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Nasce nelle Marche a Recanati, fa parte degli autori più importanti dell’Ottocento. Il padre
è contro le nuove rivoluzioni, è tradizionalista; ha due fratelli (Carlo e Paolina), tutti
perfettamente istruiti e isolati alla vita esterna. Gli anni trascorsi tra i 10 e i 17 vengono
de niti da egli stesso “anni di studio matto e disperatissimo”. Manda una delle sue poesie
a Giordani (neoclassicista con idee democratiche e laiche), il quale vede in lui grande
talento. Lavorerà per l’editore Stella per un breve periodo tra Milano e Bologna. Tra
Firenze e Pisa stringe amicizia con un giovane napoletano; Antonio Raineri il suo perfetto
opposto. Si innamora follemente di Fanny Targioni Tozzetti, lei però lo illude e Leopardi
cade in uno stato di sappia che lo porta a scrivere un nuovo ciclo di poesie: “L’Aspasia”
(cortigiana della Grecia antica). Muore a Napoli nel 1837 ed è sepolto in un giardino dove
c’è anche Virgilio.
È autore dello Zibaldone, diario a cui a da i suoi pensieri in modo disordinato, ricco di
appunti, ri essioni loso che , letterarie e linguistiche.
“Dal bello al vero”: dalla poesia di immaginazione alla loso a e ad una poesia ricca di
pensiero. Questo è inoltre momento ricco di intense sperimentazioni letterarie.
Nel 1820 troviamo la de nizione della Teoria del piacere: l’uomo desidera provare piacere
per arrivare alla felicità, attraverso i sensi e le cose materiali. Il desiderio è più appagante
di quando ottieni ciò che vuoi. Aspira ad un piacere in nito, per estensione e durata. Da
qui nasce il senso di insoddisfazione, di vuoto incolmabile.
La natura, in questa prima fase è benigna e attenta al bene della sue creature (gli uomini
primitivi, i greci e i romani erano più felici perché a stretto contatto con la natura).
Il pessimismo storico (la condizione negativa del presente è l’e etto di un processo
storico, di un allontanamento dalla felicità; natura-madre benigna che vuole il bene per le
sue creature) si trasforma in pessimismo cosmico, dove la felicità diventa un dato eterno
e immutabile di natura (visione meccanicistica e materialistica, cioè tutta la realtà è
materia; la natura si tiene in vita da sola e diventa maligna, non si cura più delle sue
creature, è indi erente).
- Teoria del suono: stimoli uditivi che spingono ad immaginare altro, in nito temporale.
Entrambi sono stimoli vaghi e inde niti, da qui si crea una realtà alternativa, immaginaria.
“L’In nito” —> dietro casa c’è il Monte Tabor, il colle dell’in nito, la siepe è formata da
alberi e arbusti alti; il rumore del vento tra le foglie suscita l’immagine di in nito.
Sublime: qualcosa per cui si prova attrazione ma ripudio allo stesso tempo, per l’autore è
uno smarrimento piacevole.
I primi testi di leopardi sono chiamati Idilli, parlano dei paesaggi da dove trae L’In nito.
“A Silvia”—> scritta nel 1828, quando si trova a Pisa dove trova la voglia di scrivere
poesie, utilizza la realtà. Fa parte dei Canti. Questa poesia racchiude la speranza, l’io lirico
coincide con lui stesso. Tra i personaggi è presente anche la natura matrigna (morte). Si
fa una domanda ossessiva per la felicità. È la prima canzone lirica, è composta da sei
strofe di diversa lunghezza, senza schema sso, composte da endecasillabi e settenari
liberamente rimati.
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RIASSUNTO ITALIANO
“La quiete dopo la tempesta”: piacere glio d’a anno, glio del pericolo scampato, sorte
degli uomini. Si parla della tranquillità che regna dopo una notte di tempesta.
“Il sabato del villaggio”: è sabato sera, domani è festa, gioia e speranza (attesa).
Dedica a Carlo Didimi (1821): è vincitore del gioco di palla (misto tra tennis e baseball), è
un canto di tipo civile, la letteratura incontra lo sport. Leopardi vede in lui una
rimembranza agli eroi antichi. Si rivolge al giocatore con l’appellativo di Garzon Bennato e
da qui ne nasce una dedica. È un giovane nato sotto una buona stella, baciato dalla
fortuna. Lo rende protagonista di una delle sue canzoni e dialoga con lui, immaginando di
dirgli tutto ciò che in realtà non gli avrebbe mai detto.
“Dialogo della Natura e di un Islandese”: fa parte delle operette morali, a ronta il tema
nodale della natura. Leopardi attraverso la personi cazione della natura focalizza
l'attenzione sulla natura crudele e indi erente al destino degli uomini, forza spietata e
impersonale nemica della felicità dell’uomo.
