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Italiano B -1-

Area tematica: Identità


Sottotema: Lingua e identità

1. Do you speak Italenglish?

Verso il Paper 2 – Reading Comprehension


2. Leggi l’articolo del blog e completalo con le parole della lista.

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Sottotema: Lingua e identità

3. AGGETTIVI CONTRARI
Abbina a ciascun aggettivo (colonna di sinistra) l’aggettivo di significato contrario (colonna
di destra).
1. timido a. generoso
2. sereno b. sincero
3. ipocrita c. socievole
4. Scaltro d. sgarbato
5. inflessibile e. mite
6. aggressivo f. disattento
7. affabile g. stolto
8. tirchio h. inquieto
9. riflessivo i. estroverso
10. rozzo l. raffinato
11. asociale m. avventato
12. sfortunato n. nato con la camicia
13. preciso o. indulgente

Lo sapevi che…?
Alcuni neonati nascono avvolti dalle membrane protettive del sacco amniotico: il modo di dire “nascere con la
camicia” ha origine nel Medioevo, dalle balie che aiutavano le neomamme a partorire. Era una circostanza rara e
straordinaria, quindi si credeva che i bambini nati in questa specie di sacco (la camicia, appunto) fossero protetti dagli
Dei e destinati, perciò, ad avere una vita felice e fortunata.
È tradizione regalare “il Camicino della Fortuna” a un neonato, un gesto simbolico con cui si vuole augurare tutto il
bene alla piccola creatura. Il camicino verrà sicuramente conservato tra i doni ricevuti alla nascita o per la cerimonia
del Battesimo.

4. Prova tu! In italiano usiamo spesso le parole di questa lista: qual è la loro origine?
Scoprila collegando la parola alla lingua appropriata (attenzione: ci sono più parole
per alcune lingue!).

Abat-jour Globe trotter


eschimese
Hacienda francese Yogurt
giapponese
Mobbing Hinterland
indiano
Bouquet inglese Kayak
spagnolo
Kitsch Karma
tedesco
Karaoke turco Harem
arabo
Freezer Couscous

ATL: Research skills (collecting data)


Se non sei sicuro/a dell’origine della parola, aiutati con uno dei seguenti vocabolari online:
https://dizionario.internazionale.it/
https://dizionari.corriere.it/dizionario_italiano/
https://www.treccani.it/
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Apri la mente!
Prepara una lista con le parole italiane più usate nella tua madrelingua.
Durante la prossima lezione la condividerai con i compagni e identificherete
almeno tre categorie tra i vostri esempi (es. musica, arte, …).

Verso l’External Assessment (Paper 1)

5. In molte lingue esistono delle parole intraducibili. Si tratta di parole che, quindi, non
hanno un corrispettivo nelle altre lingue. Ne conosci alcune nella tua madrelingua?
Ricerca quelle che ti sembrano più suggestive e prepara un volantino per far
conoscere queste parole e condividerle con gli altri.

ATL: Thinking skills (metacognition)


1. Cos’è dunque l’identità?
2. In che modo emerge l’identità nell’Italenglish?
3. La lingua franca è identità?

Verso l’Internal Assessment (Individual Oral)


1. Quali e quante lingue parli?
2. Quali di queste lingue preferisci?
3. Quale ti identifica meglio?
4. Anche online (sui social media, per esempio) usi questa lingua?

TOK Questions
1. Fino a che punto la lingua è identità?
2. Fino a che punto è importante conoscere e usare una lingua franca per creare relazioni
con gli altri?
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Sottotema: Lingua e identità

Verso l’External Assessment (Paper 1)

6. Soprattutto in ambito lavorativo, si fa sempre più ricorso a termini inglesi. Non


sempre, però, abbiamo bisogno di parole per cui esiste già un corrispondente in
italiano. Ecco alcuni esempi di parole inglesi, in italiano, “superflue”.

Rifletti in una pagina di diario sulla questione proponendo anche delle parole/espressioni
inglesi che, invece, secondo te, sarebbe utile introdurre nella lingua italiana.
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Sottotema: Lingua e identità

7. Quali lingue si parlano in Italia, oltre alla lingua ufficiale? Prova a rispondere e
segna sulla cartina le zone in cui, secondo te, si parlano altre lingue oltre
all’italiano.

