Sei sulla pagina 1di 35

DIRITTO PROCESSUALE PENALE

Lezione 28/09/2023 (1)

FUNZIONI E VISIONI

Cos’è il diritto processuale penale?

Il diritto penale tocca e regola gli interessi più cruciali della vita associata, le sanzioni penali sono quelle
indicate all’art.17 del Codice penale, nel loro contenuto possono coincidere anche con sanzioni diverse di
tipo civile o amministrativo. La recente riforma ha cercato di potenziare la sanzione penale pecuniaria.

Il diritto processuale è anche diritto costituzionale applicato perché le finalità e le modalità della pena sono
regolate dalla Costituzione  stabilisce specifiche regole di diritto penale e processuale penale.

Il diritto penale nella sua applicazione processuale segna la linea di confine tra stato e individuo. Il diritto
penale è lo strumento con il quale lo stato esercita legittimamente la violenza contro l’individuo ritenuto
colpevole, privandolo della sua libertà personale. Il diritto processuale penale diventa uno strumento molto
difficile da maneggiare, è uno strumento di cambiamento, la scelta politica viene espressa tramite le
modifiche a questo tipo di diritto (due riforme 2018/2023).

 Una prima e principale funzione che molti hanno riconosciuto è difendere la società dal delitto,
questa lettura fa prevalere il dovere dello stato  strumento di attuazione della politica criminale
della pretesa punitiva dello stato.
 Ne tempo c’è una lettura diametralmente opposta che è quella di difendere l’innocente da
un’accusa che non sia fondata, questa lettura viene sviluppata principalmente da Carrara.

I passaggi essenziali che descrivono il processo penale:

- Dovere del giudic di accertare i fatti e applicare la pena a chi risulta essere l’autore del reato  il
reato è quella condotta in relazione alla quale il cp prevede che sia applicata una pena. Abbiamo
una situazione in cui dobbiamo individuare i profili rilevanti solo per il diritto penale, la
ricostruzione del fatto è l’oggetto del processo.
- Nel nostro sistema un accusatore innesca il meccanismo attraverso l’ipotesi che un soggetto abbia
commesso un determinato fatto che può considerarsi reato. Nel nostro ordinamento l’accusatore è
il PM
- La funzione principale del processo penale è verificare l’ipotesi del PM e che questa sia fondata:
o Sul merito: il fatto deve essere avvenuto
o Sul punto normativo: corrispondenza alle norme
- Il modo in cui noi possiamo verificare l’ipotesi varia nello spazio e nel tempo, ma non è indifferente
perché può incidere negativamente sui diritti fondamentali delle persone

Art.10 della dichiarazione universale dei diritti dell’uomo (1948)  bills of rights elencazione di diritti degli
individui. Uno dei molti che nasce dopo la II GM e serve per affermare attraverso gli strumenti del diritto
internazionale i diritti umani e fondamentali, tra questi diritti compare: “Ogni persona ha diritto in piena
uguaglianza ad un eque e pubblica udienza da parte di un tribunale indipendente e imparziale, al fine della
determinazione della fondatezza di ogni accusa penale”.

Nascono dei corollari, il diritto processuale penale deve essere regolato per garantire i diritti fondamentali:

- Il processo penale accerta fatti singoli, comportamenti umani avveuti nel passato  accertamento
di uno o più fatti ma tutti individuati, non si possono accertare situazioni a discapito di quanto detto
nello statuto di Roma.

1
- I fatti non possono mai essere oggetto di osservazione diretta, ma le ipotesi vengono ripercorse in
via ipotetica utilizzando altri fatti ce vengono definiti come prove.

MODELLI PROCESSUALI

Nella storia si sono utilizzati molti metodi per ricostruire il fatto, sono stati teorizzati due modelli:

- Modello inquisitorio:
o Nasce da un’esperienza storica  santa inquisizione. Questo periodo ha fatto affermare la
lettura dell’uso del diritto penale per tutelare la società dal delitto
o Attivazione d’ufficio
o Concentrazione dei ruoli processuali in un unico soggetto, il giudice: ha potere sia
investigativo che coercitivo che giudicante.
o Attività processuale segreta e scritta: fa tutto un’unica persona e non c’è una
contrapposizione di ruoli, le indagini si svolgono nella segretezza.
o Carcerazione cautelare applicata ordinariamente, anche come mezzo investigativo per
estorcere confessioni: la confessione è una prova incontrovertibile della responsabilità
dell’imputato e ogni mezzo e consentito per ottenerla, la confessione vale come prova dei
fatti
o Presunzione di colpevolezza: l’imputato deve dimostrare la sua innocenza
o Giudizio si basa su prove formate solo unilateralmente, senza obbligo di motivazione: la
decisione nel modello inquisitorio è un verdetto (la differenza tra sentenza è verdetto è
l’oggetto, infatti il secondo non decide sulla pena, ma sulla colpevolezza)
o Principio di unicità della giurisdizione, che impone l’efficacia vincolante del giudizio penale
sulla giurisdizione civile
o Pluralità dei mezzi di impugnazione:
- Modello accusatorio:
o Nasce sul presupposto di garanzia che accusatore e giudice devono essere persone distinte
tra di loro. Nasce nella tradizione inglese medievale, le corti erano itineranti e quindi
doveva far fede a quello che le parti avevano da dirgli, il giudice ha un ruolo passivo perché
non ha elementi di attivazione di ufficio
o Iniziativa di parte
o Distinzione tra funzione d’indagine e di accusa e funzione giudicante, con tendenziale
passività del giudice
o Processo regolato dalla pubblicità e, tendenzialmente dall’oralità
o Carcerazione cautelare come ipotesi eccezionale
o Presunzione di innocenza: connaturata a questo schema perché la corte e il giudice sono
completamente equidistante dalla parti. L’accusante deve provare al di la di ogni
ragionevole dubbio la sua colpevolezza ogni oltre ragionevole dubbio.
o Partecipazione della difesa alla formazione della prova. Diritto dell’imputato a non auto
incriminarsi e a non collaborare con le indagini: si riconosce la possibilità di non rispondere
e mantenere il silenzio o di rispondere non secondo verità. Non si sovrappongono i livelli di
responsabilità (civile, penale, amministrativa)
o Giurisdizioni indipendenti

Non sono probabilmente esistiti modelli puri, si è creato un ricircolo di queste caratteristiche, nella storia
troviamo un insieme di sistemi misti. abbiamo degli esempi nella storia di modelli accusatori (romano) e
inquisitori (Roma repubblicana) e sistemi misti (code d’instruction criminelle).

CODICI DI PROCEDURA PENALE ITALIANA


2
I codici nascono per avere una vita lunga, nel 1859 individuiamo il primo codice quasi unitario, che è il
codice sardo piemontese e segue un’impostazione mista del code d’instructione criminelle del 1808. Nel
1865 viene lievemente modificato ma rimane sostanzialmente lo stesso; tuttavia, non si sposa bene co il
codice penale che contiene elementi innovativi. Nel 1913 viene promulgato il codice Finocchiaro di
ispirazione mista

Nel 1930 vengono emanato i due codici Rocco, nel codice di pricedura penale abbiamo come protagonista la
figura del giudice istruttore e quindi una commistione di ruoli (investigativi e coercitivi), il PM si sovrappone
per certi versi perché compie una parte di istruttoria e una parte coercitiva.

Sin dalla caduta del governo fascista iniziano una serie di interventi sul cpp, in particolare una norma torna a
sottoporre il PM sotto il controllo del giudice. L’intervento diventa sempre più fitto unavolta che entra in
vigore la costituzione, che stabilisce i limiti e gli obblighi del legilatore ordinario, la base che era
rappresentata dai codici non regge all’ascesa della costituzione. Non è agevole promulgare nuoi codici, una
prima riforma. Con l’enrata in vigore della corte negli anni ’60 si inizia a pensare ad un nuvo codice, la prima
svolta avviene nel 1974 con la prima legge di delega molto dettaglaita che incarica il governo di predsporre
un testo , nel 1978 viene pubblicato il progetto preliminare del cpp (mai entrato in vigore). L’etrata in vigore
è rallentata dalle brigate rosse e dalle questioni processuali che vengono sollevate in quel processo. I primi
anni ’80 emerge un tessuto di criminalità organizzata in Italia e quindi il progetto rimane incompleto.

Nel 1987 il parlamento ritiene il rischio di poter affrontare il rischio del passaggio con una legge di delega in
103 punti  attuazione della legge con un principio principalmente accusatorio, sparisce il giudice istruttore
e compare il GIP, si distingue nettamente l’attività di indagine da quella probatoria e giudiziale. Viene
ricostruita una commissione ministeriale. Le leggi processuali entrano imediatamente in vigore e quindi
ènecessaria una disciplina transitoria.

Una grande modifica del pp è una rivoluzione culturale.

Lezione 29/09/2023 (2)

LE FONTI DEL PROCESSO PENALE

L’ambito nel quale si muove il legislatore ordinario è la costituzione  nel tempo sono arrivati anche altri
atti, valore interposto tra la costituzione e la legge ordinaria (sent. Gemelle hanno cambiato il sistema delle
fonti).

Fonti sovraordinate:

- Costituzione,
- CEDU,
- PIDCP: formalmente non ha la stessa posizione sovraordinata ma è molto importante
- carta DF UE: la carta di Nizza non è mai diventata la costituzione europea, con Lisbona ha ricevuto lo
stesso valore vincolante dei trattati

fonti legislative e ordinarie:

- cpp: corpus omogeneo


- normativa complementare che integra, ma fa sempre riferimento al codice

fonti giurisprudenziali:

- Corte costituzionale
- corte di cassazione: svolge funzione nomofilattica
- CEDU: monopolio interpretativo delle norme europee

3
- CGUE

Costituzione: artt: 13,14,15  inviolabilità di diritti nei confronti dell’autorità pubblica e giudiziaria

Art.24: diritto di difesa e garantisce anche per i non abbienti i mezzi per agire e difendersi (insieme all’art3 si
sono sempre usati per intervenire sul codice di procedura penale).

Art.25: nessuno può essere sottratto al giudice naturale precostituito per legge, vincola il legislatore
processuale in maniera molto netta; principio di legalità sostanziale.

Art.27: personalità della responsabilità penale, presunzione di non colpevolezza, la pena deve tendere alla
rieducazione  non pene inuman; ordinamento penitenziario.

Artt.100 ss: magistratura (100-113), norme sulla giurisdizione (111-113).

Convnzione europea dei diritti dell’uomo: moltissimi articoli si occupano direttamente o indirettamentedel
processo penale, sono declaratorie di diritti, nel testo originario troviamo

Art.2: diritto alla vita, sono moltissimi i casi decisi su doglianze di vittime durante le procedure d’arresto da
parte di chi esercita il potere coercitivo, la CGUE ha sancito che non solo c’è esponsabilità personale ma
anche degli stati nel caso in cui non si sia scolta un’adeguata indagine e un processo equo.

Art.3: divieto di tortura e di trattamnti inumani e degradanti, incide direttamente ed esclude che le pee
possano essere inumane, le condanne possono essere a carico degli stati.

Art.5: ipotesi di restrizione delle libertà personali , prevede dettagliatamente le condizioni in cui può essere
liitata, stabilendo anche il diritto di chi sia stato sottoposto a limitazione di essere presentato
immediatamente davanti ad un giudice

Art.6: processo equo, tre paragrafi il primo su tutti i processi e gli altri due dedicate al penale

Art.7: no previsioni processuali ma il principio nullum crimen sine lege

Art.8: tutela della riservatezza, tutela della vita privata e familiare, ricaduta diretta sull’attività investigativa

Foti ordinarie:

cpp è suddiviso il 11 libri, cè una divisione informale tra i primi 4 e i successivi 7. I primi 4 sono la parte
statica (soggetti, atti, prove, misure cautelari) gli altri sono la parte dinamica (indagini preliminari e udienza
preliminare, giudizi speciali, giudizio, procedimento davanti al tribunale in composizione monocratica,
impugnazioni, esecuzione, rapporti giurisdizionali con autorità straniere).

Norme di attuazione, di coordinamento e transitorie: spesso alcuni meccanismi del processo penale si
risolvevano andando a prendere le norme di attuazione

Normatuva complementare: è contenuta ma è una serie molto ampia di provvedimenti, è stata molto
modificata in particolare nel 1988 e nel 2006:

legge di ordinamento giudiziario: regole fondamnetali per l’assegnazione dei magistrati agli uffici giudiziare.
Per garantire la terzietà è necessario che vengano preiste regole specifiche (evitre che cogniugi o parenti
svolgano la funzione nella stesse sede), individuazione di organi e sedi giudiziarie.