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RIASSUNTO ITALIANO
UGO FOSCOLO (1778-1827)
Nasce a Zante, isola greca che apparteneva alla Repubblica di Venezia. Si trasferisce a
Spalato con la famiglia dove iniziò i primi studi. Nel 1793, orfano del padre si trasferisce a
Venezia dove si dedica ai classici e contemporanei. Assume posizioni libertarie e
ugualitarie. A Bologna si arruola con la Repubblica Cispadana e pubblica un’ode a
Napoleone. Tornato a Venezia si dedica alla politica del nuovo governo democratico.
Quando la Rep. Veneta viene ceduta all’Austria (trattato Campoformio) Foscolo ne rimane
molto segnato e scappa a Milano dove conosce Parini e Monti. Scappa sui Colli Euganei
(Pd) dove scriverà “Lettere di Jacopo Ortis” opera che parte con la sua delusione politica.
Diventa poi capitano nell’esercito della Repubblica italiana. Si trasferisce a Firenze dove si
dedica alla stesura della “Grazie”. Sceglie di andare in esilio prima in Svizzera poi a
Londra dove muore nel 1827.
Nella sua formazione sono presenti la tradizione classica, sollecitazioni pre romantiche e
l’Illuminismo Settecentesco. Viene poi introdotto il modello dei grandi classici latini e
greci, oltre a quelli italiani come Dante, Petrarca, Parini e Al eri, per chiudere con
Rousseau e Goethe. I poeti ‘cimiteriali’ inglesi li interpreta in chiave laica e patriottica.
“Lettere di Jacopo Ortis”: primo opera scritta dal poeta, è un romanzo epistolare
composta da una serie di lettere che il protagonista scrive all’amico Alderani. È
chiaramente ispirato a I dolori del giovane Werther di Goethe; racconta di un giovane che
si suicida per amore di una donna già destinata come sposa ad un altro.
Scrive una dozzina di Sonetti tra il 1802/3, tra i più importanti troviamo:
- “Alla Sera”: ne del giorno, ne della vita (rime abab, abab, cdc, dcd); il sonetto si
divide in due parti: la prima parla di due momenti di erenti della sera (imbrunire estivo e
il calare delle tenebre in inverno) che suscitano nel cuore del poeta un senso di
dolcezza; nella seconda parte, più dinamica, troviamo il concetto di ‘nulla eterno’. Qui
inoltre si chiarisce perché la sera, immagine della morte, è cosi cara la poeta: ha
un’e cacia liberatoria, si cancellano con itti e so erenze.
- “In morte del fratello Giovanni”, questo sonetto ha un ex storia collegata al carme 101
di Catullo, è presente un’opposizione tra due motivi fondamentali: l’esilio e la tomba. Il
primo concetto rappresenta una condizione di sradicamento, di precarietà, richiama la
gura di eroe infelice che Foscolo ama costruire di sé, è concretizzato dal concetto di
‘Avversi Numi’. Con la tomba il poeta spera di ricongiungere il legame a ettivo con il
fratello, la madre parla con la cenere del glio ricordando il glio lontano. Gli a etti
familiari non riescono a sovrastare il concetto di esilio. Non crede nella vita dopo la
morte ma reputa il sepolcro un luogo sacro.
- A Zacinto” (terra che non potrà mai più toccare, la sua terra natale, si identi ca ad
Ulisse ma lui non tornerà a casa, lascia solo il canto). Sono presenti numerosi
enjambements che rendono il sonetto un usso continuo. In questo sonetto troviamo
due concetti di eroe di erenti: l’eroe classico (Ulisse), gura positiva che potrà, dopo le
sue imprese, tornare sulla sua amata terra; e l’eroe romantico (Foscolo), gura negativa
alla quale verrà negato il ritorno in patria.
“I Sepolcri”: fa un dibattito sui valori del sepolcro, in contemporanea con l’editto di St.
Clouds che voleva portare i cimiteri fuori dai centri abitati, epistola poetica indirizzata
all’amico Ippolito Pindemonte. Qui ricorda l’importanza dei sepolcri per il fratello ma
anche nelle lettere per l’Ortis, ha un valore a ettivo e civile. “Carme dei sepolcri” dove
spiega il suo ragionamento sotto forma di testo argomentativo dove l’antitesi è posta
come tesi iniziale. Lo scritto è lungo e complesso ed è diviso in 4 parti schematizzate:
- 1^ parte: parla del valore a ettivo delle tombe, pone l’antitesi come tesi iniziale
facendo una domanda retorica, parla inoltre dell’editto di Saint-Cloud citando Parini;
- 2^ parte: valore civile delle tombe, il culto funerario è tra le prime espressioni did civiltà,
nell’antichità classica si aveva un rapporto sereno con la morte. Parla dei cimiteri
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RIASSUNTO ITALIANO
semplici dell’Inghilterra, in Italia invece non c’è nulla di positivo perché si fa a gara per
chi ha la tomba più bella.
