte di persone e famiglie».
degli utenti impiantati, così come integra e ar- Siamo nel 2014, abbiamo un fondamen-
ricchisce la loro auto percezione dell’identità tale trattato internazionale che è la Conven-
di persone sorde (https://www.youtube.com/ zione ONU sui Diritti delle Persone con Disa-
watch?v=sVLICqNwCEk). bilità, adottata dall’Italia con una Legge dello
È una prospettiva positiva che fa intra- Stato, che sostiene in tutto il testo il principio
vedere dialogo, interrelazione, multi modalità, della libera scelta, dell’autonomia, della garan-
e non divisioni e dualismi, la riteniamo più vin- zia di una piena partecipazione e accessibilità.
cente e vicina alla complessità del mondo rea­le. Convenzione che ad esempio con riferimento
In Italia purtroppo viviamo anche una situazione alla scuola afferma che gli Stati devono «garan-
di cronica carenza di risorse, che tende a far tire che le persone cieche, sorde o sordocie-
ragionare le persone secondo l’ottica della che, ed in particolare i minori, ricevano un’istru-
coperta corta, per cui dare accessibilità attra- zione impartita nei linguaggi, nelle modalità e
verso il riconoscimento, la promozione e diffu- con i mezzi di comunicazione più adeguati per
sione della lingua dei segni equivale a sottrarre ciascuno ed in ambienti che ottimizzino il pro-
fondi e servizi di altra natura, come la diffusone gresso scolastico e la socializzazione».
di protesi o di sistemi di sottotitolazione. È il diritto di scelta di persone e famiglie
L’ENS si batte invece per un approccio che deve essere al centro, non anacronistiche
equo e integrato, come nel caso recente del divisioni in inesistenti fazioni: la realtà è ben
convegno «Obiettivo LIS» organizzato il 30 più complessa e fluida di una mera distinzione
gennaio 2014 presso la Camera dei Deputati, tra oralisti e segnanti. Impianto cocleare, pro-
quando in aula erano contemporaneamente pre- tesi, lingua dei segni, sono facce di uno stesso
senti i seguenti servizi: audio, sottotitolazione prisma sociale e non sono antitetici tra di loro.
in diretta, interpretariato in Lingua dei Segni Lo dimostrano le ricerche più recenti ma so-
Italiana, LIS tattile per le persone sordo-cieche prattutto l’esperienza di persone sorde con
e interpretariato in Segnato Internazionale. impianto o protesi, che parlano, scrivono, leg-
Proponendo esempi concreti di modelli di ac- gono e segnano.
cessibilità integrati riteniamo di poter dare un Lo dimostrano i fatti storici, come il re-
segnale utile e di sensibilizzazione positiva alle centissimo riconoscimento legislativo da parte
Istituzioni nonché piena partecipazione a tutti. della Danimarca della Lingua dei Segni Danese,
Con lo stesso spirito, e augurandoci che un paese che peraltro ha sempre valorizzato
sia veramente «la volta buona» l’ENS ha pre- programmi educativi finalizzati all’insegnamento
sentato di recente una nuova proposta di legge della lingua parlata e scritta alle persone sorde.
«Disposizioni per la rimozione delle barriere Pertanto, noi riteniamo che la lingua dei se-
della comunicazione, per il riconoscimento della gni non possa che creare inclusione sociale, e
lingua dei segni italiana e della lingua dei segni debba essere sempre considerata una risorsa,
italiana tattile e per la promozione dell’inclusione una ricchezza, una opportunità. Una lingua non
sociale delle persone sorde e sordo-cieche», ora può essere considerata un ostacolo o uno stru-
depositata in Parlamento, che mira a sancire mento di dis-integrazione. Ma non è solo l’ENS
una volta per tutte tale principio anche in Italia, a dirlo, è la vita quotidiana stessa delle per-
come riporta il preambolo: «le persone sorde, o sone sorde a mostrarlo, è la Convenzione ONU,

458
E S P E R I E N Z E Contributi alla discussione

Legge 3 marzo 2009, n. 18 che così sancisce Al secondo quesito abbiamo dato rispo-
nei passaggi più significativi e prescrive per gli sta più sopra, mentre è importante ribadire
Stati, che come l’Italia, l’hanno ratificata e assi- che di svantaggi nel riconoscimento legislativo
milata nel loro impianto normativo: della LIS non ve ne è nessuno, specie se tale
–  art. 2: per «linguaggio» si intendono le passaggio viene accompagnato dal ribadire
lingue parlate e la lingua dei segni, come pure la garanzia della diversificazione di approcci
altre forme di espressione non verbale; e pluralità di percorsi, modalità, soluzioni. I
–  art. 9, (e): mettere a disposizione forme vantaggi del riconoscimento formale della LIS
di assistenza da parte di persone o animali e al contrario saranno legati, oltre al dovuto ri-
servizi di mediazione, incluse guide, lettori e conoscimento di un diritto umano e sociale, a
interpreti professionisti esperti nella lingua dei una coerente e uniforme regolamentazione dei
segni, allo scopo di agevolare l’accessibilità a percorsi professionali degli operatori, ad esem-
edifici ed altre strutture aperte al pubblico; pio riconducendoli ad ambiti universitari; a una
garanzia nella qualità dei servizi che possono
–  art. 21, (b): accettare e facilitare nelle
essere posti sotto la vigilanza di Istituzioni, alla
attività ufficiali il ricorso da parte delle persone
tutela del patrimonio linguistico, ecc.
con disabilità, alla lingua dei segni, al Braille,
Per concludere, una lingua, come lo è
alle comunicazioni aumentative ed alternative e
la LIS, non può costituire di certo un pericolo
ad ogni altro mezzo, modalità e sistema acces- per nessuno, ma semplicemente un diritto, una
sibile di comunicazione di loro scelta; risorsa, una ricchezza, una opportunità fonda-
–  art. 21, (e): riconoscere e promuovere mentale per garantire piena accessibilità alle
l’uso della lingua dei segni. persone sorde e sordo cieche alla società civile.
–  art. 24, 3, (b): agevolare l’apprendi-
mento della lingua dei segni e la promozione
dell’identità linguistica della comunità dei sordi;
–  art. 24, 3, (c): garantire che le persone
La sordità oggi. Nuove opportunità
cieche, sorde o sordocieche, ed in particolare
di integrazione ed espressione in
i minori, ricevano un’istruzione impartita nei lin- una società fluida, tecnologica e
guaggi, nelle modalità e con i mezzi di comu- pluriculturale
nicazione più adeguati per ciascuno ed in am-
bienti che ottimizzino il progresso scolastico e Daniela Rossi
la socializzazione. Psicologa, giornalista e scrittrice, Milano
–  art. 24, 4: Allo scopo di facilitare l’e-
Il dibattito sollecitato dalle domande della
sercizio di tale diritto, gli Stati Parti adottano
Professoressa Volterra, che ringrazio per que-
misure adeguate nell’impiegare insegnanti, ivi
sta occasione di confronto, concerne una realtà
compresi insegnanti con disabilità, che siano
estremamente complessa, che non ritengo ridu-
qualificati nella lingua dei segni o nel Braille e
cibile a oggetto di studio e valutazione secondo
per formare i dirigenti ed il personale che la-
i crismi di un’esaustiva indagine razionale e
vora a tutti i livelli del sistema educativo. tanto meno scientifica.
–  art. 30, 4: Le persone con disabilità Chiunque pensi di irrompere con la pro-
hanno il diritto, su base di uguaglianza con gli pria esperienza, per quanto ampia sia, con un
altri, al riconoscimento ed al sostegno della loro sapere antropologico, neuropsichiatrico, psico-
specifica identità culturale e linguistica, ivi com- logico, linguistico, sociologico, con una perso-
prese la lingua dei segni e la cultura dei sordi. nale hit parade di ricerche, statistiche, letture
Se un trattato internazionale, frutto del che deporrebbero a favore di questa o quella
lavoro, della riflessione e del confronto con- posizione, è destinato a mancare il bersaglio
giunto, ritiene che le lingue dei segni siano ri- umano dell’individuo in relazione con la propria
sorse per l’integrazione evidentemente non è sordità e il proprio ambiente, secondo pecu-
solo una opinione di «pochi» sordi italiani. liarità, difficoltà e opportunità non replicabili.