Legge di ordinamento penitenziario: oggetto di numerose modifiche, qui troviao la disciplina del
trattamento penitenziario riguarda le modalità di esecuzione della pena preventiva

Il processo minorile (DPR448/1988): è stato emanato sulla base di una specifica delega, in italia non
abbiamo un sistema parallelo. La commissione specifica ha seguito i principi generali internazionali
4
riassumibile in 2 capisaldi  i minori devono uscire più rapidamente possibile dal circuito penale e la
prevalenza dell’interesse del minore

Il giudice di pace (d.lgs.274/2000): il procedimento di pace ha molte differnze rispetto al procedimento


ordinario

Patrocinio a spese dello stato: regola l’accesso al beneficio delle copertura delle spese di difesa

Il processo a carico degli enti (d.lgs. 231/2001): responsabilità amministrativa degli enti che sorge quando i
soggetti dipendenti dagli enti abbiaìno commesso una serie specifica di reati e innesa un procedimento
parallelo

le misure di prevenzione e il c.d. codice antimafia: raccoglie una serie di fonti normative che riguardano in
particolre le misure di prevenzione, sono misure sganciate dal processo penale, si applicano quando c’è i
lrischio di commissione del reato, è uno strumento che sta a cavallo tra diverse materie ma può cadere in
maniera molto significativa sul processo penale.

normativa europea vedi audio

Lezione 05/10/2023 (3)


ART.13 Cost: la libertà costituzionale è inviolabile. Non è ammessa forma alcuna di detenzione …
Art. 14 e 15: garantiscono altre due forme di libertà  domicilio e segretezza della corrispondenza,
non sono direttamente attinenti al tema processuale penale ma sono previsioni che incidono in
maniera significativa sul processo.
L‘inviolabilità del domicilio è spesso richiamata, è molto discussa e ruota attorno al significato della
versione originaria della costituzione, la quale stabilisce l’inviolabilità del domicilio, subito dopo si
mette in chiaro in che termini può essere limitata l’inviolabilità: ispezione, perquisizione e sequestri
(scenario investigativo). Si devono rispettare i limiti legislativi (sanità e incolumità pubblica/ fini
economici e fiscali), il valore tutelato è la riservatezza che consente a ciascuno di escludere tutti
coloro ce non vi vengono esplicitamente ammessi.
Il domicilio pensato dai costituenti è fisico, ma oggi il luogo dove noi concentriamo i nostri iteressi e
il domicilio digitale  attualità del dibattito è enorme, sempre più frequenti sono le intrusioni del
domicilio digital che non è regolato dalla legge.
L’art.15 è un baluardo della nostra dimensione ha una ricaduta processuale diretta, la libertà e la
segretezza della corrispondenza e ogni altra forma di comunicazione sono inviolabil. La loro
limitazione può avvenire solo per atto motivato dall’autorità giudiziaria e con le garanzie stabilite
dalla legge.
Uno degli strumenti investigativi più efficaci è l’intrusione nella corrispondenza, le intercettazioni
sono mezzi di ricerca della prova molto fruttuosi. Il bilanciamento avviene con una doppia riserva di
legge e giurisdizione, i provvedimenti devono essere emanati dal PM con l’autorizzazione del GIP.
La formula corrispondenza è in origine riferito alla sola corrispondenza analogica, la
giurisprudenza fa fatica a considerare corrispondenza quella per via telematica. Anche qui
abbiamo esempi di bilanciamento che è sempre una doppia riseva di legge e giurisdizione.
L’art.24: tutti possono agire in giudizio per la tutela dei propri diritti e interessi legittimi. La difesa è
un diritto inviolabile in ogni stato e grado del procedimento. Sono assicurati ai non abbienti, con
appositi istituti, i mezzi per agire e difendersi davanti ad ogni giurisdizione. La legge determina le
condizioni e i modi per la riparazione degli errori giudiziari.

5
La formula introduttiva non ticca diettamete il processo penale, non è un agire dell’individuo, ma è
un profilo che entra nella seconda frase, è una formula che si adegua a qualsiasi forma di
processo  Corte costituzionale da un significato particolarmente forte con riguardo al processo
penale, l’unica interpretazione che rispetta il senso dell’art 24 è che nel processo penale non sia
mai possibile l’autodifesa esclusiva dell’imputato. Il processo penale implica e mette in gioco i beni
fondamentali è qualcosa di particolarmente complesso e tecnico che non può consentire
l’autodifesa esclusiva dell’imputato. Nel testo della Convenzione dei diritti dell’uomo questa
possibilità non si esclude.
Nel codice deve essere previsto un meccanismo di nomina del difensore anche quando l’imputato
non vi abbia proceduto direttamente. Qui nasce la radice delal disciplina della difesa d’ufficio che
non è prevista negli altri bill of rights.
La parte successiva dell’articolo si occupa dei non abbienti, la formulazione ha una ricaduta
relativa alla previsione di un meccanismo di accollo delle spese di giustizia allo Stato, lo strumento
che dovrebbe servire è la disciplina del patrocinio a spese dello stato che si trova in un TU sia per
il processo civile che per quello penale. Il meccanismo è molto ml strutturato che da pochissima
soddisfazione al testo costituzionale.
L’ultima parte dell’articolo ha una ricaduta diretta sul processo penale, tutto ciò che precede e che
segue sono previsioni che mirano a garantire il modo migliore di celebrare il processo, questo non
significa che il legislatore possa escludere che l’errore giudiziario si verifichi, la legge prevede in
primis il sistema delle impugnazioni per ovviare all’errore giudiziario e che può prevedere anche
una forma di indennizzo.
Art. 25: nessuno può essere distolto dal giudice naturale precostituito per legge. Nessuno può
essere punito se non in forza di una legge che sia entrata in vigore prima del fatto commesso.
Nessuno può essere sottoposto a misure di sicurezza se non nei casi previsti dalla legge.
La prima frase ha ricadute pratiche molto dirette sul processo, si applica a tutti i giudici. La
precostituzione per legge è una doppia garanzia: impone chiare norme processuali per la
determinazione della competenza del giudice e impone che queste norme siano vigenti prima
ancora che i fatti siano compiuti.
Il concetto di naturalità è quel legame tra il luogo in cui è avvenuto il fatto e il luogo in cui si
celebra il processo, questo rapporto territoriale di coincidenza ha un significato particolare, perché
inserisce il processo nella comunità che è stata colpita dal reato e favorisce la raccolta e la ricerca
deli elementi di prova. Naturale è il giudice del luogo dove il reato è stato commesso.
La previsione astratta, la pena e la misura di sicurezza sono inserite all’interno di questo articolo in
uno schema di legalità.
Art.26: l’estradizione del cittadino può essere consentita soltanto ove sia espressamente prevista
dalle convenzioni internazionali. Non può essere ammessa in nessun caso per reati politici
(esclusione del genocidio dal reato politico).
Art.27: la responsabilità penale è personale. L’imputato non è considerato colpevole sino alla
condanna definitiva, la pee non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e
devono tedere alla rieducazione del condannato. Non è ammessa la pena di morte.
La prima frase esclude che il procedimento penale possa essere esperito ad una persona
giuridica, ci sono molti ordinamenti che prevedono la responsabilità penale anche delle persone
giuridiche e degli enti.
L seconda frase riguarda tutto il processo penale, la presunzione di innocenza è stabilita dalla
nostra Costituzione nella formula più ampia possibile, abbiamo una portata più ampia perché non
6
basta la sentenza di primo o di secondo grado ma occorre l’irrevocabilità della sentenza. Ricadute
molto importanti: allocazione dell’onore della prova, in un modello accusatorio, l’onere di provare la
colpevolezza grava tutto sul PM, sul quale grava anche la responsabilità del dubbio, in modo da
togliere al giudice ogni ragionevole dubbio; in un modello inquisitorio, l’onere grava tutto
sull’imputato.
La presunzione negativa della non colpevolezza, è volta a garantire che le misure cautelari
personali divenissero automaticamente incostituzionali.
Spingersi fino a stabilire quale sia la funzione della pena è una prescrizione molto rara. Vengono
vietati i trattamenti contrari al senso di umanità.
L’esclusione della pena di morte è stata molto difficoltosa da far approvare in ogni tempo e in ogni
condizioni, anche a livello europeo ci sono state diffiolta e ad oggi molti stati euopei non la
escludono perché non hanno firato la carta EDU.
ORDINAMENTO GIURISDIZIONALE: LA MAGISTRATURA
Sono elementi che non riguardano direttamente l’ordinamento processuale ma devono essere
tenute in considerazione. È una parte molto dettagliata e declamatoria.
Art. 101: la giustizia è amministrata nel nome del popolo. I giudici sono soggetti soltanto alla legge.
Nella formulazione della seconda parte si legge una garanzia di indipendenza di tutta la
magistratura nei confrtoni degli altri organi. A partire dall’art.101.2 si realizza un meccanismo di
indipendenza della magistratura assoluto.
Art.102: la funzione giurisdizionale è esercitata da magistrati ordinari e istituiti e regolati dalle
norme sull’ordinamento giudiziario. Non possono essere costituiti giudizi straordinari o speciali.
Possono soltanto istituirsi presso gli organi giudiziari ordinari sezioni specializzate per determinate
materie, anche con la partecipazione di cittadini idonei estranei alla magistratura. La legge regola i
casi e le forme della partecipazione diretta del popolo all’amministrazione della giustizia.
La seconda frase pone un divieto, la funzione giurisdizionale è quella esercitata dal giudice e
quindi qua si distingue il giudice requirente (formulare l’accusa all’esito delle indagini) da quello
giudicante (applicae la legge). I giudici straordinari sono costituiti per un particolare fatto e quindi
diversi dai giudici precostituiti per legge, mentre il giudice speciale è quello a cui viene attribuito
una specifica materia, le sezioni specializzate sono sempre state presenti (corte di appello per i
minorenni).
L’ultima disposizione vede un’eccezione nella Corte di Assise, la collettività partecipa
all’amministrazione della giustizia ed è composta pevalentemete da giudici popolari  è
competente per i reati più gravi. Il giudice di pace non risponde a questi requisiti perché è
selezionato con una determinata competenza.
Art..103:
Art.104:
art. 105: spettano consiglio superiore della magistratura, Secondo le norme dell’ordinamento
giudiziario, le assunzioni, le assegnazioni e di trasferimenti, le promozioni e i provvedimenti
disciplinari nei riguardi dei magistrati.
Art. 106: la costituzione si impegna a regolare le modalità di accesso alla magistratura, la garnzia è
quella di evitare che attraverso la legge ordinaria potesse apportare modifiche all’accesso in
magistratura. L’accesso per concorso è garantito per far si che tutte le componenti della

7
cittadinanza possano accedervi, non è proprio di tutti gli ordinamenti come, ad esempio, in
Inghilterra che la nomina la devolve alla Corona.
Art.107: rafforza il concetto dell’indipendenza della magistratura con la previsione dell’inamovibilità
dei magistrati, i quali possono essere spostati o su propria richiesta o com effetto della sanzione
disciplinare da parte del CSM.
Art. 108:
Art.109: l’autorità giudiziaria dispone direttamente della polizia giudiziaria, la ricaduta processuale
è enorme,in questa forulazione si capisce che nel nostro ordinamento la funzione di polizia
iudiziaria è una funzione e non un corpo (esercitata da più corpi). Viene stabilita la competenza
diretta di chi esercita la funzione della polizia giudiziaria al PM.
Art.110: ferme le competenze del CSM, spetano al Ministro della giustizia l’organizzazione e il
funzionamento dei servizi relativi alla giustizia.
NORME SULLA GIURISDIZIONE
Troviamo una serie di elementi identici al cpp, è il cuore del nostro sistema giudiziale.
Art. 111: non ha sempre avuto l’estensione che ha oggi (solo ultimi 3 commi, modificato nel 1999
con altri 5 commi), è il punto di riferimento per la riforma del cpp, che è tesa ad ingessare
l’impostazione accusatoria.
Il codice del 1989 riprende il sistema accusatorio, è stato un salto culturale enorme e difficile da
compiere perché dall’ggi al domani si è dovuto abbandonare il modello inquisitorio, nei primi anni
vengono sollevate delle questioni di legittimità che mettono in crisi la struttura accusatoria come:
Distinzione tra atti di indagine, svolti dal PM e atti di prova che si formano nel contraddittorio tra le
parti. Il giudice istruttore che esisteva era chiamato a volgere sia funzioni investigative che
giudicanti, arriva una fase con un PM che svolge tutto da solo e un GIP che si pronuncia solo se
chiamato in causa dalle parti.
Nel 1999 il Parlamento trova la maggioranza necessaria per inserire le caratteristiche principali del
processo accusatorio nella costituzione, sarebbe stato più comodo applicare l’art.6 della
convenzione europea dei diritti dell’uomo, ma aveva il valore di legge ordinaria e quindi superata
dal codice e dalle pronunce successive della corte.
Nel 111 troviamo i primi 5 commi all’interno dei quali c’è lo schema dell’art. 6 della CEDU:

- “La giurisdizione si attua mediante il giusto processo regolato dalla legge”. Il termine giusto
processo immediatamente richiamava la giurisprudenza di Strasburgo
- “Ogni processo si svolge nel contraddittorio tra le parti, in condizione di parità, davanti al
giudice terzo e imparziale. La legge ne assicura la ragionevole durata”: a tutte le forme di
processo.
- “Nel processo penale la legge si cura che la persona accusata di un reato sia, nel più breve
tempo possibile, informata riservatamente della natura e dei motivi dell’accusa elevata a
suo carico; disponga del tempo e delle condizioni necessari per preparare la difesa; abbia l
facoltà davanti al giudice di interrogare di far interrogare le persone che rendono
dichiarazioni a suo carico, di ottenere la convocazione e l’interrogatorio di persone a sua
difesa nelle stesse condizioni dell’accusa, e comunque l’acquisizione di ogni altro mezzo di
prova a suo favore; sia assistita da un interprete se non comprende o non parla la lingua
impiegata nel processo” : richiamo all’art.6 CEDU, la persona accusata deve essere
informata in tempi celeri e non in modo pubblico, deve essere informata dei fatti
riconducibili a fattispecie penali. L’accusato deve essere nelle condizioni di preparare la sua

8
difesa, non solo deve averne il tempo. Viene sanità oil principio di parità delle armi, anche
se il PM non avrà mai gli stessi poteri dell’accusato, ma in concreto devono avere le stesse
possibilità di convincere il giudice dei fatti, la parità garantisce le stesse iniziative e chance
in materia probatoria, non possono esserci regole di ammissione della prova diverse.
Risulta controversa perché comunque le prove non sono tutte ammissibili. Ripresa dall’art.6
e fortemente rafforzata la figura dell’interprete
- “Il processo penale è regolato dal principio del contradittorio nella formazione della prova.
La colpevolezza dell’imputato non può essere provata sulla base di dichiarazione ese da
chi, per libera scelta, si è sempre volontariamente sottratto all’interrogatorio da parte
dell’imputato o del suo difensore”: è una formulazione importantissima, nel nostro
ordinamento può essere considerata prova solo quella che si forma nel contraddittorio tra le
parti ed esclude che possa essere valutato come prova un atto del PM, della polizia, del
difensore compiute nelle indagini preliminari; il contraddittorio è quella situazione in cui tutte
le parti sono presenti alla formazione della prova, il contraddittorio cartolare ha un contesto
diverso. Tutti gli atti di indagine prodotte dalle persone informati sui fatti non hanno valore di
prova e quindi non possono essere usate dal giudice per decidere sulla colpevolezza
dell’imputato, la costituzione fa questa scelta perché la valutazione di diverse visioni è il
modo più accurato e attendibile per ricostruire un fatto commesso nel passato. Il giudice
non può tenere provata la colpevolezza dell’imputato su dichiarazioni di qualcuno che si è
sempre sottratto al contraddittorio, questa regola è di valutazione probatoria
- “La legge regola i casi in cui la formazione della prova non ha luogo in contradditorio per
consenso dell’imputato o per accertata impossibilità di natura oggettiva o per effetto di
provata condotta illecita”: tutti i procedimenti speciali che sono basati sul consenso
dell’imputato si distaccano dallo schema ordinario e sulla base del consenso dell’imputato
ad essere giudicato su atti che non hanno le garanzie di cui al comma precedente,
l’imputato rincuncia a una garanzia costituzionale. Ci sono poi delle situazioni oggettive,
infatti, si prevede l’accertata impossibilità di natura oggettiva (giovani di 23 anni che muore
in incidente prima del processo), possiamo prendere gli atti precedentemente dichiarati. Tra
le indagini preliminari e il processo succedono dei fatti che possono turbare la
testimonianza in giudizio (minaccia al testimone),il vaglio di attendibilità del contraddittorio
potrebbe essere vanificato se il testimone modifica completamente la versione dei fatti.
- “Tutti i provvedimenti devono essere motivati”: serve per provare la legittimità della
decisione
- Contro le sentenze e contro i provvedimenti sulla libertà personale, pronunciati dagli organi
giurisdizionali ordinari e speciali, è sempre ammesso il ricorso in Cassazione per violazione
di legge: anche le sentenze del GdP sui reati bagattellari.
- Ultimo comma non ci interessa