- 3^ parte: valore storico delle tombe, cita le tombe dei Forti (a Santa Croce, Firenze).
- 4^ parte: parla della funzione della poesia, rievoca gli eroi di Troia, parla della funzione
eternatrice della poesia che rende immortali.
“Le Grazie”: ci lavora per un lungo arco di tempo e non lo porta a compimento. La
bellezza fornisce civiltà, le Grazie fanno apprezzare il bello. Trae spunto dalle grazie di
Canova. L’opera è divisa in tre inni, non completati. Viene pubblicato solo una parte del
“Velo delle tre Grazie”, scritto con linguaggio elevato dove non si riconosce il poeta. Le tre
grazie si chiamano Aglaia, Talia ed Eufrosine. Ma gli inni soni dedicati a Venere, Vesta e
Pallade (dee e non grazie).
RIASSUNTO ITALIANO
ALESSANDRO MANZONI
Nasce a Milano da Pietro Manzoni e Giulia Beccaria che si separa dal marito e si
trasferisce a Parigi. Nel 1805 segue la madre e il suo nuovo marito Carlo Imbonati.
A Parigi venne a contatto con diversi intellettuali illuministi e approfondì l’amicizia con
Flaubert con il quale si scambiò lettere per diversi anni e diventò per il poeta un
importante punto di riferimento.
Decide di scrivere una storia di un periodo più lontano: I Promessi Sposi (Renzo e Lucia).
È scritto in modo perfetto per creare una lingua comune e comprensibile; mette al centro
gli umili e la gente comune (peste) epoca lontana dal periodo classico.
“Il 5 maggio” (1821): parla della morte di Napoleone, utilizza rispetto, non gli dedica
parole ma tacque no alla sua morte avvenuta nel 1821. Manzoni parla del viaggio e delle
imprese passate dell’imperatore. Forse c’è una predestinazione. Versi 1-24: Preambolo,
egli è morto, il mondo è muto. Cadde (Elba), risorse (100 giorni), giacque (Sant’Elena). V.
25: ricapitola le imprese di Napoleone. È divisa in tre parti:
- II: rievocazione, divisa tra le imprese vittoriose e la scon tta con l’esilio;
“I Promessi Sposi”- la prima edizione viene pubblicata nel 1827, la seconda nel 1840. È
un romanzo, scritto dopo un lungo ragionamento. Trova un testo giusto per avere un
pubblico più ampio, bisogna parlare del vero utilizzando una lingua nuova.
Nel 1823 scrive a Cesare D’Azeglio, qui chiarisce il ruolo dello scrittore aggiungendo la
formula manzoniana (UVI): utile (scopo), vero (soggetto), interessante (mezzo). Il primo
titolo assegnato è “Fermo e Lucia”, ambienta la vicenda nel Seicento. Lo spazio è il
Comasco ma molto vago. Crea una mappa di personaggi: umili e potenti, coloro che
sbagliano e perseverano nel farlo e coloro che cambiano stile di vita. L’elemento
disturbante sono i Bravi, mandati da Don Rodrigo. La monaca di Monza è l’elemento
gotico, per catturare l’interesse malizioso. I personaggi principali sono 8: Renzo, Lucia,
Don Rodrigo, Innominati (laici), Don Abbondio, Fra Cristoforo, Gertrude, Federico
Borromeo (religiosi). Renzo è eroe cercatore nel corso del tempo cresce e matura, diventa
più adulto. Lucia è un personaggio statico ha una fede sincera che le da forza. Don
Rodrigo è uno sciupa femmine, è un potente protetto dai potenti. Don Abbondio è
caratterizzato da avidità ed egoismo. Padre Cristoforo si batte per la giustizia e difenderà
sempre i bisognosi, è un esempio morale. L’Innominato segue la strada del bene.
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RIASSUNTO ITALIANO
IL ROMANZO DELL’OTTOCENTO
Il romanzo vero e proprio nasce nell’ottocento come Romanzo Storico (i promessi sposi).
1830: Francia - Realismo, compaiono due autori Honoré De Balzac (commedia umana) e
G. Flaubert (scrive Madame Bovary)
Al pubblico piace il realismo nato negli anni trenta con De Balzac. Scrive un ciclo di
romanzi “La commedia umana” racconta le vicende di personaggi tipizzati per cerare un
grande a resco della società.
Il libro diventa prodotto da consumo, accessibile a tutti e vengono pubblicati con poco
contenuto.
