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Introduzione
Parte I
·Lo stato di flow
La peak performance
Il mental training
Parte II
Meditazione: benefici e luoghi comuni
La Mindfulness
La respirazione in nove cicli
Meditando…
Il MEditative Golf Approach (ME.G.A.)
Dal sito Golfacademy.it abbiamo imparato gli ingredienti base per avere
successo nel golf: una buona preparazione atletica e tecnica, una efficace
strategia di gioco, club fitting, un buon maestro e una buona attitudine
mentale. Ebbene, avere cura della propria mente incide per oltre il 50%
sulla prestazione!
Quello che vedremo nelle prossime pagine è ciò che può trasformare
l’esperienza di qualche ora di golf in un momento magico, ripetibile e sem-
pre più gratificante. È l’ingrediente segreto che regala un gusto speciale a
ogni sessione di allenamento e a ogni gara.
Se, come è vero, la tecnica di gioco è fortemente influenzata dalla stato fi-
sico del giocatore, è ancora più vero che lo stato mentale e la gestione delle
emozioni influenza la fisiologia e quindi la performance. Vi è un collega-
mento molto stretto fra come ci vediamo e come tendiamo a relazionarci
con gli altri e con il mondo. Di conseguenza il modo in cui percepiamo
noi stessi e le cose determina anche il modo in cui siamo portati a reagire a
una situazione specifica. Funziona così.
Per quanto abbia poche pagine, alla realizzazione di questo e-book hanno
contribuito molte persone.
Come diceva Isaac Newton: “Se sono riuscito a vedere più lontano è solo
perché stavo sulle spalle di giganti”. A tutti i Maestri tibetani che ho avuto la
fortuna (o il karma) di incontrare va pertanto il più grande e profondo dei
ringraziamenti.
In tale condizione è come se si agisse in modo fluido (da cui il termine in-
glese) quasi come immersi nell’atmosfera ovattata del fondo marino.
In altre parole si vive in uno stato di coscienza che possiamo definire al-
terato.
Saprete certamente che nel linguaggio sportivo spesso si parla di trance ago-
nistica, concetto che nei paesi anglosassoni è definito The Zone, “stare nella
zona”, indicando durante una prova atletica un luogo mentale che coincide
perfettamente con la descrizione fatta da Csikszentmihalyi dell’esperienza
ottimale.
difficoltà alte
Ansia flow
apatia noia
difficoltà basse
Alcuni autori sostengono che per definizione non si può entrare volontari-
amente nello stato di flow, in quanto il flow non è legato ad uno stato di
auto osservazione. Anzi cercare di auto-osservarsi per comprendere se si
sia nello stato di flow rischia di ottenere l’effetto opposto, perché distrae
dal compito originale. Tuttavia sembra possibile preparare il terreno per il
ripetersi dell’evento avendo obiettivi ben chiari e raggiungibili uniti a una
forte motivazione, restando concentrati e cercando di imparare dai propri
errori.
Per ragioni di spazio non affrontiamo l’analisi degli ottimi risultati ottenuti
in ambito sportivo, ad esempio, con l’ipnosi.
Essa è la via più semplice, più antica e più efficace, anche se la meno battuta.
Più che fare è lasciare accadere. Nessun luogo dove andare, nessuna
lotta. Non vuol dire svuotare la mente da tutto e divenire catatonici, o un
modo per controllare i propri pensieri; meditazione non è sinonimo di ri-
lassamento, anche se spontaneamente accompagnata a profondi stati di be-
nessere e rilassamento. Poiché alla fine è sempre la nostra mente a tradurre
gli accadimenti in felicità o sofferenza abituatevi a divertirvi nell’osservare
come funziona la vostra mente e armatevi di sano senso dell’humor.
Il tempo è un bene di lusso e il presente è l’unica cosa a non avere mai fine.
Il presente è un dono.
Dovremmo aver imparato a nostre spese che tutte le volte che la mente è
nel futuro si producono ansia e tensione muscolare, con inevitabili conse-
guenze sulla qualità dello swing!
Il vostro viso sia come quello di un bambino che dorme, senza tensioni in
alcuna sua parte, in particolare nelle mandibole o negli occhi. Nessuna
tensione nelle spalle, nessuno sforzo.
Portate ora l’indice della mano sinistra vicino al naso e chiudete delicata-
mente la narice sinistra. Inspirate profondamente e lentamente dalla narice
destra. Liberate ora la narice sinistra chiudendo la narice destra ed espirate.
L’inspirazione è preferibile che parta dal ventre per risalire poi ai polmoni,
come un vaso che si riempie d’acqua. Fate questo tre volte.
Scegliete se fare una breve pausa fra una espirazione e l’altra e nel qual
caso non trattenete il fiato per oltre tre secondi. Ripetete la sequenza prec-
edente partendo però dalla inspirazione della narice sinistra. Tre volte.
Infine mettete il palmo della mano sinistra sotto la destra, appoggiandole
delicatamente in grembo o sulle gambe ed inspirate ed espirate profonda-
mente e dolcemente per le ultime tre volte. Sempre da entrambe le narici.
È davvero semplice.
Questo è un ottimo segno. Solo per qualche altro minuto, fate pace col
tempo. Vi accorgerete che la mente in poco tempo ha diminuito il chiac-
chiericcio mentale usuale, come una sfera di cristallo con i fiocchi di neve
dentro che, dopo essere stata agitata, pian piano si acquieta divenendo più
stabile, chiara e vigile.
Sono certo che condividete l’idea che il golf sia molto più che una sequenza
di colpi. In tutte le discipline, e soprattutto nel nostro sport, è di fondamen-
tale importanza essere in grado di analizzare, prendere una decisione e
applicarla senza esitazione. Abbiamo sottolineato che i miglioramenti che
derivano dal quotidiano uso della meditazione cambiano il modo di pen-
sare, trasformando il punto di vista grazie all’analisi e alla concentrazione.
WARM UP
PRE-SWING
SWING
ON FIELD
PRE-SWING
SWING
in CLUB HOUSE
Ponete l’attenzione solo sul respiro per il breve momento della pratica e
non curatevi del giudizio altrui. Se il vostro gioco risulterà eccellente, state
certi che quel “sorrisetto” dei vostri compagni di gioco si trasformerà in
avida curiosità e ammirazione. Potete ricorrere allo straordinario potere
della respirazione a 9 cicli ogni sei buche o in quelle più impegnative.
Una nota nel vostro taccuino vi aiuterà a ricordarla, finché essa non diverrà
— ON FIELD: In campo
Ora che sappiamo che una mente serena raggiunge più velocemente le
soluzioni migliori, prima del prossimo tee calmate il vostro respiro, certa-
mente più veloce a causa della camminata che vi ha portato sul luogo in
cui è atterrata la palla.
Che il colpo sia al centro del farway o in una fitta boscaglia poco impor-
ta. Trasformate il tiro sbagliato in occasione. Il termine sbagliato è solo
un’etichetta! Non permettete all’ego di seguirne il cammino! Riflettete su
questo punto cruciale.
Se c’è una frase magica che dovete ripetere a voi stessi dopo una gior-
nata di gara è questa: Oggi ho imparato molto perché… Rigioire dei bei
colpi effettuati anche dai compagni crea un circolo virtuoso. Nessuna
esaltazione, ma siate indulgenti e generosi verso voi stessi e i compagni.
Chiedetevi per ultimo: “Perché, o meglio per chi gioco a golf?". Godete del
risultato e dedicatelo nel silenzio del vostro cuore ai progetti o alle persone
più care. Vi sorprenderete di quali benefici otterrete …