Art. 112: il pubblico ministero ha l’obbligo di esercitare l’azione penale: oggetto di molti
rimaneggiamenti, era molto più lungo. In questa frase esprime un principio fondamentale, st nello
svincolo essenziale del procedimento penale, il primo elemento sono le indagini preliminari che ci
servono per raccogliere informazioni per procedere o meno all’azione penale. L’azione penale è
l’aggancio tra le indagini preliminari e il giudizio, è il momento in cui il PM formula direttamente
l’azione penale. Nel momento in cui il PM esercita l’azione penale ci dovrà essere una decisione
giurisdizionale, la scelta del termine “ha l’obbligo” ha delle implicazioni fortissime, il PM non ha
discrezionalità al termine delle indagini, l’arbitrarietà sarebbe un uso politico dell’azione penale,
tende ad escludere l’arbitrarietà del PM, anche se in alcuni casi potrebbe essere più utile non
avviare il processo. L’alternativa dell’azione penale è la richiesta di archiviazione. Nel codice c’è un
sistema di controllo giurisdizionale sia sull’azione sia sulla non azione.
Si è previsto che il Parlamento ogni due anni delinei delle priorità per far fronte alla mole
spropositata di fascicoli.
9
Lezione 06/10/2023 (4)
Il processo delineato dal 111 è molto garantito e circoscritto, lo schema del processo accusatorio è
ambizioso e anche più lungo. Questa struttura rischia di confliggere con la formulazione del
secondo paragrafo del 111  la legge assicura la giusta durata del processo. Il tempo ha
significato particolare e importate per il processo, se noi processiao una persona dopo molti anni è
un soggetto totalmente diverso rispetto a quello che ha commesso il fatto.
Grazie alla revisione dell’art.6 CEDU si è iniziato a misurare il tempo del processo, la Corte ha
iniziato a dire che l’estensione del processo ha un suo peso:

- Troppo corto: sommario


- Troppo lungo: rischia di diventare un diniego di giustizia, impedendo e travolgendo l’equità
del processo.
Si affianca così alla prescrizione, un altro orologio che è quello processuale (si attiva molto dopo,
con l’attuazione dell’azione penale). Non è facile far andare di pari passo questi due orologi, un
rapporto troppo rigido tra il comma 2 gli altri rischia di far saltare la ragionevolezza dell’impianto, il
riferimento ala ragionevole durata viene interpretato come garanzia di tipo oggettivo e non
soggettivo. Il bilanciamento è recessivo per la ragionevole durata del processo, questo non può
comprimere le garanzie successive, il contraddittorio tra le parti per forza allunga l durata del
processo. Il bilanciamento va letto il ottica strumentale.
SCHEMA GENERALE DEL PROCESSO
Il procedimento penale è un segmento che ha un punto iniziale e uno finale
A (?) i.p. B (…) udienza preliminare C (snlp) giudizio D(sentenza di primo grado) E(sentenza di secondo grado) F (ricorso x cassazione) G.L. G (!)

Indagini preliminari PM processo con giudice

Il punto A coincide con la notizia di reato, in questo momento scattano le garanzie, prima non è
escluso che ci sia un’attività di tipo investigativo ma viene esclusa.
Con la riforma cambia le definizione di notizia di reato: è un’ipotesi che sia stato commesso un
fatto penalmente rilevante, spesso le notizie di reato non hanno rilevanza penale, possono avere
rilevanza civilistica, privatistica, non avere valore, essere inventate, ecc.
Il punto B abbiamo una sentenza definitiva irrevocabile passata in giudicato, si risolve in via
definitiva l’ipotesi, la decisione non può più essere modificata.
Dal punto A al punto B corrisponde con l’inizio delle indagini preliminari che hanno una durata
stabilita dalla legge, è un tempo determinato. Questa fase prende il nome di indagini preliminari e
non è soggetta alle garanzie. Al termine delle indagini preliminari (ad appannaggio del PM e
segrete) il procedimento si può concludere con l’archiviazione e comporta che il PM formuli una
richiesta al GIP chiedendo di accertare la sussistenza di una delle ipotesi di archiviazione (sono
tassative e determinate dal cpp). La posizione del PM viene archiviata dal GIP prima ancora che

10
venga archiviata l’azione penale, è un provvedimento che non ha le caratteristiche della sentenza
passata in giudicato, può essere revocabile
In questa fase la difesa non trova spazi significativi perché l’iscrizione di notizia di reato o comporta
l’obbligo di comunicazione di tale iscrizione, perché porterebbe alla nullità delle indagini. Il
materiale delle ip è molto variabile.
Se alla fine delle IP non si trovano motivi di archiviazione il PM deve iniziare l’azione penale, dopo
questo momento si apre il processo penale, il giudice dovrà comunque pronunciarsi sulla
fondatezza delle nostre ipotesi.
Fasi del giudizio:

- Udienza preliminare: se c’è la richiesta di rinvio a giudizio, il giudice deve filtrare le ipotesi
in cui il PM ha esercitato l’azione penale ma gli atti raccolti non sono tali da far presupporre
una condanna alla fine del processo. Spetta al Giudice dell’udienza preliminare valutare le
ipotesi del PM. Questa si può concludere in due modi:
o Il GUP ci apre le porte della fase del giudizio co nil decreto che espone il giudizio. Il
decreto non deve essere motivato perché contiene un’indicazione organizzativa
(data oro e luogo della prima udienza del giudizio).
o Sentenza di non luogo a procedere (425), uscita liberatoria dell’imputato, non ha le
caratteristiche del passato in giudicato, può essere revocata ma solo su
provvedimento del giudice. La sentenza deve essere motivata e indicare i
presupposti per cui non si procede a giudizio.
Il cuore della fase del giudizio è il dibattimento, nella fase preparatoria del dibattimento si
presentano le richieste di prova, buona parte dei mezzi di prova previsti sono prove costituende (si
creano nell’aula). Le parti formulano le proprie richieste, l’imputato parla per ultimo e questa fase si
conclude con la sentenza di primo grado:

- Idonea a passare in giudicato


- Di proscioglimento o di condanna.

La sentenza può essere sottoposta a critica attraverso l’appello, che si articola su motivi specifici e
mi consente di far rivalutare al giudice di appello tutti i punti del primo grado. Posso impugnare sul
merito e quindi la ricostruzione dei fatti, posso impugnare la riformulazione della corretta norma di
legge, posso lamentare l’utilizzo di prove inutilizzabili.
I limiti alla cognizione del giudice d’appello sono fissati dalle parti che impugnano. Non si ripete
nella fase dell’appello i meccanismi di assunzione probatoria, quella el giudice d’appello è una
rivalutazione cartolare e quindi decide sugli atti che sono già stati valutati dal giudice di primo
grado, è un giudizio meno garantito. Il giudizio si conclude con la sentenza di secondo grado e se
non impugnata può passare in iudicato.
Le parti possono decidere di non ricorrere in Cassazione che deciderà solo sulla legittimità e quindi
diveta importante valutare l’ammissibilità del ricorso. La Corte di cassazione ha una giurisdizione di
legittimità e quindi si può ronunciare sui motivi tassativi elencati all’art.606 del cpp.
Il ricorso può essere:

- Rigettato
- Accolto:
o Uno dei motivi è fondato e quindi si apre una situazione in cui il giudice deve
ridecidere sul merito (prova inammissibile o inutilizzabile)  si ha il rinvio, il giudice
di appello (con giudice diverso).

11
o Altre volte la corte può pronunciarsi direttamente e definire il giudizio: sentenza
definitiva, può essere modificato dalla revisione proponibile solo contro le sentenze
di condanna.
Esistono dei riti speciali che derogano allo schema generale.
GIURISDIZIONE E COMPETENZA
Il giudice è il primo dei soggetti disciplinati dal codice, il primo articolo del codice ci dice che la
giurisdizione penale è esercitata dai giudici previsti dalla leggi di ordinamento giudiziario secondo
le norme di questo codice.
La funzione giurisdizionale è divisa in due fette: la giurisdizione ordinaria e quella speciale e qui
troviamo diversi organi (amministrativi, militari, contabili, tributarie, CC). La giurisdizione militare è
stata molto rivisitata nel 2009 riducendo il numero di uffici che oggi sono 3 (nord, centro e su); La
corte costituzionale ha una giurisdizione molto ampia.
Gli organi della giurisdizione penale ordinaria sono:

- Il giudice di pace: è l’ufficio giudiziario di primo grado che esercita la funzione penale più
esteso nel territorio. La porzione del territorio occupata dal giudice di pace si inserisce nella
porzione propria del territorio del tribunale
- il tribunale: il circondario del ribunale coincide con le aree provinciali, la geografia giudziaria
ha falcidiato il numero di tribunali.il tribunale ha una giurisdizione ordinaria
- il tribunale per i minorenni: competenza a giudicare tutti i fatti qualsiasi sia il capo di
imputazione che si ritengano compiuti da una persona che l momento dei fatto non avesse
ancora compiuto i 18 anni, sono costituiti su base regionale o extra-regionale (il nostro è
Piemonte-Valle d’Aosta). È un organo sempre collegiale, è misto perché composti sia da
magistrati togati, sia da esperti in materie come la neuropsichiatria infantile, inoltre prevede
la presenza di due componenti maschili e due femminili.
- La corte di assise: è un organo giurisdizionale misto composto d 2 giudice togati e 6 giudici
popolari, che partecipano all’organo su una base di sorteggio. Ha competenza sui reati più
gravi previsti dal nostro ordinamento.
Le decisioni possono essere oggetto da appello, anche quelle del giudice di pace possono esser
celebrate dal tribunale in composizione monocratica. Le sentenze del tribunale sono oggetto di
impugnazione che vien edecisa dalla corte di appello (area territoriale definita distretto) è un
organo sepre collegiale e sempre coposto da agistrati togati, è presente una sezione che decide
sulle sentenze di secondo grado del tribunale dei minorenni.
La corte di assise d’appello (area territoriale definita circolo),è un organo misto ma i criteri per la
scelta sono soggetti più culturalizzati della corte d’assise.
L corte di cassazione è l’unico orgao giurisdizionale che si estende su tutto il territorio nazionale.
Il termie giudice ha tre sigificati diversi:

- Organo che esercita la funzione giurisdizionale (tribunale, corte di assise, ecc)


- Ufficio giudiziario (il Tribunale di Torino, la Corte di assise di Genova, ecc)
- Persona fisica

Data la presenza di diversi organi e numerosi uffici, abbiamo bisogno di regole per determinare
quale tra questi uffici è comptente, queste regole sono date dalla disciplina della competenza. I
criteri per l definizione della competeza del giudice sono 2:

12
- Materia: regola la competenza in verticale. Si basa su 2 norme di riferimento, l’art.5 cpp o
art.4 d.lgl.274/200 (per giudice di pace). Nella grossa fetta di competenza residuale il
tribunale si pronuncerà in composizione monocratica o collegiale a seconda dei casi
previsti dalla legge. Il tribunale può pronunciare in composizione monocratica sia sotto il rito
ordinario, sia il rito speciale del libro ottavo per i reati compresi all’art.550.
- Territorio: regola la competenza in maniera orizzontale.

Lezione 12/10/2023 (5)


Soggetti contenuti nel libro primo, sono quelle entità giuridiche a cui il codice attribuisce poteri e
facoltà all’interno del procedimento, sono diversi dalle parti che sono: PM, imputato, parte civile,
persona civilmente obbligata per la pena pecuniaria.
Le prime due sono necessarie, il giudice non è parte perché è soggetto terzo e imparziale. Il
giudice lo ritroviamo nel codice sotto tre diverse forme:

- Ufficio giudiziario
- Organo giudicante
- Persona fisica.

Il giudice deve essere precostituito (atr.25 cost.), abbiamo bisogno di una legge ordinaria per
sapere chi sono questi giudici, le norme sulla competenza sono costituzionalmente vincolate e
doverose. Nel codice abbiamo la competenza per:

- Materia
- Territorio: una volta individuato il giudice competente per materia dobbiamo trovare la
competenza territoriale.
- Connessione

Territoriale: artt. 8-11bis


È competente il giudice del luogo in cui il reato è stato consumato, c’è una ragione pratica e una
simbolica, ovvero la giustizia deve essere ricostruita nel luogo in cui è stata violata. Si parla di
consumazione perché ci sono reati di condotta e reati di evento. Ci sono delle norme sussidiarie,
che hanno un senso molto pratico:

- Se dal fatto è derivata la morte di una i più persone è competente il giudice del luogo in cui
p avvenuta l’azione o l’omissione
- Per reati permanenti è competente il giudice del luogo in cui ha avuto inizio la
consumazione, serve per evitare il forum shopping, per evitare che venga scelto il foro
competente
- Per delitto tentato è competente il giudice del luogo in cui è stato compiuto l’ultimo atto
diretto a commettere il delitto.
Ci sono dei criteri suppletivi se non è possibile determinare la competenza di cui all’art.8:

- Il giudice dell’ultimo luogo in cui è avvenuta una parte dell’azione o dell’omissione


- Se non è noto tale luogo, il giudice della residenza della dimora o del domicilio dell’imputato
- Se nemmeno queste informazioni sono note, il giudice del luogo in cui ha sede l’ufficio del
PM che ha provveduto per primo a iscrivere la notizia di reato  inversione delle regole
ordinarie, di solito è il PM che trae legittimazione dal giudice e non viceversa.