In Francia, nella seconda metà dell’800, si colloca il naturalismo vero e proprio. Émile Zola
ne è il fondatore, divide la società per ceti e li analizza partendo dal basso. I protagonisti
sono i minatori e gli operai, con idee anarchiche.
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RIASSUNTO ITALIANO
GIOVANNI VERGA (1840-1922)
È stato uno dei fondatori del verismo. Nasce a Catania nel 1840 in una famiglia di adagiati
proprietari terrieri. Inizia la sua carriera come scapigliato, compie studi irregolari ma
presto assimila varie idee in Francia derivate dal naturalismo darà vita, in Italia, al verismo.
Si sposta tra Firenze e Milano dedicandosi anche al giornalismo politico. Dopo il 1903 si
chiude in un totale silenzio, muore a Catania nel 1922.
- lo scopo di entrambe è denunciare dice c’è uno stato sociale privo di valori;
Verga racconta la realtà, è bravo nella sua impersonalità. Nel 1878 avviene la svolta
verista. Ritiene che la realtà sia dominata dalla legge immutabile della lotta per la vita e
ri uta il mito del progresso.
Nel 1878, con la svolta verista pubblica Rosso Malpelo. Verga crede che i rapporti sociali
siano regolati dalla legge del più forte. “Vita dei Campi”, è la sua prima raccolta di
racconti, ambientati nel contesto contadino siciliano. Qui è presente lo Straniamento
(utilizza un punto di vista completamente estraneo all’oggetto) e la regressione. Qui
troviamo il racconto di ‘Rosso Malpelo’ che viene identi cato come cattivo per via dei
capelli rossi e viene mandato in miniera dalla madre. È un sistema di oppressori e
oppressi: Malpelo riceve violenza dalla madre e lui ne fa a sua volta al ranocchio.
1878: “Ciclo dei Vinti”, ciclo di 5 romanzi che declina un quadro della società dai ceti
popolari (Malavoglia) alla borghesia terriera (Mastro Don Gesualdo), all’aristocrazia
(Duchessa di Leyra che è la parodia della monaca di Monza). L’onorevole Scipioni e
L’uomo di lusso, mai realizzati.
“Novelle rusticane”: qui si evolve la storia di Mastro Don Gesualdo, inizia la sua carriera
come muratore ma poi guadagna parecchio denaro. È la storia della sua ascesa sociale.
‘La Roba’: tratto dalle Novelle Rusticane, vengono scritte dopo i Malavoglia. Si parla del
patrimonio accumulato da Mazzarò. Qui scompare l’ideale di famiglia, non c’è l’alternarsi
delle stagioni ma c’è un lavoro continuo. Egli non vuole diventare aristocratico e quando
sta per morire vuole distruggere tutto perché non può portarlo con sé.
‘I Malavoglia’: storia dei pescatori di Aci Trezza, ambientato durante i primi anni di unità
d’Italia. È presente lo scontro tra modernità e tradizione. ’Ntoni parte per il servizio
militare e la famiglia decide di intraprendere un piccolo commercio, ma la tempesta
provoca il naufragio della barca e la famiglia si riempie di debiti. La famiglia brama di
meglio (aspira a migliorare) ma è colpita da una serie di sventure che disgregano il nucleo
familiare. Il narratore non interviene, si mimetizza con il mondo rappresentato
(regressione). A livello di personaggi si crea un ‘coro’ di due gruppi con valori di erenti: i
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RIASSUNTO ITALIANO
Malavoglia che portano valori positivi e i compaesani che portano valori con interesse
egoistico. Allo stesso modo si alternano due punti di vista antitetici (costruzione bipolare).
La vicenda si svolge tra il 1863 e il 1878, periodo del coire, battaglia di Lissa; allo stesso
tempo c’è l’alternarsi delle stagioni scandite dai lavori agricoli. Il linguaggio è
popolareggiante con termini siciliani e proverbi.
- Regressione: si regredisce per quanto riguarda il linguaggio, al ceto sociale che si sta
analizzando. Si cerca di abolire il ltro della narrazione.
- Discorso diretto libero: non importa chi dice cosa ma cosa dice, non si da attenzione
al personaggio ma alla situazione.
DECADENTISMO (1880-1900)
In questo periodo letterario e culturale si accentua il distacco tra gli intellettuali e la
società. La mentalità decadente da un irrazionalismo misticheggiante. L’arte diventa lo
strumento privilegiato della conoscenza e il culto del bello che rappresenta un principio
regolatore della vita stessa (estetismo). Si può de nire come la naturale evoluzione del
Romanticismo con l’abbandono del titanismo e dello slancio eroico. La poesia diventa
prodotto ra nato e preciso. Va di pari passo con il naturalismo, i naturalisti proclamano la
loro ducia nel progresso e nel metodo scienti co. La produzione poetica decadente si
ispira a Baudelaire e alla sua concezione magica ed evocativa dell’arte.
