Le biotecnologie sono tutte quelle tecniche utilizzate (fin dall’antichità) per produrre sostanze specifiche a
partire da organismi viventi o da loro derivati.
Inoltre, servono a migliorare piante ed animali o sviluppare microorganismi utili per usi specifici come
l’inquinamento ambientale che ci aiutano a smaltire alcuni tipi di sostanze come la plastica.
A metà del Novecento la biologia molecolare offre gli strumenti per lo sviluppo dell’ingegneria genetica
cioè la possibilità di poter modificare la molecola del DNA.
Questo ha permesso lo sviluppo di tutte quelle tecniche che hanno come scopo finale la modifica di
organismi viventi che possono portare delle migliorie in diversi campi.
Le tecniche che fanno parte dell’ingegneria genetica e quindi delle tecnologie che ci permettono di
modificare il DNA sono:
-Taglio del DNA con enzimi di restrizione il DNA viene tagliato e questo taglio ci permette di ottenere un
DNA ex-novo definito DNA ricombinante.
-Costruzione libreria genomica avendo ottenuto il DNA ricombinante posso costruire le librerie
genomiche che sono delle librerie che raggruppano differenti genomi modificati
-Impiego di sonde di acido nucleico i frammenti di DNA possono essere utilizzati per creare delle sonde
che ci permettono di individuare altre molecole di acido nucleico sfruttando la legge di accoppiamento delle
basi azotate.
-Formazione del cDNA
-PCR
-elettroforesi su gel
-souther blotting
-Sequenziamento del DNA
-DNA microarray
Molto spesso molte tecniche si compenetrano o rappresentano degli step di un protocollo più complesso per
arrivare al mio obiettivo.
Se io devo sequenziare il DNA devo seguire una serie di passaggi che precedono il sequenziamento vero e
proprio del DNA.
Qualsiasi sia l'utilizzo che io devo fare del mio DNA è necessario che il sequenziamento venga proceduto da
uno step di frammentazione tramite degli enzimi di restrizione.
È possibile che sia necessario separare i frammenti mediante un’elettroforesi sul gel.
Ancora se deve esserci un Identificazione di un frammento utilizzerò una sonda marcata che mi porterà
all’ibridazione del mio frammento.
Lo step di sequenziamento, solamente con la frammentazione, prevede la presenza di molte copie del
genoma che voglio sequenziare e, di conseguenza, devo procedere con il processo di amplificazione per
evitare che ci siano errori nel sequenziamento.
Gli enzimi di restrizione possono essere utilizzati, oltre nel clonaggio, per analizzare il DNA genomico
mediante la tecnica del Southern Blot (analogo del western blot che si riferiva ad una separazione su gel
delle proteine, mentre il Southern blot si riferisce a separazione su gel di acidi nucleici, in particolare del
DNA).
Il campione viene digerito con uno più enzimi di restrizione per generare frammenti di DNA di diverse
dimensioni che vengono poi separati mediante elettroforesi su gel, dove le diverse lunghezze dei frammenti
creano una sorta di mappa del DNA, che può essere utilizzata in diagnostica per analizzare mutazioni sui
geni specifici presenti in un individuo virgola di una famiglia o di una popolazione (RFLP).
Quindi questo è lo studio della lunghezza dei polimorfismi ottenuti tramite gli enzimi di restrizione.
Gli enzimi di restrizione possono essere utilizzati anche per distinguere alleli diversi di uno stesso gene (non
definibili come mutazioni), quindi, per analizzare i cambiamenti di una singola base nel DNA, ossia un
polimorfismo di un singolo nucleotide (SNP).
Ciò è possibile solo se il SNP modifica il sito di restrizione presente nell’allele.
Con questa strategia, l’enzima di restrizione può essere utilizzato per analizzare il genotipo in un campione
di DNA, al posto del sequenziamento genico, che sarebbe peraltro molto più costoso.
Gli enzimi di restrizione sono quindi utilizzati per il DNA fingerprinting come nelle analisi di paternità.
Variabilità genetica
In generale la diversità genetica offre alle specie maggiore capacità di adattamento e di sopravvivenza in
casi di particolari eventi o cambiamenti ambientali.
La varietà genetica è dovuta principalmente alle mutazioni e ai processi di ricombinazione cromosomica.
Le alterazioni che interessano le regioni codificanti del gene portano alla formazione di nuovi alleli ossia
forme alternative di uno stesso gene che sono trasmesse alle generazioni successive solo quando interessano
le cellule della linea germinale quindi ovociti e spermatozoi.
attraverso queste alterazioni sia quella che si definisce variabilità allelica punto
l’allele è la variante di un gene, ossia la forma alternativa di un gene.