459
Contributi alla discussione

È destinato, quindi, a mancare anche quello di chiunque non lo parlasse. Da milioni e milioni di
una sintesi convincente, di una teoria che tenga persone. Il dialetto, fino agli anni ’50, ha reso
in considerazione i vari aspetti e sia in grado di diversi gli italiani tra loro e questa diversità è
orientarci una volta per tutte. stata fonte di problemi all’interno di una nazione
Il variegato, delicato, a volte indifeso e che cercava la propria unità.
dolorante, altre pretenzioso e suscettibile e, Oggi agli italiani, udenti o sordi che siano,
per alcuni udenti, perfino allettante e proficuo non basta neppure la loro lingua. Devono cono-
mondo della sordità, è in realtà e prima di scerne almeno una straniera se vogliono spe-
tutto, un mondo di persone. Quando trattiamo rare in un lavoro e se vogliono interagire con
di sordità e di sordi nei nostri dibattiti, nelle persone di ogni provenienza che vivono nel no-
stanze della terapia o della politica, vi en- stro paese.
triamo dalla porta sbagliata. Dall’ultima, quella Se si trattasse solo di riconoscere dignità
che avremmo i prerequisiti per aprire, ma con di lingua alla LIS penso che nessuno avrebbe
umiltà e discrezione, solo dopo aver tenuto nulla in contrario. Le persone che la usano ci
conto delle singole realtà, famiglie, culture, tengono, hanno un forte legame affettivo e cul-
possibilità in cui il bambino reale viene alla luce. turale con essa e sarebbe per tutti un piacere
Oggi, più di un tempo, quando il piccolo saperli gratificati. Ci sono persone udenti che la
non udente perdeva nell’Istituto l’abito della sua studiano e la trovano interessante.
storia personale e veniva omologato in nome Credo che il problema sia l’evidente in-
del limite sensoriale, è fuorviante ragionare nei tenzione di chiederne e diffonderne l’utilizzo
termini di una popolazione sorda chiusa nella a nome di tutte le persone sorde quando, in
propria identità. In una società oceanica, in con-
real­tà, sono la maggioranza quelle, soprattutto
tinuo movimento e rapidissima trasformazione,
giovani, quindi studenti, che non la conoscono,
in cui pare ormai questione di vita o di morte
si esprimono oralmente e si impegnano a per-
abituarsi e rendersi disponibili alle più eteroge-
fezionare l’oramai irrinunciabile lingua inglese.
nee interazioni, la navicella che può tenere a
Si tratta di migliaia di ragazzi che parlano la lin-
galla ognuno di noi, persone sorde comprese,
gua italiana e necessitano, semmai, di un incre-
non è quella ostinatamente e pericolosamente
mento di sottotitolatura e sovratitolatura. Tutti
ancorata al proprio piccolo lido che, come
quello di tutti, sta franando, ma quella che ci loro verrebbero penalizzati da una politica di
permette un intelligente adattamento, un abile investimenti mirata solo alla promozione della
equilibrio, una disponibilità dignitosa ma molto LIS ai fini di una presunta integrazione delle
fluida al cambiamento. persone sorde.
Scendiamo dalle cattedre, saltiamo fuori Non mi addentro sul tema delle potenzia-
dalle pagine dei nostri trattati e rispondiamo lità espressive e culturali della LIS a volte spa-
con il cuore alla prima domanda. «Diverso da valdamente propagandata come equivalenti a
chi»? Ci provo io, memore di un incontro, avuto quelle della lingua italiana. Si tratta evidente-
in una seconda elementare, per valutare le ca- mente di affermazioni attribuibili a chi ignori o
pacità cognitive di uno scolaro udente, ritenute scelga di ignorare la ricchezza, raffinatezza,
inadeguate. La verità, era un’altra. Il bimbo par- complessità di una lingua che ci ha tramandato
lava in famiglia solo un dialetto molto stretto e secoli di pensiero, letteratura, poesia, arte,
il suo vocabolario in lingua italiana non era suffi- scienze, teatro, opera lirica. Un magnifico gi-
ciente alla comprensione delle richieste. La so- gante di fronte al quale si sono inchinate lingue
luzione non è stata l’insegnamento del dialetto più antiche, affini e duttili di quella gestuale.
alla classe e alle insegnanti e la traduzione in Oggi i ragazzi sordi, grazie alle nuove tecnolo-
dialetto delle lezioni ma un aiuto all’arricchi- gie non solo protesiche ma anche di comunica-
mento e alla comprensione della lingua italiana zione e didattiche, hanno a disposizione tutto
di cui il piccolo avrebbe beneficiato, per gli anni questo. Quando visitano musei, assistono a
a venire, nelle sue relazioni e sul lavoro. Il dia- spettacoli o conferenze, non chiedono avatar,
letto lo rendeva diverso. «Diverso da chi?» Da cartoni animati o interpreti segnanti ma semplici

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E S P E R I E N Z E Contributi alla discussione

testi scritti. Testi che anche i sordi segnanti, ci suo interno di una espressione non linguistica
auguriamo, sono in grado di comprendere. (espressione sovrasequenziale, gestualità co-
verbale, ecc.).
Le abilità comunicative linguistiche ed al-
Considerazioni attuali sulle lingue tre equivalenti quali la musica, la matematica,
segniche in comunicologia clinica la logica e numerose altre, necessitano di con-
dizioni di base di un certo livello, per esempio
Oskar Schindler e Irene Vernero cognitivo, ma soprattutto di un lungo ed impor-
Università di Torino tante periodo di apprendimento e di esercizio-
utilizzo.
La comunicazione interpersonale viene Nel linguaggio il rapporto significante-
generalmente considerata limitatamente al solo significato rappresenta una filiera piuttosto
scambio linguistico parlato-ascoltato ed in parti- complessa con capitoli intermedi numerosi e a
colare ai soli aspetti segmentari, con riferimenti loro volta non facilmente acquisibili (vedi, p. es.
fonologici – grammaticali – sintattici – testuali nel parlato/ascoltato: il lessico, la fonologia, la
corrispondenti a quanto si verifica di norma fra morfologia, la sintassi, la testualità).
interlocutori medi, di età non inferiore ai 6 anni La sordità prelinguale in soggetti senza
e non molto superiore ai 14. patologie associate, non gestita educativa-
A tale modello di riferimento possono es- mente con una serie di provvedimenti specia-
sere ricondotti gli stranieri, i soggetti patologici lizzati, ha implicato per lungo tempo la non ac-
sensoriali e cognitivi, congeniti ed acquisiti e quisizione spontanea delle abilità comunicative
nella fattispecie i sordi prelinguali; naturalmente linguistiche orali-uditive tanto da determinare la
tale modello ha limiti tali da impedire o inficiare condizione definita sordomutismo.
seriamente molti dei risultati abilitativi-riabilitativi La causa di tale involuzione è da riferirsi
necessari. alla compromissione uditiva (prescindendo da
Per chiarire meglio i termini delle argomen- altre condizioni patologiche, quali ad es. quelle
tazioni che seguiranno non sarà inutile ricor- cognitive presenti in vario grado in più del 50%
dare alcune premesse ed in particolare: delle sordità prelinguali oppure a situazioni socio
–  La comunicazione è lo scambio di infor- culturali particolari); per compromissione uditiva
mazioni e messaggi non intenzionali o intenzio- si intende sia la condizione trasduttiva cocleare
nali fra due o più individui che la conseguente disabilità percettiva uditiva.
–  La produzione e la ricezione dei conte- Prescindendo da alcuni provvedimenti ingenui se
nuti sono condizionate dalla statica e dalla dina- usati da soli (labiolettura, scrittura alfabetica, al-
mica di qualsiasi espressione corporea coglibile fabeto manuale), una scelta di piena affidabilità
dall’interlocutore (quindi non solo attività moto- era rappresentata dall’uso di lingue segniche
rie, sonore, lascianti tracce nel tempo, ma an- con le limitazioni note: scarso numero di interlo-
che escretorie, secretorie, incretorie, vasomo- cutori competenti, pochi segnanti madrelingua,
torie...), dalla ricezione sensoriale (periferica e difficoltà nel creare condizioni effettive di bilin-
centrale) non solo visiva ed uditiva ma riferibile guismo e nel contempo adeguate sul piano della
alla pluralità dei sensi. educazione/rieducazione all’uso della lingua vo-
La modalità comunicativa può essere cale compresa, parlata, letta e scritta.
distinta in non linguistica e linguistica, da con- Riferendoci alla sola LIS si può comunque
siderarsi la prima indispensabile, relativa alla considerare che qualora anche non venisse
maggioranza degli atti comunicativi e la se- raggiunta la completa abilità e competenza la
conda non indispensabile (è raggiungibile solo sua pratica può favorire importanti traguardi co-
con condizionamenti anagrafici, fisiopatologici e municativi, quali la conoscenza e l’utilizzabilità
culturali). della comunicazione gestuale non linguistica,
La comunicazione linguistica comunque l’educazione percettivo visiva in parte trasposta
non può esistere senza la partecipazione al alla percezione uditiva; il supporto ed integra-

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Contributi alla discussione

zione della comunicazione uditivo-verbale, l’abi- I deficit di comprensione e di espressione


lità prassica manuale e mimica. che contraddistinguono la popolazione che af-
Da un punto di vista audiologico, foniatrico ferisce ai servizi di Audiofoniatria e Logopedia,
e logopedico va sottolineato che le condizioni anche per disordini del linguaggio imputabili a
dei soggetti sordi gravi e gravissimi, di coloro tutt’altre ragioni che la sordità, in diverse fasce
cioè che non sarebbero in grado di acquisire di età, si giovano infatti di una comunicazione
spontaneamente il linguaggio vocale, sono ra- ricca, efficace, puntuale e talvolta vicariata; in
dicalmente cambiate con l’avvento dell’impianto questo senso la comunicazione visivo gestuale
cocleare con una particolare accelerazione ne- ha rappresentato un insegnamento propedeu-
gli ultimi 10 anni. tico e preparatorio molto utile per audio foniatri
Le protesi retroauricolari, anche se tecno- e logopedisti che avranno quotidianamente da
logicamente in continua evoluzione, non pos- interagire con l’handicap comunicativo.
sono gestire convenientemente le frequenze Inevitabilmente questa conoscenza, anche
acute udibili dello spettro acustico e pertanto parziale, indurrà i foniatri e logopedisti a valo-
l’audizione di circa 10 fonemi dell’Italiano risul- rizzare, a conoscere meglio e non impedire la
terebbe parziale non essendo adeguatamente ricchezza della comunicazioni coverbale anche
coglibili e sfruttabili nel continuum del parlato. gestuale.
Gli impianti cocleari, al contrario, rie- Nell’educazione logopedica precoce dei
scono a tradurre sufficientemente bene tutti piccoli sordi alcuni elementi non potranno che
i fonemi della lingua, peraltro con limiti di fe- essere utili ed anche appresi e utilizzati dai
deltà diversi a seconda dei sistemi analitici ap- loro genitori, tipico è l’esempio dei pronomi per
parativi impiegati. reggere la comprensione di un racconto nelle
Quanto sopra sta a significare che la sor- basse fasce di età o l’uso di elementi morfolo-
dità prelinguale a seguito di impianto cocleare gici più difficile da apprendere e utilizzare rego-
è radicalmente più facile da gestire e ha pro- larmente nel corso dell’acquisizione della lingua
gnosi molto favorevole se opportunamente so- parlata e scritta.
stenuta dalla contemporanea e adeguata edu- L’educazione alla sola LIS sembra oggi
cazione logopedica e scolastica. avere tutti i suoi limiti e nella buona pratica co-
La conseguenza molto accelerata negli municologica non trova indicazione assoluta.
ultimi anni, è che in clinica viene data quasi uni-
Anche il laboratorio linguistico di bilingui-
versalmente la preferenza ad una scelta orale-
smo (lingua vocale/lingua segnata) che ha rap-
uditiva.
presentato a suo tempo un interessante espe-
Che dire della LIS oggi?
rimento culturale, sembra oggigiorno del tutto
In campo audiofoniatrico e logopedico
utopico se non come opzione culturale.
rimane l’attenzione completa per una lingua di
pari dignità con le lingue vocali. Nella nostra
esperienza torinese il fatto che i comunicologi
clinici (Foniatri e logopedisti) abbiano della LIS Ascoltare i sordi: differenza, co-
conoscenza scientifica e talvolta anche una struzione sociale e integrazione
conoscenza pratica, si è dimostrato molto inte-
ressante sul piano speculativo e sulla capacità Sara Trovato
di ampliare le proprie conoscenze nei confronti Università Milano Bicocca
delle persone comunicopatiche variamente
intese. La conoscenza e la pratica della LIS è Il lavoro con le persone sorde si colloca a
stata per gli autori di questo scritto non solo un un crocevia di discipline diverse, e non sempre
arricchimento personale, ma un grosso cambia- gli operatori, che pure lavorano con le stesse
mento di visione nella comprensione e nell’edu- persone, valicano i propri confini di compe-
cazione dei comunicopatici. tenza.