In Italia, sono 8 le minoranze linguistiche più importanti per numero di parlanti:

8. Verso il Paper 2 – Reading Comprehension

Le lingue rappresentano un patrimonio inestimabile che racconta la storia e lo spirito dei popoli
e la Giornata istituita dall'UNESCO nasce proprio per promuovere e proteggere tale diversità
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Sottotema: Lingua e identità
Le lingue ufficiali del mondo sono 141, ma tra commistioni, dialetti e varianti locali sono circa
6.700 gli idiomi parlate sul nostro pianeta. Ciò rappresenta un tesoro preziosissimo perché le
lingue non rappresentano solo un modo di comunicare, ma riflettono tradizioni, culture e forme
di pensiero di un popolo. Per questo nel 1999 l’UNESCO, l'Organizzazione delle Nazioni Unite
che tutela il patrimonio culturale mondiale, ha istituto la Giornata Internazionale della Lingua
Madre, celebrata ogni anno il 21 febbraio.
A cosa serve la giornata internazionale della lingua madre?
La lingua madre - già la parola "madre" dovrebbe farci capirne l'importanza - è la lingua con
la quale un individuo cresce, impara a comunicare a ragionare. Le diverse lingue, infatti,
rispecchiano la cultura e i tanti modi differenti con cui ogni popolo intende il mondo che lo
circonda.
La diversità linguistica nel mondo, quindi, è un valore immenso per l’umanità; tuttavia, questo
tesoro è in grave pericolo e un numero sempre più alto di lingue sta scomparendo. Come scrive
lo stesso UNESCO, «circa il 40% delle popolazioni non ha accesso all’istruzione nella lingua che
parlano e di conseguenza le conoscenze e le culture tradizionali che si esprimono nelle lingue
originali rischiano di non essere più trasmesse alle nuove generazioni». Da qui la necessità di
iniziative come la Giornata Internazionale della Lingua Madre per tutelare l'unicità di ogni
lingua o dialetto.
Perché il 21 febbraio?
La scelta della data è simbolica: il 21 febbraio 1952, infatti, un gruppo di studenti bengalesi
dell'Università di Dacca furono uccisi dalla polizia del Pakistan, che allora comprendeva anche
il Bangladesh, nel corso di una protesta per il riconoscimento del bengalese come lingua
ufficiale. Per quei ragazzi poter difendere la propria lingua era una cosa così importante da
sacrificare perfino la propria vita!
Le minoranze linguistiche in Italia
In Italia esistono tante comunità che, oltre all'italiano, parlano correntemente un'altra lingua:
sono le cosiddette minoranze linguistiche, che però da noi sono tutelate per legge. Il nostro
Paese, infatti, ha una lunga storia di mescolanze e unificazioni, pertanto diversi popoli con
diverse culture si sono trovati accumunati da un unica bandiera, riuscendo però a mantenere il
proprio modo di parlare, tanto che in quelle zone anche i cartelli stradali sono scritti in due
lingue (italiano+lingua locale).
Ma quali sono queste lingue di minoranza?
Tedesco e sue varianti: parlato nelle aree alpine dell'Trentino Alto Adige (il Sud Tirolo). Lo stesso
tedesco parlato a Bolzano però, è ad esempio abbastanza diverso da quello parlato in Austria
o in Germania.
Francese e sue varianti: parlato in Val d'Aosta e alcune zone montane del Piemonte.
Albanese e sue varianti: può essere una sorpresa ma nell'Italia meridionale, tra Aruzzo,
Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia vi sono interi comuni abitati dagli Arbëreshë,
cittadini italiani da generazioni e generazioni ma di origine albanese che hanno mantenuto la
propria lingua. In tutto questi "Albanesi d'Italia" sono circa 100.000.
Greco e sue varianti: nel Salento e sull'Aspromonte esistono anche alcune comunità di parlanti
greci.
Sloveno: nelle zone di confine del Friuli Venezia-Giulia molti cittadini hanno mantenuto il proprio
dialetto slavo.
Meno numerose ma comunque presenti anche minoranze catalane (Sardegna) e croate (Molise).

9. Rispondi alle seguenti domande


1. Perché si parla di lingua madre?
2. Perché l’UNESCO ha istituito la Giornata Internazionale della Lingua Madre?
3. Perché in Italia esistono diverse minoranze linguistiche?
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10. Guarda il cartello. In base a quello che hai letto, oltre all’italiano, quale potrebbe
essere l’altra lingua delle indicazioni?

TOK Questions

1. Appartenere a una minoranza linguistica significa sentirsi minacciato?


2. Fino a che punto un dialetto può essere considerato una lingua?

Verso l’External Assessment (Paper 1)

11. Gli articoli seguenti affrontano il tema del dialetto sotto diversi aspetti. Scegli
quello che più ti interessa e scrivi un post sui social media in cui condividi con gli
altri la tua opinione e spieghi il tuo punto di vista

https://www.repubblica.it/scienze/2017/11/10/news/per_il_cervello_il_dialetto_e_come_u
na_seconda_lingua-180766106/

https://palermo.repubblica.it/societa/2022/02/09/news/il_dialetto_siciliano_resta_un_tabu
_per_i_piu_giovani_e_una_lingua_rozza-337066177/

https://roma.corriere.it/notizie/arte_e_cultura/21_dicembre_01/zerocalcare-casoe-falso-
romano-non-dialetto-ma-solo-cadenza-ironica-c4906628-51ff-11ec-a282-
847cb9bb7623.shtml

Verso l’Internal Assessment (Individual Oral)

