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David Sadava, David H.

Hillis
H. Craig Heller, Sally Hacker

La nuova
biologia.blu
Seconda edizione
Capitolo B2

Il linguaggio
della vita

Sadava et al, La nuova biologia.blu – © Zanichelli 2020


Temi del capitolo

Sadava et al, La nuova biologia.blu – © Zanichelli 2020


1. I geni sono fatti di DNA /1

La scoperta del materiale


ereditario iniziò con
l’identificazione della nucleina,
ma richiese numerosi studi per
individuare la composizione e la
struttura del DNA.

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1. I geni sono fatti di DNA /2
Griffith scoprì che una sostanza contenuta in cellule batteriche
morte trasformava geneticamente altre cellule vive e la chiamò
fattore di trasformazione.

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1. I geni sono fatti di DNA /3
Partendo dall’esperimento di Griffith,
Avery dimostrò che la molecola in
grado di indurre la trasformazione
batterica era il DNA degli
pneumococchi virulenti e non una
proteina.

Tuttavia la sua scoperta non riuscì a


convincere tutta la comunità
scientifica.

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1. I geni sono fatti di DNA /4
Utilizzando i batteriofagi, Hershey e
Chase conclusero che era il DNA a
entrare nei batteri, modificandone il
programma genetico.

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1. I geni sono fatti di DNA /5

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Rispondi
1.  Che differenze ci sono tra i due esperimenti condotti da Avery?
2.  Perché Hershey e Chase usarono i batteriofagi nel loro
esperimento?
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Scegli le parole
1.  Gli pneumococchi sono virulenti se dotati / privi di capsula.
2.  Nell’esperimento di Hershey e Chase, il DNA era marcato con
….....................

Ora tocca a te

I fagi sono tra i materiali di studio preferiti dai biologi molecolari:


raccogli informazioni sulla loro scoperta e su come hanno
assunto questo ruolo nella ricerca.

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2. La struttura del DNA /1

Gli studi dei biofisici Franklin e Wilkins, con la cristallografia


a raggi X, permisero di individuare la struttura del DNA.

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2. La struttura del DNA /2
Gli studi di Chargaff aggiunsero un importante tassello alla
scoperta della composizione chimica del DNA.

In tutte le specie, la quantità di adenina è uguale alla


quantità di timina (A = T) e la quantità di guanina è
uguale alla quantità di citosina (G = C).

Di conseguenza la quantità totale delle purine (A + G) è


uguale a quella delle pirimidine (T + C).

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2. La struttura del DNA /3
Il modello tridimensionale elaborato da
Watson e Crick riuniva tutti i dati raccolti
sul DNA e ne svelava la struttura a
doppia elica.

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2. La struttura del DNA /4

La molecola del DNA è costituita da due catene


polinucleotidiche appaiate tra loro, che formano una doppia
elica.

Ha tre importanti caratteristiche:

1.  le due catene sono complementari e antiparallele;


2.  i legami tra i due filamenti sono legami a idrogeno;
3.  l’elica ha diametro costante e avvolgimento destrogiro.

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2. La struttura del DNA /5

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2. La struttura del DNA /6

La variabilità della sequenza e la complementarietà delle basi


azotate consentono al DNA di essere il depositario
dell’informazione genetica e di replicarsi durante il ciclo
cellulare.

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Rispondi
1.  Che cosa significa che le due catene del DNA sono
antiparallele?
2.  Perché nel modello di Watson e Crick si parla di doppia elica?

Scegli le parole
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1.  Rosalind Franklin studiava il DNA tramite immagini prese ai
raggi X / all’UV.
2.  Le due catene del DNA sono unite tramite legami covalenti / a
idrogeno.

Ora tocca a te
Costruisci un modellino tridimensionale di un filamento a doppia
elica di DNA. Utilizza i materiali che preferisci e assicurati che siano
rispettate le caratteristiche della molecola.

DATI IN AGENDA Insospettabili DNA

DIMMI LA TUA! Rivalità tra scienziati


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3. La replicazione del DNA /1
L’esperimento di Kornberg
dimostrò che per sintetizzare
nuovo DNA sono sufficienti i
nucleotidi, la DNA polimerasi
e un filamento stampo.

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3. La replicazione del DNA /2
L’esperimento di
Meselson e Stahl rivelò
definitivamente che il
DNA si replica secondo
un modello
semiconservativo.

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3. La replicazione del DNA /3
La replicazione del DNA prevede la separazione dei
filamenti del DNA stampo e l’allungamento dei filamenti
neosintetizzati per aggiunta di nucleotidi all’estremità 3’.

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3. La replicazione del DNA /4
Il DNA si replica solo in presenza di un grosso complesso di
replicazione costituito da diverse proteine con funzioni
differenti. Molte di queste proteine sono enzimi, come
l’elicasi che denatura i due filamenti del DNA.

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3. La replicazione del DNA /5
Il complesso di replicazione avvia la sintesi di nuovo DNA a
partire da un punto specifico della sequenza chiamato ori.
Da questo punto il DNA comincia a svolgersi in due forcelle
di replicazione distinte, che faranno entrambe da stampo ai
nuovi filamenti.

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3. La replicazione del DNA /6
Le DNA polimerasi
aggiungono un
nucleotide per volta
all’estremità 3’ e
questo comporta che
la sintesi del filamento
lento proceda in modo
discontinuo.

I segmenti discontinui
sono chiamati
frammenti di
Okazaki.

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3. La replicazione del DNA /7
Nella maggior parte delle
cellule, i cromosomi si
accorciano a ogni
replicazione. Per questo, in
molti eucarioti le estremità
dei cromosomi portano
sequenze ripetitive chiamate
telomeri.

Nelle cellule staminali le


telomerasi estendono il
telomero e impediscono
l’accorciamento del
cromosoma.
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3. La replicazione del DNA /8

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3. La replicazione del DNA /9
Durante la replicazioni possono avvenire errori, ma le cellule
hanno almeno tre meccanismi di riparazione:

1.  una correzione di bozze (proofreading) che corregge gli


errori della DNA polimerasi;
2.  una riparazione delle anomalie di appaiamento
(mismatch repair);
3.  una riparazione per escissione che rimuove le basi
anomale e le sostituisce con basi funzionali.

Queste riparazioni sono svolte dalla DNA polimerasi e da


altre proteine.

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3. La replicazione del DNA /10

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Rispondi
1.  Che cosa si intende per replicazione semiconservativa?
2.  Che cos’è il complesso di duplicazione e come funziona?
3.  Per quale ragione si formano i cosiddetti «frammenti di
Okazaki»?
4.  Quali sono le prime tappe della replicazione del DNA?
ACTIVE LEARNING

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Scegli le parole
1.  Le molecole su cui agisce la DNA polimerasi sono basi azotate /
desossiribonucleotidi trifosfati.
2.  Grazie al …......................, gli errori fatti dalla polimerasi
possono essere corretti.
3.  Le estremità dei cromosomi si dicono telomeri / primer.

Ora tocca a te
Nel loro esperimento, i genetisti Meselson e Stahl hanno
utilizzato isotopi più «pesanti» e più «leggeri». Secondo te
avrebbero potuto usare al loro posto isotopi radioattivi come
avevano fatto Hershey e Chase? Se sì, descrivi come avrebbero
potuto strutturare il loro esperimento; in caso contrario, giustifica
e spiega il perché.
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