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E S P E R I E N Z E Contributi alla discussione

Questo dibattito ha il merito di cercare un sabilità: una, molto diffusa in ambito internazio-
terreno comune di confronto e di proporre un nale, forte soprattutto negli Stati Uniti, fa capo a
incontro fra operatori di ambito diverso. Harlan Lane. L’altra, molto più forte in Italia, ma
Per dialogare con i medici, i linguisti, che non solo, ha la sua radice in Franco Basaglia.
difendono per le lingue dei segni lo status di Harlan Lane ha scritto il primo libro im-
lingue a pieno titolo, potrebbero raccogliere evi- portante sulla storia dei sordi, un libro che si
denza empirica sull’efficacia delle lingue dei se- può inserire nel quadro teorico-critico. La storia
gni nell’acquisizione del linguaggio (anche orale) dei sordi per Lane è una storia di oppressione.
da parte di tutti i bambini sordi. Ciò che era spontaneo per i sordi, la lingua dei
Per dialogare con i linguisti, i medici pos- segni, che nel Settecento aveva permesso la
sono avanzare evidenza sulla sempre maggiore loro emancipazione culturale, successivamente
efficacia delle protesi o degli impianti cocleari. (a partire dal Congresso di Milano del 1880) è
Esiste però un terzo ambito in cui si lavora stata repressa dal potere degli udenti, leggi dei
con le persone sorde, un ambito che possiede «normali». Un elemento culturale (una diversa
una visione della sordità che chiamerò sociale. lingua) è stato trasformato in una malattia, delle
È su questa visione sociale che mi soffermerò. persone piene di risorse linguistiche sono state
Questo terzo ambito è più difficile da trasformate in orecchie difettose, anzi patologi-
identificare. Virginia Volterra ha diviso il campo che. Lane fa eco a Vygotskij: gli udenti hanno
in un settore medico (spesso non favorevole preferito vedere e compensare il deficit, più
alla lingua dei segni) e un settore linguistico che vedere e sostenere le potenzialità. Senza
(popolato di interpreti, insegnanti di lingua dei paura di calcare la mano, Harlan Lane compara
segni  –  e spesso favorevole alla lingua dei se- la medicalizzazione dei sordi alla pratica di
gni). Tuttavia, questo terzo ambito non è meno spezzare ripetutamente le gambe ai nani, con
importante, al contrario. Al suo interno avviene lo scopo di farle rimarginare più lunghe.
una parte cruciale della formazione del perso- L’ambiente culturale in cui questa posi-
nale riabilitativo e scolastico. zione getta le radici è una visione multiculturale
La visione sociale della sordità che vi si della società, in cui molte culture e identità si
dispiega è sostanzialmente umanistica, peda- affiancano e convivono. Come in inglese si
gogica e sociologico-qualitativa, il che in alcuni scrive Italian o Afro-American, con la maiuscola,
casi vuol dire anti-sperimentale, in altri casi anti- così il culturalista Harlan Lane ci ha insegnato a
medica o anti-scientifica. scrivere Deaf con la maiuscola: con una propria
Quindi, mentre linguisti e medici possono lingua e una propria cultura. Il modello positivo
convergere su un dibattito che utilizzi il metodo sono ovviamente gli Stati Uniti, in cui peraltro
scientifico come regola del gioco e le loro argo- questa interpretazione è nata.
mentazioni possono incontrarsi all’interno di un L’aspetto multiculturale della posizione di
repertorio di risultati della ricerca empirica, riabi- Lane, tuttavia, nonostante i Sordi europei che
litatori, educatori, insegnanti e assistenti sociali viaggiano negli Stati Uniti ne traggano ispi-
si collocano spesso fuori da questo terreno. razione, mal si concilia e mal si radica in una
Accumulare evidenze sperimentali da pro- visione europea più societaria che comunitaria
porre a chi si colloca elettivamente nel terzo del vivere sociale. In Europa, Francia in testa,
ambito rischia di farci passare accanto al pro- la cultura della differenza che sta alla base di
blema, di non farci arrivare al cuore della que- questa visione multipla della società perde al
stione e soprattutto di non saper fornire argo- confronto con una cultura dell’uguaglianza,
mentazioni sentite come utili. e si moltiplicano le voci discordi rispetto alle
Il luogo disciplinare in cui un dibattito su circostanze, come le guerre umanitarie, in cui
questo modo di sentire ha luogo in forma espli- gli Stati Uniti, a capo della comunità interna-
cita è la sociologia. zionale, hanno esportato un modello di società
E in ambito sociologico due voci si fanno diviso in clan o in gruppi etnici, religiosi, lingui-
sentire riguardo la sordità o in generale la di- stici. In Europa hanno successo in storia, in so-

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Contributi alla discussione

ciologia, in letteratura, nel giornalismo, libri che ma delira, colui che non vale la pena ascol-
mostrano come discorsi pubblici hanno gene- tare, è altrettanto facile che la costruzione so-
rato, con una costruzione sociale a volte com- ciale di quest’altra minoranza «muta» che sono
piuta in retrospettiva, l’alterità, le differenze, le i sordi. A entrambi per prima cosa è imposta
identità, le comunità, e poi le discriminazioni, i la differenza.
razzismi, i fanatismi, i fondamentalismi. La pa- Per eliminare questa differenza dalle istitu-
rola coniata per questo processo socio-cultu- zioni, oggi in Italia i disabili stanno nella scuola
rale è «etnogenesi». di tutti, la scuola dell’integrazione. E il modello
È per questo taglio pro- o anti- cultura italiano, che era in realtà basagliano, è stato
della differenza, che, nonostante una comune seguito da molti altri paesi del mondo.
radice critica e anti-medica, la posizione di Che il modo basagliano di vedere il vi-
Lane si colloca dall’altro lato dello spettro di vere sociale sia rimasto dominante in Italia,
una posizione basagliana. dopo la battaglia vinta sullo smantellamento
Chiamare in causa Franco Basaglia, il ca- dei manicomi, lo mostrano alcuni indicatori
postipite della de-istitutionalizzazione dei pa- non difficili da identificare, e, senza bisogno di
zienti psichiatrici, potrà sembrare peregrino, studi quantitativi, ne menzionerò due. Il primo
ma non lo è se si pensa che la legge italiana è l’inequivoco valore di bene comune che tutti
sull’integrazione scolastica, la 517 del 1977, attribuiamo alla scuola pubblica, il luogo per
è nata sull’onda lunga della reintegrazione eccellenza in cui i nostri figli incontrano bam-
dei «matti» nella società di tutti. I matti senza bini di ogni classe sociale, di ogni provenienza
voce e oggetto del potere della «maggioranza geografica, di ogni ceto, anche disabili, con
deviante», come felicemente Basaglia l’ha la stessa distribuzione che nel resto della so-
chiamata, erano una categoria sulla quale si cietà. Non tutti i paesi del mondo difendono la
costruivano le proiezioni condivise dei «sani di scuola pubblica come la difendiamo noi italiani,
mente». Poiché Basaglia parlava della maggio- con il risultato che in Italia la scuola privata
ranza, dei sani di mente, e non dei matti, il suo copre una fetta dell’offerta di istruzione molto
discorso poteva essere esteso: come venivano più piccola che in molti altri paesi del mondo.
trattati i matti, così potevano esserlo altre mi- Il secondo è la scelta praticamente unanime
noranze, ed in particolare quelle che non fanno che le famiglie dei bambini disabili, e sordi in
udire la loro voce: i disabili, innanzitutto quelli particolare, hanno fatto dopo la legge 517 del
mentali, e per estensione non solo quelli; gli 1977, per la scuola dell’integrazione, fino al
stranieri che parlano un’altra lingua e con cui punto che le scuole speciali hanno quasi tutte
non ci capiamo; e sicuramente anche i sordi, chiuso. Basaglia è il primo portabandiera di
che la maggioranza udente ha sempre chia- chi pensa che i sordi vadano integrati nella so-
mato anche «muti» quando poi muti non sono cietà degli udenti (e legge bene chi legge qui:
stati mai. dei difensori di una prospettiva esclusivamente
Il matto, che pure la sua malattia per Ba- oralista).
saglia l’aveva, scompariva del tutto a confronto Ora, andiamo a rileggere con attenzione
del potere delle rappresentazioni che di lui si Basaglia, questo convitato di pietra del di-
faceva la maggioranza «normale». Il matto di- scorso sulla sordità in Italia, e lo chiamo così
ventava un fantasma sul cui lenzuolo si proiet­ non perché le sue idee siano morte, dal mo-
tavano le paure della maggioranza, la costru- mento che, proprio al contrario, sono molto
zione condivisa di una differenza, la necessità influenti, ma perché ne abbiamo fatto un mo-
di custodia che era poi un’esigenza di difesa, numento pesante e inflessibile, dimenticando
attuata tramite qualcosa di molto simile a un cosa ha detto e perché.
carcere, un manicomio che era un’istituzione Il dialogo degli operatori sulla sordità è
totale. stato finora un dialogo tra sordi, con la minu-
Ora, la costruzione sociale del matto, per scola. Rintracciare il bandolo della matassa e
definizione colui che può parlare quanto vuole capire da chi viene il nostro modo di pensare