1. Conosci un dialetto? Quale?


2. Ci sono delle occasioni in cui, secondo te, sarebbe meglio evitare di esprimersi in
dialetto?
3. Secondo te il dialetto è giusto che i giovani imparino il dialetto?
4. Il dialetto può essere qualcosa di prezioso?
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12. Guarda il breve reportage dedicato alla comunità arbëreshë lucana:


https://www.raiplay.it/video/2019/04/Geo-San-Costantino-Albanese-5e4ac8b7-33e9-
4d7a-a7ec-75d17d2efb89.html

13. Rispondi alle seguenti domande:

1.Come vivono le diverse comunità di San Paolo e San Costantino albanese il rapporto con gli
abiti della propria tradizione?
2. Come definiresti la vita di questa comunità?
3. Quante sono le comunità arbëreshë in Basilicata?
4. Descrivi la preparazione di tradizione gastronomica arbëreshë
5.Vicino quale parco nazionale risiedono queste comunità?
6. Di cosa si occupano Quirino e Nunzia?

14. Le regioni d’Italia sono 20 e a ciascuna corrisponde un aggettivo. Nel video che
hai visto, si fa riferimento a una comunità lucana di origine albanese; in che
regione, quindi, vivono gli arbëreshë? Abbina alle regioni italiane l’aggettivo
corrispondente.

Abruzzo ligure
Basilicata piemontese
Calabria valdostano
Campania lombardo
Emilia-Romagna veneto
Friuli-Venezia-Giulia trentino/altoatesino
Lazio emiliano/romagnolo
Liguria toscano
Lombardia marchigiano
Marche umbro
Molise abruzzese
Piemonte molisano
Puglia laziale
Sardegna campano
Sicilia lucano
Toscana calabrese
Trentino-Alto Adige pugliese
Umbria siciliano
Valle d'Aosta sardo
Veneto friulano
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15. A che periodo storico potrebbe fare riferimento questo avviso? Chi sono gli
squadristi?

Chi mette in dubbio l’italianità di Trieste, dell’Istria, di Fiume e del litorale dalmata, non può essere
che un nemico dell’Italia L’italianità di Trieste è fondamentale. È indiscutibile. È più dura del sasso
carsico, con cui furono erette le sue case magnifiche. Tutto a Trieste è italiano. [...] Anche senza
l’annessione all’Italia, Trieste avrebbe conservato per decenni e decenni la sua italianità.

Benito Mussolini, “Il popolo d’Italia”, 25 dicembre 1918

16. Testimonianze da una città di confine

Anamarija M.

Voi come vi consideravate? Italiani? Ma no, noi ci sentivamo goriziani. Quando a mio papà
chiedevano: ‘Tu sei italiano?’. Lui rispondeva: ‘Io sono goriziano. Sono goriziano...’

Dario C.
Io sono nato a Gorizia il 14 dicembre 1930 [...] Mio padre, ripeto, conosceva perfettamente il
tedesco, dalla prima elementare alla laurea, e conosceva anche il friulano, che era la lingua di
casa, che parlava a casa. Durante le scuole elementari e medie aveva studiato l’italiano come
lingua facoltativa perché non conosceva l’italiano ‘lingua’. E poi conosceva, come tutti i
goriziani, lo sloveno, ma il dialetto locale. Però mio padre ha studiato... era figlio di famiglia
diretto coltivatrice e ha studiato dai Salesiani in Collegio. Qui a Gorizia. E per due estati lo
hanno mandato al collegio dei Salesiani a Lubiana, durante le vacanze. E così ha appreso anche
la lingua slovena che poi ha studiato e coltivato. Così poi lo conosceva abbastanza bene.
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Vilma:
Io son nata nel 28. Io ho fatto tutte le scuole italiane.
Perché non si doveva parlare sloveno fuori. Perché ovunque andavi c’era scritto fuori: ‘Qui si
parla solo italiano’, in tutti i negozi, bar, osterie, posti di commercio, in tutto quello che c’era
dovevi parlare solo l’italiano. E a scuola ti chiedevano se parlavi l’italiano a casa. Tu rispondevi
di sì, che parli l’italiano, perché la mamma e il papà... tutti già prima ti dicevano: ‘Non devi dire
che a casa parli lo sloveno’. Mia mamma e mia nonna l’italiano non lo sapevano perché sono
nate sotto l’Austria, anche mia mamma nel 1905, mio padre nel 1904. Mio padre sapeva
l’italiano perché ha vissuto... non so neanche se ha fatto le scuole in italiano...

17. Puoi leggere, in basso, l’elenco delle parole italianizzate sotto il fascismo

TOK Questions
1.La tutela della lingua è sempre tutela dell’identità?
2. Isolare una lingua dalle influenze esterne significa proteggerla?

18. E se le italianizzazioni fasciste ce l’avessero fatta? Ascolta il breve monologo di


Valerio Aprea al link seguente: https://www.youtube.com/watch?v=UdAlv8Xb0_I

19. Rispondi alle domande:

1. Quali delle parole italianizzate durante il fascismo ti sembrano più strane?


2. Hai mai sentito usare nell’italiano parlato alcune di queste parole? Se sì, quali?

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