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PCR.
Quando il DNA deve essere duplicato prima deve essere svolto dalla sua doppia elica.
Il DNA ha una polarità antiparallela 5’-3’/3’-5’, tra le basi del DNA lungo i pioli della scala a doppia
elica ci sono dei legami idrogeno che devono essere rotti, quindi deve avvenire la denaturazione del
DNA.
Una volta rotti i legami e separata la doppia elica, ciascuna elica del DNA deve essere copiata ad
opera della DNA polimerasi che necessita di un innesco posizionato dalla parte dell’elica 3’-5’ e uno
posizionato dalla parte dell’elica 5’-3’, questi inneschi si chiamano primer ed è da qui che le
polimerasi partono e copiano i filamenti.
La doppia elica si separa grazie all’energia che proviene dall’ATP e GTP, la primasi sintetizza gli
inneschi che nel caso della cellula sono di RNA che poi devono essere rimossi, una volta sintetizzati
gli inneschi la polimerasi può copiare i filamenti cioè se c’è una citosina per complementarità deve
sintetizzare una guanina, se c’è un’adenina per complementarità deve sintetizzare una timina.
Questa tecnica che ha consentito di vincere il premio Nobel a Miullis ed è stata riprodotta in vitro.
Adesso in vitro si esegue la PCR cioè la polimerizzazione a catena del DNA.
La PCR consiste nel fatto che all’interno di una provetta si inserisce il DNA da copiare, un primer (uno
che va in un verso e uno che va nell’altro), una polimerasi estratta dal batterio capace di resistere
alle alte temperature, il magnesio (serve per far funzionare correttamente il DNA), una soluzione
salina contenuta all’interno di un buffer e i nucleotidi trifosfati.
Una volta preparata la provetta la molecola del DNA deve essere copiata e viene copiata tante volte
grazie all’ausilio di uno strumento chiamato termociclatore.
È importante avere tante copie perché se si vogliono fare degli studi su un gene raro è meglio avere
tante copie del gene quindi si dice che è amplificato.
Le temperature che servono al termociclatore sono:
una temperatura per denaturare il DNA > maggiore o uguale a 95°
una temperatura per far attaccare i primer > variabile da 35 a 63°
una temperatura per far agire la DNA polimerasi > 72°
Una volta impostate nella macchina le temperature e il tempo per ogni temperatura (95° per 30 sec/
35-63° per 30 sec/ 72° per 30 sec max 1 min) deve essere ripetuto il tutto 30-40 volte.
La temperatura dipende dalla composizione dei primer, cioè dalla sequenza: se è molto ricco in G e C
la temperatura sarà più alta perché tra guanina e citosina ci sono 3 legami e quindi serve più energia
per separarli mentre se è molto ricco in A e T la temperatura sarà più bassa perché tra timina e
adenina ci sono 2 legami.
Sulla tecnica della PCR è nato il sequenziamento secondo Sanger.
Progetti genoma.
Sono i progetti che hanno consentito di conoscere il sequenziamento delle specie più importanti.
Nel 2001 è stato pubblicato l’articolo sul genoma umano su “Science”.
Una delle applicazioni più importanti è che si può utilizzare il genoma per fare la terapia genica: si sta
cercando di capire se si può sostituire un gene malato con uno sano.
Per fare questa terapia genica si deve conoscere la sequenza del gene, sintetizzare in vitro il gene,
metterlo all’interno di un vettore capace di fare il clonaggio, fare l’iniezione nel midollo e il gene
funzionante si può esprimere e quindi il gene può funzionare.
Bioinformatica.
Dopo aver fatto il sequenziamento si può procedere con delle analisi bioinformatiche.
La bioinformatica nasce agli inizi degli anni ’80 con lo sviluppo dei metodi di sequenziamento rapido
degli acidi nucleici.
Le informazioni biologiche correlate alla bioinformatica sono:
o sequenze nucleotidiche
o sequenze proteiche
o strutture 3D delle proteine e degli acidi nucleici
o dati di mappaggio genomico
o profili di espressione > come i geni funzionano in relazione allo stimolo ambientale
o dati metabolici > dati che ci consentono di capire quali sono i pattui metabolici di
funzionamento dei vari geni
o informazioni bibliografiche
I dati relativi a tutte queste cose che abbiamo elencato e che rientrano nelle informazioni biologiche
li troviamo nelle banche dati.
Le banche dati possono essere suddivise in diverse tipologie, la più importante è la banca dati
primaria, quella che contiene le sequenze basilari e quindi le informazioni base relative alla struttura
degli acidi nucleici.
Le banche dati sono interconnesse tra di loro.
La prima banca di sequenze di acidi nucleici, sorta nel 1980, è l'EMBL Data Library costituita
nell'omonimo laboratorio di Heidelberg in Germania.
Successivamente è stata creata nel 1982 la Banca Dati Americana, la GenBank, avente un formato
differente da quello adottato nella banca dati EMBL e sviluppata parallelamente a quest'ultima.
Solo nel 1986 è stata istituita la banca dati giapponese DDBJ.
Nella banca dati troviamo: database informatico, database con tutte le sequenze nucleotidiche,
strumenti che consentono di condurre delle analisi sulle sequenze, progetti, ecc.