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E S P E R I E N Z E Contributi alla discussione

potrà forse permetterci di sciogliere un nodo per parlare di etnogenesi quando si parla di
ingarbugliato, in cui nessuno può fare un passo difesa della lingua dei segni. L’etnogenesi si
avanti perché non si sa più chi ha titolo e lea- gioca sempre sull’assolutizzazione di un’iden-
dership per consigliare, a chi lo segue, di fare tità, che diventa allora differenza, alterità, intol-
un passo avanti. leranza, incomunicabilità. Si diventa solo matti,
Basaglia ha citato una volta Jean-Paul musulmani, ebrei, sordi e non si ha più niente
Sartre: «Le ideologie sono libertà mentre si da dire o farsi dire da chi non ci rassomiglia.
fanno, oppressione quando sono fatte» (Basa- L’etnogenesi può essere denunciata in quanto
glia, 1968, p. 3). Torniamo insieme a quando avviene a spese della pluralità di identità che at-
abbiamo cominciato a pensare come la pen- traversa ciascuno di noi, della tolleranza, della
siamo, per tornare liberi di cambiare un po’ capacità di ascolto, della libertà che questa
idea e andare avanti. intima pluralità porta con sé. Sentirsi sia arabi
Ciò che difendo è una lettura di Basaglia sia cittadini israeliani, sia cattoliche sia donne,
che non sostiene l’uguaglianza come dover di- sia settentrionali sia di sinistra, sia matti sia
ventare uguali, perché il dover diventare uguali cittadini, questo modo di avere plurime identità
è l’effetto di una costruzione sociale non meno è vivere nella complessità in modo adeguato.
che identificare (gli altri) come diversi. Non vogliamo uomini senza qualità, quello che
Integrazione non può essere far diventare i non vogliamo sono persone con una sola, asso-
sordi più simili agli udenti, consegnando il bam- lutizzata qualità.
bino e il ragazzo sordo ai tecnici dell’udito e Il bilinguismo significa proprio questo, ac-
della parola, «delegando il problema ai tecnici» cettarsi in quanto sordi, ma non essere solo
(Basaglia, 1968, 9), come Basaglia appunto la- sordi.
mentava.
Integrazione è invertire il cammino per cui
qualcuno diventa «senza diritti e senza un ruolo Riferimenti bibliografici
sociale» (Basaglia, 1968, p. 4).
La prima cosa da fare per invertire que- Basaglia, F. [1968] (1982). La comunità
sto cammino è ascoltare. Riconoscere che i terapeutica e le istuituzioni psichiatriche. In
sordi si esprimono, comunicano, chiedono. E Scritti II 1968-1980: Dall’apertura del manico-
quello che chiedono molti di loro è il diritto alla mio alla nuova legge sull’assistenza psichia-
lingua dei segni. Una delle critiche di Basaglia trica. Torino: Einaudi.
contro la cultura pseudoscientifica dei medici Lane, H. (1984). When the mind hears: A
era l’indisponibilità dei medici a farsi smentire history of the deaf. New York: David McKay.
dalla real­tà (Basaglia, 1968, p. 12). Queste dei Lerner, G. (2007). Tu sei un bastardo.
sordi sono le voci di chi chiede diritti, assume Contro l’abuso delle identità. Milano: Feltrinelli.
un ruolo sociale e allo stesso tempo avanza Quassoli, F. (2006). Riconoscersi. Diffe-
una realtà, da cui bisogna, all’evenienza, farsi renze culturali e pratiche comunicative. Milano:
smentire. Raffaello Cortina.
La seconda cosa da notare è che, e Sen, A. (2006). Identity and Violence: The
questo è cruciale, i difensori delle lingue dei Illusion of Destiny (Issues of Our Time). New
segni non difendono mai la sola lingua dei se- York: Norton.
gni, ma il bilinguismo. Una forte prima lingua Trovato, S. (2009). Le ragioni del diritto
sostiene l’acquisizione delle seconde lingue, alla lingua dei segni. In C. Bagnara, S. Fon-
anche delle lingue orali, e la lingua dei segni tana, E. Tomasuolo e A. Zuccalà (a cura di),
è infallibilmente una forte prima lingua per tutti I segni raccontano. La Lingua dei Segni Ita-
i sordi. liana tra esperienze, strumenti e metodologie.
Difendere il bilinguismo, e non esclusiva- Milano: Franco Angeli, pp. 21-34. Anche in:
mente le lingue dei segni, non è affatto un det- http://www.filosofia.unimi.it/~zucchi/Deafcult.
taglio. Significa che c’è poco o nessuno spazio htmlT.

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Contributi alla discussione

La controversia sulla lingua dei se- nitori sordi, che costituiscono circa il 5% della
gni: tra opinioni (ideologiche) e co- popolazione con sordità. Per i sordi figli di ge-
noscenze (scientificamente fondate) nitori udenti, lo sviluppo del linguaggio dei segni
dipende dall’età in cui sono esposti a una lingua
Giovanni Valeri accessibile tramite il canale visivo, nonché dalla
IRCCS Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, quantità e qualità delle stimolazioni.
Roma La maggior parte dei bambini sordi na-
scono in famiglie di udenti che hanno spesso
In Italia, nonostante siano stati presentati come uno degli obiettivi principali l’acquisi-
vari disegni di legge firmati da tutti i partiti, fi- zione del linguaggio verbale; con la diffusione
nora non si è riusciti a ottenere un riconosci- dell’impianto cocleare tale acquisizione è ora
mento della Lingua dei Segni Italiana (LIS) a possibile per molti di loro. Alcuni bambini sordi
livello nazionale. Infatti, ogni volta che un dise- sviluppano il linguaggio verbale in contesti bilin-
gno di legge sulla LIS sta per essere approvato gue (lingua dei segni – verbale); per la maggior
dal nostro Parlamento si scatenano proteste e parte di loro lo sviluppo del linguaggio verbale
polemiche, dove sembrano aver maggior peso si verifica in contesti solo verbali o «bimodali»,
le opinioni, prive di evidenze scientifiche, piut- con il supporto dei segni. Anche se le traietto-
tosto che le conoscenze, fondate sui risultati rie di sviluppo dei bambini sordi con genitori
della ricerca; troppo spesso sono così le opi- udenti sono migliorate con l’identificazione
nioni e i pregiudizi ideologici a determinare la precoce e interventi terapeutici appropriati, la
politica sanitaria ed educativa. maggior parte di questi bambini presenta an-
Il mio intervento cercherà di fornire argo- cora un ritardo nello sviluppo rispetto ai bam-
menti per cercare di differenziare tra opinioni bini udenti: ad esempio, in ambito linguistico,
e conoscenze; in particolare si soffermerà su mostrano particolari compromissioni nello svi-
un ambito che ho approfondito nel mio lavoro luppo della grammatica. Questi ritardi e atipie
clinico e di ricerca: lo sviluppo della cogni- hanno effetti su altri domini correlati al linguag-
zione sociale (mentalizzazione o teoria della gio, come la teoria della mente e l’apprendi-
mente  –  TdM) nei bambini sordi (Tomasuolo et mento della letto-scrittura.
al., 2013). La sordità in età evolutiva rappre- Attualmente, nei paesi occidentali, più
senta una sfida significativa per lo sviluppo del dell’80% dei soggetti in età evolutiva con sordità
linguaggio, per l’apprendimento della lettura e profonda utilizza un impianto cocleare (IC) (De
scrittura, ma anche per lo sviluppo della cogni- Raeve e Lichtert, 2011; Hyde e Power, 2006).
zione sociale (Caselli et al., 2006). La letteratura Sono numerosi gli studi che hanno dimostrato
scientifica relativa ai modelli e alle traiettorie come l’impianto cocleare migliori il linguaggio e
evolutive dei bambini sordi nell’ambito del lin- le abilità comunicative, soprattutto quando l’im-
guaggio, dell’apprendimento della letto-scrittura, pianto è precoce, ma molti bambini con IC con-
e della teoria della mente indica che le traietto- tinuano a presentare competenze comunicativo-
rie individuali variano in modo significativo, in linguistiche inferiori ai coetanei udenti (Ganek,
base a fattori come: identificazione precoce, McConkey Robbins e Niparko, 2012). Altri studi
tipologia di intervento riabilitativo, modelli lingui- hanno evidenziato miglioramenti nella qualità
stici percettivamente accessibili e utilizzo di au- della vita (Loy et al., 2010) e nella competenza
sili, in particolare le tecnologie avanzate come sociale (Ketelaar, Rieffe, Wiefferink e Frijns,
gli impianti cocleari (Lederberg, Schick e Spen- 2013; Martin, Bat-Chava, Lalwani e Waltzman,
cer, 2013). Sappiamo inoltre, da tempo, che i 2011), mentre i dati sullo sviluppo della menta-
bambini sordi sviluppano il linguaggio dei segni lizzazione sono più controversi.
in un modo simile a come i bambini udenti svi- Nell’ambito delle ricerche sullo sviluppo
luppano il linguaggio parlato, purché crescano psicologico nei bambini sordi, un’area di ricerca
in un ambiente linguistico stimolante. Questo di notevole interesse è quello dello sviluppo
può avvenire naturalmente per sordi figli di ge- della cognizione sociale (di cui fa parte la teo-