- l’artista “maledetto”: profana tutti i valori e le convenzioni della società, sceglie il male ,
scegli di vivere una vita misera e cade nell’alcol e nelle droghe;
- l’esteta: vuole trasformare la sua vita in opera d’arte, utilizza la legge del bello e ricerca
costantemente sensazioni squisite e piaceri ra nati;
- l’”inetto” a vivere: si sente escluso dalla vita intorno a lui, vorrebbe fare ma non fa nulla
per mancanza di forza di volontà;
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RIASSUNTO ITALIANO
CHARLES BAUDELAIRE
È ideatore della poesia moderna e padre del Decadentismo. Viene accusato dopo aver
scritto “I Fiori del Male”. Fa suo il termine Spleen (male derivato, dolore, vuoto, noia).
Vuole essere un Dandy (esteta), voleva rendere perfetta la sua arte.
- pretese contro ogni idea borghese, che porta alla de nizione di Poeti Maledetti che
esaltano la follia, il sogno, l’immaginazione e associano le poesie alle loro sensazioni
personali;
“Corrispondenze”: prima parte dei FdM, stanno alla base del simbolismo, procura una
visione mistica della realtà, sono presenti legami che il poeta veggente vede e gli uomini
no.
IL SIMBOLISMO FRANCESE
Nasce in Francia, nella seconda metà dell’Ottocento. La poesia appare come rilevazione
dell’essenza più profonda e misteriosa delle cose. Viene utilizzato un linguaggio inde nito,
evocativo e allusivo, basato su elementi fono-simbolici.
Ebbe una relazione con Rimbaud che creò scandalo. È un poeta simbolista, esalta la
musicalità della parola e punta sull’inde nitezza suggestiva.
Per lui la musica è lezione di poesia, la quale è formata da suoni, sfumature, indecisione,
ri uto dell’eloquenza, niente rime, imprecisa.
“Languore”, fa parte del Gatto Nero, giornale parigino e qui compare il decadentismo.
Mallarmé racchiude il Simbolismo nella sua opera Un colpo di dadi non abolirà mai il
caso, dove compare la manifestazione di un bisogno di assoluto e di verità destinato a
rimanere inappagato.
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RIASSUNTO ITALIANO
GIOVANNI PASCOLI (1855-1912)
Nasce a San Magno di Romagna nel dicembre del 1855, il padre viene assassinato il 10
agosto del 1867 e questo segnò Pascoli per tutta la vita, “10 agosto” è anche una delle
sue poesie più note. I suoi studi proseguirono con fatica per la mancanza di soldi, studia
a Bologna con Giosuè Carducci come professore. Il linguaggio di Pascoli è semplice ma
capace di toccare temi profondissimi. È un poeta ra nato e complesso, simbolista:
utilizza immagini tratte dalla natura, dai ori, dai fenomeni atmosferici per dare forma a
inquietudini, angosce e stati d’animi profondi. È molto attento ai suoni, gli accostamenti
tra parole e alla ricerca linguistica. Utilizza sia termini colti e tecnici sia termini tratti da a
canzoni popolari. Considera la poesia come spontanea e disinteressata (pura) ma utile dal
punto di vista morale e sociale. È poeta delle piccole cose e del mistero, è segnato
dall’uccisione del padre e dal degradarsi del “nido” familiare. Esalta il valore della famiglia
tramite il concetto di nido.
Teoria del fanciullo: il poeta deve essere un bambino dallo sguardo innocente che si
incanta davanti alle cose come se fosse la prima volta.
“X Agosto”: una tra le poesie più profonde e commoventi e ricche di signi cati. Sembra
che paragoni la morta del padre alla morte di Cristo. La rondine è un richiamo al padre
paragonata al ritorno a casa.
“Temporale”, “Il lampo” e “Il tuono”: sono tre poesie scritte separatamente e in periodi
diversi ma rappresentano tutte lo stesso scenario del temporale. Dominano due
sensazioni: uditiva e visiva.
1. Temporale: vista-udito.
2. Il lampo: vista.
3. Il tuono: udito.
Hanno una costruzione uguale: dopo il primo verso c’è uno spazio bianco. Vuole
trasmettere l’idea di silenzio e buio che intercorre tra la luce del lampo e il rumore del
tuono. Opposizione tra bianco e nero (bene/male). In tutte e tre le poesie emerge il
concetto di nido.
Il gelsomino notturno: poesia composta per le nozze dell’amico Gabriele Briganti, uscita
sotto forma di opuscolo nel 1901. Tratta di temi inquieti e morbosi che danno corpo alle
segrete ossessioni del poeta, tratta anche della morte che a volte appare un rifugio dolce
in cui sprofondare.