13
Ci sono le regole per i reati commessi all’estero, ma non sono importanti, è importante l’art.11 sulla
competenza per i procedimenti contro i magistrati. Quando in un processo penale un magistrato
assume la funzione di:

- Persona sottoposta ad indagini


- Persona offesa
- Imputato
- …

Il giudice competente diventa quello del capoluogo del distretto della corte di appello di un’altra
regione. Questo procedimento è importante anche per la revisione che utilizza le stesse regole.
Connessione: art. 12-16
Scardina le regole, deroga le regole nel senso che, quando ci sono dei reati connessi, uno dei due
viene attratto nella competenza dell’altro. Ci sono 3 casi di connessione:

- Il reato è stato commesso da più persone in concorso tra loro, o più persone con condotte
indipendenti hanno determinato l’evento  un reato, procedimenti connessi, uno per ogni
imputato.
- Una persona è imputata di più reato commessi con una sola azione od omissione, ovvero
con più azioni od omissioni esecutive di un medesimo disegno criminoso  più reati,
procedimenti connessi a carico del medesimo imputato
- Dei reati per cui si procede gli uni sono stati commessi per eseguire o per occultare gli altri
 più reati, più procedimenti connessi a carico di più imputati o dello stesso.
Le competenze vengono attratte artt. 15-16-17:

- Reato competenza del tribunale e reato competenza Corte di Assise  Corte di assise
- Reati connessi di competenza del medesimo giudice (corte di Assise e Corte di Assise) 
è territorialmente competente il giudice competente per il reato più grave o per quello
commesso prima.
Ci sono dei casi in cui l’attrazione non viene operata, ad esempio se è competente il tribunale per i
minorenni e per il giudice di pace.  opera solo per concorso formale di reati.
La competenza per connessione serve per agevolare la riunione dei procedimenti, ma i
procedimenti connessi non sono per forza riuniti. La riunione dei procedimenti non è obbligata, nel
caso di due procedimenti connessi si ha lo stesso ufficio giudiziario, ma se non vengono anche
riuniti, si può possono avere due organi giudicanti diversi. La riunione ha regole ulteriori, due
procedimenti connessi vengano anche riuniti quando pendano nello stesso stato e grado e la
riunione non deve appesantire uno dei due.
Ci sono delle ipotesi in cui due procedimenti riuniti possono essere di nuovo separati: in udienza
preliminare di può decidere subito su un’imputazione, per un imputato si deve sospendere, occorre
rinnovare una citazione, istruzione dibattimentale conclusa per alcuni.
Si sono creati dei problemi: una delle ipotesi di connessione è l’art.12 lett.c, in questo caso ci
possono essere più soggetti, il soggetto che ha fatto il reato meno grave verrà giudicato in una
sede giudiziaria dove non ha fatto niente (deroga locus committis delitti), potrebbe costituire una
deroga alla regola del giudice naturale precostituito. Per molto tempo era questa la paura della
cassazione, diceva che la connessione ex. lett. C operava solo che nel caso in cui l’altro reato è
commesso dal soggetto che ha commesso il reato principale.
Nel 2017 intervengono le sezioni unite e stabiliscono che non è richiesta identità tra gli autori ai fini
della connessione:
14
- La formulazione della lett. C concentra l’attenzione, a differenza delle due letter precedenti,
essenzialmente sul legame oggettivo tra due o più parti.
- Il valore tutelato è quello dell’imparzialità del giudice, assicurato dalla sua precostituzione
rispetto alla vicenda controversa.
INCOMPETENZA
Il giudice si rende conto che il reato non è di sua competenza, può già avvenire durante le indagini
(provvedimento cautelare), dichiara la sua incompetenza con ordinanza e trasmette gli atti al PM,
l’ordinanza ha effetti solo relativamente al provvedimento richiesto, posso tornare dal GIP con
nuovi elementi che dimostrino la competenza di quella sede.
Dopo la chiusura delle indagine gli atti vengono trasmessi al PM presso il giudice competente.
Durante il dibattimento, il giudice dichiara la sua incompetenza con sentenza e ordina la
trasmissione degli atti al giudice competente, in realtà gli atti vengono trasmessi al PM presso il
giudice competente. La ragione è che l’imputato perdeva il suo diritto allo svolgimento dell’udienza
preliminare davanti al giudice competente e quindi si deve rifare l’up davanti al giudice
competente.
Durante l’appello il giudice pronuncia la sentenza di annullamento e ordina l trasmissione degli atti
al giudice di primo grado, in realtà si trasmette al PM.
L’incompetenza va eccepita e rilevata e non tutte valgono allo stesso modo, la più grave è quella
per materia, la rilevabilità è molto più ampia  se sta procedendo un giudice superiore in ogni
stato e grado del processo anche d’ufficio; se sta procedendo un giudice superiore fino alla
trattazione delle questioni preliminari di dibattimento, anche d’ufficio.
Per territorio già durante l’udienza preliminare o se non c’è entro le questioni preliminari in
dibattimento, anche d’ufficio.
Per connessione valgono le stesse regole per la competenza per il territorio, vale anche se la
connessione ha inciso sulla materia.
CONFLITTI DI COMPETENZA
Positivi: due giudici si stanno occupando dello stesso caso, chi se ne accorge trasmette gli atti alla
Corte di cassazione per dirimere la questione
Negativi: due o più giudici rifiutano di prendere cognizione del medesimo fatto attribuito, chi se ne
accorge per ultimo trasmette gli atti alla Cassazione.
La Cartabia a creato un istituto per prevenire i conflitti di competenza per territorio, quando i giudici
hanno un dubbio si possono mandare subito gli atti alla cassazione che decide in via preventiva se
sono competente o meno. La parte che pone una questione di competenza VEDI SLIDES
Distribuzione degli affari penali all’interno del tribunale:

- Composizione collegiale: pena detentiva superiore nel massimo a 10 anni e inferiore a 24


- Composizione monocratica: reati puniti con pena detentiva fino a 10 anni nel massimo.

Per le questioni meno gravi si occupa il giudice monocratico, le regole per eccepire la violazione
sull’attribuzione sono diverse e meno gravi.
Per certi reati che sono attribuiti al tribunale monocratico seguiremo un procedimento diverso, che
non vede la presenza dell’udienza preliminare, il PM emette un decreto di citazione a giudizio, la
riforma ha aggiunto un’udienza di comparizione predibattimentale.

15
Inosservanza delle norme sull’attribuzione:
eccepibili come quelle sulla violazione della competenza per territorio:

- Se dichiarata in UP: giudice pronuncia ordinanza con cui trasmette gli atti al pm per
l’eissione del decreto di citazione diretta a giudizio
- Se dichiarata in dibattimento: se vi è stata udienza preliminare, il giudice trasmette gli atti al
giudice competente per il reato contestato
INCOMPATIBILITà ASTENSIONE, RICUSAZIONE
L’incompatibilità può derivare da due tipi di situazioni, io posso essere pregiudicato dalla mia
capacit di decidere perché ho già deciso in precedenza su quel caso:

- Giudice, che ha emesso sentenza in primo grado, non può partecipare al secondo
- Giudice che rifiuta di far patteggiare la pena non può giudicare il secondo grado
- Gip non può partecipare all’udienza preliinare o al giudizio.
- …

Può essere dovuta per ragioni di parentela, affinità o coniugo.


L’imparzialità deve essere anche estrinseca, tutte le cause di incompatibilità sono anche cause di
astensione, ovvero, i casi in cui il giudice ha l’obbligo di astenersi:

- Incompatibilità
- Interesse nel procedimento
- Inimicizia grave con le parti private
- Un suo parente prossimo è persone danneggiata
- Ha dato consigli o manifestato il suo parere sull’oggetto del procedimento fuori
dall’esercizio delle funzioni giudiziarie
- Esistono altre gravi ragioni di convenienza.

Sulla dichiarazione di astensione decide il presidente della Corte o de Tribunale con decreto e
senza formalità, l’astensione è un obbligo e non una facoltà.
La ricosazione è più complessa, il giudice avrebbe dovuto astenersi ma non l’ha fatto e quindi è
venuto meno ad un suo dovere. I motivi sono analoghi all’astensione tranne l’ultima clausola,
sostituita con la possibilità di ricusazione se nell’esercizio delle sue funzioni ha espresso pareri in
maniera espressa.
Procedur di ricusazione:
sulla ricusazione di un giudice del tribunale o della corte di assise o della corte di assise d’appello
decide la corte di appello; su quella della corte di appello decide una sezione della corte stessa,
diversa da quella a cui appartiene il giudice; su quella di un giudice della corte di cassazione
un’altra sezione della corte.
La corte può sospendere con ordinanza, che il giudice sospensa temporaneamente ogni attività,
devono essere portate le prove, i motivi e le ragioni.
Se la ricusazione va a buon fine si prende un altro magistrato persona fisica . fin quando il
procedimento di ricusazione non è colcuso il giudice ha il divieto di pronunciar sententenza.
Questa norma anche se viene violata non ha consguenze. Il giudice in pendenza del procedimento
di ricusazione manca di capacità e questo ai sensi del 178 lett.a cpp è una causa di nullità
assoluta.

16
La rimessione è (diversa dalla remissione della querela) un caso molto particolare, coinvolge tutta
la sede giudiziaria che viene ritenuta inidonea a giudicare la causa ma si ritiene che la sede non
sia sicura. Se la richiesta viene accolta scatta l’art.11 e si cambia distretto di corte di appello è una
deroga alla competenza per territorio.
Si parla di gravi situazioni locali, tali da turbare lo solgimento del processo e non altrimenti
eliminabili:

- Pregiudicano la libera determinazione delle persone che partecipano al processo


- Ovvero la sicurezza o l’incolumità pubblica
- Determinano motivi di legittimo sospetto: è una grave e oggettiva situazion locale, idonea a
giustificare la rappresentazione di un concreto pericolo di non imparzialità del giudice.
Procedura:
richiesta presentata dal procuratore generale preso la Corte di appello, dal PM e dall’imputato. Può
essere presentata in ogni stato e grado del processo di merito, non proponibile in cassazione. Il
giudice stesso può sospendere il procedimento ma deve sospenderlo prima ello svolgimento delle
conclusioni e della discussione. La casszione decide e ha un autonomo potere di sospensione.
Il giudice non può emettere sentenza e se la sentenza viene accolta gli atti vengono trasmessi al
giudice del distretto di corte d’appello competente.
Prove acquisite da un giudice che poi è cambiato: astensione, incompetenza, rimessione, ecc. nel
caso di incompetenza le prove mantengono la loro efficacia dopo la trasmissione, si riscontra un
limite per la materia, le dichiarazioni rese al giudice incompetente, se ripetibili, possono essere
utilizzabili solo nell’udienza preliminare e per le contestazioni a norma degli artt. 500-503.nel caso
di giudice astenuto o ricusato, chi decide ha il compito di stabilire quali prove assunte dal giudice
ricusato mantengano la loro efficacia. Quando si tratta di una rimessione a buon fine, gli atti
devono essere rinnovati sempre che lo chiedano le parti e sempre che le prove siano ripetibili.
IL PUBBLICO MINISTERO
È una parte necessaria, se non ci fosse un pubblico ministero a chiedere al giudice sulla
colpevolezza non potrebbe esserci il procedimento. Diventa part solo dopo l’esercizio dell’azione
penale, prima svolge le indagini o le dirige, ha il compito alla fine delle indagini se l’accusa è
fondata. Il PM è a sostegno dell’accusa, ci sono tanti modelli di PM, il nostro è totalmente
indipendente dal governo e se dipendesse dal governo ci sarebbe il rischio che l’azione penale
venisse esercitata solo su alcuni soggetti e reati. In passato anche noi avevamo un pubblico
ministero sottoposto all’esecutivo; il PM è il rappresentante del potere esecutivo ed esercita le sue
funzioni sotto il ministero della giustizia. Nel 1941: il PM esercita le sue funzioni sotto la direzione
del Mistero della Giustizia.
In questo sistema l’esercizio dell’azione penale era discrezionale. Dopo il fascismo sono successe
due cose:

- D. l. lgt. 288/1944: inserimento nel codice del controllo del giudice istruttore sulla scelta del
PM di non esercitare l’azione penale
- R.d.lgs 511/1996: il pubblico inistero esercita, sotto la vigilanza del Ministero per la grazia e
la giustizia, le funzioni che la legge gli attribuisce.
Lezione 19/10/2023 (7)
L’IMPUTATO
Il processo deriva dall’ativazione dell’azione giurisdizionale, con il PM si inizia l’analisi delle parti
giudiziali, il PM è l’unico detentore dell’esercizio dell’azione penale. L’altra parte eventuale del
17
processo è l’imputato o imputati verso i quali rivolgere l’azione, l’essere rimasti ignoti dell’autore
del fatto è uno dei motivi di archiviazione.
L’imputato è una parte processuale e quindi è attivo nell’esercizio di facoltà e diritti all’interno del
processo, è un soggetto attivo del procedimento, ma ci sono diversi punti in cui l’imputato sembra
più oggetto che soggetto, uno dei primi aspetti trattati dal codice è l’interrogatorio che oggettifica
l’imputato.
Noi possiamo parlare di imputato solo dopo l’esercizio dell’azione penale, durante tutte le indagini
preliminari, prima che l’accusa venga formulata esplicitamente non abbiamo ancora l’imputato
perché dobbiamo decidere se formulare l’imputazione o meno, prima di questo momento parliamo
di persona sottoposta alle indagini ed è la persona il cui nome viene iscritto nel registro notizie di
reato accato ai fatti. Il registro notizie di reato è impostato su base individuale: veniva scritto un
fatto e accanto a questo un nome, a volte la notizia arriva già collegata ad un nome, ma spesso
arriva la notizia del fatto senza l’indicazione dei soggetti, l’iscrizione del nome fa decorrere i termini
di durata delle indagini preliminari. Sarebbe riduttiva la tutela costituzionale sole nel momento della
formalizzazione dell’accusa, le garanzie di cui all’art.6 si riconoscono quando le indagini si
rivolgono verso un soggetto  art.61 cpp si estendono alla persona sottoposta ad indagini tutte le
garanzie previste per l’imputato. La qualità di imputato si assume con l’esercizio dell’azione e si
mantiene fino alla fine del processo. Il soggetto anche se si prende un’uscita precedente al giudizio
in cassazione può riprendere la qualità di imputato, quando viene presentata la richiesta di istanza
di revisione.
Uno dei temi attraverso i quai il codice delinea l’imputato è l’istituto dell’interrogatorio disciplinato
agli artt.64-65, la condizione dell’imputato non è una disciplina analitica.
L’imputato è incompatibile con la figura del testimone, nei processi moderni l’imputato esce
dall’ottica della ricerca della verità e sorge l’idea della presunzione di innocenza dalla quale nasce
il diritto al silenzio. Da qui nasce l’illogica incompatibilità dell’imputato con la funzione del
testimone. Il testimone è un soggetto che non h alcun interesse a come sarà definito il processo,
interviene per portare una sua conoscenza relativa ai fatti oggetto di prova, il testimone non ha
interesse alla definizione del processo e quindi ha un obbligo di verità e completezza nei confronti
dell’autorità giudiziaria, il cp disciplina molte fattispecie punitive della reticenza e delle false
dichiarazioni; l’imputato ha un enorme interesse alla definizione e quindi dobbiamo garantire la
possibilità di non collaborare alla sua propria accusa.
La posizione dell’imputato e del testimone sono difficili da distinguere, nel corso delle indagini un
soggetto può essere sentito come persona informata sui fatti (diventa testimone nel processo), in
questo momento il confine tra responsabilità e conoscenza è labile; quando la persona informata
dei fatti fa dichiarazioni autoaccusatorie (anche per fatti completamente diversi) deve essere
informata che può essere iscritta nel registro ma le dichiarazioni non possono essere utilizzate
contro di questa, ma solo contro gli altri. Se emerge che la persona doveva essere sentita sin
dall’inizio come persona iscritta e non come persona informata tutto quello che è stato detto risulta
inutile.
Nell’idea generale del legislatore l’interrogatorio è uno strumento di garanzia dell’imputato, che non
ha l’obbligo di rispondere secondo verità se non sui suoi dati anagrafici e sui suoi precedenti
penali.
L’imputato interviene sempre libero da strumenti limitativi della libertà personale, perché è già in
una posizione di sudditanza psicologica. La disciplina dell’interrogatorio esclude che si possano
utilizzare metodi o tecniche che incidono sulla capacità di autodeterminarsi o ricordare
dell’imputato, nemmeno se lo richiedesse l’imputato stesso. Prima che inizi l’interrogatorio è
necessario che l’imputato conosca le garanzie di cui all’art.64 lett. a-b-c:

18
- Le sue dichiarazioni potranno sempre essere utilizzate anche nei suoi confronti
- Può scegliere se rispondere o non rispondere a soltanto alcune delle domande che gli
vengono rivolte,
- La presenza del difensore è sempre consentita obbligatoria solo davanti alla polizia
giudiziaria.
- Peculiare posizione se l’imputato accetta di rispondere a domande che riguardano altri
soggetti complici o indagati per procedimenti collegati, se accetta di rispondere acquista la
veste di testimone, questa ipotesi crea un ibrido tra la figura dell’imputato e quella del
testimone, si chiama testimone assistito perché durante le dichiarazioni testimoniale dovrà
essere presente il suo difensore, cosa che di solito non accade, non è facile delimitare
quando finisce la responsabilità propria e inizia quella altrui e quindi non è obbligato a
rispondere su fatto proprio.
L’imputato può anche scegliere di mentire. Se questi avvertimenti non vengono dati, tutto quello
che avrà detto è reso inutilizzabile, se si è omesso solo l’avvertimento di cui alla lettera c è meno
grave e le dichiarazioni diventano inutilizzabili solo nei confronti della persona contro cui ho
parlato.
Ci sono una serie di previsioni che riguardano le condizioni e le situazioni dell’imputato soprattutto
riguardo l’età:
art.67: incertezza dell’età dell’imputato, il minore al momento dei fatti qualsiasi reato abbia
commesso è invariabilmente giudicato dal tribunale per i minorenni, di conseguenza questa
disciplina è necessaria. Al momento l’unica soluzione è verificare la presenza di una cartilagine nel
polso, nel caso di incerteza si trasmettono comunque gli atti alla procura della repubblica presso il
tribunale per i minorenni. L’identificazione può essere erronea e il giudice deve prosciogliere.
Art.69: il giudice deve prosciogliere l’imputato e dichiarare estinto il reato per morte, se succede
durante le indagini preliminari si procede con l’archiviazione.
ARTT. 70 SS: INCAPACITA’
L’imputato nel corso del procedimento deve poter partecipare attivamente alla strategia difensiva, il
codice prevede due meccanismi:

- Sospensivo: verifica ella condizione della capacità, il giudice nomina un perito che durante
le indagini preliminari o nel dibattimento effettua l’accertamento e valutare se l’incapacità
sia reversibile o meno, questo è un elemento essenziale, se è reversibile si fanno verifiche
di 6 mesi in 6 mesi e quando sarà possibile si revocherà l’ordinanza e si riprenderà il
processo; se è irreversibile si procede al proscioglimento. Se la situazione è reversibile noi
ci predisponiamo a riprendere il procedimento, è possibile assumere le prove urgenti anche
se il procedimento è sospeso, soprattutto se finalizzate al proscioglimento dell’imputato.
IL DIFESORE
È una figura disciplinata dal libro I del cpp, è un soggetto ma non è una parte autonoma, buona
parte della disciplina della professione del difensore è regolata nella parte del cpp relativo alla
professione, nella legge e nel codice deontologico. Per la legge extra processuale il difensore è un
incaricato di pubblico servizio, perché la sua funzione è necessaria nel processo ma rimane libero
professionista. Nel codice si distingue il difensore dell’imputato e delle altr parti private, ci sono
delle parti private eventuali che hanno un interesse in gioco nella definizione del processo, la
difesa è prevista ma a condizioni diverse.
Il difensore dell’impatto ha nel quadro della disciplina professionale (il rispetto del codice
deontologico è controllato dal consiglio degli ordini e in secondo grado dal CNF), gli ordini hanno

19
diverse funzioni tra cui l’albo, l’essere iscritti ad un consiglio in uno specifico luogo non limita
l’esercizio dei poteri, l’iscrizione all’albo consente di operare su tuto il territorio.
Ciò che caratterizza il rapporto difensivo è la fiducia a doppia mandata tra difensore ed assistito.
Il difensore ha molti doveri e pochi diritti:

- Poteri: non accettare la nomina e compiere atti processuali per conto del cliente (gli effetti
ricadono sul cliente), non può esercitare gli atti personalissimi che consistono in un rifiuto
delle garanzie costituzionali
- Doveri: assistenza del cliente, perseguire l’interesse del cliente, osservando il codice
deontologico, l’obbligo ha natura contrattuale ma anche penale; sui doveri del difensore
non veglia solo l’assistito, ma c’è un controllo dell’autorità giudiziaria su abbandono della
difesa, rifiuto della difesa d’ufficio, violazione dei doveri di lealtà e probità, incompatibilità.
Modalità di nomina: esistono nel nostro sistema due meccanismi:

- Fiduciaria art.96: nasce sulla base di un rapporto di fiducia reciproco, è un atto informale
dell’imputato rivolto all’autorità giudiziaria, può nominare fino a due difensori, nasce un
rapporto di fiducia e fa scattare una serie di doveri che sono collegati all’assunzione di
questa funzione. L’imputato non può mai rimanere privo di difesonre quando si deva
compiere un atto per la quale è necessaria la presenza del difefnsore e l’imputato non
abbia proceduto ad una nomina di fiducia si procede ad una nomina d’ufficio.
- D’ufficio art.97: Il difensore che presume di avere un provvedimento può nominare un
sostituto, se questo non è nominato, l’autorità procedente si rivolge all’apposito ufficio del
locale consiglio dell’ordine degli avvocati, la lista è tenuta dal CNF, sulla base degli avvocati
che fanno richiesta di essere inserito. Se io sono inserito nell’elenco DEVO patrocinare, ma
se ci sono questioni di incompatibilità il presidente dell’ordine del consiglio mi può
sollevare.
Lezione 20/10/2023 (8)
Il termine a difesa non può essere inferiore a 7 giorni (art.108), la prassi si può piegare ad un
eterogenei dei fini, perché spesso capita di impiegare come tecnica la revoca dei difensori.
Ci sono delle condizioni che possono limitare la nomina, ad esempio l’incompatibilità (art.106):

- Posizioni incompatibili di diversi coimputati


- Più imputati che abbiano reso dichiarazione circa la posizione dell’altro imputato del
processo.
Si deve procedere alla sostituzione del difensore, se non è spontanea si nomina un difensore
d’ufficio.
Ance le altre parti hanno diritto ad essere assistite da un difensore, ma non è un obbligo, le altre
parti hanno interessi di natura economica:

- Parti private eventuali: procura speciale alle liti; procura speciale al compimento di atti in
nome e per conto (art.100 cpp)
- Persona offesa: forma libera; non può togliere effetto agli atti del difensore (art.101 cpp).
Ha diritto di partecipazione, non è parte e quindi non ha poteri di natura probatoria, può
partecipare anche senza difensore con dei limiti (può depositare memorie).
Le altre parti possono decidere di costituirsi e quindi hanno bisogno di un difensore, ma se rimane
priva del difensore decade la sua posizione nel processo.
Garanzie e libertà del difensore:
20
il difensore ha doveri e diritti e ha spiccate grazie di libertà. Il rapporto che nasce è di natura
privata, al difensore deve essere garantita la piena possibilità di rapportarsi con il suo assistito e
quindi vige il divieto di:

- intercettazioni di conversazioni o comunicazioni dei difensori, consulenti tecnici, ausiliari e


tra questi e i loro assistiti.
- Perquisizioni, ispezioni e sequestri, solo nei casi dell’art.103 co.1 e 2 cpp dal giudice o dal
PM autorizzato, preavviso al presidente del consiglio dell’ordine, si prevede che l’autorità
giudiziaria debba dare informazione al presidente dell’ordine.
- Divieto di sequestro di corrispondenza tra difensore e assistito.
- Riservatezza dei colloqui con l’assistito, ha diritto a partecipare l’interprete-

Modalità di retribuzione del difensore:


la legge deve prevedere strumenti per garantire anche ai non abbienti la tutela dei loro interessi in
giudizio. Non si ha più il patrocinio gratuito ma quello a spese dello stato, tutta la disciplina è
contenuta nel testo unico sulle spese di giustizia, è una garanzia prevista sia per l’imputato che per
l’offeso, l’unica condizione è il reddito ad oggi 11.734,93 € annuo.
L’interessato deve far pervenire all’autorità giudiziaria la documentazione reddituale per dimostrare
che il soggetto non supera quella soglia di reddito, che fa una valutazione meramente economica
con eccezione di alcune aree di fattispecie che riguardano reati di natura fiscale. Questo
meccanismo è un meccanismo di allocazione delle spese di difesa, nulla incide sulle modalità di
nomina, l’unico limite è che l’autorità giudiziaria che liquida la parcella al difensore e quindi può
decurtare la parcella.
AZIONE CIVILE
Le parti private eventuali sono soggetti molto diversi, quello che le accomuna è il loro carattere
patrimoniale nel processo penale. Le prime due parti sono legati dall’esercizio dell’azione civile nel
processo penale, la scelta deriva da una previsione normativa importante che è l’art.185 del codice
penale: ogni reato obbliga alle restituzioni a norma delle leggi civili, la sottrazione che intera il reato
comporta un obbligo di restituzione, la cosa rubata dovrà essere restituita; ogni reato che abbia
cagionato un danno patrimoniale o non patrimoniale obbliga al risarcimento il colpevole e le
persone che, a norma delle leggi civili, debbono rispondere per il fatto di lui. Il reato è un fatto
penalmente rilevante, che si accompagna alle obbligazioni di natura patrimoniale o non
patrimoniale. È sempre stata prevista la possibilità di inserire la pretesa risarcitoria all’interno del
processo penale, posto che al titolare di questa garanzia rimane una scelta libera, può essere
utilizzata come no.
Il reato determina in maniera sovrapposta o distinta due soggetti che sono l’offeso o il
danneggiato:

- Danneggiato: soggetto che subisce lucro cessante o un danno emergente del reato
- Offeso: non c’è una definizione nel codice, il nostro sistema penale è il riflesso del concetto
per cui questo è l’esercizio del potere dello Stati. L’offeso è il titolare del bene giuridico leso
dl reato, può anche scegliere di non proporre azione civile
Spesso possono essere la stessa persona fisica, ma ad esempio nel suicidio divergono
completamente.
Danneggiato:
numerosi elementi da valutare, l’onere probatorio grava sulle spalle del PM.