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E S P E R I E N Z E Contributi alla discussione

ria della mente TdM o mentalizzazione). È am- mente simile ai coetanei udenti, che permette
piamente riconosciuto che i bambini sordi figli loro di padroneggiare la fase iniziale di TdM,
di udenti (ma non i figli di sordi segnanti) pre- cioè la comprensione degli stati mentali più
sentano un rilevante ritardo nello sviluppo della semplici, come l’intenzione, mentre permette
teoria della mente (Peterson e Siegal, 2000). loro di cogliere solo con un significativo ritardo
Con la diffusione degli interventi per l’impianto evolutivo gli stati mentali più complessi, come
cocleare ci si è chiesti se i miglioramenti nelle desideri e credenze.
competenze linguistiche e sociali conseguenti In conclusione Kellear e collaboratori ipotiz-
a un (precoce) impianto cocleare potessero zano che l’impianto cocleare da solo non sem-
essere indicativi di corrispondenti miglioramenti bra permettere uno sviluppo della cognizione
nella mentalizzazione. Ad oggi sono ancora po- sociale confrontabile a quello dei bambini udenti.
che le ricerche focalizzate sullo sviluppo della Oltre a questa sintesi della ricerca più re-
cognizione sociale nei bambini con IC e presen- cente, credo sia utile affrontare il tema del ri-
tano risultati contrastanti (Tasker, Nowakowski conoscimento legislativo della LIS anche da una
e Schmidt, 2010). Alcuni studi (Macaulay e prospettiva storica (Russo, Cardona e Volterra,
Ford, 2006; Peterson, 2004) hanno evidenziato 2007). Nella storia dell’educazione dei bambini
significative compromissioni nell’acquisizione sordi possono essere identificate diverse fasi
della TdM, mentre per altri ricercatori i bambini (Gibson et al., 1997) e soprattutto bisogna di-
con IC sembrerebbero comprendere le false stinguere tra il periodo precedente il Congresso
credenze (Peters, Remmel e Richards, 2009), Internazionale degli Educatori dei Sordi di Mi-
e non presenterebbero ritardi nello sviluppo lano nel 1880 ed il periodo successivo. Infatti,
della TdM rispetto ai coetanei udenti (Remmel il periodo che molte comunità di persone sorde
e Peters, 2009). Vanno però sottolineati alcuni considerano fondamentale per le sue spinte
limiti metodologici di questi studi: sono stati emancipative, si è concluso con l’adozione di un
condotti con campioni numericamente limitati, approccio didattico esclusivamente oralista da
con una ampia gamma di età, sia cronologica parte dei delegati al Congresso (Sacks, 1989).
(3-12 anni) e sia per l’età di impianto (1-6 anni). L’approccio oralista ha dominato l’educazione
Va inoltre precisato che la maggior parte di tali dei sordi per quasi 100 anni e continua ad es-
studi si sono focalizzati esclusivamente sulla sere utilizzato in numerose scuole in vari paesi
comprensione della falsa credenza come indi- del mondo. Questo approccio, uditivo/verbale,
catore della TdM, senza considerare lo sviluppo enfatizza lo sviluppo di qualsiasi residuo udi-
di altre componenti della cognizione sociale, tivo, tramite l’ausilio di protesi e lo sviluppo di
come, ad esempio, la comprensione dell’inten- competenze relative alla produzione del linguag-
zione o la comprensione dello stato mentale gio e della lettura. Un elemento caratterizzante
«desiderio». Un recente studio, metodologica- l’approccio basato sull’utilizzo esclusivo della
mente accurato, di Ketelaar et al. (2012) ha modalità oralista, è la convinzione che i bambini
apportato un significativo contributo in questo non faranno lo sforzo di sviluppare il linguaggio
ambito. Lo studio è stato condotto su 72 bam- orale se possono utilizzare la «stampella» della
bini con IC dei Paesi Bassi e del Belgio, con età lingua dei segni. Gibson et al. (1997) sottoline-
compresa tra 1 e 6 anni, tutti nati da genitori ano che già dai primi anni 1970, gli educatori
udenti, senza altri disturbi o disabilità asso- hanno cominciato a rendersi conto degli effetti
ciati. La sordità era prelinguistica e profonda disastrosi che l’approccio monolingue orale
e l’impianto cocleare era avvenuto prima dei aveva avuto sull’inglese parlato e scritto degli
3 anni. Anche se i bambini sordi in questo stu- studenti sordi, molti dei quali, anche se ave-
dio sono stati impiantati ad una età molto più vano frequentato le università, erano «funzio-
precoce rispetto a bambini di studi precedenti, nalmente analfabeti» sia in ASL sia in inglese.
lo sviluppo della loro TdM era ancora inferiore a Swanwick (2010) ha evidenziato come le ricer-
quello dei coetanei udenti. Questi bambini sem- che in Gran Bretagna ed in altri paesi europei
brano avere un percorso di sviluppo qualitativa- hanno dimostrato che gli alunni sordi termina-

467
Contributi alla discussione

vano il percorso scolastico con una mediana ed empirico e sulle modalità più appropriate di
dell’età di lettura di circa nove anni, con scarsa attuazione. Attualmente, uno dei punti maggior-
intelligibilità del parlato e una capacità di let- mente controversi è se lo sviluppo di una lingua
tura labiale non migliore di quella della popola- dei segni naturale (es. LIS, ASL, ecc.) fluente
zione udente, nonostante la formazione mirata. possa ostacolare l’acquisizione della lingua
L’approccio bimodale (negli USA denominato parlata (es. italiano, inglese, ecc.) nei bambini
Total Communication) ha iniziato a sostituire sordi con impianti cocleari. Un altro punto con-
un approccio esclusivamente oralista (uditivo/ troverso è se il trasferimento cross-linguistico
verbale) nel corso degli anni Settanta del se- tra un linguaggio segnato e una lingua parlata/
colo scorso. Il metodo bimodale o misto ha la scritta si verifichi nello stesso modo che tra
caratteristica di utilizzare una doppia modalità: due lingue parlate/scritte.
quella acustico-verbale, perché si parla, e quella La ricerca ha fornito una risposta abba-
visivo-gestuale, perché si segna, ma usando stanza chiara a quest’ultima domanda. Molti
una sola lingua. In Italia, il supporto gestuale studi (recensiti da Hermans et al., 2010; Cum-
utilizzato dalla metodologia bimodale è l’Italiano mins, 2011) hanno dimostrato relazioni signifi-
Segnato Esatto (ISE). L’ISE non è la lingua dei cative tra competenza degli studenti in lingua
segni italiana utilizzata dalle persone sorde per dei segni (ASL) e il loro sviluppo nella lettura
comunicare tra loro e non ha un’organizzazione e scrittura in inglese. Il trasferimento tra il lin-
propria, ma deriva interamente da un’altra lin- guaggio dei segni e la lingua scritta/parlata è
gua, quella vocale italiana. L’utilizzo di queste stato evidenziato a livello lessicale, morfolo-
modalità segnate di lingue parlate è molto con- gico, sintattico e pragmatico (per esempio,
troverso sia tra gli educatori sia tra le comunità Padden e Ramsey, 1998; Menéndez, 2010).
di sordi. In alcuni paesi, molti membri della co- Queste relazioni positive possono essere attri-
munità dei sordi utilizzano una forma segnata buite al trasferimento di elementi concettuali
della lingua parlata, ma in altri una parte signifi- (conoscenza del mondo), di elementi metaco-
cativa della comunità dei sordi respinge questa gnitivi e metalinguistici, e ad alcuni elementi
forma di linguaggio segnato, considerato come specifici linguistici (ad esempio, fingerspelling).
un’imposizione (artificiosa, «non ecologica») di In che misura questi dati sono validi anche
educatori e politici udenti. Lo scetticismo rela- per i bambini sordi con impianti cocleari? Que-
tivo all’efficacia di un approccio bimodale, come sta domanda è importante perché attualmente
la Total Communication, è stato rinforzato dalla in alcuni paesi, come in molte altre parti del Ca-
progressiva evidenza che i programmi bimodali nada (Cummins, 2014), i bambini con impianti
non sono riusciti ad aumentare, in modo signi- coclea­ri se desiderano ricevere la terapia audio/
ficativo, il rendimento scolastico degli studenti verbale (AVT) sono tenuti a rinunciare alla possi-
sordi. Dopo 25 anni di Total Communication la bilità di imparare la lingua dei segni. I terapisti
media dei sordi con Diploma aveva raggiunto che utilizzano la AVT impongono ai bambini di
un livello scolastico pari a quello di una terza- non acquisire la lingua dei segni e interrompono
quarta elementare (Allen, 1986). il programma se i bambini sono esposti a input
Come conseguenza del fallimento degli o istruzioni segnate. Il presunto «razionale» è che
approcci bimodali, il dibattito si è spostato la lingua dei segni interferirà con la motivazione
sulla fattibilità e sulle motivazioni di approcci e con la capacità dei bambini ad acquisire un lin-
bilingue/biculturali che utilizzino come mezzi di guaggio parlato, provocando inoltre una rialloca-
istruzione una lingua dei segni naturale insieme zione delle aree uditive cerebrali. Come Snoddon
alla lingua parlata/scritta prevalente. Una prima (2008) sottolinea, non c’è assolutamente alcuna
attuazione di approcci didattici bilingue è av- prova a sostegno di questo «razionale». In realtà,
venuta in Svezia nei primi anni Ottanta del XX anche se la ricerca sul tema è limitata, l’evidenza
secolo; programmi bilingue si sono poi diffusi esistente sostiene gli effetti positivi del bilingui-
ad altri contesti, ad esempio, in Europa, Nord smo tra i bambini con impianti cocleari (per la
America e Giappone. Tuttavia, rimangono molte situazione, in Svezia Bagga-Gupta, 2004 e Prei-
aree controverse rispetto al razionale teorico sler, Tvingstedt e Ahlström, 2002).