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RIASSUNTO ITALIANO
GABRIELE D’ANNUNZIO
La sua vita potrebbe essere considerata una delle sue opere più interessanti, come
seguono i principi dell’estetismo ne fa un’opera d’arte. Nasce nel 1863 a Pescara da
famiglia borghese e studiò in una delle scuole più aristocratiche del tempo. Esordì
sedicenne con un libretto di versi Primo vere. Per alcuni anni esercitò la professione di
giornalista. Spesso le sue opere suscitarono scandalo per i contenuti erotici e per una vita
altrettanto scandalosa piena di avventure galanti, lusso e duelli. Qui D’Annunzio si crea la
maschera di esteta, rifugiandosi in un mondo di pura arte.
Si sentiva superiore al suo pubblico tanto da detestarlo. Trova soluzioni nel concetto di
‘superuomo’ estetizzante (il poeta) ovvero colui che è in grado di comunicare la natura a
colore che sono inferiori a lui stesso, ispirato alle teorie del losofo Nietzsche pieno di
energia eroica e attivistica. Il poeta da esteta diventa poeta vate e superuomo ma senza
cancellare l’estetismo, bensì ampliandolo. Sposò l’attrice Eleonora Duse. Era preso da
avventure amorose e politiche, nel 1897 tentò l’avventura parlamentare come deputato
dell’estrema destra esponendo disprezzo per i princìpi democratici ed ugualitari.
Iniziò un’intensa campagna interventista, tra le imprese più clamorose sono il volo su
Vienna e la marcia di volontari su Fiume. Il fascismo poi lo esaltò come padre della patria.
Elaborò ideologie, atteggiamenti e slogan che furono fatti propri del fascismo.
La Chimera: opera più vicina a ideali decadenti, insiste su temi di sensualità perversa e
immagini di una femminilità fatale e distruttrice. Opera che ri ette la fase di estetismo
dannunziano dove l’arte è il valore supremo.
Alcyone: è il racconto in versi di una vacanza estiva in Versilia del poeta e della sua
donna. Composto da 88 liriche che seguono l’evolversi e il dissolversi dell’estate. Tra i
temi troviamo: il godimento sessuale, la pienezza vitalistica, la fusione panica con la
natura (i due amanti si identi cano con il Tutto). La lingua estremamente musicale si
a anca ad un linguaggio analogico, teso ad esprimere l’armonia segreta della natura e a
liberarne l’essenza misteriosa.
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RIASSUNTO ITALIANO
“La pioggia nel pineto”: poesia che troviamo all’interno dell’Alcyone, è esemplare del
virtuosismo e verbale. L’ambientazione è Marina di Pisa e la destinataria Eleonora Duse.
La poesia è divisa in 4 strofe da 32 versi di misura variabile (dal ternario al novenario), la
rima a ne di ogni strofa è identica. Ermione, che compare a ne di ogni strofa è la donna
amata nell’antica Grecia. Si tratta di una poesia verticale.
IL FUTURISMO
Compare intorno al 1909 in Francia, a Parigi del Manifesto del Futurismo ad opera di
Filippo Tommaso Marinetti (1876-1944). Lo scopo di questo movimento è la distruzione
della cultura del passato per fondare una nuova società basata sul culto della macchina e
dell’energia. Si schierano su posizioni interventiste e si uniscono al partito fascista. La
parte fondamentale è la dissoluzione della struttura sintattica.
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RIASSUNTO ITALIANO
LUIGI PIRANDELLO (1867-1936)
Nasce nel 1867 presso Girgenti (Agrigento) da una famiglia borghese. Frequentò
l’università di Palermo, di Roma e di Bonn dove si laureò in lologia. Dal 1892 si stabilì a
Roma dove scrisse il suo primo romanzo “L’Esclusa” e fece stampare la prima raccolta di
racconti “Amori senza amore”. Diventa insegnate , scrive la sua prima commedia intitolata
“Il Nibbio” che riprese più tardi con un titolo di erente.
Nel 1910 ebbe un contatto con il teatro scrivendo due atti in una rappresentazione: Lumié
di Sicilia e la morsa. Tra le tragedie più importanti troviamo Pensaci Giacomo e Liolà, Così
è se vi pare, Il berretto a sonaglia, il piacere dell’onestà.
Organizza la le sue opere in diversi volumi: Novelle per un anno (produzione novellistica) e
Le Maschere Nude (testi drammatici). Nel 1934 riceve il Nobel per la letteratura.