Un allele selvatico è l’allele più diffuso nella popolazione in un organismo diploide, in cui è presente una
copia di ciascun cromosoma, il genotipo è dunque costituito da due alleli per un determinato gene.
andiamo a vedere cosa accade quando si vanno a paragonare le mappe di restrizione sul genoma totale di
due individui, uno sano e uno malato a causa di una malattia ereditaria correlata al suo genoma.
Anche qua avremo il gene in duplice copia e, immaginiamo, di avere degli alleli normali e avere anche il
gene che in corrispondenza del sito di
restrizione è mutato per una mutazione
puntiforme.
Quando andremo a fare un’analisi RFLP,
ossia del pattern delle bande, e se
utilizziamo delle sonde oltre a confrontare
tutte le bande che vengono fuori dalla
frammentazione e dalla separazione, si può
mettere in evidenza la presenza o l’assenza
del gene wild type.
Quindi dall’analisi del pattern di
restrizione posso andare a diagnosticare
delle malattie ereditarie associate a degli
alleli.
La stessa cosa potrebbe essere condotta nell’ analisi della variabilità genetica mediante Southern blotting e
RFLP nella diagnosi di malattie ereditarie all’interno di una stessa famiglia.
Questo ci permette di effettuare una GENOTIPIZZAZIONE: conoscere il genotipo, ossia gli alleli che il
soggetto esprime per un determinato gene.
Come ben sappiamo il genotipo può essere omozigote dominante, omozigote recessivo, eterozigote.
Molto spesso le malattie ereditarie si manifestano in caso di omozigosi recessiva.
Se andiamo a vedere nell’AA due alleli wild type, con tre siti di restrizione, mi darà nella mappa due
frammenti, uno più grande ed uno più piccolo.
Nel genotipo aa si andrà ad evidenziare un solo frammento, poiché è stato soggetto a mutazione.
Nel genotipo Aa, dove abbiamo un allele wild type e uno mutato, nella mappa di restrizione andrò ad
evidenziare i due segnali normali, ed il singolo segnale che corrisponde all’allele mutato. Di conseguenza
avrò tre bande.
Quando si va a studiare l’ereditarietà di una malattia si va a considerare il genotipo dei genitori.
Se i genitori sono eterozigoti, nella loro mappa di restrizione si trovano tre bande.
I figli saranno: AA con due frammenti, Aa con tre frammenti e aa con un frammento.
Un altro modo di utilizzare la mappa dei
frammenti di restrizione è nei metodi per
la rilevazione dei test di paternità, o il
riconoscimento di DNA nelle scene di un
crimine.
PCR
La reazione a catena della polimerasi (in inglese: Polymerase Chain Reaction), comunemente nota con la
sigla PCR, è una tecnica di biologia molecolare che consente la moltiplicazione (amplificazione) di
frammenti di acidi nucleici dei quali si conoscono le sequenze nucleotidiche iniziali e terminali.
L'amplificazione mediante PCR consente di ottenere in vitro molto rapidamente la quantità di materiale
genetico necessaria per le successive applicazioni.
Questa tecnica viene impiegata in una procedura molto più ampia.
La PCR è un processo ciclico; ci sono dei Cicli ripetuti di:
1. Denaturazione al calore
2. Primers (oligonucleotidi viola)
3. Polimerizzazione con polimerasi Taq (resistente al calore)
Le principali applicazioni della PCR sono:
-Identificazione di agenti patogeni nell’uomo, negli animali o negli alimenti come batteri e virus;
-Identificazione di organismi geneticamente modificati (OGM)
-Analisi del DNA in medicina legale come test di paternità;
-Diagnosi prenatale di malattie genetiche come l'anemia falciforme, la distrofia di Duchenne, la talassemia;
-La diagnosi di malattie tumorali come i linfomi,
-Il clonaggio e il sequenziamento di prodotto PCR.
Nella cellula di un tessuto sono presenti tutti i geni del genoma, ma solo quelli caratteristici di un tessuto
sono attivi.
Il profilo di espressione genica o “pattern di espressione” è l'insieme dei geni attivati in un tessuto.
Se consideriamo due cellule normali appartenenti a tessuti diversi possiamo evidenziare che sebbene
contengano RNA messaggiare proteine comuni, che rappresentano i geni costituitivi, ciascuna di queste
cellule a un RNA Messaggero e delle proteine peculiari, caratteristiche di quel tessuto.
Inoltre, è possibile misurare le differenze tra un tessuto normale ed un tessuto tumorale dello stesso tipo,
analizzandone l’espressione genica.
Mentre cellule normali di uno stesso tessuto presentano un identico profilo di espressione, quando insorge
un tumore tale profilo varia.
Le alterazioni dell’espressione genica possono causare variazioni nella produzione delle proteine o nella loro
reciproca interazione.
Le proteine fondamentali potrebbero non essere più disponibili, altre essere prodotte in eccesso.
Le cellule tumorali derivano quindi da una combinazione di più variazioni a livello genico e proteico.