21
L’azione civile può essere trasferita nel processo penale, è verosimile che l’azione ciile intentata
venga trasferita.se l’azione civile viene proposta successivamente alla costituzione di aprte civile.
Modalità di costituzione:
procura speciale, è un atto che è sottoscritto dal difensore, questa procura rede il danneggiato
parte in tutto il processo sino alla sua conclusion, la parte civile può proporre impugnazione, il
tempo per la costituzione è stato modificato perché è stabilito e fissato nell’udienza preliminare. Il
daneggiato può costituirsi in udienza i prima di questa in questo caso deve essere notificato a tutte
le altre parti, molto lunga e costosa.
Formalità d costituzione:
richiamano il diritto civile, devo indicare le generalita della persone dell’ente e del legale, le
generalità dell’imputato, l’indicazione del difensore e la procura speciale, le ragiorni che
giustificano la domanda (indicare il nesso causale), la sottoscrizione del difensore. Il giudice deve
decidere sulla richiesta, ci possono essere dei soggetti che si oppongono o che se è stata accolta
che venga esclusa, il giudice deve verificare l’esistenza dei presupposti per costituirsi e la
permanenza di questi durante il giudizio, ci pu essere rinuncia espressa o tacita.
Ci può essere parte civile costituita senza responsabile civile, ma non ci può essere responsabile
civile senza parte civile. Il responsabile può essere citato a richeista o avvenire volontariamente, la
citazione al puiù tardi avviene nel dibattimento, volonariamente si può comparire già in udienza
preliminare e dino alla verifica della costituzioni delle pari in dibattimento, con il deposito della
dichiarazione scritta anche il responsabile civile diventa parte.
Civilmente obbligato per la pena pecuniaria:
art. 89 cpp:
la persona civilmente obbligata per la pena pecuniaria è citata per l’udienza preliminare o per il
giudizio a richiesta dal pubblico ministero o dell’imputato. Fino a sete giorni prima dell’udienza può
presentare le liste dei testimoni.
Artt.196-197: stabiliscono le prerogative dei soggetti che possono diventare civilmente obbligati per
la pena pecuniari, rivestono un ruolo apicale di autorità di vigilanza sull’imputato e sono in ragione
di questa posizione sono chiamati a corrispondere una somma di denaro equivalente alla pena
pecuniaria a cui è condannato l’imputato nel caso in cui non sia in grado di corrispondere.
L’obbligo si sposta dal condannato insolvente al soggetto che esercita attività di direzione e
vigilanza.
Analoga situazione per gli enti forniti di responsabilità giuridica, c’è un rapporto di tipo autoritario
riferito anche al contesto pubblico, scatta l’obbligo di sostituzione. Nel momento in cui entra nel
processo la sua posizione è analoga a quella dell’imputato.
La persona offesa è titolare e non necessariamente è il danneggiato, l’attenzione su questo
soggetto disciplinato dagli art.90 ss del cpp è aumentata a seguito della normativa euopea. Ci
sono alcune direttiva dei prii anni 2000 che sono riferite ad alcune vittime di specifici reati (tratta di
persone), all’art. 82 del trattato troviamo 3 aree:

- Circolazione delle prove all’interno dell’UE: L’unione ha la competenza di stabilire regole


minime di circolazione elle prove
- Diitti e garanzie minime per la persona sottoposta al procedimento penale

22
Con la direttiva 2012/29 che è un documento ampio nel quale viene definita la vittima del reato e
vengono stabilite una serie di garanzie e viene introdotta la definizione di vittima vulnerabile,
rappresenta la matrice normativa che deve essere presentata. Nella trasposizione della direttiva va
bene mantere la formula persona offesa dal reato. È sucesso che l’art.90 è stato modificato con
l’aggiunta del 90-bis, 90-bis 1 e il 90-ter.
La direttiva UE h conferito una serie di garanzie scanciate dal processo penale, per esempio
l’esistenza di servizi antiviolenza e la possibilità di ricevere il colllocmento in una struttura protetta,
la direttiva distingue le garanzie che prescindono dal processo penale.
Art.90: persona offesa dal reato non danneggiata o che non si costituisce parte civile, non è parte
del processo ma ha diversi poteri (memorue scritte in ogni stato e grado del proceso di merito,
presenziare in giudizio). Si sono inseriti poteri di controllo e informativi specifici si può chiedere al
PM di promuovere un incidente probatorio e di impugnare la sentenza (non ha potere autonomo),
può chiedere di partecipare ad un procedimento scritto e partecipare alla richiesta di arvhiviazione.
A questo si è aggiunto una serie di aspetti informativi:

- La persona offesa può essere informata dello sviluppo del procedimento e quindi di essere
informato delle indagini preliminari e circa l’esrcizio dell’azione penale
- L’elenco delle informazioni che possono essere date e richieste
- Obbligo di comunicazione da parte dell’autorità giudiziaria circa la scarcerazione o
l’evazione dell’indagato imputato
- Condizione di prticolare vulnerabilità: nasce all’interno della legislazione europea, per
evitare il rischio di nuove forme di vittimizzazione primaria, rischio potenziale di
vittimizzazione secondaria e informre efficacemente la vittima sul procedimento e sui suoi
diritti all’interno di esso. I minori sono sempre da considerarsi particolarmente vulnerabili, le
altre categorie sono sempre esemplificate
- Eleno di garanzie informative che la persona offesa può ricevere.

Enti esponenziali:
posizione in processo coincidente con quella della persona offesa, sono soggetti di natura pubblica
che hanno come scopo quello di tutelare interessi diffusi che abbiano riconosciuto un
riconoscimento normativo, come ad esempio Italia nostra. Rappresentano degli interssi collettivi
ma non sono titolari di un interesse risarcitorio. Questa norma non è mai stata applicata perché i
giudici hanno ammesso le costituzioni di parte civile di questi enti.
Lezione 27/10/2023 (10)
Articolo 129.
Ogi sentenza h una sua struttura particolare (art.125 cpp), le sentenze devono sempre essere
motivate.
Elementi della sentenza:

- Intestazione: ufficio giudiziario che è competente a pronunciare la sentenza, il


procedimento in cui la sentenza viene pronunciata e il numero della sentenza
- l’indicazione delle generalità dell’imputato e delle altre parti private:
- capi di imputazione: sono l’oggetto della decisione, il giudice decide sulla fondatezza o
meno.
- Conclusioni delle parti: il momento finale del dibattimento prima che il giudice si ritiri in
camera di consiglio, è composto dalle determinazioni del PM che può richiedere la
condanna o l’assoluzione dell’imputato, richiesta del risarcimento da parte della parte civile,

23
richiesta di assoluzione da parte della difesa e quindi dalle domande che vengono rivolte al
giudice.
- Motivazione: rappresenta le ragioni per le quali il giudice ritiene accertata o meno la
responsabilità dell’imputato, è una parte necessaria nel quale è contenuto tutto il percorso
logico effettuato dal giudice. Ha una sua struttura particolare, è suddivisa in prti che noi
chiamiamo capi che sono correlati ai singoli capi di imputazione, più sono le imputazioni
altrettante devono essere le decisioni, la costituzione di parte civile rappresenta un capo
autonomo, così come l’eventuale applicazione di una misura cautelare. Questo consente di
scegliere ai legittimati quali di questi capi impugnare o meno. All’interno di ciascun capo
distinguiamo tra i diversi punti della decisione (unico imputato e due capi d’accusa  il
giudice deve svolgere una serie di valutazioni e decisioni che rappresentano delle
statuizioni autonome collegate, ad esempio: circostanze, elemento soggettivo,
bilanciamento delle circostanze, pena base determinabile sulla base dell’art.133, ecc…)
- Dispositivo: il contenuto della disposizione è un comando che può essere anche
proscioglitivo. Prima del dispositivo vanno scritte le ragioni e i criteri che hanno guidato il
giudice nella sua decisione.
- Data e sottoscrizione del giudice: essenziali ai fini della validità del provvedimento.

TERMINI
Articolo 129-bis  giustizia riparativa
Notificazioni: l’atto consiste id portare a conoscenza un atto del processo davanti ai suoi
destinatari. La notificazione è pensata come una notificazione materiale di un atto fisico, la nuova
disciplina entrata in vigore ha modificato l’art.148 e di conseguenza la regola diventerà la
notificazione telematica degli atti. Solo alcuni soggetti sono attrezzati per ricevere una notifica
digitalizzata.
Abbiamo due discipline:

- Molto specifica per l’imputato


- Altri soggetti
- Solo comunicazione per il PM no notifica.

La conoscenza è un dato astratto, il mio obiettivo è quello che il destinatario lo legga, ma la legge
non può penetrare nella conoscenza del privato. La notificazione è un atto normativo che noi
consideriamo sufficiente.
Tutti gli atti del processo devono essere compiuti entro il termine, ci sono due tipi di classificazioni:

- Perentori e ordinatori: gli ordinatori sono scadenze per il compimento degli atti senza
determinare una decadenza per il mancato rispetto del termine  deposito motivazioni
della sentenza; i perentori sono quei termini decorsi i quali quella facoltà fa decadere l’atto
 tutti i termini di impugnazione. Art.175 è l’ipotesi generale di restituzione nel termine per
compiere un’attività nella quale si è decaduti incorrendo nel termine perentorio.
- Acceleratori e dilatatori:

difformità dal modello legale


abbiamo uno schema legale che ci dice come devono essere compiuti gli atti del processo e le
sanzioni relative:

- Invalidità

24
- Inammissibilità: inosservanza di alcune caratteristiche previste dalla legge, non tutti gli atti
non conformi sono inammissibili, solo quando ciò è previsto dalla legge. Il giudice non si
può pronunciare sull’atto che deve essere compiuto entro o non pria un determinato
momento, l’inosservanza comporta che l’atto prodotto dopo il termine perentorio sia
innammissibile; un altro motivo può essere quello che è contenuto nell’atto; quando è
presentato da un soggeto legittimato; inosservanza della forma. Il vizio di norma è rileato
dal giudice e in linea di massima dichiara l’inammissibilità con ordinanza o con sentenza
(principalmente l’atto di impugnazione), può essere rilevata anche su eccezione di parte.
Può emergere successivamente, solo una volta che si è instaurato il giudizio di
impugnazione. Una volta formato il giudicato si sanano tutte le invalidità.
- Decadenza: perdita del potere determinata dal decorso inutile di un termine perentorio
- Nullità: disciplina generale e molto articolata, può riguardare tutti gli atti del processo. È
sottoposta ad un regime di tassatività, sono nulli so se questo è espressamente previsto
dalla legge, non c’è uno spazio per valutare il pregiudizio effettivo. Il tema di fondo serve
per individuare la previsione ex-lege. Il codice ha una previsione generale di nullità e delle
previsioni speciali. La prima è l’art.178, l’altra è sancita in diverse norme di legge sparse.
Art.178: categorie normative in cui è sempre prevista la nullità l’inosservanza di norme su
o Le condizioni di capacità del giudice e il numero dei giudici necessari per comporre i
collegi stabilito dalle leggi di ordinamento giudiziario.
o Iniziativa del pubblico ministero nell’esercizio dell’azione penale e la sua
partecipazione alle udienze
o Intervento, assistenza e rappresentanza dell’imputato e delle altre parti private non
che è la citazione in giudizio della persona offesa dal reato e dal querelante
Regime giuridico della rilevabilità: è un problema il temine, se scade non posso più
rilevarle.
o Art.179 ASSOLUTE: sono le più gravi e rilevabili anche d’ufficio in qualunque stato
o grado del processo. Tutte le nullità di cui alla lettera a del 178, l’iniziativa del
pubblico ministero relativamente all’esercizio dell’azione penale e l’omessa
citazione dell’imputato e la mancata partecipazione del difensore quando
necessaria sono di questo tipo.
o Art.180 INTERMEDIE: rilevate anche d’ufficio dal giudice e rilevate entro la prima
sentenza del grado successivo.
Speciali: sono quasi tutte, tranne una, relative (art.181). Sono eccepibili solo dalle parti
e quindi si sanano nel momento in cui non siano eccepite. Art.525 nullità sentenza
pronunciata da un giudice diverso rispetto a quello che ha ammesso le prove e ha
assistito all’assunzione di queste.
I termini di cui al 180 e al 181 sono termini il cui decorso comporta la sanatoria delle
nullità, ci sono delle altre sanatorie generali che sono la rinuncia esplicita o implicita
(come ad esempio le citazioni). Le nullità speciali si sanano nel momento cui la parte
abbia contribuito a provocare la nullità dell’atto  vengono dichiarati nulli anche tutti gli
atti logicamente conseguenti. Per previsione normativa la richiesta di giudizio
abbreviato determina la sanatoria delle nullità speciali e generali a regime intermedio.
Sanatorie: i limiti di deducibilità presentano un limite 

- non sono deducibili dalla parte che vi ha dato o ha concorso a darvi nullità
- la parte deve avere un interesse a dedurre la nullità
- si chiede in linea generale di dedurre la nullità immediatamente prima o
immediatamente dopo il compimento dell’atto

25
C’è un contrasto tra le norme e l’orientamento giurisprudenziale relativamente alle nullità
dell’art.179, secondo la giurisprudenza si apre uno spazio per la valutazione del pregiudizio
effettivo e quindi della concreta limitazione dei diritti difensivi

- Inutilizzabilità: riguarda solo le prove


- Abnormità: si tratta di una nuova categoria introdotta dalla giurisprudenza.
- Irregolarità: se la legge non prevede alcuna invalidità. L’unico rischio è la sanzione
disciplinare.
L’invalidità comporta una regressione del processo, possono essere rilevate in ogni stato e grado
del processo, anche nel giudizio di Cassazione.
Lezione 2/11/2023 (11)
Inutilizzabilità riguarda solo le prove, ci sono 2 invalidità create dalle giurisprudenza che sono
inesistenza e abnormità, ‘origine della stessa inutilizzabilità ha una derivazione giurisprudenziale,
nel vehio codice c’era una disciplina molto meno rigida, i liiti alla rilevabilità erano molto meno
diffusi.
La sent 34/1973 la corte costituzionale ha segnalato un vuoto nel sistema della nullità.
Nel codice peale non c’è una definizione di prova e quindi ci dobbiamo aggiustare per dare una
prima definizione di prova. Quella a cui fa riferimento l’art.111 della Costituzione, individua un
elemento conoscitivo che il giudice può impiegare ai fini delle decisione del processo. Il giudice si
pronuncia sulla domanda sulla base delle prove che sono fornite dalle parti.
La nullità di qualunque atto fa cessare di esistere l’atto, l’inutilizzabilità non fa cessare di esistere
l’atto ma fa in modo che il giudice non possa porlo alla base della sua decisione.
La inutilizzabilità ha due modelli di identificazione, uno fisiologico (dalla natura dell’atto) e uno
patologico (inosservanza del modello stratto specifico  dicieto stabilito in materia probatoria).
L’art 191 cpp pevede che le norme aquisite in violazione di divieti stabiliti dalla legge non possono
essere utilizzate, sono numerevoli ipotesi, è stabilito in due sedi che non possono essere utilizzati
metodi o tecniche che possono incidere sulal libera autodeterminazione o sulla capacità di
ricordare; non si possono formulare domande che vertano su voci correnti del pubblico; porre
domande sulla moralità dell’imputato o della persona offesa; formulare domande in maniera che
nuocciano alla genuinità delle risposte.
Il secondo comma del 91 stabilisce una rilevabilità amplissima  anche d’ufficio in ogni stato e
grado del processo. Al coma 2 bis vengono escluse le dichiarazioni o le informazioni otteute
mediante il delitto di tortuta non sono comunque utilizzabili, salvo che contro le persone accusate
di tale delitto e al solo fine di provarne la responsabilità penale.
Il comma 1 si rifà prettamente a norme negative e non a norme positive, quindi quando non c’è un
divieto non scatta il vizio secondo la giurisprudenza.
Sono nate altre categorie di prova affette da inutilizzabilità, come ad esempio la prova illecita che
deriva dalla violazione di una norma di diritto penale sostanziale espressamente prevista.
Caegoria delle proe incostituzionali: serve ad allargare le maglie della formula rigida del 191
perché anche la giurisprudenza si è adeguata a questo orientamento, è la prova raccolta in
violazione dei diritti costituzionali della persona.
Abnormità: nasce per le situazioni in cui non si riesce ad incasellare l’atto come atto impugnabile,
questo tipo di atti è ricorribile per cassazione ed emettere un provvedimento.
PROVE:
26
libro III contiene la disciplina specifica di alcuni atti che sono le prove, si apre con i principi generali
e poi si divarica in mezzi di prova e in mezzi di ricerca della prova. Le prove sono il cuore del
processo, perché tutta l’attività del procedimento penale è volta alla valutazione. È proprio sulla
disciplina delle prove si può misurare il tasso di liberalità della disciplina penale. S la prova è
l’elemento conoscitivo che il giudice può utilizzare dobbiamo delineare l’ambito sul quale può
vertere, le prove devono fare riferimento a fatti che sono rilevanti per l’oggetto del processo, ciò
che io vogio dimostrre e la capacità conoscitiva della prova si misura rispetto ad un fatto. I fatti
sono accadimenti e quindi episodi naturalistici pertinenti all’oggetto del processo e le parti
ritengono di avere utilità per il giudice ai fini della decisione.
Devo decidere che prova introdurre selezionando i fatti che ritengo attinenti al tema della
decisione. I fatti si possono riferire a:

- Imputazione
- Punibilità
- Pena
- Misure di sicurezza: devo dimostrare la sussistenza della pericolosità sociale, in assenza
della quale il giudice non le può concedere.
- Azione civile:
- Fatti dai quali dipende l’applicazione di una norma processuale: devono essere provati

La prova diretta ci da la dimostrazione diretta di un fatto, se noi riusciamo ad introdurre a prova


diretta non dobbiamo chiedere al giudice nessun passaggio, ci dimostra senza passaggi intermedi
logici l’accadimento di un fatto, è la prova migliore ma non è sempre facile reperirle, spesso il PM
individua prove indirette o critico-indiziarie  non sono indicate nel codice ma sono solo
categorizzazioni dottrinarie.
Le parti hanno assoluto dominio relativamente all prova all’art.190 c’è scritto che il diritto alla prova
spetta alle parti e quindi non al giudice, lui si limita ad ammetterle salvo i casi in cui:

- Vietate dalla legge


- Manifestamente superflue
- Manifestamente irrilevanti

Le prove hanno ad oggetto i fatti prima elencati, quindi il rapporto di manifesta irrilevanza deve
rientrare nei fatti che le parti vogliono provare, l’imputato e il PM hanno sempre diritto alla prova
contraria sia della priva a carico dell’imputato sia quella a scarico. Nei procedimenti per criminalità
organizzata si restringe questo filtro, perché l’ammissione è molto più rigida: possono essere
ammesse solo se non sono ancora state acquisite in un altro procedimento
Valutazione della prova: il giudice deve valutare secondo il suo libero convincimento e quindi come
contrappeso abbiamo l’obbligo di motivazione e deve dare conto dei criteri utilizzati e dei risultati
acquisiti  sufficiente ad escludere l’arbitrarietà. L’esistenza di un fatto non può essere desunta da
indizi a meno che non siano grai precisi e concordanti: l’indizio è quell’elemento conoscitivo che
non è in grado di provare direttamente un fatto, è questione di consecutio, l’indizio e la prova
indiretta coincidono come forme, occorre infatti una pluralità di prove indirette per provare un fatto,
devono essere gravi e quindi avere una capacità dimostrativa e devono essere precisi. Per quanto
riguarda le dichiarazioni dell’imputato e del co-imputato in un procedimento connesso ci sono dei
limiti per la valutazione della prova e quindi sono necessari dei riscontri esterni perché possono
avere interesse ad aggravare la posizione dell’altro, l’elemento di riscontro esterno non concorre a
provare il fatto, può anche essere sganciata.
I liti di prova stabiliti dalle leggi civili non si utilizzano trane quelli relativi allo stato di famiglia e di
cittadinanza. Questi sono gli unici due ambiti in cui esiste una pregiudizialità civile sul processo

27
penale, cioè il giudice penale può decidere su tutte le quetioni necessarie a decidere l’oggetto del
processo. Ci sono solo due ambiti nei quali il giudice penale si deve eventualmente frenare ed è in
caso di stato di famiglia e di cittadinanza, se davanti al giudice civile pende già un procedimento
per lo stato di famiglia o in merito di cittadinanza il giudice penale può sospendere il processo.
Lezione 16/11/2023
PERIZIA
La prova non ha una definizione specifica, il 187 cpp ci dice che le prove dimostrano fatti rilevanti
per l’azione civile, l’imputabilità, ecc.
La perizia riguarda due scenari diversi, anche la perizia è una prova dichiarativa e orale. Ha un
contenuto tecnico valutativo che spesso viene raccolto in una relazione che il perito svolge ma è
una prova rale, perché l’elemento che il giudice conosce è l’esposizione orale da parte del perito
che risponde alle domande secondo lo schema della testimonianza. Nei termini in cui è regolata è
diventata un grande contenitore nel quale sono confluiti strumenti dimostrativi nei fatti nuovi o
diversi rispetto a quelli utilizzati.
La perizia disciplinata dal 220 ss e rappresenta uno strumento al quale il giudice ricorre quando la
prova dei fatti richieda delle competenze tecniche, scientifiche o artistiche. In questa definizione
abbiamo una serie di elementi importanti:
La perizia fa riferimento al giudice: di norma l’iniziativa in materia probatoria spetta alle parti questo
distingue l’impostazione accusatoria da quella inquisitoria. La perizia fa riferimento al giudice
perché è il soggetto destinatario di tutte le prove ed è colui che deve valutare la prova, il perito è la
figura che va in soccorso del giudice. La valutazione della prova coerentemente con un impianto
liberale, il giudice può dare alle prove il valore che ritiene più opportuno purché lo motivi. La
valutazione si basa sulle competenze tecnico giuridiche, la valutazione della prova spesso richiede
competenze tecniche, giuridiche o artistica e quindi deve essere introdotto a queste dal perito. Il
perito è chiamato ad esprimere la propria opinione circa il quesito che gli viene formulato. La
perizia serve a dare al giudice un’opinione esterna ma la valutazione finale spetta sempre a lui.
Sono amplissime le competenze che il perito deve avere: tecniche, scientifiche, artistiche. C’è un
limite contenuto all’art. 222.2 che è il divieto di fare ricorso alla perizia per provare alcuni elementi,
non può essere disposta per provare l’abitualità dell’imputato al reato, la professionalità e la
tendenza a delinquere che sono profili della personalità che nello schema del legislatore del 1930
possono comportare degli aggravamenti di pena che dipendono dal carattere o dalla propensione
del soggetto al reato e non possono essere oggetto di perizia, altresì non lo possono essere la
personalità, il carattere e gli altri fattori psicologici che non sono determinati da fattori patologici.
La perizia psichiatrica che indaga su un profilo patologico è ammessa. Quello che è considerato
materia di psichiatria è stabilito dal DSM che tratta le condizioni che vengono considerate dalla
scienza medica come patologiche.
Il divieto deriva da due motivi:

- Si è ripresa la norma del 1930 che sanciva il divieto perché la fiducia nelle scienze
psicologiche era molto limitata.
- Di fatto la perizia sui profili della personalità rischia a cadere al di fuori dello schema
probatorio, perché l’accertamento del carattere di un soggetto non prova alcun fatto
rilevante ai fini del processo. Questa posizione era condivisa anche dall’ordinamento
inglese.

28
La perizia psico-criminologica è ammessa nel giudizio di esecuzione, quando la pena è in corso di
esecuzione con l’obiettivo di reintegrare il soggetto nel contesto sociale. Questo inserisce il nostro
ordinamento in un dibattito molto attuale.
È il giudice che stabilisce quando ha necessità di un professionesta nell’area tecnic-scientifica. Il
giudice fa ricorso ad un elencoche ogni tribunale tiene ed aggiorna, i professionisi inseriti si
impegnano volontariamente.
L’elenco cambia per evitare che il giudice faccia riferimento sempre allo stesso esperto, spesso
l’esito e l’utilità di una perizia possono dipendere dalla metodologia utilizzata. L’esperto nominato
ha un ruolo di assoluta neutralità nel processo, ha una funzione di ausilio al giudice. Le
caratteristiche del perito non sono definite chiaramente dal codice.
La neutralità: non può essere nominato perito chi abbia già svolto nello stesso processo un altro
ruolo, deve trattarsi di professionista ce non sia sottoposto a nessun provvedimento restrittivo
rispetto l’esercizio della professione o dell’arte. Se non sono indicate le indicazioni il perito dovrà
astenersi o le parti dovranno ricusarlo.
Il cuore dell’attività peritale è costituito dalla formulazione del quesito. Il giudice nomina il perito e lo
cita a comparire in un’udienza successiva, l’aspetto più delicato è la formulazione del quesito,
spetta al giudice indicare al perito le questioni sulle quali deve esprimere la propria opinione, il
momnto vviene in udienza e nel contraddittorio tra le parti, le parti possono contribuire all precisa o
più precisa formulazione del quesito. I perito si prende un periodo di tempo per rispondere ai
quesiti che sono formulati, il perito chiede di essere autorizzato a depositare la relazione scritta.
La recente riforma ha previsto che, se il perito chiede di essere autorizzato a scrivere l relazione,
questa deve essere depositata nella cancelleria del giudice almeno 7 giorni prima dell’udienza
dove si sentirà il perito.
Il quesito deve riguardare le competenze specifiche del soggetto e il giudice deve riuscire a
formularle in maniera adeguata, il giudice può nominare anche più di un perito. L’attività di
accertamento concreto si svolge fuori dall’aula di udienza, il perito deve indicare la data l’ora e il
luogo delle operazioni peritarie per consentire alle parti di far partecipare il consulente
all’operazione
I consulenti delle parti sono professionisti altrettanto competenti che vengono nominati da ciascuna
delle parti, i consulenti non possono essere in numero superiore rispetto ai periti, questo per creare
il contraddittorio. La differenza di ruolo processuale tra consulente e perito è che il primo non ha i
vincoli di neutralità, rimane come ultima barriera l’onestà intellettuale.
Le parti possono nominare dei consulenti tecnici al di fuori della richiesta del giudice, normalmente
quando il giudice nomina un perito le parti nominano sempre un consulente tecnico, nell’udienza in
cui il quesito viene formulato saranno presenti anche i consulenti tecnici. Una volta che le
operazioni peritarie si sono concluse, il perito deposita la relazione e all’udienza fissata per
l’esame del perito avremo un contraddittorio aspro.
IL DOCUMENTO
Il documento: è un elemento conoscitivo che può dimostrare dei fatti rilevanti per il processo che
preesiste al procedimento penale, il documento ha una sua entità materiale o digitale, non viene
formato all’interno del processo, preesiste nella sua identità, è tutto ciò che contiene dei fatti che
sono rilevanti per il processo penale. La Cassazione sta facendo rientrare nei documenti anche le
conversazioni sui social. I documenti devono essere acquisiti in originale se questo è possibile, il
problema si pone anche sui documenti digitali.

29
Il documento deve vertere su profili che sono gli stessi che sono indicati dalla testimonianza;
quindi, sono esclusi i documenti su voci correnti nel pubblico e moralità delle parti, testimoni, periti
e consulenti tecnici
Se escludiamo i documenti che hanno ad oggetto questi profili, includiamo i documenti quali i
certificati del casellario, le sentenze emesse in altri procedimenti per la valutazione della
personalità dell’imputato o della persona offesa se il fatto va valutato in relazione al
comportamento.
Il documento non può essere ammesso nel processo se è anonimo, salvo che questo provenga
dall’imputato o che questo sia il corpo del reato.
Il legislatore decide di pensare allo sviluppo della scienza e della tecnica futura e inserisce
nell’art.189 le prove non disciplinate dalla legge. L’elenco dei mezzi di prova è ampio, questo
articolo ci serve per il suo significato profondo, sul piano formale possiamo dire che tutto e tecnica
e scienza, ma nel pratico no è così, prima che la giurisprudenza iniziasse ad usarlo. Le parti
devono portare fatti che siano rilevanti per il processo e idonee ad accertare i fatti, di fronte ad una
nuova teoria tecnico scientifica ci sono due strade:

- La prima è quello di far entrare la prova scentifica attraverso la perizia


- La nuova prova scentifica, non dovrebbe passare dalla perizia perché non ha subito il
vaglio di capacità dimostrativa che i mezzi di prova hanno già superato.
La dimostrazione che la prova è idonea a provare i fatti è fatta in udienza con il contraddittorio
delle parti. Lo schema di cui al 189 porta spesso ad applicare questo schema alle nuove prove
scientifiche, lo steso schema va applicato alle nuove prove digitali.
Nel cpp la struttura del libro III è divisa in due parti:

- I mezzi di prova
- I mezzi di ricera della prova: servono per consentire alle parti di individuare quegli elementi
conoscitivi rileanti e di cui chiederanno l’ammissione nel corso del processo.
MEZZI DI RICERCA DELLA PROVA
Sono appannaggio dela cura del PM.
Ispezioni e perquisizioni:
a queste può seguire un sequestro. Facciamo riferimento alla disciplina costituzionale della libertà
personale e del domicilio, questa disiplina è frutto di un bilanciamento.
I due mezzi hanno finalità diverse, le ispezioni (disposte da giudice o PM) hanno finalità di
accetare tracce e altri effetti materiali del reato. Le tracce di un reato possono essere reperibili su
una persono, su un luogo o su delle cose. L’obiettivo è quello di accertare delle tracce del fatto,se
avviene su persne è sempre legittimata la presenza del difensore, la persona che deve subire
un’ispezione personale può frsi assistere da una persona di fiducia e deve svolgersi nel rispetto del
pudore e della dignità della persona. L’elemento significativo è quello della sorpresa.
Se l’ispezione avviene sui luoghi può coinvolgere soggetti che poi rimangono estranei allo
svolgimento del rocedimento. I oggetti presenti sul luogo possono essere allontanati, in tutti i casi il
soggetto che è sottoposto all’ispezione riceve copia del decreto che ha disposto l’ispezione che
viene consegnata e conservata.
Diversa è la fnalità della perquisizione che ha lo scopo pspecifico di insividuare il corpo del reto o
di cose pertinenti al reato:

30
- Personale
- Loale
- Di sistema informatico

Si ha un decreto motivato dell’autorità giudiziaria, la perquesizione con atto intrusivo avviene solo
se non è possibile senza atto intrusivo. È sempre possibile la partecipazione del difensore e di una
persona di fiducia purchè prontamente disponibile, si devono svolgere nel rispetto del pudore e
della dignità della persona.
Se la perquisizione si deve svolgere in un particolare luogo fisico che è il domicilio, ci sono delle
cautele superiori e quindi viene stabilito un arco temporale al di la del quale le perquisizioni non
possono essere svolte.
Per quan riguarda i sistemi informatici l’Italia ha ratificato la convenzine di Budapest che ha
vincolato gli stati ad introdurre regole specifiche per la ricerca della prova all’interno disistemi
informatici:

- Conservazione dei dati e


- Impedire l’alterazione dei dati.