Il fu Mattia Pascal
Pubblicato nel 1904 è la storia paradossale di un piccolo borghese che si riprende dalla
situazione economica grazie ad una vincita al casinò di Montecarlo. Si costruisce una
nuova identità quando la moglie e la glia lo danno per morto. Si pente di ciò ma al suo
ritorno la moglie ha un altro marito e lui si ritroverà “forestiero della vita”. Il romanzo è
folto di motivi tra i più rilevanti troviamo: la trappola delle istituzioni sociali, la critica
dell’identità individuale e l’estraniarsi dal meccanismo sociale da parte di chi ha ‘capito il
giuoco’. La realtà viene distorta attraverso il gioco paradossale, è presente l’autentica
so erenza del protagonista. Scatta il “sentimento del contrario”: tragico e comico, serio e
ridicolo nella vicenda di Mattia Pascal sono congiunti. Il romanzo è raccontato dal
protagonista stesso. È presente un punto di vista soggettivo, parziale, mutevole,
inattendibile e ina dabile.
Il pensiero
Ha una visione de nibile con il termine Relativismo. Le sue opere ri ettono il crollo dei miti
della ragione, della scienza e del progresso. Evidenzia il concetto della crisi di identità
dell’uomo e la sua costante ricerca di senso.
Poetica dell’umorismo: prende il nome del suo saggio critico, esamina l’arte umanistica
che rese grandi alcuni autori del passato.
Secondo Pirandello l’arte parte dalla ri essione che però non procede in modo
razionalistico: vedere il contrario in tutte le cose e da qui nascono tutte le stranezze.
I temi dell’umorismo
- ciò che la ri essione umoristica scopre, la realtà non è mai paci ca e neutra;
Pirandello sospetta che ad avere ragione siano i pazzi o meglio i saggi folli (come Mattia
Pascal). L’arte è autonoma dal suo autore.
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RIASSUNTO ITALIANO
“L’umorismo”
Saggio scritto nel 1908, visione del mondo secondo l’arte umoristica. Nasce dal
‘sentimento del contrario’, ovvero una ri essione sul dramma che si nasconde dietro il
riso, tragico e comico sono sempre insieme. Per l’autore la realtà non esiste, è tutta una
messa in scena. Il saggio è diviso in due parti. Nella prima (6 capitoli), l’autore si dimostra
conoscitore della tradizione letteraria e si può de nire come parte storica. Nella seconda
parte, parla di umorismo in modo più personale ed è de nita come parte teorica.
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RIASSUNTO ITALIANO
ITALO SVEVO (1861-1928)
Nasce a Trieste nel 1861 in un’adagiata famiglia borghese, il padre di origine ebraiche lo
istruisce per farlo lavorare con lui ma Aron Hector Schmitz (poi Italo Svevo) dimostrava
grande interesse per la letteratura. Cominciò a scrivere testi drammatici per poi
collaborare con un giornale triestino di valori liberali, nazionalisti e irredentisti. Il padre fallì
economicamente parlando e Svevo si trovò un lavoro da impiegato che lo opprimeva
fortemente e trovava nella scrittura una sorte di evasione. Progettò il suo primo romanzo
intitolato Una vita, pubblicato nel 1892. Si sposa con Livia Veneziani dalla quale avrà una
glia, Lucrezia, e la sua situazione economica si risollevò. Con l’ingresso nella grande
industria e l’insuccesso del suo secondo romanzo Senilità abbandonò l’attività letteraria
guardandola con ampio disprezzo.
Dopo la requisizione della fabbrica durante la guerra riprese in mano l’attività letteraria e
scrisse La Coscienza di Zeno che inviò al suo amico Joyce che lo rese famoso in Francia.
Nelle sue opere troviamo diverse in uenze di loso tedeschi e da qui ne deriva una
concezione sostanzialmente pessimistica sul rapporto tra uomo e realtà: l’uomo non è
libero poiché le sue scelte sono condizionate indipendentemente dalla volontà.
La Coscienza di Zeno
È diviso in 8 capitoli:
- Il fumo
- La moglie e l’amante
- Psicoanalisi
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RIASSUNTO ITALIANO
IL ROMANZO NEL NOVECENTO
Si avverte la crisi narrativa del secolo precedente ed emergono nuove concezioni
irrazionalistiche. Henri Bergson vuole mostrarci le ragioni complesse, spesso ambigue e
contraddittorie dell’agire umano. Egli ri uta la concezione positivista della realtà
sostenendo l’inesauribile e ina errabile vitalità dell’esistenza.
Freud, attraverso la psicoanalisi, dice che dai nostri comportamenti emergono le vere
intenzioni da cui sono originati. Questa aiuta a scoprire una più autentica dimensione
della natura umana.
