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Definizione
La cellula, è l’organismo vivente per eccellenza.
Una cellula è l’organismo vivente più piccolo al mondo ed è in grado di provvedere a se stessa.
Struttura
La cellula è formata da un nucleo centrale, da diverse stanze e da una membrana che la separa
dall’ambiente esterno.
Il nucleo, è la parte più importante, in quanto contiene tutte le informazioni necessarie alla
cellula per sopravvivere.
Le stanze, sono invece dei settori della cellula compresi nello spazio tra il nucleo e la membrana.
In ogni settore, si trovano diversi organismi che svolgono diverse funzioni utili per la cellula
(vedere ad esempio la stanza dei mitocondri, nella quale viene prodotta l’energia per lo svolgimento
delle funzioni cellulari).
La membrana, è il confine della cellula con l’esterno. Essa è formata da un doppio strato
lipidico, all’interno del quale si trovano delle proteine. Queste ultime, devono permettere la
comunicazione della cellula con il mondo esterno, cioè devono permettere il passaggio di
determinate molecole dall’esterno all’interno e viceversa.
Il DNA
Il DNA (Deossid Nucleic Acid), non è altro che il codice genetico proprio di ogni individuo, cioè
è quell’insieme di informazioni che caratterizzano un organismo vivente.
Il DNA è composto da 4 basi azotate (monomeri): A (adenina), G (guanina), C (citosina), T
(timina). Il legame tra le basi, è favorito dal libosio fosfato. Alcune combinazioni (precisamente
delle triplette dette codon) di queste 4 basi, danno origine agli aminoacidi che, messi insieme,
codificano una proteina.
Essendo il DNA composto da una catena di aminoacidi molto lunga, è difficile che riesca ad
uscire dal nucleo della cellula e partecipare quindi attivamente al processo di duplicazione. In
questo caso, intervengono delle apposite molecole.
Dato che il DNA è composto da 2 filamenti (la doppia elica), allora avremo un totale di 6 frame di
lettura possibili (3 frame da 5’ a 3’ e 3 frame da 3’ a 5’).
Gli aminoacidi
Gli aminoacidi, sono delle componenti che si vengono a formare dalle varie combinazioni in
triplette delle basi azotate.
In natura, esistono comunemente 20 aminoacidi diversi. Tutti hanno in comune il fatto che sono
composti da un atomo di carbonio centrale (carbonio α), al quale si legano un atomo di idrogeno,
un gruppo carbossilico e un gruppo amminico. Ciò che invece contraddistingue i diversi
aminoacidi, è il cosiddetto gruppo R (o catena laterale), che è quello che determina la forma della
proteina grazie alla sua polarità e quindi al modo di legarsi con gli altri aminoacidi.
La proteina
Un gene, è un frammento di DNA che codifica una proteina, quindi, essa non è altro che una
sequenza di aminoacidi.
Durante l’evoluzione, numerosi aminoacidi sono stati sostituiti: una sostituzione tra aminoacidi
con indice di distribuzione dell’idrofobicità pressoché uguale, non ha comportato sostanziali
differenze nel funzionamento di una proteina. Se un aminoacido, non è stato mai sostituito, allora si
parla di conservazione (che è sempre preferibile a qualsiasi sostituzione).
Negli organismi, sono presenti migliaia di proteine, ognuna delle quali, svolge una specifica
funzione.
La struttura primaria e la funzione di una proteina, sono determinate, come già detto, dalla
sequenza di aminoacidi che la compongono. Una volta formata, la struttura primaria si ripiega
spontaneamente e assume delle forme ad andamento regolare (tipo α-eliche o β-sheet): tali forme
sono le strutture secondarie della proteina. Alcuni tratti della struttura, possono anche assumere
andamento casuale: questi, insieme a quelli di forma regolare, contribuiscono alla forma finale della
proteina, la cosiddetta struttura terziaria. Più proteine legate tra loro, formano una catena
polipeptidica, che è la struttura quaternaria delle proteine.
Alcuni esempi di proteina, sono la DNA polimerasi e l’emoglobina umana.
In natura, esistono 3 tipi diversi di proteina:
3. Proteine Strutturali: sono più complesse delle altre e hanno il compito di formare e
mantenere delle strutture.
Duplicazione e Mutazione Genica
Si parla di duplicazione genica, quando da un gene se ne vengono a formare due uguali ed
identici al primo.
La mutazione, avviene quando da un gene, se ne forma uno completamente diverso. In questo
caso il gene originale, viene perso, a meno che al fenomeno di mutazione non si aggiunga quello di
duplicazione, allora, in questo caso, c’è la possibilità che una copia del gene originale rimanga.
Due geni, sono omologhi se discendono dallo stesso ancestore.
Dobbiamo poi fare un’ulteriore distinzione dei geni omologhi, questo perchè nella discendenza,
possono esserci state duplicazioni o mutazione. Nel caso ci sia stata duplicazione, allora si parlerà
di geni omologhi e paraloghi, perchè appartenenti alla stessa specie e codificanti la stessa proteina.
Nel caso, invece, di una mutazione, allora avremo due geni omologhi e ortologhi, in quanto
appartenenti a specie diverse e codificanti proteine diverse.
La genomica
Come descritto in precedenza, un gene è una sequenza di DNA che codifica una proteina. Il
genoma, è dunque l’insieme di tutti i geni che si trovano nel corpo umano. Lo studio del genoma, è
chiamato genomica.
Questa, segue due strade: la prima è quella tradizionale, cioè tramite la manipolazione genetica
su dei semplici batteri, è possibile far sì che questi producano la proteina umana che verrà poi
studiata; la seconda, quella che ormai ha trovato larga diffusione, è quella informatica, che prevede
il paragone della proteina trovata con altre proteine già studiate (quindi note), contenute nelle
banche dati di tutto il mondo.
Paragone con Proteine Note
Il paragone con proteine note, consiste sostanzialmente nell’allineare due o più proteine tra loro
e farle scorrere fino a rilevare l’allineamento con maggiore somiglianza. Nel paragone, è di
particolare influenza un’eventuale mutazione genica che cambia completamente il codice di una
proteina (aggiunte, eliminazioni, cambiamenti), quindi l’allineamento potrebbe saltare. In questo
caso, è necessario aggiungere dei gap(-) nelle sequenze.
Un altro metodo, potrebbe essere quello di costruire una matrice dot, in cui le due sequenze sono
poste ai margini della matrice (in alto e a lato) e ogni casella viene marcata se le due lettere delle
sequenze ad essa corrispondenti combaciano.
E’ inoltre buona norma, tenere conto delle sostituzioni avvenute nel tempo: a questo scopo sono
state introdotte le matrici di sostituzione (ad esempio la pam), che consentono di attribuire un
punteggio tra due aminoacidi appaiati in un allineamento: più sarà alto questo punteggio, più sarà
alta la possibilità che quell’aminoacido sia stato modificato.