468
E S P E R I E N Z E Contributi alla discussione

A conclusione di questo articolo vorrei ri- hard-of-hearing and deaf children in Flanders in
badire come, ancora una volta, opinioni e ipo- the year 2010: Impact of early hearing screen-
tesi, prive di prove, piuttosto che conoscenze ing and early cochlear implantation on educa-
basate sui risultati della ricerca empirica, deter- tion and care]. Logopedie, 24, 15-25.
minano la politica (e la pratica) sanitaria ed edu- Ganek, H., McConkey Robbins, A., Ni-
cativa. Senza il riconoscimento legislativo delle parko, J.K. (2012). Language outcomes after
lingue dei segni, come la LIS, si rischia, ad cochlear implantation. Otolaryngologic Clinics
esempio, che ai bambini con impianti cocleari of North America, 45, 173-185.
possa venire negata l’opportunità di sviluppare Gibson, H., Small, A., Mason, D. (1997).
il bilinguismo, e che, in un momento cruciale Deaf bilingual bicultural education. In J. Cum-
dello sviluppo, i loro primi anni vengano impie- mins e D. Corson (a cura di), Bilingual Educa-
gati per imparare a decodificare il linguaggio tion, Vol. 5, Encyclopedia of Language and Edu-
parlato, invece di impegnarsi in una comunica- cation. Dordrecht: Kluwer Academic Publishers,
zione articolata, che favorisca globalmente lo pp. 231-240.
sviluppo mentale: cognitivo (es. le Funzioni Ese- Hermans, D., Ormel, E., Knoors, H.
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469
Contributi alla discussione

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470
E S P E R I E N Z E Risposta ai commenti

Risposta ai commenti Italia a seguito dell’approvazione della Conven-


zione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone
Virginia Volterra con disabilità. In questo documento la lingua
dei segni è esplicitamente citata come forma
Vorrei ringraziare tutti coloro che hanno di comunicazione, garanzia di libertà e accesso
risposto all’invito con il proprio contributo e in alle informazioni, strumento di educazione ed
particolare Benedetta Marziale con la quale è espressione dell’identità culturale (Cubelli).
nata l’idea di suscitare questa discussione e Nel riportare le diverse posizioni cercherò
spero nel futuro di ampliare questi temi in una anche di far emergere aspetti su cui tutti gli
pubblicazione più ampia ed organica. autori sembrano ritrovarsi (i sordi sono molto
Qui cercherò di operare una non facile sin- diversi tra loro) e altri su cui divergono (il con-
tesi delle risposte ottenute, necessariamente cetto di minoranza linguistica).
riduttiva, ma sono certa che ciascun lettore Per quanto riguarda la mia prima domanda
potrà trovare molte altre informazioni e spunti (Diversi da chi? In che misura il ricorso alla lin-
estremamente interessanti che vanno ben oltre gua dei segni è fattore di coesione o preclude
questo mio testo. l’integrazione?) molti autori sono dell’idea che
Inizialmente ho cercato di coinvolgere pro- la lingua dei segni possa favorire l’integrazione
fessionisti con background ed esperienze molto piuttosto che precluderla.
diverse, sia sordi che udenti, e questo mi ha Anna Barbot sottolinea il ruolo della LIS
permesso di raccogliere punti di vista in parte come fattore determinante nei percorsi di inclu-
simili, in parte dissimili, spesso complementari. sione sociale di stranieri sordi che giungono «ai
Abbiamo i presidenti di diverse Associazioni nostri servizi al di fuori delle finestre terapeu-
coinvolte a vario titolo sul tema del dibattito tiche ottimali senza ausili», e quanto in questi
(anche se purtroppo non tutte quelle contattate casi essa funga «da codice comunicativo fon-
ci hanno risposto), numerosi psicologi, foniatri, damentale per veicolare un lessico utile alla co-
logopedisti, esperti di didattica e educazione, municazione e il contributo degli educatori ed
un giurista, un neuropsichiatra infantile, un an- interpreti LIS è veramente prezioso».
tropologo, un fisico esperto in Scienze della Foa vede nel bilinguismo bimodale, cioè
voce. la conoscenza della lingua dei segni e della
Mi piace anche sottolineare che tutti gli lingua nazionale parlata e scritta, un fattore di
autori hanno chiaramente, al di là del loro inte- maggior coesione sociale tra persone sorde e
resse professionale, un coinvolgimento forte, udenti e anche per Migliosi «l’utilizzo della lingua
in molti casi appassionato, con il mondo della dei segni promuove l’inclusione delle persone
sordità. Questo è un atteggiamento che ho ri- sorde nella società». Mi sembra importante
trovato molte volte in colleghi incontrati in Italia sottolineare che i difensori delle lingue dei se-
o all’Estero. Chi si occupa di bambini o adulti gni non difendono mai la sola lingua dei segni,
sordi viene, infatti, spesso in qualche modo coin- ma il bilinguismo» (Trovato). Tutti questi autori
volto e travolto; e io stessa ne sono un esempio non parlano mai di uso esclusivo della lingua
lampante. Per questo ho preferito pubblicare dei segni ma sempre di acquisizione e uso di
i vari interventi in base all’ordine alfabetico del entrambe le lingue. Il timore quindi espresso
cognome del primo autore, anche perché qual- molto efficacemente da Schindler e Vernero che
siasi altro criterio sarebbe risultato difficile da in- «l’educazione alla sola LIS sembra oggi avere
dividuare: quasi tutti, al di là della loro expertise, tutti i suoi limiti e (...) non trova indicazione as-
hanno risposto a più di una domanda toccando soluta» non avrebbe più ragione di esistere pro-
molto efficacemente aspetti diversi. prio perché non si parla mai di esposizione ed
Cercherò quindi, di sintetizzare le risposte educazione «solo» ad una lingua dei segni.
partendo dai quattro quesiti posti nel mio inter- Molti autori ribadiscono che i sordi non
vento di apertura che si collocano nel contesto sono sostanzialmente diversi dagli udenti nell’ac-
del recente dibattito politico-culturale apertosi in quisizione del linguaggio. Tutti i bambini (udenti

471
Risposta ai commenti

o sordi) «se esposti alla lingua dei segni dalla e di tante variabili in gioco, «residuo uditivo,
nascita o nelle prime fasi di vita (siano essi figli percorso logopedico e possibilità di praticarlo
di genitori sordi o udenti) la acquisiscono se- con sistematicità, risposta dell’individuo ai sin-
guendo traiettorie evolutive molto simili a quelle goli ausili» (...) «influenzate dal percorso di vita,
dei bambini udenti che acquisiscono la lingua familiare, educativo, logopedico-abilitativo, so-
parlata (...) e se esposti sia a una lingua dei se- ciale e culturale» (Petrucci e Zuccalà).
gni che alla lingua parlata possono essere con- Foa ci ricorda che: «le persone sorde
siderati bilingui» (Caselli). sono, appunto, persone. Come tutti, hanno il
I sordi bilingui bimodali come gli altri bam- diritto di esprimersi e di scegliere come farlo,
bini bilingui (ed è stato stimato che attualmente con l’obiettivo quasi ovvio di raggiungere la pro-
la popolazione bilingue nel mondo equivale, se pria personale massima felicità».
non supera, quella monolingue), useranno le due E anche Daniela Rossi, autrice di un ap-
lingue nella vita di tutti i giorni e, a diversi livelli, passionato volume-testimonianza Il mondo
apparterranno sia al mondo degli udenti che al delle cose senza nome dal quale la Rai ha
mondo dei sordi. Per Pavani la LIS «potrebbe es- realizzato una fiction, ci invita a ricordare
sere una forma di garanzia, un investimento per che quando trattiamo di sordità e di sordi
il futuro cognitivo della persona sorda, un mezzo dovremmo sempre tener conto «delle singole
per garantire il pieno sviluppo della prima lin- realtà, famiglie, culture, possibilità in cui il
gua». Ma non da sola. Come sarebbe rischioso bambino reale viene alla luce» e che il mondo
proporre la sola lingua orale «potrebbe esserci della sordità è prima di tutto un «mondo di
lo stesso rischio nel caso in cui il bambino fosse persone».
esposto alla sola lingua dei segni» (Foa). Se dunque «le traiettorie individuali variano
Anche a Petrucci e Zuccalà preme sottoli- in modo significativo, in base a fattori come:
neare che «la distinzione tra oralisti e segnanti identificazione precoce, tipologia di intervento
(...) non ha tanta aderenza con il reale, conside- riabilitativo, modelli linguistici, percettivamente
rato che le persone sorde segnanti sono ovvia- accessibili e utilizzo di ausili (Valeri), avere in
mente anche oraliste, ovvero utilizzano l’italiano comune la sordità non significa avere profili di
parlato e scritto» come dimostra l’esperienza di funzionamento neuropsicologico uguali e que-
persone sorde con impianto o protesi, che par- sta diversità si deve tradurre secondo Gisoldi
lano, scrivono, leggono e segnano. in un processo abilitativo e riabilitativo teso a
Qui c’è una chiara divergenza tra chi ritiene «massimizzare il repertorio comportamentale di
che la maggior parte dei sordi segnanti sono o ciascuno, ...il logopedista deve saper cogliere,
possano diventare bilingui (Caselli, Foa, Migliosi, sulla base delle caratteristiche individuali del
Pavani, Valeri) e quanti come Cutugno ritengono bambino, del suo profilo di funzionamento e de-
invece che la maggior parte dei sordi segnanti gli specifici obiettivi, cosa utilizzare in quel mo-
«non hanno avuto accesso diretto alle pratiche mento cercando di non «cadere nell’adesione
di riabilitazione oralista o non sono riusciti a ad un Metodo di trattamento con percorsi riabi-
trarne il dovuto beneficio». litativi rigidamente definiti».
Piuttosto che «Diversi da chi» a quasi tutti Ugualmente Maragna, proponendo alcune
gli autori preme sottolineare che i bambini sordi riflessioni a favore dell’uso dei segni a scuola,
sono molto diversi tra loro: portatori di protesi afferma sulla base della sua lunga esperienza,
retroauricolari, portatori di impianto cocleare, che non bisogna cercare «ricette universali».
competenti in lingua dei segni, figli di genitori Spesso dimentichiamo che oggi in Italia, per
udenti, figli di genitori sordi, figli di immigrati, fortuna, i disabili sono nella scuola di tutti, la
ecc. Si parla di un «mosaico di situazioni com- scuola dell’integrazione. E il modello italiano, è
plesse ed eterogenee» (Barbot), di «una consi- stato seguito da molti altri paesi del mondo.
derevole variabilità nei risultati tra bambini con Di quale integrazione si parla? Richia-
storia audiologica simile e anche portatori dello mando la posizione di Basaglia per il quale «in-
stesso modello di impianto cocleare» (Gisoldi) tegrazione è invertire il cammino per cui qual-