In seguito al declino del Positivismo vengono create nuove soluzioni attraverso uno
sperimentalismo evidente sia sul piano delle strutture narrative sia sul piano del
linguaggio. Vengono ri utate la successione logica e cronologica degli eventi e vengono
esaltati gli stati d’animo con ittuali e complessi come trascrizione di un’esperienza
soggettiva ed interiore. Vengono adottate nuove tecniche narrative come il “monologo
interiore” e il “ usso di coscienza”.
Nel periodo tra le due guerre troviamo la maturazione della lirica, anche grazie
all’impronta di Saba, Ungaretti e Montale. Con Saba spicca la “facilità” della sua poesia in
un contesto di situazioni domestiche e familiari ma tutto ciò sa scavare nelle dimensioni
profonde della coscienza.
Giuseppe Ungaretti mette in evidenza il verso libero, fa della poesia una “poesia di
parola”, dando molto valore a ciò che scrive. Egli diventa inoltre il modello a cui guarda
l’Ermetismo. Con questo termine si intende una poesia di cile, colma di oscure
simbologie costruita tramite un reticolo complesso di relazioni analogiche. Scrive una
raccolta di poesie sul fronte di guerra “Il porto sepolto” riferito ai resti di Alessandria
D’Egitto, dov’era nato nel 1888.
Eugenio Montale invece, introduce nella sua poesia con la sua opera Ossi di seppia la
“poesia degli oggetti”: una realtà indecifrabile, o rendo un’immagine desolata dell’uomo e
del mondo in cui è costretto a vivere. Ossi di seppia è una raccolta di liriche divisa in
quattro sezioni. I temi principali sono la poetica degli oggetti, l’aridità della condizione
umana, la disarmonia con la realtà, l’indi erenza come rimedio (relazione bene-male). Il
linguaggio utilizzato è ricco di suoni aspri, ritmi anti musicali, termini comuni e ‘impoetici’.
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RIASSUNTO ITALIANO
UMBERTO SABA (1883-1957)
Nasce a Trieste in una famiglia di ceto borghese, studia da autodidatta perché molto
preso dal lavoro. Nel 1928 entra in cura psicoanalitica in seguito a crisi depressive dovute
all’infanzia (abbandono del padre e durezza della madre). Vivrà per qualche anno in esilio
a Parigi per motivi razziali in quanto aveva origini ebree. Muore a Gorizia nel 1957.
Egli ri uta le innovazioni della sua epoca adottando forme del passato, come la metrica
tradizionale e l’uso delle rime, si può infatti de nire ‘antinovecentista’.
Nel 1921 pubblica la sua intera produzione intitolata “Canzoniere” (ne seguirà una
seconda e allargata pubblicazione nel 1945 e una terza nel 1961). È suddivisa in una serie
di sezioni in ordine cronologico a cui si riferiscono i diversi periodi dell’esistenza
dell’autore. Si tratta della ‘storia di una vita’ ed è un romanzo psicologico da cui
emergono due aspetti fondamentali: la struttura unitaria (perché è tutto collegato
cronologicamente) e il carattere autobiogra co (perché tralascia la poesia pura del
novecento e prende ispirazione dal proprio vissuto). Quest’opera rispecchia l’umanità
dell’autore, convivono gioia e dolore, l’amore per la vita e l’angoscia esistenziale, la
solitudine e le ragioni della solidarietà. Un’impronta importante è quella legata alla sua
di cile infanzia passata da cui deriva la nevrosi. Qui si collega il complesso rapporto con
le donne (a partire da quello con la moglie, le dedica una poesia all’interno dell'opera). Tra
i temi protagonisti troviamo anche la città natale (Trieste), che racchiude angoli di rifugio
per il poeta.
Saba ammira i grandi classici italiani a partire da Leopardi. Il suo linguaggio è fatto di
lessico quotidiano e di termini tradizionali. Predilige la parola che de nisce le cose con
precisione e adotta una struttura chiara con schemi metrici tradizionali e la forma classica
del sonetto.
Storia e cronistoria del Canzoniere: è scritto in terza persona e può essere considerata
un’autobiogra a critica. È scritta in terza persona (in prosa) con lo pseudonimo di
Giuseppe Carimandrei, qui Saba analizza molte delle sue poesie per illustrare gli
intendimenti e i signi cati essenziali ma soprattutto per difendere la sua opera. Vuole
andare oltre all’apparenza per portare alla luce signi cati nascosti.
In una sezione del Canzoniere troviamo le Cinque poesie per il gioco del calcio (Parole). In
queste poesie troviamo il forte interesse del poeta per questo spettacolo calcistico, il
tema anche se inconsueto viene a rontato con estrema semplicità (le poesie a renate
sono il Goal e Squadra paesana). L’interesse per questa disciplina nasce dopo che un
amico gli regalò un biglietto per vedere Ambrosiana - Triestina.
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