Sequestro
Limita la disponibilità del bene, è disposto con decreto del PM. La disciplina generale consente il
sequesto probatorio. Se la perquisizione ha dato frutto posso procedere al sequestro, ma se
questa non da frutto, prima della riforma non c’era nessun tipo di reazione, la possibilità unica era
quella di opposizione alla permanenza del sequestro. Sulla scia della sentenza Brazzi è
necessario consentire la possibilità di opporsi e di contestare la legittimità della perquisizione
Ci può sempre essere opposizione al decreto di perquisizione tranne il caso il cui sia seguito il
sequestro. Il legittimato sono l’indaato e la persona nei cui confronti si è svolta e sulla opposizione
decide il GIP in camera di consiglio con l’accertamento della mancanza dei presuposti stbiliti dalla
legge, il fine è ottenere un risarcimento dei danni.
Il sequestro probatorio si definisce tale perché apprendiamo la cos perché ci serve per finalità
probatorie, il decorso del tempo fa venir meno l’utilità del permanere del sequestro. Il sequestro
può avere ad oggetto anche alcune specifiche categorie di elementi:

- Sequestro della corrispondenza: sequestrati prima della loro onsegna presso gli uffici
postali, si parla di corrispondenza materiale, ma una sentenza della Corte Costituzionale ha
sancito ch le conversazioni social deve essere trattata come sequestro della
corrispondenza.
- Banche
- Dati informatici: Nel provvedimento di sequestro probatorio viene coinvolto un terzo, i
providers sono destinatari di un provvedimento di sequestro, aprendo uno scenario di
collaborazione di terzi ad attività investigative.
Il sequestro probatorio è mantenuto finché sussistono le esigenze probatorie, è probabile che
queste si esauriscano molto in fretta. Il sequestro pobtorio può essere trasformato in qequestro
conservativo con ordinanza emessa dal giudice. Le misure cautelari reali comprendono il
sequestro preventivo e conservativo che hanno due finalità diverse rispetto al probatorio.
La funzione preventiva e conservativa sono cautelari, una per evitare che altri reati vengano
commessi, una per mettere al sicuro un bene in attesa della definizione del procediento epr
consentire ad esempio il risarcimento del danno, la corresponsione delle spese di giustizia, ecc.

31
Conro il seqestro l’iteressato o chi aveva la detenzione può proporre riesame al tribunale che ha
sede nel capoluogo di provincia in cui il sequestro avviene. Anche il provvedimento che conserva e
mantiene il sequestro può essere oggetto di una reazione che è la richiesta di restituzione al PM, il
rigetto può essre oggetto di un’opposizione al GIP.
Lezione 17/11/2023
Interventi legislativi:
riforma fantasma: d.lgs. 29/12/2017 n.216 in attuazione della delega contenuta nell’art. 1, l.
23/6/2017, n.3
Tre rinvii dell’entrata in vigore.
Quando parliamo di incertettazione, facciamo riferimento alla definizione di una sentenza di 20
anni fa: “captazione ottenuta mediante strumenti tecnici di registrazione, del contenuto di una
conversazione o di una comunicazione in corso tra due o più persone, quando l’apprensione
medesima è opetaya da parte di un sogetto che nasconde la sua presenza agli interlocutori”.
Presupposti per l’intercettazione:
in relazione a tutti i delitti che hanno pena detentiva non inferiore nel massimo a 5 anni
deliti contro la pubblica amministrazione per i quali è prevista la pena della reclusione non ineriore
nel massimo a 5 anni
delitti concernenti sostanze stupefacenti o psicotrope
delitti concernenti armi o sostanze esplosive
reati di minaccia, usura, abusiva attività finanziaria.
È un elenco tassativo, al di fuori di questi non è possibile.
Occorrono anche altri presupposti: se si tratta di intercettazioni fuori dal domicilio occorre
dimostrare ce si sta svolgendo l’attività criminosa in quel luogo
Occorre dimostrare che l’intercettazione sia indispensabile ai fini della prosecuzione delle indagini.
Dobbiamo avere gravi indizi di reato che è diverso dalla prova indiretta  autorizzabile solo dal
GIP.
Se abbiamo questo ventaglio di presupposti possiamo avviare il procedimento, il promo passagio è
quello di ottenere l’autorizzazione dal GIP. La richiesta parte dal PM, che viene concessa con
decreto motivato, non si pone un vincolo per la scelta delle utenze da intercettare. Si possono
verificare delle ipotesi in cui il PM non ha tempo di aspettare l’autorizzazione del GIP per fare le
intercettazioni, il PM può iniziare le operazioni ma entro 48 ore deve esserci la convalida del GIP,
se non arriva in tempo la convalida i risultati non possono essere utilizzati. Occorre che arrivi un
ombrello giurisdizionale. Una volt ricevuto il decreto autorizzativo del gip il PM emette un decreto di
esecuzione, nel quale deve indicare le modalità e la data delle operazioni che non può essere
superiore a 15 giorni che possono essere prorogati con la richiesta del PM e il controllo del gip, il
livello di intrusione è enorme. Se le esigenze investigative perdurano l’intercettazione può andare
avanti per tutto il tempo delle indagini preliminari.tutti questi decreti sono conservati in un registro
riservato conservato dalla procura della repubblica.
Le operazioni di intercettazione spettano agli ufficiali di polizia giudiziaria e non ali agenti. L’ufficiale
deve redige un verbale “brogliaccio” che riassume il contenuto delle comunicazioni, al suo interno
deve essere riportato l’elenco delle utenze in uscita e in entrata  la nuova disciplina ha sancito
che on si fa menzione delle conversazioni non rilevanti.
32
L’archivio è riservato: i erbali e le registrazioni, e ogni altro atto ad esse reltivo, sono conservati
integralmente in apposito archivio digitale gestito e tenuto sotto la direzione e la sorveglianza del
procuratore della repubblica.
Facoltà delle parti e del giudice: al GIP e ai difensori delle parti, successivamente al deposito, per
l’esercizio dei loro diritti e facoltà è consentito l’accesso all’archivvio e l’ascolto delle conversazioni
e comunicazioni registrate. I difensori delle parti possono ascoltare le conversazioni con
apparecchio a disposizione dell’archivio e possono ottenre copia delle registrazioni e degli atti
acquisiti a norma deglil artt. 268,415-bis, 454 cpp.
Le comuicazioni intercettate restano segrete anche dopo essre state depositate a favore della
difesa e sono dati sino alla loro acquisizione con una delle procedure disciplinate dal legislatore.
L’acquisizione fa cessare la segretezza, le modalità sono previste dagli articoli 168 commi 6-7
udienza di stralcio consente alle parti di indicare quali conversazioni sono rilevnti o quali non sono
irrilevanti e quindi potranno avere un utilizzo processuale.
L’inosservanza delle norme comportano l’inutizzabilità delle intercettazioni.
Sorte delel intercettazioni:

- Sulle comunicazioni oggetto di acquisizione viene meno il segreto:


o Iscritte in copia nel fascicolo delel indagili
o Consultabili nell’archivio
o Trascritte tramite perizia disposta in sede sdi udienza preliminre, salvo, che
- Il materiale non acquisito resta al buio nell’archivio

In caso di posticipazione del deposito si usa una strada differente è stato aggiunto un nuovo
comma al 415-bis che deterina il termine delle indagini preliminai.
Il pm forma l’elenco delle comunicazioni che ritiene rilevanti e di cui la difesa può subito ottenere
copia (segreto intatto)
Il difensore può recarsi presso la procura ed esaminare tutte le counicazioni intercettate presso
l’archivio e richiedere modifiche dell’elendco del pm
Se il pm non accoglie le modifiche richieste, la difesa può ativare l’udienza.
Il 270 prevede che tutto il materiale possa essere certe condizioni utiizzato anche in altri
procedimenti, nei confronti di altre persone o nei confronti delle stesse persone per reati diversi:

- Solo se indispensabili e rilevanti per accertamento di delitti per i quali è prevsto l’arresto
obbligatorio in flagranza di reato
- I risultati delel intercettazioni che si solgono attraverso captatore informatico siu dispositivo
elettronco portatile possono essre utilizzati pw la prova di reati diversi, se indispensabili per
l’accetymento dei delitti dell’art.266.2
L’art.271 stabilisce l’inutilizzabilità in caso di violazione delle norme: quando sono state eseguite
fuori dai casi dell’art.266 o non sono state osservate el regole di cui agli artt.267 e 268 c 1 e 3.
Il captatore informatico:
le modalità di intercettazione si sono trasformate molto negli ultimi 15 anni. La transizione delle
comunicazioni dal substrato analogico a quello digitale è pressochè totale, siamo di fronte ad una
trasformazione definita 4 rivoluzione che ha un impatt pari a quella dell’introduzione dell’alfabeto
scritto, non possiamo capirne le conseguenze. Le forme più importanti di comuniczione non hanno
più la forma analogica, per captare occcultamente conversazioni non utilizziamo più gli stessi
strumenti di 10 anni fa, possiamo introdurre anche in maniera più efficace gli stumenti di
33
captazione ambietale. Attraverso il captatore informatico che è un malware è possibile introdursi in
un device digitale e controllare a distanza tutte le funzioni.
La legge 103/2017 poi integrata dalla riforma del 2019:
la disciplina del codice regola solo le intrcettazioni di converversazione fra presenti tramite
captatore informatico. Si pone un problema enorme, il dispositivo portatile, segue chi lo possiede,
come si concilia questo meccanismo con la tutela del domicilio  si stende la previsione generale,
si pul utilizzare nel domicilio sole se si ritiene che lì si stia svolgendo attività criminosa, ma per tutti
i reati del 51. 3-bis e 3-quatere dei delitti dei pu o dei ips contro la pubblca amministrazione per i
quali è prevista la pena della reclusione non inferiore nel massimo a 5 anni viene estesa
l’intercettazioni senza limiti anche nel domicilio. Sul piano tecnico non siamo in grado di distinuere
quando il device si trova in un domicilio o in un luogo pubblico.
Al decreto del giudice che autorizza l’intercettazione con il captatore deve contenere una specifica
valutazione in concreto dei presupposti che rendno necessario il ricorso al captatore informatico e
quindi si lascia a livello argomentativo al giudice. Per tutti i reati diversi dl 51 comma 3-bis occorre
dimostrare la necessità di ricorrere a questo nezzo che dovrà essere riportata alla richiesta del pm
e nel decreto attuativo.
Ci sono una serie di dati inutilizzabili:

- Acquisiti n el corso delle operazioni preliminari all’inserimento del captatore


- I dati acquisit al di fuori dei limiti di tempo e di luogo indicati nel decreto autorizzativo.

Il primo utilizzo cronologico che si può fare è quello dell’impiego materiale delle intercettazioni. Il
pm durante il compimento delle indagini prima del deposito è l’unico soggetto a sapere cosa è
contenuto nelle intercettazioni e le può utilizzare per le sue richieste cautelari. Il pm può riportare
sono brani essenziali nell’ordinanza cautelare, questa è una breccia nella segretezza delle
conversazioni, l’ordinanza cautlare non può essere riportata neanche nei giornali.
Abbiamo dei casi particolari di intercettazioni perché iguardano soggetti aricolari o condizioni
specifiche. L’art.68.3 stabililsce delle garanzie rispeto all’autorità giudiziaria e investigativa che
sono state nel tempo modificate  intercettazioni parlamentari:

- Art.68.3 e l.140/2003: autorizzazione da part della camera di appartenenza. Venuta meno


l’autorizzazione a procedere la disciplina attuale prevede il sopravvivere di
un’autorizzazione al compimento di alcuni atti investigativi e al compimento di alcune
misure cautelari, si hanno dei limiti nell’attività investigativa.
Il pm deve in caso di intercettazioni dirette, indirette e casuali per poter essere autorizzate el
processo devono avere l’autorizzazione della camera di appartenenza, possono essere autorizzate
solo se si tratta di informazioni rilevanti, se si tratta di argomnti irrilevanti devono essere
immediatamente distrutte con un limite che è quello che se la camera non da utorizzazione
all’utilizzo, questa rimane inutilizzabile nei confronti dl parlamentae ma utilizzabile ad altri fini del
procedimento.
Intercettazioni preventive:
fuori da un procedimento penale si rende necessario effettuare intercettazione, riguarda i reati più
gravi. È richiesta da parte di: ministro dell’interno,servizi centrali di polizia ,c, gdf delegat e dia.
L’autorizzazione è eventualmente rconcessa dal procuratore della repubblica distrettuale ove il
controllo va effettuato.
Non sono utilizzabili nei procedimenti penali.
Acquisizione dei dati di traffico telefonoco e telematico er fini di indagine penale:
34
le conversazioni lasciano una serie di sati e metadati che possono essere molto importanti al di la
del contenuto della conversazione stessa, ad esmpio la cella del servizio telefonoco mobile al
quale il device si attacca

35

Potrebbero piacerti anche