472
E S P E R I E N Z E Risposta ai commenti

cuno diventa senza diritti e senza un ruolo so- bile individuare, anche nell’era degli impianti co-
ciale» Trovato ribadisce che «integrazione non cleari, un ruolo cruciale per le lingue dei segni».
può essere far diventare i sordi più simili agli L’importanza di una buona conoscenza
udenti, consegnando il bambino e il ragazzo dell’Italiano, è, invece, ribadita da tutti, favore-
sordo ai tecnici dell’udito e della parola». voli e scettici rispetto all’uso e alla necessità
Evidentemente tutti questi argomenti sono della lingua dei segni.
strettamente connessi al secondo quesito (In «Per essere integrati e per accedere alla
che modo la LIS ostacola o favorisce l’appren- cultura bisogna conoscere l’Italiano parlato e
dimento?) e quasi tutti gli autori sono del parere scritto» (Maragna). «Essere segnanti non signi-
che la lingua dei segni può essere un aiuto im- fica conoscere e utilizzare solo la lingua dei se-
portante in una condizione di bilinguismo, per gni, ma avere una competenza bilingue compo-
uno sviluppo completo e armonico dei bambini sta dalla lingua italiana e dalla lingua dei segni»
sordi includendo anche la cognizione sociale, (Petrucci e Zuccalà).
ovvero la comprensione dell’intenzione o dello Compito non facile, dato che, come ci ri-
stato mentale dell’altro (Valeri). corda Maragna, «resta comunque insoluto il
Per Foa «la LIS potrebbe essere un ottimo problema di come rafforzare (...) la competenza
sostegno nell’apprendimento della lingua par- linguistica in Italiano, in quanto la scuola do-
lata. Il bambino udente, di norma, impara a par- vrebbe affiancarsi al logopedista. (...) Di qui la
lare prima e a scrivere poi, mentre per il sordo necessità di creare laboratori linguistici pome-
i tempi sono spesso ribaltati». ridiani, magari consorziando più scuole, dove
Su quale possa essere il ruolo delle lingue affrontare gli aspetti specifici della lingua, utiliz-
dei segni in quest’epoca di tecnologie per l’u- zando i segni per facilitare le riflessioni metalin-
dito senza precedenti emergono chiare diver- guistiche sull’Italiano».
genze. Per molti autori la lingua dei segni non In favore del bilinguismo vengono portati ri-
serve più, per altri è ancora indispensabile. sultati di numerose ricerche (Caselli, Cubelli, Pa-
Secondo Cutugno «i continui successi ri- vani, Valeri), esperienze nella scuola (Maragna)
portati dalla ricerca scientifica nei settori della ma soprattutto esperienze di vita (Migliosi).
progettazione tecnologica, applicazione chi- Si sottolinea anche in questo caso l’e-
rurgica e tecniche di riabilitazione logopedica strema eterogeneità. «...I risultati della ricerca
sempre più sofisticate, in relazione agli impianti hanno evidenziato abilità linguistiche significati-
cocleari non possono oramai essere ignorati. vamente migliori nei bambini bilingui rispetto a
Siamo di fronte ad una rivoluzione nel campo quelle di bambini sordi con IC (figli di genitori
della cura della sordità, soprattutto quando ap- udenti) esposti esclusivamente alla lingua par-
plicati in età precoce, è prevedibile che al mas- lata» (Caselli).
simo entro dieci anni la sordità congenita sarà Ma non tutti sono d’accordo che il bilingui-
un ricordo». smo bimodale sia sempre necessario per fa-
Mentre per Pavani «lo sviluppo costante vorire l’apprendimento e ritengono che questo
delle tecnologie e biotecnologie per l’udito possa avvenire anche senza l’aiuto della lingua
avanza quasi giornalmente i confini del recupero dei segni.
possibile nella persona sorda, alimentando le «...In considerazione dei progetti di scre-
speranze di chi vorrebbe vedere risolto il pro- ening audiologico neonatale e dell’enorme sup-
blema della sordità attraverso un dispositivo porto che la tecnologia ai giorni nostri ci offre,
tecnologico. Queste speranze, tuttavia, devono è possibile pensare alla gestualità referenziale
essere accompagnate dalla consapevolezza che come un supporto nell’iter riabilitativo del
anche le condizioni ritenute ideali per il buon bambino piccolo ipoacusico e senza disabi-
esito dell’impianto cocleare non mettono al ri- lità associate». Ma «l’utilizzo di una gestualità
paro il bambino dal rischio di deficit linguistici codificata come linguaggio e l’acquisizione di
(...). Precisamente in virtù di questo diritto fon- una lingua segnata potrebbe invece, a nostro
damentale di acquisire la prima lingua è possi- parere, non apportare gli stessi vantaggi che

473
Risposta ai commenti

l’acquisizione di una seconda lingua verbale gono di non avviare il bambino sordo alla lingua
comporta anche nella prospettiva di futuro dei segni ma piuttosto ad un bilinguismo di tipo
sviluppo delle sue abilità accademiche» (Geno- verbale. Mentre per Migliosi «nessuna organiz-
vese e Guarnaccia). zazione di genitori, parenti, medici o sigle varie
Anche Schindler e Vernero vedono diverse può sostituirsi a chi vive in prima persona il pro-
limitazioni nell’uso di lingue segniche: «scarso blema della sordità. I sordi vogliono e devono
numero di interlocutori competenti, pochi se- prendere in mano la propria vita e pretendono
gnanti madrelingua, difficoltà nel creare con- il riconoscimento dei propri diritti (diritto all’au-
dizioni effettive di bilinguismo e nel contempo todeterminazione). Nessuno, nemmeno gli spe-
adeguate sul piano della educazione/rieduca- cialisti più qualificati, può parlare a nome dei
zione all’uso della lingua vocale compresa, par- sordi. I sordi non sono più sotto tutela, come
lata, letta e scritta». succedeva fino al secolo scorso».
Gli autori favorevoli ad una educazione bi- Il bilinguismo significa proprio questo, ac-
lingue bimodale sottolineano comunque l’impor- cettarsi in quanto sordi, ma non essere solo
tanza di creare condizioni ottimali per un cor- sordi (Trovato).
retto sviluppo «come in tutti i bambini bilingui, Maragna ricorda che «non è facile per
la competenza raggiunta in ciascuna lingua è una famiglia udente fare la scelta del bilingui-
legata a diversi fattori, quali ad esempio l’età smo (parole e segni) perché sentire il proprio
di esposizione e la quantità di input in ciascuna bambino parlare – anche se stentatamente – si-
lingua, le caratteristiche linguistiche dell’am- gnifica in qualche modo vedere la normalità,
biente, gli atteggiamenti dei genitori rispetto al mentre vedere il proprio figlio segnare vuol dire
bilinguismo» tenendo conto che «a tutte queste sottolinearne la diversità».
variabili si aggiungono quelle specifiche legate I temi trattati sono connessi alla terza
alla sordità» (Caselli). domanda (Quali vantaggi e svantaggi vede nel
Barbot riconoscendo che la lingua dei se- riconoscimento legislativo?) anche se Cubelli ci
gni può essere «sul piano comunicativo una ri- ricorda che «le lingue vivono nelle comunità in-
sorsa culturale per tutti» vede anche i pericoli dipendentemente da legislatori e linguisti (...) e
in un bilinguismo mal praticato. Schindler e i fenomeni linguistici possono essere descritti,
Vernero ritengono che anche il laboratorio lin- ma non costretti entro rigide prescrizioni»,
guistico di bilinguismo (lingua vocale/lingua se- quasi tutti gli autori sono d’accordo che la LIS
gnata), che ha rappresentato a suo tempo un debba ottenere un riconoscimento legislativo.
interessante esperimento, sembra oggigiorno Marziale sottolinea come, a seguito della rati-
del tutto utopico se non come opzione culturale. fica italiana della Convenzione ONU sulla disa-
Valeri ricorda che «rimangono molte aree bilità, il nostro legislatore sia vincolato dall’art.
controverse rispetto al razionale teorico ed 117, comma 1 della Costituzione «a emanare
empirico e sulle modalità più appropriate di at- una normativa interna conforme ai diritti e agli
tuazione». In particolare su quale forma di «se- standard di tutela in essi stabiliti».
gnato» utilizzare. Per Foa «il riconoscimento della LIS non
Se le opinioni discordano non sembra impone ai sordi di segnare (...) significherebbe
facile quindi: «fornire alle famiglie dei piccoli garantire piena espressione ai diritti di cittadi-
non-udenti le corrette informazioni, che permet- nanza e piena partecipazione di tutti alla vita
tano di effettuare le migliori scelte per il futuro collettiva (...). Si tratta semplicemente di affer-
di queste generazioni» (Cutugno). E decidere mare il diritto a scegliere di volta in volta quale
soprattutto chi dovrebbe fornire le corrette in- sistema di comunicazione usare per avere la
formazioni. Genovese e Guarnaccia ricordano migliore garanzia di accessibilità ai servizi».
che «numerosi Centri di riferimento sia clinico Con le parole di Migliosi, «permetterebbe di
che di ricerca sulla sordità sono a favore della dare una dignità giuridica all’uso di questa lin-
esposizione esclusiva alla lingua orale o comun- gua, patrimonio non solo delle persone sorde
que ad un bilinguismo di tipo verbale e sosten- ma di tutti»; e non da ultimo, assicurare «il di-

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ritto alla libertà di scelta e di espressione di possono certo vantare il requisito dello stanzia-
ogni cittadino». mento in un territorio definito – delle minoranze
«Come tutte le altre lingue, anche per la nazionali ai sensi della Convenzione quadro del
lingua dei segni l’esistenza e la diffusione dipen- Consiglio d’Europa».
dono dall’uso che ne fanno le persone che si Molti autori intervengono nel dibattito sui
riconoscono in una comunità» (Cubelli). I sordi riflessi di un eventuale riconoscimento giuridico
chiedono di essere riconosciuti come mino- della LIS: «alcuni riconoscimenti della lingua dei
ranza non perché hanno una disabilità, ma per- segni da parte del legislatore regionale potreb-
ché utilizzano una lingua. Pertanto, «la persona bero, mettere ordine» nell’ambito della forma-
sorda non si sente malata e vive la sordità zione e del profilo giuridico-professionale di as-
come forma di vita che si esprime in modalità sistenti alla comunicazione e di interpreti, figure
avvincenti e variegate» (Migliosi). previste dalla legge 104/92 (Maragna). I van-
Se dunque si tratta di una minoranza lingui- taggi di un riconoscimento formale della Lingua
stica che rivendica i propri diritti, come si indi- dei Segni Italiana si tradurrebbero, poi: nella
vidua tale minoranza? Ed è possibile estendere predisposizione di «una coerente e uniforme re-
la tutela riferita a questa categoria anche alle golamentazione dei percorsi professionali degli
persone sorde? Rispetto al primo interrogativo, operatori, ad esempio riconducendoli ad ambiti
viene ricordato che proprio le disposizioni in universitari» e nella garanzia di qualità dei ser-
materia di minoranze linguistiche non ne con- vizi che potrebbero essere posti sotto la vigi-
templano una definizione. La legge 482/1999, lanza di Istituzioni» (Petrucci, Zuccalà). Per Mar-
infatti, «opta per un’elencazione dei soggetti ziale questo «rafforzerebbe le tutele approntate
garantiti piuttosto eterogenea ricomprendente da una normativa interna ancora insufficiente e
le «popolazioni albanesi, catalane, germaniche, non sufficientemente applicata, con innegabili
greche, slovene, croate e quelle parlanti il fran- vantaggi – soprattutto nel campo dell’integra-
cese, il franco provenzale, il friulano, il ladino, zione (scolastica e sociale). Si pensi, ad esem-
l’occitano e il sardo» (art. 2, 1o co.)» (Marziale). pio (...) all’effettivo godimento delle libertà civili
Secondo Cutugno «la definizione di mino- e politiche e dei diritti all’informazione, alla cul-
ranza linguistica non può essere applicata nel tura e alla manifestazione del proprio pensiero
caso dei sordi: in questo caso non ci sono i grazie all’accesso, anche in lingua dei segni, a
vincoli della appartenenza ad una specifica area prodotti culturali e di interesse generale, pro-
geografica di provenienza, né tantomeno quelli grammi televisivi, tribune politiche, biblioteche,
legati a motivi religiosi o, più in generale, cul- ecc.».
turali. Nel mondo in generale, e vieppiù nella Avere una preparazione relativa alla Lingua
particolare specificità italiana, carente in infra- dei segni sembra comunque utile per gli opera-
strutture e in appositi servizi, una posizione del tori: Schindler e Vernero ribadiscono che nella
genere non è assunta da nessuna altra catego- loro esperienza torinese il fatto che «foniatri e
ria di persone disabili». logopedisti abbiano della LIS conoscenza scien-
Ma Marziale ci ricorda che i requisiti col- tifica e talvolta anche una conoscenza pratica, si
legati all’individuazione di una minoranza lingui- è dimostrato molto interessante sul piano spe-
stica, sono sul piano legislativo ancora incerti culativo e sulla capacità di ampliare le proprie
e anche «in dottrina, non si rinviene una defi- conoscenze».
nizione che risulti univoca». Dunque «non può Per Migliosi non ci sarebbero svantaggi:
assumersi quale parametro imprescindibile», ai con il riconoscimento della LIS non si toglie
fini di questa individuazione, «il radicamento di nulla a chi sceglie un percorso educativo e
una comunità in una determinata porzione ter- formativo senza la LIS, anzi si riconosce e si
ritoriale» e la stessa esclusione dall’elenco indi- garantisce, a tutte le famiglie con figli sordi mi-
cato nella legge 482 «non ha impedito nel re- norenni e a tutti i sordi adulti, il diritto alle pari
cente passato al nostro Governo di considerare opportunità e il diritto di scelta del metodo abili-
le popolazioni nomadi – che come i sordi non tativo più idoneo.

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Con le parole di Petrucci e Zuccalà, «di e i pregiudizi ideologici determinino la politica


svantaggi nel riconoscimento legislativo della sanitaria e educativa.
LIS non ve ne è alcuno, specie se tale passag- Il pericolo intravisto da alcuni è che la tutela
gio viene accompagnato dal ribadire la garan- nei confronti della LIS venga a scontrarsi con il
zia della diversificazione di approcci e pluralità progresso tecnologico. Secondo Cubelli, «non
di percorsi, modalità, soluzioni». esiste alcuna contrapposizione: la promozione
Per concludere, vediamo di sintetizzare della lingua dei segni può benissimo convivere e
anche le risposte all’ultima domanda (La LIS, integrarsi con l’impegno per il progresso scien-
costituisce un pericolo o, piuttosto, è un patri- tifico e tecnologico. «Il pregiudizio contro l’uso
monio in pericolo?). della LIS ricorda quello che per anni ha ostaco-
Per Petrucci e Zuccalà «una lingua, come lato l’uso del dialetto nelle famiglie italiane. L’o-
lo è la LIS, non può costituire di certo un peri- stracismo nei confronti del dialetto ormai è supe-
colo per nessuno, ma semplicemente un diritto, rato; bisogna evitare che gli stessi effetti nega-
una risorsa, una ricchezza, una opportunità fon- tivi si abbiano oggi nei confronti della LIS e del
damentale per garantire piena accessibilità alle suo impiego in ambito scolastico e riabilitativo».
persone sorde e sordocieche alla società civile». «Più che patrimonio in pericolo, sono le
D’altra parte la «cronica carenza di risorse tende persone sorde, a cui non è riconosciuta la di-
a far ragionare le persone secondo l’ottica della gnità nell’uso della LIS, a essere in pericolo,
coperta corta, per cui dare accessibilità attra- perché vedono violati i propri diritti di cittadi-
verso il riconoscimento, la promozione e diffu- nanza tutte le volte che usano la lingua a cui
sione della lingua dei segni equivale a sottrarre hanno spontaneamente accesso» (Foa).
fondi e servizi di altra natura, come la diffusone Per Pavani sarebbe un pericolo non usare la
di protesi o di sistemi di sottotitolazione». lingua dei segni, «anche un impianto coclea­re ef-
Un altro timore è chiaramente espresso fettuato entro i primi due anni di vita non garanti-
da Rossi la quale ritiene che la maggioranza sce che le abilità linguistiche si svilupperanno nel
delle persone sorde, soprattutto giovani, quindi bambino impiantato come nel bambino udente
studenti, non conoscono la lingua dei segni, «si (...). Anche nell’era degli impianti coclea­ri, dun-
esprimono oralmente e si impegnano a perfe- que, il rischio al quale è esposto un bambino che
zionare l’oramai irrinunciabile lingua inglese. Si nasce con una grave disabilità uditiva è la man-
tratta di migliaia di ragazzi che parlano la lingua cata acquisizione piena del linguaggio».
italiana e necessitano, semmai, di un incremento Per alcuni la lingua dei segni va usata solo
di sottotitolatura e sovratitolatura. Tutti loro ver- in situazioni particolari: immigrati (Barbot), o
rebbero penalizzati da una politica di investimenti bambini sordi con altri handicap (Genovese e
mirata solo alla promozione della LIS ai fini di Guarnaccia) o in presenza di evidenti insuccessi
una presunta integrazione delle persone sorde». (Cutugno).
Qui si tocca un altro nodo cruciale: quante Altri sottolineano invece, che per molti
sono in Italia le persone segnanti? Gli autori si genitori «la scelta di utilizzare i segni non è la
rifanno a numeri e percentuali molto diverse, conseguenza di ripetuti insuccessi nella terapia
mentre su questo punto non dovrebbero es- logopedica, come avveniva in passato, ma è
serci opinioni, ma dati concreti. Perché dunque strettamente collegata ad una vera e propria fi-
è così «complicato ottenere dati certi sul nu- losofia di vita con cui la famiglia intende affron-
mero di sordi segnanti nel paese?» (Cutugno). tare la disabilità sensoriale» (Maragna).
Io mi auguro che quanto prima sia av- La lingua dei segni sembra assicurare alle
viata dalle Istituzioni preposte (nel nostro caso persone sorde le stesse opportunità delle per-
l’ISTAT) una indagine su questo punto. È molto sone udenti e se «si parla di pari opportunità
importante in questo, come in casi analoghi, queste devono essere reali ed effettivamente
sapere in quale forma porre le giuste domande. garantite per legge per assicurare la libertà di
Come suggerisce Valeri, in apertura del suo scelta senza discriminazioni di alcun genere»
intervento, è importante evitare che le opinioni (Migliosi).

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Oliver Sacks, nel libro Vedere Voci de- biamo molti laureati e moltissimi studenti iscritti
scrive con la consueta efficacia il periodo pre- a tutte le facoltà» (Maragna).
cedente al Congresso di Milano come un’età Un recente filmato ci mostra 10 brevi in-
dell’oro nella storia dei sordi che vide la loro terviste a professionisti sordi inseriti nel mondo
emancipazione e il loro affrancamento, seguiti del lavoro «Essere sordo oggi» di Paolo Ros-
ben presto dalla comparsa di sordi in posti di sini e Tiziana Gulli (http://www.youtube.com/
responsabilità e di prestigio; all’improvviso di- watch?v=QnrV4nYhsYc) che testimoniano que-
venne possibile qualcosa che in precedenza sta nuova realtà.
non si poteva nemmeno concepire: l’emergere Seguendo anche il suggerimento di Tro-
di scrittori sordi, filosofi sordi, intellettuali sordi. vato, credo che sia importante ascoltare le
Dopo il congresso del 1880, «gli effetti furono persone sorde e spero che il dibattito aperto
nefasti e l’alto livello di istruzione e di cultura in queste pagine, oltre a fornire nuove cono-
raggiunto fin allora precipitò». scenze, possa suscitare nei lettori e in tutte
Forse anche grazie alle ricerche condotte le persone coinvolte nuovi spunti di riflessione
sulla LIS in Italia dagli inizi degli anni ’80 una che potranno essere utili in futuro nell’affrontare
nuova consapevolezza è venuta maturando negli il tema della lingua dei segni senza infondate
stessi utenti di questa lingua e importanti cam- paure o pregiudizi.
biamenti sono avvenuti anche nel nostro paese. Ricollegandomi al titolo di questa discus-
«Del resto i dati parlano da soli: fino al sione e al titolo di uno dei contributi, penso
1992, prima della promulgazione della L. 104, che nessuno debba aver paura né della LIS né
le persone sorde laureate in Italia erano pochis- dell’IC. Si tratta di due cose molto diverse, una
sime, meno di dieci, mentre oggi con la pos- lingua e un ausilio protesico, che possono e
sibilità di avere un interprete all’università ab- dovrebbero convivere.

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